• Le metriche fondamentali da monitorare per un e-commerce di successo
    (I numeri chiave che ogni operatore deve conoscere e tenere d’occhio)

    Ciao!
    Gestire un e-commerce significa prendere decisioni quotidiane basate su dati concreti. Ma quali sono le metriche davvero importanti per capire se il tuo negozio online sta andando nella direzione giusta?

    Te le spiego in modo semplice, così puoi iniziare a monitorarle subito.

    1. Traffico al sito (Visitors)
    Quanti visitatori arrivano sul tuo sito?
    È il primo indicatore di visibilità e interesse. Puoi segmentarlo in:
    -Traffico organico (da Google e motori di ricerca)
    -Traffico a pagamento (campagne pubblicitarie)
    -Traffico diretto (chi conosce già il brand)
    -Traffico social

    2. Tasso di conversione (Conversion Rate)
    Quanti visitatori effettivamente comprano?
    Si calcola così:

    (Numero di acquisti / Numero di visitatori) × 100

    Un tasso di conversione medio per e-commerce si aggira intorno al 2-3%, ma tutto dipende dal settore e dalla qualità del traffico.

    3. Valore medio dell’ordine (Average Order Value - AOV)
    Quanto spende in media un cliente ogni volta che acquista?
    Conoscere l’AOV ti aiuta a capire il potenziale di guadagno per cliente e a valutare strategie come upselling o bundle.

    4. Tasso di abbandono del carrello (Cart Abandonment Rate)
    Quanti clienti aggiungono prodotti al carrello ma non completano l’acquisto?
    Un tasso alto (oltre il 60-70%) indica problemi nel processo di checkout o distrazioni.

    5. Tasso di ritorno clienti (Customer Retention Rate)
    Quanti clienti tornano ad acquistare?
    Fidelizzare è più conveniente che acquisire sempre nuovi clienti.

    6. Costo di acquisizione cliente (Customer Acquisition Cost - CAC)
    Quanto spendi per acquisire un nuovo cliente?
    Dividi il budget marketing per il numero di clienti acquisiti in un periodo.

    7. Margine di profitto
    Non basta vendere tanto: devi sapere quanto ti rimane dopo i costi (prodotti, spedizioni, marketing, tasse).

    8. Tempo medio sul sito e pagine visitate
    Misurano l’interesse e l’esperienza utente: più tempo e pagine viste significano coinvolgimento.

    Monitorare queste metriche ti permette di intervenire tempestivamente, ottimizzare investimenti e migliorare la customer experience.
    Usa strumenti come Google Analytics, la dashboard della tua piattaforma e-commerce o software dedicati per tenere tutto sotto controllo.

    Se vuoi, posso aiutarti a configurare un cruscotto personalizzato o interpretare i dati per migliorare le performance. Scrivimi!

