• Da crisi a rilancio: il percorso per recuperare fatturato con innovazione

    Ogni impresa, prima o poi, attraversa una fase di crisi. A calare può essere il fatturato, l’interesse del mercato, l’efficacia dei canali commerciali. Quello che fa la differenza non è evitare il problema, ma saper reagire con lucidità e spirito innovativo.

    Noi di Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: le imprese che si rialzano più forti sono quelle che trasformano la crisi in un’occasione di cambiamento intelligente.

    Ecco il nostro percorso in tre tappe per rilanciare un’attività e recuperare fatturato attraverso l’innovazione.

    1. Ascoltare il mercato e rivedere le certezze
    La prima azione non è “fare di più”, ma capire meglio. Cosa è cambiato nel nostro settore? Perché i clienti ci scelgono meno? Cosa stanno facendo i competitor?
    Noi accompagniamo le PMI in un'analisi lucida, a volte scomoda ma necessaria, per distinguere tra ciò che va mantenuto e ciò che va ripensato.
    Spesso il problema non è il prodotto, ma il modo in cui lo proponiamo.

    2. Innovare il modello di business, non solo il prodotto
    Quando si parla di innovazione, molti pensano subito a nuove tecnologie o a lanciare qualcosa di inedito. Ma spesso la vera svolta è cambiare il modo di vendere, di comunicare o di far vivere l’esperienza al cliente.
    Noi lavoriamo con le imprese per rivedere i modelli di revenue, digitalizzare i processi, creare servizi accessori o formule ibride (abbonamenti, pacchetti, licenze, esperienze).
    L’innovazione più efficace, per una PMI, è spesso quella che migliora ciò che già fa bene, rendendolo più accessibile o scalabile.

    3. Comunicare il cambiamento con forza e autenticità
    Rilanciare significa anche rilanciare la fiducia nel brand. Non basta innovare: bisogna farlo sapere.
    Aiutiamo le imprese a rivedere il proprio posizionamento, aggiornare il tono di voce, costruire messaggi che parlino al cliente di oggi.
    Autenticità, trasparenza e storytelling diventano strumenti strategici. Non si tratta solo di “pubblicità”, ma di condividere una visione rinnovata.

    Una fase di crisi può diventare la scintilla per un nuovo ciclo di crescita. Il segreto è affrontarla con metodo, creatività e la volontà di mettersi in discussione.
    Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI abbia dentro di sé le risorse per ripartire. Il nostro compito è aiutarla a far emergere quell’energia e trasformarla in risultati concreti.

    #ImpresaBiz #RilancioPMI #InnovazioneStrategica #CrescitaPostCrisi #FatturatoInRipresa #BusinessTransformation #PMIitaliane #Digitalizzazione #ModelliDiBusiness #StrategiaDiRilancio #StorytellingAziendale #CrisiComeOpportunità

    Da crisi a rilancio: il percorso per recuperare fatturato con innovazione Ogni impresa, prima o poi, attraversa una fase di crisi. A calare può essere il fatturato, l’interesse del mercato, l’efficacia dei canali commerciali. Quello che fa la differenza non è evitare il problema, ma saper reagire con lucidità e spirito innovativo. Noi di Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: le imprese che si rialzano più forti sono quelle che trasformano la crisi in un’occasione di cambiamento intelligente. Ecco il nostro percorso in tre tappe per rilanciare un’attività e recuperare fatturato attraverso l’innovazione. 1. Ascoltare il mercato e rivedere le certezze La prima azione non è “fare di più”, ma capire meglio. Cosa è cambiato nel nostro settore? Perché i clienti ci scelgono meno? Cosa stanno facendo i competitor? Noi accompagniamo le PMI in un'analisi lucida, a volte scomoda ma necessaria, per distinguere tra ciò che va mantenuto e ciò che va ripensato. Spesso il problema non è il prodotto, ma il modo in cui lo proponiamo. 2. Innovare il modello di business, non solo il prodotto Quando si parla di innovazione, molti pensano subito a nuove tecnologie o a lanciare qualcosa di inedito. Ma spesso la vera svolta è cambiare il modo di vendere, di comunicare o di far vivere l’esperienza al cliente. Noi lavoriamo con le imprese per rivedere i modelli di revenue, digitalizzare i processi, creare servizi accessori o formule ibride (abbonamenti, pacchetti, licenze, esperienze). L’innovazione più efficace, per una PMI, è spesso quella che migliora ciò che già fa bene, rendendolo più accessibile o scalabile. 3. Comunicare il cambiamento con forza e autenticità Rilanciare significa anche rilanciare la fiducia nel brand. Non basta innovare: bisogna farlo sapere. Aiutiamo le imprese a rivedere il proprio posizionamento, aggiornare il tono di voce, costruire messaggi che parlino al cliente di oggi. Autenticità, trasparenza e storytelling diventano strumenti strategici. Non si tratta solo di “pubblicità”, ma di condividere una visione rinnovata. Una fase di crisi può diventare la scintilla per un nuovo ciclo di crescita. Il segreto è affrontarla con metodo, creatività e la volontà di mettersi in discussione. Noi di Impresa.biz crediamo che ogni PMI abbia dentro di sé le risorse per ripartire. Il nostro compito è aiutarla a far emergere quell’energia e trasformarla in risultati concreti. #ImpresaBiz #RilancioPMI #InnovazioneStrategica #CrescitaPostCrisi #FatturatoInRipresa #BusinessTransformation #PMIitaliane #Digitalizzazione #ModelliDiBusiness #StrategiaDiRilancio #StorytellingAziendale #CrisiComeOpportunità
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  • Monetizzare i Social: Consigli per Influencer Emergenti

    Ciao, sono Vera, influencer attiva da qualche anno, e so bene quanto possa essere sfidante trasformare la passione per i social media in una fonte di guadagno stabile. Oggi voglio condividere con te alcuni consigli pratici che ho imparato per monetizzare efficacemente la propria presenza online, soprattutto se sei agli inizi.

    1. Costruisci una community autentica
    La base per monetizzare è avere un pubblico fedele e coinvolto. Dedica tempo a creare contenuti di valore, rispondi ai commenti e interagisci con i tuoi follower. Un engagement reale è più prezioso di tanti follower “fantasma”.

    2. Scegli la nicchia giusta
    Specializzarsi in un settore specifico ti aiuta a diventare un punto di riferimento e a attrarre brand interessati a quel target preciso. Che sia moda, tecnologia, fitness o cucina, trovare la tua nicchia è fondamentale.

    3. Collabora con brand in modo trasparente
    Le collaborazioni sono una fonte importante di guadagno, ma devono essere sincere e in linea con i tuoi valori. Scegli partnership che rispecchiano il tuo stile e comunica sempre in modo chiaro con la tua community.

    4. Sfrutta diverse piattaforme di monetizzazione
    Non limitarti solo ai post sponsorizzati. Puoi guadagnare anche con affiliate marketing, vendita di prodotti digitali o fisici, contenuti esclusivi tramite abbonamenti (come Patreon o OnlyFans) e live streaming con donazioni.

    5. Crea contenuti evergreen
    I contenuti che restano rilevanti nel tempo, come tutorial, recensioni o guide, possono generare entrate continue attraverso visualizzazioni o vendite affiliate, anche molto tempo dopo la pubblicazione.

    6. Investi in formazione e strumenti
    Aggiornarti costantemente e usare tool professionali per analizzare dati, pianificare contenuti e ottimizzare le campagne ti darà un vantaggio competitivo e ti permetterà di crescere più velocemente.

