• L’internazionalizzazione spiegata a chi non sa nemmeno cosa voglia dire

    Quando ho sentito la parola “internazionalizzazione” per la prima volta, ho pensato:
    “Uhm… roba da multinazionali e uomini in giacca e cravatta, vero?”
    SBAGLIATO.

    L’ho scoperto solo dopo che l’internazionalizzazione può essere una figata anche per freelance, piccole imprese, artigiani, creator, startupper… insomma: anche per me. E forse anche per te.

    Ma quindi… che vuol dire internazionalizzarsi?
    In parole povere:
    Portare la tua attività, i tuoi prodotti o i tuoi servizi… fuori dai confini italiani.

    Non serve aprire sedi in Asia o parlare 7 lingue fluenti.
    Vuol dire anche solo vendere online a clienti in Francia, fare consulenze in inglese, spedire i tuoi prodotti handmade in Germania, collaborare con brand stranieri.

    E perché dovresti pensarci anche tu?
    -Perché il tuo mercato non finisce all’Italia
    -Perché fuori c’è più domanda di quanto immagini
    -Perché diversificare = più sicurezza (soprattutto nei momenti incerti)
    -Perché spesso fuori ci pagano pure meglio

    Serve essere esperta di export? No.
    Serve avere voglia di uscire dalla comfort zone, studiare un po’ e provare. Io ho iniziato facendo tutto da sola, con Google Translate e una voglia matta di farcela

    Internazionalizzarsi non è solo per aziende gigantesche. È per chi ha una visione, un prodotto valido e la voglia di portarlo oltre. Anche se oggi ti sembra impossibile… inizia a pensarci.

    Perché il mondo è grande, e c’è posto anche per te.

    #InternazionalizzazioneSemplice #BusinessGlobale #FattiNotareNelMondo #PMI #FreelanceGlobale #VendereAllEstero #PensareInGrande #DonneCheOsano
    L’internazionalizzazione spiegata a chi non sa nemmeno cosa voglia dire 🌍🤯 Quando ho sentito la parola “internazionalizzazione” per la prima volta, ho pensato: “Uhm… roba da multinazionali e uomini in giacca e cravatta, vero?” SBAGLIATO. 🙅‍♀️ L’ho scoperto solo dopo che l’internazionalizzazione può essere una figata anche per freelance, piccole imprese, artigiani, creator, startupper… insomma: anche per me. E forse anche per te. 💥 Ma quindi… che vuol dire internazionalizzarsi? 🤔 In parole povere: Portare la tua attività, i tuoi prodotti o i tuoi servizi… fuori dai confini italiani. 🇮🇹✈️ Non serve aprire sedi in Asia o parlare 7 lingue fluenti. Vuol dire anche solo vendere online a clienti in Francia, fare consulenze in inglese, spedire i tuoi prodotti handmade in Germania, collaborare con brand stranieri. E perché dovresti pensarci anche tu? 💡 -Perché il tuo mercato non finisce all’Italia -Perché fuori c’è più domanda di quanto immagini -Perché diversificare = più sicurezza (soprattutto nei momenti incerti) -Perché spesso fuori ci pagano pure meglio 👀💶 Serve essere esperta di export? No. Serve avere voglia di uscire dalla comfort zone, studiare un po’ e provare. Io ho iniziato facendo tutto da sola, con Google Translate e una voglia matta di farcela 💻🌐 🎯Internazionalizzarsi non è solo per aziende gigantesche. È per chi ha una visione, un prodotto valido e la voglia di portarlo oltre. Anche se oggi ti sembra impossibile… inizia a pensarci. Perché il mondo è grande, e c’è posto anche per te. 🌍❤️ #InternazionalizzazioneSemplice #BusinessGlobale #FattiNotareNelMondo #PMI #FreelanceGlobale #VendereAllEstero #PensareInGrande #DonneCheOsano
    0 Commenti 0 Condivisioni 72 Viste 0 Recensioni
  • Come valutare un’idea imprenditoriale prima di investire

    Nel nostro lavoro di affiancamento alle imprese, ci capita spesso di ricevere domande come:
    “Secondo voi questa idea funziona?”
    “Vale la pena investirci?”
    La verità è che nessuna idea, da sola, è garanzia di successo. Un’idea va validata, testata, stressata prima di diventare un progetto su cui investire tempo e denaro.
    Noi di impresa.biz abbiamo definito un metodo pratico per valutare un’idea imprenditoriale in modo oggettivo e concreto. E oggi lo condividiamo con te, passo dopo passo.

    1. Il problema esiste davvero?
    Tutte le buone idee risolvono un problema. Ma attenzione: il problema deve essere reale, sentito e urgente per un gruppo di persone disposto a pagare per risolverlo.

    Se il tuo progetto parte da un'intuizione, chiediti:
    -Chi ha davvero questo problema?
    -Quanto è disposto a spendere per risolverlo?
    -Come lo risolve oggi?
    Validazione: parla con potenziali clienti, ascolta i loro bisogni. Niente sondaggi online: conversazioni vere.

    2. C'è un mercato sufficientemente grande?
    Una buona idea deve poter scalare. Quanto è grande il mercato a cui ti rivolgi? È in crescita o in calo? Ci sono nicchie più redditizie?

    Usiamo spesso questo schema:
    -TAM (Total Addressable Market)
    -SAM (Served Available Market)
    -SOM (Share of Market)
    Strumento utile: ricerche di mercato, dati Istat, trend Google, report di settore.

    3. Cosa ci rende diversi (e migliori)?
    Nel 2025, fare qualcosa “già visto” non basta. Serve un vantaggio competitivo chiaro: prezzo, servizio, qualità, velocità, esperienza, tecnologia… qualcosa che ti distingua davvero.
    Domanda critica: perché un cliente dovrebbe scegliere noi invece della soluzione attuale?

    4. Il modello di business è sostenibile?
    Un’idea geniale che non genera margini o ha costi fuori controllo non regge. Qui entra in gioco il Business Model:
    -Quali sono i costi per acquisire un cliente?
    -Quanto ci resta in tasca per ogni vendita?
    -Il cash flow è positivo?
    Strumento pratico: usa il Business Model Canvas per visualizzare tutto su una pagina.

