• Lead generation: tecniche efficaci per trovare nuovi clienti

    Quando ho aperto il mio e-commerce, pensavo che il difficile fosse far partire le prime vendite. In realtà, la vera sfida è stata un’altra: trovare nuovi clienti in modo costante, senza dover lanciare offerte continue o spendere fortune in Ads.
    Ed è lì che ho capito l’importanza della lead generation: raccogliere contatti realmente interessati, portarli nel mio ecosistema (email, social, sito) e costruire una relazione che porta, prima o poi, alla conversione.
    Ecco le tecniche di lead generation che nel mio caso hanno funzionato sul serio — e che nel 2025 sono ancora attualissime.

    1. Lead magnet semplice ma efficace
    Il primo step è offrire qualcosa di valore in cambio dell’email. Io ho testato varie soluzioni, ma quelle che hanno funzionato meglio sono:
    -Un mini catalogo PDF con idee d’arredo stagionali
    Una guida gratuita su come scegliere il prodotto giusto in base allo stile della casa
    -Uno sconto del 10% sul primo ordine (classico, ma ancora efficace)
    L’importante è che sia coerente con ciò che vendi e utile per chi ti scopre per la prima volta.

    2. Popup intelligente (non invasivo)
    So cosa stai pensando: “odio i popup!”. Anch’io.
    Ma se usati con moderazione e design pulito, funzionano.

    Io uso un popup che compare:
    -Dopo 10 secondi
    -Solo alla prima visita
    -Solo su desktop
    E con una promessa chiara: “Vuoi ispirazione mensile e offerte riservate?”
    Il tasso di conversione medio? Circa il 6-8%. Per una PMI, è tanto.

    3. Collaborazioni e giveaway mirati
    Un’altra cosa che ha funzionato bene è stato collaborare con altri brand locali o artigiani. Abbiamo organizzato giveaway in comune (con iscrizione via email) e condiviso i contatti — con il consenso ovviamente.

    Questa strategia:
    -Aumenta l’autorevolezza
    -Ti porta lead davvero in target
    -Crea engagement sui social
    Nel 2025 funziona ancora se ben studiata e lontana dalla logica “vinci e scappa”.

    4. Landing page dedicata
    Per ogni campagna (che sia organica o sponsorizzata), ho creato una pagina dedicata solo alla lead generation, senza distrazioni.
    Contiene:
    -Titolo chiaro
    -Beneficio concreto
    -Una CTA semplice
    -Una prova sociale (recensione, badge o testimonial)
    Le campagne Facebook e Instagram con una landing page hanno convertito fino al 15% meglio rispetto a mandare le persone alla homepage.

    5. Email automation: il vero segreto
    Una volta che il lead entra nel funnel… inizia il vero lavoro.
    Ho creato una semplice automazione che manda:
    -Un’email di benvenuto con la mia storia
    -Un’email con i prodotti più amati
    -Una terza email con una prova sociale (recensioni)
    -Una quarta con una promozione personalizzata
    Tutto questo nei primi 7 giorni. Risultato? Un buon 20% di questi lead diventa cliente.

    Cosa evitare
    -Comprare liste email: non solo è illegale, è anche inutile
    -Chiedere troppo all'inizio: nome, telefono, città… il tasso di iscrizione crolla
    -Offrire lead magnet “generici” (es. “Iscriviti per rimanere aggiornato”) → nessuno lo fa

    La lead generation non è una formula magica.
    È un processo: attiri l’attenzione, offri valore, costruisci fiducia e porti il contatto a diventare cliente. Se lo fai con coerenza e pazienza, i risultati arrivano.

    Nel 2025, chi sa costruire relazioni prima di vendere è quello che vince.

    #leadgeneration #emailmarketing #ecommerceitalia #marketingperpmi #strategiadigitale #marketing2025 #marketingartigiano #vendereonline #piccoleimpreseitaliane #landingpage #customerjourney #digitalmarketingitalia
    Lead generation: tecniche efficaci per trovare nuovi clienti Quando ho aperto il mio e-commerce, pensavo che il difficile fosse far partire le prime vendite. In realtà, la vera sfida è stata un’altra: trovare nuovi clienti in modo costante, senza dover lanciare offerte continue o spendere fortune in Ads. Ed è lì che ho capito l’importanza della lead generation: raccogliere contatti realmente interessati, portarli nel mio ecosistema (email, social, sito) e costruire una relazione che porta, prima o poi, alla conversione. Ecco le tecniche di lead generation che nel mio caso hanno funzionato sul serio — e che nel 2025 sono ancora attualissime. ✅ 1. Lead magnet semplice ma efficace Il primo step è offrire qualcosa di valore in cambio dell’email. Io ho testato varie soluzioni, ma quelle che hanno funzionato meglio sono: -Un mini catalogo PDF con idee d’arredo stagionali Una guida gratuita su come scegliere il prodotto giusto in base allo stile della casa -Uno sconto del 10% sul primo ordine (classico, ma ancora efficace) L’importante è che sia coerente con ciò che vendi e utile per chi ti scopre per la prima volta. ✅ 2. Popup intelligente (non invasivo) So cosa stai pensando: “odio i popup!”. Anch’io. Ma se usati con moderazione e design pulito, funzionano. Io uso un popup che compare: -Dopo 10 secondi -Solo alla prima visita -Solo su desktop E con una promessa chiara: “Vuoi ispirazione mensile e offerte riservate?” Il tasso di conversione medio? Circa il 6-8%. Per una PMI, è tanto. ✅ 3. Collaborazioni e giveaway mirati Un’altra cosa che ha funzionato bene è stato collaborare con altri brand locali o artigiani. Abbiamo organizzato giveaway in comune (con iscrizione via email) e condiviso i contatti — con il consenso ovviamente. Questa strategia: -Aumenta l’autorevolezza -Ti porta lead davvero in target -Crea engagement sui social Nel 2025 funziona ancora se ben studiata e lontana dalla logica “vinci e scappa”. ✅ 4. Landing page dedicata Per ogni campagna (che sia organica o sponsorizzata), ho creato una pagina dedicata solo alla lead generation, senza distrazioni. Contiene: -Titolo chiaro -Beneficio concreto -Una CTA semplice -Una prova sociale (recensione, badge o testimonial) Le campagne Facebook e Instagram con una landing page hanno convertito fino al 15% meglio rispetto a mandare le persone alla homepage. ✅ 5. Email automation: il vero segreto Una volta che il lead entra nel funnel… inizia il vero lavoro. Ho creato una semplice automazione che manda: -Un’email di benvenuto con la mia storia -Un’email con i prodotti più amati -Una terza email con una prova sociale (recensioni) -Una quarta con una promozione personalizzata Tutto questo nei primi 7 giorni. Risultato? Un buon 20% di questi lead diventa cliente. ❌ Cosa evitare -Comprare liste email: non solo è illegale, è anche inutile -Chiedere troppo all'inizio: nome, telefono, città… il tasso di iscrizione crolla -Offrire lead magnet “generici” (es. “Iscriviti per rimanere aggiornato”) → nessuno lo fa ✍️La lead generation non è una formula magica. È un processo: attiri l’attenzione, offri valore, costruisci fiducia e porti il contatto a diventare cliente. Se lo fai con coerenza e pazienza, i risultati arrivano. Nel 2025, chi sa costruire relazioni prima di vendere è quello che vince. #leadgeneration #emailmarketing #ecommerceitalia #marketingperpmi #strategiadigitale #marketing2025 #marketingartigiano #vendereonline #piccoleimpreseitaliane #landingpage #customerjourney #digitalmarketingitalia
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  • Creare una customer journey fluida per fidelizzare i clienti

    Lavorare nell’e-commerce mi ha fatto capire che non basta offrire un buon prodotto: la vera differenza la fa l’esperienza completa del cliente, dal primo contatto fino al post-vendita. Per questo, creare una customer journey fluida è fondamentale per trasformare un acquisto occasionale in una relazione duratura.

