• Come uso gli strumenti di analisi dati per crescere come influencer

    Quando ho iniziato a fare l’influencer, mi concentravo solo su contenuti creativi, foto curate e caption coinvolgenti. Ma presto ho capito che la vera differenza tra un profilo che cresce e uno che si blocca sta nei dati.
    Saper leggere e interpretare i numeri è fondamentale se vuoi crescere, lavorare con i brand giusti e trasformare la tua presenza online in un business vero.

    Perché i dati sono importanti per un influencer
    Essere un’influencer oggi non significa solo postare belle foto, ma anche capire cosa funziona, per chi e quando.
    I dati ti aiutano a:
    -Scoprire quali contenuti piacciono di più
    -Conoscere meglio il tuo pubblico
    -Capire quando postare per ottenere più interazioni
    -Mostrare risultati concreti ai brand
    Insomma: i dati sono il tuo alleato se vuoi crescere in modo strategico e professionale.

    Gli strumenti che uso ogni giorno
    Ecco gli strumenti che uso regolarmente per monitorare il mio lavoro:

    1. Instagram Insights / TikTok Analytics
    Sono i dati interni delle piattaforme. Li controllo dopo ogni post o video. Mi aiutano a capire:
    -Portata e copertura
    -Salvataggi e condivisioni
    -Tipo di pubblico (età, genere, provenienza)
    -Orari in cui il pubblico è più attivo
    Queste informazioni mi permettono di fare piccoli test e migliorare continuamente.

    2. Creator Studio di Meta
    Per chi lavora con Facebook e Instagram, questo strumento è utilissimo per programmare contenuti e vedere dati più approfonditi.
    Mi permette di vedere l’andamento a lungo termine, confrontare i post e misurare la crescita reale del profilo.

    3. Not Just Analytics / Ninjalitics
    Sono piattaforme esterne che analizzano profili Instagram e TikTok. Le uso per avere una panoramica “esterna” del mio profilo o per analizzare competitor e collaboratori.
    Ti mostrano:
    -Engagement rate reale
    -Crescita follower
    -Brand reputation
    -Dati utili da inserire nel media kit

    4. Google Analytics (per blog o link in bio)
    Se hai un blog o usi link tracciati (es. Linktree, Beacons), puoi monitorare quante persone cliccano, da dove arrivano e cosa fanno dopo.
    Questo è fondamentale quando lavori su campagne affiliate o landing page personalizzate.

    Come uso i dati per migliorare le performance
    Studio cosa ha funzionato meglio: ogni mese analizzo i post con più salvataggi, commenti e condivisioni. Così so che tipo di contenuto replicare.

    Segmento il pubblico: sapere se i miei follower sono più attivi la sera o il weekend cambia tutto. Programmo i post nei momenti giusti.

    Preparo un media kit con dati aggiornati: i brand vogliono vedere numeri veri. Inserisco i dati più forti: reach, impression, engagement medio, CTR dei link.

    Monitoro l’impatto delle collaborazioni: dopo ogni campagna traccio clic, conversioni e reazioni. Questo mi aiuta a dimostrare il valore del mio lavoro (e spesso a chiedere un compenso più alto).

    Risultati concreti che ho ottenuto grazie ai dati
    Da quando ho iniziato a usare strumenti di analisi in modo costante:
    -L’engagement è aumentato del 25%
    -I follower sono più in target con il mio brand
    -Ho migliorato la qualità delle collaborazioni (meno richieste random, più proposte di valore)
    -Riesco a dimostrare il ROI alle aziende, il che mi ha portato più lavori continuativi

    Fare l’influencer è un lavoro creativo, ma i numeri non mentono. Se impari a leggere i dati, puoi fare scelte più intelligenti, costruire una strategia sostenibile e farti notare dai brand con un approccio professionale.

    Il consiglio che darei a chi vuole crescere come influencer?
    Diventa il miglior analista del tuo profilo.

    #InfluencerMarketing #SocialAnalytics #CrescitaSocial #DatiDigitali #MediaKit #BrandCollaboration #SocialData #DigitalInfluencer #CrescitaPersonale #ImpresaDigitale #EcommerceMarketing
    Come uso gli strumenti di analisi dati per crescere come influencer Quando ho iniziato a fare l’influencer, mi concentravo solo su contenuti creativi, foto curate e caption coinvolgenti. Ma presto ho capito che la vera differenza tra un profilo che cresce e uno che si blocca sta nei dati. Saper leggere e interpretare i numeri è fondamentale se vuoi crescere, lavorare con i brand giusti e trasformare la tua presenza online in un business vero. 📊 Perché i dati sono importanti per un influencer Essere un’influencer oggi non significa solo postare belle foto, ma anche capire cosa funziona, per chi e quando. I dati ti aiutano a: -Scoprire quali contenuti piacciono di più -Conoscere meglio il tuo pubblico -Capire quando postare per ottenere più interazioni -Mostrare risultati concreti ai brand Insomma: i dati sono il tuo alleato se vuoi crescere in modo strategico e professionale. 🔍 Gli strumenti che uso ogni giorno Ecco gli strumenti che uso regolarmente per monitorare il mio lavoro: 1. Instagram Insights / TikTok Analytics Sono i dati interni delle piattaforme. Li controllo dopo ogni post o video. Mi aiutano a capire: -Portata e copertura -Salvataggi e condivisioni -Tipo di pubblico (età, genere, provenienza) -Orari in cui il pubblico è più attivo Queste informazioni mi permettono di fare piccoli test e migliorare continuamente. 2. Creator Studio di Meta Per chi lavora con Facebook e Instagram, questo strumento è utilissimo per programmare contenuti e vedere dati più approfonditi. Mi permette di vedere l’andamento a lungo termine, confrontare i post e misurare la crescita reale del profilo. 3. Not Just Analytics / Ninjalitics Sono piattaforme esterne che analizzano profili Instagram e TikTok. Le uso per avere una panoramica “esterna” del mio profilo o per analizzare competitor e collaboratori. Ti mostrano: -Engagement rate reale -Crescita follower -Brand reputation -Dati utili da inserire nel media kit 4. Google Analytics (per blog o link in bio) Se hai un blog o usi link tracciati (es. Linktree, Beacons), puoi monitorare quante persone cliccano, da dove arrivano e cosa fanno dopo. Questo è fondamentale quando lavori su campagne affiliate o landing page personalizzate. 🚀 Come uso i dati per migliorare le performance Studio cosa ha funzionato meglio: ogni mese analizzo i post con più salvataggi, commenti e condivisioni. Così so che tipo di contenuto replicare. Segmento il pubblico: sapere se i miei follower sono più attivi la sera o il weekend cambia tutto. Programmo i post nei momenti giusti. Preparo un media kit con dati aggiornati: i brand vogliono vedere numeri veri. Inserisco i dati più forti: reach, impression, engagement medio, CTR dei link. Monitoro l’impatto delle collaborazioni: dopo ogni campagna traccio clic, conversioni e reazioni. Questo mi aiuta a dimostrare il valore del mio lavoro (e spesso a chiedere un compenso più alto). 📈 Risultati concreti che ho ottenuto grazie ai dati Da quando ho iniziato a usare strumenti di analisi in modo costante: -L’engagement è aumentato del 25% -I follower sono più in target con il mio brand -Ho migliorato la qualità delle collaborazioni (meno richieste random, più proposte di valore) -Riesco a dimostrare il ROI alle aziende, il che mi ha portato più lavori continuativi 🎯 Fare l’influencer è un lavoro creativo, ma i numeri non mentono. Se impari a leggere i dati, puoi fare scelte più intelligenti, costruire una strategia sostenibile e farti notare dai brand con un approccio professionale. Il consiglio che darei a chi vuole crescere come influencer? Diventa il miglior analista del tuo profilo. #InfluencerMarketing #SocialAnalytics #CrescitaSocial #DatiDigitali #MediaKit #BrandCollaboration #SocialData #DigitalInfluencer #CrescitaPersonale #ImpresaDigitale #EcommerceMarketing
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  • Dati, Numeri e Strategia: l’Approccio “Business” al Lavoro di Content Creator