    5. Hai un piano minimo per testare (senza indebitarti)?
    Prima di “lanciarsi”, costruisci un MVP (Minimum Viable Product): la versione più semplice possibile per testare il mercato.

    Non serve un sito da 10.000€, magari bastano:
    -una landing page con un form
    -un questionario strutturato
    -un piccolo evento/test pilota
    Obiettivo: raccogliere feedback reali, prima di investire grandi cifre.

    Valutare un’idea imprenditoriale non significa prevedere il futuro, ma ridurre al minimo i rischi e aumentare la consapevolezza.
    Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno imprenditori, startupper e PMI a validare progetti, testare modelli e passare dall’idea all’azione con metodo.

    Hai un’idea e vuoi capire se “sta in piedi”?
    Contattaci per una prima valutazione gratuita: ti aiutiamo a metterla alla prova, prima che siano i costi (o il mercato) a farlo al posto tuo.

    #IdeaDiBusiness #StartupThinking #BusinessModelCanvas #ValutazioneIdea #InnovazionePMI #NuoviProgetti #MVP #CrescitaAziendale #ImpresaItaliana #ConsulenzaStrategica #TestDiMercato

    Come valutare un’idea imprenditoriale prima di investire Nel nostro lavoro di affiancamento alle imprese, ci capita spesso di ricevere domande come: “Secondo voi questa idea funziona?” “Vale la pena investirci?” La verità è che nessuna idea, da sola, è garanzia di successo. Un’idea va validata, testata, stressata prima di diventare un progetto su cui investire tempo e denaro. Noi di impresa.biz abbiamo definito un metodo pratico per valutare un’idea imprenditoriale in modo oggettivo e concreto. E oggi lo condividiamo con te, passo dopo passo. 1. Il problema esiste davvero? Tutte le buone idee risolvono un problema. Ma attenzione: il problema deve essere reale, sentito e urgente per un gruppo di persone disposto a pagare per risolverlo. Se il tuo progetto parte da un'intuizione, chiediti: -Chi ha davvero questo problema? -Quanto è disposto a spendere per risolverlo? -Come lo risolve oggi? 👉 Validazione: parla con potenziali clienti, ascolta i loro bisogni. Niente sondaggi online: conversazioni vere. 2. C'è un mercato sufficientemente grande? Una buona idea deve poter scalare. Quanto è grande il mercato a cui ti rivolgi? È in crescita o in calo? Ci sono nicchie più redditizie? Usiamo spesso questo schema: -TAM (Total Addressable Market) -SAM (Served Available Market) -SOM (Share of Market) 👉 Strumento utile: ricerche di mercato, dati Istat, trend Google, report di settore. 3. Cosa ci rende diversi (e migliori)? Nel 2025, fare qualcosa “già visto” non basta. Serve un vantaggio competitivo chiaro: prezzo, servizio, qualità, velocità, esperienza, tecnologia… qualcosa che ti distingua davvero. 👉 Domanda critica: perché un cliente dovrebbe scegliere noi invece della soluzione attuale? 4. Il modello di business è sostenibile? Un’idea geniale che non genera margini o ha costi fuori controllo non regge. Qui entra in gioco il Business Model: -Quali sono i costi per acquisire un cliente? -Quanto ci resta in tasca per ogni vendita? -Il cash flow è positivo? 👉 Strumento pratico: usa il Business Model Canvas per visualizzare tutto su una pagina. 5. Hai un piano minimo per testare (senza indebitarti)? Prima di “lanciarsi”, costruisci un MVP (Minimum Viable Product): la versione più semplice possibile per testare il mercato. Non serve un sito da 10.000€, magari bastano: -una landing page con un form -un questionario strutturato -un piccolo evento/test pilota 👉 Obiettivo: raccogliere feedback reali, prima di investire grandi cifre. Valutare un’idea imprenditoriale non significa prevedere il futuro, ma ridurre al minimo i rischi e aumentare la consapevolezza. Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno imprenditori, startupper e PMI a validare progetti, testare modelli e passare dall’idea all’azione con metodo. Hai un’idea e vuoi capire se “sta in piedi”? Contattaci per una prima valutazione gratuita: ti aiutiamo a metterla alla prova, prima che siano i costi (o il mercato) a farlo al posto tuo. #IdeaDiBusiness #StartupThinking #BusinessModelCanvas #ValutazioneIdea #InnovazionePMI #NuoviProgetti #MVP #CrescitaAziendale #ImpresaItaliana #ConsulenzaStrategica #TestDiMercato
    0 Commenti 0 Condivisioni 169 Viste 0 Recensioni
  • Come ho avviato il mio business: storia, errori, successi

    Avviare un business da zero è una delle esperienze più intense (e formative) che si possano vivere. Guardando indietro, non c’è un solo passo del mio percorso che non mi abbia insegnato qualcosa. Oggi voglio raccontarti com’è nato il mio progetto, gli errori che ho fatto, i piccoli (e grandi) successi, e cosa ho imparato lungo la strada.

    Tutto è cominciato con un’idea… poco chiara
    All’inizio avevo solo una cosa: la voglia di lavorare in modo indipendente. Non avevo un business plan perfetto né una strategia vincente. Ma avevo intuito che, nel mondo digitale, c’era spazio per creare qualcosa di mio.

    Ho iniziato a condividere contenuti sui social, a studiare comunicazione, marketing, e a sperimentare. Nessuno mi pagava per quello che facevo all’inizio, ma sapevo che ogni passo era un investimento.

    Gli errori che (per fortuna) mi hanno insegnato tanto
    Voler fare tutto da sola
    Pensavo che per essere davvero “imprenditrice” dovessi controllare ogni dettaglio. Mi sono ritrovata stanca, frustrata e con troppi compiti. Ho capito che delegare non è un fallimento, ma una forma di crescita.

    Sottovalutare la parte fiscale e burocratica
    Ho aperto partita IVA senza sapere cosa comportasse. Ho fatto errori nelle dichiarazioni, nelle fatturazioni, e ho dovuto correre ai ripari. Ora so che avere un buon commercialista e informarsi è fondamentale.