    Ecco come lavoro per progettare un percorso cliente semplice, efficace e coinvolgente.

    1. Conosci il tuo cliente a fondo
    Prima di tutto, raccolgo dati e feedback per capire chi sono i miei clienti, cosa vogliono e quali sono i loro bisogni. Solo così posso personalizzare ogni fase del loro viaggio.

    2. Facilita la navigazione e l’acquisto
    Un sito intuitivo e veloce è essenziale. Ottimizzo ogni passaggio, dalla ricerca del prodotto al checkout, per evitare attriti e abbandoni.

    3. Comunica con chiarezza e tempestività
    Invio conferme d’ordine, aggiornamenti sulla spedizione e messaggi post-vendita che fanno sentire il cliente seguito e valorizzato.

    4. Offri assistenza proattiva e multicanale
    Metto a disposizione chat, email, social e telefono per rispondere rapidamente a ogni domanda, prevenendo problemi e aumentando la soddisfazione.

    5. Premia la fedeltà con programmi dedicati
    Creo offerte esclusive, sconti e programmi fedeltà per chi torna ad acquistare, trasformando il cliente in un vero ambassador del brand.

    Una customer journey fluida non solo migliora l’esperienza di acquisto, ma costruisce fiducia e fedeltà nel tempo. Il segreto è curare ogni dettaglio, ascoltare i clienti e adattarsi continuamente.

    E tu? Come gestisci la customer journey nel tuo e-commerce? Condividi i tuoi trucchi con me!

    #customerjourney #fidelizzazione #ecommerce #customerexperience #digitalmarketing #clientisoddisfatti #growthstrategy #brandloyalty

    Creare una customer journey fluida per fidelizzare i clienti 🛍️✨ Lavorare nell’e-commerce mi ha fatto capire che non basta offrire un buon prodotto: la vera differenza la fa l’esperienza completa del cliente, dal primo contatto fino al post-vendita. Per questo, creare una customer journey fluida è fondamentale per trasformare un acquisto occasionale in una relazione duratura. Ecco come lavoro per progettare un percorso cliente semplice, efficace e coinvolgente. 1. Conosci il tuo cliente a fondo 🎯🔍 Prima di tutto, raccolgo dati e feedback per capire chi sono i miei clienti, cosa vogliono e quali sono i loro bisogni. Solo così posso personalizzare ogni fase del loro viaggio. 2. Facilita la navigazione e l’acquisto 🛒⚡ Un sito intuitivo e veloce è essenziale. Ottimizzo ogni passaggio, dalla ricerca del prodotto al checkout, per evitare attriti e abbandoni. 3. Comunica con chiarezza e tempestività 📧⏰ Invio conferme d’ordine, aggiornamenti sulla spedizione e messaggi post-vendita che fanno sentire il cliente seguito e valorizzato. 4. Offri assistenza proattiva e multicanale 📞💬 Metto a disposizione chat, email, social e telefono per rispondere rapidamente a ogni domanda, prevenendo problemi e aumentando la soddisfazione. 5. Premia la fedeltà con programmi dedicati 🎁💎 Creo offerte esclusive, sconti e programmi fedeltà per chi torna ad acquistare, trasformando il cliente in un vero ambassador del brand. Una customer journey fluida non solo migliora l’esperienza di acquisto, ma costruisce fiducia e fedeltà nel tempo. Il segreto è curare ogni dettaglio, ascoltare i clienti e adattarsi continuamente. E tu? Come gestisci la customer journey nel tuo e-commerce? Condividi i tuoi trucchi con me! 💬🚀 #customerjourney #fidelizzazione #ecommerce #customerexperience #digitalmarketing #clientisoddisfatti #growthstrategy #brandloyalty
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  • Come usare il remarketing per aumentare le vendite cross-border

    Quando ho iniziato a vendere all’estero con il mio e-commerce, ho capito subito che attirare visitatori non bastava: dovevo convincerli a tornare e completare l’acquisto. Ed è qui che il remarketing è diventato uno strumento fondamentale, soprattutto nei mercati internazionali.
    Il remarketing, infatti, mi ha permesso di mantenere viva l’attenzione dei potenziali clienti, personalizzare la comunicazione e superare le diffidenze tipiche degli acquisti cross-border.
    Ecco come uso il remarketing per aumentare le vendite fuori dall’Italia.

    1. Segmentare il pubblico per Paese e comportamento
    Il primo passo è capire chi stiamo rincorrendo.
    In GA4 e nelle piattaforme Ads (Google Ads, Meta Ads), creo segmenti separati per:
    -Visitatori che hanno visto prodotti ma non hanno aggiunto al carrello
    -Chi ha abbandonato il carrello
    -Chi ha visitato pagine chiave senza comprare
    -Utenti che hanno già acquistato (per campagne di upsell o cross-sell)
    Per ogni segmento, inoltre, filtro per Paese o lingua, così da personalizzare i messaggi in base al mercato.

    2. Adattare i messaggi e le offerte al mercato locale
    Un messaggio generico non funziona quasi mai, specie all’estero.
    Io preparo creatività, testi e offerte pensate per ciascun Paese, rispettando:
    -Lingua e cultura locale
    -Modalità di pagamento preferite
    -Eventi o festività specifiche
    Per esempio, in Spagna promuovo sconti legati a feste locali, mentre in UK spingo molto sulle garanzie e sulla sicurezza dell’acquisto.

    3. Utilizzare diversi canali di remarketing
    Non mi limito mai a un solo canale.
    Uso Facebook e Instagram per raggiungere il pubblico social, Google Display Network per visibilità su siti terzi, e persino campagne su YouTube per catturare l’attenzione con video brevi.
    In più, spesso integro con email marketing per chi ha già fornito il contatto, creando un ciclo di comunicazione più efficace.

