• La differenza tra influencer e content creator: e tu cosa sei davvero?

    Quando mi chiedono che lavoro faccio, spesso la risposta più facile è: “sono un influencer”.
    Ma la verità è che quella parola non mi ha mai rappresentato del tutto.
    Negli ultimi anni ho capito che esiste una differenza importante tra influencer e content creator — e sapere chi sei davvero fa la differenza, anche nel modo in cui ti proponi ai brand.

    Oggi ti spiego come li distinguo, come ho capito dove mi colloco… e perché questa chiarezza ha cambiato il mio modo di lavorare.

    Influencer vs. Content Creator: cosa cambia davvero
    Influencer
    Un influencer è qualcuno che ha una community forte e riesce a orientarne gusti, scelte, acquisti.
    Il suo valore principale è la fiducia che ha costruito con chi lo segue. I brand collaborano con lui/lei per raggiungere un pubblico specifico, spesso in modo emotivo e diretto.

    Focus: relazione con il pubblico
    Obiettivo: ispirare, convincere, indirizzare
    Monetizzazione: sponsorizzazioni, affiliate, brand ambassador

    Content Creator
    Un content creator è chi produce contenuti originali, di valore, ben fatti. Che sia video, testo, foto o audio, il suo talento è creare — anche se ha una community più piccola.
    I brand lo scelgono per la qualità del contenuto, non solo per i numeri.

    Focus: creatività, tecnica, storytelling
    Obiettivo: informare, intrattenere, educare
    Monetizzazione: produzione contenuti, format editoriali, collaborazioni tecniche

    E io? Per un po’ ho cercato di essere entrambe le cose
    All’inizio inseguivo i numeri: follower, like, reach. Poi ho capito che il mio valore vero era nella capacità di creare contenuti che funzionano, anche per altri.
    Nel tempo, sono diventata una content creator con influenza — ma non cerco di “influenzare”, cerco di ispirare e creare valore.

    Ed è da qui che è nato il mio posizionamento: creo contenuti strategici, autentici e professionali, per me e per i brand con cui collaboro.

    Perché è importante sapere chi sei
    Se ti presenti come influencer, un brand si aspetta numeri e community.
    Se ti presenti come content creator, si aspetta competenza, qualità e idee.
    Se sei entrambe le cose, allora saperlo spiegare bene ti aiuterà a distinguerti.

    Chiarire il tuo ruolo ti aiuta a:
    -fare proposte coerenti
    -chiedere il giusto compenso
    -attirare i partner giusti per te

    In un mondo digitale sempre più affollato, sapere cosa fai e come ti definisci è un superpotere.
    Non si tratta di scegliere una “etichetta”, ma di riconoscere e valorizzare la tua unicità.
    Io ho smesso di rincorrere ruoli e ho iniziato a costruire la mia identità.

    E tu? Sei un influencer, un content creator… o qualcosa di unico, che merita di essere raccontato meglio?

    #ContentCreator #InfluencerLife #PersonalBranding #CreatorEconomy #ImpresaBiz #StrategiaDigitale #CollaborazioniProfessionali #ChiSeiDavvero #BrandIdentity

    La differenza tra influencer e content creator: e tu cosa sei davvero? Quando mi chiedono che lavoro faccio, spesso la risposta più facile è: “sono un influencer”. Ma la verità è che quella parola non mi ha mai rappresentato del tutto. Negli ultimi anni ho capito che esiste una differenza importante tra influencer e content creator — e sapere chi sei davvero fa la differenza, anche nel modo in cui ti proponi ai brand. Oggi ti spiego come li distinguo, come ho capito dove mi colloco… e perché questa chiarezza ha cambiato il mio modo di lavorare. Influencer vs. Content Creator: cosa cambia davvero 👑 Influencer Un influencer è qualcuno che ha una community forte e riesce a orientarne gusti, scelte, acquisti. Il suo valore principale è la fiducia che ha costruito con chi lo segue. I brand collaborano con lui/lei per raggiungere un pubblico specifico, spesso in modo emotivo e diretto. ✔️ Focus: relazione con il pubblico ✔️ Obiettivo: ispirare, convincere, indirizzare ✔️ Monetizzazione: sponsorizzazioni, affiliate, brand ambassador 🎨 Content Creator Un content creator è chi produce contenuti originali, di valore, ben fatti. Che sia video, testo, foto o audio, il suo talento è creare — anche se ha una community più piccola. I brand lo scelgono per la qualità del contenuto, non solo per i numeri. ✔️ Focus: creatività, tecnica, storytelling ✔️ Obiettivo: informare, intrattenere, educare ✔️ Monetizzazione: produzione contenuti, format editoriali, collaborazioni tecniche E io? Per un po’ ho cercato di essere entrambe le cose All’inizio inseguivo i numeri: follower, like, reach. Poi ho capito che il mio valore vero era nella capacità di creare contenuti che funzionano, anche per altri. Nel tempo, sono diventata una content creator con influenza — ma non cerco di “influenzare”, cerco di ispirare e creare valore. Ed è da qui che è nato il mio posizionamento: creo contenuti strategici, autentici e professionali, per me e per i brand con cui collaboro. Perché è importante sapere chi sei 🎯 Se ti presenti come influencer, un brand si aspetta numeri e community. 🎯 Se ti presenti come content creator, si aspetta competenza, qualità e idee. 🎯 Se sei entrambe le cose, allora saperlo spiegare bene ti aiuterà a distinguerti. Chiarire il tuo ruolo ti aiuta a: -fare proposte coerenti -chiedere il giusto compenso -attirare i partner giusti per te In un mondo digitale sempre più affollato, sapere cosa fai e come ti definisci è un superpotere. Non si tratta di scegliere una “etichetta”, ma di riconoscere e valorizzare la tua unicità. Io ho smesso di rincorrere ruoli e ho iniziato a costruire la mia identità. E tu? Sei un influencer, un content creator… o qualcosa di unico, che merita di essere raccontato meglio? #ContentCreator #InfluencerLife #PersonalBranding #CreatorEconomy #ImpresaBiz #StrategiaDigitale #CollaborazioniProfessionali #ChiSeiDavvero #BrandIdentity
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  • SEO per e-commerce: trucchi per dominare la ricerca online

    Noi di impresa.biz sappiamo quanto sia difficile emergere online quando il mercato è affollato e i concorrenti sono a un clic di distanza. Ecco perché investire nella SEO (Search Engine Optimization) è fondamentale per chi gestisce un e-commerce: non si tratta solo di essere visibili, ma di esserlo nel momento esatto in cui il potenziale cliente cerca ciò che offri.

    Nel 2025, con algoritmi sempre più intelligenti e utenti sempre più esigenti, dominare la ricerca online richiede strategia, attenzione al dettaglio e continuità. Ecco i nostri trucchi essenziali per migliorare il posizionamento del tuo e-commerce.

    1. Parti da una keyword strategy concreta
    Studia cosa cercano davvero i tuoi clienti. Utilizza strumenti come Google Keyword Planner, Semrush o Ubersuggest per individuare parole chiave ad alto volume ma con bassa concorrenza. Lavora anche sulle long tail keyword: meno traffico, ma più qualità e conversioni.

    2. Ottimizza le schede prodotto (davvero)
    Ogni scheda deve avere:
    -Un titolo SEO-friendly, chiaro e descrittivo.
    -Una meta description persuasiva (non lasciarla vuota!).
    Un testo originale, utile e focalizzato sul beneficio per l’utente.
    Evita contenuti duplicati: Google li penalizza, e gli utenti si annoiano.