    Non darmi un valore reale
    All’inizio accettavo lavori sottopagati, “per fare esperienza”. Ma svendere il proprio tempo e le proprie competenze non porta lontano. Dare valore al proprio lavoro è uno dei primi atti di autoaffermazione imprenditoriale.

    I primi successi
    Il primo cliente pagante non lo dimenticherò mai. Non tanto per il guadagno (modesto), ma per la conferma che ciò che stavo costruendo aveva valore. Da lì, le cose hanno iniziato a muoversi: piccole collaborazioni, nuove opportunità, una community sempre più coinvolta.

    Il mio brand ha iniziato a prendere forma quando ho smesso di inseguire le tendenze e ho cominciato a comunicare in modo autentico. Ho imparato che essere se stessi, nel lungo periodo, ripaga molto più che cercare di piacere a tutti.

    Cosa ho imparato
    -Non servono risorse infinite per iniziare, ma serve visione e costanza.
    -Gli errori sono inevitabili, ma possono diventare il tuo vantaggio competitivo se sai imparare da loro.
    -Il successo non arriva da un giorno all’altro, ma si costruisce con ogni post, ogni email, ogni scelta fatta con intenzione.

    Se potessi tornare indietro…
    Ricomincerei tutto da capo, con meno paura di sbagliare e più fiducia nelle mie intuizioni. Avrei chiesto aiuto prima, detto più “no” ai progetti sbagliati e dedicato più tempo a costruire relazioni vere, non solo numeri.

    Se anche tu stai pensando di lanciarti nel tuo business, sappi che non esiste il momento perfetto. Esiste il coraggio di iniziare, migliorarsi lungo il cammino e costruire qualcosa che rispecchi davvero chi sei.

    #BusinessStory #ImprenditoriaFemminile #LavoroDigitale #ErroriEDSuccessi #AvviareUnBusiness #CrescitaPersonale #PartitaIVA #FreelanceLife #StartupPersonale

    Come ho avviato il mio business: storia, errori, successi Avviare un business da zero è una delle esperienze più intense (e formative) che si possano vivere. Guardando indietro, non c’è un solo passo del mio percorso che non mi abbia insegnato qualcosa. Oggi voglio raccontarti com’è nato il mio progetto, gli errori che ho fatto, i piccoli (e grandi) successi, e cosa ho imparato lungo la strada. Tutto è cominciato con un’idea… poco chiara All’inizio avevo solo una cosa: la voglia di lavorare in modo indipendente. Non avevo un business plan perfetto né una strategia vincente. Ma avevo intuito che, nel mondo digitale, c’era spazio per creare qualcosa di mio. Ho iniziato a condividere contenuti sui social, a studiare comunicazione, marketing, e a sperimentare. Nessuno mi pagava per quello che facevo all’inizio, ma sapevo che ogni passo era un investimento. Gli errori che (per fortuna) mi hanno insegnato tanto Voler fare tutto da sola Pensavo che per essere davvero “imprenditrice” dovessi controllare ogni dettaglio. Mi sono ritrovata stanca, frustrata e con troppi compiti. Ho capito che delegare non è un fallimento, ma una forma di crescita. Sottovalutare la parte fiscale e burocratica Ho aperto partita IVA senza sapere cosa comportasse. Ho fatto errori nelle dichiarazioni, nelle fatturazioni, e ho dovuto correre ai ripari. Ora so che avere un buon commercialista e informarsi è fondamentale. Non darmi un valore reale All’inizio accettavo lavori sottopagati, “per fare esperienza”. Ma svendere il proprio tempo e le proprie competenze non porta lontano. Dare valore al proprio lavoro è uno dei primi atti di autoaffermazione imprenditoriale. I primi successi Il primo cliente pagante non lo dimenticherò mai. Non tanto per il guadagno (modesto), ma per la conferma che ciò che stavo costruendo aveva valore. Da lì, le cose hanno iniziato a muoversi: piccole collaborazioni, nuove opportunità, una community sempre più coinvolta. Il mio brand ha iniziato a prendere forma quando ho smesso di inseguire le tendenze e ho cominciato a comunicare in modo autentico. Ho imparato che essere se stessi, nel lungo periodo, ripaga molto più che cercare di piacere a tutti. Cosa ho imparato -Non servono risorse infinite per iniziare, ma serve visione e costanza. -Gli errori sono inevitabili, ma possono diventare il tuo vantaggio competitivo se sai imparare da loro. -Il successo non arriva da un giorno all’altro, ma si costruisce con ogni post, ogni email, ogni scelta fatta con intenzione. Se potessi tornare indietro… Ricomincerei tutto da capo, con meno paura di sbagliare e più fiducia nelle mie intuizioni. Avrei chiesto aiuto prima, detto più “no” ai progetti sbagliati e dedicato più tempo a costruire relazioni vere, non solo numeri. Se anche tu stai pensando di lanciarti nel tuo business, sappi che non esiste il momento perfetto. Esiste il coraggio di iniziare, migliorarsi lungo il cammino e costruire qualcosa che rispecchi davvero chi sei. #BusinessStory #ImprenditoriaFemminile #LavoroDigitale #ErroriEDSuccessi #AvviareUnBusiness #CrescitaPersonale #PartitaIVA #FreelanceLife #StartupPersonale
    0 Commenti 0 Condivisioni 250 Viste 0 Recensioni
  • Nomadismo digitale e lavoro flessibile: opportunità per imprenditori e professionisti
    Negli ultimi anni, parole come smart working, nomadismo digitale e lavoro flessibile sono passate da tendenze di nicchia a modelli reali di vita e di business. Non si tratta solo di lavorare da un laptop su una spiaggia tropicale: è una trasformazione profonda di come si concepisce il lavoro, l’impresa e la libertà professionale.

    Noi di Impresa.biz vediamo in questo cambiamento un’occasione concreta per chi fa impresa, crea contenuti, gestisce team o fornisce servizi. Il lavoro da remoto non è più solo una soluzione di emergenza, ma una leva strategica per attrarre talenti, ridurre costi, ampliare i mercati e innovare il proprio modello di business.

    Nomadismo digitale: di cosa stiamo parlando?
    Il nomade digitale è chi lavora in modo indipendente dalla posizione geografica, spesso spostandosi tra Paesi, città o spazi di coworking, grazie a un’attività gestita interamente online.