    4. Testare frequenze e tempi di esposizione
    All’estero, il ciclo d’acquisto può essere più lungo.
    Ho imparato a modulare la frequenza degli annunci per evitare di “stancare” l’utente, mantenendo però alta la brand awareness.
    Per esempio, in mercati dove la fiducia è più lenta a consolidarsi (come in alcune aree dell’Est Europa), lascio attive le campagne di remarketing per 30 giorni, mentre in mercati più “veloci” (come Scandinavia) preferisco periodi più brevi.

    5. Monitorare e ottimizzare costantemente
    Infine, nessuna strategia funziona senza dati.
    Controllo regolarmente metriche come CTR, conversion rate, ROAS per ogni segmento e mercato.
    Se una campagna non funziona, la modifico o la interrompo.
    Se invece funziona, aumento il budget e sperimento nuovi contenuti.

    Il remarketing è diventato per me uno strumento imprescindibile per vendere all’estero, perché permette di mantenere viva la relazione con il cliente e aumentare significativamente le conversioni cross-border.

    Se vuoi espandere il tuo e-commerce oltre confine, ti consiglio di investire in campagne di remarketing ben segmentate e personalizzate per ogni mercato.

    Vuoi un aiuto per creare la tua strategia di remarketing internazionale?
    Scrivimi, ti supporto con consigli pratici e operativi.

    #Remarketing #VenditeInternazionali #EcommerceExport #CrossBorderSelling #MarketingDigitale #GoogleAds #MetaAds #StrategieEcommerce #CustomerJourney #PMIExport

    Come usare il remarketing per aumentare le vendite cross-border Quando ho iniziato a vendere all’estero con il mio e-commerce, ho capito subito che attirare visitatori non bastava: dovevo convincerli a tornare e completare l’acquisto. Ed è qui che il remarketing è diventato uno strumento fondamentale, soprattutto nei mercati internazionali. Il remarketing, infatti, mi ha permesso di mantenere viva l’attenzione dei potenziali clienti, personalizzare la comunicazione e superare le diffidenze tipiche degli acquisti cross-border. Ecco come uso il remarketing per aumentare le vendite fuori dall’Italia. 1. Segmentare il pubblico per Paese e comportamento Il primo passo è capire chi stiamo rincorrendo. In GA4 e nelle piattaforme Ads (Google Ads, Meta Ads), creo segmenti separati per: -Visitatori che hanno visto prodotti ma non hanno aggiunto al carrello -Chi ha abbandonato il carrello -Chi ha visitato pagine chiave senza comprare -Utenti che hanno già acquistato (per campagne di upsell o cross-sell) Per ogni segmento, inoltre, filtro per Paese o lingua, così da personalizzare i messaggi in base al mercato. 2. Adattare i messaggi e le offerte al mercato locale Un messaggio generico non funziona quasi mai, specie all’estero. Io preparo creatività, testi e offerte pensate per ciascun Paese, rispettando: -Lingua e cultura locale -Modalità di pagamento preferite -Eventi o festività specifiche Per esempio, in Spagna promuovo sconti legati a feste locali, mentre in UK spingo molto sulle garanzie e sulla sicurezza dell’acquisto. 3. Utilizzare diversi canali di remarketing Non mi limito mai a un solo canale. Uso Facebook e Instagram per raggiungere il pubblico social, Google Display Network per visibilità su siti terzi, e persino campagne su YouTube per catturare l’attenzione con video brevi. In più, spesso integro con email marketing per chi ha già fornito il contatto, creando un ciclo di comunicazione più efficace. 4. Testare frequenze e tempi di esposizione All’estero, il ciclo d’acquisto può essere più lungo. Ho imparato a modulare la frequenza degli annunci per evitare di “stancare” l’utente, mantenendo però alta la brand awareness. Per esempio, in mercati dove la fiducia è più lenta a consolidarsi (come in alcune aree dell’Est Europa), lascio attive le campagne di remarketing per 30 giorni, mentre in mercati più “veloci” (come Scandinavia) preferisco periodi più brevi. 5. Monitorare e ottimizzare costantemente Infine, nessuna strategia funziona senza dati. Controllo regolarmente metriche come CTR, conversion rate, ROAS per ogni segmento e mercato. Se una campagna non funziona, la modifico o la interrompo. Se invece funziona, aumento il budget e sperimento nuovi contenuti. ✅ Il remarketing è diventato per me uno strumento imprescindibile per vendere all’estero, perché permette di mantenere viva la relazione con il cliente e aumentare significativamente le conversioni cross-border. Se vuoi espandere il tuo e-commerce oltre confine, ti consiglio di investire in campagne di remarketing ben segmentate e personalizzate per ogni mercato. ✉️ Vuoi un aiuto per creare la tua strategia di remarketing internazionale? Scrivimi, ti supporto con consigli pratici e operativi. 📌#Remarketing #VenditeInternazionali #EcommerceExport #CrossBorderSelling #MarketingDigitale #GoogleAds #MetaAds #StrategieEcommerce #CustomerJourney #PMIExport
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  • Email automation per e-commerce: cosa inviare e quando

    Gestire un e-commerce richiede molto tempo, e una delle cose che ho imparato è che l’email automation è un alleato indispensabile per comunicare con i clienti in modo efficace, senza dover essere sempre “online” in prima persona.

    Ma cosa inviare, e soprattutto quando? Ti racconto come organizzo le mie campagne automatiche per mantenere alta l’attenzione e aumentare le vendite.

    1. Email di benvenuto: subito dopo l’iscrizione
    Il primo messaggio è fondamentale. Deve:
    -Ringraziare per l’iscrizione
    -Presentare brevemente il brand
    -Offrire un incentivo, come uno sconto o un regalo di benvenuto
    È il momento di fare una buona prima impressione e invogliare a fare il primo acquisto.

    2. Email post-acquisto: nei giorni successivi all’ordine
    Dopo che un cliente compra, invio:
    -Conferma dell’ordine con dettagli chiari
    -Aggiornamenti sulla spedizione
    -Richiesta di feedback o recensione dopo qualche giorno
    -Suggerimenti su prodotti correlati o accessori
    Questa sequenza migliora la customer experience e favorisce il riacquisto.

    3. Email di recupero carrello abbandonato: entro 24 ore
    Questa è una delle email più potenti. Quando qualcuno aggiunge prodotti al carrello ma non completa l’acquisto, invio:
    -Un primo promemoria entro poche ore
    -Un secondo messaggio con un’offerta speciale o incentivo entro 24 ore
    -Spesso basta questo per riconquistare il cliente.

    4. Email promozionali e stagionali: in base al calendario
    Durante periodi chiave (saldi, festività, lancio nuovi prodotti), preparo email automatiche con offerte, novità o inviti a eventi esclusivi.
    Pianificare in anticipo è la chiave per non perdere occasioni.

    5. Email di riattivazione: dopo periodi di inattività (3-6 mesi)
    Se un cliente non compra o non apre le email da tempo, invio una serie di messaggi per riconquistarlo, con offerte speciali o contenuti esclusivi.

    6. Email di fidelizzazione: contenuti di valore e community
    Non sempre si tratta di vendere: invio anche newsletter con consigli, storie, tutorial o dietro le quinte per mantenere vivo il rapporto e creare una community fedele.

