• Bonus, Crediti d’Imposta e Agevolazioni Fiscali: Cosa Cambia nel 2025

    Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia fondamentale per le PMI rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali offerte dalla Legge di Bilancio 2025. Quest’anno, il panorama delle agevolazioni si arricchisce di nuove misure e di modifiche a quelle esistenti, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese italiane.

    Transizione 5.0: Nuove Opportunità per Innovare
    Il Piano Transizione 5.0 è stato potenziato con l’introduzione di nuove aliquote per gli investimenti in beni strumentali:
    -35% per investimenti fino a 10 milioni di euro
    -5% per la quota eccedente, fino a un massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa
    Inoltre, è stata introdotta una maggiorazione del 150% per i moduli fotovoltaici avanzati prodotti nell’UE, al fine di incentivare l’adozione di tecnologie energetiche più efficienti .

    Nuovo Patent Box: Detrazione al 110%
    Il regime Patent Box è stato riformato per semplificarne l’applicazione e renderlo più accessibile alle PMI. La detrazione è stata elevata al 110% per le spese relative a ricerca, sviluppo, consulenze e protezione di beni immateriali come brevetti, software e marchi, incentivando così l’innovazione tecnologica e la valorizzazione della proprietà intellettuale .

    Credito d’Imposta ZES: Proroga e Nuove Modalità
    Il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) è stato prorogato fino al 15 novembre 2025, con un budget complessivo di 2,2 miliardi di euro. Le imprese interessate dovranno inviare due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: una tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando le spese ammissibili sostenute, e una seconda tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, per confermare l’avvenuta realizzazione degli investimenti .

    IRES Premiale: Aliquota Ridotta al 20%
    Per il periodo d’imposta 2025, l’aliquota IRES è stata ridotta al 20% per le società che rispettano determinati parametri di sostenibilità e occupazione, come:
    -Destinazione a riserva dell’80% degli utili 2024
    -Investimento di almeno il 30% degli utili accantonati in beni strumentali
    -Rispetto di requisiti occupazionali e nuove assunzioni

    Bonus per le Imprese Agricole
    Le imprese agricole giovanili e i giovani imprenditori agricoli under 40 possono beneficiare di un regime fiscale agevolato, con un’imposta sostitutiva del 12,5% sul reddito d’impresa, introdotto dalla Legge n. 36 del 15 marzo 2024 .

    Altre Novità Rilevanti
    Credito d’imposta per la quotazione delle PMI: prorogato fino al 31 dicembre 2027, con un credito d’imposta al 50% delle spese di consulenza sostenute per l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione .

    Credito d’imposta per il restauro degli immobili di interesse storico: riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% per le spese sostenute nel 2025, 2026 e 2027 per la manutenzione, protezione o restauro di immobili di interesse storico e artistico .

    Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza: esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un limite massimo di 8.000 euro annui, per le assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato .

    Il 2025 offre alle PMI italiane numerose opportunità fiscali per investire in innovazione, sostenibilità e crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti nell’individuare le agevolazioni più adatte alla tua impresa e a guidarti nel processo di accesso a tali incentivi.

    #️⃣
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    Se desideri una consulenza personalizzata o una guida pratica per accedere a queste agevolazioni, contattaci. Saremo lieti di aiutarti a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2025.
    Bonus, Crediti d’Imposta e Agevolazioni Fiscali: Cosa Cambia nel 2025 Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia fondamentale per le PMI rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali offerte dalla Legge di Bilancio 2025. Quest’anno, il panorama delle agevolazioni si arricchisce di nuove misure e di modifiche a quelle esistenti, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese italiane. 🔧 Transizione 5.0: Nuove Opportunità per Innovare Il Piano Transizione 5.0 è stato potenziato con l’introduzione di nuove aliquote per gli investimenti in beni strumentali: -35% per investimenti fino a 10 milioni di euro -5% per la quota eccedente, fino a un massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa Inoltre, è stata introdotta una maggiorazione del 150% per i moduli fotovoltaici avanzati prodotti nell’UE, al fine di incentivare l’adozione di tecnologie energetiche più efficienti . 🧪 Nuovo Patent Box: Detrazione al 110% Il regime Patent Box è stato riformato per semplificarne l’applicazione e renderlo più accessibile alle PMI. La detrazione è stata elevata al 110% per le spese relative a ricerca, sviluppo, consulenze e protezione di beni immateriali come brevetti, software e marchi, incentivando così l’innovazione tecnologica e la valorizzazione della proprietà intellettuale . 🏭 Credito d’Imposta ZES: Proroga e Nuove Modalità Il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) è stato prorogato fino al 15 novembre 2025, con un budget complessivo di 2,2 miliardi di euro. Le imprese interessate dovranno inviare due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: una tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando le spese ammissibili sostenute, e una seconda tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, per confermare l’avvenuta realizzazione degli investimenti . 🌿 IRES Premiale: Aliquota Ridotta al 20% Per il periodo d’imposta 2025, l’aliquota IRES è stata ridotta al 20% per le società che rispettano determinati parametri di sostenibilità e occupazione, come: -Destinazione a riserva dell’80% degli utili 2024 -Investimento di almeno il 30% degli utili accantonati in beni strumentali -Rispetto di requisiti occupazionali e nuove assunzioni 🧑‍🌾 Bonus per le Imprese Agricole Le imprese agricole giovanili e i giovani imprenditori agricoli under 40 possono beneficiare di un regime fiscale agevolato, con un’imposta sostitutiva del 12,5% sul reddito d’impresa, introdotto dalla Legge n. 36 del 15 marzo 2024 . 📈 Altre Novità Rilevanti Credito d’imposta per la quotazione delle PMI: prorogato fino al 31 dicembre 2027, con un credito d’imposta al 50% delle spese di consulenza sostenute per l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione . Credito d’imposta per il restauro degli immobili di interesse storico: riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% per le spese sostenute nel 2025, 2026 e 2027 per la manutenzione, protezione o restauro di immobili di interesse storico e artistico . Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza: esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un limite massimo di 8.000 euro annui, per le assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato . Il 2025 offre alle PMI italiane numerose opportunità fiscali per investire in innovazione, sostenibilità e crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti nell’individuare le agevolazioni più adatte alla tua impresa e a guidarti nel processo di accesso a tali incentivi. #️⃣ #LeggeDiBilancio2025 #IncentiviFiscali #PMI #CreditoDImposta #Innovazione #Sostenibilità #TransizioneDigitale #ZES #PatentBox #IRESPremiale #AgevolazioniFiscali Se desideri una consulenza personalizzata o una guida pratica per accedere a queste agevolazioni, contattaci. Saremo lieti di aiutarti a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2025.
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  • I nuovi scaglioni IRPEF e cosa significano per le imprese
    Noi di Impresa.biz siamo consapevoli che le modifiche al sistema fiscale nazionale, in particolare quelle riguardanti l'IRPEF, hanno un impatto diretto sulle imprese, sia in termini di costi che di opportunità. Con l'introduzione dei nuovi scaglioni IRPEF a partire dal 2025, è fondamentale comprendere come queste variazioni possano influenzare la gestione aziendale e le politiche retributive.

    Nuovi scaglioni IRPEF: le principali modifiche
    A partire dal periodo d'imposta 2025, sono stati confermati i seguenti scaglioni IRPEF:
    -Fino a 28.000 euro: aliquota del 23%
    -Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro: aliquota del 35%
    -Oltre 50.000 euro: aliquota del 43%
    Queste modifiche, già introdotte nella Legge di Bilancio 2024, sono state rese strutturali, con l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale e ridurre il carico per i contribuenti a reddito medio-alto.

