• Perché oggi ogni impresa deve pensare (anche) come un content creator

    Nel mio lavoro quotidiano con aziende di ogni dimensione, una cosa è chiara: oggi non basta più vendere un prodotto o un servizio, bisogna saper raccontare una storia.
    E qui entra in gioco la mentalità del content creator — una prospettiva che, secondo me, ogni impresa dovrebbe adottare, a prescindere dal settore o dalla dimensione.

    1. Il contenuto è il nuovo biglietto da visita
    Nel digitale, il primo impatto che un potenziale cliente ha con un’azienda spesso passa dai contenuti: post sui social, video, blog, newsletter.
    Pensare come un content creator significa curare ogni messaggio, renderlo interessante, autentico e utile.

    2. Raccontare per creare fiducia
    Le persone non comprano solo prodotti, comprano storie, valori, esperienze.
    Creare contenuti che parlano direttamente al pubblico aiuta a costruire un rapporto di fiducia duraturo, e questo fa la differenza nel lungo periodo.

    3. Essere protagonisti del proprio mercato
    Un content creator non aspetta che qualcuno parli di lui: prende la parola, crea conversazioni, educa il mercato.
    Per un’impresa, significa diventare un punto di riferimento, distinguersi dalla concorrenza e influenzare le decisioni d’acquisto.

    4. Adattarsi a nuovi modi di comunicare
    Il pubblico di oggi è abituato a contenuti rapidi, visivi e interattivi.
    Pensare come un content creator significa saper usare video, immagini, storie e soprattutto ascoltare e rispondere in tempo reale.

    5. Creare valore prima di vendere
    Il content marketing funziona quando il focus è sul valore che offriamo, non solo sulla vendita.
    Come content creator aziendale, ho imparato che dare consigli, condividere esperienze e risolvere problemi genera engagement e fedeltà.

    Pensare come un content creator è diventato essenziale per ogni impresa che vuole non solo sopravvivere, ma crescere nel mondo digitale.
    È una mentalità che mette al centro le persone, la relazione e la comunicazione autentica.
    E se vuoi, posso aiutarti a svilupparla nel tuo business, passo dopo passo.

    #contentcreator #contentmarketing #digitalmindset #comunicazione #brandstorytelling #marketingdigitale #engagement #businessgrowth #strategiedicontent #impresa4_0

    Perché oggi ogni impresa deve pensare (anche) come un content creator Nel mio lavoro quotidiano con aziende di ogni dimensione, una cosa è chiara: oggi non basta più vendere un prodotto o un servizio, bisogna saper raccontare una storia. E qui entra in gioco la mentalità del content creator — una prospettiva che, secondo me, ogni impresa dovrebbe adottare, a prescindere dal settore o dalla dimensione. 1. Il contenuto è il nuovo biglietto da visita Nel digitale, il primo impatto che un potenziale cliente ha con un’azienda spesso passa dai contenuti: post sui social, video, blog, newsletter. Pensare come un content creator significa curare ogni messaggio, renderlo interessante, autentico e utile. 2. Raccontare per creare fiducia Le persone non comprano solo prodotti, comprano storie, valori, esperienze. Creare contenuti che parlano direttamente al pubblico aiuta a costruire un rapporto di fiducia duraturo, e questo fa la differenza nel lungo periodo. 3. Essere protagonisti del proprio mercato Un content creator non aspetta che qualcuno parli di lui: prende la parola, crea conversazioni, educa il mercato. Per un’impresa, significa diventare un punto di riferimento, distinguersi dalla concorrenza e influenzare le decisioni d’acquisto. 4. Adattarsi a nuovi modi di comunicare Il pubblico di oggi è abituato a contenuti rapidi, visivi e interattivi. Pensare come un content creator significa saper usare video, immagini, storie e soprattutto ascoltare e rispondere in tempo reale. 5. Creare valore prima di vendere Il content marketing funziona quando il focus è sul valore che offriamo, non solo sulla vendita. Come content creator aziendale, ho imparato che dare consigli, condividere esperienze e risolvere problemi genera engagement e fedeltà. Pensare come un content creator è diventato essenziale per ogni impresa che vuole non solo sopravvivere, ma crescere nel mondo digitale. È una mentalità che mette al centro le persone, la relazione e la comunicazione autentica. E se vuoi, posso aiutarti a svilupparla nel tuo business, passo dopo passo. #contentcreator #contentmarketing #digitalmindset #comunicazione #brandstorytelling #marketingdigitale #engagement #businessgrowth #strategiedicontent #impresa4_0
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  • Digitalizzazione e personalizzazione: come offrire un'esperienza d'acquisto unica

    Lavorando nell’e-commerce, una cosa l’ho capita bene: nel 2025, l’esperienza d’acquisto è tutto.
    Non basta avere un sito ben fatto o un catalogo ricco. Il cliente si aspetta di essere riconosciuto, capito e guidato.

    Ecco perché oggi digitalizzazione e personalizzazione sono inseparabili. La tecnologia è lo strumento, ma la differenza la fa il modo in cui la usiamo per costruire un rapporto autentico con chi acquista.

    1. Dati, il cuore della personalizzazione
    Ogni interazione del cliente — una visita, un clic, un acquisto — è un dato prezioso.
    La digitalizzazione ci permette di raccogliere, organizzare e analizzare queste informazioni per:
    -conoscere meglio chi è il nostro cliente
    -capire cosa cerca
    -prevedere cosa potrebbe desiderare
    Io uso strumenti come CRM, analytics e sistemi di tracciamento avanzati per segmentare in modo intelligente e offrire contenuti su misura.

    2. Comunicazioni personalizzate che fanno la differenza
    Grazie all’automazione, possiamo inviare messaggi pertinenti, al momento giusto:
    -email personalizzate in base ai comportamenti
    -promozioni su prodotti correlati agli acquisti precedenti
    -messaggi mirati sui canali preferiti dell’utente
    Questa attenzione viene percepita. E genera fiducia.