    L’email automation è uno strumento potente, ma va usato con cura: ogni messaggio deve arrivare al momento giusto e con un contenuto che abbia valore per il destinatario.
    Così si crea fiducia, si aumentano le vendite e si costruisce un business solido.

    #EmailMarketing #EmailAutomation #ImpresaBiz #EcommerceTips #VenditeOnline #CustomerJourney #MarketingStrategico

    Email automation per e-commerce: cosa inviare e quando 📧⏰ Gestire un e-commerce richiede molto tempo, e una delle cose che ho imparato è che l’email automation è un alleato indispensabile per comunicare con i clienti in modo efficace, senza dover essere sempre “online” in prima persona. Ma cosa inviare, e soprattutto quando? Ti racconto come organizzo le mie campagne automatiche per mantenere alta l’attenzione e aumentare le vendite. 1. Email di benvenuto: subito dopo l’iscrizione 👋 Il primo messaggio è fondamentale. Deve: -Ringraziare per l’iscrizione -Presentare brevemente il brand -Offrire un incentivo, come uno sconto o un regalo di benvenuto È il momento di fare una buona prima impressione e invogliare a fare il primo acquisto. 2. Email post-acquisto: nei giorni successivi all’ordine 📦 Dopo che un cliente compra, invio: -Conferma dell’ordine con dettagli chiari -Aggiornamenti sulla spedizione -Richiesta di feedback o recensione dopo qualche giorno -Suggerimenti su prodotti correlati o accessori Questa sequenza migliora la customer experience e favorisce il riacquisto. 3. Email di recupero carrello abbandonato: entro 24 ore ⏳ Questa è una delle email più potenti. Quando qualcuno aggiunge prodotti al carrello ma non completa l’acquisto, invio: -Un primo promemoria entro poche ore -Un secondo messaggio con un’offerta speciale o incentivo entro 24 ore -Spesso basta questo per riconquistare il cliente. 4. Email promozionali e stagionali: in base al calendario 🗓️ Durante periodi chiave (saldi, festività, lancio nuovi prodotti), preparo email automatiche con offerte, novità o inviti a eventi esclusivi. Pianificare in anticipo è la chiave per non perdere occasioni. 5. Email di riattivazione: dopo periodi di inattività (3-6 mesi) 🔄 Se un cliente non compra o non apre le email da tempo, invio una serie di messaggi per riconquistarlo, con offerte speciali o contenuti esclusivi. 6. Email di fidelizzazione: contenuti di valore e community 💬 Non sempre si tratta di vendere: invio anche newsletter con consigli, storie, tutorial o dietro le quinte per mantenere vivo il rapporto e creare una community fedele. L’email automation è uno strumento potente, ma va usato con cura: ogni messaggio deve arrivare al momento giusto e con un contenuto che abbia valore per il destinatario. Così si crea fiducia, si aumentano le vendite e si costruisce un business solido. #EmailMarketing #EmailAutomation #ImpresaBiz #EcommerceTips #VenditeOnline #CustomerJourney #MarketingStrategico
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  • Come ottimizzare la customer journey per migliorare le conversioni

    Quando ho iniziato a vendere online, ero convinta che bastasse avere un bel sito e prodotti validi.
    Ma i clienti non arrivavano — o, se arrivavano, abbandonavano il carrello all’ultimo momento.
    Ho capito presto che la customer journey è il vero motore dietro ogni conversione.

    La customer journey è il percorso che un cliente compie dal primo contatto con il tuo brand fino all’acquisto (e oltre).
    Se non la gestisci con cura, rischi di perdere clienti preziosi.

    Ecco come ho ottimizzato il mio processo per aumentare vendite e fidelizzazione.

    1. Mappa ogni punto di contatto con il cliente
    Dall’annuncio su Instagram, al sito web, al carrello, fino alla conferma dell’ordine e al post-vendita.
    Ho elencato ogni momento in cui il cliente interagisce con me e con il brand, per capire dove potessero esserci intoppi o dubbi.

    2. Rendi ogni passaggio semplice e chiaro
    Se un cliente fatica a capire come acquistare o trova troppe informazioni inutili, abbandona.
    Ho semplificato la navigazione, ridotto i campi del checkout e aggiunto call to action chiare e visibili.

    3. Personalizza l’esperienza
    Grazie ai dati raccolti (interessi, comportamenti, feedback), offro contenuti e offerte personalizzate.
    Per esempio, mando email con prodotti consigliati o promozioni su articoli simili a quelli già visti.

    4. Offri supporto rapido e accessibile
    Chat, FAQ, assistenza via social o email: ho reso facile chiedere aiuto e risolvere problemi, perché un cliente supportato compra di più e con più fiducia.

    5. Usa il retargeting con attenzione
    Molti clienti visitano ma non comprano subito.
    Con campagne di retargeting mirate, ricordo loro il valore dei miei prodotti senza essere invasiva, aumentando così le conversioni.

    6. Chiedi feedback e migliora continuamente
    Dopo ogni acquisto, invio un sondaggio per capire cosa ha funzionato e cosa no.
    I feedback aiutano a perfezionare l’esperienza e a costruire relazioni solide.

    Ottimizzare la customer journey non è solo una questione tecnica, ma una vera strategia di ascolto e miglioramento continuo.
    Ho visto il mio tasso di conversione crescere solo dopo aver iniziato a mettere il cliente al centro, passo dopo passo.
    Se vuoi far crescere il tuo business online, parti dalla customer journey: è la chiave per trasformare visitatori in clienti fedeli.