    Impatti diretti sulle imprese
    1. Politiche retributive e potere d'acquisto

    Le modifiche agli scaglioni IRPEF possono influenzare le decisioni retributive delle imprese. Con l'aliquota del 35% che si applica a una fascia di reddito più ampia, i dipendenti con redditi tra 28.000 e 50.000 euro potrebbero beneficiare di un maggiore reddito netto. Questo potrebbe tradursi in un aumento del potere d'acquisto e, potenzialmente, in una maggiore motivazione e produttività. Tuttavia, le imprese dovranno valutare attentamente l'equilibrio tra l'aumento delle retribuzioni e la sostenibilità economica aziendale.

    2. Incentivi per investimenti e innovazione

    La riforma fiscale ha introdotto l'IRES premiale, che prevede una riduzione dell'aliquota IRES per le imprese che reinvestono almeno l'80% degli utili, di cui almeno il 30% in investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano almeno l'1% di nuovi lavoratori. Questa misura offre alle imprese un incentivo significativo per investire in innovazione e crescita, contribuendo al rafforzamento del tessuto produttivo nazionale .

    3. Semplificazione fiscale

    La riduzione del numero di scaglioni e la revisione delle aliquote possono semplificare la gestione fiscale per le imprese, riducendo gli adempimenti burocratici e migliorando l'efficienza complessiva del sistema. Tuttavia, è essenziale che le imprese aggiornino i propri sistemi contabili e di gestione delle risorse umane per adattarsi alle nuove normative.

    Noi di Impresa.biz riteniamo che le modifiche agli scaglioni IRPEF rappresentino un'opportunità per le imprese di rivedere le proprie politiche fiscali e retributive, con l'obiettivo di stimolare la crescita e l'innovazione. È fondamentale, tuttavia, monitorare attentamente l'evoluzione del sistema fiscale e adattarsi tempestivamente per massimizzare i benefici derivanti da queste modifiche.

    #ImpresaBiz #IRPEF2025 #RiformaFiscale #ScaglioniIRPEF #PoliticheRetributive #IncentiviAziendali #Innovazione #SemplificazioneFiscale #PMI #GestioneAziendale
    I nuovi scaglioni IRPEF e cosa significano per le imprese Noi di Impresa.biz siamo consapevoli che le modifiche al sistema fiscale nazionale, in particolare quelle riguardanti l'IRPEF, hanno un impatto diretto sulle imprese, sia in termini di costi che di opportunità. Con l'introduzione dei nuovi scaglioni IRPEF a partire dal 2025, è fondamentale comprendere come queste variazioni possano influenzare la gestione aziendale e le politiche retributive. Nuovi scaglioni IRPEF: le principali modifiche A partire dal periodo d'imposta 2025, sono stati confermati i seguenti scaglioni IRPEF: -Fino a 28.000 euro: aliquota del 23% -Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro: aliquota del 35% -Oltre 50.000 euro: aliquota del 43% Queste modifiche, già introdotte nella Legge di Bilancio 2024, sono state rese strutturali, con l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale e ridurre il carico per i contribuenti a reddito medio-alto. Impatti diretti sulle imprese 1. Politiche retributive e potere d'acquisto Le modifiche agli scaglioni IRPEF possono influenzare le decisioni retributive delle imprese. Con l'aliquota del 35% che si applica a una fascia di reddito più ampia, i dipendenti con redditi tra 28.000 e 50.000 euro potrebbero beneficiare di un maggiore reddito netto. Questo potrebbe tradursi in un aumento del potere d'acquisto e, potenzialmente, in una maggiore motivazione e produttività. Tuttavia, le imprese dovranno valutare attentamente l'equilibrio tra l'aumento delle retribuzioni e la sostenibilità economica aziendale. 2. Incentivi per investimenti e innovazione La riforma fiscale ha introdotto l'IRES premiale, che prevede una riduzione dell'aliquota IRES per le imprese che reinvestono almeno l'80% degli utili, di cui almeno il 30% in investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano almeno l'1% di nuovi lavoratori. Questa misura offre alle imprese un incentivo significativo per investire in innovazione e crescita, contribuendo al rafforzamento del tessuto produttivo nazionale . 3. Semplificazione fiscale La riduzione del numero di scaglioni e la revisione delle aliquote possono semplificare la gestione fiscale per le imprese, riducendo gli adempimenti burocratici e migliorando l'efficienza complessiva del sistema. Tuttavia, è essenziale che le imprese aggiornino i propri sistemi contabili e di gestione delle risorse umane per adattarsi alle nuove normative. Noi di Impresa.biz riteniamo che le modifiche agli scaglioni IRPEF rappresentino un'opportunità per le imprese di rivedere le proprie politiche fiscali e retributive, con l'obiettivo di stimolare la crescita e l'innovazione. È fondamentale, tuttavia, monitorare attentamente l'evoluzione del sistema fiscale e adattarsi tempestivamente per massimizzare i benefici derivanti da queste modifiche. #ImpresaBiz #IRPEF2025 #RiformaFiscale #ScaglioniIRPEF #PoliticheRetributive #IncentiviAziendali #Innovazione #SemplificazioneFiscale #PMI #GestioneAziendale
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  • Aprire una startup innovativa in Italia: vantaggi e requisiti

    Noi di Impresa.biz accompagniamo da anni imprenditori e professionisti nel percorso di avvio e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. Tra le forme giuridiche più interessanti per chi vuole fare impresa oggi, c’è senza dubbio la startup innovativa.

    Introdotta nel 2012 dal Decreto Crescita 2.0, questa figura giuridica è pensata per stimolare l’innovazione e favorire la competitività tecnologica del Paese. Ma perché aprire una startup innovativa in Italia? Quali sono i vantaggi concreti e quali i requisiti da rispettare?

    Vediamolo insieme.

    I principali vantaggi per le startup innovative
    Aprire una startup innovativa offre agevolazioni importanti, sia fiscali che operative. Ecco i principali benefici:

    Esonero da alcune imposte:
    -Niente imposta di bollo, diritti di segreteria e diritti camerali per l’iscrizione al Registro delle Imprese.

    Flessibilità societaria:
    -Le startup innovative possono costituirsi come Srl semplificate, anche con modalità completamente digitali.

    Agevolazioni fiscali per investitori:
    -Chi investe in startup innovative può beneficiare di detrazioni IRPEF o deduzioni IRES, anche rilevanti.

    Accesso semplificato al credito:
    -Garanzia del Fondo centrale di garanzia per le PMI fino all’80% su finanziamenti bancari.

    Regime speciale del lavoro:
    Possibilità di remunerare dipendenti e collaboratori con strumenti di partecipazione (stock option, work for equity).

    Procedure fallimentari semplificate:
    In caso di crisi, si accede a una procedura meno gravosa rispetto alle società tradizionali.

    I requisiti per essere considerata “startup innovativa”
    Per poter accedere a questo status e iscriversi nella sezione speciale del Registro Imprese, l’azienda deve rispettare alcuni criteri precisi, tra cui:
    -Costituzione da meno di 5 anni.
    -Sede principale in Italia (o in un altro Paese UE, ma con attività in Italia).
    -Fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro.
    -Non distribuzione degli utili.
    Oggetto sociale esclusivo o prevalente: sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

    Inoltre, è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti aggiuntivi:
    -spese in R&S pari ad almeno il 15% del maggior valore tra costo e valore totale della produzione;
    -impiego di personale altamente qualificato;
    -titolarità, deposito o utilizzo di un brevetto o software registrato.