    Essere un content creator oggi significa molto di più che saper fare belle foto o reel virali.
    Se vuoi crescere davvero, collaborare con brand importanti e distinguerti nel mare dei creator digitali, serve una cosa fondamentale: mentalità da business.

    Nel mio percorso, ho imparato che creatività e numeri non sono in opposizione: si potenziano a vicenda.
    Monitorare i KPI, analizzare i risultati e saperli comunicare in modo professionale è ciò che trasforma un creator in un vero professionista.

    I KPI da tenere sempre sotto controllo
    Non basta sapere quanti like ha preso un post. I brand vogliono dati concreti, e noi creator dobbiamo essere pronti a fornirli.

    Ecco i principali KPI (Key Performance Indicators) da monitorare regolarmente:

    -Engagement Rate (tasso di coinvolgimento): like, commenti, salvataggi e condivisioni in proporzione al numero di follower. È il KPI più “caldo”, quello che misura quanto il tuo pubblico è attivo.
    -Reach (copertura): quante persone un contenuto ha effettivamente raggiunto. Utile per valutare la visibilità.
    -Impression: quante volte un contenuto è stato visualizzato (anche più volte dalla stessa persona).
    -Click-Through Rate (CTR): importante soprattutto per le stories con link o per i contenuti con CTA (call to action).
    -Conversion Rate: quante persone hanno compiuto un’azione concreta dopo aver visto il contenuto (acquisto, iscrizione, visita a un sito). È il KPI che interessa di più ai brand orientati alle performance.

    Consiglio pratico: crea un file Excel o un dashboard mensile per monitorare questi dati. Ti aiuta a capire cosa funziona davvero e dove migliorare.

    Come presentare i dati ai brand
    I dati sono il tuo biglietto da visita professionale. Quando ti proponi per una collaborazione o rispondi a una richiesta, allegare una media kit aggiornato con i numeri giusti può fare tutta la differenza.

    Nel mio media kit, ad esempio, includo sempre:
    -Statistiche aggiornate di reach, engagement e audience (età, genere, provenienza)
    -Case study di campagne passate con risultati misurabili
    -Screenshot degli analytics (Instagram Insights, TikTok Pro, YouTube Studio, ecc.)
    -Portfolio con esempi visivi di contenuti creati

    Presentare i dati con chiarezza e ordine dimostra che sei affidabile, organizzata e orientata ai risultati. Un brand si fida molto di più se vede che non lavori “a caso”, ma con metodo.

    Creatività + Strategia = Credibilità
    Non è necessario essere analisti o marketer per approcciarsi al lavoro con strategia.
    Serve consapevolezza: sapere cosa misurare, come migliorare e soprattutto come comunicare il valore che porti.

    Essere creativi è un talento.
    Essere creativi con una visione strategica è un asset di business.

    #ContentStrategy #KPIcreator #MediaKitProfessionale #DigitalMarketing #CreatorBusiness #InfluencerProfessionista #DataDrivenContent #SocialMediaAnalytics #EngagementRate #ConversioneDigitale

    Dati, Numeri e Strategia: l’Approccio “Business” al Lavoro di Content Creator 📊🚀 Essere un content creator oggi significa molto di più che saper fare belle foto o reel virali. Se vuoi crescere davvero, collaborare con brand importanti e distinguerti nel mare dei creator digitali, serve una cosa fondamentale: mentalità da business. Nel mio percorso, ho imparato che creatività e numeri non sono in opposizione: si potenziano a vicenda. 🎯 Monitorare i KPI, analizzare i risultati e saperli comunicare in modo professionale è ciò che trasforma un creator in un vero professionista. 📌 I KPI da tenere sempre sotto controllo Non basta sapere quanti like ha preso un post. I brand vogliono dati concreti, e noi creator dobbiamo essere pronti a fornirli. Ecco i principali KPI (Key Performance Indicators) da monitorare regolarmente: -Engagement Rate (tasso di coinvolgimento): like, commenti, salvataggi e condivisioni in proporzione al numero di follower. È il KPI più “caldo”, quello che misura quanto il tuo pubblico è attivo. -Reach (copertura): quante persone un contenuto ha effettivamente raggiunto. Utile per valutare la visibilità. -Impression: quante volte un contenuto è stato visualizzato (anche più volte dalla stessa persona). -Click-Through Rate (CTR): importante soprattutto per le stories con link o per i contenuti con CTA (call to action). -Conversion Rate: quante persone hanno compiuto un’azione concreta dopo aver visto il contenuto (acquisto, iscrizione, visita a un sito). È il KPI che interessa di più ai brand orientati alle performance. 💡 Consiglio pratico: crea un file Excel o un dashboard mensile per monitorare questi dati. Ti aiuta a capire cosa funziona davvero e dove migliorare. 🧑‍💼 Come presentare i dati ai brand I dati sono il tuo biglietto da visita professionale. Quando ti proponi per una collaborazione o rispondi a una richiesta, allegare una media kit aggiornato con i numeri giusti può fare tutta la differenza. Nel mio media kit, ad esempio, includo sempre: -Statistiche aggiornate di reach, engagement e audience (età, genere, provenienza) -Case study di campagne passate con risultati misurabili -Screenshot degli analytics (Instagram Insights, TikTok Pro, YouTube Studio, ecc.) -Portfolio con esempi visivi di contenuti creati 📈 Presentare i dati con chiarezza e ordine dimostra che sei affidabile, organizzata e orientata ai risultati. Un brand si fida molto di più se vede che non lavori “a caso”, ma con metodo. 📣 Creatività + Strategia = Credibilità Non è necessario essere analisti o marketer per approcciarsi al lavoro con strategia. Serve consapevolezza: sapere cosa misurare, come migliorare e soprattutto come comunicare il valore che porti. Essere creativi è un talento. Essere creativi con una visione strategica è un asset di business. #ContentStrategy #KPIcreator #MediaKitProfessionale #DigitalMarketing #CreatorBusiness #InfluencerProfessionista #DataDrivenContent #SocialMediaAnalytics #EngagementRate #ConversioneDigitale
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  • Come valutare e negoziare una collaborazione retribuita