    #EcommerceMetrics #DataDriven #VenditeOnline #ImpresaBiz #AnalisiDati #CrescitaEcommerce
    Le metriche fondamentali da monitorare per un e-commerce di successo (I numeri chiave che ogni operatore deve conoscere e tenere d’occhio) Ciao! Gestire un e-commerce significa prendere decisioni quotidiane basate su dati concreti. Ma quali sono le metriche davvero importanti per capire se il tuo negozio online sta andando nella direzione giusta? Te le spiego in modo semplice, così puoi iniziare a monitorarle subito. 1. Traffico al sito (Visitors) Quanti visitatori arrivano sul tuo sito? È il primo indicatore di visibilità e interesse. Puoi segmentarlo in: -Traffico organico (da Google e motori di ricerca) -Traffico a pagamento (campagne pubblicitarie) -Traffico diretto (chi conosce già il brand) -Traffico social 2. Tasso di conversione (Conversion Rate) Quanti visitatori effettivamente comprano? Si calcola così: (Numero di acquisti / Numero di visitatori) × 100 Un tasso di conversione medio per e-commerce si aggira intorno al 2-3%, ma tutto dipende dal settore e dalla qualità del traffico. 3. Valore medio dell’ordine (Average Order Value - AOV) Quanto spende in media un cliente ogni volta che acquista? Conoscere l’AOV ti aiuta a capire il potenziale di guadagno per cliente e a valutare strategie come upselling o bundle. 4. Tasso di abbandono del carrello (Cart Abandonment Rate) Quanti clienti aggiungono prodotti al carrello ma non completano l’acquisto? Un tasso alto (oltre il 60-70%) indica problemi nel processo di checkout o distrazioni. 5. Tasso di ritorno clienti (Customer Retention Rate) Quanti clienti tornano ad acquistare? Fidelizzare è più conveniente che acquisire sempre nuovi clienti. 6. Costo di acquisizione cliente (Customer Acquisition Cost - CAC) Quanto spendi per acquisire un nuovo cliente? Dividi il budget marketing per il numero di clienti acquisiti in un periodo. 7. Margine di profitto Non basta vendere tanto: devi sapere quanto ti rimane dopo i costi (prodotti, spedizioni, marketing, tasse). 8. Tempo medio sul sito e pagine visitate Misurano l’interesse e l’esperienza utente: più tempo e pagine viste significano coinvolgimento. Monitorare queste metriche ti permette di intervenire tempestivamente, ottimizzare investimenti e migliorare la customer experience. Usa strumenti come Google Analytics, la dashboard della tua piattaforma e-commerce o software dedicati per tenere tutto sotto controllo. Se vuoi, posso aiutarti a configurare un cruscotto personalizzato o interpretare i dati per migliorare le performance. Scrivimi! #EcommerceMetrics #DataDriven #VenditeOnline #ImpresaBiz #AnalisiDati #CrescitaEcommerce
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  • Analisi KPI per e-commerce: cosa monitorare davvero ogni settimana

    Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono subito reso conto che per crescere non bastava solo vendere. Dovevo capire cosa funzionava davvero e cosa no, per poter prendere decisioni efficaci e veloci. E per farlo, i dati sono fondamentali.

    Il problema? I numeri sono tantissimi e non tutti utili. Nel tempo ho imparato a concentrarmi solo su quei KPI (Key Performance Indicators) che mi danno una fotografia chiara e immediata della salute del mio shop, così da poter intervenire tempestivamente.

    Ti racconto quali sono i KPI che controllo ogni settimana e perché sono così importanti.

    1. Tasso di conversione (CR)
    È il numero che più di ogni altro dice se il mio sito convince i visitatori a diventare clienti.
    Se il tasso scende, significa che c’è qualcosa che non funziona nel percorso d’acquisto, nella user experience o nel messaggio.

    Come monitorarlo:
    Lo controllo settimanalmente su Google Analytics e sulla piattaforma del mio CMS.

    2. Valore medio ordine (AOV)
    Capire quanto spende in media ogni cliente mi aiuta a progettare promozioni e pacchetti.
    Se l’AOV sale, vuol dire che sto riuscendo a far acquistare di più o prodotti più costosi.

    3. Traffico qualificato
    Non conta solo quante persone arrivano sul sito, ma quali persone arrivano.
    Controllo le fonti principali (Google Ads, SEO, social, email marketing) per capire dove conviene investire.

    4. Tasso di abbandono del carrello
    Quante persone iniziano l’acquisto ma poi mollano tutto?
    Se questo numero è alto, può significare problemi tecnici, costi di spedizione troppo alti o distrazioni nel funnel.

    5. Numero di ordini e ricavi totali
    Dati classici, ma fondamentali per monitorare l’andamento complessivo.
    Li confronto con le settimane precedenti e con gli stessi periodi dell’anno scorso.

    6. Customer Lifetime Value (CLV)
    Non è un dato che vedo ogni settimana, ma è un KPI a cui guardo almeno una volta al mese per capire quanto vale davvero un cliente nel tempo.

    7. Indice di soddisfazione clienti (NPS, recensioni, feedback)
    Monitoro le recensioni e i feedback per intercettare tempestivamente problemi o opportunità di miglioramento.

    Perché monitorare questi KPI ogni settimana?
    La risposta è semplice: il mercato e il comportamento degli utenti cambiano velocemente. Solo con un controllo costante posso:
    -Scoprire subito eventuali cali di performance
    -Correggere campagne o offerte non efficaci
    -Ottimizzare costi e margini
    -Migliorare la customer experience

    Non serve fissarsi su decine di dati, ma scegliere quelli che raccontano la storia vera del nostro e-commerce.
    Io ho trovato la mia “lista corta” e ti consiglio di fare lo stesso: parti dai KPI base e aggiungi solo quelli che ti servono per il tuo modello di business.