    3. Migliora la velocità del sito
    Un sito lento è un sito che perde vendite. Ottimizza immagini, riduci i plugin inutili e usa una CDN (Content Delivery Network). La velocità incide sul ranking, ma soprattutto sull’esperienza dell’utente.

    4. Cura la struttura del sito
    URL parlanti, categorie ordinate, breadcrumb navigation e una sitemap aggiornata sono fondamentali per aiutare Google a indicizzare correttamente tutte le pagine del tuo shop.

    5. Pensa in ottica mobile-first
    Nel 2025, la maggior parte degli acquisti online avviene da smartphone. Un sito responsive, veloce e facile da navigare è essenziale non solo per la SEO, ma per non perdere clienti.

    6. Integra SEO e content marketing
    Crea guide, articoli e video che risolvano problemi e attirino traffico organico. Un blog ben curato può portare nuovi utenti, aumentare il tempo di permanenza e migliorare l’autorevolezza del tuo sito.

    7. Costruisci link di qualità
    I backlink da siti autorevoli aumentano la tua credibilità agli occhi di Google. Collabora con influencer, magazine di settore o scrivi guest post su portali di riferimento.

    8. Monitora e adatta la strategia
    Usa Google Analytics e Google Search Console per monitorare traffico, ranking, tasso di rimbalzo e conversioni. La SEO non è mai “fatta”: è un processo continuo.

    Noi di impresa.biz crediamo che una buona strategia SEO non sia un lusso, ma una necessità per ogni e-commerce che voglia competere nel lungo periodo. Con un approccio tecnico ma anche creativo, è possibile migliorare visibilità, traffico e vendite in modo sostenibile e duraturo.

    #SEOeCommerce #VenditeOnline #SEO2025 #PMI #ImpresaBiz #MarketingDigitale #PosizionamentoGoogle #StrategiaDigitale

    Vuoi un’analisi SEO gratuita del tuo e-
    SEO per e-commerce: trucchi per dominare la ricerca online Noi di impresa.biz sappiamo quanto sia difficile emergere online quando il mercato è affollato e i concorrenti sono a un clic di distanza. Ecco perché investire nella SEO (Search Engine Optimization) è fondamentale per chi gestisce un e-commerce: non si tratta solo di essere visibili, ma di esserlo nel momento esatto in cui il potenziale cliente cerca ciò che offri. Nel 2025, con algoritmi sempre più intelligenti e utenti sempre più esigenti, dominare la ricerca online richiede strategia, attenzione al dettaglio e continuità. Ecco i nostri trucchi essenziali per migliorare il posizionamento del tuo e-commerce. 1. Parti da una keyword strategy concreta Studia cosa cercano davvero i tuoi clienti. Utilizza strumenti come Google Keyword Planner, Semrush o Ubersuggest per individuare parole chiave ad alto volume ma con bassa concorrenza. Lavora anche sulle long tail keyword: meno traffico, ma più qualità e conversioni. 2. Ottimizza le schede prodotto (davvero) Ogni scheda deve avere: -Un titolo SEO-friendly, chiaro e descrittivo. -Una meta description persuasiva (non lasciarla vuota!). Un testo originale, utile e focalizzato sul beneficio per l’utente. Evita contenuti duplicati: Google li penalizza, e gli utenti si annoiano. 3. Migliora la velocità del sito Un sito lento è un sito che perde vendite. Ottimizza immagini, riduci i plugin inutili e usa una CDN (Content Delivery Network). La velocità incide sul ranking, ma soprattutto sull’esperienza dell’utente. 4. Cura la struttura del sito URL parlanti, categorie ordinate, breadcrumb navigation e una sitemap aggiornata sono fondamentali per aiutare Google a indicizzare correttamente tutte le pagine del tuo shop. 5. Pensa in ottica mobile-first Nel 2025, la maggior parte degli acquisti online avviene da smartphone. Un sito responsive, veloce e facile da navigare è essenziale non solo per la SEO, ma per non perdere clienti. 6. Integra SEO e content marketing Crea guide, articoli e video che risolvano problemi e attirino traffico organico. Un blog ben curato può portare nuovi utenti, aumentare il tempo di permanenza e migliorare l’autorevolezza del tuo sito. 7. Costruisci link di qualità I backlink da siti autorevoli aumentano la tua credibilità agli occhi di Google. Collabora con influencer, magazine di settore o scrivi guest post su portali di riferimento. 8. Monitora e adatta la strategia Usa Google Analytics e Google Search Console per monitorare traffico, ranking, tasso di rimbalzo e conversioni. La SEO non è mai “fatta”: è un processo continuo. Noi di impresa.biz crediamo che una buona strategia SEO non sia un lusso, ma una necessità per ogni e-commerce che voglia competere nel lungo periodo. Con un approccio tecnico ma anche creativo, è possibile migliorare visibilità, traffico e vendite in modo sostenibile e duraturo. #SEOeCommerce #VenditeOnline #SEO2025 #PMI #ImpresaBiz #MarketingDigitale #PosizionamentoGoogle #StrategiaDigitale Vuoi un’analisi SEO gratuita del tuo e-
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  • La mia checklist per evitare disastri durante il Black Friday

    Il mio primo Black Friday da operatore e-commerce è stato un mix di entusiasmo e… caos.
    Sconti lanciati tardi, sito lento, carrelli abbandonati, e-mail partite con errori: il classico scenario da “occasione persa”.
    Oggi, dopo vari cicli di promozioni stagionali (e qualche lezione imparata a caro prezzo), ho sviluppato una checklist pratica per arrivare preparato al periodo più stressante e profittevole dell’anno.

    Te la condivido, punto per punto.

    1. Stress-test del sito e check mobile
    Nelle settimane prima, simulo picchi di traffico e verifico la velocità di caricamento su mobile e desktop.
    Un sito lento nel weekend del Black Friday significa conversioni buttate.
    Uso strumenti come PageSpeed Insights, GTmetrix e chiedo al mio sviluppatore di intervenire dove serve.
    2. Scorte e logistica: verifica doppia
    Mi assicuro che le scorte siano aggiornate, i fornitori siano allineati e il magazzino pronto per un incremento ordini del +300% rispetto alla media.
    Controllo anche con i corrieri per evitare colli di bottiglia sulle spedizioni.
    3. Customer care potenziato (prima e dopo)
    Preparo risposte rapide alle domande più comuni (resi, tempistiche, taglie, problemi di pagamento), e creo un piano di turni per garantire risposte in giornata anche nei giorni clou.
    4. Campagne pronte e testate in anticipo
    Tutte le e-mail, gli SMS e gli annunci sponsorizzati vengono programmati almeno 7 giorni prima.
    Li testo su diversi dispositivi e controllo che i link funzionino. Niente va lasciato all’ultimo minuto.
    5. Codici sconto e offerte… testate
    Sembra banale, ma è successo anche a me: codici sconto non funzionanti o applicati male.
    Ora li testo su acquisti reali prima di andare live, su ogni combinazione di prodotto prevista.
    6. Banner, popup, countdown: tutto visibile, ma non invasivo
    Creo un flusso di comunicazione coerente su tutto lo store, ma senza bombardare l’utente.
    Ogni messaggio (dal banner all’e-mail) deve guidare l’utente a convertire, non confonderlo.
    7. Piano B pronto per ogni scenario
    -Se il sito va giù: ho un messaggio di backup pronto.
    -Se un prodotto finisce: attivo le alternative o il pre-order.
    -Se qualcosa non funziona: ho il contatto diretto del team tecnico, attivo H24 nei giorni caldi.