    Ma questo modello riguarda anche:
    -Freelance e consulenti
    -Startupper e microimprenditori digitali
    -Manager e dipendenti da remoto
    -Creator, formatori, sviluppatori, marketer...
    Il filo comune? Flessibilità + digitale = libertà professionale e nuovi orizzonti di crescita.

    Perché è un’opportunità per imprenditori e professionisti?
    1. Accesso a talenti globali
    Non sei più limitato al bacino locale. Puoi costruire un team internazionale, lavorare con freelance da ogni parte del mondo e aprirti a contaminazioni culturali e professionali.
    2. Riduzione dei costi fissi
    Meno uffici fisici, meno spese strutturali, meno vincoli burocratici. Lavorare in remoto ti permette di snellire la tua organizzazione.
    3. Espansione dei mercati
    Con un business digitale, puoi servire clienti ovunque: basta una strategia mirata e un'infrastruttura smart. Il lavoro flessibile ti dà la mobilità necessaria per seguire nuove opportunità.

    4. Produttività personalizzata
    Molti professionisti aumentano la produttività quando possono scegliere orari e luoghi di lavoro in base al proprio ritmo. Meno stress, più risultati.

    Come sfruttare al meglio questa transizione
    1. Digitalizza la tua attività
    Sito web, tool di gestione clienti, e-commerce, piattaforme di formazione o servizi cloud: la base digitale è indispensabile per lavorare ovunque.
    2. Organizza il lavoro per obiettivi
    Che tu gestisca un team o lavori in autonomia, passa dalla logica dell’orario a quella dei risultati. Le performance migliorano quando il controllo lascia spazio alla fiducia.
    3. Cura la tua identità online
    Chi lavora da remoto ha bisogno di presenza e reputazione digitale: sito professionale, profilo LinkedIn curato, portfolio aggiornato, recensioni. È il tuo biglietto da visita nel mondo flessibile.
    4. Costruisci una routine sostenibile
    Il nomadismo digitale può essere faticoso senza una struttura mentale e operativa. Crea abitudini, ritmi, spazi di lavoro (anche mobili) che ti aiutino a mantenere focus e benessere.

    Strumenti utili per iniziare (con budget ridotto)
    -Notion / Trello / Asana: per organizzare progetti e attività
    -Zoom / Meet / Loom: per comunicare con team e clienti
    -Fiverr / Upwork / Malt: per collaborare con freelance
    -Canva / CapCut / Google Workspace: per creare e gestire contenuti da ovunque
    -Nomad List, Remote OK: per scoprire città e opportunità adatte al lavoro da remoto

    Italia e nomadismo digitale: una sfida ancora aperta
    Il nostro Paese è ricco di borghi, città d’arte, natura e qualità della vita. Eppure, mancano ancora:
    -Spazi di coworking diffusi e accessibili
    -Connessioni veloci in zone periferiche
    -Politiche locali di accoglienza per nomadi digitali

    Alcune regioni (come la Calabria o la Sardegna) stanno sperimentando progetti per attrarre professionisti da remoto. C’è un potenziale enorme, ancora tutto da esplorare.

    Il lavoro flessibile non è solo una modalità nuova: è un'opportunità concreta di ripensare il modo in cui facciamo impresa, costruiamo reti e viviamo il nostro lavoro.

    Per chi è pronto a mettersi in gioco, il digitale apre le porte a una libertà senza precedenti.
    Noi di Impresa.biz continueremo a raccontare le storie di chi sta già vivendo (e costruendo) questa nuova normalità.

    #NomadismoDigitale #LavoroFlessibile #PMI #SmartWorking #DigitalTransformation #FuturoDelLavoro #ImpresaBiz
    Nomadismo digitale e lavoro flessibile: opportunità per imprenditori e professionisti Negli ultimi anni, parole come smart working, nomadismo digitale e lavoro flessibile sono passate da tendenze di nicchia a modelli reali di vita e di business. Non si tratta solo di lavorare da un laptop su una spiaggia tropicale: è una trasformazione profonda di come si concepisce il lavoro, l’impresa e la libertà professionale. Noi di Impresa.biz vediamo in questo cambiamento un’occasione concreta per chi fa impresa, crea contenuti, gestisce team o fornisce servizi. Il lavoro da remoto non è più solo una soluzione di emergenza, ma una leva strategica per attrarre talenti, ridurre costi, ampliare i mercati e innovare il proprio modello di business. Nomadismo digitale: di cosa stiamo parlando? Il nomade digitale è chi lavora in modo indipendente dalla posizione geografica, spesso spostandosi tra Paesi, città o spazi di coworking, grazie a un’attività gestita interamente online. Ma questo modello riguarda anche: -Freelance e consulenti -Startupper e microimprenditori digitali -Manager e dipendenti da remoto -Creator, formatori, sviluppatori, marketer... Il filo comune? Flessibilità + digitale = libertà professionale e nuovi orizzonti di crescita. Perché è un’opportunità per imprenditori e professionisti? 🌍 1. Accesso a talenti globali Non sei più limitato al bacino locale. Puoi costruire un team internazionale, lavorare con freelance da ogni parte del mondo e aprirti a contaminazioni culturali e professionali. 💸 2. Riduzione dei costi fissi Meno uffici fisici, meno spese strutturali, meno vincoli burocratici. Lavorare in remoto ti permette di snellire la tua organizzazione. 📈 3. Espansione dei mercati Con un business digitale, puoi servire clienti ovunque: basta una strategia mirata e un'infrastruttura smart. Il lavoro flessibile ti dà la mobilità necessaria per seguire nuove opportunità. ⚡ 4. Produttività personalizzata Molti professionisti aumentano la produttività quando possono scegliere orari e luoghi di lavoro in base al proprio ritmo. Meno stress, più risultati. Come sfruttare al meglio questa transizione ✅ 1. Digitalizza la tua attività Sito web, tool di gestione clienti, e-commerce, piattaforme di formazione o servizi cloud: la base digitale è indispensabile per lavorare ovunque. ✅ 2. Organizza il lavoro per obiettivi Che tu gestisca un team o lavori in autonomia, passa dalla logica dell’orario a quella dei risultati. Le performance migliorano quando il controllo lascia spazio alla fiducia. ✅ 3. Cura la tua identità online Chi lavora da remoto ha bisogno di presenza e reputazione digitale: sito professionale, profilo LinkedIn curato, portfolio aggiornato, recensioni. È il tuo biglietto da visita nel mondo flessibile. ✅ 4. Costruisci una routine sostenibile Il nomadismo digitale può essere faticoso senza una struttura mentale e operativa. Crea abitudini, ritmi, spazi di lavoro (anche mobili) che ti aiutino a mantenere focus e benessere. Strumenti utili per iniziare (con budget ridotto) -Notion / Trello / Asana: per organizzare progetti e attività -Zoom / Meet / Loom: per comunicare con team e clienti -Fiverr / Upwork / Malt: per collaborare con freelance -Canva / CapCut / Google Workspace: per creare e gestire contenuti da ovunque -Nomad List, Remote OK: per scoprire città e opportunità adatte al lavoro da remoto Italia e nomadismo digitale: una sfida ancora aperta Il nostro Paese è ricco di borghi, città d’arte, natura e qualità della vita. Eppure, mancano ancora: -Spazi di coworking diffusi e accessibili -Connessioni veloci in zone periferiche -Politiche locali di accoglienza per nomadi digitali Alcune regioni (come la Calabria o la Sardegna) stanno sperimentando progetti per attrarre professionisti da remoto. C’è un potenziale enorme, ancora tutto da esplorare. Il lavoro flessibile non è solo una modalità nuova: è un'opportunità concreta di ripensare il modo in cui facciamo impresa, costruiamo reti e viviamo il nostro lavoro. Per chi è pronto a mettersi in gioco, il digitale apre le porte a una libertà senza precedenti. Noi di Impresa.biz continueremo a raccontare le storie di chi sta già vivendo (e costruendo) questa nuova normalità. #NomadismoDigitale #LavoroFlessibile #PMI #SmartWorking #DigitalTransformation #FuturoDelLavoro #ImpresaBiz
    0 Commenti 0 Condivisioni 286 Viste 0 Recensioni
  • Corsi e Webinar: Formazione Pratica per Trasformare un’Idea in un Business Concreto