    Se vuoi, posso aiutarti a creare una dashboard personalizzata con i KPI più utili per il tuo shop. Basta chiedere!

    #Ecommerce #KPI #DataDriven #AnalisiDati #MarketingDigitale #VendereOnline #ImpresaBiz #GoogleAnalytics #OttimizzazioneConversioni #CustomerExperience

    Analisi KPI per e-commerce: cosa monitorare davvero ogni settimana Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono subito reso conto che per crescere non bastava solo vendere. Dovevo capire cosa funzionava davvero e cosa no, per poter prendere decisioni efficaci e veloci. E per farlo, i dati sono fondamentali. Il problema? I numeri sono tantissimi e non tutti utili. Nel tempo ho imparato a concentrarmi solo su quei KPI (Key Performance Indicators) che mi danno una fotografia chiara e immediata della salute del mio shop, così da poter intervenire tempestivamente. Ti racconto quali sono i KPI che controllo ogni settimana e perché sono così importanti. 1. Tasso di conversione (CR) È il numero che più di ogni altro dice se il mio sito convince i visitatori a diventare clienti. Se il tasso scende, significa che c’è qualcosa che non funziona nel percorso d’acquisto, nella user experience o nel messaggio. Come monitorarlo: Lo controllo settimanalmente su Google Analytics e sulla piattaforma del mio CMS. 2. Valore medio ordine (AOV) Capire quanto spende in media ogni cliente mi aiuta a progettare promozioni e pacchetti. Se l’AOV sale, vuol dire che sto riuscendo a far acquistare di più o prodotti più costosi. 3. Traffico qualificato Non conta solo quante persone arrivano sul sito, ma quali persone arrivano. Controllo le fonti principali (Google Ads, SEO, social, email marketing) per capire dove conviene investire. 4. Tasso di abbandono del carrello Quante persone iniziano l’acquisto ma poi mollano tutto? Se questo numero è alto, può significare problemi tecnici, costi di spedizione troppo alti o distrazioni nel funnel. 5. Numero di ordini e ricavi totali Dati classici, ma fondamentali per monitorare l’andamento complessivo. Li confronto con le settimane precedenti e con gli stessi periodi dell’anno scorso. 6. Customer Lifetime Value (CLV) Non è un dato che vedo ogni settimana, ma è un KPI a cui guardo almeno una volta al mese per capire quanto vale davvero un cliente nel tempo. 7. Indice di soddisfazione clienti (NPS, recensioni, feedback) Monitoro le recensioni e i feedback per intercettare tempestivamente problemi o opportunità di miglioramento. Perché monitorare questi KPI ogni settimana? La risposta è semplice: il mercato e il comportamento degli utenti cambiano velocemente. Solo con un controllo costante posso: -Scoprire subito eventuali cali di performance -Correggere campagne o offerte non efficaci -Ottimizzare costi e margini -Migliorare la customer experience Non serve fissarsi su decine di dati, ma scegliere quelli che raccontano la storia vera del nostro e-commerce. Io ho trovato la mia “lista corta” e ti consiglio di fare lo stesso: parti dai KPI base e aggiungi solo quelli che ti servono per il tuo modello di business. Se vuoi, posso aiutarti a creare una dashboard personalizzata con i KPI più utili per il tuo shop. Basta chiedere! #Ecommerce #KPI #DataDriven #AnalisiDati #MarketingDigitale #VendereOnline #ImpresaBiz #GoogleAnalytics #OttimizzazioneConversioni #CustomerExperience
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  • Come sfrutto i dati per anticipare problemi e migliorare il servizio
    Nel mio lavoro di operatore e-commerce, i dati sono diventati una vera e propria bussola. Non solo mi aiutano a capire cosa sta funzionando, ma soprattutto mi permettono di anticipare problemi e migliorare costantemente il servizio offerto ai clienti. Ecco come faccio.

    1. Analizzo i dati di vendita per prevedere trend e scorte
    Controllare regolarmente quali prodotti vendono di più e in quali periodi mi permette di prevedere la domanda e organizzare al meglio le scorte. Questo mi aiuta a evitare rotture di stock e a non rimanere mai senza prodotti importanti.