    3. Esperienza d'acquisto su misura, dal sito al carrello
    La personalizzazione non è solo nel marketing, ma in ogni fase del customer journey:
    -homepage e categorie dinamiche basate sugli interessi
    -raccomandazioni intelligenti
    -carrelli che si aggiornano in base al comportamento dell’utente
    -offerte e coupon esclusivi
    -Digitalizzare significa costruire percorsi diversi per persone diverse, senza forzature.

    4. Live chat, assistenza predittiva, customer care umano-digitale
    Un cliente che trova subito risposte è un cliente soddisfatto.
    Con chatbot, live chat e strumenti di assistenza evoluti possiamo essere sempre presenti — ma senza diventare invasivi.

    E la vera svolta? Un’assistenza personalizzata basata sulla cronologia e le preferenze dell’utente.

    5. Test, ottimizzazione, miglioramento continuo
    Personalizzare non è mai un processo finito.
    Ogni azione va testata, monitorata, migliorata.
    Nel mio lavoro, l’analisi dei dati post-campagna e l’A/B testing continuo mi aiutano a raffinare ogni passaggio.

    Digitalizzazione e personalizzazione non sono solo trend: sono il modo più efficace per costruire relazioni solide, esperienze memorabili e clienti fedeli.
    Con gli strumenti giusti e una visione chiara, ogni e-commerce può diventare unico — proprio come ogni cliente.

    #digitalizzazione #personalizzazione #customerexperience #ecommerce2025 #automazione #CRM #marketingdigitale #vendereonline #strategiedigitali #dati #acquistionline #userexperience #businessdigitale

    Digitalizzazione e personalizzazione: come offrire un'esperienza d'acquisto unica Lavorando nell’e-commerce, una cosa l’ho capita bene: nel 2025, l’esperienza d’acquisto è tutto. Non basta avere un sito ben fatto o un catalogo ricco. Il cliente si aspetta di essere riconosciuto, capito e guidato. Ecco perché oggi digitalizzazione e personalizzazione sono inseparabili. La tecnologia è lo strumento, ma la differenza la fa il modo in cui la usiamo per costruire un rapporto autentico con chi acquista. 1. Dati, il cuore della personalizzazione Ogni interazione del cliente — una visita, un clic, un acquisto — è un dato prezioso. La digitalizzazione ci permette di raccogliere, organizzare e analizzare queste informazioni per: -conoscere meglio chi è il nostro cliente -capire cosa cerca -prevedere cosa potrebbe desiderare Io uso strumenti come CRM, analytics e sistemi di tracciamento avanzati per segmentare in modo intelligente e offrire contenuti su misura. 2. Comunicazioni personalizzate che fanno la differenza Grazie all’automazione, possiamo inviare messaggi pertinenti, al momento giusto: -email personalizzate in base ai comportamenti -promozioni su prodotti correlati agli acquisti precedenti -messaggi mirati sui canali preferiti dell’utente Questa attenzione viene percepita. E genera fiducia. 3. Esperienza d'acquisto su misura, dal sito al carrello La personalizzazione non è solo nel marketing, ma in ogni fase del customer journey: -homepage e categorie dinamiche basate sugli interessi -raccomandazioni intelligenti -carrelli che si aggiornano in base al comportamento dell’utente -offerte e coupon esclusivi -Digitalizzare significa costruire percorsi diversi per persone diverse, senza forzature. 4. Live chat, assistenza predittiva, customer care umano-digitale Un cliente che trova subito risposte è un cliente soddisfatto. Con chatbot, live chat e strumenti di assistenza evoluti possiamo essere sempre presenti — ma senza diventare invasivi. E la vera svolta? Un’assistenza personalizzata basata sulla cronologia e le preferenze dell’utente. 5. Test, ottimizzazione, miglioramento continuo Personalizzare non è mai un processo finito. Ogni azione va testata, monitorata, migliorata. Nel mio lavoro, l’analisi dei dati post-campagna e l’A/B testing continuo mi aiutano a raffinare ogni passaggio. Digitalizzazione e personalizzazione non sono solo trend: sono il modo più efficace per costruire relazioni solide, esperienze memorabili e clienti fedeli. Con gli strumenti giusti e una visione chiara, ogni e-commerce può diventare unico — proprio come ogni cliente. #digitalizzazione #personalizzazione #customerexperience #ecommerce2025 #automazione #CRM #marketingdigitale #vendereonline #strategiedigitali #dati #acquistionline #userexperience #businessdigitale
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  • Strategie digitali vincenti: come far crescere il tuo e-commerce nel 2025

    Lavorare nell’e-commerce oggi significa affrontare un mercato competitivo, veloce e in continua evoluzione. Il 2025 non fa eccezione, anzi: innovazione, automazione e personalizzazione stanno diventando parole d’ordine obbligate.
    Dopo anni passati a gestire e far crescere store online, posso dirlo con certezza: serve una strategia digitale solida e integrata per ottenere risultati veri.

    Ecco le leve che stanno funzionando (davvero) oggi.

    1. Parti dai dati: ogni decisione deve essere data-driven
    Nel 2025, intuizione e istinto non bastano più. Tutto parte dai dati:
    -Analizza il comportamento degli utenti
    -Traccia il percorso d’acquisto
    -Segmenta il pubblico in modo preciso

    Io uso strumenti come GA4, heatmap, e dashboard personalizzate per capire cosa funziona e cosa no. I dati guidano ogni scelta: dai contenuti alle offerte, fino al customer service.

    2. Investi nella customer experience (CX)
    L’utente oggi non cerca solo un prodotto, ma un’esperienza fluida, personalizzata e coerente. Per questo:
    -Ottimizza UX e UI del sito
    -Automatizza l’assistenza clienti con chatbot intelligenti
    -Offri un checkout rapido e senza attriti
    Una buona CX trasforma un cliente occasionale in un cliente fedele.

    3. Automatizza dove ha senso, personalizza dove serve
    Automazione e personalizzazione devono convivere. Io uso:
    -Automazioni per email marketing (welcome, abbandono carrello, follow-up)
    -Segmentazione avanzata per offerte personalizzate
    -CRM evoluti per creare comunicazioni su misura
    Nel 2025 il marketing “one to all” è finito. Vince chi parla al cliente giusto, nel momento giusto.