    In un contesto economico sempre più dinamico e competitivo, avere un'idea non basta: servono strumenti concreti, visione strategica e una forte motivazione per trasformarla in un'impresa di successo. I corsi e i webinar rappresentano oggi una risorsa fondamentale per chi desidera avviare un'attività, aggiornare le proprie competenze o validare il proprio progetto imprenditoriale.

    Formazione Pratica: Dall'Idea all'Azione
    La formazione offerta tramite corsi e webinar è progettata per fornire strumenti operativi immediatamente applicabili. Si parte dalla validazione dell’idea di business, passando per l’analisi del mercato, la definizione del target e del modello di business, fino ad arrivare alla pianificazione finanziaria e al marketing digitale.

    Un aspetto distintivo di queste proposte è la praticità: gli utenti non solo apprendono, ma mettono in pratica, spesso guidati da esperti del settore o imprenditori di successo. I laboratori interattivi, le sessioni Q&A e i project work consentono di confrontarsi in tempo reale e di ricevere feedback mirati.

    Motivazione: Il Carburante dell’Imprenditore
    Trasformare un’idea in un'impresa richiede anche un forte coinvolgimento personale. I corsi più efficaci pongono grande attenzione agli aspetti motivazionali: gestione dell'incertezza, superamento dei fallimenti, sviluppo della resilienza e rafforzamento della leadership personale.

    Molti webinar includono testimonianze di startupper e imprenditori che condividono successi, errori e insegnamenti, offrendo ispirazione e realismo. Questo aiuta i partecipanti a rimanere motivati e focalizzati sul proprio obiettivo, anche nei momenti di difficoltà.

    Strategia: Costruire le Basi per la Crescita
    Ogni idea ha bisogno di una strategia solida per diventare sostenibile. La formazione imprenditoriale moderna si concentra su elementi chiave come:
    -Business model e value proposition
    -Digital marketing e brand positioning
    -Strumenti finanziari per startup e PMI
    -Accesso a fondi, bandi e finanziamenti
    -Networking e partnership strategiche

    Attraverso l'approccio strategico, i corsi aiutano gli aspiranti imprenditori a evitare errori comuni e a costruire un’impresa scalabile e coerente con gli obiettivi di mercato.

    Una Risorsa Accessibile e Continuativa
    Grazie al formato online, corsi e webinar sono oggi accessibili da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Questo consente a professionisti, studenti e aspiranti imprenditori di formarsi in modo flessibile e continuo, seguendo il proprio ritmo e conciliando studio e lavoro.

    Inoltre, molte piattaforme offrono contenuti gratuiti o a basso costo, abbattendo le barriere d’ingresso e democratizzando l’accesso al sapere imprenditoriale.

    La formazione imprenditoriale attraverso corsi e webinar è oggi una leva fondamentale per chi vuole passare dall’idea all’azione. Combinando contenuti pratici, stimoli motivazionali e strumenti strategici, questi percorsi permettono di costruire una solida base su cui far crescere un progetto d’impresa.