    Il Black Friday premia chi si prepara con largo anticipo e pensa anche agli imprevisti.
    Non è il momento per improvvisare, ma per eseguire una strategia testata, fluida e centrata sull’esperienza utente.

    La mia checklist mi ha salvato da più di un disastro negli ultimi anni — spero che possa aiutare anche te.

    #blackfriday2025 #ecommerceitalia #venditeonline #strategiadigitale #customerexperience #logisticaecommerce #marketingstagionale #impresabiz
    La mia checklist per evitare disastri durante il Black Friday Il mio primo Black Friday da operatore e-commerce è stato un mix di entusiasmo e… caos. Sconti lanciati tardi, sito lento, carrelli abbandonati, e-mail partite con errori: il classico scenario da “occasione persa”. Oggi, dopo vari cicli di promozioni stagionali (e qualche lezione imparata a caro prezzo), ho sviluppato una checklist pratica per arrivare preparato al periodo più stressante e profittevole dell’anno. Te la condivido, punto per punto. ✅ 1. Stress-test del sito e check mobile Nelle settimane prima, simulo picchi di traffico e verifico la velocità di caricamento su mobile e desktop. Un sito lento nel weekend del Black Friday significa conversioni buttate. Uso strumenti come PageSpeed Insights, GTmetrix e chiedo al mio sviluppatore di intervenire dove serve. ✅ 2. Scorte e logistica: verifica doppia Mi assicuro che le scorte siano aggiornate, i fornitori siano allineati e il magazzino pronto per un incremento ordini del +300% rispetto alla media. Controllo anche con i corrieri per evitare colli di bottiglia sulle spedizioni. ✅ 3. Customer care potenziato (prima e dopo) Preparo risposte rapide alle domande più comuni (resi, tempistiche, taglie, problemi di pagamento), e creo un piano di turni per garantire risposte in giornata anche nei giorni clou. ✅ 4. Campagne pronte e testate in anticipo Tutte le e-mail, gli SMS e gli annunci sponsorizzati vengono programmati almeno 7 giorni prima. Li testo su diversi dispositivi e controllo che i link funzionino. Niente va lasciato all’ultimo minuto. ✅ 5. Codici sconto e offerte… testate Sembra banale, ma è successo anche a me: codici sconto non funzionanti o applicati male. Ora li testo su acquisti reali prima di andare live, su ogni combinazione di prodotto prevista. ✅ 6. Banner, popup, countdown: tutto visibile, ma non invasivo Creo un flusso di comunicazione coerente su tutto lo store, ma senza bombardare l’utente. Ogni messaggio (dal banner all’e-mail) deve guidare l’utente a convertire, non confonderlo. ✅ 7. Piano B pronto per ogni scenario -Se il sito va giù: ho un messaggio di backup pronto. -Se un prodotto finisce: attivo le alternative o il pre-order. -Se qualcosa non funziona: ho il contatto diretto del team tecnico, attivo H24 nei giorni caldi. Il Black Friday premia chi si prepara con largo anticipo e pensa anche agli imprevisti. Non è il momento per improvvisare, ma per eseguire una strategia testata, fluida e centrata sull’esperienza utente. La mia checklist mi ha salvato da più di un disastro negli ultimi anni — spero che possa aiutare anche te. #blackfriday2025 #ecommerceitalia #venditeonline #strategiadigitale #customerexperience #logisticaecommerce #marketingstagionale #impresabiz
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  • Errore n.1 che vedo negli e-commerce emergenti: come evitarlo

    Lavorando ogni giorno nel settore e-commerce, ho avuto modo di osservare da vicino decine di progetti emergenti, alcuni con ottimo potenziale ma risultati deludenti.
    C’è un errore in particolare che vedo commettere troppo spesso — e che, secondo me, è la principale causa di fallimento nei primi 12 mesi di attività online.

    L’errore n.1 è pensare che il sito sia tutto.
    Costruire un e-commerce bello, veloce e funzionante è importante, certo. Ma non basta.
    Molti imprenditori digitali credono che “una volta online, i clienti arriveranno”. In realtà, il sito è solo l’inizio, non la fine del lavoro.

    Perché questo è un problema?
    Perché si investono settimane (se non mesi) nella creazione del sito, ma si trascurano completamente:
    -La strategia di traffico: da dove arriveranno le persone? Google? Social? Marketplace?
    -Il funnel di vendita: cosa succede dopo il primo clic? Come li accompagno all'acquisto?
    -La fiducia del cliente: recensioni, garanzie, contenuti utili, assistenza… sono presenti?
    Il follow-up: se non comprano subito, cosa succede? Li perdo o li recupero con email, remarketing, offerte?

    Come evitarlo
    Quello che consiglio sempre ai nuovi e-commerce è questo:
    Tratta il sito come un asset tecnico, ma investi almeno il doppio del tempo e delle risorse in strategie per generare e convertire traffico.
    Parti in piccolo ma misura tutto fin da subito: le fonti che portano visite, i tassi di conversione, il valore medio dell’ordine.
    Costruisci una community attorno al brand, non solo una vetrina: newsletter, contenuti social, retargeting intelligente.
    E soprattutto: testa tutto. Anche una piccola variazione su un banner o su una pagina prodotto può cambiare drasticamente i risultati.

    L’e-commerce non è un progetto “una tantum”: è un sistema che va nutrito, ottimizzato e comunicato ogni giorno.
    Il sito è solo l’inizio. A fare la differenza sono il marketing, la relazione con il cliente e la capacità di adattarsi ai dati reali.

    #ecommerceitalia #digitalbusiness #vendereonline #ecommerceemergente #strategiadigitale #conversionrate #marketingonline #impresadigitale #impresabiz

    Errore n.1 che vedo negli e-commerce emergenti: come evitarlo Lavorando ogni giorno nel settore e-commerce, ho avuto modo di osservare da vicino decine di progetti emergenti, alcuni con ottimo potenziale ma risultati deludenti. C’è un errore in particolare che vedo commettere troppo spesso — e che, secondo me, è la principale causa di fallimento nei primi 12 mesi di attività online. L’errore n.1 è pensare che il sito sia tutto. Costruire un e-commerce bello, veloce e funzionante è importante, certo. Ma non basta. Molti imprenditori digitali credono che “una volta online, i clienti arriveranno”. In realtà, il sito è solo l’inizio, non la fine del lavoro. Perché questo è un problema? Perché si investono settimane (se non mesi) nella creazione del sito, ma si trascurano completamente: -La strategia di traffico: da dove arriveranno le persone? Google? Social? Marketplace? -Il funnel di vendita: cosa succede dopo il primo clic? Come li accompagno all'acquisto? -La fiducia del cliente: recensioni, garanzie, contenuti utili, assistenza… sono presenti? Il follow-up: se non comprano subito, cosa succede? Li perdo o li recupero con email, remarketing, offerte? Come evitarlo Quello che consiglio sempre ai nuovi e-commerce è questo: 🔹 Tratta il sito come un asset tecnico, ma investi almeno il doppio del tempo e delle risorse in strategie per generare e convertire traffico. 🔹 Parti in piccolo ma misura tutto fin da subito: le fonti che portano visite, i tassi di conversione, il valore medio dell’ordine. 🔹 Costruisci una community attorno al brand, non solo una vetrina: newsletter, contenuti social, retargeting intelligente. 🔹 E soprattutto: testa tutto. Anche una piccola variazione su un banner o su una pagina prodotto può cambiare drasticamente i risultati. L’e-commerce non è un progetto “una tantum”: è un sistema che va nutrito, ottimizzato e comunicato ogni giorno. Il sito è solo l’inizio. A fare la differenza sono il marketing, la relazione con il cliente e la capacità di adattarsi ai dati reali. #ecommerceitalia #digitalbusiness #vendereonline #ecommerceemergente #strategiadigitale #conversionrate #marketingonline #impresadigitale #impresabiz
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  • Cosa serve davvero per avviare un brand personale di successo nel 2025

    Negli ultimi anni ho visto nascere (e crollare) decine di personal brand. Alcuni partiti con slancio, ma senza direzione. Altri costruiti in silenzio, ma con fondamenta solide. La verità? Oggi, nel 2025, costruire un brand personale non è più solo “farsi notare online”. È un lavoro strategico, multidisciplinare e sempre più competitivo.

