• Strategie per Crescere Come Influencer sui Mercati Esteri

    Ciao, sono Vera, influencer con esperienza anche a livello internazionale, e oggi voglio condividere con te alcune strategie fondamentali per crescere e affermarti come influencer nei mercati esteri. Espandere la propria presenza oltre i confini nazionali può aprire nuove opportunità, ma richiede un approccio mirato e consapevole.

    1. Studia il mercato e la cultura locale
    Ogni Paese ha le sue peculiarità, gusti e trend. Prima di lanciarti, investo tempo nell’analisi del pubblico locale, delle piattaforme più utilizzate e delle preferenze culturali. Questo mi aiuta a creare contenuti rilevanti e rispettosi.

    2. Adatta i contenuti alla lingua e alle abitudini
    Non basta tradurre: è importante localizzare i messaggi, usare un linguaggio appropriato e inserire riferimenti culturali che risuonino con il pubblico target. Collaboro spesso con traduttori o creator locali per assicurarmi che il contenuto sia autentico e coinvolgente.

    3. Collabora con influencer e brand locali
    Le partnership con influencer o aziende già affermate nel mercato estero facilitano l’ingresso e aumentano la credibilità. Queste collaborazioni permettono di raggiungere audience nuove e di imparare le dinamiche specifiche del territorio.

    4. Sfrutta piattaforme globali e quelle locali
    Instagram, TikTok e YouTube sono universali, ma in alcuni Paesi come la Cina o la Russia, ci sono social network locali molto popolari (WeChat, VKontakte). Essere presenti su queste piattaforme può fare la differenza.

    5. Usa strategie di advertising mirate
    Investire in campagne pubblicitarie geolocalizzate permette di raggiungere segmenti di pubblico specifici con messaggi personalizzati, aumentando la visibilità e l’engagement in modo efficace.

    6. Monitora i risultati e adatta la strategia
    Misuro costantemente le performance, analizzando dati come engagement, crescita follower e conversioni nei diversi mercati. Questo mi consente di aggiustare il tiro e ottimizzare gli sforzi in modo continuativo.

    Espandersi nei mercati esteri è una sfida stimolante che richiede strategia, pazienza e flessibilità. Seguendo questi passi, potrai costruire una presenza solida e autentica anche oltre confine, aprendo nuove porte per la tua carriera da influencer.

    #influencerinternazionale #marketingglobale #socialmedia #contentlocalization #influencermarketing #globalgrowth
    Strategie per Crescere Come Influencer sui Mercati Esteri Ciao, sono Vera, influencer con esperienza anche a livello internazionale, e oggi voglio condividere con te alcune strategie fondamentali per crescere e affermarti come influencer nei mercati esteri. Espandere la propria presenza oltre i confini nazionali può aprire nuove opportunità, ma richiede un approccio mirato e consapevole. 1. Studia il mercato e la cultura locale Ogni Paese ha le sue peculiarità, gusti e trend. Prima di lanciarti, investo tempo nell’analisi del pubblico locale, delle piattaforme più utilizzate e delle preferenze culturali. Questo mi aiuta a creare contenuti rilevanti e rispettosi. 2. Adatta i contenuti alla lingua e alle abitudini Non basta tradurre: è importante localizzare i messaggi, usare un linguaggio appropriato e inserire riferimenti culturali che risuonino con il pubblico target. Collaboro spesso con traduttori o creator locali per assicurarmi che il contenuto sia autentico e coinvolgente. 3. Collabora con influencer e brand locali Le partnership con influencer o aziende già affermate nel mercato estero facilitano l’ingresso e aumentano la credibilità. Queste collaborazioni permettono di raggiungere audience nuove e di imparare le dinamiche specifiche del territorio. 4. Sfrutta piattaforme globali e quelle locali Instagram, TikTok e YouTube sono universali, ma in alcuni Paesi come la Cina o la Russia, ci sono social network locali molto popolari (WeChat, VKontakte). Essere presenti su queste piattaforme può fare la differenza. 5. Usa strategie di advertising mirate Investire in campagne pubblicitarie geolocalizzate permette di raggiungere segmenti di pubblico specifici con messaggi personalizzati, aumentando la visibilità e l’engagement in modo efficace. 6. Monitora i risultati e adatta la strategia Misuro costantemente le performance, analizzando dati come engagement, crescita follower e conversioni nei diversi mercati. Questo mi consente di aggiustare il tiro e ottimizzare gli sforzi in modo continuativo. Espandersi nei mercati esteri è una sfida stimolante che richiede strategia, pazienza e flessibilità. Seguendo questi passi, potrai costruire una presenza solida e autentica anche oltre confine, aprendo nuove porte per la tua carriera da influencer. #influencerinternazionale #marketingglobale #socialmedia #contentlocalization #influencermarketing #globalgrowth
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  • Tendenze Social da Non Perdere per Rimanere Sempre Aggiornati

    Ciao, sono Vera, influencer e appassionata di social media, e oggi voglio condividere con te le tendenze social più importanti da tenere d’occhio nel 2025. In un settore così dinamico, restare aggiornati è fondamentale per mantenere rilevanza e connessione con la propria community.

    1. Video Brevi e Coinvolgenti
    Il formato video breve continua a dominare le piattaforme come TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts. La chiave è creare contenuti veloci, autentici e che catturino l’attenzione nei primi secondi.

    2. Social Commerce in Crescita
    Acquistare direttamente dai social è ormai una realtà consolidata. Integrare funzioni di shopping nei profili e utilizzare strategie di vendita native diventa imprescindibile per chi vuole monetizzare efficacemente.

    3. Contenuti Generati dagli Utenti (UGC)
    Il potere del contenuto autentico creato dai follower cresce sempre di più. Coinvolgere la community nella produzione di contenuti non solo aumenta l’engagement, ma costruisce fiducia e senso di appartenenza.

    4. Realtà Aumentata e Filtri Personalizzati
    L’AR sta rivoluzionando l’interazione sui social. Usare filtri creativi e personalizzati permette di aumentare la viralità e offrire esperienze uniche agli utenti.

    5. Focus sulla Sostenibilità e Social Impact
    I valori etici sono sempre più importanti. Contenuti che comunicano sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale attraggono un pubblico più consapevole e fidelizzato.

    6. Collaborazioni Autentiche e Micro-Influencer
    Le collaborazioni con brand puntano sempre più sulla trasparenza e sull’autenticità. Inoltre, i micro-influencer continuano a guadagnare peso grazie alla loro capacità di creare community molto coinvolte.