    #FormazioneImprenditoriale #StartUpItalia #CorsiOnline #WebinarBusiness #BusinessStrategy #Motivazione #DigitalLearning #IdeaImpresa #ImpresaGiovane
    Corsi e Webinar: Formazione Pratica per Trasformare un’Idea in un Business Concreto In un contesto economico sempre più dinamico e competitivo, avere un'idea non basta: servono strumenti concreti, visione strategica e una forte motivazione per trasformarla in un'impresa di successo. I corsi e i webinar rappresentano oggi una risorsa fondamentale per chi desidera avviare un'attività, aggiornare le proprie competenze o validare il proprio progetto imprenditoriale. Formazione Pratica: Dall'Idea all'Azione La formazione offerta tramite corsi e webinar è progettata per fornire strumenti operativi immediatamente applicabili. Si parte dalla validazione dell’idea di business, passando per l’analisi del mercato, la definizione del target e del modello di business, fino ad arrivare alla pianificazione finanziaria e al marketing digitale. Un aspetto distintivo di queste proposte è la praticità: gli utenti non solo apprendono, ma mettono in pratica, spesso guidati da esperti del settore o imprenditori di successo. I laboratori interattivi, le sessioni Q&A e i project work consentono di confrontarsi in tempo reale e di ricevere feedback mirati. Motivazione: Il Carburante dell’Imprenditore Trasformare un’idea in un'impresa richiede anche un forte coinvolgimento personale. I corsi più efficaci pongono grande attenzione agli aspetti motivazionali: gestione dell'incertezza, superamento dei fallimenti, sviluppo della resilienza e rafforzamento della leadership personale. Molti webinar includono testimonianze di startupper e imprenditori che condividono successi, errori e insegnamenti, offrendo ispirazione e realismo. Questo aiuta i partecipanti a rimanere motivati e focalizzati sul proprio obiettivo, anche nei momenti di difficoltà. Strategia: Costruire le Basi per la Crescita Ogni idea ha bisogno di una strategia solida per diventare sostenibile. La formazione imprenditoriale moderna si concentra su elementi chiave come: -Business model e value proposition -Digital marketing e brand positioning -Strumenti finanziari per startup e PMI -Accesso a fondi, bandi e finanziamenti -Networking e partnership strategiche Attraverso l'approccio strategico, i corsi aiutano gli aspiranti imprenditori a evitare errori comuni e a costruire un’impresa scalabile e coerente con gli obiettivi di mercato. Una Risorsa Accessibile e Continuativa Grazie al formato online, corsi e webinar sono oggi accessibili da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Questo consente a professionisti, studenti e aspiranti imprenditori di formarsi in modo flessibile e continuo, seguendo il proprio ritmo e conciliando studio e lavoro. Inoltre, molte piattaforme offrono contenuti gratuiti o a basso costo, abbattendo le barriere d’ingresso e democratizzando l’accesso al sapere imprenditoriale. La formazione imprenditoriale attraverso corsi e webinar è oggi una leva fondamentale per chi vuole passare dall’idea all’azione. Combinando contenuti pratici, stimoli motivazionali e strumenti strategici, questi percorsi permettono di costruire una solida base su cui far crescere un progetto d’impresa. #FormazioneImprenditoriale #StartUpItalia #CorsiOnline #WebinarBusiness #BusinessStrategy #Motivazione #DigitalLearning #IdeaImpresa #ImpresaGiovane
    0 Commenti 0 Condivisioni 268 Viste 0 Recensioni
  • Bandi e Incentivi per Under 35: Opportunità Nazionali e Regionali nel 2025
    Avviare un’impresa da giovani oggi è possibile, grazie a una serie di incentivi nazionali e regionali dedicati agli under 35. Nel 2025, lo Stato e le Regioni hanno rafforzato strumenti di sostegno all’autoimpiego, all’imprenditoria giovanile e all’innovazione sociale, offrendo contributi a fondo perduto, voucher, agevolazioni fiscali e supporto alla formazione.

    Se hai un’idea da trasformare in business, questo è il momento giusto per cogliere le opportunità.

    Incentivi Nazionali per under 35
    Autoimpiego Centro-Nord Italia
    Un nuovo programma finanziato dallo Stato e rivolto a giovani under 35 (disoccupati, inoccupati, persone con disabilità o migranti) che vogliono avviare una microimpresa nel Centro-Nord.
    -Contributo a fondo perduto fino al 65% su investimenti fino a 200.000 €
    -Voucher di avvio fino a 30.000 € (o 40.000 € per progetti green o innovativi)
    -Valido anche per attività professionali, freelance e startup
    Dotazione finanziaria: oltre 800 milioni € (biennio 2024–2025)

    Resto al Sud 2.0
    Una misura potenziata dedicata agli under 35 che vogliono creare impresa in:
    -Sud Italia (Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata, Molise, Sardegna, Abruzzo)
    -Zone colpite da sisma (Lazio, Marche, Umbria)

    Cosa prevede:
    -Fino al 75% a fondo perduto (investimenti fino a 200.000 €)
    -Voucher fino a 40.000 € (o 50.000 € per progetti tech/sostenibili)
    -Finanziabile anche l’acquisto di beni strumentali, tecnologie, affitto locali, marketing
    Dotazione finanziaria: 445,5 milioni € (2025)

    Incentivi Regionali: focus sulle opportunità locali
    Le Regioni italiane stanno attivando bandi mirati per promuovere la nascita di nuove imprese giovanili. Eccone alcuni attivi nel 2025:
    -Sicilia → Bando CoopStartup Sicilia, per giovani con idee cooperative: formazione, incubazione e premi a fondo perduto
    -Puglia → Contratti di Programma e NIDI, per giovani che vogliono aprire attività nei settori strategici (agroalimentare, servizi digitali, artigianato)
    -Lazio, Toscana, Emilia-Romagna → Voucher startup, bandi smart working, contributi per coworking e innovazione sociale
    Ogni Regione ha un proprio portale e calendario: controlla i siti ufficiali o rivolgiti alla Camera di Commercio locale.

    Come accedere agli incentivi
    -Controlla i requisiti anagrafici e territoriali
    -Prepara un business plan chiaro e sostenibile
    -Compila la domanda online attraverso i portali ufficiali

    Segui la procedura di valutazione: in alcuni casi è prevista una fase di formazione o pre-incubazione

    Alcuni portali utili:
    -www.invitalia.it
    -www.incentivisicilia.it
    -Portali delle singole Regioni

    Nel 2025 fare impresa da giovani è più accessibile che mai.
    Con i giusti strumenti, puoi trasformare un’idea in un progetto concreto, sostenuto da fondi pubblici e bandi dedicati.

    Che tu voglia aprire una bottega artigiana, una startup tech, o lanciarti come freelance, esiste un incentivo pensato per te.