    4. Espandi la presenza su più canali (ma in modo coerente)
    Essere su più canali è utile solo se c'è una strategia omnicanale dietro. Non si tratta solo di “esserci”, ma di creare continuità tra sito, social, marketplace, email e negozio fisico (se c’è).
    Ogni punto di contatto deve parlare la stessa lingua.

    5. Punta su contenuti di valore (anche video e live)
    Nel 2025 i contenuti sono ancora al centro.
    -Video brevi, live, tutorial, recensioni autentiche
    -SEO content per attrarre traffico organico
    -User generated content per rafforzare la fiducia
    Contenuti ben fatti educano, convertono e fidelizzano. Io dedico sempre più budget e risorse a questo.

    Far crescere un e-commerce nel 2025 richiede visione, strumenti giusti e azioni ben coordinate.
    Non esiste la “formula magica”, ma una strategia digitale vincente parte da dati, esperienza cliente, automazione intelligente e contenuti mirati.

    E soprattutto, non smettere mai di testare, imparare e migliorare.

    #ecommerce2025 #strategiedigitali #crescitaonline #marketingdigitale #automatizzazione #customerexperience #contentstrategy #digitalmarketing #datadriven #omnicanalità #vendereonline #businessdigitale
    Strategie digitali vincenti: come far crescere il tuo e-commerce nel 2025 Lavorare nell’e-commerce oggi significa affrontare un mercato competitivo, veloce e in continua evoluzione. Il 2025 non fa eccezione, anzi: innovazione, automazione e personalizzazione stanno diventando parole d’ordine obbligate. Dopo anni passati a gestire e far crescere store online, posso dirlo con certezza: serve una strategia digitale solida e integrata per ottenere risultati veri. Ecco le leve che stanno funzionando (davvero) oggi. 1. Parti dai dati: ogni decisione deve essere data-driven Nel 2025, intuizione e istinto non bastano più. Tutto parte dai dati: -Analizza il comportamento degli utenti -Traccia il percorso d’acquisto -Segmenta il pubblico in modo preciso Io uso strumenti come GA4, heatmap, e dashboard personalizzate per capire cosa funziona e cosa no. I dati guidano ogni scelta: dai contenuti alle offerte, fino al customer service. 2. Investi nella customer experience (CX) L’utente oggi non cerca solo un prodotto, ma un’esperienza fluida, personalizzata e coerente. Per questo: -Ottimizza UX e UI del sito -Automatizza l’assistenza clienti con chatbot intelligenti -Offri un checkout rapido e senza attriti Una buona CX trasforma un cliente occasionale in un cliente fedele. 3. Automatizza dove ha senso, personalizza dove serve Automazione e personalizzazione devono convivere. Io uso: -Automazioni per email marketing (welcome, abbandono carrello, follow-up) -Segmentazione avanzata per offerte personalizzate -CRM evoluti per creare comunicazioni su misura Nel 2025 il marketing “one to all” è finito. Vince chi parla al cliente giusto, nel momento giusto. 4. Espandi la presenza su più canali (ma in modo coerente) Essere su più canali è utile solo se c'è una strategia omnicanale dietro. Non si tratta solo di “esserci”, ma di creare continuità tra sito, social, marketplace, email e negozio fisico (se c’è). Ogni punto di contatto deve parlare la stessa lingua. 5. Punta su contenuti di valore (anche video e live) Nel 2025 i contenuti sono ancora al centro. -Video brevi, live, tutorial, recensioni autentiche -SEO content per attrarre traffico organico -User generated content per rafforzare la fiducia Contenuti ben fatti educano, convertono e fidelizzano. Io dedico sempre più budget e risorse a questo. Far crescere un e-commerce nel 2025 richiede visione, strumenti giusti e azioni ben coordinate. Non esiste la “formula magica”, ma una strategia digitale vincente parte da dati, esperienza cliente, automazione intelligente e contenuti mirati. E soprattutto, non smettere mai di testare, imparare e migliorare. #ecommerce2025 #strategiedigitali #crescitaonline #marketingdigitale #automatizzazione #customerexperience #contentstrategy #digitalmarketing #datadriven #omnicanalità #vendereonline #businessdigitale
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  • Perché la digitalizzazione non è solo ‘avere un sito web’

    Quando sento parlare di digitalizzazione, spesso mi capita di sentire l’idea sbagliata che basti aprire un sito web o una pagina social per essere “digitali”. Nel mio lavoro da operatore e-commerce ho capito che la realtà è molto più complessa — e affascinante — di così.

    1. Un sito web è solo uno strumento, non la digitalizzazione
    Avere un sito è fondamentale, certo, ma è solo il punto di partenza. Digitalizzare significa ripensare l’intera organizzazione, dai processi interni alla relazione con il cliente, usando la tecnologia per migliorare e innovare.

    2. Digitalizzare significa integrare sistemi e dati
    Per esempio, un vero percorso di digitalizzazione prevede che il sito sia collegato a:
    -gestionali per la gestione ordini e magazzino
    -CRM per conoscere e seguire i clienti
    -strumenti di marketing automation per comunicazioni mirate
    -sistemi di analisi dati per ottimizzare le performance

    3. Digitalizzazione vuol dire automatizzare e ottimizzare
    Non si tratta solo di presenza online, ma di rendere più efficienti le attività: dall’elaborazione degli ordini al customer care, dalla gestione delle campagne pubblicitarie alla logistica. Senza digitalizzazione dei processi, il sito rischia di essere solo una vetrina statica.

    4. Coinvolgere le persone e cambiare la cultura aziendale
    Un altro aspetto cruciale è la mentalità: digitalizzare vuol dire anche far crescere competenze e abitudini nuove dentro l’azienda. Senza questo cambiamento culturale, la tecnologia rischia di essere sottoutilizzata o ignorata.