    Monetizzare i social richiede pazienza, strategia e autenticità. Seguendo questi consigli, potrai costruire una carriera solida e sostenibile nel mondo dell’influencer marketing, trasformando la tua passione in un vero lavoro.

    #monetizzareisocial #influencertips #socialmediamarketing #communitybuilding #affiliatemarketing #contentcreation #digitalentrepreneur

    Monetizzare i Social: Consigli per Influencer Emergenti Ciao, sono Vera, influencer attiva da qualche anno, e so bene quanto possa essere sfidante trasformare la passione per i social media in una fonte di guadagno stabile. Oggi voglio condividere con te alcuni consigli pratici che ho imparato per monetizzare efficacemente la propria presenza online, soprattutto se sei agli inizi. 1. Costruisci una community autentica La base per monetizzare è avere un pubblico fedele e coinvolto. Dedica tempo a creare contenuti di valore, rispondi ai commenti e interagisci con i tuoi follower. Un engagement reale è più prezioso di tanti follower “fantasma”. 2. Scegli la nicchia giusta Specializzarsi in un settore specifico ti aiuta a diventare un punto di riferimento e a attrarre brand interessati a quel target preciso. Che sia moda, tecnologia, fitness o cucina, trovare la tua nicchia è fondamentale. 3. Collabora con brand in modo trasparente Le collaborazioni sono una fonte importante di guadagno, ma devono essere sincere e in linea con i tuoi valori. Scegli partnership che rispecchiano il tuo stile e comunica sempre in modo chiaro con la tua community. 4. Sfrutta diverse piattaforme di monetizzazione Non limitarti solo ai post sponsorizzati. Puoi guadagnare anche con affiliate marketing, vendita di prodotti digitali o fisici, contenuti esclusivi tramite abbonamenti (come Patreon o OnlyFans) e live streaming con donazioni. 5. Crea contenuti evergreen I contenuti che restano rilevanti nel tempo, come tutorial, recensioni o guide, possono generare entrate continue attraverso visualizzazioni o vendite affiliate, anche molto tempo dopo la pubblicazione. 6. Investi in formazione e strumenti Aggiornarti costantemente e usare tool professionali per analizzare dati, pianificare contenuti e ottimizzare le campagne ti darà un vantaggio competitivo e ti permetterà di crescere più velocemente. Monetizzare i social richiede pazienza, strategia e autenticità. Seguendo questi consigli, potrai costruire una carriera solida e sostenibile nel mondo dell’influencer marketing, trasformando la tua passione in un vero lavoro. #monetizzareisocial #influencertips #socialmediamarketing #communitybuilding #affiliatemarketing #contentcreation #digitalentrepreneur
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  • Come Creare un Business Plan Vincente: Guida per PMI e Start-up

    Noi di Impresa.biz lo diciamo sempre: un’idea senza un piano resta solo un’intenzione. Che tu stia avviando una start-up o guidando una PMI in cerca di finanziamenti, partnership o crescita strutturata, il business plan è uno strumento fondamentale.

    Non è solo un documento formale da presentare in banca: è la bussola strategica del tuo business, il punto di partenza per prendere decisioni consapevoli.

    Ecco la nostra guida pratica per costruirlo passo dopo passo, senza complicarsi la vita.

    1. Chi siamo e cosa facciamo
    Ogni business plan che si rispetti parte da una presentazione dell’azienda:
    -Chi siamo?
    -Qual è la nostra mission?
    -Che valore offriamo?
    -Perché esistiamo?
    Raccontiamo il progetto in modo sintetico ma coinvolgente. Questo è il momento per far capire che abbiamo una visione chiara e motivata.

    2. Analisi del mercato e del settore
    Qui raccogliamo dati concreti per dimostrare che conosciamo il contesto in cui ci muoviamo.
    Analizziamo:
    -Il settore di riferimento
    -I trend attuali
    -La domanda
    -I concorrenti
    Facciamo capire che non stiamo improvvisando, ma entriamo in un mercato che conosciamo e su cui possiamo portare un vantaggio competitivo.

    3. Definire il nostro target e la nostra proposta di valore
    Chi è il nostro cliente ideale? Quali sono i suoi bisogni? E perché dovrebbe scegliere noi?
    Un business plan vincente deve dimostrare che c’è un match chiaro tra il problema del cliente e la nostra soluzione.
    Noi di Impresa.biz aiutiamo spesso i clienti a lavorare su questo punto con strumenti come il Value Proposition Canvas, perché se il valore non è chiaro, nemmeno il business lo sarà.

    4. Strategia di marketing e vendita
    Come raggiungeremo i clienti? Come li convinceremo?
    In questa sezione descriviamo:
    -I canali di acquisizione (social, SEO, fiere, vendita diretta, ecc.)
    -Il piano di comunicazione
    -Il processo di vendita
    -Le eventuali partnership commerciali
    Dimostriamo che non ci affidiamo al passaparola, ma abbiamo una strategia concreta per crescere.

    5. Modello di business
    Come guadagneremo? Qui inseriamo:
    -Fonti di ricavo
    -Politica dei prezzi
    -Eventuali abbonamenti, pacchetti o upselling
    Un business plan vincente mostra chiarezza nel modello economico: chi paga, quanto e per cosa.

    6. Piano operativo e organizzazione
    Come verrà gestita l’operatività quotidiana? Chi fa cosa? Che risorse servono?

    Questa sezione include:
    -Struttura aziendale
    -Ruoli e competenze chiave
    -Fornitori e processi produttivi
    Mostriamo che la macchina è pensata per funzionare davvero, non solo sulla carta.

    7. Proiezioni finanziarie
    Il cuore numerico del business plan. Qui presentiamo:
    -Budget previsionale
    -Stima dei costi e dei ricavi
    -Break-even point (punto di pareggio)
    -Cash flow previsto
    Noi consigliamo sempre di includere almeno 3 scenari (ottimistico, realistico, prudente). Perché chi legge (investitore o banca) deve capire che sappiamo gestire anche l’incertezza.

    8. Obiettivi e roadmap
    Quali sono i prossimi passi? In quanto tempo? Con che priorità?
    Costruiamo una roadmap chiara, che dia concretezza temporale agli obiettivi. Aiuta a trasmettere serietà e metodo.

    9. Allegati e documentazione di supporto
    Se abbiamo già:
    -lettere di intenti
    -preventivi
    -studi di fattibilità
    -curriculum del team
    -prototipi
    includiamoli. Danno credibilità e sostanza al piano.

    Un business plan vincente non è un romanzo, ma nemmeno un insieme sterile di numeri. È una narrazione concreta, strategica e supportata dai dati che racconta perché il nostro progetto merita attenzione, fiducia e investimenti.

    Noi di Impresa.biz siamo convinti che ogni impresa che parte con metodo, parte più forte.
    E un business plan solido è il primo passo verso un futuro sostenibile.