    #giovaniimprenditori #under35 #startupperitalia #bandi2025 #incentivistatali #autoimpiego #restoalsud #startupgiovani #finanziamentiafondo #impresabiz #businessgiovani #microimpresa #fondieuropei

    🧑‍💼 Bandi e Incentivi per Under 35: Opportunità Nazionali e Regionali nel 2025 Avviare un’impresa da giovani oggi è possibile, grazie a una serie di incentivi nazionali e regionali dedicati agli under 35. Nel 2025, lo Stato e le Regioni hanno rafforzato strumenti di sostegno all’autoimpiego, all’imprenditoria giovanile e all’innovazione sociale, offrendo contributi a fondo perduto, voucher, agevolazioni fiscali e supporto alla formazione. Se hai un’idea da trasformare in business, questo è il momento giusto per cogliere le opportunità. 🇮🇹 Incentivi Nazionali per under 35 ✅ Autoimpiego Centro-Nord Italia Un nuovo programma finanziato dallo Stato e rivolto a giovani under 35 (disoccupati, inoccupati, persone con disabilità o migranti) che vogliono avviare una microimpresa nel Centro-Nord. -Contributo a fondo perduto fino al 65% su investimenti fino a 200.000 € -Voucher di avvio fino a 30.000 € (o 40.000 € per progetti green o innovativi) -Valido anche per attività professionali, freelance e startup 📍 Dotazione finanziaria: oltre 800 milioni € (biennio 2024–2025) ✅ Resto al Sud 2.0 Una misura potenziata dedicata agli under 35 che vogliono creare impresa in: -Sud Italia (Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata, Molise, Sardegna, Abruzzo) -Zone colpite da sisma (Lazio, Marche, Umbria) Cosa prevede: -Fino al 75% a fondo perduto (investimenti fino a 200.000 €) -Voucher fino a 40.000 € (o 50.000 € per progetti tech/sostenibili) -Finanziabile anche l’acquisto di beni strumentali, tecnologie, affitto locali, marketing 📍 Dotazione finanziaria: 445,5 milioni € (2025) 🗺️ Incentivi Regionali: focus sulle opportunità locali Le Regioni italiane stanno attivando bandi mirati per promuovere la nascita di nuove imprese giovanili. Eccone alcuni attivi nel 2025: -Sicilia → Bando CoopStartup Sicilia, per giovani con idee cooperative: formazione, incubazione e premi a fondo perduto -Puglia → Contratti di Programma e NIDI, per giovani che vogliono aprire attività nei settori strategici (agroalimentare, servizi digitali, artigianato) -Lazio, Toscana, Emilia-Romagna → Voucher startup, bandi smart working, contributi per coworking e innovazione sociale 💡 Ogni Regione ha un proprio portale e calendario: controlla i siti ufficiali o rivolgiti alla Camera di Commercio locale. 🧭 Come accedere agli incentivi -Controlla i requisiti anagrafici e territoriali -Prepara un business plan chiaro e sostenibile -Compila la domanda online attraverso i portali ufficiali Segui la procedura di valutazione: in alcuni casi è prevista una fase di formazione o pre-incubazione 📌 Alcuni portali utili: -www.invitalia.it -www.incentivisicilia.it -Portali delle singole Regioni Nel 2025 fare impresa da giovani è più accessibile che mai. Con i giusti strumenti, puoi trasformare un’idea in un progetto concreto, sostenuto da fondi pubblici e bandi dedicati. Che tu voglia aprire una bottega artigiana, una startup tech, o lanciarti come freelance, esiste un incentivo pensato per te. #giovaniimprenditori #under35 #startupperitalia #bandi2025 #incentivistatali #autoimpiego #restoalsud #startupgiovani #finanziamentiafondo #impresabiz #businessgiovani #microimpresa #fondieuropei
    Invitalia: l'Agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa
    Invitalia è l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, di proprietà del Ministero dell'Economia. Scopri i progetti.
    0 Commenti 0 Condivisioni 606 Viste 0 Recensioni
  • Microcredito: Cos’è e Come Funziona (Guida Pratica per Nuove Imprese e Partite IVA)
    Hai un’idea imprenditoriale ma le banche ti chiudono la porta in faccia perché “sei troppo piccolo”?
    Non hai garanzie reali o un bilancio da esibire, ma ti serve liquidità per partire?
    Il microcredito può essere la soluzione giusta per te.

    Vediamo cos’è, come funziona e chi può ottenerlo nel 2025.

    Cos’è il Microcredito
    Il microcredito è uno strumento finanziario pensato per persone e microimprese che non riescono ad accedere al credito bancario tradizionale.
    In Italia, è regolato dalla legge e promosso da enti autorizzati, anche grazie al Fondo di Garanzia per le PMI (che copre parte del rischio per le banche).

    Non è solo un prestito: è un supporto completo per avviare o sviluppare un’attività, spesso accompagnato da servizi di assistenza e tutoraggio.

    Quanto si può ottenere
    -Fino a 40.000€ per microimprese e professionisti
    (possono diventare 50.000€ con buon andamento dei pagamenti)
    -Durata: fino a 7 anni
    -Tasso: agevolato e fisso, con rate mensili costanti
    -Nessuna garanzia reale richiesta (no ipoteche, fideiussioni personali)

    A chi è rivolto
    Può fare richiesta chi:
    -È lavoratore autonomo o freelance con partita IVA da massimo 5 anni
    -Ha una microimpresa (max 5 dipendenti nel commercio/servizi o 10 nell’industria)
    -Vuole aprire una nuova attività ma ha difficoltà ad accedere al credito bancario
    Anche disoccupati, NEET, giovani o donne che vogliono mettersi in proprio possono accedere al microcredito, spesso con priorità o bonus extra.

    Come funziona: i passaggi
    Idea o progetto di business: servono una descrizione chiara dell'attività e un piano di utilizzo dei fondi.
    -Richiesta del microcredito: tramite intermediari autorizzati (anche online) oppure tramite banche convenzionate.
    -Tutoraggio obbligatorio: l’imprenditore è seguito da un tutor che aiuta a monitorare l’uso corretto dei fondi e il successo del progetto.
    -Erogazione del prestito: se approvato, il prestito viene erogato in un’unica soluzione o a tranche, in base agli obiettivi.
    -Restituzione a rate: fino a 84 mesi, a tasso agevolato e senza sorprese.

    Cosa puoi finanziare col microcredito
    Acquisto di beni e attrezzature
    -Licenze, software, strumenti digitali
    -Scorte di magazzino
    -Corsi di formazione
    -Spese di marketing o promozione
    -Affitto di locali, costi di avvio
    Non puoi usarlo per: acquisto di immobili, speculazione finanziaria o investimenti personali.