    In sintesi, avere un sito web è solo il primo passo verso la digitalizzazione. Il vero valore sta nel ripensare l’azienda nel suo complesso, sfruttando le tecnologie per migliorare processi, prodotti e relazioni con i clienti. Solo così si può davvero essere competitivi nel mercato digitale.

    #digitalizzazione #ecommerce #businessdigitale #trasformazionedigitale #innovazione #marketingdigitale #automatizzazione #culturadigitale #strategieonline #customerexperience
    Perché la digitalizzazione non è solo ‘avere un sito web’ Quando sento parlare di digitalizzazione, spesso mi capita di sentire l’idea sbagliata che basti aprire un sito web o una pagina social per essere “digitali”. Nel mio lavoro da operatore e-commerce ho capito che la realtà è molto più complessa — e affascinante — di così. 1. Un sito web è solo uno strumento, non la digitalizzazione Avere un sito è fondamentale, certo, ma è solo il punto di partenza. Digitalizzare significa ripensare l’intera organizzazione, dai processi interni alla relazione con il cliente, usando la tecnologia per migliorare e innovare. 2. Digitalizzare significa integrare sistemi e dati Per esempio, un vero percorso di digitalizzazione prevede che il sito sia collegato a: -gestionali per la gestione ordini e magazzino -CRM per conoscere e seguire i clienti -strumenti di marketing automation per comunicazioni mirate -sistemi di analisi dati per ottimizzare le performance 3. Digitalizzazione vuol dire automatizzare e ottimizzare Non si tratta solo di presenza online, ma di rendere più efficienti le attività: dall’elaborazione degli ordini al customer care, dalla gestione delle campagne pubblicitarie alla logistica. Senza digitalizzazione dei processi, il sito rischia di essere solo una vetrina statica. 4. Coinvolgere le persone e cambiare la cultura aziendale Un altro aspetto cruciale è la mentalità: digitalizzare vuol dire anche far crescere competenze e abitudini nuove dentro l’azienda. Senza questo cambiamento culturale, la tecnologia rischia di essere sottoutilizzata o ignorata. In sintesi, avere un sito web è solo il primo passo verso la digitalizzazione. Il vero valore sta nel ripensare l’azienda nel suo complesso, sfruttando le tecnologie per migliorare processi, prodotti e relazioni con i clienti. Solo così si può davvero essere competitivi nel mercato digitale. #digitalizzazione #ecommerce #businessdigitale #trasformazionedigitale #innovazione #marketingdigitale #automatizzazione #culturadigitale #strategieonline #customerexperience
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  • 1. Digitalizzare per integrare i canali
    Digitalizzare un’azienda vuol dire prima di tutto far comunicare tra loro sistemi, dati e processi. Questo è essenziale per costruire un’esperienza omnicanale, dove il cliente passa senza soluzione di continuità dal negozio fisico allo shop online, dalle app ai social media, senza perdere informazioni o qualità nel servizio.

    2. Omnicanalità come strategia centrata sul cliente
    L’omnicanalità non è solo vendere su più canali, ma offrire un’esperienza coerente e personalizzata, indipendentemente dal punto di contatto. La digitalizzazione consente di raccogliere dati da ogni canale e usarli per:
    -personalizzare offerte e comunicazioni
    -gestire ordini e resi in modo integrato
    -rispondere rapidamente ai bisogni del cliente

    3. Tecnologie che abilitano omnicanalità
    Sistemi ERP, CRM, CMS integrati, piattaforme di marketing automation e analytics sono la spina dorsale tecnologica che permette l’omnicanalità. Digitalizzare significa adottare queste tecnologie e farle lavorare insieme senza silos informativi.

    4. Benefici concreti per l’azienda e il cliente
    L’integrazione digitale e omnicanale migliora:
    -la soddisfazione del cliente
    -la fidelizzazione
    -l’efficienza operativa
    -la capacità di innovare

    Nel mio lavoro, ho visto come queste due dimensioni si alimentano a vicenda per creare un vantaggio competitivo sostenibile.

    Digitalizzazione e omnicanalità non possono più essere viste come scelte separate. Sono due facce della stessa medaglia, indispensabili per chi vuole crescere nel mercato digitale e offrire un’esperienza cliente di livello superiore.

    #digitalizzazione #omnicanalità #ecommerceitalia #customerexperience #integrazione #tecnologiedigitali #marketingdigitale #businessdigitale #innovazione #retaildigitale #digitaltransformation

    1. Digitalizzare per integrare i canali Digitalizzare un’azienda vuol dire prima di tutto far comunicare tra loro sistemi, dati e processi. Questo è essenziale per costruire un’esperienza omnicanale, dove il cliente passa senza soluzione di continuità dal negozio fisico allo shop online, dalle app ai social media, senza perdere informazioni o qualità nel servizio. 2. Omnicanalità come strategia centrata sul cliente L’omnicanalità non è solo vendere su più canali, ma offrire un’esperienza coerente e personalizzata, indipendentemente dal punto di contatto. La digitalizzazione consente di raccogliere dati da ogni canale e usarli per: -personalizzare offerte e comunicazioni -gestire ordini e resi in modo integrato -rispondere rapidamente ai bisogni del cliente 3. Tecnologie che abilitano omnicanalità Sistemi ERP, CRM, CMS integrati, piattaforme di marketing automation e analytics sono la spina dorsale tecnologica che permette l’omnicanalità. Digitalizzare significa adottare queste tecnologie e farle lavorare insieme senza silos informativi. 4. Benefici concreti per l’azienda e il cliente L’integrazione digitale e omnicanale migliora: -la soddisfazione del cliente -la fidelizzazione -l’efficienza operativa -la capacità di innovare Nel mio lavoro, ho visto come queste due dimensioni si alimentano a vicenda per creare un vantaggio competitivo sostenibile. Digitalizzazione e omnicanalità non possono più essere viste come scelte separate. Sono due facce della stessa medaglia, indispensabili per chi vuole crescere nel mercato digitale e offrire un’esperienza cliente di livello superiore. #digitalizzazione #omnicanalità #ecommerceitalia #customerexperience #integrazione #tecnologiedigitali #marketingdigitale #businessdigitale #innovazione #retaildigitale #digitaltransformation
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  • Lavorare nell’e-commerce nel 2025: le nuove sfide della digitalizzazione

    Da operatore e-commerce, guardo al 2025 con entusiasmo ma anche con la consapevolezza che le sfide digitali stanno diventando sempre più complesse e stimolanti. Il mercato si evolve a ritmo serrato, e per restare competitivi bisogna aggiornarsi continuamente, adottare nuove tecnologie e soprattutto saper anticipare i cambiamenti.