    2. Monitoro i tempi di spedizione e le consegne
    Grazie ai dati sulle spedizioni posso capire se ci sono ritardi ricorrenti o problemi con determinati corrieri. In questo modo intervengo subito, modificando procedure o scegliendo partner più affidabili per garantire consegne puntuali.

    3. Tengo sotto controllo i feedback e le recensioni
    I commenti dei clienti sono una miniera di informazioni. Analizzando le recensioni negative e positive, scopro quali aspetti del servizio migliorare (ad esempio imballaggi, tempi di risposta, qualità dei prodotti) e quali punti di forza valorizzare.

    4. Valuto i dati di customer care
    Tengo traccia delle domande frequenti, dei reclami e delle richieste di assistenza per individuare problemi ricorrenti. Questo mi consente di creare FAQ più complete, migliorare i processi interni e offrire un supporto più rapido e mirato.

    5. Uso i dati per ottimizzare il marketing e le promozioni
    Analizzando i dati sulle campagne pubblicitarie, vedo quali messaggi e canali funzionano meglio. Così posso adattare le strategie di marketing per raggiungere il pubblico giusto con offerte mirate e aumentare le conversioni.

    Sfruttare i dati nel mio lavoro quotidiano mi ha permesso di passare da una gestione reattiva a una proattiva. Anticipo problemi, prendo decisioni più informate e offro un servizio sempre migliore. Se vuoi far crescere il tuo e-commerce, imparare a leggere e usare i dati è la chiave.

    #DataDriven #EcommerceTips #ImpresaBiz #CustomerCare #AnalisiDati #BusinessOnline #ServizioClienti
    Come sfrutto i dati per anticipare problemi e migliorare il servizio Nel mio lavoro di operatore e-commerce, i dati sono diventati una vera e propria bussola. Non solo mi aiutano a capire cosa sta funzionando, ma soprattutto mi permettono di anticipare problemi e migliorare costantemente il servizio offerto ai clienti. Ecco come faccio. 1. Analizzo i dati di vendita per prevedere trend e scorte Controllare regolarmente quali prodotti vendono di più e in quali periodi mi permette di prevedere la domanda e organizzare al meglio le scorte. Questo mi aiuta a evitare rotture di stock e a non rimanere mai senza prodotti importanti. 2. Monitoro i tempi di spedizione e le consegne Grazie ai dati sulle spedizioni posso capire se ci sono ritardi ricorrenti o problemi con determinati corrieri. In questo modo intervengo subito, modificando procedure o scegliendo partner più affidabili per garantire consegne puntuali. 3. Tengo sotto controllo i feedback e le recensioni I commenti dei clienti sono una miniera di informazioni. Analizzando le recensioni negative e positive, scopro quali aspetti del servizio migliorare (ad esempio imballaggi, tempi di risposta, qualità dei prodotti) e quali punti di forza valorizzare. 4. Valuto i dati di customer care Tengo traccia delle domande frequenti, dei reclami e delle richieste di assistenza per individuare problemi ricorrenti. Questo mi consente di creare FAQ più complete, migliorare i processi interni e offrire un supporto più rapido e mirato. 5. Uso i dati per ottimizzare il marketing e le promozioni Analizzando i dati sulle campagne pubblicitarie, vedo quali messaggi e canali funzionano meglio. Così posso adattare le strategie di marketing per raggiungere il pubblico giusto con offerte mirate e aumentare le conversioni. Sfruttare i dati nel mio lavoro quotidiano mi ha permesso di passare da una gestione reattiva a una proattiva. Anticipo problemi, prendo decisioni più informate e offro un servizio sempre migliore. Se vuoi far crescere il tuo e-commerce, imparare a leggere e usare i dati è la chiave. #DataDriven #EcommerceTips #ImpresaBiz #CustomerCare #AnalisiDati #BusinessOnline #ServizioClienti
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  • Come analizzare i dati di vendita per capire cosa funziona davvero

    In questi anni nel mondo dell’e-commerce ho imparato che i numeri non mentono mai.
    Analizzare correttamente i dati di vendita è fondamentale per capire cosa funziona, cosa va migliorato e dove investire tempo e risorse.