    A chi rivolgersi
    -Mediatori del microcredito autorizzati da ENM (Ente Nazionale Microcredito)
    -Confidi e associazioni di categoria (es. CNA, Confartigianato)
    -Banche partner (Banca Etica, Intesa Sanpaolo, Unicredit in alcuni casi)
    -Piattaforme online accreditate (es. PerMicro, Banca Prossima, Microcredito di Libertà)
    Cerca sempre enti che offrano assistenza e tutoraggio inclusi, obbligatori per legge ma anche utilissimi per non sbagliare.

    Vantaggi del microcredito
    -Accessibile anche a chi non ha garanzie
    -Tassi contenuti e trasparenti
    -Possibilità di avviare un’attività da zero
    -Supporto e formazione inclusi
    -Ottimo per freelance, partite IVA, artigiani, piccoli commercianti
    Attenzione: non è “denaro facile”
    Il microcredito non è un sussidio, ma un vero prestito da restituire.
    Per ottenerlo serve serietà, un progetto credibile e la volontà di lavorare sodo. Ma per chi parte da poco o ha bisogno di un piccolo grande aiuto, può essere il primo passo verso l’indipendenza economica.

    Requisiti principali Partita IVA (anche nuova) o idea imprenditoriale
    Importo finanziabile Fino a 40.000€ (50.000 in alcuni casi)
    Durata del prestito Max 7 anni
    Tutoraggio obbligatorio Sì (gratuito)
    A chi conviene Freelance, microimprese, nuovi imprenditori

    #microcredito #finanziamentiPMI #partitaIVA #nuoveimprese #microimpresa #creditoagevolato #business2025 #accessoalcredito #startupper #freelanceitalia

    Microcredito: Cos’è e Come Funziona (Guida Pratica per Nuove Imprese e Partite IVA) Hai un’idea imprenditoriale ma le banche ti chiudono la porta in faccia perché “sei troppo piccolo”? Non hai garanzie reali o un bilancio da esibire, ma ti serve liquidità per partire? Il microcredito può essere la soluzione giusta per te. Vediamo cos’è, come funziona e chi può ottenerlo nel 2025. 🔍 Cos’è il Microcredito Il microcredito è uno strumento finanziario pensato per persone e microimprese che non riescono ad accedere al credito bancario tradizionale. In Italia, è regolato dalla legge e promosso da enti autorizzati, anche grazie al Fondo di Garanzia per le PMI (che copre parte del rischio per le banche). Non è solo un prestito: è un supporto completo per avviare o sviluppare un’attività, spesso accompagnato da servizi di assistenza e tutoraggio. 💰 Quanto si può ottenere -Fino a 40.000€ per microimprese e professionisti (possono diventare 50.000€ con buon andamento dei pagamenti) -Durata: fino a 7 anni -Tasso: agevolato e fisso, con rate mensili costanti -Nessuna garanzia reale richiesta (no ipoteche, fideiussioni personali) ✅ A chi è rivolto Può fare richiesta chi: -È lavoratore autonomo o freelance con partita IVA da massimo 5 anni -Ha una microimpresa (max 5 dipendenti nel commercio/servizi o 10 nell’industria) -Vuole aprire una nuova attività ma ha difficoltà ad accedere al credito bancario 💡 Anche disoccupati, NEET, giovani o donne che vogliono mettersi in proprio possono accedere al microcredito, spesso con priorità o bonus extra. ⚙️ Come funziona: i passaggi Idea o progetto di business: servono una descrizione chiara dell'attività e un piano di utilizzo dei fondi. -Richiesta del microcredito: tramite intermediari autorizzati (anche online) oppure tramite banche convenzionate. -Tutoraggio obbligatorio: l’imprenditore è seguito da un tutor che aiuta a monitorare l’uso corretto dei fondi e il successo del progetto. -Erogazione del prestito: se approvato, il prestito viene erogato in un’unica soluzione o a tranche, in base agli obiettivi. -Restituzione a rate: fino a 84 mesi, a tasso agevolato e senza sorprese. 📦 Cosa puoi finanziare col microcredito Acquisto di beni e attrezzature -Licenze, software, strumenti digitali -Scorte di magazzino -Corsi di formazione -Spese di marketing o promozione -Affitto di locali, costi di avvio ❌ Non puoi usarlo per: acquisto di immobili, speculazione finanziaria o investimenti personali. 🧭 A chi rivolgersi -Mediatori del microcredito autorizzati da ENM (Ente Nazionale Microcredito) -Confidi e associazioni di categoria (es. CNA, Confartigianato) -Banche partner (Banca Etica, Intesa Sanpaolo, Unicredit in alcuni casi) -Piattaforme online accreditate (es. PerMicro, Banca Prossima, Microcredito di Libertà) 🎯 Cerca sempre enti che offrano assistenza e tutoraggio inclusi, obbligatori per legge ma anche utilissimi per non sbagliare. 📌 Vantaggi del microcredito -Accessibile anche a chi non ha garanzie -Tassi contenuti e trasparenti -Possibilità di avviare un’attività da zero -Supporto e formazione inclusi -Ottimo per freelance, partite IVA, artigiani, piccoli commercianti ❗ Attenzione: non è “denaro facile” Il microcredito non è un sussidio, ma un vero prestito da restituire. Per ottenerlo serve serietà, un progetto credibile e la volontà di lavorare sodo. Ma per chi parte da poco o ha bisogno di un piccolo grande aiuto, può essere il primo passo verso l’indipendenza economica. 🧾 Requisiti principali ✅ Partita IVA (anche nuova) o idea imprenditoriale 💶 Importo finanziabile Fino a 40.000€ (50.000 in alcuni casi) 🕒 Durata del prestito Max 7 anni 🧑‍🏫 Tutoraggio obbligatorio Sì (gratuito) 🧑‍🎓 A chi conviene Freelance, microimprese, nuovi imprenditori #microcredito #finanziamentiPMI #partitaIVA #nuoveimprese #microimpresa #creditoagevolato #business2025 #accessoalcredito #startupper #freelanceitalia
    0 Commenti 0 Condivisioni 597 Viste 0 Recensioni
Sponsorizzato
adv cerca