    #CustomerJourney #ConversionRate #UserExperience #EcommerceStrategy #ImpresaBiz #MarketingDigitale #FidelizzazioneClienti #BusinessGrowth
    Come ottimizzare la customer journey per migliorare le conversioni 🔄💡 Quando ho iniziato a vendere online, ero convinta che bastasse avere un bel sito e prodotti validi. Ma i clienti non arrivavano — o, se arrivavano, abbandonavano il carrello all’ultimo momento. Ho capito presto che la customer journey è il vero motore dietro ogni conversione. La customer journey è il percorso che un cliente compie dal primo contatto con il tuo brand fino all’acquisto (e oltre). Se non la gestisci con cura, rischi di perdere clienti preziosi. Ecco come ho ottimizzato il mio processo per aumentare vendite e fidelizzazione. 1. Mappa ogni punto di contatto con il cliente 🗺️ Dall’annuncio su Instagram, al sito web, al carrello, fino alla conferma dell’ordine e al post-vendita. Ho elencato ogni momento in cui il cliente interagisce con me e con il brand, per capire dove potessero esserci intoppi o dubbi. 2. Rendi ogni passaggio semplice e chiaro 🚦 Se un cliente fatica a capire come acquistare o trova troppe informazioni inutili, abbandona. Ho semplificato la navigazione, ridotto i campi del checkout e aggiunto call to action chiare e visibili. 3. Personalizza l’esperienza 🎯 Grazie ai dati raccolti (interessi, comportamenti, feedback), offro contenuti e offerte personalizzate. Per esempio, mando email con prodotti consigliati o promozioni su articoli simili a quelli già visti. 4. Offri supporto rapido e accessibile 💬 Chat, FAQ, assistenza via social o email: ho reso facile chiedere aiuto e risolvere problemi, perché un cliente supportato compra di più e con più fiducia. 5. Usa il retargeting con attenzione 🔁 Molti clienti visitano ma non comprano subito. Con campagne di retargeting mirate, ricordo loro il valore dei miei prodotti senza essere invasiva, aumentando così le conversioni. 6. Chiedi feedback e migliora continuamente 📈 Dopo ogni acquisto, invio un sondaggio per capire cosa ha funzionato e cosa no. I feedback aiutano a perfezionare l’esperienza e a costruire relazioni solide. Ottimizzare la customer journey non è solo una questione tecnica, ma una vera strategia di ascolto e miglioramento continuo. Ho visto il mio tasso di conversione crescere solo dopo aver iniziato a mettere il cliente al centro, passo dopo passo. Se vuoi far crescere il tuo business online, parti dalla customer journey: è la chiave per trasformare visitatori in clienti fedeli. #CustomerJourney #ConversionRate #UserExperience #EcommerceStrategy #ImpresaBiz #MarketingDigitale #FidelizzazioneClienti #BusinessGrowth
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  • Il Mio Funnel E-commerce: Da Visitatore a Cliente in 3 Step

    Quando ho iniziato il mio e-commerce, avevo una grande sfida: come trasformare chi arriva sul mio sito in un cliente fedele?
    La risposta l’ho trovata nel funnel di vendita, uno strumento semplice ma potentissimo che guida il cliente passo dopo passo verso l’acquisto.

    Oggi voglio raccontarti il mio funnel in 3 step, quello che uso ogni giorno per far crescere le mie vendite e fidelizzare la community.

    Step 1: Attirare — Il primo contatto con la mia audience
    Per prima cosa, devo far conoscere il mio brand.
    Uso contenuti di valore sui social, campagne mirate e collaborazioni per portare traffico qualificato al sito.
    Il segreto? Offrire qualcosa di utile, come una guida gratuita o un codice sconto, per invogliare a esplorare il mio shop.

    Step 2: Coinvolgere — Far sentire il visitatore a casa
    Una volta arrivato sul sito, l’esperienza deve essere fluida e coinvolgente.
    Ho ottimizzato la navigazione, reso chiare le informazioni e inserito recensioni e testimonianze per rassicurare.
    In più, con popup e newsletter raccolgo email per rimanere in contatto e offrire contenuti esclusivi.

    Step 3: Convertire — Chiudere la vendita con facilità
    L’ultimo step è semplificare il processo d’acquisto.
    Ho reso il checkout rapido, ho aggiunto opzioni di pagamento veloci e offerte last minute per stimolare l’acquisto immediato.
    Inoltre, dopo l’acquisto, invio email di ringraziamento e suggerimenti per nuovi prodotti.

    Il Mio Consiglio
    Un funnel non è qualcosa che fai una volta sola: va testato, migliorato e adattato continuamente.
    Ma se costruito con cura, può davvero trasformare il tuo e-commerce e farti crescere.

    #FunnelEcommerce #ImpresaBiz #VendereOnline #MarketingDigitale #CustomerJourney #ConversionRate #BusinessDigitale #StrategieDiVendita

    Il Mio Funnel E-commerce: Da Visitatore a Cliente in 3 Step Quando ho iniziato il mio e-commerce, avevo una grande sfida: come trasformare chi arriva sul mio sito in un cliente fedele? La risposta l’ho trovata nel funnel di vendita, uno strumento semplice ma potentissimo che guida il cliente passo dopo passo verso l’acquisto. Oggi voglio raccontarti il mio funnel in 3 step, quello che uso ogni giorno per far crescere le mie vendite e fidelizzare la community. Step 1: Attirare — Il primo contatto con la mia audience Per prima cosa, devo far conoscere il mio brand. Uso contenuti di valore sui social, campagne mirate e collaborazioni per portare traffico qualificato al sito. Il segreto? Offrire qualcosa di utile, come una guida gratuita o un codice sconto, per invogliare a esplorare il mio shop. Step 2: Coinvolgere — Far sentire il visitatore a casa Una volta arrivato sul sito, l’esperienza deve essere fluida e coinvolgente. Ho ottimizzato la navigazione, reso chiare le informazioni e inserito recensioni e testimonianze per rassicurare. In più, con popup e newsletter raccolgo email per rimanere in contatto e offrire contenuti esclusivi. Step 3: Convertire — Chiudere la vendita con facilità L’ultimo step è semplificare il processo d’acquisto. Ho reso il checkout rapido, ho aggiunto opzioni di pagamento veloci e offerte last minute per stimolare l’acquisto immediato. Inoltre, dopo l’acquisto, invio email di ringraziamento e suggerimenti per nuovi prodotti. Il Mio Consiglio Un funnel non è qualcosa che fai una volta sola: va testato, migliorato e adattato continuamente. Ma se costruito con cura, può davvero trasformare il tuo e-commerce e farti crescere. #FunnelEcommerce #ImpresaBiz #VendereOnline #MarketingDigitale #CustomerJourney #ConversionRate #BusinessDigitale #StrategieDiVendita
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  • Perché il Tuo E-commerce Non Sta Crescendo (E Cosa Puoi Fare Subito)

    C’è stato un periodo in cui guardavo i dati del mio e-commerce ogni giorno… e non vedevo alcuna crescita.
    Il traffico era fermo. Le vendite stabili (quando andava bene). Il peggio? Mi sembrava di fare “tutto giusto”: pubblicavo contenuti, mandavo newsletter, curavo il sito. Ma non bastava.
    Poi ho capito: la crescita non arriva per caso. Serve strategia, lucidità e qualche correzione mirata.

    Ecco gli errori che ho commesso (e che vedo spesso fare), e cosa puoi fare oggi per cambiare rotta:
    1. Parlare a tutti = non parlare a nessuno
    All’inizio cercavo di piacere a un pubblico troppo generico.
    Ma chi sei per il tuo cliente ideale? Cosa offri che altri non hanno?

    Cosa fare subito: Rivedi il tuo posizionamento. Rispondi chiaramente a queste 3 domande:
    -Chi è il mio cliente ideale?
    -Quale problema risolvo?
    -Perché dovrebbe scegliere me?

    2. Non investire abbastanza nella tua visibilità
    Sperare nella crescita organica va bene, ma da sola non basta (e non è gratis in termini di tempo).
    Io ho sottovalutato per troppo tempo il valore di SEO, collaborazioni, advertising.

    Cosa fare subito:
    Scegli un canale su cui puntare nei prossimi 30 giorni (blog, influencer, Facebook Ads?) e costruisci una mini-campagna con obiettivi chiari.