    Non si tratta solo di guardare il fatturato totale, ma di approfondire ogni dettaglio per prendere decisioni strategiche basate su dati concreti.

    1. Segmenta i dati per prodotto e categoria
    Non tutti i prodotti performano allo stesso modo.
    Analizzando le vendite per singolo articolo e categoria puoi capire quali sono i best seller e quali invece hanno bisogno di attenzione o di essere rimossi.

    2. Valuta il comportamento dei clienti
    Chi sono i clienti che acquistano di più? Qual è il loro percorso d’acquisto?
    Utilizza strumenti come Google Analytics per tracciare le conversioni, il tasso di abbandono carrello e il tempo medio di visita.

    3. Monitora le promozioni e le campagne
    Confronta le vendite durante le promozioni con i periodi normali per valutare l’efficacia delle offerte e delle campagne marketing.

    4. Analizza i margini di profitto
    Non basta vendere tanto, è importante capire quali prodotti generano maggior margine e quali costano troppo in termini di costi e spedizioni.

    5. Usa dashboard e report personalizzati
    Strumenti come Shopify Analytics, Google Data Studio o software di BI ti aiutano a visualizzare i dati in modo chiaro e intuitivo, rendendo più semplice l’interpretazione.

    Vuoi un modello di report semplice e pratico per analizzare le tue vendite?
    Scrivimi “DATI” in DM o commenta qui sotto e te lo invio subito!

    #AnalisiDati #Ecommerce #VenditeOnline #OperatoriEcommerce #BusinessIntelligence #MarketingStrategico #CustomerInsight #DigitalBusiness #GrowthHacking
    Come analizzare i dati di vendita per capire cosa funziona davvero In questi anni nel mondo dell’e-commerce ho imparato che i numeri non mentono mai. Analizzare correttamente i dati di vendita è fondamentale per capire cosa funziona, cosa va migliorato e dove investire tempo e risorse. Non si tratta solo di guardare il fatturato totale, ma di approfondire ogni dettaglio per prendere decisioni strategiche basate su dati concreti. 1. Segmenta i dati per prodotto e categoria Non tutti i prodotti performano allo stesso modo. Analizzando le vendite per singolo articolo e categoria puoi capire quali sono i best seller e quali invece hanno bisogno di attenzione o di essere rimossi. 2. Valuta il comportamento dei clienti Chi sono i clienti che acquistano di più? Qual è il loro percorso d’acquisto? Utilizza strumenti come Google Analytics per tracciare le conversioni, il tasso di abbandono carrello e il tempo medio di visita. 3. Monitora le promozioni e le campagne Confronta le vendite durante le promozioni con i periodi normali per valutare l’efficacia delle offerte e delle campagne marketing. 4. Analizza i margini di profitto Non basta vendere tanto, è importante capire quali prodotti generano maggior margine e quali costano troppo in termini di costi e spedizioni. 5. Usa dashboard e report personalizzati Strumenti come Shopify Analytics, Google Data Studio o software di BI ti aiutano a visualizzare i dati in modo chiaro e intuitivo, rendendo più semplice l’interpretazione. 🚀 Vuoi un modello di report semplice e pratico per analizzare le tue vendite? Scrivimi “DATI” in DM o commenta qui sotto e te lo invio subito! #AnalisiDati #Ecommerce #VenditeOnline #OperatoriEcommerce #BusinessIntelligence #MarketingStrategico #CustomerInsight #DigitalBusiness #GrowthHacking
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  • Come leggere i dati del tuo store (senza diventare matto)

    All’inizio, quando ho aperto il mio e-commerce, guardare i dati era come leggere un libro in una lingua straniera.
    Grafici, numeri, percentuali… mi sentivo sopraffatta e un po’ persa.

    Poi ho capito una cosa fondamentale: non serve diventare esperta di statistica per usare i dati a tuo vantaggio.
    Basta sapere cosa guardare, e come interpretarlo in modo pratico.