    7. Intelligenza Artificiale per la Personalizzazione
    L’AI aiuta a creare contenuti su misura e ottimizzare le campagne, offrendo un’esperienza più rilevante e coinvolgente per ogni singolo utente.

    Rimanere aggiornati sulle tendenze social è una sfida continua, ma fondamentale per chi come me vive e lavora nel digitale. Adattarsi velocemente, sperimentare e ascoltare la propria community sono le strategie vincenti per emergere e crescere nel 2025.

    #tendenzesocial #socialmedia2025 #contentcreation #influencermarketing #socialcommerce #realtàaumentata #sostenibilità #microinfluencer

    Tendenze Social da Non Perdere per Rimanere Sempre Aggiornati Ciao, sono Vera, influencer e appassionata di social media, e oggi voglio condividere con te le tendenze social più importanti da tenere d’occhio nel 2025. In un settore così dinamico, restare aggiornati è fondamentale per mantenere rilevanza e connessione con la propria community. 1. Video Brevi e Coinvolgenti Il formato video breve continua a dominare le piattaforme come TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts. La chiave è creare contenuti veloci, autentici e che catturino l’attenzione nei primi secondi. 2. Social Commerce in Crescita Acquistare direttamente dai social è ormai una realtà consolidata. Integrare funzioni di shopping nei profili e utilizzare strategie di vendita native diventa imprescindibile per chi vuole monetizzare efficacemente. 3. Contenuti Generati dagli Utenti (UGC) Il potere del contenuto autentico creato dai follower cresce sempre di più. Coinvolgere la community nella produzione di contenuti non solo aumenta l’engagement, ma costruisce fiducia e senso di appartenenza. 4. Realtà Aumentata e Filtri Personalizzati L’AR sta rivoluzionando l’interazione sui social. Usare filtri creativi e personalizzati permette di aumentare la viralità e offrire esperienze uniche agli utenti. 5. Focus sulla Sostenibilità e Social Impact I valori etici sono sempre più importanti. Contenuti che comunicano sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale attraggono un pubblico più consapevole e fidelizzato. 6. Collaborazioni Autentiche e Micro-Influencer Le collaborazioni con brand puntano sempre più sulla trasparenza e sull’autenticità. Inoltre, i micro-influencer continuano a guadagnare peso grazie alla loro capacità di creare community molto coinvolte. 7. Intelligenza Artificiale per la Personalizzazione L’AI aiuta a creare contenuti su misura e ottimizzare le campagne, offrendo un’esperienza più rilevante e coinvolgente per ogni singolo utente. Rimanere aggiornati sulle tendenze social è una sfida continua, ma fondamentale per chi come me vive e lavora nel digitale. Adattarsi velocemente, sperimentare e ascoltare la propria community sono le strategie vincenti per emergere e crescere nel 2025. #tendenzesocial #socialmedia2025 #contentcreation #influencermarketing #socialcommerce #realtàaumentata #sostenibilità #microinfluencer
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  • Come Creare una Presenza Online Solida in 5 Passi

    Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso: oggi, se non sei online, per molti semplicemente non esisti. Ma esserci non basta. La vera sfida è costruire una presenza online solida, coerente e strategica, che generi fiducia e opportunità concrete.

    Che tu stia partendo da zero o voglia rafforzare ciò che hai già, questi sono i 5 passi fondamentali che consigliamo sempre ai nostri clienti.

    1. Definisci la tua identità digitale
    Prima di creare un sito o aprire un profilo social, serve chiarezza:
    -Chi sei?
    -Cosa offri?
    -A chi ti rivolgi?
    -Qual è il tuo valore unico?
    Da qui nasce il posizionamento e la voce con cui comunicherai online. La tua identità digitale deve essere coerente, riconoscibile e professionale. Noi aiutiamo spesso i clienti a creare una mini-brand strategy anche solo con un semplice documento condiviso.

    2. Costruisci un sito web chiaro ed efficace
    Non servono mille pagine o effetti speciali: serve un sito semplice, veloce, mobile-friendly e con messaggi chiari.
    Le sezioni minime?
    -Chi siamo
    -Cosa facciamo
    -Come contattarci
    -Offerta o portfolio
    -Recensioni o testimonianze
    Usa strumenti come WordPress, Wix o Webflow per costruire in autonomia oppure affidati a un professionista (anche solo per il primo setup). E ricordati: il sito è la tua vetrina principale.

    3. Scegli i canali social giusti (e gestiscili bene)
    Non è necessario essere ovunque, ma là dove si trova il tuo pubblico.
    Per esempio:
    -Instagram e Facebook per B2C, locali, artigiani
    -LinkedIn per servizi B2B e professionisti
    -TikTok se vuoi sperimentare contenuti creativi e virali
    -YouTube se hai qualcosa da raccontare in modo visivo
    Stabilisci un piano editoriale, anche semplice, e sii costante. La regolarità vale più della perfezione.

    4. Lavora sulla SEO e sulla presenza su Google
    Avere un sito non basta se nessuno lo trova.
    Ottimizza i contenuti per le parole chiave giuste, scrivi testi chiari, utilizza meta tag e descrizioni efficaci.

    In parallelo, crea o aggiorna la tua scheda Google My Business. Per molte attività locali è un canale di acquisizione potente e gratuito. Recensioni, orari, contatti e foto aggiornate fanno la differenza.

    5. Crea contenuti utili e rilevanti
    La chiave per farti trovare e ricordare è offrire valore prima ancora di vendere.
    Come?
    -Post informativi o ispirazionali
    -Articoli sul blog (anche brevi)
    -Newsletter periodiche
    -Mini guide gratuite
    -Risposte frequenti ai dubbi dei tuoi clienti
    Noi vediamo imprese crescere grazie a una semplice strategia di contenuti ben curata. Fai in modo che online tu sia utile, non solo presente.

    Costruire una presenza online solida non è questione di fortuna o di budget illimitati, ma di metodo, costanza e buon senso.
    Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI possa ritagliarsi uno spazio digitale credibile e produttivo, anche partendo da poco.

    Basta cominciare con i passi giusti.