    🛠 Come si avvia una startup innovativa?
    L’avvio può avvenire anche senza notaio, utilizzando la piattaforma digitale del Registro delle Imprese. La procedura consente la costituzione online con firma digitale, con costi ridotti e tempistiche snelle.

    Noi di Impresa.biz consigliamo sempre, anche in presenza di agevolazioni, di affidarsi a un consulente esperto, soprattutto per:
    -valutare la reale innovatività del progetto;
    -strutturare al meglio il business plan;
    -accedere a bandi, incentivi e investitori privati (es. venture capital o business angel).

    Una grande opportunità, se ben gestita
    Aprire una startup innovativa non è solo una scelta “tecnica” per risparmiare su imposte o ottenere finanziamenti: è un vero impegno imprenditoriale, che richiede progettualità, competenze e visione. Ma se ben pianificata, questa forma societaria può diventare un acceleratore concreto per chi vuole creare valore con soluzioni innovative e scalabili.

    Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle startup italiane per offrire informazione, strumenti pratici e orientamento strategico.

    #ImpresaBiz #StartupInnovativa #FareImpresa #Innovazione #PMI #StartupItalia #BusinessInnovativo #FinanziamentiStartup #VentureCapital #Digitalizzazione #RegistroImprese
    Aprire una startup innovativa in Italia: vantaggi e requisiti Noi di Impresa.biz accompagniamo da anni imprenditori e professionisti nel percorso di avvio e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. Tra le forme giuridiche più interessanti per chi vuole fare impresa oggi, c’è senza dubbio la startup innovativa. Introdotta nel 2012 dal Decreto Crescita 2.0, questa figura giuridica è pensata per stimolare l’innovazione e favorire la competitività tecnologica del Paese. Ma perché aprire una startup innovativa in Italia? Quali sono i vantaggi concreti e quali i requisiti da rispettare? Vediamolo insieme. ✅ I principali vantaggi per le startup innovative Aprire una startup innovativa offre agevolazioni importanti, sia fiscali che operative. Ecco i principali benefici: Esonero da alcune imposte: -Niente imposta di bollo, diritti di segreteria e diritti camerali per l’iscrizione al Registro delle Imprese. Flessibilità societaria: -Le startup innovative possono costituirsi come Srl semplificate, anche con modalità completamente digitali. Agevolazioni fiscali per investitori: -Chi investe in startup innovative può beneficiare di detrazioni IRPEF o deduzioni IRES, anche rilevanti. Accesso semplificato al credito: -Garanzia del Fondo centrale di garanzia per le PMI fino all’80% su finanziamenti bancari. Regime speciale del lavoro: Possibilità di remunerare dipendenti e collaboratori con strumenti di partecipazione (stock option, work for equity). Procedure fallimentari semplificate: In caso di crisi, si accede a una procedura meno gravosa rispetto alle società tradizionali. 📌 I requisiti per essere considerata “startup innovativa” Per poter accedere a questo status e iscriversi nella sezione speciale del Registro Imprese, l’azienda deve rispettare alcuni criteri precisi, tra cui: -Costituzione da meno di 5 anni. -Sede principale in Italia (o in un altro Paese UE, ma con attività in Italia). -Fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro. -Non distribuzione degli utili. Oggetto sociale esclusivo o prevalente: sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Inoltre, è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti aggiuntivi: -spese in R&S pari ad almeno il 15% del maggior valore tra costo e valore totale della produzione; -impiego di personale altamente qualificato; -titolarità, deposito o utilizzo di un brevetto o software registrato. 🛠 Come si avvia una startup innovativa? L’avvio può avvenire anche senza notaio, utilizzando la piattaforma digitale del Registro delle Imprese. La procedura consente la costituzione online con firma digitale, con costi ridotti e tempistiche snelle. Noi di Impresa.biz consigliamo sempre, anche in presenza di agevolazioni, di affidarsi a un consulente esperto, soprattutto per: -valutare la reale innovatività del progetto; -strutturare al meglio il business plan; -accedere a bandi, incentivi e investitori privati (es. venture capital o business angel). Una grande opportunità, se ben gestita Aprire una startup innovativa non è solo una scelta “tecnica” per risparmiare su imposte o ottenere finanziamenti: è un vero impegno imprenditoriale, che richiede progettualità, competenze e visione. Ma se ben pianificata, questa forma societaria può diventare un acceleratore concreto per chi vuole creare valore con soluzioni innovative e scalabili. Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle startup italiane per offrire informazione, strumenti pratici e orientamento strategico. #ImpresaBiz #StartupInnovativa #FareImpresa #Innovazione #PMI #StartupItalia #BusinessInnovativo #FinanziamentiStartup #VentureCapital #Digitalizzazione #RegistroImprese
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  • IVA, F24 e scadenze fiscali: guida pratica per imprenditori

    Noi di Impresa.biz conosciamo bene la realtà degli imprenditori italiani: tra gestione operativa, crescita del business e risorse umane, il tempo per seguire con attenzione gli adempimenti fiscali sembra non bastare mai. Eppure, rispettare le scadenze e avere chiarezza sugli obblighi fiscali è fondamentale per evitare sanzioni, gestire al meglio la liquidità e mantenere la tranquillità necessaria per concentrarsi sul proprio lavoro.

    Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere in una guida pratica le informazioni essenziali su IVA, modello F24 e principali scadenze fiscali, con un linguaggio semplice ma preciso.

    IVA: cos’è, quando si versa, come gestirla
    L’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è una delle imposte più rilevanti per ogni attività economica. Ogni imprenditore o libero professionista con partita IVA è tenuto a raccogliere l’IVA sulle vendite e a versarla periodicamente all’Agenzia delle Entrate, al netto di quella pagata sugli acquisti.

    In base al regime contabile adottato, i versamenti possono essere:
    -Mensili (entro il giorno 16 del mese successivo)
    -Trimestrali (entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, con l’aggiunta dell’1% di interessi)

    Il modello F24: lo strumento per versare imposte e contributi
    Il modello F24 è il modulo con cui versiamo gran parte dei tributi, tra cui IVA, IRPEF, IRES, INPS, INAIL e altri contributi. È obbligatorio presentarlo in modalità telematica (tramite home banking o intermediario abilitato), e consente anche la compensazione dei crediti con eventuali debiti fiscali.

    Quando utilizziamo l’F24, è fondamentale:
    -Usare i codici tributo corretti
    -Prestare attenzione alla scadenza di pagamento
    -Verificare la disponibilità sul conto, per evitare scarti o sanzioni
    Le principali scadenze fiscali da segnare in agenda
    Ogni anno, il calendario fiscale prevede numerose scadenze che ogni imprenditore dovrebbe conoscere. Ecco alcune tra le più importanti:
    -16 di ogni mese: versamenti IVA, ritenute IRPEF, contributi INPS dipendenti e collaboratori
    -30 giugno: saldo e primo acconto imposte sui redditi (IRPEF, IRES, IRAP)
    -30 novembre: secondo acconto imposte sui redditi
    -Fatturazione elettronica e liquidazioni IVA: scadenze trimestrali per l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate
    -Dichiarazione dei redditi e bilancio: secondo il regime fiscale e la forma giuridica
    Per evitare dimenticanze, consigliamo di usare strumenti digitali di promemoria, o di affidarsi a un commercialista di fiducia aggiornato sulle ultime normative.