    In questo articolo voglio condividere cosa serve davvero per avviare un personal brand di successo oggi, andando oltre i luoghi comuni.

    1. Una visione chiara (non solo un logo carino)
    La prima domanda da farsi non è “come mi presento”, ma “perché esisto?”.
    Il tuo brand personale deve avere un posizionamento chiaro: cosa offri, a chi, e con quale differenza rispetto a chiunque altro. Senza questa chiarezza, ogni sforzo di comunicazione sarà solo rumore.
    Domanda guida: Qual è la trasformazione che offro alle persone che mi seguono o mi scelgono?

    2. Una presenza digitale coerente e credibile
    Nel 2025 non basta “esserci” online. Serve coerenza visiva, narrativa e valoriale su ogni piattaforma. Dalla bio di LinkedIn alle storie di Instagram, tutto deve parlare lo stesso linguaggio. È così che si costruisce fiducia.
    Consiglio pratico: scegli 2 canali in cui eccelli davvero e investi tempo e risorse per curarli in modo professionale.

    3. Un’offerta concreta (oltre ai contenuti gratuiti)
    Un brand personale senza un’offerta è solo un hobby ben confezionato. Che tu voglia vendere consulenze, prodotti digitali, corsi, coaching o collaborazioni: serve un ecosistema chiaro che monetizzi l’attenzione che hai generato.
    Mindset: la visibilità è un mezzo. Il valore è ciò che fa la differenza.

    4. Competenze imprenditoriali (anche se sei creativo)
    Nel 2025, chi ha un personal brand è di fatto un imprenditore. Serve sapere almeno le basi di pricing, gestione del tempo, budgeting, marketing e customer experience. Delegare è fondamentale, ma prima bisogna sapere come funziona ogni pezzo del puzzle.
    Strumento utile: un business model canvas adattato al personal branding ti aiuta a vedere il quadro completo.

    5. Una community vera, non solo numeri
    Avere 100.000 follower non significa avere un brand forte. Avere 1.000 persone che ti seguono, comprano, interagiscono e parlano bene di te sì. La community è il capitale più solido di un personal brand. E si costruisce con tempo, ascolto e coerenza.
    Obiettivo: non inseguire l’algoritmo, ma coltivare relazioni autentiche.

    Nel 2025, avere un brand personale non significa essere visibili.
    Significa essere utili, riconoscibili, strategici e sostenibili nel tempo.
    È un lavoro serio. Ma se lo fai bene, diventa il tuo asset più potente.

    #personalbrand2025 #impresadigitale #businessonline #strategiadigitale #brandidentity #imprenditoriocreativi #valore #communityfirst #marketingumano #impresabiz

    Cosa serve davvero per avviare un brand personale di successo nel 2025 Negli ultimi anni ho visto nascere (e crollare) decine di personal brand. Alcuni partiti con slancio, ma senza direzione. Altri costruiti in silenzio, ma con fondamenta solide. La verità? Oggi, nel 2025, costruire un brand personale non è più solo “farsi notare online”. È un lavoro strategico, multidisciplinare e sempre più competitivo. In questo articolo voglio condividere cosa serve davvero per avviare un personal brand di successo oggi, andando oltre i luoghi comuni. 1. Una visione chiara (non solo un logo carino) La prima domanda da farsi non è “come mi presento”, ma “perché esisto?”. Il tuo brand personale deve avere un posizionamento chiaro: cosa offri, a chi, e con quale differenza rispetto a chiunque altro. Senza questa chiarezza, ogni sforzo di comunicazione sarà solo rumore. ✔️ Domanda guida: Qual è la trasformazione che offro alle persone che mi seguono o mi scelgono? 2. Una presenza digitale coerente e credibile Nel 2025 non basta “esserci” online. Serve coerenza visiva, narrativa e valoriale su ogni piattaforma. Dalla bio di LinkedIn alle storie di Instagram, tutto deve parlare lo stesso linguaggio. È così che si costruisce fiducia. ✔️ Consiglio pratico: scegli 2 canali in cui eccelli davvero e investi tempo e risorse per curarli in modo professionale. 3. Un’offerta concreta (oltre ai contenuti gratuiti) Un brand personale senza un’offerta è solo un hobby ben confezionato. Che tu voglia vendere consulenze, prodotti digitali, corsi, coaching o collaborazioni: serve un ecosistema chiaro che monetizzi l’attenzione che hai generato. ✔️ Mindset: la visibilità è un mezzo. Il valore è ciò che fa la differenza. 4. Competenze imprenditoriali (anche se sei creativo) Nel 2025, chi ha un personal brand è di fatto un imprenditore. Serve sapere almeno le basi di pricing, gestione del tempo, budgeting, marketing e customer experience. Delegare è fondamentale, ma prima bisogna sapere come funziona ogni pezzo del puzzle. ✔️ Strumento utile: un business model canvas adattato al personal branding ti aiuta a vedere il quadro completo. 5. Una community vera, non solo numeri Avere 100.000 follower non significa avere un brand forte. Avere 1.000 persone che ti seguono, comprano, interagiscono e parlano bene di te sì. La community è il capitale più solido di un personal brand. E si costruisce con tempo, ascolto e coerenza. ✔️ Obiettivo: non inseguire l’algoritmo, ma coltivare relazioni autentiche. Nel 2025, avere un brand personale non significa essere visibili. Significa essere utili, riconoscibili, strategici e sostenibili nel tempo. È un lavoro serio. Ma se lo fai bene, diventa il tuo asset più potente. #personalbrand2025 #impresadigitale #businessonline #strategiadigitale #brandidentity #imprenditoriocreativi #valore #communityfirst #marketingumano #impresabiz
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  • Le Piattaforme e-Commerce Più Adatte per le PMI

    Noi di Impresa.biz siamo consapevoli che, nell’era digitale, la presenza online con un canale e-commerce efficace è diventata una necessità imprescindibile per le piccole e medie imprese. Tuttavia, la scelta della piattaforma giusta può fare la differenza tra un’esperienza di vendita fluida e un processo complesso e poco performante.

    In questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza per guidarvi nella selezione delle piattaforme e-commerce più adatte alle esigenze specifiche delle PMI.

    1. Shopify: Semplicità e Scalabilità
    Shopify è una delle piattaforme più popolari grazie alla sua facilità d’uso e alla flessibilità. È ideale per PMI che vogliono avviare rapidamente un negozio online senza necessità di competenze tecniche avanzate. Offre numerose integrazioni, temi personalizzabili e un’ottima gestione di pagamenti e spedizioni.