    Quando si inizia a ricevere proposte di collaborazione da parte dei brand, una delle sfide più delicate riguarda proprio la parte economica: quanto chiedere? Come valutare se è il compenso giusto? E come negoziare senza perdere l’occasione?

    Da Impresa.biz, lo diciamo spesso: trattare una collaborazione retribuita richiede non solo consapevolezza del proprio valore, ma anche preparazione. In questo articolo ti spieghiamo passo dopo passo come valutare e negoziare un accordo in modo professionale e sostenibile.

    1. Valuta il valore del progetto (non solo il compenso)
    Prima di tutto, analizza bene la proposta. Considera:
    -Cosa ti viene chiesto di fare (quanti contenuti, su quali piattaforme, con che tempistiche)
    -Quanto tempo richiede la realizzazione dei contenuti, eventuali revisioni, invio di report
    -Chi è il brand e che tipo di visibilità può offrirti
    -Se i diritti d’uso dei contenuti sono inclusi (e per quanto tempo)
    -Il ritorno che può generarti, non solo economico ma anche in termini di reputazione

    Ricorda: una collaborazione può avere valore anche strategico, ma solo se sei tu a sceglierla — non se la accetti “in perdita” per paura di dire di no.

    2. Definisci il tuo tariffario (e aggiornalo)
    Non puoi negoziare se non sai quanto vali. Costruisci un tariffario di base in base a:
    -Il tuo numero di follower e tasso di engagement
    -Il tipo di contenuti che crei (foto, video, articoli, podcast…)
    -I costi vivi (attrezzatura, tempo, editing, eventuale supporto esterno)
    -L’esperienza e le collaborazioni già fatte
    Pro tip: fai un benchmark guardando cosa offrono influencer simili a te per capire se sei sotto, sopra o in linea con il mercato.

    3. Chiedi (sempre) un brief dettagliato
    Prima di accettare qualsiasi cifra, chiedi un brief chiaro e scritto. Deve includere:
    -Obiettivi della campagna
    -Deliverables richiesti
    -Deadline
    -Diritti d’uso dei contenuti
    -Indicazioni su tone of voice, hashtag, tag obbligatori
    Questo ti aiuta non solo a capire il valore del progetto, ma anche a evitare fraintendimenti futuri.

    4. Come rispondere a un’offerta economica
    Se la cifra proposta è in linea con il tuo tariffario, accetta con serenità, ma specifica sempre cosa è incluso nel prezzo.

    Se invece è troppo bassa:
    -Ringrazia per l’interesse e spiega in modo professionale che, per quel tipo di richiesta, il tuo compenso abituale è diverso.
    -Proponi alternative (es. ridurre i contenuti, eliminare i diritti d’uso, fare un test iniziale a budget più contenuto).
    -Non avere paura di dire no: accettare collaborazioni sottopagate svaluta il tuo lavoro e quello degli altri professionisti del settore.

    5. Metti tutto per iscritto
    Una volta trovato l’accordo, chiedi sempre un contratto o almeno una conferma via e-mail. Specifica:
    -Il compenso pattuito
    -Le modalità di pagamento (tempistiche e fatturazione)
    -I contenuti richiesti
    -Le scadenze
    Questo ti tutela e dimostra professionalità.

    6. Costruisci relazioni, non solo transazioni
    Anche nella negoziazione, sii professionale e rispettoso. A volte una trattativa ben gestita apre la porta a collaborazioni future, anche se la prima proposta non va a buon fine.

    Valutare e negoziare una collaborazione retribuita richiede equilibrio tra consapevolezza del proprio valore, rispetto per il lavoro altrui e capacità di comunicare in modo chiaro.

    Da Impresa.biz, lo ripetiamo spesso: non sei solo un “profilo social”, sei un professionista. E come tale, meriti compensi adeguati, trattative trasparenti e collaborazioni che ti permettano di crescere, non di accontentarti.

    #CollaborazioniRetribuite #InfluencerMarketing #Negoziazione #PersonalBranding #CreatorProfessionista #MediaKit #ImpresaDigitale #StrategiaSocial

