• Networking strategico: Non solo eventi: come farlo ogni giorno, con metodo e autenticità

    Nel mondo del business, si dice spesso che “le relazioni contano più del capitale”.
    Eppure, quando si parla di networking, molti lo associano ancora a eventi affollati, strette di mano forzate e conversazioni superficiali.

    La verità?
    Il networking che funziona non è quello che si fa una sera ogni tanto, ma quello costruito ogni giorno, con metodo, valore e continuità.
    Vediamo quindi come fare networking strategico nel 2025, anche se non sei estroverso o non hai tempo per andare a 10 eventi al mese.

    1. Il networking non è collezionare contatti, ma costruire connessioni
    La differenza è chiara:
    -Contatto: una persona che ti ha dato il biglietto da visita
    -Connessione: una persona che ti risponde, ti stima, ti cerca, ti aiuta
    Il networking efficace è fatto di relazioni autentiche, basate su scambio, valore e fiducia reciproca.
    Domanda chiave:
    “Questa persona, tra un anno, si ricorderà di me per qualcosa di utile o significativo?”

    2. Strategico = intenzionale: scegli le persone giuste
    Non puoi essere ovunque e parlare con tutti.
    Un networking efficace è intenzionale, mirato su:
    -Chi ha affinità di valori o visione
    -Chi può crescere con te, nel medio-lungo termine
    -Chi risolve problemi simili ai tuoi, in settori affini
    Non puntare solo ai “grandi nomi”. Spesso il valore nasce dalle connessioni laterali: altri imprenditori, professionisti, fornitori, partner.

    3. Il vero networking si fa ogni giorno, non solo agli eventi
    I grandi eventi servono, ma sono solo una parte.
    Le relazioni si costruiscono nel tempo quotidiano, con piccoli gesti costanti:
    -Commenta post e articoli con intelligenza
    -Manda una risorsa utile senza chiedere nulla
    -Chiedi “Come posso esserti utile?” anziché “Cosa puoi fare per me?”
    -Invita a un caffè (anche virtuale) solo per confrontarti, non per vendere
    Il segreto? Essere rilevante e generoso prima di essere utile a te stesso.

    4. Cura il follow-up: il vero networking comincia dopo il primo contatto
    Hai conosciuto qualcuno interessante? Bene. Ma se poi sparisci, non resterà nulla.
    Le regole d’oro del follow-up:

    -Scrivi entro 24–48 ore con un messaggio semplice
    -Personalizza: cita qualcosa che vi siete detti
    -Offri qualcosa (un link, un’introduzione, un'idea)
    -Inseriscilo nel tuo CRM o in una lista “relazioni attive” da coltivare

    5. Dai valore, prima ancora di chiederlo
    Il networking strategico non è “utilitarista”. È reciprocamente utile nel tempo.
    Come puoi dare valore?
    -Condividi contenuti utili, senza spam
    -Fai presentazioni “win-win” tra contatti
    -Sii disponibile a una call, a dare un consiglio, a offrire visibilità
    Chi costruisce capitale relazionale oggi, raccoglie business domani.

    6. Networking = asset a lungo termine
    Costruire relazioni forti non serve solo per vendere o cercare partner.
    Serve per:
    -Ottenere feedback veri
    -Prevenire errori già fatti da altri
    -Accedere a risorse o opportunità invisibili
    -Migliorare come imprenditore e persona

    Spesso le migliori svolte aziendali non arrivano da una strategia, ma da una connessione giusta al momento giusto.

    In sintesi
    Il networking strategico:
    -Non si improvvisa
    -Non si fa solo offline
    -Non è questione di quantità, ma di qualità e coerenza
    Inizia con una domanda semplice:
    "Chi voglio nella mia rete tra 1 anno? E cosa posso fare oggi per esserci anche io nella sua?”