    La gestione fiscale non deve essere vista come un ostacolo, ma come parte integrante di un’azienda ben organizzata. Noi di Impresa.biz siamo al fianco degli imprenditori per offrire chiarezza, strumenti pratici e supporto professionale. Perché un’impresa in regola è un’impresa che può crescere con serenità.

    #ImpresaBiz #IVA #F24 #ScadenzeFiscali #GuidaFiscale #PartitaIVA #Imprenditori #PMI #Contabilità #Tasse #BusinessResponsabile #GestioneAziendale #ConsulenzaFiscale
    IVA, F24 e scadenze fiscali: guida pratica per imprenditori Noi di Impresa.biz conosciamo bene la realtà degli imprenditori italiani: tra gestione operativa, crescita del business e risorse umane, il tempo per seguire con attenzione gli adempimenti fiscali sembra non bastare mai. Eppure, rispettare le scadenze e avere chiarezza sugli obblighi fiscali è fondamentale per evitare sanzioni, gestire al meglio la liquidità e mantenere la tranquillità necessaria per concentrarsi sul proprio lavoro. Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere in una guida pratica le informazioni essenziali su IVA, modello F24 e principali scadenze fiscali, con un linguaggio semplice ma preciso. IVA: cos’è, quando si versa, come gestirla L’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è una delle imposte più rilevanti per ogni attività economica. Ogni imprenditore o libero professionista con partita IVA è tenuto a raccogliere l’IVA sulle vendite e a versarla periodicamente all’Agenzia delle Entrate, al netto di quella pagata sugli acquisti. In base al regime contabile adottato, i versamenti possono essere: -Mensili (entro il giorno 16 del mese successivo) -Trimestrali (entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, con l’aggiunta dell’1% di interessi) Il modello F24: lo strumento per versare imposte e contributi Il modello F24 è il modulo con cui versiamo gran parte dei tributi, tra cui IVA, IRPEF, IRES, INPS, INAIL e altri contributi. È obbligatorio presentarlo in modalità telematica (tramite home banking o intermediario abilitato), e consente anche la compensazione dei crediti con eventuali debiti fiscali. Quando utilizziamo l’F24, è fondamentale: -Usare i codici tributo corretti -Prestare attenzione alla scadenza di pagamento -Verificare la disponibilità sul conto, per evitare scarti o sanzioni Le principali scadenze fiscali da segnare in agenda Ogni anno, il calendario fiscale prevede numerose scadenze che ogni imprenditore dovrebbe conoscere. Ecco alcune tra le più importanti: -16 di ogni mese: versamenti IVA, ritenute IRPEF, contributi INPS dipendenti e collaboratori -30 giugno: saldo e primo acconto imposte sui redditi (IRPEF, IRES, IRAP) -30 novembre: secondo acconto imposte sui redditi -Fatturazione elettronica e liquidazioni IVA: scadenze trimestrali per l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate -Dichiarazione dei redditi e bilancio: secondo il regime fiscale e la forma giuridica Per evitare dimenticanze, consigliamo di usare strumenti digitali di promemoria, o di affidarsi a un commercialista di fiducia aggiornato sulle ultime normative. La gestione fiscale non deve essere vista come un ostacolo, ma come parte integrante di un’azienda ben organizzata. Noi di Impresa.biz siamo al fianco degli imprenditori per offrire chiarezza, strumenti pratici e supporto professionale. Perché un’impresa in regola è un’impresa che può crescere con serenità. #ImpresaBiz #IVA #F24 #ScadenzeFiscali #GuidaFiscale #PartitaIVA #Imprenditori #PMI #Contabilità #Tasse #BusinessResponsabile #GestioneAziendale #ConsulenzaFiscale
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  • Il mio primo investimento serio: cosa rifarei (e cosa no)

    Ricordo perfettamente il momento in cui ho deciso di fare il mio primo investimento serio. Non parlo di un tool da 29 euro al mese, né di un corso improvvisato acquistato d'impulso. Parlo di un impegno concreto: economico, mentale ed emotivo.
    Quello che ti fa pensare: “E se stessi buttando via soldi?” — ma anche: “E se fosse la svolta?”

    Il mio primo investimento serio è stato in una consulenza strategica one-to-one. Non era economica. Anzi, per me, all’epoca, era un salto nel vuoto. Ma mi serviva qualcuno che vedesse il mio business da fuori, con più lucidità di me.
    Ecco cosa rifarei… e cosa no.

    Cosa rifarei
    1. Investire in persone, non solo in strumenti
    La differenza l’ha fatta il confronto. Non un corso registrato, ma il dialogo con un professionista che ha saputo farmi le domande giuste. Mi ha aiutato a vedere dove stavo sabotando me stessa. Rifarei questa scelta mille volte: oggi so che il vero acceleratore è la chiarezza mentale, prima ancora della tecnica.

    2. Fare un investimento che mi mettesse pressione in positivo
    Spendere una cifra importante (per me) mi ha fatto entrare in una mentalità diversa: ho smesso di “provare” e ho iniziato a “costruire”. Avere qualcosa da perdere mi ha spinta ad agire con più responsabilità e serietà. È stato un attivatore potente.

    3. Prendermi il tempo per applicare, non solo per assorbire
    Dopo quell’investimento ho bloccato del tempo solo per mettere a terra ciò che avevo imparato. Non ho fatto l’errore di “passare al corso successivo”. Ho agito. Ed è lì che sono arrivati i primi veri risultati.

    Cosa non rifarei
    1. Pensare che bastasse “pagare” per avere risultati
    Un errore mentale tipico: pensare che il fatto di aver investito automaticamente porti crescita. In realtà il valore dell’investimento sta tutto nell’azione. Se paghi e resti fermo, è solo una spesa. E per un periodo io ci sono cascata: ero “formata”, ma non trasformata.

    2. Non aver definito bene prima l’obiettivo dell’investimento
    Ci sono entrata con la speranza che “mi sbloccasse”. Ma non avevo ben chiaro cosa volessi sbloccare. Oggi, ogni volta che investo, mi chiedo prima: che tipo di cambiamento voglio ottenere nei prossimi 90 giorni?
    Un investimento senza obiettivo è solo rumore.

    3. Aver sottovalutato il follow-up
    Dopo la consulenza non ho pianificato check-in regolari o follow-up. L’effetto? Alcuni spunti si sono persi. Oggi, se investo in mentoring o formazione, mi assicuro sempre di avere un piano di integrazione — anche solo con me stessa.

    Fare il mio primo investimento serio è stato un punto di svolta. Non perché abbia cambiato tutto da un giorno all’altro, ma perché ha cambiato me.
    E quando cambi tu, il business inizia davvero a riflettere chi sei.