    Come valutare e negoziare una collaborazione retribuita Quando si inizia a ricevere proposte di collaborazione da parte dei brand, una delle sfide più delicate riguarda proprio la parte economica: quanto chiedere? Come valutare se è il compenso giusto? E come negoziare senza perdere l’occasione? Da Impresa.biz, lo diciamo spesso: trattare una collaborazione retribuita richiede non solo consapevolezza del proprio valore, ma anche preparazione. In questo articolo ti spieghiamo passo dopo passo come valutare e negoziare un accordo in modo professionale e sostenibile. 1. Valuta il valore del progetto (non solo il compenso) Prima di tutto, analizza bene la proposta. Considera: -Cosa ti viene chiesto di fare (quanti contenuti, su quali piattaforme, con che tempistiche) -Quanto tempo richiede la realizzazione dei contenuti, eventuali revisioni, invio di report -Chi è il brand e che tipo di visibilità può offrirti -Se i diritti d’uso dei contenuti sono inclusi (e per quanto tempo) -Il ritorno che può generarti, non solo economico ma anche in termini di reputazione Ricorda: una collaborazione può avere valore anche strategico, ma solo se sei tu a sceglierla — non se la accetti “in perdita” per paura di dire di no. 2. Definisci il tuo tariffario (e aggiornalo) Non puoi negoziare se non sai quanto vali. Costruisci un tariffario di base in base a: -Il tuo numero di follower e tasso di engagement -Il tipo di contenuti che crei (foto, video, articoli, podcast…) -I costi vivi (attrezzatura, tempo, editing, eventuale supporto esterno) -L’esperienza e le collaborazioni già fatte 🔍 Pro tip: fai un benchmark guardando cosa offrono influencer simili a te per capire se sei sotto, sopra o in linea con il mercato. 3. Chiedi (sempre) un brief dettagliato Prima di accettare qualsiasi cifra, chiedi un brief chiaro e scritto. Deve includere: -Obiettivi della campagna -Deliverables richiesti -Deadline -Diritti d’uso dei contenuti -Indicazioni su tone of voice, hashtag, tag obbligatori Questo ti aiuta non solo a capire il valore del progetto, ma anche a evitare fraintendimenti futuri. 4. Come rispondere a un’offerta economica Se la cifra proposta è in linea con il tuo tariffario, accetta con serenità, ma specifica sempre cosa è incluso nel prezzo. Se invece è troppo bassa: -Ringrazia per l’interesse e spiega in modo professionale che, per quel tipo di richiesta, il tuo compenso abituale è diverso. -Proponi alternative (es. ridurre i contenuti, eliminare i diritti d’uso, fare un test iniziale a budget più contenuto). -Non avere paura di dire no: accettare collaborazioni sottopagate svaluta il tuo lavoro e quello degli altri professionisti del settore. 5. Metti tutto per iscritto Una volta trovato l’accordo, chiedi sempre un contratto o almeno una conferma via e-mail. Specifica: -Il compenso pattuito -Le modalità di pagamento (tempistiche e fatturazione) -I contenuti richiesti -Le scadenze Questo ti tutela e dimostra professionalità. 6. Costruisci relazioni, non solo transazioni Anche nella negoziazione, sii professionale e rispettoso. A volte una trattativa ben gestita apre la porta a collaborazioni future, anche se la prima proposta non va a buon fine. Valutare e negoziare una collaborazione retribuita richiede equilibrio tra consapevolezza del proprio valore, rispetto per il lavoro altrui e capacità di comunicare in modo chiaro. Da Impresa.biz, lo ripetiamo spesso: non sei solo un “profilo social”, sei un professionista. E come tale, meriti compensi adeguati, trattative trasparenti e collaborazioni che ti permettano di crescere, non di accontentarti. #CollaborazioniRetribuite #InfluencerMarketing #Negoziazione #PersonalBranding #CreatorProfessionista #MediaKit #ImpresaDigitale #StrategiaSocial
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  • Come creare un Media Kit efficace per proporsi ai brand

    Negli ultimi anni, abbiamo visto un cambiamento radicale nel modo in cui i creator, le aziende e i professionisti si propongono ai brand. Il Media Kit, da semplice documento di presentazione, è diventato uno strumento chiave per comunicare il proprio valore, attrarre collaborazioni e distinguersi in un mercato affollato. In questo articolo vi spieghiamo come crearne uno davvero efficace.

    Cos’è un Media Kit e perché è importante?
    Un Media Kit è un documento (digitale o stampabile) che presenta chi siete, cosa fate, quali risultati avete ottenuto e perché un brand dovrebbe collaborare proprio con voi. Serve a risparmiare tempo, a fare una buona prima impressione e a dimostrare professionalità.

    Che siate influencer, podcaster, blogger, freelance o piccole realtà editoriali, un Media Kit ben fatto è spesso la differenza tra una collaborazione andata a buon fine e un’e-mail rimasta senza risposta.

    Gli elementi fondamentali di un Media Kit
    Ecco cosa non può mancare in un Media Kit completo ed efficace:
    1. Chi sei
    Una breve bio professionale: chi sei, cosa fai, qual è la tua mission. Punta sull’autenticità, ma resta focalizzato/a su cosa puoi offrire a un brand.
    2. I tuoi numeri
    Includi dati aggiornati e concreti: follower, visite mensili al sito, ascolti podcast, tasso di engagement, newsletter iscritti… Qualunque metrica sia rilevante per la tua attività.
    Consiglio: meglio pochi dati precisi che tanti numeri generici o gonfiati.

    3. Il tuo pubblico
    Descrivi il tuo target: età, genere, provenienza geografica, interessi principali. I brand cercano creator che parlano a nicchie specifiche: mostra che conosci la tua audience.
    4. Cosa offri
    Presenta i tuoi servizi: post sponsorizzati, recensioni, unboxing, interviste, eventi dal vivo, branded content, partnership di lungo termine. Specifica i formati e le piattaforme.
    5. Collaborazioni precedenti
    Se hai già lavorato con brand, mostrali! Includi loghi, mini case study o brevi testimonianze. Attestano la tua credibilità e il tuo impatto.
    6. Contatti e call to action
    Non dimenticare una sezione finale con i tuoi contatti, link ai social e un invito chiaro all’azione: "Scrivimi per collaborare", "Prenota una call", "Richiedi il mio listino prezzi".

    Come presentarlo
    Il Media Kit deve essere visivamente curato, coerente con il tuo brand e semplice da consultare. Usa un design pulito, professionale e assicurati che sia in formato PDF facilmente allegabile o scaricabile da un link.

    Strumenti utili: Canva, Adobe Express, Figma (per i più esperti) offrono template già pronti che puoi personalizzare.

    Aggiornalo regolarmente
    Un errore comune è dimenticarsi di aggiornarlo: cambia i dati almeno ogni 2-3 mesi, aggiungi nuove collaborazioni e mantieni viva l’energia del tuo progetto.

    Creare un Media Kit efficace richiede attenzione, strategia e autenticità. Non si tratta solo di fare bella figura, ma di presentarsi come partner di valore, pronto a portare risultati. Ricorda: il Media Kit è il tuo biglietto da visita nel mondo delle collaborazioni. Fallo parlare per te, nel modo giusto.