    Ecco cosa faccio io, passo dopo passo, per non impazzire davanti alle dashboard

    1. Parti dalle metriche base
    Non cercare di analizzare tutto in una volta. Concentrati su:
    -Traffico: quante persone visitano il tuo store
    -Tasso di conversione: quanti di questi visitatori comprano davvero
    -Valore medio ordine (AOV): quanto spende in media chi compra
    -Tasso di abbandono carrello: quante persone mettono prodotti nel carrello e poi se ne vanno

    2. Guarda il “perché” dietro ai numeri
    Se il tasso di conversione è basso, chiediti: cosa blocca l’acquisto?
    Se il traffico è alto ma vendi poco, forse stai attirando persone non interessate.
    Usa questi dati per capire cosa migliorare.

    3. Analizza i trend, non i numeri isolati
    Un singolo giorno o settimana può essere influenzato da mille fattori.
    Guarda i dati settimanali o mensili per capire se il business sta crescendo davvero.

    4. Usa strumenti semplici e visual
    Io uso dashboard intuitive come Google Analytics, Shopify Analytics o strumenti integrati nel mio store.
    Questi mostrano tutto con grafici chiari e ti danno anche consigli pratici.

    5. Non avere paura di chiedere aiuto
    Se un dato ti confonde, cerca tutorial, corsi o chiedi a un esperto.
    Anche io all’inizio ho imparato a interpretare i dati grazie a guide semplici e chiacchierate con professionisti.

    Leggere i dati è come avere una bussola per il tuo business.
    Ti aiuta a capire dove stai andando, cosa funziona e cosa no.
    E soprattutto, ti permette di prendere decisioni più consapevoli e meno basate sull’istinto.

    Hai mai provato a leggere i dati del tuo store? Cosa ti ha confuso di più? Scrivimelo nei commenti!

    #EcommerceTips #AnalisiDati #MentalitàDaCEO #BusinessOnline #GrowthMindset #DonneCheVendono #MarketingDigitale #DecisioniDataDriven #ShopifyTips #GoogleAnalytics
    📊 Come leggere i dati del tuo store (senza diventare matto) All’inizio, quando ho aperto il mio e-commerce, guardare i dati era come leggere un libro in una lingua straniera. Grafici, numeri, percentuali… mi sentivo sopraffatta e un po’ persa. Poi ho capito una cosa fondamentale: non serve diventare esperta di statistica per usare i dati a tuo vantaggio. Basta sapere cosa guardare, e come interpretarlo in modo pratico. Ecco cosa faccio io, passo dopo passo, per non impazzire davanti alle dashboard 👇 🔍 1. Parti dalle metriche base Non cercare di analizzare tutto in una volta. Concentrati su: -Traffico: quante persone visitano il tuo store -Tasso di conversione: quanti di questi visitatori comprano davvero -Valore medio ordine (AOV): quanto spende in media chi compra -Tasso di abbandono carrello: quante persone mettono prodotti nel carrello e poi se ne vanno 🧩 2. Guarda il “perché” dietro ai numeri Se il tasso di conversione è basso, chiediti: cosa blocca l’acquisto? Se il traffico è alto ma vendi poco, forse stai attirando persone non interessate. Usa questi dati per capire cosa migliorare. 📅 3. Analizza i trend, non i numeri isolati Un singolo giorno o settimana può essere influenzato da mille fattori. Guarda i dati settimanali o mensili per capire se il business sta crescendo davvero. 💡 4. Usa strumenti semplici e visual Io uso dashboard intuitive come Google Analytics, Shopify Analytics o strumenti integrati nel mio store. Questi mostrano tutto con grafici chiari e ti danno anche consigli pratici. 🛠️ 5. Non avere paura di chiedere aiuto Se un dato ti confonde, cerca tutorial, corsi o chiedi a un esperto. Anche io all’inizio ho imparato a interpretare i dati grazie a guide semplici e chiacchierate con professionisti. 📈 Leggere i dati è come avere una bussola per il tuo business. Ti aiuta a capire dove stai andando, cosa funziona e cosa no. E soprattutto, ti permette di prendere decisioni più consapevoli e meno basate sull’istinto. Hai mai provato a leggere i dati del tuo store? Cosa ti ha confuso di più? Scrivimelo nei commenti! 👇 #EcommerceTips #AnalisiDati #MentalitàDaCEO #BusinessOnline #GrowthMindset #DonneCheVendono #MarketingDigitale #DecisioniDataDriven #ShopifyTips #GoogleAnalytics
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  • Gli errori più comuni nell’analisi dati dell’e-commerce e come evitarli

    Lavorando quotidianamente con i dati di vendita del mio e-commerce, ho imparato che anche i dati più precisi possono diventare inutili o fuorvianti se non vengono analizzati correttamente.
    Spesso si commettono errori che portano a decisioni sbagliate o a perdere opportunità di crescita.