    #InvestireSuSeStessi #CrescitaPersonale #BusinessMindset #FormazioneImprenditoriale #Mentoring #ScelteStrategiche #ImprenditoreDigitale #Consapevolezza #SviluppoPersonale #BusinessJourney
    Il mio primo investimento serio: cosa rifarei (e cosa no) Ricordo perfettamente il momento in cui ho deciso di fare il mio primo investimento serio. Non parlo di un tool da 29 euro al mese, né di un corso improvvisato acquistato d'impulso. Parlo di un impegno concreto: economico, mentale ed emotivo. Quello che ti fa pensare: “E se stessi buttando via soldi?” — ma anche: “E se fosse la svolta?” Il mio primo investimento serio è stato in una consulenza strategica one-to-one. Non era economica. Anzi, per me, all’epoca, era un salto nel vuoto. Ma mi serviva qualcuno che vedesse il mio business da fuori, con più lucidità di me. Ecco cosa rifarei… e cosa no. ✅ Cosa rifarei 1. Investire in persone, non solo in strumenti La differenza l’ha fatta il confronto. Non un corso registrato, ma il dialogo con un professionista che ha saputo farmi le domande giuste. Mi ha aiutato a vedere dove stavo sabotando me stessa. Rifarei questa scelta mille volte: oggi so che il vero acceleratore è la chiarezza mentale, prima ancora della tecnica. 2. Fare un investimento che mi mettesse pressione in positivo Spendere una cifra importante (per me) mi ha fatto entrare in una mentalità diversa: ho smesso di “provare” e ho iniziato a “costruire”. Avere qualcosa da perdere mi ha spinta ad agire con più responsabilità e serietà. È stato un attivatore potente. 3. Prendermi il tempo per applicare, non solo per assorbire Dopo quell’investimento ho bloccato del tempo solo per mettere a terra ciò che avevo imparato. Non ho fatto l’errore di “passare al corso successivo”. Ho agito. Ed è lì che sono arrivati i primi veri risultati. ❌ Cosa non rifarei 1. Pensare che bastasse “pagare” per avere risultati Un errore mentale tipico: pensare che il fatto di aver investito automaticamente porti crescita. In realtà il valore dell’investimento sta tutto nell’azione. Se paghi e resti fermo, è solo una spesa. E per un periodo io ci sono cascata: ero “formata”, ma non trasformata. 2. Non aver definito bene prima l’obiettivo dell’investimento Ci sono entrata con la speranza che “mi sbloccasse”. Ma non avevo ben chiaro cosa volessi sbloccare. Oggi, ogni volta che investo, mi chiedo prima: che tipo di cambiamento voglio ottenere nei prossimi 90 giorni? Un investimento senza obiettivo è solo rumore. 3. Aver sottovalutato il follow-up Dopo la consulenza non ho pianificato check-in regolari o follow-up. L’effetto? Alcuni spunti si sono persi. Oggi, se investo in mentoring o formazione, mi assicuro sempre di avere un piano di integrazione — anche solo con me stessa. Fare il mio primo investimento serio è stato un punto di svolta. Non perché abbia cambiato tutto da un giorno all’altro, ma perché ha cambiato me. E quando cambi tu, il business inizia davvero a riflettere chi sei. #InvestireSuSeStessi #CrescitaPersonale #BusinessMindset #FormazioneImprenditoriale #Mentoring #ScelteStrategiche #ImprenditoreDigitale #Consapevolezza #SviluppoPersonale #BusinessJourney
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  • Investire su sé stessi: la spesa che mi ha reso più di tutte le altre

    Nel mio percorso imprenditoriale e come influencer, ho capito presto una verità fondamentale: l’investimento più importante è quello che facciamo su noi stessi.
    Non parlo solo di soldi, ma di tempo, energie e risorse dedicate alla crescita personale e professionale.

    Perché investire su sé stessi è diverso da qualsiasi altra spesa
    Puoi spendere tanto in strumenti, campagne pubblicitarie, consulenze, ma se non cresci come persona e come professionista, quei soldi rischiano di essere sprecati.
    Investire su sé stessi significa:
    -acquisire nuove competenze
    -migliorare il mindset e la resilienza
    -aumentare la consapevolezza dei propri valori e obiettivi
    -imparare a gestire meglio il tempo e le energie
    -sviluppare capacità di leadership e comunicazione

    L’impatto reale di questo investimento nella mia vita
    Ho frequentato corsi, partecipato a coaching, letto libri, ascoltato podcast e non ho mai considerato queste spese come un costo, ma come un capitale che si moltiplica nel tempo.
    Ogni nuova competenza acquisita, ogni nuova prospettiva, ha migliorato la qualità del mio lavoro e la forza del mio brand.

    Il ritorno va oltre il denaro
    Investire su sé stessi porta risultati tangibili nel business, certo, ma anche una crescita personale che rende il percorso più autentico e soddisfacente.
    Ti senti più sicuro, preparato e pronto ad affrontare le sfide.

    fai del tuo investimento personale una priorità
    Se vuoi davvero far crescere il tuo progetto e raggiungere risultati duraturi, non trascurare mai la tua formazione e il tuo sviluppo personale.
    È la spesa che ti rende più forte, più resiliente e, alla fine, più ricco in ogni senso.

    #InvestireSuSeStessi #CrescitaPersonale #FormazioneContinua #MindsetImprenditoriale #Leadership #SviluppoProfessionale #Autenticità #BusinessDiSuccesso #Resilienza #ValorePersonale

    Investire su sé stessi: la spesa che mi ha reso più di tutte le altre Nel mio percorso imprenditoriale e come influencer, ho capito presto una verità fondamentale: l’investimento più importante è quello che facciamo su noi stessi. Non parlo solo di soldi, ma di tempo, energie e risorse dedicate alla crescita personale e professionale. 💡 Perché investire su sé stessi è diverso da qualsiasi altra spesa Puoi spendere tanto in strumenti, campagne pubblicitarie, consulenze, ma se non cresci come persona e come professionista, quei soldi rischiano di essere sprecati. Investire su sé stessi significa: -acquisire nuove competenze -migliorare il mindset e la resilienza -aumentare la consapevolezza dei propri valori e obiettivi -imparare a gestire meglio il tempo e le energie -sviluppare capacità di leadership e comunicazione 📈 L’impatto reale di questo investimento nella mia vita Ho frequentato corsi, partecipato a coaching, letto libri, ascoltato podcast e non ho mai considerato queste spese come un costo, ma come un capitale che si moltiplica nel tempo. Ogni nuova competenza acquisita, ogni nuova prospettiva, ha migliorato la qualità del mio lavoro e la forza del mio brand. 🤝 Il ritorno va oltre il denaro Investire su sé stessi porta risultati tangibili nel business, certo, ma anche una crescita personale che rende il percorso più autentico e soddisfacente. Ti senti più sicuro, preparato e pronto ad affrontare le sfide. 🚀 fai del tuo investimento personale una priorità Se vuoi davvero far crescere il tuo progetto e raggiungere risultati duraturi, non trascurare mai la tua formazione e il tuo sviluppo personale. È la spesa che ti rende più forte, più resiliente e, alla fine, più ricco in ogni senso. #InvestireSuSeStessi #CrescitaPersonale #FormazioneContinua #MindsetImprenditoriale #Leadership #SviluppoProfessionale #Autenticità #BusinessDiSuccesso #Resilienza #ValorePersonale
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  • Come mi formo ogni mese per far crescere il mio brand personale

    Nel mondo digitale, dove tutto evolve a velocità vertiginosa, fermarsi significa restare indietro. Per questo, ho fatto della formazione continua una parte imprescindibile della mia routine professionale.
    Il mio brand personale cresce solo se io cresco, aggiorno le mie competenze e resto aperta a nuove idee.