    #MediaKit #PersonalBranding #CollaborazioniBrand #DigitalMarketing #ContentCreator #InfluencerMarketing #ImpresaDigitale #CrescitaProfessionale #VisibilitàOnline #StrategieDigitali
    Come creare un Media Kit efficace per proporsi ai brand Negli ultimi anni, abbiamo visto un cambiamento radicale nel modo in cui i creator, le aziende e i professionisti si propongono ai brand. Il Media Kit, da semplice documento di presentazione, è diventato uno strumento chiave per comunicare il proprio valore, attrarre collaborazioni e distinguersi in un mercato affollato. In questo articolo vi spieghiamo come crearne uno davvero efficace. Cos’è un Media Kit e perché è importante? Un Media Kit è un documento (digitale o stampabile) che presenta chi siete, cosa fate, quali risultati avete ottenuto e perché un brand dovrebbe collaborare proprio con voi. Serve a risparmiare tempo, a fare una buona prima impressione e a dimostrare professionalità. Che siate influencer, podcaster, blogger, freelance o piccole realtà editoriali, un Media Kit ben fatto è spesso la differenza tra una collaborazione andata a buon fine e un’e-mail rimasta senza risposta. Gli elementi fondamentali di un Media Kit Ecco cosa non può mancare in un Media Kit completo ed efficace: 1. Chi sei Una breve bio professionale: chi sei, cosa fai, qual è la tua mission. Punta sull’autenticità, ma resta focalizzato/a su cosa puoi offrire a un brand. 2. I tuoi numeri Includi dati aggiornati e concreti: follower, visite mensili al sito, ascolti podcast, tasso di engagement, newsletter iscritti… Qualunque metrica sia rilevante per la tua attività. 📌 Consiglio: meglio pochi dati precisi che tanti numeri generici o gonfiati. 3. Il tuo pubblico Descrivi il tuo target: età, genere, provenienza geografica, interessi principali. I brand cercano creator che parlano a nicchie specifiche: mostra che conosci la tua audience. 4. Cosa offri Presenta i tuoi servizi: post sponsorizzati, recensioni, unboxing, interviste, eventi dal vivo, branded content, partnership di lungo termine. Specifica i formati e le piattaforme. 5. Collaborazioni precedenti Se hai già lavorato con brand, mostrali! Includi loghi, mini case study o brevi testimonianze. Attestano la tua credibilità e il tuo impatto. 6. Contatti e call to action Non dimenticare una sezione finale con i tuoi contatti, link ai social e un invito chiaro all’azione: "Scrivimi per collaborare", "Prenota una call", "Richiedi il mio listino prezzi". Come presentarlo Il Media Kit deve essere visivamente curato, coerente con il tuo brand e semplice da consultare. Usa un design pulito, professionale e assicurati che sia in formato PDF facilmente allegabile o scaricabile da un link. 🎨 Strumenti utili: Canva, Adobe Express, Figma (per i più esperti) offrono template già pronti che puoi personalizzare. Aggiornalo regolarmente Un errore comune è dimenticarsi di aggiornarlo: cambia i dati almeno ogni 2-3 mesi, aggiungi nuove collaborazioni e mantieni viva l’energia del tuo progetto. Creare un Media Kit efficace richiede attenzione, strategia e autenticità. Non si tratta solo di fare bella figura, ma di presentarsi come partner di valore, pronto a portare risultati. Ricorda: il Media Kit è il tuo biglietto da visita nel mondo delle collaborazioni. Fallo parlare per te, nel modo giusto. #MediaKit #PersonalBranding #CollaborazioniBrand #DigitalMarketing #ContentCreator #InfluencerMarketing #ImpresaDigitale #CrescitaProfessionale #VisibilitàOnline #StrategieDigitali
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  • Media Kit e Portfolio: Gli Strumenti Chiave per Chi Vuole Lavorare Davvero con i Brand

    Ciao ragazze! Oggi voglio parlare di un argomento che mi sta molto a cuore, e che penso sia super importante per tutte noi che lavoriamo nel mondo digitale: il Media Kit e il Portfolio. Se sei un’influencer o una content creator che vuole fare sul serio e collaborare con i brand, questi due strumenti sono essenziali per portare il tuo lavoro a un livello superiore. E se non li hai ancora creati, è il momento giusto per cominciare!

    Cos'è il Media Kit e Perché Ti Serve?
    Il Media Kit è, in pratica, la tua carta d’identità professionale. È il documento che racconta chi sei, cosa fai e perché un brand dovrebbe collaborare con te. Lo so, può sembrare una cosa noiosa o superflua, ma ti assicuro che è uno degli strumenti più potenti che puoi avere. In pratica, il media kit è quello che vende il tuo profilo e ti permette di trattare con i brand da professionista.

    Ecco cosa deve contenere il tuo Media Kit:
    -Una Bio Accattivante: Scrivi una breve introduzione su di te, cosa fai, che tipo di contenuti crei e qual è il tuo personal brand. Non dimenticare di includere anche il tuo tone of voice, perché ogni influencer ha uno stile unico.
    -I Dati del Tuo Pubblico: Questo è uno degli aspetti più importanti! Includi dati demografici come età, genere, localizzazione del tuo pubblico. Mostra che hai un pubblico targetizzato e che puoi raggiungere esattamente il gruppo di persone che il brand vuole coinvolgere.
    -Statistiche e Engagement: Qui devi sfoggiare i tuoi numeri! Quindi, follower, engagement rate, reach e tutte le statistiche che fanno capire ai brand che tu sei una persona che sa come coinvolgere il pubblico. Questi numeri sono la tua forza.
    -Collaborazioni Precedenti: Se hai già lavorato con brand, mostra i loghi o i nomi delle aziende con cui hai collaborato. Questo aiuta a costruire la tua credibilità!
    -Tipologie di Contenuti: Elenca che tipo di contenuti puoi creare per il brand: post su Instagram, TikTok videos, YouTube videos, stories, blog posts, ecc. Insomma, fai vedere che sei versatile e che puoi adattarti a più formati.

    Perché il Media Kit È Importante?
    Quando invii il tuo media kit, stai dando al brand tutte le informazioni di cui ha bisogno per capire se sei la persona giusta per la loro campagna. In pratica, è il modo in cui ti presenti ufficialmente. E, lo sai, la prima impressione conta!
    Da quando ho creato il mio media kit, le trattative sono diventate molto più facili, e ho iniziato a ricevere più offerte serie e ben pagate. Il media kit non è solo un “biglietto da visita”: è uno strumento che ti aiuta a negoziare meglio e a posizionarti come una professionista.

    Cos’è un Portfolio e Perché Devi Averne Uno?
    Se il media kit è la tua carta d’identità, il portfolio è il tuo showcase, dove mostri concretamente ciò che sai fare. È una raccolta di tutti i tuoi lavori migliori, le collaborazioni passate e le tue creazioni più rilevanti. Se il brand vuole vedere come lavori, il portfolio è il posto dove può trovare prove del tuo talento!

    Nel tuo portfolio dovresti includere:
    -Case Study di Collaborazioni Passate: Dettagli su progetti con brand, risultati ottenuti (come aumento di vendite o engagement) e il tuo contributo al successo della campagna.
    -Contenuti di Successo: Video, foto o post che hanno avuto il maggiore impatto, mostrando la tua capacità di coinvolgere il pubblico.
    -Testimonianze e Feedback: Commenti positivi da brand o clienti per costruire la tua credibilità.
    -Behind the Scenes: Scatti o video che mostrano il tuo processo creativo, dando un tocco personale e autentico al tuo lavoro.