    #networkingstrategico #businessrelazionale #costruirerelazioni #mindsetimprenditoriale #PMIitaliane #impreseconnesse #leadershipcollaborativa #businesshuman #connessioniautentiche #followupintelligente #partnershipstrategiche
    Networking strategico: Non solo eventi: come farlo ogni giorno, con metodo e autenticità Nel mondo del business, si dice spesso che “le relazioni contano più del capitale”. Eppure, quando si parla di networking, molti lo associano ancora a eventi affollati, strette di mano forzate e conversazioni superficiali. La verità? Il networking che funziona non è quello che si fa una sera ogni tanto, ma quello costruito ogni giorno, con metodo, valore e continuità. Vediamo quindi come fare networking strategico nel 2025, anche se non sei estroverso o non hai tempo per andare a 10 eventi al mese. 🤝 1. Il networking non è collezionare contatti, ma costruire connessioni La differenza è chiara: -Contatto: una persona che ti ha dato il biglietto da visita -Connessione: una persona che ti risponde, ti stima, ti cerca, ti aiuta 👉 Il networking efficace è fatto di relazioni autentiche, basate su scambio, valore e fiducia reciproca. 📌 Domanda chiave: “Questa persona, tra un anno, si ricorderà di me per qualcosa di utile o significativo?” 🧠 2. Strategico = intenzionale: scegli le persone giuste Non puoi essere ovunque e parlare con tutti. Un networking efficace è intenzionale, mirato su: -Chi ha affinità di valori o visione -Chi può crescere con te, nel medio-lungo termine -Chi risolve problemi simili ai tuoi, in settori affini 💡 Non puntare solo ai “grandi nomi”. Spesso il valore nasce dalle connessioni laterali: altri imprenditori, professionisti, fornitori, partner. 📅 3. Il vero networking si fa ogni giorno, non solo agli eventi I grandi eventi servono, ma sono solo una parte. Le relazioni si costruiscono nel tempo quotidiano, con piccoli gesti costanti: -Commenta post e articoli con intelligenza -Manda una risorsa utile senza chiedere nulla -Chiedi “Come posso esserti utile?” anziché “Cosa puoi fare per me?” -Invita a un caffè (anche virtuale) solo per confrontarti, non per vendere 💬 Il segreto? Essere rilevante e generoso prima di essere utile a te stesso. 📩 4. Cura il follow-up: il vero networking comincia dopo il primo contatto Hai conosciuto qualcuno interessante? Bene. Ma se poi sparisci, non resterà nulla. 📌 Le regole d’oro del follow-up: -Scrivi entro 24–48 ore con un messaggio semplice -Personalizza: cita qualcosa che vi siete detti -Offri qualcosa (un link, un’introduzione, un'idea) -Inseriscilo nel tuo CRM o in una lista “relazioni attive” da coltivare 🚀 5. Dai valore, prima ancora di chiederlo Il networking strategico non è “utilitarista”. È reciprocamente utile nel tempo. Come puoi dare valore? -Condividi contenuti utili, senza spam -Fai presentazioni “win-win” tra contatti -Sii disponibile a una call, a dare un consiglio, a offrire visibilità 💡 Chi costruisce capitale relazionale oggi, raccoglie business domani. 🧭 6. Networking = asset a lungo termine Costruire relazioni forti non serve solo per vendere o cercare partner. Serve per: -Ottenere feedback veri -Prevenire errori già fatti da altri -Accedere a risorse o opportunità invisibili -Migliorare come imprenditore e persona 📈 Spesso le migliori svolte aziendali non arrivano da una strategia, ma da una connessione giusta al momento giusto. ✅ In sintesi Il networking strategico: -Non si improvvisa -Non si fa solo offline -Non è questione di quantità, ma di qualità e coerenza 👉 Inizia con una domanda semplice: "Chi voglio nella mia rete tra 1 anno? E cosa posso fare oggi per esserci anche io nella sua?” #networkingstrategico #businessrelazionale #costruirerelazioni #mindsetimprenditoriale #PMIitaliane #impreseconnesse #leadershipcollaborativa #businesshuman #connessioniautentiche #followupintelligente #partnershipstrategiche
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  • Nel mondo degli affari, uno dei principali ostacoli alla creazione di soluzioni efficaci è la mancanza di un approccio centrato sull'utente finale. È facile concentrarsi troppo su processi interni, scadenze o obiettivi aziendali, dimenticando che ogni innovazione ha un impatto diretto sulle persone. È qui che entra in gioco il Design Thinking, un metodo che non solo aiuta a risolvere problemi complessi, ma lo fa mettendo al centro il cliente, la sua esperienza e i suoi bisogni.