    Formazione strategica e costante
    Ogni mese mi dedico a diversi tipi di formazione, che spaziano dal marketing digitale alle soft skills, passando per strumenti e tecnologie emergenti.
    Non si tratta di studiare “per forza”, ma di scegliere contenuti che mi aiutano a:
    -affinare la mia strategia di comunicazione
    -migliorare la qualità dei contenuti che produco
    -gestire meglio il mio business e le collaborazioni
    -sviluppare la leadership e la gestione del tempo
    -restare aggiornata su trend e novità del settore

    Le mie fonti preferite
    La formazione oggi è accessibile e flessibile: posso scegliere cosa, come e quando imparare.
    Io prediligo:
    -Corsi online (su piattaforme come Coursera, Masterclass, Udemy)
    -Webinar e workshop organizzati da professionisti del settore
    -Podcast e audiolibri da ascoltare in mobilità
    -Libri scelti con cura per approfondire temi specifici
    -Community e gruppi di networking dove confrontarmi con altri professionisti

    Come organizzo il tempo per la formazione
    Ho imparato che per formarmi davvero serve costanza e pianificazione.
    Ogni settimana riservo almeno qualche ora da dedicare alla formazione, inserendola nel mio calendario come un appuntamento imprescindibile.
    La formazione non è mai “un extra”, ma una parte integrante del mio lavoro.

    Applicare subito ciò che imparo
    Non basta assorbire informazioni: la vera crescita arriva solo quando applico concretamente ciò che studio.
    Dopo ogni corso o webinar, scelgo almeno un’azione da implementare nel mio lavoro: che sia una nuova tecnica di comunicazione, un tool digitale o una strategia di branding.

    investire su sé stessi è il miglior investimento
    Far crescere un brand personale non è solo questione di visibilità o follower, ma di valore autentico e competenze solide.
    La formazione continua è la chiave per mantenere il passo, evolvere e costruire un percorso duraturo nel tempo.

    #FormazioneContinua #BrandPersonale #CrescitaProfessionale #LearningEveryday #MarketingDigitale #PersonalBranding #CrescitaCostante #InvestireSuSeStessi #DigitalSkills #Leadership

    Come mi formo ogni mese per far crescere il mio brand personale Nel mondo digitale, dove tutto evolve a velocità vertiginosa, fermarsi significa restare indietro. Per questo, ho fatto della formazione continua una parte imprescindibile della mia routine professionale. Il mio brand personale cresce solo se io cresco, aggiorno le mie competenze e resto aperta a nuove idee. 📚 Formazione strategica e costante Ogni mese mi dedico a diversi tipi di formazione, che spaziano dal marketing digitale alle soft skills, passando per strumenti e tecnologie emergenti. Non si tratta di studiare “per forza”, ma di scegliere contenuti che mi aiutano a: -affinare la mia strategia di comunicazione -migliorare la qualità dei contenuti che produco -gestire meglio il mio business e le collaborazioni -sviluppare la leadership e la gestione del tempo -restare aggiornata su trend e novità del settore 💻 Le mie fonti preferite La formazione oggi è accessibile e flessibile: posso scegliere cosa, come e quando imparare. Io prediligo: -Corsi online (su piattaforme come Coursera, Masterclass, Udemy) -Webinar e workshop organizzati da professionisti del settore -Podcast e audiolibri da ascoltare in mobilità -Libri scelti con cura per approfondire temi specifici -Community e gruppi di networking dove confrontarmi con altri professionisti 📅 Come organizzo il tempo per la formazione Ho imparato che per formarmi davvero serve costanza e pianificazione. Ogni settimana riservo almeno qualche ora da dedicare alla formazione, inserendola nel mio calendario come un appuntamento imprescindibile. La formazione non è mai “un extra”, ma una parte integrante del mio lavoro. 🔄 Applicare subito ciò che imparo Non basta assorbire informazioni: la vera crescita arriva solo quando applico concretamente ciò che studio. Dopo ogni corso o webinar, scelgo almeno un’azione da implementare nel mio lavoro: che sia una nuova tecnica di comunicazione, un tool digitale o una strategia di branding. 🚀 investire su sé stessi è il miglior investimento Far crescere un brand personale non è solo questione di visibilità o follower, ma di valore autentico e competenze solide. La formazione continua è la chiave per mantenere il passo, evolvere e costruire un percorso duraturo nel tempo. #FormazioneContinua #BrandPersonale #CrescitaProfessionale #LearningEveryday #MarketingDigitale #PersonalBranding #CrescitaCostante #InvestireSuSeStessi #DigitalSkills #Leadership
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  • Le agevolazioni fiscali per le PMI nel 2025: cosa cambia
    Nel 2025, le piccole e medie imprese italiane possono beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali pensate per stimolare l'innovazione, la crescita occupazionale e la transizione ecologica. Noi di impresa.biz abbiamo analizzato le principali misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che offrono nuove opportunità per le PMI.

    1. Credito d’imposta Transizione 5.0
    La Legge di Bilancio 2025 ha potenziato il credito d’imposta Transizione 5.0, estendendolo alle imprese che effettuano investimenti in innovazione digitale ed energetica. Il beneficio è riconosciuto nella misura del 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro, e del 5% per la parte eccedente, con un limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro annui per impresa beneficiaria. In presenza di determinate condizioni, la misura del credito d’imposta può essere aumentata. Il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente sull'ammissibilità del progetto di investimento e sul completamento degli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa .

    2. IRES premiale per investimenti e assunzioni
    Le PMI che decidono di reinvestire almeno l'80% degli utili del 2024 in azienda, destinando almeno il 30% di questi a investimenti in beni 4.0 e 5.0, possono beneficiare di una riduzione dell'aliquota IRES dal 24% al 20%. Inoltre, è richiesto un incremento dell'1% del personale a tempo indeterminato. Questa misura incentiva le PMI a potenziare la propria capacità produttiva e a innovare attraverso l'adozione di tecnologie avanzate .

    3. Rifinanziamento della Nuova Sabatini
    La "Nuova Sabatini", uno strumento strutturale di sostegno al sistema delle PMI per l’acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali, è stata rifinanziata con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029. Questo rifinanziamento assicura la continuità di tale strumento e offre alle PMI la possibilità di investire in tecnologie avanzate, stimolando la digitalizzazione e la sostenibilità .

    4. Fondo di Garanzia PMI
    Il Fondo di Garanzia PMI è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, facilitando l’accesso al credito per le PMI e gli Enti del Terzo Settore. La garanzia pubblica sui finanziamenti è dell’80%, con un importo massimo garantito per singolo beneficiario finale pari a 5 milioni di euro. Per le operazioni di liquidità, la percentuale di garanzia è ridotta al 50%, mentre per le operazioni di riassicurazione l’importo minimo ammissibile è aumentato a 100.000 euro .

    5. Decontribuzione Sud
    Dal 2025 al 2029, la Legge di Bilancio prevede un esonero contributivo per le microimprese e le PMI delle regioni del Mezzogiorno. L’agevolazione riguarda i contributi previdenziali per i lavoratori a tempo indeterminato, con un beneficio che varia dal 25% nel 2025 al 15% nel 2029. L'accesso è subordinato alla dimostrazione di un incremento occupazionale netto al 31 dicembre di ogni anno, rispetto all'anno precedente .

    Le PMI italiane hanno a disposizione una serie di strumenti fiscali e finanziari per sostenere la loro crescita e innovazione nel 2025. Noi di impresa.biz siamo pronti a supportarvi nell’accesso a queste agevolazioni, fornendo consulenza personalizzata per individuare le misure più adatte alle vostre esigenze.