    #️⃣
    #BusinessPlan #StartupItalia #PMI #ImpresaBiz #FinanzaAgevolata #PianoDiImpresa #CrescitaPMI #GuidaPratica #PianoStrategico #ModelloDiBusiness #Startupper #ImprenditoriaItaliana
    Come Creare un Business Plan Vincente: Guida per PMI e Start-up Noi di Impresa.biz lo diciamo sempre: un’idea senza un piano resta solo un’intenzione. Che tu stia avviando una start-up o guidando una PMI in cerca di finanziamenti, partnership o crescita strutturata, il business plan è uno strumento fondamentale. Non è solo un documento formale da presentare in banca: è la bussola strategica del tuo business, il punto di partenza per prendere decisioni consapevoli. Ecco la nostra guida pratica per costruirlo passo dopo passo, senza complicarsi la vita. 1. Chi siamo e cosa facciamo Ogni business plan che si rispetti parte da una presentazione dell’azienda: -Chi siamo? -Qual è la nostra mission? -Che valore offriamo? -Perché esistiamo? Raccontiamo il progetto in modo sintetico ma coinvolgente. Questo è il momento per far capire che abbiamo una visione chiara e motivata. 2. Analisi del mercato e del settore Qui raccogliamo dati concreti per dimostrare che conosciamo il contesto in cui ci muoviamo. Analizziamo: -Il settore di riferimento -I trend attuali -La domanda -I concorrenti Facciamo capire che non stiamo improvvisando, ma entriamo in un mercato che conosciamo e su cui possiamo portare un vantaggio competitivo. 3. Definire il nostro target e la nostra proposta di valore Chi è il nostro cliente ideale? Quali sono i suoi bisogni? E perché dovrebbe scegliere noi? Un business plan vincente deve dimostrare che c’è un match chiaro tra il problema del cliente e la nostra soluzione. Noi di Impresa.biz aiutiamo spesso i clienti a lavorare su questo punto con strumenti come il Value Proposition Canvas, perché se il valore non è chiaro, nemmeno il business lo sarà. 4. Strategia di marketing e vendita Come raggiungeremo i clienti? Come li convinceremo? In questa sezione descriviamo: -I canali di acquisizione (social, SEO, fiere, vendita diretta, ecc.) -Il piano di comunicazione -Il processo di vendita -Le eventuali partnership commerciali Dimostriamo che non ci affidiamo al passaparola, ma abbiamo una strategia concreta per crescere. 5. Modello di business Come guadagneremo? Qui inseriamo: -Fonti di ricavo -Politica dei prezzi -Eventuali abbonamenti, pacchetti o upselling Un business plan vincente mostra chiarezza nel modello economico: chi paga, quanto e per cosa. 6. Piano operativo e organizzazione Come verrà gestita l’operatività quotidiana? Chi fa cosa? Che risorse servono? Questa sezione include: -Struttura aziendale -Ruoli e competenze chiave -Fornitori e processi produttivi Mostriamo che la macchina è pensata per funzionare davvero, non solo sulla carta. 7. Proiezioni finanziarie Il cuore numerico del business plan. Qui presentiamo: -Budget previsionale -Stima dei costi e dei ricavi -Break-even point (punto di pareggio) -Cash flow previsto Noi consigliamo sempre di includere almeno 3 scenari (ottimistico, realistico, prudente). Perché chi legge (investitore o banca) deve capire che sappiamo gestire anche l’incertezza. 8. Obiettivi e roadmap Quali sono i prossimi passi? In quanto tempo? Con che priorità? Costruiamo una roadmap chiara, che dia concretezza temporale agli obiettivi. Aiuta a trasmettere serietà e metodo. 9. Allegati e documentazione di supporto Se abbiamo già: -lettere di intenti -preventivi -studi di fattibilità -curriculum del team -prototipi includiamoli. Danno credibilità e sostanza al piano. Un business plan vincente non è un romanzo, ma nemmeno un insieme sterile di numeri. È una narrazione concreta, strategica e supportata dai dati che racconta perché il nostro progetto merita attenzione, fiducia e investimenti. Noi di Impresa.biz siamo convinti che ogni impresa che parte con metodo, parte più forte. E un business plan solido è il primo passo verso un futuro sostenibile. #️⃣ #BusinessPlan #StartupItalia #PMI #ImpresaBiz #FinanzaAgevolata #PianoDiImpresa #CrescitaPMI #GuidaPratica #PianoStrategico #ModelloDiBusiness #Startupper #ImprenditoriaItaliana
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  • La creator economy spiegata semplice: cosa cambia per chi lavora online
    (Cosa devi sapere se vuoi trasformare i tuoi contenuti in un vero business digitale)

    Faccio parte della cosiddetta creator economy: quel mondo in cui chi crea contenuti online può trasformare la propria passione in un lavoro.
    Ma attenzione: non è solo questione di follower o virale sui social. È un ecosistema nuovo, fatto di community, prodotti digitali, servizi personalizzati e piattaforme che abilitano nuove forme di lavoro.

    In questo articolo ti spiego — senza tecnicismi — cosa sta cambiando davvero per chi lavora (o vuole iniziare) online.

    Cos’è la creator economy?
    È l’insieme delle persone (come me e forse anche te!) che guadagnano creando contenuti, costruendo community e offrendo valore online.

    Include:
    -Influencer, microinfluencer, educator, streamer, podcaster
    -Freelancer che usano i social per promuovere servizi
    -Creatori di corsi, ebook, consulenze, newsletter a pagamento
    -Brand personali che vivono (anche) di sponsorizzazioni, affiliazioni o membership
    Non è una moda. È un settore da miliardi che sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e vendiamo.

    Cosa serve oggi per “vivere di contenuti”?
    Non basta creare. Serve trasformare ciò che sai, vivi o insegni in valore concreto per qualcuno.
    Ecco cosa ho imparato essere fondamentale:

    1. Una nicchia chiara
    Parlare “a tutti” significa non parlare a nessuno.
    Io ho scelto la mia nicchia (freelance, microimprenditori e creator) e creo contenuti che rispondano ai loro problemi o desideri.

    2. Una community attiva (non solo numerosa)
    Meglio 1.000 persone coinvolte, che 100.000 disinteressate.
    La community è il vero asset della creator economy. È con loro che costruisci fiducia… e anche fatturato.

    3. Una o più fonti di monetizzazione
    Ecco alcuni modelli che funzionano oggi:
    -Sponsorizzazioni e collaborazioni con brand
    -Affiliazioni (Amazon, piattaforme, tool, ecc.)
    -Vendita di prodotti digitali (corsi, ebook, risorse)
    -Contenuti premium o newsletter a pagamento
    -Consulenze, mentorship o coaching

    Cosa sta cambiando (davvero)
    Piattaforme più favorevoli ai creator
    TikTok, YouTube, Substack, Patreon, LinkedIn: stanno sviluppando strumenti per permetterti di monetizzare direttamente (abbonamenti, tips, corsi, shop integrati).

    Le aziende preferiscono creator con community reali
    Le PMI non cercano più solo “i numeri”. Cercano persone capaci di creare connessioni autentiche con un pubblico specifico.

    Più creator = più concorrenza
    Serve strategia, identità e continuità per emergere.
    Non basta più fare “bei contenuti”: serve una direzione precisa e una visione da piccolo imprenditore.

    Cosa ti consiglio se vuoi entrare nella creator economy
    -Inizia con un contenuto ricorrente: newsletter, post settimanale, video, podcast
    -Ascolta la tua community: ogni DM, commento o domanda è un segnale
    -Scegli un formato di monetizzazione semplice e sostenibile (es. un mini-ebook, una consulenza base)
    -Trattati da subito come un brand: naming, bio chiara, coerenza visiva, obiettivi

    La creator economy non è solo per influencer da milioni di follower.
    È per chi ha qualcosa da dire, sa creare valore e vuole farlo in modo sostenibile e professionale.