    1. Automazione intelligente e AI sempre più centrale
    Nel 2025 l’intelligenza artificiale non sarà più solo uno strumento di supporto, ma un vero e proprio motore di molte attività:
    -personalizzazione avanzata delle offerte
    -assistenza clienti automatizzata e proattiva
    -gestione intelligente del magazzino e della logistica

    Per chi come me lavora nell’e-commerce, imparare a integrare queste tecnologie sarà fondamentale.

    2. Esperienze di acquisto sempre più immersive
    Con la diffusione di realtà aumentata (AR), virtuale (VR) e metaverso, il cliente si aspetta esperienze di acquisto coinvolgenti e interattive.
    Come operatori, dovremo collaborare con team tech e creativi per offrire:
    -showroom virtuali
    -prove prodotto in AR
    -eventi digitali in tempo reale

    3. Omnicanalità senza confini
    L’integrazione tra canali fisici e digitali diventerà sempre più fluida e naturale. Non si parlerà più di “negozio online” o “negozio fisico”, ma di un’unica esperienza di brand coerente, ovunque il cliente scelga di interagire.

    4. Sostenibilità e trasparenza come fattori chiave
    I clienti sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale. Digitalizzare vuol dire anche saper comunicare in modo trasparente su filiera, materiali e pratiche sostenibili. È una sfida ma anche una grande opportunità di differenziazione.

    5. Cybersecurity e privacy al centro
    Con la crescita del digitale aumenta anche il rischio di attacchi e violazioni dati. Per noi operatori è fondamentale essere aggiornati su norme, protocolli e strumenti di sicurezza, per tutelare i clienti e l’azienda.

    Il 2025 porterà con sé sfide importanti, ma anche enormi opportunità per chi saprà abbracciare la digitalizzazione in modo consapevole e strategico. Nel mio lavoro, questo significa continuare a imparare, sperimentare e collaborare ogni giorno, per costruire esperienze di valore e business sostenibili.

    #ecommerce2025 #digitalizzazione #intelligenzaartificiale #omnicanalità #sostenibilità #cybersecurity #innovazionedigitale #retailfuturo #businessdigitale #esperienzacliente #formazionedigitale #marketingdigitale
    Lavorare nell’e-commerce nel 2025: le nuove sfide della digitalizzazione Da operatore e-commerce, guardo al 2025 con entusiasmo ma anche con la consapevolezza che le sfide digitali stanno diventando sempre più complesse e stimolanti. Il mercato si evolve a ritmo serrato, e per restare competitivi bisogna aggiornarsi continuamente, adottare nuove tecnologie e soprattutto saper anticipare i cambiamenti. 1. Automazione intelligente e AI sempre più centrale Nel 2025 l’intelligenza artificiale non sarà più solo uno strumento di supporto, ma un vero e proprio motore di molte attività: -personalizzazione avanzata delle offerte -assistenza clienti automatizzata e proattiva -gestione intelligente del magazzino e della logistica Per chi come me lavora nell’e-commerce, imparare a integrare queste tecnologie sarà fondamentale. 2. Esperienze di acquisto sempre più immersive Con la diffusione di realtà aumentata (AR), virtuale (VR) e metaverso, il cliente si aspetta esperienze di acquisto coinvolgenti e interattive. Come operatori, dovremo collaborare con team tech e creativi per offrire: -showroom virtuali -prove prodotto in AR -eventi digitali in tempo reale 3. Omnicanalità senza confini L’integrazione tra canali fisici e digitali diventerà sempre più fluida e naturale. Non si parlerà più di “negozio online” o “negozio fisico”, ma di un’unica esperienza di brand coerente, ovunque il cliente scelga di interagire. 4. Sostenibilità e trasparenza come fattori chiave I clienti sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale. Digitalizzare vuol dire anche saper comunicare in modo trasparente su filiera, materiali e pratiche sostenibili. È una sfida ma anche una grande opportunità di differenziazione. 5. Cybersecurity e privacy al centro Con la crescita del digitale aumenta anche il rischio di attacchi e violazioni dati. Per noi operatori è fondamentale essere aggiornati su norme, protocolli e strumenti di sicurezza, per tutelare i clienti e l’azienda. Il 2025 porterà con sé sfide importanti, ma anche enormi opportunità per chi saprà abbracciare la digitalizzazione in modo consapevole e strategico. Nel mio lavoro, questo significa continuare a imparare, sperimentare e collaborare ogni giorno, per costruire esperienze di valore e business sostenibili. #ecommerce2025 #digitalizzazione #intelligenzaartificiale #omnicanalità #sostenibilità #cybersecurity #innovazionedigitale #retailfuturo #businessdigitale #esperienzacliente #formazionedigitale #marketingdigitale
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  • Formazione continua e digitalizzazione: come restare competitivi online

    Nel mio lavoro quotidiano nel mondo dell’e-commerce, ho imparato che la digitalizzazione è una corsa senza traguardi fissi. Gli strumenti cambiano, le piattaforme si evolvono, i clienti diventano sempre più esigenti. Se vuoi restare competitivo online, la chiave è una sola: formazione continua.

    Non basta imparare una volta sola. Serve aggiornarsi costantemente, sperimentare nuove tecnologie e approcci, essere pronti a cambiare strategia quando il mercato lo richiede.