    Come Creare un Portfolio che Colpisca?
    Esistono diverse modalità per creare un portfolio efficace. Puoi farlo in formato PDF per inviarlo direttamente ai brand, ma io ti consiglio di crearlo anche online. Puoi usare strumenti come Notion, Canva o anche una semplice pagina web personale. Così, ogni volta che ti viene chiesto, puoi condividere un link direttamente.

    Personalmente, il mio portfolio online è sempre aggiornato e mi permette di mostrare facilmente il mio lavoro in modo organizzato e visivamente accattivante.
    Il media kit e il portfolio professionale sono due strumenti indispensabili per chi vuole lavorare seriamente con i brand. Ti permettono di presentarti in modo professionale, far capire il valore del tuo lavoro e aprire porte a collaborazioni sempre più interessanti. Non è mai troppo presto per crearli e, credimi, se li hai ben fatti, ti renderai conto che le opportunità inizieranno a pioverti addosso!

    #InfluencerMarketing #MediaKit #PersonalBranding #PortfolioProfessionale #ContentCreator #DigitalCreator


    Media Kit e Portfolio: Gli Strumenti Chiave per Chi Vuole Lavorare Davvero con i Brand Ciao ragazze! 💖 Oggi voglio parlare di un argomento che mi sta molto a cuore, e che penso sia super importante per tutte noi che lavoriamo nel mondo digitale: il Media Kit e il Portfolio. Se sei un’influencer o una content creator che vuole fare sul serio e collaborare con i brand, questi due strumenti sono essenziali per portare il tuo lavoro a un livello superiore. E se non li hai ancora creati, è il momento giusto per cominciare! 🚀 Cos'è il Media Kit e Perché Ti Serve? Il Media Kit è, in pratica, la tua carta d’identità professionale. È il documento che racconta chi sei, cosa fai e perché un brand dovrebbe collaborare con te. Lo so, può sembrare una cosa noiosa o superflua, ma ti assicuro che è uno degli strumenti più potenti che puoi avere. In pratica, il media kit è quello che vende il tuo profilo e ti permette di trattare con i brand da professionista. Ecco cosa deve contenere il tuo Media Kit: -Una Bio Accattivante: Scrivi una breve introduzione su di te, cosa fai, che tipo di contenuti crei e qual è il tuo personal brand. Non dimenticare di includere anche il tuo tone of voice, perché ogni influencer ha uno stile unico. -I Dati del Tuo Pubblico: Questo è uno degli aspetti più importanti! Includi dati demografici come età, genere, localizzazione del tuo pubblico. Mostra che hai un pubblico targetizzato e che puoi raggiungere esattamente il gruppo di persone che il brand vuole coinvolgere. -Statistiche e Engagement: Qui devi sfoggiare i tuoi numeri! Quindi, follower, engagement rate, reach e tutte le statistiche che fanno capire ai brand che tu sei una persona che sa come coinvolgere il pubblico. Questi numeri sono la tua forza. -Collaborazioni Precedenti: Se hai già lavorato con brand, mostra i loghi o i nomi delle aziende con cui hai collaborato. Questo aiuta a costruire la tua credibilità! -Tipologie di Contenuti: Elenca che tipo di contenuti puoi creare per il brand: post su Instagram, TikTok videos, YouTube videos, stories, blog posts, ecc. Insomma, fai vedere che sei versatile e che puoi adattarti a più formati. Perché il Media Kit È Importante? Quando invii il tuo media kit, stai dando al brand tutte le informazioni di cui ha bisogno per capire se sei la persona giusta per la loro campagna. In pratica, è il modo in cui ti presenti ufficialmente. E, lo sai, la prima impressione conta! Da quando ho creato il mio media kit, le trattative sono diventate molto più facili, e ho iniziato a ricevere più offerte serie e ben pagate. Il media kit non è solo un “biglietto da visita”: è uno strumento che ti aiuta a negoziare meglio e a posizionarti come una professionista. Cos’è un Portfolio e Perché Devi Averne Uno? Se il media kit è la tua carta d’identità, il portfolio è il tuo showcase, dove mostri concretamente ciò che sai fare. È una raccolta di tutti i tuoi lavori migliori, le collaborazioni passate e le tue creazioni più rilevanti. Se il brand vuole vedere come lavori, il portfolio è il posto dove può trovare prove del tuo talento! Nel tuo portfolio dovresti includere: -Case Study di Collaborazioni Passate: Dettagli su progetti con brand, risultati ottenuti (come aumento di vendite o engagement) e il tuo contributo al successo della campagna. -Contenuti di Successo: Video, foto o post che hanno avuto il maggiore impatto, mostrando la tua capacità di coinvolgere il pubblico. -Testimonianze e Feedback: Commenti positivi da brand o clienti per costruire la tua credibilità. -Behind the Scenes: Scatti o video che mostrano il tuo processo creativo, dando un tocco personale e autentico al tuo lavoro. Come Creare un Portfolio che Colpisca? Esistono diverse modalità per creare un portfolio efficace. Puoi farlo in formato PDF per inviarlo direttamente ai brand, ma io ti consiglio di crearlo anche online. Puoi usare strumenti come Notion, Canva o anche una semplice pagina web personale. Così, ogni volta che ti viene chiesto, puoi condividere un link direttamente. Personalmente, il mio portfolio online è sempre aggiornato e mi permette di mostrare facilmente il mio lavoro in modo organizzato e visivamente accattivante. Il media kit e il portfolio professionale sono due strumenti indispensabili per chi vuole lavorare seriamente con i brand. Ti permettono di presentarti in modo professionale, far capire il valore del tuo lavoro e aprire porte a collaborazioni sempre più interessanti. Non è mai troppo presto per crearli e, credimi, se li hai ben fatti, ti renderai conto che le opportunità inizieranno a pioverti addosso! #InfluencerMarketing #MediaKit #PersonalBranding #PortfolioProfessionale #ContentCreator #DigitalCreator
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  • Quanto Farsi Pagare e Come Proporre una Collaborazione se Sei un Influencer


    Parlare di soldi nel mondo degli influencer spesso è ancora un tabù. Ma se vuoi fare sul serio, devi sapere quanto vali e come comunicarlo in modo professionale.
    E no: il numero di follower non è l’unico metro di misura. I brand oggi guardano molto di più all’engagement, alla qualità dei contenuti e all’allineamento con i valori del marchio.

    1. Quanto Farsi Pagare: Le Variabili da Considerare
    Non esiste un “prezzo fisso” per post o story, ma ci sono parametri che puoi usare per costruire il tuo listino:

    Le 5 principali variabili:
    -Numero di follower
    -Engagement rate (like, commenti, interazioni reali)
    -Qualità dei contenuti (foto, video, storytelling)
    -Settore (beauty e fashion pagano di più, ad esempio)
    -Tipologia di contenuto (post statico, reel, stories, YouTube, newsletter, ecc.)