    #PresenzaOnline #ImpresaBiz #PMI #StrategiaDigitale #BrandingOnline #SitoWeb #SocialMediaMarketing #MarketingDigitale #GoogleMyBusiness #ContentMarketing #CrescitaPMI
    Come Creare una Presenza Online Solida in 5 Passi Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso: oggi, se non sei online, per molti semplicemente non esisti. Ma esserci non basta. La vera sfida è costruire una presenza online solida, coerente e strategica, che generi fiducia e opportunità concrete. Che tu stia partendo da zero o voglia rafforzare ciò che hai già, questi sono i 5 passi fondamentali che consigliamo sempre ai nostri clienti. 1. Definisci la tua identità digitale Prima di creare un sito o aprire un profilo social, serve chiarezza: -Chi sei? -Cosa offri? -A chi ti rivolgi? -Qual è il tuo valore unico? Da qui nasce il posizionamento e la voce con cui comunicherai online. La tua identità digitale deve essere coerente, riconoscibile e professionale. Noi aiutiamo spesso i clienti a creare una mini-brand strategy anche solo con un semplice documento condiviso. 2. Costruisci un sito web chiaro ed efficace Non servono mille pagine o effetti speciali: serve un sito semplice, veloce, mobile-friendly e con messaggi chiari. Le sezioni minime? -Chi siamo -Cosa facciamo -Come contattarci -Offerta o portfolio -Recensioni o testimonianze Usa strumenti come WordPress, Wix o Webflow per costruire in autonomia oppure affidati a un professionista (anche solo per il primo setup). E ricordati: il sito è la tua vetrina principale. 3. Scegli i canali social giusti (e gestiscili bene) Non è necessario essere ovunque, ma là dove si trova il tuo pubblico. Per esempio: -Instagram e Facebook per B2C, locali, artigiani -LinkedIn per servizi B2B e professionisti -TikTok se vuoi sperimentare contenuti creativi e virali -YouTube se hai qualcosa da raccontare in modo visivo Stabilisci un piano editoriale, anche semplice, e sii costante. La regolarità vale più della perfezione. 4. Lavora sulla SEO e sulla presenza su Google Avere un sito non basta se nessuno lo trova. Ottimizza i contenuti per le parole chiave giuste, scrivi testi chiari, utilizza meta tag e descrizioni efficaci. In parallelo, crea o aggiorna la tua scheda Google My Business. Per molte attività locali è un canale di acquisizione potente e gratuito. Recensioni, orari, contatti e foto aggiornate fanno la differenza. 5. Crea contenuti utili e rilevanti La chiave per farti trovare e ricordare è offrire valore prima ancora di vendere. Come? -Post informativi o ispirazionali -Articoli sul blog (anche brevi) -Newsletter periodiche -Mini guide gratuite -Risposte frequenti ai dubbi dei tuoi clienti Noi vediamo imprese crescere grazie a una semplice strategia di contenuti ben curata. Fai in modo che online tu sia utile, non solo presente. Costruire una presenza online solida non è questione di fortuna o di budget illimitati, ma di metodo, costanza e buon senso. Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI possa ritagliarsi uno spazio digitale credibile e produttivo, anche partendo da poco. Basta cominciare con i passi giusti. #PresenzaOnline #ImpresaBiz #PMI #StrategiaDigitale #BrandingOnline #SitoWeb #SocialMediaMarketing #MarketingDigitale #GoogleMyBusiness #ContentMarketing #CrescitaPMI
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  • La creator economy spiegata semplice: cosa cambia per chi lavora online
    (Cosa devi sapere se vuoi trasformare i tuoi contenuti in un vero business digitale)

    Faccio parte della cosiddetta creator economy: quel mondo in cui chi crea contenuti online può trasformare la propria passione in un lavoro.
    Ma attenzione: non è solo questione di follower o virale sui social. È un ecosistema nuovo, fatto di community, prodotti digitali, servizi personalizzati e piattaforme che abilitano nuove forme di lavoro.

    In questo articolo ti spiego — senza tecnicismi — cosa sta cambiando davvero per chi lavora (o vuole iniziare) online.

    Cos’è la creator economy?
    È l’insieme delle persone (come me e forse anche te!) che guadagnano creando contenuti, costruendo community e offrendo valore online.

    Include:
    -Influencer, microinfluencer, educator, streamer, podcaster
    -Freelancer che usano i social per promuovere servizi
    -Creatori di corsi, ebook, consulenze, newsletter a pagamento
    -Brand personali che vivono (anche) di sponsorizzazioni, affiliazioni o membership
    Non è una moda. È un settore da miliardi che sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e vendiamo.

    Cosa serve oggi per “vivere di contenuti”?
    Non basta creare. Serve trasformare ciò che sai, vivi o insegni in valore concreto per qualcuno.
    Ecco cosa ho imparato essere fondamentale:

    1. Una nicchia chiara
    Parlare “a tutti” significa non parlare a nessuno.
    Io ho scelto la mia nicchia (freelance, microimprenditori e creator) e creo contenuti che rispondano ai loro problemi o desideri.

    2. Una community attiva (non solo numerosa)
    Meglio 1.000 persone coinvolte, che 100.000 disinteressate.
    La community è il vero asset della creator economy. È con loro che costruisci fiducia… e anche fatturato.

    3. Una o più fonti di monetizzazione
    Ecco alcuni modelli che funzionano oggi:
    -Sponsorizzazioni e collaborazioni con brand
    -Affiliazioni (Amazon, piattaforme, tool, ecc.)
    -Vendita di prodotti digitali (corsi, ebook, risorse)
    -Contenuti premium o newsletter a pagamento
    -Consulenze, mentorship o coaching

    Cosa sta cambiando (davvero)
    Piattaforme più favorevoli ai creator
    TikTok, YouTube, Substack, Patreon, LinkedIn: stanno sviluppando strumenti per permetterti di monetizzare direttamente (abbonamenti, tips, corsi, shop integrati).

    Le aziende preferiscono creator con community reali
    Le PMI non cercano più solo “i numeri”. Cercano persone capaci di creare connessioni autentiche con un pubblico specifico.

    Più creator = più concorrenza
    Serve strategia, identità e continuità per emergere.
    Non basta più fare “bei contenuti”: serve una direzione precisa e una visione da piccolo imprenditore.

    Cosa ti consiglio se vuoi entrare nella creator economy
    -Inizia con un contenuto ricorrente: newsletter, post settimanale, video, podcast
    -Ascolta la tua community: ogni DM, commento o domanda è un segnale
    -Scegli un formato di monetizzazione semplice e sostenibile (es. un mini-ebook, una consulenza base)
    -Trattati da subito come un brand: naming, bio chiara, coerenza visiva, obiettivi

    La creator economy non è solo per influencer da milioni di follower.
    È per chi ha qualcosa da dire, sa creare valore e vuole farlo in modo sostenibile e professionale.

    Se ti stai chiedendo “da dove comincio?”, la risposta è semplice: dai contenuti che ami creare e dalle persone che vuoi aiutare. Il resto si costruisce passo dopo passo.