    Cos’è il Design Thinking?
    Il Design Thinking è un approccio creativo e collaborativo alla risoluzione dei problemi, che punta a trovare soluzioni innovative attraverso un processo di empatia, ideazione e prototipazione. Sebbene abbia radici nel design, oggi è applicato in una vasta gamma di settori, dall’innovazione tecnologica alla gestione aziendale, dal marketing alla consulenza.
    Il punto chiave di questo approccio è che non parte dalla soluzione, ma dal problema e dal punto di vista dell'utente. In altre parole, invece di sviluppare un prodotto o servizio e poi cercare di adattarlo al mercato, il Design Thinking parte da un’analisi profonda delle necessità reali delle persone. Solo dopo aver compreso queste necessità, il team sviluppa soluzioni mirate e praticabili.

    Le 5 fasi del Design Thinking
    Il Design Thinking si articola in cinque fasi principali, ognuna mirata a un processo di innovazione centrato sull’utente:
    -Empatia: Comprendere il cliente è fondamentale. Questa fase implica raccogliere informazioni attraverso interviste e osservazioni per capire i problemi e le necessità dell'utente. Più si riesce a entrare in sintonia con le sue esigenze, più le soluzioni saranno efficaci.
    -Definizione del problema: Dopo aver raccolto i dati, si interpreta per identificare chiaramente il problema da risolvere, formulando una dichiarazione precisa che sintetizzi la sfida centrale.
    -Ideazione: In questa fase creativa, si esplorano soluzioni innovative utilizzando brainstorming e mind mapping, con l’obiettivo di generare numerose idee senza preoccuparsi della loro fattibilità iniziale.
    -Prototipazione: Le idee vengono trasformate in prototipi o modelli tangibili, pronti per essere testati e migliorati. L’obiettivo non è la perfezione, ma creare soluzioni modificabili in base al feedback.
    Test: L’ultimo passaggio consiste nel testare i prototipi con gli utenti finali, raccogliendo feedback per ottimizzare la soluzione. Questo permette di affinare i dettagli prima di lanciarla sul mercato.

    Perché il Design Thinking è importante per le imprese?
    L'adozione del Design Thinking consente alle aziende di sviluppare soluzioni più mirate, user-friendly e innovative. Alcuni dei principali vantaggi includono:
    -Maggiore soddisfazione del cliente: Poiché l'utente finale è coinvolto in ogni fase del processo, le soluzioni finali rispondono meglio ai suoi bisogni.
    -Innovazione continua: L'approccio basato sulla prototipazione e sui test costanti permette alle aziende di sviluppare soluzioni che evolvono rapidamente, rimanendo sempre al passo con i cambiamenti del mercato.
    -Collaborazione e pensiero multidisciplinare: Il Design Thinking stimola la collaborazione tra team con competenze diverse, favorendo un pensiero creativo e l'emergere di soluzioni più complete e innovative.

    Come applicare il Design Thinking nella tua impresa
    Per implementare con successo il Design Thinking nella tua azienda, è fondamentale creare un ambiente in cui la creatività e l'empatia siano incoraggiate. Ecco alcuni passi pratici:
    -Formazione del team: Coinvolgi i membri del team in workshop di Design Thinking, per affinare le competenze e creare una mentalità orientata al cliente.
    -Adotta un approccio iterativo: Accetta l'idea che il processo non sia lineare e che il miglioramento continuo sia fondamentale.
    -Collabora con il cliente: Coinvolgi i tuoi clienti (o potenziali clienti) in ogni fase del processo. Può sembrare difficile all'inizio, ma il loro feedback sarà cruciale per il successo della tua impresa.

    Il Design Thinking non è solo una metodologia, ma una vera e propria mentalità che trasforma il modo in cui affrontiamo le sfide aziendali. Mettere al centro l'utente finale, esplorare soluzioni in modo creativo e testare rapidamente le idee permette alle imprese di sviluppare prodotti e servizi che soddisfano davvero le esigenze del mercato.

    Adottare questo approccio significa non solo risolvere problemi, ma anche costruire relazioni più solide e durature con i clienti, distinguendosi dalla concorrenza.