    Se ti stai chiedendo “da dove comincio?”, la risposta è semplice: dai contenuti che ami creare e dalle persone che vuoi aiutare. Il resto si costruisce passo dopo passo.

    E se ti serve una mano per definire il tuo primo prodotto digitale o un modello di business da creator… scrivimi. Ci sono passata anch’io.

    #CreatorEconomy #MonetizzareOnline #ContentBusiness #DigitalWork #FreelanceDigitale #BrandPersonale #ImpresaBiz #Microimprenditoria #CreatorLife

    La creator economy spiegata semplice: cosa cambia per chi lavora online (Cosa devi sapere se vuoi trasformare i tuoi contenuti in un vero business digitale) Faccio parte della cosiddetta creator economy: quel mondo in cui chi crea contenuti online può trasformare la propria passione in un lavoro. Ma attenzione: non è solo questione di follower o virale sui social. È un ecosistema nuovo, fatto di community, prodotti digitali, servizi personalizzati e piattaforme che abilitano nuove forme di lavoro. In questo articolo ti spiego — senza tecnicismi — cosa sta cambiando davvero per chi lavora (o vuole iniziare) online. 📱 Cos’è la creator economy? È l’insieme delle persone (come me e forse anche te!) che guadagnano creando contenuti, costruendo community e offrendo valore online. Include: -Influencer, microinfluencer, educator, streamer, podcaster -Freelancer che usano i social per promuovere servizi -Creatori di corsi, ebook, consulenze, newsletter a pagamento -Brand personali che vivono (anche) di sponsorizzazioni, affiliazioni o membership Non è una moda. È un settore da miliardi che sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e vendiamo. ⚙️ Cosa serve oggi per “vivere di contenuti”? Non basta creare. Serve trasformare ciò che sai, vivi o insegni in valore concreto per qualcuno. Ecco cosa ho imparato essere fondamentale: 1. Una nicchia chiara Parlare “a tutti” significa non parlare a nessuno. Io ho scelto la mia nicchia (freelance, microimprenditori e creator) e creo contenuti che rispondano ai loro problemi o desideri. 2. Una community attiva (non solo numerosa) Meglio 1.000 persone coinvolte, che 100.000 disinteressate. La community è il vero asset della creator economy. È con loro che costruisci fiducia… e anche fatturato. 3. Una o più fonti di monetizzazione Ecco alcuni modelli che funzionano oggi: -Sponsorizzazioni e collaborazioni con brand -Affiliazioni (Amazon, piattaforme, tool, ecc.) -Vendita di prodotti digitali (corsi, ebook, risorse) -Contenuti premium o newsletter a pagamento -Consulenze, mentorship o coaching 🧩 Cosa sta cambiando (davvero) ➕ Piattaforme più favorevoli ai creator TikTok, YouTube, Substack, Patreon, LinkedIn: stanno sviluppando strumenti per permetterti di monetizzare direttamente (abbonamenti, tips, corsi, shop integrati). ➕ Le aziende preferiscono creator con community reali Le PMI non cercano più solo “i numeri”. Cercano persone capaci di creare connessioni autentiche con un pubblico specifico. ➖ Più creator = più concorrenza Serve strategia, identità e continuità per emergere. Non basta più fare “bei contenuti”: serve una direzione precisa e una visione da piccolo imprenditore. 🚀 Cosa ti consiglio se vuoi entrare nella creator economy -Inizia con un contenuto ricorrente: newsletter, post settimanale, video, podcast -Ascolta la tua community: ogni DM, commento o domanda è un segnale -Scegli un formato di monetizzazione semplice e sostenibile (es. un mini-ebook, una consulenza base) -Trattati da subito come un brand: naming, bio chiara, coerenza visiva, obiettivi ✨La creator economy non è solo per influencer da milioni di follower. È per chi ha qualcosa da dire, sa creare valore e vuole farlo in modo sostenibile e professionale. Se ti stai chiedendo “da dove comincio?”, la risposta è semplice: dai contenuti che ami creare e dalle persone che vuoi aiutare. Il resto si costruisce passo dopo passo. E se ti serve una mano per definire il tuo primo prodotto digitale o un modello di business da creator… scrivimi. Ci sono passata anch’io. #CreatorEconomy #MonetizzareOnline #ContentBusiness #DigitalWork #FreelanceDigitale #BrandPersonale #ImpresaBiz #Microimprenditoria #CreatorLife
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  • E-commerce subscription: come creare un modello ad abbonamento profittevole

    Quando ho deciso di sperimentare il modello di e-commerce basato sugli abbonamenti, il mio obiettivo era costruire un flusso di entrate ricorrenti e fidelizzare i clienti nel tempo. Ma come si crea un modello subscription che sia davvero profittevole? Dalla mia esperienza, ecco i passaggi chiave per impostare un e-commerce subscription di successo.

    1. Scegli una nicchia adatta agli abbonamenti
    Non tutti i prodotti si prestano facilmente a un modello ad abbonamento. Io ho puntato su settori dove la domanda è continua o la personalizzazione è possibile, come prodotti di bellezza, alimentari, integratori o prodotti per la cura della casa. La scelta della nicchia giusta è fondamentale per garantire interesse e sostenibilità nel tempo.

    2. Progetta offerte chiare e flessibili
    Ho creato diversi piani di abbonamento, con opzioni per durata, frequenza di consegna e livello di personalizzazione. Dare libertà al cliente di modificare o sospendere l’abbonamento ha aumentato la soddisfazione e ridotto il tasso di abbandono.

    3. Cura l’esperienza cliente e il valore percepito
    Per mantenere alta la fidelizzazione, ho lavorato molto su packaging accattivante, comunicazioni personalizzate e sorprese esclusive per gli abbonati. Offrire valore aggiunto fa sentire il cliente parte di una community e non solo un semplice acquirente.

    4. Automatizza e integra la gestione degli abbonamenti
    Ho scelto piattaforme e software che facilitano la gestione degli ordini ricorrenti, i pagamenti e la comunicazione con i clienti. Questo mi ha permesso di risparmiare tempo e minimizzare errori.

    5. Monitora i dati e adatta la strategia
    Analizzare costantemente metriche come il tasso di churn, il valore medio per cliente e il lifetime value mi ha aiutato a capire cosa funziona e cosa migliorare. Ho sperimentato offerte speciali, upselling e referral per aumentare la redditività.

    L’e-commerce subscription è un modello che offre grandi opportunità, ma richiede attenzione alla scelta dei prodotti, all’esperienza cliente e a una gestione efficiente. Se curato nei dettagli, può trasformare un’attività di vendita in una fonte di entrate ricorrenti e crescita stabile.