    E se ti serve una mano per definire il tuo primo prodotto digitale o un modello di business da creator… scrivimi. Ci sono passata anch’io.

    #CreatorEconomy #MonetizzareOnline #ContentBusiness #DigitalWork #FreelanceDigitale #BrandPersonale #ImpresaBiz #Microimprenditoria #CreatorLife

    La creator economy spiegata semplice: cosa cambia per chi lavora online (Cosa devi sapere se vuoi trasformare i tuoi contenuti in un vero business digitale) Faccio parte della cosiddetta creator economy: quel mondo in cui chi crea contenuti online può trasformare la propria passione in un lavoro. Ma attenzione: non è solo questione di follower o virale sui social. È un ecosistema nuovo, fatto di community, prodotti digitali, servizi personalizzati e piattaforme che abilitano nuove forme di lavoro. In questo articolo ti spiego — senza tecnicismi — cosa sta cambiando davvero per chi lavora (o vuole iniziare) online. 📱 Cos’è la creator economy? È l’insieme delle persone (come me e forse anche te!) che guadagnano creando contenuti, costruendo community e offrendo valore online. Include: -Influencer, microinfluencer, educator, streamer, podcaster -Freelancer che usano i social per promuovere servizi -Creatori di corsi, ebook, consulenze, newsletter a pagamento -Brand personali che vivono (anche) di sponsorizzazioni, affiliazioni o membership Non è una moda. È un settore da miliardi che sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e vendiamo. ⚙️ Cosa serve oggi per “vivere di contenuti”? Non basta creare. Serve trasformare ciò che sai, vivi o insegni in valore concreto per qualcuno. Ecco cosa ho imparato essere fondamentale: 1. Una nicchia chiara Parlare “a tutti” significa non parlare a nessuno. Io ho scelto la mia nicchia (freelance, microimprenditori e creator) e creo contenuti che rispondano ai loro problemi o desideri. 2. Una community attiva (non solo numerosa) Meglio 1.000 persone coinvolte, che 100.000 disinteressate. La community è il vero asset della creator economy. È con loro che costruisci fiducia… e anche fatturato. 3. Una o più fonti di monetizzazione Ecco alcuni modelli che funzionano oggi: -Sponsorizzazioni e collaborazioni con brand -Affiliazioni (Amazon, piattaforme, tool, ecc.) -Vendita di prodotti digitali (corsi, ebook, risorse) -Contenuti premium o newsletter a pagamento -Consulenze, mentorship o coaching 🧩 Cosa sta cambiando (davvero) ➕ Piattaforme più favorevoli ai creator TikTok, YouTube, Substack, Patreon, LinkedIn: stanno sviluppando strumenti per permetterti di monetizzare direttamente (abbonamenti, tips, corsi, shop integrati). ➕ Le aziende preferiscono creator con community reali Le PMI non cercano più solo “i numeri”. Cercano persone capaci di creare connessioni autentiche con un pubblico specifico. ➖ Più creator = più concorrenza Serve strategia, identità e continuità per emergere. Non basta più fare “bei contenuti”: serve una direzione precisa e una visione da piccolo imprenditore. 🚀 Cosa ti consiglio se vuoi entrare nella creator economy -Inizia con un contenuto ricorrente: newsletter, post settimanale, video, podcast -Ascolta la tua community: ogni DM, commento o domanda è un segnale -Scegli un formato di monetizzazione semplice e sostenibile (es. un mini-ebook, una consulenza base) -Trattati da subito come un brand: naming, bio chiara, coerenza visiva, obiettivi ✨La creator economy non è solo per influencer da milioni di follower. È per chi ha qualcosa da dire, sa creare valore e vuole farlo in modo sostenibile e professionale. Se ti stai chiedendo “da dove comincio?”, la risposta è semplice: dai contenuti che ami creare e dalle persone che vuoi aiutare. Il resto si costruisce passo dopo passo. E se ti serve una mano per definire il tuo primo prodotto digitale o un modello di business da creator… scrivimi. Ci sono passata anch’io. #CreatorEconomy #MonetizzareOnline #ContentBusiness #DigitalWork #FreelanceDigitale #BrandPersonale #ImpresaBiz #Microimprenditoria #CreatorLife
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  • Come utilizzare i dati (analytics) per far crescere la propria presenza online
    (Anche se non sei un mago delle statistiche, puoi usare i numeri a tuo favore)

    Per molto tempo ho evitato gli analytics come se fossero qualcosa “da tecnici” o da aziende strutturate. Poi ho capito che stavo ignorando uno strumento preziosissimo per far crescere la mia presenza online.

    Oggi voglio spiegarti in modo semplice e pratico come usare i dati per capire cosa funziona, cosa no e dove migliorare, anche se non ti senti portatə per i numeri.

    Perché i dati sono fondamentali?
    Perché ti tolgono dai “sembra” e ti portano nei “fatti”.
    Ti aiutano a rispondere a domande come:
    -Quali contenuti piacciono davvero al mio pubblico?
    -Qual è il miglior orario per postare?
    -Da dove arrivano le mie visite?
    -Quali storie/contenuti generano interazioni e quali vengono ignorati?

    Da dove iniziare: gli strumenti base
    Non serve una laurea in statistica. Bastano questi strumenti (tutti gratuiti):
    -Instagram Insights / Facebook Insights (se hai un profilo business): per capire performance di post, reach, salvataggi, tap sui link.
    -Google Analytics (per chi ha un sito o blog): per vedere da dove arrivano i visitatori, cosa leggono e per quanto tempo.
    -YouTube Studio (per i video): per analizzare durata media di visualizzazione, tasso di clic, iscritti.
    -Newsletter tools (come Mailchimp o Substack): ti dicono quante persone aprono le tue mail e cliccano sui link.
    Cosa guardo ogni settimana (senza stressarmi)
    Io ho imparato a monitorare solo 3 cose principali, una volta a settimana:

    1. Contenuti migliori
    → Quali post hanno avuto più like, salvataggi, commenti, visualizzazioni?
    Mi chiedo: Cosa aveva di diverso questo contenuto? Tema? Formato? Stile?

    2. Crescita della community
    → Quanti follower/mail iscritti ho guadagnato (o perso)? In quali giorni?
    Mi chiedo: Cosa ho pubblicato in quei giorni? Ha funzionato o no?

    3. Azioni del pubblico
    → Clic su link, tap sul profilo, tempo medio di lettura.
    Mi chiedo: Sto portando le persone dove voglio? Sto creando interesse o solo scroll distratto?