    #PMI2025 #AgevolazioniFiscali #Innovazione #TransizioneDigitale #Sostenibilità #ImpresaBiz
    Le agevolazioni fiscali per le PMI nel 2025: cosa cambia Nel 2025, le piccole e medie imprese italiane possono beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali pensate per stimolare l'innovazione, la crescita occupazionale e la transizione ecologica. Noi di impresa.biz abbiamo analizzato le principali misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che offrono nuove opportunità per le PMI. 1. Credito d’imposta Transizione 5.0 La Legge di Bilancio 2025 ha potenziato il credito d’imposta Transizione 5.0, estendendolo alle imprese che effettuano investimenti in innovazione digitale ed energetica. Il beneficio è riconosciuto nella misura del 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro, e del 5% per la parte eccedente, con un limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro annui per impresa beneficiaria. In presenza di determinate condizioni, la misura del credito d’imposta può essere aumentata. Il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente sull'ammissibilità del progetto di investimento e sul completamento degli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa . 2. IRES premiale per investimenti e assunzioni Le PMI che decidono di reinvestire almeno l'80% degli utili del 2024 in azienda, destinando almeno il 30% di questi a investimenti in beni 4.0 e 5.0, possono beneficiare di una riduzione dell'aliquota IRES dal 24% al 20%. Inoltre, è richiesto un incremento dell'1% del personale a tempo indeterminato. Questa misura incentiva le PMI a potenziare la propria capacità produttiva e a innovare attraverso l'adozione di tecnologie avanzate . 3. Rifinanziamento della Nuova Sabatini La "Nuova Sabatini", uno strumento strutturale di sostegno al sistema delle PMI per l’acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali, è stata rifinanziata con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029. Questo rifinanziamento assicura la continuità di tale strumento e offre alle PMI la possibilità di investire in tecnologie avanzate, stimolando la digitalizzazione e la sostenibilità . 4. Fondo di Garanzia PMI Il Fondo di Garanzia PMI è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, facilitando l’accesso al credito per le PMI e gli Enti del Terzo Settore. La garanzia pubblica sui finanziamenti è dell’80%, con un importo massimo garantito per singolo beneficiario finale pari a 5 milioni di euro. Per le operazioni di liquidità, la percentuale di garanzia è ridotta al 50%, mentre per le operazioni di riassicurazione l’importo minimo ammissibile è aumentato a 100.000 euro . 5. Decontribuzione Sud Dal 2025 al 2029, la Legge di Bilancio prevede un esonero contributivo per le microimprese e le PMI delle regioni del Mezzogiorno. L’agevolazione riguarda i contributi previdenziali per i lavoratori a tempo indeterminato, con un beneficio che varia dal 25% nel 2025 al 15% nel 2029. L'accesso è subordinato alla dimostrazione di un incremento occupazionale netto al 31 dicembre di ogni anno, rispetto all'anno precedente . Le PMI italiane hanno a disposizione una serie di strumenti fiscali e finanziari per sostenere la loro crescita e innovazione nel 2025. Noi di impresa.biz siamo pronti a supportarvi nell’accesso a queste agevolazioni, fornendo consulenza personalizzata per individuare le misure più adatte alle vostre esigenze. #PMI2025 #AgevolazioniFiscali #Innovazione #TransizioneDigitale #Sostenibilità #ImpresaBiz
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  • Investire in se stesse: formazione, consulenti e mentorship per fare il salto di qualità

    All’inizio del mio percorso da influencer, ero convinta che bastasse la passione e qualche ora spesa a creare contenuti per avere successo. Ma la verità è che, per fare il salto di qualità e trasformare la passione in un vero business, bisogna investire su se stesse in modo consapevole.

    Ho capito che il tempo, i soldi e le energie che metti nella tua crescita personale e professionale sono il miglior investimento che puoi fare.

    Ecco cosa ho imparato sul potere della formazione, del supporto di consulenti esperti e della mentorship, e perché dovresti considerare seriamente di fare lo stesso.

    1. La formazione è la base per crescere e innovare
    Non si finisce mai di imparare, soprattutto nel mondo digitale che cambia ogni giorno.
    Ho scelto corsi e masterclass specifici per migliorare le mie competenze, dal marketing digitale al personal branding, e questo ha aperto nuove porte per il mio business.

    2. I consulenti sono alleati strategici
    All’inizio pensavo di poter fare tutto da sola, ma ho capito che affidarmi a professionisti — un commercialista, un esperto di advertising, un social media manager — mi ha fatto risparmiare tempo e soldi, evitato errori e moltiplicato i risultati.

    3. La mentorship ti guida nei momenti chiave
    Avere una guida che ha già percorso la strada che stai affrontando è una risorsa impagabile.
    La mia mentor mi ha aiutata a vedere il quadro più ampio, a evitare passi falsi e a trovare soluzioni creative quando ero bloccata.

    4. Investire in te stessa aumenta la fiducia e la motivazione
    Sapere di aver fatto il possibile per migliorare ti dà una spinta incredibile.
    Quando senti di essere preparata, affronti le sfide con più coraggio e sicurezza.

    Fare il salto di qualità è una scelta di responsabilità verso te stessa e il tuo progetto
    Se vuoi portare il tuo business digitale al livello successivo, non aspettare che tutto si sistemi da solo.

    Investi in formazione, cerca consulenti di fiducia, trova un mentor o una community che ti supporti.

    Ti assicuro che questo investimento si tradurrà in risultati concreti, crescita personale e, soprattutto, in una maggiore soddisfazione professionale.

    #investiresestesse #formazionecontinua #mentorship #consulenzadigitale #imprenditricedigitale #crescitaspersonale #businesscoach #impresaBiz #digitalgrowth #successomindset

    Investire in se stesse: formazione, consulenti e mentorship per fare il salto di qualità All’inizio del mio percorso da influencer, ero convinta che bastasse la passione e qualche ora spesa a creare contenuti per avere successo. Ma la verità è che, per fare il salto di qualità e trasformare la passione in un vero business, bisogna investire su se stesse in modo consapevole. Ho capito che il tempo, i soldi e le energie che metti nella tua crescita personale e professionale sono il miglior investimento che puoi fare. Ecco cosa ho imparato sul potere della formazione, del supporto di consulenti esperti e della mentorship, e perché dovresti considerare seriamente di fare lo stesso. 1. La formazione è la base per crescere e innovare Non si finisce mai di imparare, soprattutto nel mondo digitale che cambia ogni giorno. Ho scelto corsi e masterclass specifici per migliorare le mie competenze, dal marketing digitale al personal branding, e questo ha aperto nuove porte per il mio business. 2. I consulenti sono alleati strategici All’inizio pensavo di poter fare tutto da sola, ma ho capito che affidarmi a professionisti — un commercialista, un esperto di advertising, un social media manager — mi ha fatto risparmiare tempo e soldi, evitato errori e moltiplicato i risultati. 3. La mentorship ti guida nei momenti chiave Avere una guida che ha già percorso la strada che stai affrontando è una risorsa impagabile. La mia mentor mi ha aiutata a vedere il quadro più ampio, a evitare passi falsi e a trovare soluzioni creative quando ero bloccata. 4. Investire in te stessa aumenta la fiducia e la motivazione Sapere di aver fatto il possibile per migliorare ti dà una spinta incredibile. Quando senti di essere preparata, affronti le sfide con più coraggio e sicurezza. Fare il salto di qualità è una scelta di responsabilità verso te stessa e il tuo progetto Se vuoi portare il tuo business digitale al livello successivo, non aspettare che tutto si sistemi da solo. Investi in formazione, cerca consulenti di fiducia, trova un mentor o una community che ti supporti. Ti assicuro che questo investimento si tradurrà in risultati concreti, crescita personale e, soprattutto, in una maggiore soddisfazione professionale. #investiresestesse #formazionecontinua #mentorship #consulenzadigitale #imprenditricedigitale #crescitaspersonale #businesscoach #impresaBiz #digitalgrowth #successomindset
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  • Guida pratica all'uso dei camerini virtuali per ridurre i resi nel settore moda

    Quando ho iniziato a collaborare con brand di moda, c’era un problema che tornava sempre: l’altissimo tasso di resi.
    Capita anche a noi: acquisti un capo online, ti sembra perfetto... poi arriva e non ti sta come immaginavi.
    Ed è qui che entrano in gioco i camerini virtuali — uno strumento innovativo che oggi considero fondamentale per chiunque voglia vendere moda online in modo più sostenibile e intelligente.