    #EcommerceSubscription #ModelloAdAbbonamento #VenditeRicorrenti #CustomerLoyalty #AbbonamentiOnline #BusinessModel #FidelizzazioneClienti #ImpresaDigitale #MarketingDigitale #SubscriptionEconomy
    E-commerce subscription: come creare un modello ad abbonamento profittevole Quando ho deciso di sperimentare il modello di e-commerce basato sugli abbonamenti, il mio obiettivo era costruire un flusso di entrate ricorrenti e fidelizzare i clienti nel tempo. Ma come si crea un modello subscription che sia davvero profittevole? Dalla mia esperienza, ecco i passaggi chiave per impostare un e-commerce subscription di successo. 1. Scegli una nicchia adatta agli abbonamenti Non tutti i prodotti si prestano facilmente a un modello ad abbonamento. Io ho puntato su settori dove la domanda è continua o la personalizzazione è possibile, come prodotti di bellezza, alimentari, integratori o prodotti per la cura della casa. La scelta della nicchia giusta è fondamentale per garantire interesse e sostenibilità nel tempo. 2. Progetta offerte chiare e flessibili Ho creato diversi piani di abbonamento, con opzioni per durata, frequenza di consegna e livello di personalizzazione. Dare libertà al cliente di modificare o sospendere l’abbonamento ha aumentato la soddisfazione e ridotto il tasso di abbandono. 3. Cura l’esperienza cliente e il valore percepito Per mantenere alta la fidelizzazione, ho lavorato molto su packaging accattivante, comunicazioni personalizzate e sorprese esclusive per gli abbonati. Offrire valore aggiunto fa sentire il cliente parte di una community e non solo un semplice acquirente. 4. Automatizza e integra la gestione degli abbonamenti Ho scelto piattaforme e software che facilitano la gestione degli ordini ricorrenti, i pagamenti e la comunicazione con i clienti. Questo mi ha permesso di risparmiare tempo e minimizzare errori. 5. Monitora i dati e adatta la strategia Analizzare costantemente metriche come il tasso di churn, il valore medio per cliente e il lifetime value mi ha aiutato a capire cosa funziona e cosa migliorare. Ho sperimentato offerte speciali, upselling e referral per aumentare la redditività. L’e-commerce subscription è un modello che offre grandi opportunità, ma richiede attenzione alla scelta dei prodotti, all’esperienza cliente e a una gestione efficiente. Se curato nei dettagli, può trasformare un’attività di vendita in una fonte di entrate ricorrenti e crescita stabile. #EcommerceSubscription #ModelloAdAbbonamento #VenditeRicorrenti #CustomerLoyalty #AbbonamentiOnline #BusinessModel #FidelizzazioneClienti #ImpresaDigitale #MarketingDigitale #SubscriptionEconomy
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  • 5 modelli di business vincenti da cui prendere ispirazione

    Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno con imprenditori, startupper e liberi professionisti in cerca di direzione e struttura. Spesso ci viene chiesto: “Da dove parto? Che modello posso adottare?”

    La verità è che non esiste un unico modo giusto per fare impresa. Ma ci sono modelli di business vincenti, collaudati, flessibili, che possono essere adattati a diversi settori e mercati. In questo articolo ne abbiamo selezionati cinque, tra i più solidi e attuali, da cui prendere spunto per costruire o ripensare la propria attività.

    1. Business in abbonamento (Subscription model)
    Un modello sempre più diffuso, perché garantisce entrate ricorrenti e fidelizzazione del cliente. Funziona sia per prodotti (es. box mensili, cibo, cosmetica, libri) sia per servizi (software, formazione, consulenze, community).
    Vantaggi: entrate prevedibili, rapporto continuo col cliente
    Adatto a: digital business, e-commerce, contenuti premium, servizi specializzati

    2. Marketplace (piattaforma multi-vendor)
    Un modello che mette in contatto domanda e offerta, senza necessariamente detenere i prodotti o fornire i servizi. Pensiamo a Airbnb, Etsy o Vinted. L’impresa guadagna attraverso commissioni o fee di servizio.
    Vantaggi: scalabilità, possibilità di crescere velocemente
    Adatto a: settori con forte domanda frammentata (turismo, artigianato, servizi locali)

    3. Freemium + servizi a valore aggiunto
    Si offre un servizio gratuito di base (es. software, app, contenuti), e si monetizza attraverso funzionalità avanzate, formazione, assistenza o pubblicità. È un modello vincente nel digitale perché permette di creare una base utenti ampia e di monetizzare solo su chi è disposto a pagare di più.
    Vantaggi: crescita rapida, bassa barriera d’ingresso per l’utente
    Adatto a: app, strumenti SaaS, portali online, community digitali

    4. Modello “boutique” ad alto margine
    Invece di puntare su volumi elevati, si propone un’offerta premium, personalizzata, ad alto valore percepito. Funziona quando il cliente è disposto a pagare di più per qualità, esclusività, esperienza. È perfetto per professionisti, artigiani e brand di nicchia.
    Vantaggi: alta marginalità, posizionamento forte
    Adatto a: consulenti, brand di lusso, servizi su misura, design, artigianato

    5. Modello ibrido online-offline
    Molte attività stanno vincendo la sfida combinando presenza fisica e canali digitali. Un negozio che vende anche online, un personal trainer che offre sia lezioni in palestra che videocorsi, uno studio professionale che affianca consulenze in presenza e digitali.
    Vantaggi: flessibilità, maggiore copertura del mercato
    Adatto a: retail, professionisti, formazione, wellness, servizi locali

    Non serve inventare qualcosa di completamente nuovo per fare impresa con successo. Spesso basta adattare un modello collaudato al proprio mercato, alle proprie competenze e alla propria visione. Noi di Impresa.biz siamo qui per aiutare chi ha un’idea a trovare la strada più adatta per trasformarla in un business vero, sostenibile e scalabile.

    #ImpresaBiz #ModelliDiBusiness #BusinessModel #StartUp #PMI #IdeeDiImpresa #StrategiaAziendale #ImprenditoriDigitali #Freemium #Abbonamenti #Marketplace #BusinessDesign #Scalabilità
    5 modelli di business vincenti da cui prendere ispirazione Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno con imprenditori, startupper e liberi professionisti in cerca di direzione e struttura. Spesso ci viene chiesto: “Da dove parto? Che modello posso adottare?” La verità è che non esiste un unico modo giusto per fare impresa. Ma ci sono modelli di business vincenti, collaudati, flessibili, che possono essere adattati a diversi settori e mercati. In questo articolo ne abbiamo selezionati cinque, tra i più solidi e attuali, da cui prendere spunto per costruire o ripensare la propria attività. 1. Business in abbonamento (Subscription model) Un modello sempre più diffuso, perché garantisce entrate ricorrenti e fidelizzazione del cliente. Funziona sia per prodotti (es. box mensili, cibo, cosmetica, libri) sia per servizi (software, formazione, consulenze, community). ✅ Vantaggi: entrate prevedibili, rapporto continuo col cliente 💡 Adatto a: digital business, e-commerce, contenuti premium, servizi specializzati 2. Marketplace (piattaforma multi-vendor) Un modello che mette in contatto domanda e offerta, senza necessariamente detenere i prodotti o fornire i servizi. Pensiamo a Airbnb, Etsy o Vinted. L’impresa guadagna attraverso commissioni o fee di servizio. ✅ Vantaggi: scalabilità, possibilità di crescere velocemente 💡 Adatto a: settori con forte domanda frammentata (turismo, artigianato, servizi locali) 3. Freemium + servizi a valore aggiunto Si offre un servizio gratuito di base (es. software, app, contenuti), e si monetizza attraverso funzionalità avanzate, formazione, assistenza o pubblicità. È un modello vincente nel digitale perché permette di creare una base utenti ampia e di monetizzare solo su chi è disposto a pagare di più. ✅ Vantaggi: crescita rapida, bassa barriera d’ingresso per l’utente 💡 Adatto a: app, strumenti SaaS, portali online, community digitali 4. Modello “boutique” ad alto margine Invece di puntare su volumi elevati, si propone un’offerta premium, personalizzata, ad alto valore percepito. Funziona quando il cliente è disposto a pagare di più per qualità, esclusività, esperienza. È perfetto per professionisti, artigiani e brand di nicchia. ✅ Vantaggi: alta marginalità, posizionamento forte 💡 Adatto a: consulenti, brand di lusso, servizi su misura, design, artigianato 5. Modello ibrido online-offline Molte attività stanno vincendo la sfida combinando presenza fisica e canali digitali. Un negozio che vende anche online, un personal trainer che offre sia lezioni in palestra che videocorsi, uno studio professionale che affianca consulenze in presenza e digitali. ✅ Vantaggi: flessibilità, maggiore copertura del mercato 💡 Adatto a: retail, professionisti, formazione, wellness, servizi locali Non serve inventare qualcosa di completamente nuovo per fare impresa con successo. Spesso basta adattare un modello collaudato al proprio mercato, alle proprie competenze e alla propria visione. Noi di Impresa.biz siamo qui per aiutare chi ha un’idea a trovare la strada più adatta per trasformarla in un business vero, sostenibile e scalabile. #ImpresaBiz #ModelliDiBusiness #BusinessModel #StartUp #PMI #IdeeDiImpresa #StrategiaAziendale #ImprenditoriDigitali #Freemium #Abbonamenti #Marketplace #BusinessDesign #Scalabilità
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  • Hai un’idea di business? Ecco cosa fare prima di aprire partita IVA