    1. Il digitale corre veloce: la formazione è la tua marcia in più
    Le innovazioni non aspettano nessuno. E chi si ferma è perduto. Frequentare corsi, webinar, workshop o semplici letture specializzate ti permette di:
    -Conoscere nuove soluzioni software
    -Sfruttare al meglio strumenti di marketing digitale
    -Anticipare le tendenze di consumo

    2. Digitalizzare i processi per aumentare efficienza e qualità
    La formazione ti aiuta a capire quali processi conviene digitalizzare (gestione ordini, CRM, automazioni marketing) e come farlo senza sprechi. Io, ad esempio, grazie a corsi specifici ho rivoluzionato il flusso operativo del nostro e-commerce, risparmiando tempo e riducendo errori.

    3. Innovare con una mentalità agile
    La digitalizzazione non è solo tecnologia, è soprattutto cultura. La formazione continua ti insegna ad avere un mindset flessibile, a sperimentare e a non temere i cambiamenti. In questo modo puoi adattarti rapidamente a nuovi scenari.

    4. Formazione interna e team aggiornato
    Non è solo una questione individuale: un team formato è un team vincente. Organizzare sessioni di aggiornamento periodiche e condividere le conoscenze digitali rafforza tutta l’azienda, migliora la collaborazione e spinge l’innovazione.

    5. Restare competitivi significa investire in persone e tecnologia
    Digitalizzazione e formazione sono due facce della stessa medaglia. Investire in corsi e strumenti digitali porta ritorni concreti: più clienti soddisfatti, meno errori, maggiore velocità di risposta.

    Se c’è una cosa che posso dire con certezza dopo anni di lavoro nel settore è questa:
    la formazione continua è il motore della digitalizzazione efficace e del successo online.
    Non smettere mai di imparare, perché il digitale non si ferma mai.

    #formazionecontinua #digitalizzazione #ecommerceitalia #innovazione #marketingdigitale #agilità #teamdigitale #competitivitàonline #digitaltransformation #businessdigitale #aggiornamentoprofessionale #lavorareonline
    Formazione continua e digitalizzazione: come restare competitivi online Nel mio lavoro quotidiano nel mondo dell’e-commerce, ho imparato che la digitalizzazione è una corsa senza traguardi fissi. Gli strumenti cambiano, le piattaforme si evolvono, i clienti diventano sempre più esigenti. Se vuoi restare competitivo online, la chiave è una sola: formazione continua. Non basta imparare una volta sola. Serve aggiornarsi costantemente, sperimentare nuove tecnologie e approcci, essere pronti a cambiare strategia quando il mercato lo richiede. 1. Il digitale corre veloce: la formazione è la tua marcia in più Le innovazioni non aspettano nessuno. E chi si ferma è perduto. Frequentare corsi, webinar, workshop o semplici letture specializzate ti permette di: -Conoscere nuove soluzioni software -Sfruttare al meglio strumenti di marketing digitale -Anticipare le tendenze di consumo 2. Digitalizzare i processi per aumentare efficienza e qualità La formazione ti aiuta a capire quali processi conviene digitalizzare (gestione ordini, CRM, automazioni marketing) e come farlo senza sprechi. Io, ad esempio, grazie a corsi specifici ho rivoluzionato il flusso operativo del nostro e-commerce, risparmiando tempo e riducendo errori. 3. Innovare con una mentalità agile La digitalizzazione non è solo tecnologia, è soprattutto cultura. La formazione continua ti insegna ad avere un mindset flessibile, a sperimentare e a non temere i cambiamenti. In questo modo puoi adattarti rapidamente a nuovi scenari. 4. Formazione interna e team aggiornato Non è solo una questione individuale: un team formato è un team vincente. Organizzare sessioni di aggiornamento periodiche e condividere le conoscenze digitali rafforza tutta l’azienda, migliora la collaborazione e spinge l’innovazione. 5. Restare competitivi significa investire in persone e tecnologia Digitalizzazione e formazione sono due facce della stessa medaglia. Investire in corsi e strumenti digitali porta ritorni concreti: più clienti soddisfatti, meno errori, maggiore velocità di risposta. Se c’è una cosa che posso dire con certezza dopo anni di lavoro nel settore è questa: la formazione continua è il motore della digitalizzazione efficace e del successo online. Non smettere mai di imparare, perché il digitale non si ferma mai. #formazionecontinua #digitalizzazione #ecommerceitalia #innovazione #marketingdigitale #agilità #teamdigitale #competitivitàonline #digitaltransformation #businessdigitale #aggiornamentoprofessionale #lavorareonline
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  • Digital skill per operatori e-commerce: i 5 corsi da seguire oggi

    Lavorare nel mondo dell’e-commerce richiede competenze digitali sempre aggiornate. Con la velocità con cui cambiano gli strumenti e le strategie, non si può mai smettere di imparare.

    Da operatore e-commerce con anni di esperienza, ti consiglio 5 corsi — concreti e pratici — che secondo me chi lavora nel settore deve assolutamente seguire oggi per restare competitivo.

    1. Corso di SEO per e-commerce
    Saper ottimizzare le schede prodotto e le pagine del tuo shop per i motori di ricerca è la base per aumentare il traffico organico e vendere di più senza investire solo in pubblicità. Un buon corso di SEO specifico per e-commerce ti insegnerà a:
    -Scegliere le keyword giuste
    -Ottimizzare titoli, descrizioni e immagini
    -Gestire i contenuti in modo strategico

    2. Corso di Google Ads e campagne PPC
    La pubblicità a pagamento è spesso indispensabile per generare vendite immediate. Un corso di Google Ads ti aiuta a:
    -Creare campagne efficaci e mirate
    -Monitorare il ROI
    -Gestire budget in modo ottimale

    3. Corso di gestione piattaforme e-commerce
    Conoscere a fondo la piattaforma su cui lavori (Shopify, WooCommerce, Magento, ecc.) ti permette di:
    -Caricare prodotti senza errori
    -Gestire ordini e magazzino
    -Personalizzare il sito in autonomia

    4. Corso di email marketing e automazione
    L’email marketing è uno degli strumenti più potenti per fidelizzare i clienti. Imparare a creare funnel, automazioni e campagne personalizzate ti aiuta a:
    -Aumentare il lifetime value dei clienti
    -Ridurre l’abbandono carrello
    -Comunicare offerte mirate

    5. Corso di analisi dati e Google Analytics
    Saper leggere e interpretare i dati è fondamentale per capire cosa funziona e cosa no nel tuo e-commerce. Un corso di Google Analytics ti insegna a:
    -Monitorare il traffico e il comportamento degli utenti
    -Analizzare conversioni e tassi di abbandono
    -Prendere decisioni basate sui dati

    Investire nelle digital skill significa investire direttamente nel successo del tuo e-commerce. Questi corsi sono una base solida per migliorare il tuo lavoro quotidiano e portare risultati concreti. Io li consiglio sempre a chi vuole crescere davvero nel settore.