    Fasce indicative (ma flessibili):
    -Nano-influencer (1K–10K): 30–100 € a contenuto
    -Micro-influencer (10K–50K): 100–500 €
    -Mid-tier (50K–200K): 500–2.000 €
    -Macro e Top influencer: da 2.000 € in su
    Il consiglio? Parti con prezzi sostenibili ma non svalutarti. Offri pacchetti (es. 1 reel + 3 stories) e mostra sempre il valore che offri.

    2. Come Proporre una Collaborazione
    Per essere presi sul serio, non basta dire "lavoro con i brand": bisogna saper comunicare in modo chiaro, ordinato e professionale.

    Passaggi fondamentali:
    -Prepara il media kit (chi sei, cosa fai, numeri, esempi di lavori precedenti)
    -Identifica il referente giusto (ufficio marketing, PR agency, ecc.)
    -Invia un’e-mail o DM breve ma professionale
    Segui con una proposta personalizzata
    Offri 2-3 opzioni con contenuti, tempistiche e compensi.

    3. Cosa Includere in una Proposta Commerciale
    Un documento semplice e professionale (anche in PDF) con:
    -Obiettivo della collaborazione
    -Tipologia di contenuto proposta
    -Date previste
    -Diritti d’uso (es. se il brand può usare il tuo contenuto per ADV)
    -Prezzo totale + eventuali note (revisione, format extra, ecc.)
    Pro tip: mostra cosa guadagna il brand, non solo cosa pagherà. Conversioni, reach media, contenuti di qualità.

    Sapersi far pagare non è arroganza: è professionalità.
    Più sei chiaro, strutturato e coerente nelle tue proposte, più i brand ti considereranno una vera risorsa e non “l’influencer della domenica”.

    Non aver paura di parlare di budget.
    Chi ti paga di più, ti rispetta di più.

    #influenceritalia #collaborazionibrand #mediakit #influencermarketing #tariffariinfluencer #guadagnareconisocial #personalbranding #microinfluencer #creatoritalia
    Quanto Farsi Pagare e Come Proporre una Collaborazione se Sei un Influencer Parlare di soldi nel mondo degli influencer spesso è ancora un tabù. Ma se vuoi fare sul serio, devi sapere quanto vali e come comunicarlo in modo professionale. E no: il numero di follower non è l’unico metro di misura. I brand oggi guardano molto di più all’engagement, alla qualità dei contenuti e all’allineamento con i valori del marchio. 1. Quanto Farsi Pagare: Le Variabili da Considerare Non esiste un “prezzo fisso” per post o story, ma ci sono parametri che puoi usare per costruire il tuo listino: ✅ Le 5 principali variabili: -Numero di follower -Engagement rate (like, commenti, interazioni reali) -Qualità dei contenuti (foto, video, storytelling) -Settore (beauty e fashion pagano di più, ad esempio) -Tipologia di contenuto (post statico, reel, stories, YouTube, newsletter, ecc.) 💰 Fasce indicative (ma flessibili): -Nano-influencer (1K–10K): 30–100 € a contenuto -Micro-influencer (10K–50K): 100–500 € -Mid-tier (50K–200K): 500–2.000 € -Macro e Top influencer: da 2.000 € in su 💡 Il consiglio? Parti con prezzi sostenibili ma non svalutarti. Offri pacchetti (es. 1 reel + 3 stories) e mostra sempre il valore che offri. 2. Come Proporre una Collaborazione Per essere presi sul serio, non basta dire "lavoro con i brand": bisogna saper comunicare in modo chiaro, ordinato e professionale. 📩 Passaggi fondamentali: -Prepara il media kit (chi sei, cosa fai, numeri, esempi di lavori precedenti) -Identifica il referente giusto (ufficio marketing, PR agency, ecc.) -Invia un’e-mail o DM breve ma professionale Segui con una proposta personalizzata Offri 2-3 opzioni con contenuti, tempistiche e compensi. 3. Cosa Includere in una Proposta Commerciale Un documento semplice e professionale (anche in PDF) con: -Obiettivo della collaborazione -Tipologia di contenuto proposta -Date previste -Diritti d’uso (es. se il brand può usare il tuo contenuto per ADV) -Prezzo totale + eventuali note (revisione, format extra, ecc.) 🧠 Pro tip: mostra cosa guadagna il brand, non solo cosa pagherà. Conversioni, reach media, contenuti di qualità. Sapersi far pagare non è arroganza: è professionalità. Più sei chiaro, strutturato e coerente nelle tue proposte, più i brand ti considereranno una vera risorsa e non “l’influencer della domenica”. Non aver paura di parlare di budget. Chi ti paga di più, ti rispetta di più. #influenceritalia #collaborazionibrand #mediakit #influencermarketing #tariffariinfluencer #guadagnareconisocial #personalbranding #microinfluencer #creatoritalia
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  • Come Trovare e Contattare i Brand: Guida per Influencer che Vogliono Collaborare sul Serio
    di [Tuo Nome], influencer e content creator

    Una delle domande che ricevo più spesso da chi vuole iniziare a lavorare come influencer è:
    “Come fai a collaborare con i brand?”

    La verità è che, soprattutto all’inizio, non sono i brand a venire da te: sei tu che devi farti avanti.
    Ma non basta mandare un DM su Instagram con scritto “Ciao, collaboriamo?” — serve un approccio strategico, professionale e umano allo stesso tempo.

    Ecco come faccio io.

    1. Trova i Brand Giusti per la Tua Nicchia
    Prima di scrivere a un brand, chiediti:

    È in linea con i miei valori?

    Può interessare davvero alla mia community?

    Mi vedrei davvero a usare i loro prodotti o servizi?

    Dove cercare:
    Instagram: cerca tra i profili seguiti dai tuoi follower, o tra i contenuti sponsorizzati nella tua nicchia.

    Marketplace per creator: come Influencer Hub, Upfluence, Heepsy, Buzzoole, ecc.

    Newsletter e PR agency: molte agenzie inviano regolarmente call per campagne. Iscriviti.

    Amazon o e-commerce di settore: per trovare brand emergenti che potrebbero voler investire in micro o nano-influencer.

    2. Prepara il Tuo Media Kit
    Il media kit è il tuo biglietto da visita. Anche se hai pochi follower, presentarti in modo professionale fa subito la differenza.