    2. WooCommerce: Personalizzazione su WordPress
    Per chi già utilizza WordPress, WooCommerce rappresenta una soluzione molto versatile. Si tratta di un plugin open-source che consente di trasformare un sito web in un negozio online completo. La sua forza sta nella personalizzazione e nell’ampia community di sviluppatori, ideale per chi desidera un e-commerce su misura.

    3. Magento: Potenza e Flessibilità per Crescere
    Magento è una piattaforma più complessa ma estremamente potente, adatta a PMI con esigenze di personalizzazione avanzate e volumi di vendita importanti. Richiede un investimento maggiore in termini di risorse tecniche, ma garantisce elevate performance e possibilità di scalare rapidamente.

    4. PrestaShop: Soluzione Open Source Europea
    PrestaShop è una piattaforma open source con forte presenza nel mercato europeo. Offre numerosi moduli e temi e un buon equilibrio tra facilità d’uso e personalizzazione. È particolarmente indicata per PMI che vogliono mantenere il controllo completo del proprio e-commerce.

    5. BigCommerce: Soluzione Cloud Completa
    BigCommerce è una piattaforma cloud che consente di gestire facilmente il negozio online, con strumenti integrati per SEO, marketing e analisi. È una buona scelta per PMI che desiderano una soluzione “all-in-one” senza doversi preoccupare della manutenzione tecnica.

    Noi di Impresa.biz consigliamo di valutare con attenzione le esigenze specifiche della propria impresa, il budget disponibile e le competenze interne prima di scegliere una piattaforma e-commerce. Ogni soluzione ha i suoi punti di forza e va selezionata in base agli obiettivi di business, al modello operativo e alla strategia di crescita.

    Scegliere la piattaforma giusta è il primo passo verso un e-commerce di successo, capace di generare valore nel tempo e di aprire nuove opportunità di mercato.

    #eCommercePMI #ImpresaBiz #Shopify #WooCommerce #Magento #PrestaShop #BigCommerce #CommercioDigitale #PMI #StrategiaDigitale #VenditeOnline
    Le Piattaforme e-Commerce Più Adatte per le PMI Noi di Impresa.biz siamo consapevoli che, nell’era digitale, la presenza online con un canale e-commerce efficace è diventata una necessità imprescindibile per le piccole e medie imprese. Tuttavia, la scelta della piattaforma giusta può fare la differenza tra un’esperienza di vendita fluida e un processo complesso e poco performante. In questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza per guidarvi nella selezione delle piattaforme e-commerce più adatte alle esigenze specifiche delle PMI. 1. Shopify: Semplicità e Scalabilità Shopify è una delle piattaforme più popolari grazie alla sua facilità d’uso e alla flessibilità. È ideale per PMI che vogliono avviare rapidamente un negozio online senza necessità di competenze tecniche avanzate. Offre numerose integrazioni, temi personalizzabili e un’ottima gestione di pagamenti e spedizioni. 2. WooCommerce: Personalizzazione su WordPress Per chi già utilizza WordPress, WooCommerce rappresenta una soluzione molto versatile. Si tratta di un plugin open-source che consente di trasformare un sito web in un negozio online completo. La sua forza sta nella personalizzazione e nell’ampia community di sviluppatori, ideale per chi desidera un e-commerce su misura. 3. Magento: Potenza e Flessibilità per Crescere Magento è una piattaforma più complessa ma estremamente potente, adatta a PMI con esigenze di personalizzazione avanzate e volumi di vendita importanti. Richiede un investimento maggiore in termini di risorse tecniche, ma garantisce elevate performance e possibilità di scalare rapidamente. 4. PrestaShop: Soluzione Open Source Europea PrestaShop è una piattaforma open source con forte presenza nel mercato europeo. Offre numerosi moduli e temi e un buon equilibrio tra facilità d’uso e personalizzazione. È particolarmente indicata per PMI che vogliono mantenere il controllo completo del proprio e-commerce. 5. BigCommerce: Soluzione Cloud Completa BigCommerce è una piattaforma cloud che consente di gestire facilmente il negozio online, con strumenti integrati per SEO, marketing e analisi. È una buona scelta per PMI che desiderano una soluzione “all-in-one” senza doversi preoccupare della manutenzione tecnica. Noi di Impresa.biz consigliamo di valutare con attenzione le esigenze specifiche della propria impresa, il budget disponibile e le competenze interne prima di scegliere una piattaforma e-commerce. Ogni soluzione ha i suoi punti di forza e va selezionata in base agli obiettivi di business, al modello operativo e alla strategia di crescita. Scegliere la piattaforma giusta è il primo passo verso un e-commerce di successo, capace di generare valore nel tempo e di aprire nuove opportunità di mercato. #eCommercePMI #ImpresaBiz #Shopify #WooCommerce #Magento #PrestaShop #BigCommerce #CommercioDigitale #PMI #StrategiaDigitale #VenditeOnline
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  • Sviluppare un e-Commerce di Successo: Errori da Evitare

    Noi di Impresa.biz lo sappiamo bene: sviluppare un e-Commerce non significa solo aprire un negozio online, ma costruire un canale di vendita efficace, affidabile e duraturo.

    Troppe imprese si lanciano senza una strategia chiara, finendo per perdere tempo, denaro e opportunità. Per questo vogliamo condividere con te i 5 errori più comuni da evitare quando costruisci il tuo e-Commerce.

    1. Non conoscere bene il proprio pubblico
    Molti si concentrano sul prodotto e dimenticano di capire davvero chi è il cliente ideale. Senza un profilo chiaro, è difficile comunicare bene e scegliere i canali giusti.
    Noi consigliamo sempre di partire da un’analisi di mercato e da un’identificazione precisa del target.

    2. Sottovalutare l’importanza dell’esperienza utente (UX)
    Un sito lento, confuso o non ottimizzato per mobile fa scappare i clienti prima ancora che guardino il carrello.
    L’e-Commerce deve essere semplice da navigare, veloce e rassicurante.
    Testa sempre il sito su più dispositivi e chiedi feedback reali.

    3. Non pianificare una strategia di marketing
    Avere un bellissimo sito non basta: serve un piano per portare traffico e trasformare i visitatori in clienti.
    Che sia SEO, social media, email marketing o campagne a pagamento, l’importante è non improvvisare.
    Noi suggeriamo di definire obiettivi chiari e usare strumenti di analisi per monitorare i risultati.

    4. Ignorare la gestione logistica e post-vendita
    Un ordine non si conclude con il pagamento: consegne puntuali, gestione dei resi e assistenza clienti sono fondamentali per fidelizzare.
    Molti e-Commerce trascurano questa parte, perdendo reputazione e clienti.
    Investi in processi chiari e trasparenti per garantire un’esperienza positiva.

    5. Trascurare la sicurezza
    Proteggere i dati dei clienti è un obbligo, ma anche un valore competitivo.
    Assicurati che il sito abbia certificati SSL, pagamenti sicuri e che la privacy sia tutelata secondo le normative vigenti.
    La fiducia è alla base di ogni acquisto online.

    Sviluppare un e-Commerce di successo è una sfida che richiede attenzione, strategia e cura dei dettagli.
    Noi di Impresa.biz crediamo che evitando questi errori comuni, la tua impresa possa crescere online con solidità e profitto.