    Come uso questi dati per migliorare
    -Ripropongo i contenuti che hanno funzionato → stesso tema, formato simile
    -Cambio orari o giorni di pubblicazione → in base a quando la mia audience è più attiva
    -Aggiusto le call-to-action → se nessuno clicca sui link, forse non li sto presentando bene
    -Elimino contenuti che non portano valore → taglio il superfluo per concentrarmi su ciò che serve

    Bonus: ascolta anche i "dati umani"
    Non tutti i dati sono numerici! I commenti, i DM, le email che ricevi, sono segnali qualitativi preziosissimi.
    Io tengo nota delle domande frequenti che ricevo e spesso diventano la base dei miei contenuti futuri.

    Non devi essere un’esperta di numeri per usare i dati: ti bastano curiosità, costanza e un pizzico di metodo.
    Ogni numero racconta una storia. Imparare ad ascoltarla ti aiuterà a crescere in modo più strategico, autentico e sostenibile.

    Se vuoi, posso aiutarti a costruire una dashboard semplice per tenere tutto sotto controllo, senza impazzire tra mille grafiche!

    #DataDriven #AnalyticsSemplici #CrescitaOrganica #CreatorLife #FreelanceSmart #PiccoliBusiness #MarketingDigitale #ImpresaDigitale #ImpresaBiz

    Come utilizzare i dati (analytics) per far crescere la propria presenza online (Anche se non sei un mago delle statistiche, puoi usare i numeri a tuo favore) Per molto tempo ho evitato gli analytics come se fossero qualcosa “da tecnici” o da aziende strutturate. Poi ho capito che stavo ignorando uno strumento preziosissimo per far crescere la mia presenza online. Oggi voglio spiegarti in modo semplice e pratico come usare i dati per capire cosa funziona, cosa no e dove migliorare, anche se non ti senti portatə per i numeri. 📊 Perché i dati sono fondamentali? Perché ti tolgono dai “sembra” e ti portano nei “fatti”. Ti aiutano a rispondere a domande come: -Quali contenuti piacciono davvero al mio pubblico? -Qual è il miglior orario per postare? -Da dove arrivano le mie visite? -Quali storie/contenuti generano interazioni e quali vengono ignorati? 🔍 Da dove iniziare: gli strumenti base Non serve una laurea in statistica. Bastano questi strumenti (tutti gratuiti): -Instagram Insights / Facebook Insights (se hai un profilo business): per capire performance di post, reach, salvataggi, tap sui link. -Google Analytics (per chi ha un sito o blog): per vedere da dove arrivano i visitatori, cosa leggono e per quanto tempo. -YouTube Studio (per i video): per analizzare durata media di visualizzazione, tasso di clic, iscritti. -Newsletter tools (come Mailchimp o Substack): ti dicono quante persone aprono le tue mail e cliccano sui link. ✅ Cosa guardo ogni settimana (senza stressarmi) Io ho imparato a monitorare solo 3 cose principali, una volta a settimana: 1. Contenuti migliori → Quali post hanno avuto più like, salvataggi, commenti, visualizzazioni? 💡 Mi chiedo: Cosa aveva di diverso questo contenuto? Tema? Formato? Stile? 2. Crescita della community → Quanti follower/mail iscritti ho guadagnato (o perso)? In quali giorni? 💡 Mi chiedo: Cosa ho pubblicato in quei giorni? Ha funzionato o no? 3. Azioni del pubblico → Clic su link, tap sul profilo, tempo medio di lettura. 💡 Mi chiedo: Sto portando le persone dove voglio? Sto creando interesse o solo scroll distratto? 🧠 Come uso questi dati per migliorare -Ripropongo i contenuti che hanno funzionato → stesso tema, formato simile -Cambio orari o giorni di pubblicazione → in base a quando la mia audience è più attiva -Aggiusto le call-to-action → se nessuno clicca sui link, forse non li sto presentando bene -Elimino contenuti che non portano valore → taglio il superfluo per concentrarmi su ciò che serve 💬 Bonus: ascolta anche i "dati umani" Non tutti i dati sono numerici! I commenti, i DM, le email che ricevi, sono segnali qualitativi preziosissimi. Io tengo nota delle domande frequenti che ricevo e spesso diventano la base dei miei contenuti futuri. ✨ Non devi essere un’esperta di numeri per usare i dati: ti bastano curiosità, costanza e un pizzico di metodo. Ogni numero racconta una storia. Imparare ad ascoltarla ti aiuterà a crescere in modo più strategico, autentico e sostenibile. Se vuoi, posso aiutarti a costruire una dashboard semplice per tenere tutto sotto controllo, senza impazzire tra mille grafiche! #DataDriven #AnalyticsSemplici #CrescitaOrganica #CreatorLife #FreelanceSmart #PiccoliBusiness #MarketingDigitale #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
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  • Social media per imprenditori: canali utili e approccio pratico

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene che, nel mondo digitale di oggi, i social media rappresentano uno strumento imprescindibile per gli imprenditori che vogliono far crescere la propria attività e costruire relazioni solide con clienti, partner e mercato. Tuttavia, utilizzare efficacemente i social richiede una strategia mirata e una scelta consapevole dei canali più adatti.

    I canali social più utili per gli imprenditori
    1. LinkedIn
    È la piattaforma ideale per il networking professionale. Permette di creare una rete di contatti qualificati, condividere contenuti di valore e farsi conoscere come esperti nel proprio settore.

    2. Facebook
    Grazie alla sua ampia base utenti, Facebook è utile per raggiungere clienti locali o settori di mercato specifici. Le pagine aziendali, i gruppi e la pubblicità mirata offrono molte opportunità di coinvolgimento.

    3. Instagram
    Perfetto per brand con un forte impatto visivo o che vogliono raccontare la propria storia attraverso immagini e video. È molto efficace per promuovere prodotti, eventi e la cultura aziendale.

    4. Twitter
    Consente di seguire tendenze, interagire con clienti e influencer, e condividere notizie in tempo reale. È uno strumento efficace per comunicazioni rapide e aggiornamenti.

    5. YouTube
    Il video marketing è in crescita costante. Creare contenuti video informativi, tutorial o presentazioni di prodotto può aumentare significativamente la visibilità e l’autorevolezza.

    Approccio pratico per utilizzare i social media
    -Definire obiettivi chiari: Aumentare la brand awareness, generare lead o migliorare il servizio clienti? Ogni obiettivo richiede strategie diverse.
    -Conoscere il proprio pubblico: Identificare chi sono i clienti o partner ideali e scegliere i canali più frequentati da loro.
    -Creare contenuti di qualità: Post, video e immagini devono essere pertinenti, coinvolgenti e in linea con i valori dell’azienda.
    -Pianificare la pubblicazione: Usare calendari editoriali per mantenere una presenza costante e organizzata.
    -Monitorare e analizzare i risultati: Utilizzare strumenti di analisi per capire quali contenuti funzionano meglio e ottimizzare le strategie.
    -Interagire con la community: Rispondere a commenti, messaggi e recensioni per costruire relazioni autentiche.