    Ecco gli errori più comuni che ho incontrato e come li evito.

    1. Non definire obiettivi chiari
    Analizzare dati senza sapere cosa cercare è un errore grave. Bisogna partire sempre da obiettivi specifici: aumentare le vendite, migliorare il tasso di conversione, ridurre i resi, ecc.

    2. Focalizzarsi su troppe metriche
    Cercare di monitorare ogni dato disponibile porta solo confusione. È meglio concentrarsi su poche metriche chiave (KPI) rilevanti per il proprio business.

    3. Non considerare il contesto
    I dati vanno sempre interpretati tenendo conto di fattori esterni: stagionalità, campagne promozionali, cambiamenti nel mercato. Senza contesto, i numeri possono trarre in inganno.

    4. Ignorare la qualità dei dati
    Dati incompleti, duplicati o errati possono compromettere l’analisi. Controllo sempre che le fonti siano affidabili e i dati puliti prima di trarre conclusioni.

    5. Non aggiornare regolarmente l’analisi
    Il mercato e i clienti cambiano velocemente. Un’analisi fatta mesi fa può non essere più valida. Lavoro con report aggiornati e controllo costante dei dati.

    6. Non agire sui dati
    Il peggior errore è raccogliere dati e non usarli per migliorare. L’analisi deve sempre portare a decisioni concrete e a un piano di azione.

    Il mio consiglio
    Semplifica, definisci obiettivi chiari e contestualizza sempre i dati. Se vuoi, posso aiutarti a impostare un sistema di analisi dati efficiente e facile da interpretare per il tuo e-commerce.

    #AnalisiDati #EcommerceItalia #ErroriAnalisi #ImpresaBiz #DecisioniDataDriven #KPI #BusinessIntelligence #OttimizzazioneVendite
    Gli errori più comuni nell’analisi dati dell’e-commerce e come evitarli Lavorando quotidianamente con i dati di vendita del mio e-commerce, ho imparato che anche i dati più precisi possono diventare inutili o fuorvianti se non vengono analizzati correttamente. Spesso si commettono errori che portano a decisioni sbagliate o a perdere opportunità di crescita. Ecco gli errori più comuni che ho incontrato e come li evito. 1. Non definire obiettivi chiari Analizzare dati senza sapere cosa cercare è un errore grave. Bisogna partire sempre da obiettivi specifici: aumentare le vendite, migliorare il tasso di conversione, ridurre i resi, ecc. 2. Focalizzarsi su troppe metriche Cercare di monitorare ogni dato disponibile porta solo confusione. È meglio concentrarsi su poche metriche chiave (KPI) rilevanti per il proprio business. 3. Non considerare il contesto I dati vanno sempre interpretati tenendo conto di fattori esterni: stagionalità, campagne promozionali, cambiamenti nel mercato. Senza contesto, i numeri possono trarre in inganno. 4. Ignorare la qualità dei dati Dati incompleti, duplicati o errati possono compromettere l’analisi. Controllo sempre che le fonti siano affidabili e i dati puliti prima di trarre conclusioni. 5. Non aggiornare regolarmente l’analisi Il mercato e i clienti cambiano velocemente. Un’analisi fatta mesi fa può non essere più valida. Lavoro con report aggiornati e controllo costante dei dati. 6. Non agire sui dati Il peggior errore è raccogliere dati e non usarli per migliorare. L’analisi deve sempre portare a decisioni concrete e a un piano di azione. Il mio consiglio Semplifica, definisci obiettivi chiari e contestualizza sempre i dati. Se vuoi, posso aiutarti a impostare un sistema di analisi dati efficiente e facile da interpretare per il tuo e-commerce. #AnalisiDati #EcommerceItalia #ErroriAnalisi #ImpresaBiz #DecisioniDataDriven #KPI #BusinessIntelligence #OttimizzazioneVendite
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  • Come interpretare i dati di vendita per prendere decisioni strategiche

    Nel mio lavoro quotidiano con l’e-commerce, ho imparato che i dati di vendita sono una miniera d’oro. Saperli leggere e interpretare correttamente è fondamentale per prendere decisioni che portano a crescita e successo.
    Non si tratta solo di numeri, ma di capire cosa quei numeri ci dicono sul comportamento dei clienti, sui prodotti e sul mercato.