    #digitaltraining #ecommerceitalia #skilldigitale #googleads #seo #emailmarketing #googleanalytics #formazionedigitale #operatoriecommerce #crescitasostenibile #learningbydoing #marketingdigitale #ecommercemanager
    Digital skill per operatori e-commerce: i 5 corsi da seguire oggi Lavorare nel mondo dell’e-commerce richiede competenze digitali sempre aggiornate. Con la velocità con cui cambiano gli strumenti e le strategie, non si può mai smettere di imparare. Da operatore e-commerce con anni di esperienza, ti consiglio 5 corsi — concreti e pratici — che secondo me chi lavora nel settore deve assolutamente seguire oggi per restare competitivo. 1. Corso di SEO per e-commerce Saper ottimizzare le schede prodotto e le pagine del tuo shop per i motori di ricerca è la base per aumentare il traffico organico e vendere di più senza investire solo in pubblicità. Un buon corso di SEO specifico per e-commerce ti insegnerà a: -Scegliere le keyword giuste -Ottimizzare titoli, descrizioni e immagini -Gestire i contenuti in modo strategico 2. Corso di Google Ads e campagne PPC La pubblicità a pagamento è spesso indispensabile per generare vendite immediate. Un corso di Google Ads ti aiuta a: -Creare campagne efficaci e mirate -Monitorare il ROI -Gestire budget in modo ottimale 3. Corso di gestione piattaforme e-commerce Conoscere a fondo la piattaforma su cui lavori (Shopify, WooCommerce, Magento, ecc.) ti permette di: -Caricare prodotti senza errori -Gestire ordini e magazzino -Personalizzare il sito in autonomia 4. Corso di email marketing e automazione L’email marketing è uno degli strumenti più potenti per fidelizzare i clienti. Imparare a creare funnel, automazioni e campagne personalizzate ti aiuta a: -Aumentare il lifetime value dei clienti -Ridurre l’abbandono carrello -Comunicare offerte mirate 5. Corso di analisi dati e Google Analytics Saper leggere e interpretare i dati è fondamentale per capire cosa funziona e cosa no nel tuo e-commerce. Un corso di Google Analytics ti insegna a: -Monitorare il traffico e il comportamento degli utenti -Analizzare conversioni e tassi di abbandono -Prendere decisioni basate sui dati Investire nelle digital skill significa investire direttamente nel successo del tuo e-commerce. Questi corsi sono una base solida per migliorare il tuo lavoro quotidiano e portare risultati concreti. Io li consiglio sempre a chi vuole crescere davvero nel settore. #digitaltraining #ecommerceitalia #skilldigitale #googleads #seo #emailmarketing #googleanalytics #formazionedigitale #operatoriecommerce #crescitasostenibile #learningbydoing #marketingdigitale #ecommercemanager
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  • Dietro le quinte di un contenuto virale: cosa funziona davvero (e cosa no)

    Noi di impresa.biz riceviamo spesso questa domanda: “Come si crea un contenuto virale?”
    Spoiler: non esiste una formula magica, ma esistono dinamiche, pattern e soprattutto errori comuni da evitare. Dopo anni a testare contenuti per noi e per i nostri clienti, abbiamo imparato cosa scatena davvero l’interesse (e cosa lo spegne sul nascere).

    COSA FUNZIONA DAVVERO
    1. L’effetto “mi rispecchio”
    I contenuti che funzionano meglio fanno sentire il pubblico protagonista.
    Post, video o reel che raccontano situazioni in cui il target si riconosce generano commenti, condivisioni e salvataggi.
    Esempio: “Sei un imprenditore e ogni lunedì ti senti così?”
    Boom, commenti e tag.

    2. Il valore immediato
    I contenuti virali non fanno perdere tempo. Offrono subito una risposta utile, una soluzione concreta o un punto di vista nuovo.
    Checklist, consigli rapidi, mini-guide: semplici, chiari e salvabili.

    3. Il ritmo visivo e narrativo
    Online vince chi cattura l’attenzione nei primi 3 secondi.
    Il contenuto virale è veloce, diretto e visivamente forte.
    Video tagliati bene, titoli impattanti, emoji dosate con intelligenza: sì, anche nei contesti B2B.

    4. L’emozione (vera)
    Dove c’è un’emozione autentica, c’è coinvolgimento.
    Ridere, commuoversi, indignarsi, ispirarsi: i contenuti che toccano corde emotive fanno strada.
    “Quando ho aperto la mia attività, nessuno credeva in me…”
    Non è solo una frase: è una connessione umana.

    5. L’invito all’azione intelligente
    Un contenuto virale non è un monologo.
    Coinvolge: chiede opinioni, invita a commentare, fa una domanda vera.
    “Anche voi fate così quando lanciate un nuovo prodotto?”
    Risultato: conversazioni, tag, visibilità organica.

    COSA NON FUNZIONA (QUASI) MAI
    1. Parlare solo di sé
    Il contenuto autoreferenziale è il più ignorato.
    Nessuno condivide un post che dice “noi siamo i migliori”, senza valore per chi lo legge.
    2. I contenuti troppo generici
    Frasi come “L’importanza della comunicazione” o “Innovare è fondamentale” non dicono niente a nessuno.