    Per noi di Impresa.biz, i social media sono molto più di semplici canali di comunicazione: rappresentano leve strategiche per la crescita e la reputazione dell’impresa. Investire tempo e risorse in una presenza social pianificata e coerente può aprire nuove opportunità di business e rafforzare il legame con il mercato.

    #ImpresaBiz #SocialMediaMarketing #Imprenditori #DigitalMarketing #LinkedIn #Facebook #Instagram #YouTube #Twitter #BrandAwareness #StrategieDigitali
    Social media per imprenditori: canali utili e approccio pratico Noi di Impresa.biz sappiamo bene che, nel mondo digitale di oggi, i social media rappresentano uno strumento imprescindibile per gli imprenditori che vogliono far crescere la propria attività e costruire relazioni solide con clienti, partner e mercato. Tuttavia, utilizzare efficacemente i social richiede una strategia mirata e una scelta consapevole dei canali più adatti. I canali social più utili per gli imprenditori 1. LinkedIn È la piattaforma ideale per il networking professionale. Permette di creare una rete di contatti qualificati, condividere contenuti di valore e farsi conoscere come esperti nel proprio settore. 2. Facebook Grazie alla sua ampia base utenti, Facebook è utile per raggiungere clienti locali o settori di mercato specifici. Le pagine aziendali, i gruppi e la pubblicità mirata offrono molte opportunità di coinvolgimento. 3. Instagram Perfetto per brand con un forte impatto visivo o che vogliono raccontare la propria storia attraverso immagini e video. È molto efficace per promuovere prodotti, eventi e la cultura aziendale. 4. Twitter Consente di seguire tendenze, interagire con clienti e influencer, e condividere notizie in tempo reale. È uno strumento efficace per comunicazioni rapide e aggiornamenti. 5. YouTube Il video marketing è in crescita costante. Creare contenuti video informativi, tutorial o presentazioni di prodotto può aumentare significativamente la visibilità e l’autorevolezza. Approccio pratico per utilizzare i social media -Definire obiettivi chiari: Aumentare la brand awareness, generare lead o migliorare il servizio clienti? Ogni obiettivo richiede strategie diverse. -Conoscere il proprio pubblico: Identificare chi sono i clienti o partner ideali e scegliere i canali più frequentati da loro. -Creare contenuti di qualità: Post, video e immagini devono essere pertinenti, coinvolgenti e in linea con i valori dell’azienda. -Pianificare la pubblicazione: Usare calendari editoriali per mantenere una presenza costante e organizzata. -Monitorare e analizzare i risultati: Utilizzare strumenti di analisi per capire quali contenuti funzionano meglio e ottimizzare le strategie. -Interagire con la community: Rispondere a commenti, messaggi e recensioni per costruire relazioni autentiche. Per noi di Impresa.biz, i social media sono molto più di semplici canali di comunicazione: rappresentano leve strategiche per la crescita e la reputazione dell’impresa. Investire tempo e risorse in una presenza social pianificata e coerente può aprire nuove opportunità di business e rafforzare il legame con il mercato. #ImpresaBiz #SocialMediaMarketing #Imprenditori #DigitalMarketing #LinkedIn #Facebook #Instagram #YouTube #Twitter #BrandAwareness #StrategieDigitali
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  • Influencer marketing per imprenditori: cosa funziona davvero nel 2025

    Lo dico subito: il mondo dell’influencer marketing non è più quello di qualche anno fa. Sono un’influencer, sì, ma prima di tutto sono un’osservatrice attenta di quello che succede nel mio settore. Collaboro con brand, analizzo i dati delle campagne e parlo ogni giorno con imprenditori che vogliono capire come usare gli influencer per vendere davvero.

    Ecco cosa funziona davvero nel 2025 (e cosa no).

    1. Autenticità prima di tutto
    Non è una parola vuota: oggi funziona solo chi è davvero sé stesso. Le persone non vogliono vedere pubblicità travestite da post sinceri. Se un brand mi propone una collaborazione, il primo pensiero è: “Lo userei davvero? Lo consiglierei a mia sorella o alla mia migliore amica?”

    Gli imprenditori che capiscono questo e danno spazio alla voce vera dell’influencer ottengono risultati concreti. Quelli che vogliono solo un post perfetto e patinato... no.

    2. Micro (e nano) influencer: meglio pochi, ma giusti
    Nel 2025 non è più una gara a chi ha più follower. È una gara a chi ha una community attiva. Alcuni dei risultati migliori che ho visto arrivano da campagne con micro e nano influencer super verticali. Persone che hanno un seguito piccolo, ma fidato.

    Se sei un imprenditore, chiediti: “Conosco qualcuno con una community piccola ma super targettizzata?” Potrebbe valere più di una celebrità da milioni di follower.

    3. Contenuti video? Sì, ma nativi
    I video funzionano, ma devono essere pensati per la piattaforma. Un Reel su Instagram non è un video YouTube accorciato. Un TikTok non è uno spot tv travestito da trend.

    Personalmente, quando creo video sponsorizzati, li scrivo come se fossero miei, usando il mio stile. Questo fa la differenza.

    4. Collaborazioni a lungo termine
    Le collaborazioni una tantum stanno perdendo efficacia. Le persone sono più scettiche e cercano continuità. Un brand con cui collaboro per mesi diventa parte della mia narrazione. E questo si traduce in fiducia... e conversioni.

    Se sei un imprenditore, pensa a creare una relazione duratura con l’influencer. Non solo per un post, ma per una vera strategia.

    Nel 2025, l’influencer marketing funziona solo se è strategico, autentico e relazionale. Le scorciatoie non esistono più. Ma se costruisci bene, i risultati arrivano — e sono anche misurabili.