    Noi di Impresa.biz lo vediamo tutti i giorni: qualcuno ha un’idea interessante, magari una competenza da valorizzare, oppure ha notato una nicchia di mercato poco esplorata… e il primo pensiero è: “Apriamo la partita IVA!”

    Entusiasmo più che giusto. Ma prima di compiere questo passo formale e fiscale, ci sono alcune valutazioni fondamentali da fare. Aprire una partita IVA è un atto importante: implica responsabilità, costi, obblighi e scelte che possono condizionare l’intero percorso imprenditoriale.

    Ecco i passaggi che consigliamo sempre di seguire prima di avviare ufficialmente un’attività.

    1. Valutare la sostenibilità dell’idea
    Un’idea da sola non basta: deve essere utile, vendibile e realizzabile. Prima di tutto, ci chiediamo:
    -Qual è il problema che vogliamo risolvere?
    -Chi è disposto a pagare per la nostra soluzione?
    -Esistono già concorrenti? Come possiamo differenziarci?
    Non serve un business plan completo a questo punto, ma almeno una validazione iniziale, anche con una piccola analisi di mercato o qualche test diretto.

    2. Scegliere il modello di business
    Decidiamo come vogliamo generare valore e ricavi:
    -Vendita di prodotti? Servizi? Abbonamenti?
    -Lavoro da freelance? E-commerce? Attività artigianale?
    -Da soli o con soci?
    Questo ci aiuta anche a capire che forma dare all’attività: ditta individuale, società di persone, SRL, lavoro autonomo? Ogni scelta ha impatti fiscali, legali e operativi diversi.

    3. Calcolare i costi iniziali
    Aprire un’attività richiede qualche investimento, anche minimo:
    -Spese burocratiche (apertura posizione fiscale, INPS, camera di commercio)
    -Costi per strumenti di lavoro, sito web, branding, pubblicità
    -Tempo: il capitale più spesso sottovalutato
    Facciamo un bilancio iniziale, anche approssimativo, per sapere di cosa abbiamo bisogno davvero per partire.

    4. Informarsi sul regime fiscale più adatto
    Il regime forfettario è molto usato da chi inizia, perché offre semplificazioni fiscali e contabili. Ma non è sempre la scelta migliore. In alcuni casi è più vantaggioso un regime ordinario o una società. Valutiamo:
    -Quanto prevediamo di guadagnare?
    -Quali costi dobbiamo sostenere?
    -Abbiamo altri redditi o collaborazioni?
    -Meglio confrontarsi con un consulente prima di fare scelte affrettate.

    5. Organizzarsi dal punto di vista operativo
    Anche prima della partita IVA possiamo iniziare a prepararci:
    -Aprire un conto dedicato
    -Scegliere strumenti digitali per la gestione (fatturazione, pagamenti, CRM)
    -Registrare dominio e social
    -Pianificare un piano base di comunicazione e acquisizione clienti

    Avere tutto pronto ci permette di partire con il piede giusto, evitando caos e rincorse.

    Aprire la partita IVA non è il primo passo, ma uno dei tanti. Prima serve chiarezza, progettualità e visione. Noi di Impresa.biz aiutiamo chi vuole mettersi in proprio a fare scelte consapevoli, con il supporto di esperti, strumenti su misura e una rete di partner al servizio dell’impresa.

    Hai un’idea? Iniziamo a costruirla insieme, prima ancora di aprire la partita IVA.

    #ImpresaBiz #PartitaIVA #AvviareUnBusiness #LavoroAutonomo #Freelance #NuoveImprese #BusinessPlan #ValidazioneIdea #ConsulenzaFiscale #PMI #ImprenditoriaGiovanile #AprireUnAttività #StrategiaAziendale
    Hai un’idea di business? Ecco cosa fare prima di aprire partita IVA Noi di Impresa.biz lo vediamo tutti i giorni: qualcuno ha un’idea interessante, magari una competenza da valorizzare, oppure ha notato una nicchia di mercato poco esplorata… e il primo pensiero è: “Apriamo la partita IVA!” Entusiasmo più che giusto. Ma prima di compiere questo passo formale e fiscale, ci sono alcune valutazioni fondamentali da fare. Aprire una partita IVA è un atto importante: implica responsabilità, costi, obblighi e scelte che possono condizionare l’intero percorso imprenditoriale. Ecco i passaggi che consigliamo sempre di seguire prima di avviare ufficialmente un’attività. 1. Valutare la sostenibilità dell’idea Un’idea da sola non basta: deve essere utile, vendibile e realizzabile. Prima di tutto, ci chiediamo: -Qual è il problema che vogliamo risolvere? -Chi è disposto a pagare per la nostra soluzione? -Esistono già concorrenti? Come possiamo differenziarci? Non serve un business plan completo a questo punto, ma almeno una validazione iniziale, anche con una piccola analisi di mercato o qualche test diretto. 2. Scegliere il modello di business Decidiamo come vogliamo generare valore e ricavi: -Vendita di prodotti? Servizi? Abbonamenti? -Lavoro da freelance? E-commerce? Attività artigianale? -Da soli o con soci? Questo ci aiuta anche a capire che forma dare all’attività: ditta individuale, società di persone, SRL, lavoro autonomo? Ogni scelta ha impatti fiscali, legali e operativi diversi. 3. Calcolare i costi iniziali Aprire un’attività richiede qualche investimento, anche minimo: -Spese burocratiche (apertura posizione fiscale, INPS, camera di commercio) -Costi per strumenti di lavoro, sito web, branding, pubblicità -Tempo: il capitale più spesso sottovalutato Facciamo un bilancio iniziale, anche approssimativo, per sapere di cosa abbiamo bisogno davvero per partire. 4. Informarsi sul regime fiscale più adatto Il regime forfettario è molto usato da chi inizia, perché offre semplificazioni fiscali e contabili. Ma non è sempre la scelta migliore. In alcuni casi è più vantaggioso un regime ordinario o una società. Valutiamo: -Quanto prevediamo di guadagnare? -Quali costi dobbiamo sostenere? -Abbiamo altri redditi o collaborazioni? -Meglio confrontarsi con un consulente prima di fare scelte affrettate. 5. Organizzarsi dal punto di vista operativo Anche prima della partita IVA possiamo iniziare a prepararci: -Aprire un conto dedicato -Scegliere strumenti digitali per la gestione (fatturazione, pagamenti, CRM) -Registrare dominio e social -Pianificare un piano base di comunicazione e acquisizione clienti Avere tutto pronto ci permette di partire con il piede giusto, evitando caos e rincorse. Aprire la partita IVA non è il primo passo, ma uno dei tanti. Prima serve chiarezza, progettualità e visione. Noi di Impresa.biz aiutiamo chi vuole mettersi in proprio a fare scelte consapevoli, con il supporto di esperti, strumenti su misura e una rete di partner al servizio dell’impresa. Hai un’idea? Iniziamo a costruirla insieme, prima ancora di aprire la partita IVA. #ImpresaBiz #PartitaIVA #AvviareUnBusiness #LavoroAutonomo #Freelance #NuoveImprese #BusinessPlan #ValidazioneIdea #ConsulenzaFiscale #PMI #ImprenditoriaGiovanile #AprireUnAttività #StrategiaAziendale
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  • Diversificare il business e-commerce: cosa sto sperimentando oltre la vendita diretta