    Serve concretezza, esempi, numeri, storie.
    3. L’estetica fine a sé stessa
    Sì, la grafica conta. Ma un bel contenuto senza messaggio è aria fritta.
    Meglio un post semplice ma utile, che un carosello perfetto ma vuoto.
    4. L’overdose di hashtag o CTA aggressive
    20 hashtag non aiutano l’algoritmo, e CTA come “Acquista subito!” all’inizio del funnel spesso allontanano.
    Meglio guidare, non spingere.

    Un contenuto virale non nasce per caso: nasce da empatia, osservazione del pubblico e tanta sperimentazione.
    Noi di impresa.biz non inseguiamo solo i numeri, ma creiamo contenuti che funzionano perché sono veri, utili e umani.

    #contentmarketing #contenutivirali #socialstrategy #marketingdigitale #impresa.biz #PMI #storytelling #engagement #socialmediaitalia #digitalbranding
    Dietro le quinte di un contenuto virale: cosa funziona davvero (e cosa no) Noi di impresa.biz riceviamo spesso questa domanda: “Come si crea un contenuto virale?” Spoiler: non esiste una formula magica, ma esistono dinamiche, pattern e soprattutto errori comuni da evitare. Dopo anni a testare contenuti per noi e per i nostri clienti, abbiamo imparato cosa scatena davvero l’interesse (e cosa lo spegne sul nascere). COSA FUNZIONA DAVVERO ✅ 1. L’effetto “mi rispecchio” I contenuti che funzionano meglio fanno sentire il pubblico protagonista. Post, video o reel che raccontano situazioni in cui il target si riconosce generano commenti, condivisioni e salvataggi. 🎯 Esempio: “Sei un imprenditore e ogni lunedì ti senti così?” Boom, commenti e tag. ✅ 2. Il valore immediato I contenuti virali non fanno perdere tempo. Offrono subito una risposta utile, una soluzione concreta o un punto di vista nuovo. 📌 Checklist, consigli rapidi, mini-guide: semplici, chiari e salvabili. ✅ 3. Il ritmo visivo e narrativo Online vince chi cattura l’attenzione nei primi 3 secondi. Il contenuto virale è veloce, diretto e visivamente forte. 🎥 Video tagliati bene, titoli impattanti, emoji dosate con intelligenza: sì, anche nei contesti B2B. ✅ 4. L’emozione (vera) Dove c’è un’emozione autentica, c’è coinvolgimento. Ridere, commuoversi, indignarsi, ispirarsi: i contenuti che toccano corde emotive fanno strada. 💬 “Quando ho aperto la mia attività, nessuno credeva in me…” Non è solo una frase: è una connessione umana. ✅ 5. L’invito all’azione intelligente Un contenuto virale non è un monologo. Coinvolge: chiede opinioni, invita a commentare, fa una domanda vera. 🙋‍♂️ “Anche voi fate così quando lanciate un nuovo prodotto?” Risultato: conversazioni, tag, visibilità organica. COSA NON FUNZIONA (QUASI) MAI ❌ 1. Parlare solo di sé Il contenuto autoreferenziale è il più ignorato. Nessuno condivide un post che dice “noi siamo i migliori”, senza valore per chi lo legge. ❌ 2. I contenuti troppo generici Frasi come “L’importanza della comunicazione” o “Innovare è fondamentale” non dicono niente a nessuno. 🛑 Serve concretezza, esempi, numeri, storie. ❌ 3. L’estetica fine a sé stessa Sì, la grafica conta. Ma un bel contenuto senza messaggio è aria fritta. Meglio un post semplice ma utile, che un carosello perfetto ma vuoto. ❌ 4. L’overdose di hashtag o CTA aggressive 20 hashtag non aiutano l’algoritmo, e CTA come “Acquista subito!” all’inizio del funnel spesso allontanano. 🧭 Meglio guidare, non spingere. Un contenuto virale non nasce per caso: nasce da empatia, osservazione del pubblico e tanta sperimentazione. Noi di impresa.biz non inseguiamo solo i numeri, ma creiamo contenuti che funzionano perché sono veri, utili e umani. #contentmarketing #contenutivirali #socialstrategy #marketingdigitale #impresa.biz #PMI #storytelling #engagement #socialmediaitalia #digitalbranding
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  • Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti

    Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”.
    In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali.

    Cosa intendiamo per funnel di vendita?
    Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente.
    Si articola in 3 fasi principali:

    -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand
    -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano
    -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc.
    Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi.

    Quali social media usare e come
    Dipende dal nostro target e dal tipo di business.
    Ecco come li usiamo noi nei funnel:
    -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing
    -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B
    -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi
    -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial
    -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing

    Come costruire un funnel integrato ai social media
    Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel)
    ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni
    ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire

    Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel)
    ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano
    ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot)

    Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel)
    ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare
    ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito

    Fidelizza e trasforma in ambassador
    ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti
    ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola

    Strumenti che consigliamo per l’integrazione
    -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram
    -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail
    -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli
    -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing
    -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme

    Errori da evitare
    Postare senza strategia
    Pensare che i like siano vendite
    Non avere una CTA chiara
    Non tracciare le conversioni
    Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti

    Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso.
    Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart.

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    Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”. In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali. Cosa intendiamo per funnel di vendita? Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente. Si articola in 3 fasi principali: -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc. 💡 Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi. Quali social media usare e come Dipende dal nostro target e dal tipo di business. Ecco come li usiamo noi nei funnel: -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing Come costruire un funnel integrato ai social media Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel) ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel) ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot) Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel) ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito Fidelizza e trasforma in ambassador ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola Strumenti che consigliamo per l’integrazione -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme Errori da evitare ❌ Postare senza strategia ❌ Pensare che i like siano vendite ❌ Non avere una CTA chiara ❌ Non tracciare le conversioni ❌ Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso. Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart. #funneldivendita #socialmediafunnel #leadgeneration #marketingdigitale #PMI #impresa.biz #strategiecommerciali #automationmarketing #socialselling #conversionimarketing
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