    3. Un sito bello… ma inefficace
    Avevo un sito curato esteticamente, ma poco chiaro per chi lo navigava. L’utente non sapeva dove cliccare, cosa acquistare, come fidarsi.

    Cosa fare subito:
    Fai un test da utente: chiedi a 3 persone (che non ti conoscono bene) di navigare il tuo sito e dirti cosa li blocca. Ascolta e correggi.

    4. Nessuna strategia post-vendita
    Pensavo che bastasse vendere una volta. In realtà, la vera crescita arriva quando un cliente torna, parla bene di te, ti consiglia.

    Cosa fare subito:
    Costruisci un’automazione semplice: email di ringraziamento, sconto sul secondo ordine, invito a lasciare una recensione.

    5. Non misurare i dati giusti
    Guardavo solo le vendite. Ma il problema spesso era prima: tasso di abbandono carrello, durata della sessione, conversione per prodotto.

    Cosa fare subito:
    Apri Google Analytics (o lo strumento che usi) e trova almeno una metrica da migliorare questa settimana.

    Il Mio Consiglio
    Se il tuo e-commerce non sta crescendo, non è (solo) colpa dell’algoritmo o della crisi. Spesso bastano piccoli cambiamenti consapevoli per riprendere slancio.
    Fermati. Analizza. Raddrizza la rotta. E ricomincia con più chiarezza.

    #EcommerceGrowth #StrategieDigitali #ImpresaBiz #VendereOnline #ErroriEcommerce #CustomerJourney #BusinessDigitale #CrescitaConsapevole #BrandPositioning

    Perché il Tuo E-commerce Non Sta Crescendo (E Cosa Puoi Fare Subito) C’è stato un periodo in cui guardavo i dati del mio e-commerce ogni giorno… e non vedevo alcuna crescita. Il traffico era fermo. Le vendite stabili (quando andava bene). Il peggio? Mi sembrava di fare “tutto giusto”: pubblicavo contenuti, mandavo newsletter, curavo il sito. Ma non bastava. Poi ho capito: la crescita non arriva per caso. Serve strategia, lucidità e qualche correzione mirata. Ecco gli errori che ho commesso (e che vedo spesso fare), e cosa puoi fare oggi per cambiare rotta: ❌ 1. Parlare a tutti = non parlare a nessuno All’inizio cercavo di piacere a un pubblico troppo generico. Ma chi sei per il tuo cliente ideale? Cosa offri che altri non hanno? ✅ Cosa fare subito: Rivedi il tuo posizionamento. Rispondi chiaramente a queste 3 domande: -Chi è il mio cliente ideale? -Quale problema risolvo? -Perché dovrebbe scegliere me? ❌ 2. Non investire abbastanza nella tua visibilità Sperare nella crescita organica va bene, ma da sola non basta (e non è gratis in termini di tempo). Io ho sottovalutato per troppo tempo il valore di SEO, collaborazioni, advertising. ✅ Cosa fare subito: Scegli un canale su cui puntare nei prossimi 30 giorni (blog, influencer, Facebook Ads?) e costruisci una mini-campagna con obiettivi chiari. ❌ 3. Un sito bello… ma inefficace Avevo un sito curato esteticamente, ma poco chiaro per chi lo navigava. L’utente non sapeva dove cliccare, cosa acquistare, come fidarsi. ✅ Cosa fare subito: Fai un test da utente: chiedi a 3 persone (che non ti conoscono bene) di navigare il tuo sito e dirti cosa li blocca. Ascolta e correggi. ❌ 4. Nessuna strategia post-vendita Pensavo che bastasse vendere una volta. In realtà, la vera crescita arriva quando un cliente torna, parla bene di te, ti consiglia. ✅ Cosa fare subito: Costruisci un’automazione semplice: email di ringraziamento, sconto sul secondo ordine, invito a lasciare una recensione. ❌ 5. Non misurare i dati giusti Guardavo solo le vendite. Ma il problema spesso era prima: tasso di abbandono carrello, durata della sessione, conversione per prodotto. ✅ Cosa fare subito: Apri Google Analytics (o lo strumento che usi) e trova almeno una metrica da migliorare questa settimana. Il Mio Consiglio Se il tuo e-commerce non sta crescendo, non è (solo) colpa dell’algoritmo o della crisi. Spesso bastano piccoli cambiamenti consapevoli per riprendere slancio. Fermati. Analizza. Raddrizza la rotta. E ricomincia con più chiarezza. #EcommerceGrowth #StrategieDigitali #ImpresaBiz #VendereOnline #ErroriEcommerce #CustomerJourney #BusinessDigitale #CrescitaConsapevole #BrandPositioning
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  • Come miglioro l’usabilità del mio sito per aumentare le conversioni

    Gestendo un e-commerce, ho capito sulla mia pelle che non basta portare traffico al sito: se l’esperienza dell’utente non è fluida, chi visita se ne va senza comprare. È qui che entra in gioco l’usabilità: più il sito è facile da usare, più è probabile che un visitatore diventi cliente.
    Nel tempo ho fatto piccoli ma fondamentali interventi, che hanno fatto crescere il tasso di conversione. Te li racconto.

    1. Ho semplificato la navigazione
    All’inizio il mio menù era un labirinto. Ora ho ridotto le voci principali, usato etichette chiare e reso tutto accessibile in pochi clic. Se un utente si perde, difficilmente compra.

    2. Ho reso le schede prodotto più complete e leggibili
    Prima erano troppo scarne. Oggi includo:
    -Foto grandi e da più angolazioni
    -Descrizioni dettagliate ma leggibili
    -Recensioni visibili
    -Domande frequenti integrate
    -Call to action ben evidenti ("Aggiungi al carrello", "Acquista ora")

    3. Ho velocizzato il sito
    La lentezza è uno dei principali motivi di abbandono. Ho ottimizzato immagini, eliminato plugin inutili e scelto un hosting più performante. Il mio obiettivo è sotto i 3 secondi di caricamento.

    4. Ho reso il sito mobile-friendly
    Oltre il 70% dei miei clienti naviga da smartphone. Ho lavorato sul responsive design, aumentato la dimensione dei pulsanti e ridotto il numero di passaggi per concludere un ordine.

    5. Ho semplificato il checkout
    Ho ridotto il processo d’acquisto a 3 passaggi. Niente registrazione obbligatoria, possibilità di pagamento veloce (Apple Pay, PayPal, carte) e un’indicazione chiara dei costi totali già nel carrello.

    6. Testo e ottimizzo costantemente
    Uso strumenti come Hotjar e Google Analytics per osservare dove gli utenti si bloccano o abbandonano. Faccio piccoli A/B test su pulsanti, colori, posizioni. Ogni dettaglio può fare la differenza.

    L’usabilità è un fattore chiave per convertire. Migliorare l’esperienza sul sito non significa solo “essere più belli”, ma vendere di più, ridurre i carrelli abbandonati e fidelizzare i clienti. Per me è stata la svolta.