    #influencermarketing2025 #marketingdigitale #personalbranding #imprenditori #strategiadigitale #autenticità #microinfluencer #collaborazionidigitali #brandawareness #contentcreator

    Influencer marketing per imprenditori: cosa funziona davvero nel 2025 Lo dico subito: il mondo dell’influencer marketing non è più quello di qualche anno fa. Sono un’influencer, sì, ma prima di tutto sono un’osservatrice attenta di quello che succede nel mio settore. Collaboro con brand, analizzo i dati delle campagne e parlo ogni giorno con imprenditori che vogliono capire come usare gli influencer per vendere davvero. Ecco cosa funziona davvero nel 2025 (e cosa no). 1. Autenticità prima di tutto Non è una parola vuota: oggi funziona solo chi è davvero sé stesso. Le persone non vogliono vedere pubblicità travestite da post sinceri. Se un brand mi propone una collaborazione, il primo pensiero è: “Lo userei davvero? Lo consiglierei a mia sorella o alla mia migliore amica?” Gli imprenditori che capiscono questo e danno spazio alla voce vera dell’influencer ottengono risultati concreti. Quelli che vogliono solo un post perfetto e patinato... no. 2. Micro (e nano) influencer: meglio pochi, ma giusti Nel 2025 non è più una gara a chi ha più follower. È una gara a chi ha una community attiva. Alcuni dei risultati migliori che ho visto arrivano da campagne con micro e nano influencer super verticali. Persone che hanno un seguito piccolo, ma fidato. Se sei un imprenditore, chiediti: “Conosco qualcuno con una community piccola ma super targettizzata?” Potrebbe valere più di una celebrità da milioni di follower. 3. Contenuti video? Sì, ma nativi I video funzionano, ma devono essere pensati per la piattaforma. Un Reel su Instagram non è un video YouTube accorciato. Un TikTok non è uno spot tv travestito da trend. Personalmente, quando creo video sponsorizzati, li scrivo come se fossero miei, usando il mio stile. Questo fa la differenza. 4. Collaborazioni a lungo termine Le collaborazioni una tantum stanno perdendo efficacia. Le persone sono più scettiche e cercano continuità. Un brand con cui collaboro per mesi diventa parte della mia narrazione. E questo si traduce in fiducia... e conversioni. Se sei un imprenditore, pensa a creare una relazione duratura con l’influencer. Non solo per un post, ma per una vera strategia. Nel 2025, l’influencer marketing funziona solo se è strategico, autentico e relazionale. Le scorciatoie non esistono più. Ma se costruisci bene, i risultati arrivano — e sono anche misurabili. #influencermarketing2025 #marketingdigitale #personalbranding #imprenditori #strategiadigitale #autenticità #microinfluencer #collaborazionidigitali #brandawareness #contentcreator
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  • Instagram non basta: dove investire davvero nel 2025

    Quando ho iniziato il mio percorso da influencer, Instagram era la mia casa, il mio spazio principale per crescere e connettermi con la community.
    Ma oggi, nel 2025, ho capito una cosa importante: Instagram da solo non basta più.

    Il mondo digitale evolve velocemente, e per costruire un business solido e sostenibile bisogna saper diversificare e guardare oltre.

    Ecco dove sto investendo davvero quest’anno:

    1. Il mio sito web e la mailing list
    Avere un luogo tutto mio dove parlare con la mia community senza algoritmi che decidono chi vedere è fondamentale. La newsletter è il mio canale diretto più prezioso.

    2. Video e contenuti long form
    YouTube, podcast e dirette sono perfetti per approfondire temi, creare relazione e mostrare la mia personalità in modo più autentico.

    3. Collaborazioni strategiche e network offline
    Eventi, workshop e partnership reali aiutano a rafforzare la mia rete e aprono nuove porte che Instagram da solo non può offrire.

    4. Nuove piattaforme emergenti
    Sto esplorando app come BeReal, LinkedIn e community niche per diversificare il pubblico e intercettare nuovi interessi.

    5. Investire in formazione e tool innovativi
    Per restare aggiornata e ottimizzare il mio lavoro, dedico tempo e risorse a corsi, coaching e software avanzati.

    Il mio consiglio?
    Non mettere tutte le tue energie e speranze in un solo social. Usa Instagram come uno strumento tra tanti, ma punta a costruire un ecosistema completo intorno al tuo brand.

    E tu, su quali canali stai investendo quest’anno?
    Condividiamo idee e strategie!

    #SocialMedia2025 #InstagramNonBasta #PersonalBrand #MentalitàDaCEO #ImprenditoriaFemminile #ContentCreatorLife #DigitalMarketing #CrescitaPersonale #BusinessOnline #DonneCheInnovano

    🚀 Instagram non basta: dove investire davvero nel 2025 Quando ho iniziato il mio percorso da influencer, Instagram era la mia casa, il mio spazio principale per crescere e connettermi con la community. Ma oggi, nel 2025, ho capito una cosa importante: Instagram da solo non basta più. Il mondo digitale evolve velocemente, e per costruire un business solido e sostenibile bisogna saper diversificare e guardare oltre. Ecco dove sto investendo davvero quest’anno: 🌐 1. Il mio sito web e la mailing list Avere un luogo tutto mio dove parlare con la mia community senza algoritmi che decidono chi vedere è fondamentale. La newsletter è il mio canale diretto più prezioso. 🎥 2. Video e contenuti long form YouTube, podcast e dirette sono perfetti per approfondire temi, creare relazione e mostrare la mia personalità in modo più autentico. 🤝 3. Collaborazioni strategiche e network offline Eventi, workshop e partnership reali aiutano a rafforzare la mia rete e aprono nuove porte che Instagram da solo non può offrire. 📱 4. Nuove piattaforme emergenti Sto esplorando app come BeReal, LinkedIn e community niche per diversificare il pubblico e intercettare nuovi interessi. 🛠️ 5. Investire in formazione e tool innovativi Per restare aggiornata e ottimizzare il mio lavoro, dedico tempo e risorse a corsi, coaching e software avanzati. Il mio consiglio? Non mettere tutte le tue energie e speranze in un solo social. Usa Instagram come uno strumento tra tanti, ma punta a costruire un ecosistema completo intorno al tuo brand. E tu, su quali canali stai investendo quest’anno? Condividiamo idee e strategie! #SocialMedia2025 #InstagramNonBasta #PersonalBrand #MentalitàDaCEO #ImprenditoriaFemminile #ContentCreatorLife #DigitalMarketing #CrescitaPersonale #BusinessOnline #DonneCheInnovano
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  • Soft skill digitali: le competenze trasversali che fanno la differenza nel 2025

    Lavorando ogni giorno nel mondo digitale, ho capito una cosa fondamentale: le competenze tecniche da sole non bastano più.
    Saper usare un software o una piattaforma è importante, certo. Ma nel 2025, ciò che fa davvero la differenza sono le soft skill digitali — quelle competenze trasversali che ti permettono di adattarti, comunicare, collaborare e guidare, anche in un contesto in continuo cambiamento.