    Dopo qualche anno di attività nel mio e-commerce, ho capito che affidarsi solo alla vendita diretta può diventare rischioso e limitante. Il mercato cambia, i clienti evolvono, e io ho deciso di diversificare il mio business per creare nuove fonti di reddito e aumentare la resilienza del mio progetto.

    Ecco cosa sto sperimentando in questo momento, oltre alla classica vendita di prodotti.

    1. Prodotti digitali
    Ho iniziato a creare e vendere prodotti digitali come guide, corsi online e template. Sono contenuti che posso produrre una volta e vendere a più persone, con costi marginali molto bassi. Questo modello mi permette di raggiungere clienti diversi e generare entrate passive.

    2. Abbonamenti e membership
    Sto testando formule di abbonamento per offrire ai clienti contenuti esclusivi, sconti e accesso anticipato a nuovi prodotti. Questo crea un rapporto più stretto e continuo con il cliente, che torna più spesso e si sente parte di una community.

    3. Collaborazioni e affiliate marketing
    Sto costruendo partnership con altri brand e influencer per ampliare la visibilità e guadagnare commissioni tramite programmi di affiliazione. Questo amplia il network senza dover investire grandi risorse in advertising.

    4. Servizi correlati
    Offro servizi legati al mio settore, come consulenze, personalizzazioni o supporto tecnico. Questo aggiunge valore e crea un’offerta più completa per i clienti.

    Perché diversificare è importante
    Diversificare significa non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Quando un canale rallenta o un prodotto perde appeal, avere altre fonti di guadagno aiuta a mantenere stabile il fatturato e a investire con più serenità.

    La vendita diretta rimane il cuore del mio e-commerce, ma sperimentare nuove strade mi sta aprendo a opportunità inaspettate e a una relazione più profonda con i clienti. Consiglio a chiunque gestisca un e-commerce di esplorare almeno una di queste alternative, adattandola al proprio settore e pubblico.

    #ecommerce #diversificazione #businessonline #prodottidigitali #abbonamenti #affiliateMarketing #venditeonline #imprenditoria #impresabiz

    Diversificare il business e-commerce: cosa sto sperimentando oltre la vendita diretta Dopo qualche anno di attività nel mio e-commerce, ho capito che affidarsi solo alla vendita diretta può diventare rischioso e limitante. Il mercato cambia, i clienti evolvono, e io ho deciso di diversificare il mio business per creare nuove fonti di reddito e aumentare la resilienza del mio progetto. Ecco cosa sto sperimentando in questo momento, oltre alla classica vendita di prodotti. 1. Prodotti digitali Ho iniziato a creare e vendere prodotti digitali come guide, corsi online e template. Sono contenuti che posso produrre una volta e vendere a più persone, con costi marginali molto bassi. Questo modello mi permette di raggiungere clienti diversi e generare entrate passive. 2. Abbonamenti e membership Sto testando formule di abbonamento per offrire ai clienti contenuti esclusivi, sconti e accesso anticipato a nuovi prodotti. Questo crea un rapporto più stretto e continuo con il cliente, che torna più spesso e si sente parte di una community. 3. Collaborazioni e affiliate marketing Sto costruendo partnership con altri brand e influencer per ampliare la visibilità e guadagnare commissioni tramite programmi di affiliazione. Questo amplia il network senza dover investire grandi risorse in advertising. 4. Servizi correlati Offro servizi legati al mio settore, come consulenze, personalizzazioni o supporto tecnico. Questo aggiunge valore e crea un’offerta più completa per i clienti. Perché diversificare è importante Diversificare significa non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Quando un canale rallenta o un prodotto perde appeal, avere altre fonti di guadagno aiuta a mantenere stabile il fatturato e a investire con più serenità. La vendita diretta rimane il cuore del mio e-commerce, ma sperimentare nuove strade mi sta aprendo a opportunità inaspettate e a una relazione più profonda con i clienti. Consiglio a chiunque gestisca un e-commerce di esplorare almeno una di queste alternative, adattandola al proprio settore e pubblico. #ecommerce #diversificazione #businessonline #prodottidigitali #abbonamenti #affiliateMarketing #venditeonline #imprenditoria #impresabiz
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  • Trend alert: il business online è il nuovo lavoro dei 20 anni. Ecco da dove iniziare

    Il lavoro post‑università non è più solo “trovare un impiego”: per tanti ventenni, il business online è diventato una vera e propria carriera. In Italia, le startup fondate da under‑35 sono cresciute del 66 % tra il 2016 e il 2024
    complice un ecosistema sempre più dinamico e incentivi pensati per i giovani .

    Quali sono le opportunità più promettenti per chi ha 20 anni oggi?

    -E‑commerce di nicchia: vendere prodotti unici o ossessioni personali resta una delle formule più vincenti .
    -Corsi online o infoprodotti: un mercato da oltre 87 mld $ nel 2024, con crescita prevista di oltre il 10 % annuo nei prossimi anni
    -Content creation e podcast: strumenti accessibili per condividere passioni, costruire un pubblico e monetizzare
    -Subscription box e attività ricorrenti: un modello emergente anche in Italia, perfetto per chi vuole offrire un’esperienza ricorrente

    Ma da dove iniziare, concretamente?
    Noi di Impresa.biz supportiamo questo nuovo modo di lavorare con una piattaforma pensata proprio per i giovani under‑35:

    -Regime forfettario d’ingresso (5 % di tassazione per 5 anni), ideale per startup e freelance digitali
    -Finanziamenti a fondo perduto e incentivi – come “Nuove imprese a tasso zero” o “Resto al Sud” – raggiungibili anche attraverso un business plan supportato da noi
    -Strumenti pratici per fatturazione, contabilità, scadenze e consulenza personalizzata, per partire subito con uno strumento completo e sicuro.
    -Formazione su temi digitali, community e networking, perché far impresa significa anche costruire relazioni e competenze.

    Il business online è già il lavoro dei 20 anni: i numeri e le tendenze lo confermano.

    Le occasioni sono concrete: e-commerce, corsi, infoprodotti, content creation e abbonamenti ricorrenti sono alla portata.

    Impresa.biz ti accompagna da zero, con regimi fiscali agevolati, incentivi, strumenti e supporto, per partire con chiarezza e crescere con sicurezza.

    Se hai un’idea, un talento o una passione, questo è il momento giusto per trasformarlo in un lavoro concreto e redditizio.
    Con Impresa.biz, inizi oggi – e cresci domani.