    #UserExperience #UXDesign #EcommerceTips #OttimizzazioneSito #ConversionRate #CrescitaEcommerce #UIUX #VenditeOnline #Usabilità #CheckoutSemplice #CustomerJourney

    Come miglioro l’usabilità del mio sito per aumentare le conversioni Gestendo un e-commerce, ho capito sulla mia pelle che non basta portare traffico al sito: se l’esperienza dell’utente non è fluida, chi visita se ne va senza comprare. È qui che entra in gioco l’usabilità: più il sito è facile da usare, più è probabile che un visitatore diventi cliente. Nel tempo ho fatto piccoli ma fondamentali interventi, che hanno fatto crescere il tasso di conversione. Te li racconto. 1. Ho semplificato la navigazione All’inizio il mio menù era un labirinto. Ora ho ridotto le voci principali, usato etichette chiare e reso tutto accessibile in pochi clic. Se un utente si perde, difficilmente compra. 2. Ho reso le schede prodotto più complete e leggibili Prima erano troppo scarne. Oggi includo: -Foto grandi e da più angolazioni -Descrizioni dettagliate ma leggibili -Recensioni visibili -Domande frequenti integrate -Call to action ben evidenti ("Aggiungi al carrello", "Acquista ora") 3. Ho velocizzato il sito La lentezza è uno dei principali motivi di abbandono. Ho ottimizzato immagini, eliminato plugin inutili e scelto un hosting più performante. Il mio obiettivo è sotto i 3 secondi di caricamento. 4. Ho reso il sito mobile-friendly Oltre il 70% dei miei clienti naviga da smartphone. Ho lavorato sul responsive design, aumentato la dimensione dei pulsanti e ridotto il numero di passaggi per concludere un ordine. 5. Ho semplificato il checkout Ho ridotto il processo d’acquisto a 3 passaggi. Niente registrazione obbligatoria, possibilità di pagamento veloce (Apple Pay, PayPal, carte) e un’indicazione chiara dei costi totali già nel carrello. 6. Testo e ottimizzo costantemente Uso strumenti come Hotjar e Google Analytics per osservare dove gli utenti si bloccano o abbandonano. Faccio piccoli A/B test su pulsanti, colori, posizioni. Ogni dettaglio può fare la differenza. L’usabilità è un fattore chiave per convertire. Migliorare l’esperienza sul sito non significa solo “essere più belli”, ma vendere di più, ridurre i carrelli abbandonati e fidelizzare i clienti. Per me è stata la svolta. #UserExperience #UXDesign #EcommerceTips #OttimizzazioneSito #ConversionRate #CrescitaEcommerce #UIUX #VenditeOnline #Usabilità #CheckoutSemplice #CustomerJourney
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  • Customer experience: perché è il vero motore delle vendite oggi

    Noi di impresa.biz siamo convinti che, nel mercato attuale sempre più competitivo e digitale, la customer experience (CX) non sia solo un plus, ma un vero e proprio fattore decisivo per il successo delle imprese, specialmente delle PMI.
    Ma cosa intendiamo esattamente con customer experience? Per noi, si tratta di tutte le percezioni e sensazioni che un cliente vive nel rapporto con il nostro brand, dal primo contatto fino al post-vendita. E proprio questa esperienza determina sempre più spesso se un cliente acquista, torna o ci consiglia ad altri.

    Perché la customer experience è così importante?
    1. Fidelizza i clienti
    Un cliente soddisfatto non solo compra di nuovo, ma diventa un vero ambasciatore del marchio, generando passaparola positivo che non ha prezzo.
    2. Aumenta il valore medio degli acquisti
    Quando l’esperienza è piacevole e senza intoppi, i clienti sono più propensi ad acquistare prodotti o servizi aggiuntivi o upgrade.
    3. Riduce i costi di acquisizione
    Migliorando la CX si riducono i tassi di abbandono e si ottiene un miglior ritorno sugli investimenti di marketing.
    4. Differenzia l’impresa dalla concorrenza
    In mercati saturi, la qualità del servizio e l’attenzione al cliente diventano il vero elemento distintivo.

    Come migliorare la customer experience nelle PMI
    -Ascoltare i clienti
    -Feedback, recensioni e sondaggi sono risorse preziose per capire cosa funziona e cosa no.
    -Personalizzare l’interazione
    Grazie ai dati e alle tecnologie CRM, possiamo offrire comunicazioni e offerte su misura.
    -Velocità e semplicità
    Risposte rapide, procedure facili e assistenza efficace sono oggi un must.
    -Formare il team
    Il personale a contatto con il cliente deve essere preparato e motivato a offrire un servizio eccellente.

    Il nostro ruolo in questo percorso
    Noi di impresa.biz supportiamo le PMI con:
    ✔ Analisi della customer journey
    ✔ Implementazione di strumenti digitali per la gestione del cliente
    ✔ Formazione specifica per migliorare il servizio
    ✔ Strategie di fidelizzazione e retention

    La customer experience è il cuore pulsante delle vendite e della crescita aziendale. Investire in una CX di qualità significa costruire relazioni solide, durature e profittevoli. Noi di impresa.biz siamo pronti a guidarvi in questo percorso di trasformazione.

    #CustomerExperience #CX #VenditePMI #ImpresaBiz #FidelizzazioneClienti #CustomerJourney #ServizioClienti #PMI #CrescitaAziendale #EsperienzaCliente

    Customer experience: perché è il vero motore delle vendite oggi Noi di impresa.biz siamo convinti che, nel mercato attuale sempre più competitivo e digitale, la customer experience (CX) non sia solo un plus, ma un vero e proprio fattore decisivo per il successo delle imprese, specialmente delle PMI. Ma cosa intendiamo esattamente con customer experience? Per noi, si tratta di tutte le percezioni e sensazioni che un cliente vive nel rapporto con il nostro brand, dal primo contatto fino al post-vendita. E proprio questa esperienza determina sempre più spesso se un cliente acquista, torna o ci consiglia ad altri. Perché la customer experience è così importante? 1. Fidelizza i clienti Un cliente soddisfatto non solo compra di nuovo, ma diventa un vero ambasciatore del marchio, generando passaparola positivo che non ha prezzo. 2. Aumenta il valore medio degli acquisti Quando l’esperienza è piacevole e senza intoppi, i clienti sono più propensi ad acquistare prodotti o servizi aggiuntivi o upgrade. 3. Riduce i costi di acquisizione Migliorando la CX si riducono i tassi di abbandono e si ottiene un miglior ritorno sugli investimenti di marketing. 4. Differenzia l’impresa dalla concorrenza In mercati saturi, la qualità del servizio e l’attenzione al cliente diventano il vero elemento distintivo. Come migliorare la customer experience nelle PMI -Ascoltare i clienti -Feedback, recensioni e sondaggi sono risorse preziose per capire cosa funziona e cosa no. -Personalizzare l’interazione Grazie ai dati e alle tecnologie CRM, possiamo offrire comunicazioni e offerte su misura. -Velocità e semplicità Risposte rapide, procedure facili e assistenza efficace sono oggi un must. -Formare il team Il personale a contatto con il cliente deve essere preparato e motivato a offrire un servizio eccellente. Il nostro ruolo in questo percorso Noi di impresa.biz supportiamo le PMI con: ✔ Analisi della customer journey ✔ Implementazione di strumenti digitali per la gestione del cliente ✔ Formazione specifica per migliorare il servizio ✔ Strategie di fidelizzazione e retention La customer experience è il cuore pulsante delle vendite e della crescita aziendale. Investire in una CX di qualità significa costruire relazioni solide, durature e profittevoli. Noi di impresa.biz siamo pronti a guidarvi in questo percorso di trasformazione. #CustomerExperience #CX #VenditePMI #ImpresaBiz #FidelizzazioneClienti #CustomerJourney #ServizioClienti #PMI #CrescitaAziendale #EsperienzaCliente
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  • Sales funnel: guida pratica per aumentare le conversioni