    Se vuoi, possiamo aiutarti a costruire o migliorare il tuo e-Commerce, passo dopo passo.

    #eCommerce #ImpresaBiz #PMI #VenditaOnline #MarketingDigitale #CustomerExperience #SicurezzaOnline #Logistica #CrescitaPMI #StrategiaDigitale
    Sviluppare un e-Commerce di Successo: Errori da Evitare Noi di Impresa.biz lo sappiamo bene: sviluppare un e-Commerce non significa solo aprire un negozio online, ma costruire un canale di vendita efficace, affidabile e duraturo. Troppe imprese si lanciano senza una strategia chiara, finendo per perdere tempo, denaro e opportunità. Per questo vogliamo condividere con te i 5 errori più comuni da evitare quando costruisci il tuo e-Commerce. 1. Non conoscere bene il proprio pubblico Molti si concentrano sul prodotto e dimenticano di capire davvero chi è il cliente ideale. Senza un profilo chiaro, è difficile comunicare bene e scegliere i canali giusti. Noi consigliamo sempre di partire da un’analisi di mercato e da un’identificazione precisa del target. 2. Sottovalutare l’importanza dell’esperienza utente (UX) Un sito lento, confuso o non ottimizzato per mobile fa scappare i clienti prima ancora che guardino il carrello. L’e-Commerce deve essere semplice da navigare, veloce e rassicurante. Testa sempre il sito su più dispositivi e chiedi feedback reali. 3. Non pianificare una strategia di marketing Avere un bellissimo sito non basta: serve un piano per portare traffico e trasformare i visitatori in clienti. Che sia SEO, social media, email marketing o campagne a pagamento, l’importante è non improvvisare. Noi suggeriamo di definire obiettivi chiari e usare strumenti di analisi per monitorare i risultati. 4. Ignorare la gestione logistica e post-vendita Un ordine non si conclude con il pagamento: consegne puntuali, gestione dei resi e assistenza clienti sono fondamentali per fidelizzare. Molti e-Commerce trascurano questa parte, perdendo reputazione e clienti. Investi in processi chiari e trasparenti per garantire un’esperienza positiva. 5. Trascurare la sicurezza Proteggere i dati dei clienti è un obbligo, ma anche un valore competitivo. Assicurati che il sito abbia certificati SSL, pagamenti sicuri e che la privacy sia tutelata secondo le normative vigenti. La fiducia è alla base di ogni acquisto online. Sviluppare un e-Commerce di successo è una sfida che richiede attenzione, strategia e cura dei dettagli. Noi di Impresa.biz crediamo che evitando questi errori comuni, la tua impresa possa crescere online con solidità e profitto. Se vuoi, possiamo aiutarti a costruire o migliorare il tuo e-Commerce, passo dopo passo. #eCommerce #ImpresaBiz #PMI #VenditaOnline #MarketingDigitale #CustomerExperience #SicurezzaOnline #Logistica #CrescitaPMI #StrategiaDigitale
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  • Come Creare una Presenza Online Solida in 5 Passi

    Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso: oggi, se non sei online, per molti semplicemente non esisti. Ma esserci non basta. La vera sfida è costruire una presenza online solida, coerente e strategica, che generi fiducia e opportunità concrete.

    Che tu stia partendo da zero o voglia rafforzare ciò che hai già, questi sono i 5 passi fondamentali che consigliamo sempre ai nostri clienti.

    1. Definisci la tua identità digitale
    Prima di creare un sito o aprire un profilo social, serve chiarezza:
    -Chi sei?
    -Cosa offri?
    -A chi ti rivolgi?
    -Qual è il tuo valore unico?
    Da qui nasce il posizionamento e la voce con cui comunicherai online. La tua identità digitale deve essere coerente, riconoscibile e professionale. Noi aiutiamo spesso i clienti a creare una mini-brand strategy anche solo con un semplice documento condiviso.

    2. Costruisci un sito web chiaro ed efficace
    Non servono mille pagine o effetti speciali: serve un sito semplice, veloce, mobile-friendly e con messaggi chiari.
    Le sezioni minime?
    -Chi siamo
    -Cosa facciamo
    -Come contattarci
    -Offerta o portfolio
    -Recensioni o testimonianze
    Usa strumenti come WordPress, Wix o Webflow per costruire in autonomia oppure affidati a un professionista (anche solo per il primo setup). E ricordati: il sito è la tua vetrina principale.

    3. Scegli i canali social giusti (e gestiscili bene)
    Non è necessario essere ovunque, ma là dove si trova il tuo pubblico.
    Per esempio:
    -Instagram e Facebook per B2C, locali, artigiani
    -LinkedIn per servizi B2B e professionisti
    -TikTok se vuoi sperimentare contenuti creativi e virali
    -YouTube se hai qualcosa da raccontare in modo visivo
    Stabilisci un piano editoriale, anche semplice, e sii costante. La regolarità vale più della perfezione.

    4. Lavora sulla SEO e sulla presenza su Google
    Avere un sito non basta se nessuno lo trova.
    Ottimizza i contenuti per le parole chiave giuste, scrivi testi chiari, utilizza meta tag e descrizioni efficaci.

    In parallelo, crea o aggiorna la tua scheda Google My Business. Per molte attività locali è un canale di acquisizione potente e gratuito. Recensioni, orari, contatti e foto aggiornate fanno la differenza.

    5. Crea contenuti utili e rilevanti
    La chiave per farti trovare e ricordare è offrire valore prima ancora di vendere.
    Come?
    -Post informativi o ispirazionali
    -Articoli sul blog (anche brevi)
    -Newsletter periodiche
    -Mini guide gratuite
    -Risposte frequenti ai dubbi dei tuoi clienti
    Noi vediamo imprese crescere grazie a una semplice strategia di contenuti ben curata. Fai in modo che online tu sia utile, non solo presente.

    Costruire una presenza online solida non è questione di fortuna o di budget illimitati, ma di metodo, costanza e buon senso.
    Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI possa ritagliarsi uno spazio digitale credibile e produttivo, anche partendo da poco.

    Basta cominciare con i passi giusti.