    #DesignThinking #Innovazione #UserExperience #CentratoSullUtente #ProblemSolving #Creatività #BusinessInnovativo #MarketingStrategico #Prototipazione #TestEvolutivo #Empatia #Design #DigitalTransformation #BusinessGrowth






    Nel mondo degli affari, uno dei principali ostacoli alla creazione di soluzioni efficaci è la mancanza di un approccio centrato sull'utente finale. È facile concentrarsi troppo su processi interni, scadenze o obiettivi aziendali, dimenticando che ogni innovazione ha un impatto diretto sulle persone. È qui che entra in gioco il Design Thinking, un metodo che non solo aiuta a risolvere problemi complessi, ma lo fa mettendo al centro il cliente, la sua esperienza e i suoi bisogni. Cos’è il Design Thinking? Il Design Thinking è un approccio creativo e collaborativo alla risoluzione dei problemi, che punta a trovare soluzioni innovative attraverso un processo di empatia, ideazione e prototipazione. Sebbene abbia radici nel design, oggi è applicato in una vasta gamma di settori, dall’innovazione tecnologica alla gestione aziendale, dal marketing alla consulenza. Il punto chiave di questo approccio è che non parte dalla soluzione, ma dal problema e dal punto di vista dell'utente. In altre parole, invece di sviluppare un prodotto o servizio e poi cercare di adattarlo al mercato, il Design Thinking parte da un’analisi profonda delle necessità reali delle persone. Solo dopo aver compreso queste necessità, il team sviluppa soluzioni mirate e praticabili. Le 5 fasi del Design Thinking Il Design Thinking si articola in cinque fasi principali, ognuna mirata a un processo di innovazione centrato sull’utente: -Empatia: Comprendere il cliente è fondamentale. Questa fase implica raccogliere informazioni attraverso interviste e osservazioni per capire i problemi e le necessità dell'utente. Più si riesce a entrare in sintonia con le sue esigenze, più le soluzioni saranno efficaci. -Definizione del problema: Dopo aver raccolto i dati, si interpreta per identificare chiaramente il problema da risolvere, formulando una dichiarazione precisa che sintetizzi la sfida centrale. -Ideazione: In questa fase creativa, si esplorano soluzioni innovative utilizzando brainstorming e mind mapping, con l’obiettivo di generare numerose idee senza preoccuparsi della loro fattibilità iniziale. -Prototipazione: Le idee vengono trasformate in prototipi o modelli tangibili, pronti per essere testati e migliorati. L’obiettivo non è la perfezione, ma creare soluzioni modificabili in base al feedback. Test: L’ultimo passaggio consiste nel testare i prototipi con gli utenti finali, raccogliendo feedback per ottimizzare la soluzione. Questo permette di affinare i dettagli prima di lanciarla sul mercato. Perché il Design Thinking è importante per le imprese? L'adozione del Design Thinking consente alle aziende di sviluppare soluzioni più mirate, user-friendly e innovative. Alcuni dei principali vantaggi includono: -Maggiore soddisfazione del cliente: Poiché l'utente finale è coinvolto in ogni fase del processo, le soluzioni finali rispondono meglio ai suoi bisogni. -Innovazione continua: L'approccio basato sulla prototipazione e sui test costanti permette alle aziende di sviluppare soluzioni che evolvono rapidamente, rimanendo sempre al passo con i cambiamenti del mercato. -Collaborazione e pensiero multidisciplinare: Il Design Thinking stimola la collaborazione tra team con competenze diverse, favorendo un pensiero creativo e l'emergere di soluzioni più complete e innovative. Come applicare il Design Thinking nella tua impresa Per implementare con successo il Design Thinking nella tua azienda, è fondamentale creare un ambiente in cui la creatività e l'empatia siano incoraggiate. Ecco alcuni passi pratici: -Formazione del team: Coinvolgi i membri del team in workshop di Design Thinking, per affinare le competenze e creare una mentalità orientata al cliente. -Adotta un approccio iterativo: Accetta l'idea che il processo non sia lineare e che il miglioramento continuo sia fondamentale. -Collabora con il cliente: Coinvolgi i tuoi clienti (o potenziali clienti) in ogni fase del processo. Può sembrare difficile all'inizio, ma il loro feedback sarà cruciale per il successo della tua impresa. Il Design Thinking non è solo una metodologia, ma una vera e propria mentalità che trasforma il modo in cui affrontiamo le sfide aziendali. Mettere al centro l'utente finale, esplorare soluzioni in modo creativo e testare rapidamente le idee permette alle imprese di sviluppare prodotti e servizi che soddisfano davvero le esigenze del mercato. Adottare questo approccio significa non solo risolvere problemi, ma anche costruire relazioni più solide e durature con i clienti, distinguendosi dalla concorrenza. #DesignThinking #Innovazione #UserExperience #CentratoSullUtente #ProblemSolving #Creatività #BusinessInnovativo #MarketingStrategico #Prototipazione #TestEvolutivo #Empatia #Design #DigitalTransformation #BusinessGrowth
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  • Le imprese che operano a livello globale affrontano una crescente complessità nelle normative fiscali internazionali. Il commercialista gioca un ruolo cruciale nel garantire la conformità alle leggi fiscali di ciascun paese in cui l'azienda opera. Le principali aree di attenzione includono:

    1. GST e IVA Internazionale
    Le normative sulla GST (Goods and Services Tax) e sull'IVA variano tra i paesi. Le aziende devono applicare correttamente le aliquote fiscali in base alle giurisdizioni e rispettare le scadenze di dichiarazione e pagamento.

    2. Transfer Pricing
    Il transfer pricing riguarda i prezzi con cui le filiali aziendali si scambiano beni e servizi. Le normative internazionali richiedono che tali prezzi siano giustificati secondo le condizioni di mercato per evitare sanzioni fiscali.

    3. Conformità alle Normative Fiscali Locali
    Ogni paese ha leggi fiscali specifiche. Le aziende devono monitorare e rispettare le normative locali, tra cui imposte sul reddito e altre imposte indirette, per evitare il rischio di doppia imposizione e sanzioni.

    4. Gestione del Rischio Fiscale
    Un commercialista deve anticipare cambiamenti normativi e pianificare strategie fiscali globali per ridurre il rischio di non conformità e ottimizzare la posizione fiscale dell'azienda.

    5. Automazione e Software di Compliance
    Software di compliance fiscale automatizzano la gestione delle dichiarazioni fiscali e del transfer pricing, aiutando le imprese a rimanere conformi e a ridurre errori e sanzioni.

    Il commercialista è fondamentale nel gestire la crescente complessità fiscale a livello globale, supportando l'azienda nel rispettare le normative locali e internazionali e nell’ottimizzare la sua strategia fiscale.

    #ComplianceFiscale #NormativeInternazionali #TransferPricing #GST #IVA #FiscalitàGlobale #BusinessInternazionale #RischioFiscale #PianificazioneFiscale #Imposte #Digitalizzazione
    Le imprese che operano a livello globale affrontano una crescente complessità nelle normative fiscali internazionali. Il commercialista gioca un ruolo cruciale nel garantire la conformità alle leggi fiscali di ciascun paese in cui l'azienda opera. Le principali aree di attenzione includono: 1. GST e IVA Internazionale Le normative sulla GST (Goods and Services Tax) e sull'IVA variano tra i paesi. Le aziende devono applicare correttamente le aliquote fiscali in base alle giurisdizioni e rispettare le scadenze di dichiarazione e pagamento. 2. Transfer Pricing Il transfer pricing riguarda i prezzi con cui le filiali aziendali si scambiano beni e servizi. Le normative internazionali richiedono che tali prezzi siano giustificati secondo le condizioni di mercato per evitare sanzioni fiscali. 3. Conformità alle Normative Fiscali Locali Ogni paese ha leggi fiscali specifiche. Le aziende devono monitorare e rispettare le normative locali, tra cui imposte sul reddito e altre imposte indirette, per evitare il rischio di doppia imposizione e sanzioni. 4. Gestione del Rischio Fiscale Un commercialista deve anticipare cambiamenti normativi e pianificare strategie fiscali globali per ridurre il rischio di non conformità e ottimizzare la posizione fiscale dell'azienda. 5. Automazione e Software di Compliance Software di compliance fiscale automatizzano la gestione delle dichiarazioni fiscali e del transfer pricing, aiutando le imprese a rimanere conformi e a ridurre errori e sanzioni. Il commercialista è fondamentale nel gestire la crescente complessità fiscale a livello globale, supportando l'azienda nel rispettare le normative locali e internazionali e nell’ottimizzare la sua strategia fiscale. #ComplianceFiscale #NormativeInternazionali #TransferPricing #GST #IVA #FiscalitàGlobale #BusinessInternazionale #RischioFiscale #PianificazioneFiscale #Imposte #Digitalizzazione
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