    Cos’è un camerino virtuale?
    È una tecnologia che permette ai clienti di provare virtualmente un capo di abbigliamento prima di acquistarlo, tramite:
    -Realtà aumentata (AR)
    -Prove 3D su avatar personalizzabili
    -Integrazioni con fotocamere da smartphone

    Alcune piattaforme permettono anche di inserire le misure reali del corpo o una foto per simulare l'effetto del capo indossato.
    Un’esperienza interattiva e immersiva, che avvicina lo shopping online a quello fisico.

    Perché i camerini virtuali riducono i resi?
    Più precisione nella scelta delle taglie
    Il cliente può vedere in anteprima come il capo si adatta alla sua silhouette reale.

    Meno acquisti “di prova”
    Molti utenti comprano più taglie per poi restituirne una. Con la prova virtuale, questo comportamento diminuisce.

    Più consapevolezza nel processo d’acquisto
    Il cliente prende decisioni più sicure, e quindi meno impulsive e più durature.

    I vantaggi anche per noi influencer e creator
    Come creator nel settore fashion, i camerini virtuali sono uno strumento:

    Di storytelling innovativo: posso mostrare in anteprima come “mi starebbe” un capo senza doverlo fisicamente indossare.
    Per valorizzare capi in collaborazione con più taglie e fisicità.
    Per generare più conversioni: più l’utente si sente sicuro, più è probabile che acquisti da un mio link affiliato.

    Alcuni strumenti che ho testato o conosciuto
    -Zyler: permette di “provare” abiti con il proprio volto e misure reali.
    -True Fit: usato da molti grandi retailer per suggerire taglie e fit.
    -Sizebay: offre integrazioni semplici con e-commerce e un avatar realistico.
    -Fit Analytics (acquisita da Snap Inc.): perfetta per abbinare dati biometrici a taglie esatte.

    Molti di questi strumenti si integrano facilmente su piattaforme come Shopify, WooCommerce o direttamente nelle app dei brand.

    Come iniziare: guida pratica per brand e piccoli e-commerce
    Scegli la piattaforma giusta in base al tuo budget e al tipo di prodotto.

    1. Crea schede prodotto dettagliate, con misure precise e foto di qualità.
    2. Integra il camerino virtuale in modo visibile (meglio se sopra il bottone “acquista”).
    3. Comunica bene la funzionalità: fai vedere al cliente come usarla, magari anche attraverso contenuti social.
    4. Monitora i dati: guarda se i resi calano e se il tasso di conversione migliora.

    I camerini virtuali non sono solo una moda tech, ma una vera risposta a una delle sfide più grandi dell’e-commerce fashion: ridurre i resi e migliorare la customer experience.
    Che tu sia un brand, un micro-business o un’influencer che collabora con marchi di moda, questa tecnologia può diventare un alleato strategico.

    #camerinivirtuali #fashiontech #ecommercefashion #ridurreiresi #esperienzadacquisto #modaonline #realtàaumentata #digitalfashion #marketingdigitale #creatorfashion

    Guida pratica all'uso dei camerini virtuali per ridurre i resi nel settore moda Quando ho iniziato a collaborare con brand di moda, c’era un problema che tornava sempre: l’altissimo tasso di resi. Capita anche a noi: acquisti un capo online, ti sembra perfetto... poi arriva e non ti sta come immaginavi. Ed è qui che entrano in gioco i camerini virtuali — uno strumento innovativo che oggi considero fondamentale per chiunque voglia vendere moda online in modo più sostenibile e intelligente. Cos’è un camerino virtuale? È una tecnologia che permette ai clienti di provare virtualmente un capo di abbigliamento prima di acquistarlo, tramite: -Realtà aumentata (AR) -Prove 3D su avatar personalizzabili -Integrazioni con fotocamere da smartphone Alcune piattaforme permettono anche di inserire le misure reali del corpo o una foto per simulare l'effetto del capo indossato. Un’esperienza interattiva e immersiva, che avvicina lo shopping online a quello fisico. Perché i camerini virtuali riducono i resi? 🎯 Più precisione nella scelta delle taglie Il cliente può vedere in anteprima come il capo si adatta alla sua silhouette reale. 💡 Meno acquisti “di prova” Molti utenti comprano più taglie per poi restituirne una. Con la prova virtuale, questo comportamento diminuisce. 💬 Più consapevolezza nel processo d’acquisto Il cliente prende decisioni più sicure, e quindi meno impulsive e più durature. I vantaggi anche per noi influencer e creator Come creator nel settore fashion, i camerini virtuali sono uno strumento: 🔥 Di storytelling innovativo: posso mostrare in anteprima come “mi starebbe” un capo senza doverlo fisicamente indossare. 👗 Per valorizzare capi in collaborazione con più taglie e fisicità. 🚀 Per generare più conversioni: più l’utente si sente sicuro, più è probabile che acquisti da un mio link affiliato. Alcuni strumenti che ho testato o conosciuto -Zyler: permette di “provare” abiti con il proprio volto e misure reali. -True Fit: usato da molti grandi retailer per suggerire taglie e fit. -Sizebay: offre integrazioni semplici con e-commerce e un avatar realistico. -Fit Analytics (acquisita da Snap Inc.): perfetta per abbinare dati biometrici a taglie esatte. Molti di questi strumenti si integrano facilmente su piattaforme come Shopify, WooCommerce o direttamente nelle app dei brand. Come iniziare: guida pratica per brand e piccoli e-commerce Scegli la piattaforma giusta in base al tuo budget e al tipo di prodotto. 1. Crea schede prodotto dettagliate, con misure precise e foto di qualità. 2. Integra il camerino virtuale in modo visibile (meglio se sopra il bottone “acquista”). 3. Comunica bene la funzionalità: fai vedere al cliente come usarla, magari anche attraverso contenuti social. 4. Monitora i dati: guarda se i resi calano e se il tasso di conversione migliora. I camerini virtuali non sono solo una moda tech, ma una vera risposta a una delle sfide più grandi dell’e-commerce fashion: ridurre i resi e migliorare la customer experience. Che tu sia un brand, un micro-business o un’influencer che collabora con marchi di moda, questa tecnologia può diventare un alleato strategico. #camerinivirtuali #fashiontech #ecommercefashion #ridurreiresi #esperienzadacquisto #modaonline #realtàaumentata #digitalfashion #marketingdigitale #creatorfashion
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