    Noi di impresa.biz sappiamo bene che, nel mondo di oggi, attirare clienti non basta più: serve accompagnarli lungo un percorso chiaro e studiato che li porti a scegliere la nostra offerta. Per questo, il sales funnel è uno strumento indispensabile per le PMI che vogliono aumentare le conversioni e far crescere il fatturato in modo sostenibile.
    In questa guida pratica vi spieghiamo come costruire un sales funnel efficace, passo dopo passo.

    Cos’è un sales funnel?
    Il sales funnel (o funnel di vendita) è un modello che rappresenta il percorso che un potenziale cliente compie, dalla prima interazione con il nostro brand fino all’acquisto finale. Si chiama “funnel” (imbuto) perché il numero di persone coinvolte si riduce progressivamente, passando da una fase più ampia di interesse a una più ristretta di conversione.

    Le fasi principali del sales funnel
    1. Awareness (Consapevolezza)
    Il cliente potenziale scopre il nostro brand o prodotto. Qui si punta a generare interesse attraverso:

    -Contenuti informativi (blog, video, social media)
    -Pubblicità mirata
    -SEO e campagne digitali

    2. Interest (Interesse)
    Chi ha scoperto l’azienda inizia a conoscere meglio l’offerta. È il momento di fornire contenuti più dettagliati come:
    -Webinar
    -Demo gratuite
    -Guide scaricabili

    3. Decision (Decisione)
    Il potenziale cliente valuta alternative e prende la decisione d’acquisto. Qui entrano in gioco:
    -Offerte personalizzate
    -Testimonianze e case study
    -Supporto commerciale diretto

    4. Action (Azione)
    È il momento della conversione vera e propria: l’acquisto o la sottoscrizione del servizio.

    Come aumentare le conversioni nel sales funnel
    -Conosci il tuo pubblico: segmenta i potenziali clienti in base a caratteristiche, bisogni e comportamenti.
    -Personalizza la comunicazione: usa messaggi adatti a ogni fase del funnel.
    -Semplifica il processo di acquisto: meno passaggi e più chiarezza aumentano le conversioni.
    -Usa call to action forti e chiare: inviti all’azione che spingano l’utente a compiere il passo successivo.
    -Monitora e ottimizza: analizza dati e risultati per capire cosa funziona e cosa no.

    Il nostro supporto per costruire il sales funnel ideale
    Noi di impresa.biz offriamo:
    ✔ Analisi del pubblico e dei bisogni
    ✔ Creazione di contenuti adatti a ogni fase del funnel
    ✔ Implementazione di strumenti digitali (CRM, automazione marketing)
    ✔ Monitoraggio performance e ottimizzazione continua

    Un sales funnel ben progettato non solo aumenta le conversioni, ma migliora l’esperienza del cliente, fidelizza e crea relazioni di valore. Se vuoi trasformare i contatti in clienti fedeli, noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso.

    #SalesFunnel #Conversioni #MarketingPMI #ImpresaBiz #CustomerJourney #LeadGeneration #AutomazioneMarketing #FidelizzazioneClienti #DigitalMarketing #CrescitaPMI
    Sales funnel: guida pratica per aumentare le conversioni Noi di impresa.biz sappiamo bene che, nel mondo di oggi, attirare clienti non basta più: serve accompagnarli lungo un percorso chiaro e studiato che li porti a scegliere la nostra offerta. Per questo, il sales funnel è uno strumento indispensabile per le PMI che vogliono aumentare le conversioni e far crescere il fatturato in modo sostenibile. In questa guida pratica vi spieghiamo come costruire un sales funnel efficace, passo dopo passo. Cos’è un sales funnel? Il sales funnel (o funnel di vendita) è un modello che rappresenta il percorso che un potenziale cliente compie, dalla prima interazione con il nostro brand fino all’acquisto finale. Si chiama “funnel” (imbuto) perché il numero di persone coinvolte si riduce progressivamente, passando da una fase più ampia di interesse a una più ristretta di conversione. Le fasi principali del sales funnel 1. Awareness (Consapevolezza) Il cliente potenziale scopre il nostro brand o prodotto. Qui si punta a generare interesse attraverso: -Contenuti informativi (blog, video, social media) -Pubblicità mirata -SEO e campagne digitali 2. Interest (Interesse) Chi ha scoperto l’azienda inizia a conoscere meglio l’offerta. È il momento di fornire contenuti più dettagliati come: -Webinar -Demo gratuite -Guide scaricabili 3. Decision (Decisione) Il potenziale cliente valuta alternative e prende la decisione d’acquisto. Qui entrano in gioco: -Offerte personalizzate -Testimonianze e case study -Supporto commerciale diretto 4. Action (Azione) È il momento della conversione vera e propria: l’acquisto o la sottoscrizione del servizio. Come aumentare le conversioni nel sales funnel -Conosci il tuo pubblico: segmenta i potenziali clienti in base a caratteristiche, bisogni e comportamenti. -Personalizza la comunicazione: usa messaggi adatti a ogni fase del funnel. -Semplifica il processo di acquisto: meno passaggi e più chiarezza aumentano le conversioni. -Usa call to action forti e chiare: inviti all’azione che spingano l’utente a compiere il passo successivo. -Monitora e ottimizza: analizza dati e risultati per capire cosa funziona e cosa no. Il nostro supporto per costruire il sales funnel ideale Noi di impresa.biz offriamo: ✔ Analisi del pubblico e dei bisogni ✔ Creazione di contenuti adatti a ogni fase del funnel ✔ Implementazione di strumenti digitali (CRM, automazione marketing) ✔ Monitoraggio performance e ottimizzazione continua Un sales funnel ben progettato non solo aumenta le conversioni, ma migliora l’esperienza del cliente, fidelizza e crea relazioni di valore. Se vuoi trasformare i contatti in clienti fedeli, noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso. #SalesFunnel #Conversioni #MarketingPMI #ImpresaBiz #CustomerJourney #LeadGeneration #AutomazioneMarketing #FidelizzazioneClienti #DigitalMarketing #CrescitaPMI
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