    #PresenzaOnline #ImpresaBiz #PMI #StrategiaDigitale #BrandingOnline #SitoWeb #SocialMediaMarketing #MarketingDigitale #GoogleMyBusiness #ContentMarketing #CrescitaPMI
    Come Creare una Presenza Online Solida in 5 Passi Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso: oggi, se non sei online, per molti semplicemente non esisti. Ma esserci non basta. La vera sfida è costruire una presenza online solida, coerente e strategica, che generi fiducia e opportunità concrete. Che tu stia partendo da zero o voglia rafforzare ciò che hai già, questi sono i 5 passi fondamentali che consigliamo sempre ai nostri clienti. 1. Definisci la tua identità digitale Prima di creare un sito o aprire un profilo social, serve chiarezza: -Chi sei? -Cosa offri? -A chi ti rivolgi? -Qual è il tuo valore unico? Da qui nasce il posizionamento e la voce con cui comunicherai online. La tua identità digitale deve essere coerente, riconoscibile e professionale. Noi aiutiamo spesso i clienti a creare una mini-brand strategy anche solo con un semplice documento condiviso. 2. Costruisci un sito web chiaro ed efficace Non servono mille pagine o effetti speciali: serve un sito semplice, veloce, mobile-friendly e con messaggi chiari. Le sezioni minime? -Chi siamo -Cosa facciamo -Come contattarci -Offerta o portfolio -Recensioni o testimonianze Usa strumenti come WordPress, Wix o Webflow per costruire in autonomia oppure affidati a un professionista (anche solo per il primo setup). E ricordati: il sito è la tua vetrina principale. 3. Scegli i canali social giusti (e gestiscili bene) Non è necessario essere ovunque, ma là dove si trova il tuo pubblico. Per esempio: -Instagram e Facebook per B2C, locali, artigiani -LinkedIn per servizi B2B e professionisti -TikTok se vuoi sperimentare contenuti creativi e virali -YouTube se hai qualcosa da raccontare in modo visivo Stabilisci un piano editoriale, anche semplice, e sii costante. La regolarità vale più della perfezione. 4. Lavora sulla SEO e sulla presenza su Google Avere un sito non basta se nessuno lo trova. Ottimizza i contenuti per le parole chiave giuste, scrivi testi chiari, utilizza meta tag e descrizioni efficaci. In parallelo, crea o aggiorna la tua scheda Google My Business. Per molte attività locali è un canale di acquisizione potente e gratuito. Recensioni, orari, contatti e foto aggiornate fanno la differenza. 5. Crea contenuti utili e rilevanti La chiave per farti trovare e ricordare è offrire valore prima ancora di vendere. Come? -Post informativi o ispirazionali -Articoli sul blog (anche brevi) -Newsletter periodiche -Mini guide gratuite -Risposte frequenti ai dubbi dei tuoi clienti Noi vediamo imprese crescere grazie a una semplice strategia di contenuti ben curata. Fai in modo che online tu sia utile, non solo presente. Costruire una presenza online solida non è questione di fortuna o di budget illimitati, ma di metodo, costanza e buon senso. Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI possa ritagliarsi uno spazio digitale credibile e produttivo, anche partendo da poco. Basta cominciare con i passi giusti. #PresenzaOnline #ImpresaBiz #PMI #StrategiaDigitale #BrandingOnline #SitoWeb #SocialMediaMarketing #MarketingDigitale #GoogleMyBusiness #ContentMarketing #CrescitaPMI
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  • Come trasformare un contenuto virale in un’opportunità di business
    (Strategie per capitalizzare la visibilità e far crescere il tuo brand)

    Voglio condividere con te una delle sfide più emozionanti – ma anche delicate – del mio lavoro: cosa fare quando un contenuto diventa virale.

    Succede quasi per caso: un video, un post o una story esplodono in visualizzazioni, commenti e condivisioni. L’adrenalina è altissima… ma poi? Come trasformare quel momento di attenzione in qualcosa di concreto e duraturo?

    Ecco come ho imparato a fare, e come puoi farlo anche tu.

    1. Non farti prendere dal panico, ma agisci in fretta
    La viralità è un’onda che dura poco.
    Non serve solo godersi il momento, ma prepararsi a intercettare chi arriva da quel contenuto.
    Ecco cosa fare subito:
    -Attiva una call to action chiara: link in bio, swipe up, commenta per ricevere info
    -Prepara contenuti correlati che approfondiscano il tema o diano valore aggiunto
    -Rispondi ai commenti e ai messaggi per mantenere viva l’interazione

    🛠 2. Crea un funnel semplice per “catturare” il pubblico
    Una volta che hai il loro interesse, devi avere un modo per continuare la relazione:
    -Newsletter: invita chi arriva dal contenuto virale a iscriversi, magari offrendo un freebie (guida, checklist, mini-corso)
    -Landing page dedicata: dove approfondisci l’argomento e proponi un prodotto o servizio
    -Offerta limitata: un prodotto digitale o una consulenza a prezzo speciale per chi ha scoperto il tuo brand in quel momento

    3. Usa la viralità per rafforzare il tuo brand
    Un contenuto virale ti dà visibilità, ma non sempre racconta chi sei davvero.
    Approfitta di questo momento per:
    -Mostrare la tua personalità e valori attraverso altri contenuti
    -Raccontare la tua storia e la missione del tuo brand
    -Far capire come puoi aiutare concretamente chi ti segue

    4. Analizza i dati e ottimizza la strategia
    Non fidarti solo del numero di visualizzazioni. Guarda:
    -Da dove arriva il traffico
    -Chi sono le persone che interagiscono di più
    -Quali contenuti correlati funzionano meglio
    -Conversioni reali (iscritti, vendite, richieste di contatto)

    Questo ti permette di replicare e migliorare, trasformando la viralità in crescita stabile.

    5. Valuta collaborazioni e partnership
    Se il tuo contenuto ha colpito un target ben definito, può essere l’occasione giusta per:
    -Proporre collaborazioni a brand affini
    -Creare offerte congiunte o eventi live
    -Ampliare la tua rete di contatti professionali

    Un contenuto virale è una porta aperta, non una meta finale.
    Se impari a gestirlo con strategia, quel momento di visibilità può diventare il trampolino per far decollare il tuo business.

    Ti serve supporto per costruire il tuo funnel post-viralità o per definire offerte su misura? Scrivimi, parliamone insieme!

    #ContenutiVirali #BusinessOnline #StrategiaDigitale #MarketingPerPMI #BrandEmergenti #ImpresaBiz #CreatorEconomy #GrowthHacking

    Come trasformare un contenuto virale in un’opportunità di business (Strategie per capitalizzare la visibilità e far crescere il tuo brand) Voglio condividere con te una delle sfide più emozionanti – ma anche delicate – del mio lavoro: cosa fare quando un contenuto diventa virale. Succede quasi per caso: un video, un post o una story esplodono in visualizzazioni, commenti e condivisioni. L’adrenalina è altissima… ma poi? Come trasformare quel momento di attenzione in qualcosa di concreto e duraturo? Ecco come ho imparato a fare, e come puoi farlo anche tu. 🔥 1. Non farti prendere dal panico, ma agisci in fretta La viralità è un’onda che dura poco. Non serve solo godersi il momento, ma prepararsi a intercettare chi arriva da quel contenuto. Ecco cosa fare subito: -Attiva una call to action chiara: link in bio, swipe up, commenta per ricevere info -Prepara contenuti correlati che approfondiscano il tema o diano valore aggiunto -Rispondi ai commenti e ai messaggi per mantenere viva l’interazione 🛠 2. Crea un funnel semplice per “catturare” il pubblico Una volta che hai il loro interesse, devi avere un modo per continuare la relazione: -Newsletter: invita chi arriva dal contenuto virale a iscriversi, magari offrendo un freebie (guida, checklist, mini-corso) -Landing page dedicata: dove approfondisci l’argomento e proponi un prodotto o servizio -Offerta limitata: un prodotto digitale o una consulenza a prezzo speciale per chi ha scoperto il tuo brand in quel momento 💡 3. Usa la viralità per rafforzare il tuo brand Un contenuto virale ti dà visibilità, ma non sempre racconta chi sei davvero. Approfitta di questo momento per: -Mostrare la tua personalità e valori attraverso altri contenuti -Raccontare la tua storia e la missione del tuo brand -Far capire come puoi aiutare concretamente chi ti segue 📊 4. Analizza i dati e ottimizza la strategia Non fidarti solo del numero di visualizzazioni. Guarda: -Da dove arriva il traffico -Chi sono le persone che interagiscono di più -Quali contenuti correlati funzionano meglio -Conversioni reali (iscritti, vendite, richieste di contatto) Questo ti permette di replicare e migliorare, trasformando la viralità in crescita stabile. 🤝 5. Valuta collaborazioni e partnership Se il tuo contenuto ha colpito un target ben definito, può essere l’occasione giusta per: -Proporre collaborazioni a brand affini -Creare offerte congiunte o eventi live -Ampliare la tua rete di contatti professionali ✨Un contenuto virale è una porta aperta, non una meta finale. Se impari a gestirlo con strategia, quel momento di visibilità può diventare il trampolino per far decollare il tuo business. Ti serve supporto per costruire il tuo funnel post-viralità o per definire offerte su misura? Scrivimi, parliamone insieme! #ContenutiVirali #BusinessOnline #StrategiaDigitale #MarketingPerPMI #BrandEmergenti #ImpresaBiz #CreatorEconomy #GrowthHacking
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  • Strategie per lanciare un e-commerce su marketplace come Amazon o eBay
    Quando ho deciso di espandere il mio business e portare i miei prodotti su Amazon ed eBay, sapevo che stavo entrando in un ambiente competitivo, ma anche ricco di opportunità. I marketplace offrono visibilità immediata, milioni di potenziali clienti e una struttura già pronta per vendere. Ma per emergere serve una strategia chiara. Ecco cosa ho fatto (e continuo a fare) per ottenere risultati.