    #TrendAlert #BusinessOnline #GiovaniImprenditori #ImpresaBiz #Under35 #StartupItalia #PartitaIVAGiovani #DigitalCareer #LavoroAutonomo
    Trend alert: il business online è il nuovo lavoro dei 20 anni. Ecco da dove iniziare Il lavoro post‑università non è più solo “trovare un impiego”: per tanti ventenni, il business online è diventato una vera e propria carriera. In Italia, le startup fondate da under‑35 sono cresciute del 66 % tra il 2016 e il 2024 complice un ecosistema sempre più dinamico e incentivi pensati per i giovani . Quali sono le opportunità più promettenti per chi ha 20 anni oggi? -E‑commerce di nicchia: vendere prodotti unici o ossessioni personali resta una delle formule più vincenti . -Corsi online o infoprodotti: un mercato da oltre 87 mld $ nel 2024, con crescita prevista di oltre il 10 % annuo nei prossimi anni -Content creation e podcast: strumenti accessibili per condividere passioni, costruire un pubblico e monetizzare -Subscription box e attività ricorrenti: un modello emergente anche in Italia, perfetto per chi vuole offrire un’esperienza ricorrente Ma da dove iniziare, concretamente? Noi di Impresa.biz supportiamo questo nuovo modo di lavorare con una piattaforma pensata proprio per i giovani under‑35: -Regime forfettario d’ingresso (5 % di tassazione per 5 anni), ideale per startup e freelance digitali -Finanziamenti a fondo perduto e incentivi – come “Nuove imprese a tasso zero” o “Resto al Sud” – raggiungibili anche attraverso un business plan supportato da noi -Strumenti pratici per fatturazione, contabilità, scadenze e consulenza personalizzata, per partire subito con uno strumento completo e sicuro. -Formazione su temi digitali, community e networking, perché far impresa significa anche costruire relazioni e competenze. Il business online è già il lavoro dei 20 anni: i numeri e le tendenze lo confermano. Le occasioni sono concrete: e-commerce, corsi, infoprodotti, content creation e abbonamenti ricorrenti sono alla portata. Impresa.biz ti accompagna da zero, con regimi fiscali agevolati, incentivi, strumenti e supporto, per partire con chiarezza e crescere con sicurezza. ✅ Se hai un’idea, un talento o una passione, questo è il momento giusto per trasformarlo in un lavoro concreto e redditizio. Con Impresa.biz, inizi oggi – e cresci domani. #TrendAlert #BusinessOnline #GiovaniImprenditori #ImpresaBiz #Under35 #StartupItalia #PartitaIVAGiovani #DigitalCareer #LavoroAutonomo
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  • Trend alert: il business online è il nuovo lavoro dei 20 anni. Ecco da dove iniziare

    Il lavoro post‑università non è più solo “trovare un impiego”: per tanti ventenni, il business online è diventato una vera e propria carriera. In Italia, le startup fondate da under‑35 sono cresciute del 66 % tra il 2016 e il 2024
    complice un ecosistema sempre più dinamico e incentivi pensati per i giovani .

    Quali sono le opportunità più promettenti per chi ha 20 anni oggi?

    -E‑commerce di nicchia: vendere prodotti unici o ossessioni personali resta una delle formule più vincenti .
    -Corsi online o infoprodotti: un mercato da oltre 87 mld $ nel 2024, con crescita prevista di oltre il 10 % annuo nei prossimi anni
    -Content creation e podcast: strumenti accessibili per condividere passioni, costruire un pubblico e monetizzare
    -Subscription box e attività ricorrenti: un modello emergente anche in Italia, perfetto per chi vuole offrire un’esperienza ricorrente

    Ma da dove iniziare, concretamente?
    Noi di Impresa.biz supportiamo questo nuovo modo di lavorare con una piattaforma pensata proprio per i giovani under‑35:

    -Regime forfettario d’ingresso (5 % di tassazione per 5 anni), ideale per startup e freelance digitali

    -Finanziamenti a fondo perduto e incentivi – come “Nuove imprese a tasso zero” o “Resto al Sud” – raggiungibili anche attraverso un business plan supportato da noi

    -Strumenti pratici per fatturazione, contabilità, scadenze e consulenza personalizzata, per partire subito con uno strumento completo e sicuro.
    -Formazione su temi digitali, community e networking, perché far impresa significa anche costruire relazioni e competenze.

    Il business online è già il lavoro dei 20 anni: i numeri e le tendenze lo confermano.

    Le occasioni sono concrete: e-commerce, corsi, infoprodotti, content creation e abbonamenti ricorrenti sono alla portata.

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    Se hai un’idea, un talento o una passione, questo è il momento giusto per trasformarlo in un lavoro concreto e redditizio.
    Con Impresa.biz, inizi oggi – e cresci domani.

    #TrendAlert #BusinessOnline #GiovaniImprenditori #ImpresaBiz #Under35 #StartupItalia #PartitaIVAGiovani #DigitalCareer #LavoroAutonomo

    Trend alert: il business online è il nuovo lavoro dei 20 anni. Ecco da dove iniziare Il lavoro post‑università non è più solo “trovare un impiego”: per tanti ventenni, il business online è diventato una vera e propria carriera. In Italia, le startup fondate da under‑35 sono cresciute del 66 % tra il 2016 e il 2024 complice un ecosistema sempre più dinamico e incentivi pensati per i giovani . Quali sono le opportunità più promettenti per chi ha 20 anni oggi? -E‑commerce di nicchia: vendere prodotti unici o ossessioni personali resta una delle formule più vincenti . -Corsi online o infoprodotti: un mercato da oltre 87 mld $ nel 2024, con crescita prevista di oltre il 10 % annuo nei prossimi anni -Content creation e podcast: strumenti accessibili per condividere passioni, costruire un pubblico e monetizzare -Subscription box e attività ricorrenti: un modello emergente anche in Italia, perfetto per chi vuole offrire un’esperienza ricorrente Ma da dove iniziare, concretamente? Noi di Impresa.biz supportiamo questo nuovo modo di lavorare con una piattaforma pensata proprio per i giovani under‑35: -Regime forfettario d’ingresso (5 % di tassazione per 5 anni), ideale per startup e freelance digitali -Finanziamenti a fondo perduto e incentivi – come “Nuove imprese a tasso zero” o “Resto al Sud” – raggiungibili anche attraverso un business plan supportato da noi -Strumenti pratici per fatturazione, contabilità, scadenze e consulenza personalizzata, per partire subito con uno strumento completo e sicuro. -Formazione su temi digitali, community e networking, perché far impresa significa anche costruire relazioni e competenze. Il business online è già il lavoro dei 20 anni: i numeri e le tendenze lo confermano. Le occasioni sono concrete: e-commerce, corsi, infoprodotti, content creation e abbonamenti ricorrenti sono alla portata. Impresa.biz ti accompagna da zero, con regimi fiscali agevolati, incentivi, strumenti e supporto, per partire con chiarezza e crescere con sicurezza. ✅ Se hai un’idea, un talento o una passione, questo è il momento giusto per trasformarlo in un lavoro concreto e redditizio. Con Impresa.biz, inizi oggi – e cresci domani. #TrendAlert #BusinessOnline #GiovaniImprenditori #ImpresaBiz #Under35 #StartupItalia #PartitaIVAGiovani #DigitalCareer #LavoroAutonomo
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