    Cosa includere:
    -Chi sei e cosa fai
    -I tuoi dati principali (follower, engagement rate, target)
    -Alcuni esempi di contenuti o collaborazioni
    -Pacchetti o servizi offerti (post, storie, reel, ecc.)
    -Contatti
    Un consiglio: formato PDF, ben impaginato, max 2-3 pagine. Canva è perfetto per realizzarlo.

    3. Come Contattare il Brand (E-mail > DM)
    Sì, puoi iniziare con un DM, ma l’obiettivo è passare subito a un contatto via email. Ecco come strutturo la mia email di primo contatto:

    Oggetto:
    Proposta di collaborazione – [Tuo Nome] x [Nome Brand]

    Corpo del messaggio:
    Ciao [Nome del referente o “Team”],
    Mi chiamo [Tuo Nome], sono un content creator attivo nel settore [es. lifestyle/beauty/fitness], con una community molto coinvolta e in target con il vostro brand.
    Ho avuto modo di conoscere i vostri prodotti e li trovo assolutamente in linea con i valori che promuovo nel mio profilo.
    Mi piacerebbe proporvi una possibile collaborazione per raccontare il vostro prodotto/servizio attraverso contenuti autentici e creativi.
    In allegato trovate il mio media kit con tutti i dettagli.

    Resto a disposizione e vi ringrazio per l’attenzione!

    Un saluto,
    [Tuo Nome + link Instagram, email, sito se disponibile]

    4. Segui le Risposte (o i Silenzi)
    Se un brand non risponde, non è un “no” per sempre. Aspetta 7-10 giorni e poi manda un breve follow-up:

    “Ciao! Volevo solo sapere se avete avuto modo di vedere la mia proposta
    Essere costanti, educati e professionali è ciò che nel tempo costruisce credibilità.

    5. Costruisci Relazioni, Non Solo Collaborazioni
    Ogni collaborazione è un’opportunità per costruire un rapporto. Dopo una campagna:
    -Ringrazia il brand per la fiducia
    -Invia i contenuti anche via email, già ordinati
    -Chiedi feedback
    -Offriti per future iniziative
    Molti dei miei lavori migliori sono arrivati non dalla prima mail, ma dal modo in cui ho gestito il post-collaborazione.

    Trovare e contattare i brand non è un colpo di fortuna, ma un lavoro fatto di ricerca, posizionamento e relazioni vere.
    Se hai una community attiva, dei valori chiari e ti presenti in modo professionale, hai già tutto quello che serve per iniziare a lavorare con i brand.

    Non aspettare che ti scoprano: fatti trovare.

    #influenceritalia #collaborazionibrand #mediakit #personalbranding #influencermarketing #communitybuilding #brandpartnerships #creatoritalia #impresadigitale
    Come Trovare e Contattare i Brand: Guida per Influencer che Vogliono Collaborare sul Serio di [Tuo Nome], influencer e content creator Una delle domande che ricevo più spesso da chi vuole iniziare a lavorare come influencer è: “Come fai a collaborare con i brand?” La verità è che, soprattutto all’inizio, non sono i brand a venire da te: sei tu che devi farti avanti. Ma non basta mandare un DM su Instagram con scritto “Ciao, collaboriamo?” — serve un approccio strategico, professionale e umano allo stesso tempo. Ecco come faccio io. 1. Trova i Brand Giusti per la Tua Nicchia Prima di scrivere a un brand, chiediti: È in linea con i miei valori? Può interessare davvero alla mia community? Mi vedrei davvero a usare i loro prodotti o servizi? Dove cercare: Instagram: cerca tra i profili seguiti dai tuoi follower, o tra i contenuti sponsorizzati nella tua nicchia. Marketplace per creator: come Influencer Hub, Upfluence, Heepsy, Buzzoole, ecc. Newsletter e PR agency: molte agenzie inviano regolarmente call per campagne. Iscriviti. Amazon o e-commerce di settore: per trovare brand emergenti che potrebbero voler investire in micro o nano-influencer. 2. Prepara il Tuo Media Kit Il media kit è il tuo biglietto da visita. Anche se hai pochi follower, presentarti in modo professionale fa subito la differenza. Cosa includere: -Chi sei e cosa fai -I tuoi dati principali (follower, engagement rate, target) -Alcuni esempi di contenuti o collaborazioni -Pacchetti o servizi offerti (post, storie, reel, ecc.) -Contatti Un consiglio: formato PDF, ben impaginato, max 2-3 pagine. Canva è perfetto per realizzarlo. 3. Come Contattare il Brand (E-mail > DM) Sì, puoi iniziare con un DM, ma l’obiettivo è passare subito a un contatto via email. Ecco come strutturo la mia email di primo contatto: Oggetto: Proposta di collaborazione – [Tuo Nome] x [Nome Brand] Corpo del messaggio: Ciao [Nome del referente o “Team”], Mi chiamo [Tuo Nome], sono un content creator attivo nel settore [es. lifestyle/beauty/fitness], con una community molto coinvolta e in target con il vostro brand. Ho avuto modo di conoscere i vostri prodotti e li trovo assolutamente in linea con i valori che promuovo nel mio profilo. Mi piacerebbe proporvi una possibile collaborazione per raccontare il vostro prodotto/servizio attraverso contenuti autentici e creativi. In allegato trovate il mio media kit con tutti i dettagli. Resto a disposizione e vi ringrazio per l’attenzione! Un saluto, [Tuo Nome + link Instagram, email, sito se disponibile] 4. Segui le Risposte (o i Silenzi) Se un brand non risponde, non è un “no” per sempre. Aspetta 7-10 giorni e poi manda un breve follow-up: “Ciao! Volevo solo sapere se avete avuto modo di vedere la mia proposta 😊” Essere costanti, educati e professionali è ciò che nel tempo costruisce credibilità. 5. Costruisci Relazioni, Non Solo Collaborazioni Ogni collaborazione è un’opportunità per costruire un rapporto. Dopo una campagna: -Ringrazia il brand per la fiducia -Invia i contenuti anche via email, già ordinati -Chiedi feedback -Offriti per future iniziative Molti dei miei lavori migliori sono arrivati non dalla prima mail, ma dal modo in cui ho gestito il post-collaborazione. Trovare e contattare i brand non è un colpo di fortuna, ma un lavoro fatto di ricerca, posizionamento e relazioni vere. Se hai una community attiva, dei valori chiari e ti presenti in modo professionale, hai già tutto quello che serve per iniziare a lavorare con i brand. Non aspettare che ti scoprano: fatti trovare. #influenceritalia #collaborazionibrand #mediakit #personalbranding #influencermarketing #communitybuilding #brandpartnerships #creatoritalia #impresadigitale
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