    1. Ho scelto il marketplace giusto per il mio prodotto
    Amazon ed eBay hanno caratteristiche diverse:
    -Amazon è più adatto per prodotti nuovi, in grandi volumi, con una logistica automatizzata (soprattutto se usi FBA).
    -eBay si presta bene anche a prodotti usati, collezionismo, nicchie e articoli a disponibilità limitata.
    Io ho iniziato da Amazon per la scalabilità e ho poi integrato eBay per un pubblico più “di ricerca”.

    2. Ho curato al massimo le schede prodotto
    -Su entrambi i marketplace, la qualità del contenuto è fondamentale.
    -Ho scritto titoli ottimizzati SEO, chiari e con parole chiave efficaci.
    -Ho inserito immagini professionali, su sfondo bianco e in alta risoluzione.
    -Le descrizioni sono pensate per informare e convincere, con bullet point chiari e focus sui benefici per il cliente.
    -Ogni marketplace ha regole e formati precisi: rispettarli è essenziale per ottenere visibilità.

    3. Ho definito una politica di prezzo competitiva
    Sui marketplace il confronto è diretto e costante. Ho studiato i miei concorrenti, fissato un prezzo sostenibile per me ma interessante per l’utente, e ho attivato promozioni temporanee per spingere le prime vendite.

    Anche l’uso di strumenti di repricing automatico mi aiuta a restare competitivo senza dover modificare i prezzi manualmente ogni giorno.

    4. Ho scelto bene la logistica
    Su Amazon ho attivato FBA (Fulfillment by Amazon): gestiscono loro spedizioni, resi e servizio clienti. Questo mi ha permesso di ottenere il badge Prime, aumentando la fiducia dei clienti.
    Su eBay, invece, ho definito chiaramente tempi di spedizione e metodi, garantendo tracciabilità e puntualità.

    5. Ho lavorato sulle recensioni
    Le recensioni fanno la differenza. Ho incentivato i feedback chiedendo recensioni autentiche (senza mai forzare) e rispondendo sempre a commenti e domande in modo professionale e tempestivo. Costruire reputazione è un asset fondamentale nel lungo periodo.

    6. Ho monitorato i dati e ottimizzato costantemente
    Uso gli strumenti di analisi di Amazon Seller Central ed eBay Seller Hub per monitorare vendite, CTR, carrelli abbandonati, feedback e performance dei singoli prodotti.
    Ottimizzare sulla base dei dati è la chiave per crescere in modo stabile.

    Lanciare un e-commerce su Amazon o eBay non è “mettere in vendita e sperare”, ma richiede una vera strategia commerciale e operativa. Quando ho capito questo, i risultati sono arrivati: più visibilità, più vendite, più controllo sulla mia crescita.

    #MarketplaceStrategy #Ecommerce #AmazonSeller #eBayBusiness #VendereOnline #FBA #EcommerceTips #StrategiaDigitale #DigitalCommerce #ProductListing #ImpresaDigitale #Repricing #CustomerExperience

    Strategie per lanciare un e-commerce su marketplace come Amazon o eBay Quando ho deciso di espandere il mio business e portare i miei prodotti su Amazon ed eBay, sapevo che stavo entrando in un ambiente competitivo, ma anche ricco di opportunità. I marketplace offrono visibilità immediata, milioni di potenziali clienti e una struttura già pronta per vendere. Ma per emergere serve una strategia chiara. Ecco cosa ho fatto (e continuo a fare) per ottenere risultati. 1. Ho scelto il marketplace giusto per il mio prodotto Amazon ed eBay hanno caratteristiche diverse: -Amazon è più adatto per prodotti nuovi, in grandi volumi, con una logistica automatizzata (soprattutto se usi FBA). -eBay si presta bene anche a prodotti usati, collezionismo, nicchie e articoli a disponibilità limitata. Io ho iniziato da Amazon per la scalabilità e ho poi integrato eBay per un pubblico più “di ricerca”. 2. Ho curato al massimo le schede prodotto -Su entrambi i marketplace, la qualità del contenuto è fondamentale. -Ho scritto titoli ottimizzati SEO, chiari e con parole chiave efficaci. -Ho inserito immagini professionali, su sfondo bianco e in alta risoluzione. -Le descrizioni sono pensate per informare e convincere, con bullet point chiari e focus sui benefici per il cliente. -Ogni marketplace ha regole e formati precisi: rispettarli è essenziale per ottenere visibilità. 3. Ho definito una politica di prezzo competitiva Sui marketplace il confronto è diretto e costante. Ho studiato i miei concorrenti, fissato un prezzo sostenibile per me ma interessante per l’utente, e ho attivato promozioni temporanee per spingere le prime vendite. Anche l’uso di strumenti di repricing automatico mi aiuta a restare competitivo senza dover modificare i prezzi manualmente ogni giorno. 4. Ho scelto bene la logistica Su Amazon ho attivato FBA (Fulfillment by Amazon): gestiscono loro spedizioni, resi e servizio clienti. Questo mi ha permesso di ottenere il badge Prime, aumentando la fiducia dei clienti. Su eBay, invece, ho definito chiaramente tempi di spedizione e metodi, garantendo tracciabilità e puntualità. 5. Ho lavorato sulle recensioni Le recensioni fanno la differenza. Ho incentivato i feedback chiedendo recensioni autentiche (senza mai forzare) e rispondendo sempre a commenti e domande in modo professionale e tempestivo. Costruire reputazione è un asset fondamentale nel lungo periodo. 6. Ho monitorato i dati e ottimizzato costantemente Uso gli strumenti di analisi di Amazon Seller Central ed eBay Seller Hub per monitorare vendite, CTR, carrelli abbandonati, feedback e performance dei singoli prodotti. Ottimizzare sulla base dei dati è la chiave per crescere in modo stabile. Lanciare un e-commerce su Amazon o eBay non è “mettere in vendita e sperare”, ma richiede una vera strategia commerciale e operativa. Quando ho capito questo, i risultati sono arrivati: più visibilità, più vendite, più controllo sulla mia crescita. #MarketplaceStrategy #Ecommerce #AmazonSeller #eBayBusiness #VendereOnline #FBA #EcommerceTips #StrategiaDigitale #DigitalCommerce #ProductListing #ImpresaDigitale #Repricing #CustomerExperience
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