    1. Adattabilità e flessibilità mentale
    Il digitale cambia in fretta, e lo sappiamo bene.
    Ho imparato che essere rigide non funziona: bisogna sapersi adattare, cambiare punto di vista, aggiornarsi di continuo.
    Essere flessibili non è una debolezza, è una superpotenza.

    2. Comunicazione efficace, anche a distanza
    Nel lavoro da remoto o ibrido, una comunicazione chiara, empatica e mirata fa la differenza.
    Che si tratti di una mail, di una riunione su Zoom o di una presentazione, saper trasmettere messaggi in modo efficace è diventato essenziale — non solo per farsi capire, ma anche per farsi ascoltare.

    3. Pensiero critico e uso consapevole dei dati
    Siamo circondate da informazioni, notifiche, report e grafici.
    Ma quanti sanno davvero interpretarli con spirito critico?
    Io credo che saper leggere i dati e prendere decisioni consapevoli sia una delle competenze chiave per chi lavora (o vuole lavorare) nel digitale.

    4. Collaborazione digitale e intelligenza emotiva
    Lavorare in team oggi significa spesso lavorare con persone che non hai mai visto di persona.
    Empatia, ascolto attivo e rispetto delle differenze sono fondamentali per costruire relazioni sane e produttive.
    La tecnologia ci collega, ma sono le relazioni umane a creare vero valore.

    5. Curiosità e apprendimento continuo
    Il digitale premia chi è curiosa, chi esplora, chi fa domande.
    Io ho imparato più da un tutorial su YouTube che da certi corsi formali.
    La voglia di imparare, ogni giorno, è il motore che non si spegne mai.

    Le soft skill digitali non sono un “extra”, sono ciò che ti permette di navigare con sicurezza nel cambiamento.
    Che tu sia freelance, dipendente, imprenditrice o manager, queste competenze fanno davvero la differenza.
    E non è mai troppo tardi per svilupparle. Anzi, il momento giusto è adesso.

    #softskilldigitali #digitalskills #competenze2025 #leadershipfemminile #digitalmindset #lifelonglearning #comunicazionedigitale #intelligenzaemotiva #crescitaonline #donneedigitale

    Soft skill digitali: le competenze trasversali che fanno la differenza nel 2025 Lavorando ogni giorno nel mondo digitale, ho capito una cosa fondamentale: le competenze tecniche da sole non bastano più. Saper usare un software o una piattaforma è importante, certo. Ma nel 2025, ciò che fa davvero la differenza sono le soft skill digitali — quelle competenze trasversali che ti permettono di adattarti, comunicare, collaborare e guidare, anche in un contesto in continuo cambiamento. 1. Adattabilità e flessibilità mentale Il digitale cambia in fretta, e lo sappiamo bene. Ho imparato che essere rigide non funziona: bisogna sapersi adattare, cambiare punto di vista, aggiornarsi di continuo. Essere flessibili non è una debolezza, è una superpotenza. 2. Comunicazione efficace, anche a distanza Nel lavoro da remoto o ibrido, una comunicazione chiara, empatica e mirata fa la differenza. Che si tratti di una mail, di una riunione su Zoom o di una presentazione, saper trasmettere messaggi in modo efficace è diventato essenziale — non solo per farsi capire, ma anche per farsi ascoltare. 3. Pensiero critico e uso consapevole dei dati Siamo circondate da informazioni, notifiche, report e grafici. Ma quanti sanno davvero interpretarli con spirito critico? Io credo che saper leggere i dati e prendere decisioni consapevoli sia una delle competenze chiave per chi lavora (o vuole lavorare) nel digitale. 4. Collaborazione digitale e intelligenza emotiva Lavorare in team oggi significa spesso lavorare con persone che non hai mai visto di persona. Empatia, ascolto attivo e rispetto delle differenze sono fondamentali per costruire relazioni sane e produttive. La tecnologia ci collega, ma sono le relazioni umane a creare vero valore. 5. Curiosità e apprendimento continuo Il digitale premia chi è curiosa, chi esplora, chi fa domande. Io ho imparato più da un tutorial su YouTube che da certi corsi formali. La voglia di imparare, ogni giorno, è il motore che non si spegne mai. Le soft skill digitali non sono un “extra”, sono ciò che ti permette di navigare con sicurezza nel cambiamento. Che tu sia freelance, dipendente, imprenditrice o manager, queste competenze fanno davvero la differenza. E non è mai troppo tardi per svilupparle. Anzi, il momento giusto è adesso. #softskilldigitali #digitalskills #competenze2025 #leadershipfemminile #digitalmindset #lifelonglearning #comunicazionedigitale #intelligenzaemotiva #crescitaonline #donneedigitale
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  • Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti

    Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”.
    In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali.

    Cosa intendiamo per funnel di vendita?
    Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente.
    Si articola in 3 fasi principali:

    -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand
    -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano
    -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc.
    Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi.

    Quali social media usare e come
    Dipende dal nostro target e dal tipo di business.
    Ecco come li usiamo noi nei funnel:
    -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing
    -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B
    -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi
    -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial
    -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing

    Come costruire un funnel integrato ai social media
    Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel)
    ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni
    ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire

    Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel)
    ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano
    ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot)

    Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel)
    ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare
    ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito

    Fidelizza e trasforma in ambassador
    ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti
    ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola

    Strumenti che consigliamo per l’integrazione
    -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram
    -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail
    -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli
    -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing
    -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme

    Errori da evitare
    Postare senza strategia
    Pensare che i like siano vendite
    Non avere una CTA chiara
    Non tracciare le conversioni
    Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti

    Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso.
    Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart.

    #funneldivendita #socialmediafunnel #leadgeneration #marketingdigitale #PMI #impresa.biz #strategiecommerciali #automationmarketing #socialselling #conversionimarketing
    Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”. In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali. Cosa intendiamo per funnel di vendita? Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente. Si articola in 3 fasi principali: -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc. 💡 Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi. Quali social media usare e come Dipende dal nostro target e dal tipo di business. Ecco come li usiamo noi nei funnel: -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing Come costruire un funnel integrato ai social media Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel) ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel) ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot) Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel) ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito Fidelizza e trasforma in ambassador ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola Strumenti che consigliamo per l’integrazione -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme Errori da evitare ❌ Postare senza strategia ❌ Pensare che i like siano vendite ❌ Non avere una CTA chiara ❌ Non tracciare le conversioni ❌ Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso. Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart. #funneldivendita #socialmediafunnel #leadgeneration #marketingdigitale #PMI #impresa.biz #strategiecommerciali #automationmarketing #socialselling #conversionimarketing
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