    Ecco come interpreto i dati di vendita per guidare le mie scelte strategiche.

    1. Analisi delle vendite per prodotto
    Guardo quali prodotti vendono di più e quali invece stentano. Così posso capire su cosa investire di più, quali migliorare o eventualmente eliminare dal catalogo.

    2. Trend di vendita nel tempo
    Monitoro le vendite mese per mese o settimana per settimana per individuare stagionalità, picchi o cali. Questi insight mi aiutano a pianificare promozioni mirate e gestire al meglio il magazzino.

    3. Valore medio dell’ordine (AOV)
    Calcolo quanto in media spende ogni cliente. Se l’AOV è basso, cerco di implementare strategie di up-selling o cross-selling per aumentarlo.

    4. Segmentazione dei clienti
    Analizzo dati demografici, comportamentali e di acquisto per capire chi sono i miei clienti più fedeli e quali gruppi hanno maggior potenziale. Questo mi permette di personalizzare offerte e comunicazioni.

    5. Tasso di ritorno clienti
    Controllo quanti clienti tornano a comprare. Un tasso basso significa che devo migliorare la customer experience o la qualità dei prodotti.

    6. Performance dei canali di vendita
    Confronto le vendite da diversi canali (sito web, marketplace, social) per capire dove conviene investire di più in marketing e sviluppo.

    Il mio consiglio
    I dati non devono spaventare, ma guidare le tue decisioni. Ti suggerisco di creare dashboard semplici e intuitive per avere sempre sotto controllo i numeri più importanti e agire in modo rapido e consapevole.

    #DatiDiVendita #StrategiaEcommerce #ImpresaBiz #AnalisiDati #DecisioniStrategiche #VenditeOnline #CustomerInsights #MarketingData

    Come interpretare i dati di vendita per prendere decisioni strategiche Nel mio lavoro quotidiano con l’e-commerce, ho imparato che i dati di vendita sono una miniera d’oro. Saperli leggere e interpretare correttamente è fondamentale per prendere decisioni che portano a crescita e successo. Non si tratta solo di numeri, ma di capire cosa quei numeri ci dicono sul comportamento dei clienti, sui prodotti e sul mercato. Ecco come interpreto i dati di vendita per guidare le mie scelte strategiche. 1. Analisi delle vendite per prodotto Guardo quali prodotti vendono di più e quali invece stentano. Così posso capire su cosa investire di più, quali migliorare o eventualmente eliminare dal catalogo. 2. Trend di vendita nel tempo Monitoro le vendite mese per mese o settimana per settimana per individuare stagionalità, picchi o cali. Questi insight mi aiutano a pianificare promozioni mirate e gestire al meglio il magazzino. 3. Valore medio dell’ordine (AOV) Calcolo quanto in media spende ogni cliente. Se l’AOV è basso, cerco di implementare strategie di up-selling o cross-selling per aumentarlo. 4. Segmentazione dei clienti Analizzo dati demografici, comportamentali e di acquisto per capire chi sono i miei clienti più fedeli e quali gruppi hanno maggior potenziale. Questo mi permette di personalizzare offerte e comunicazioni. 5. Tasso di ritorno clienti Controllo quanti clienti tornano a comprare. Un tasso basso significa che devo migliorare la customer experience o la qualità dei prodotti. 6. Performance dei canali di vendita Confronto le vendite da diversi canali (sito web, marketplace, social) per capire dove conviene investire di più in marketing e sviluppo. Il mio consiglio I dati non devono spaventare, ma guidare le tue decisioni. Ti suggerisco di creare dashboard semplici e intuitive per avere sempre sotto controllo i numeri più importanti e agire in modo rapido e consapevole. #DatiDiVendita #StrategiaEcommerce #ImpresaBiz #AnalisiDati #DecisioniStrategiche #VenditeOnline #CustomerInsights #MarketingData
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  • Come misurare l’efficacia delle campagne promozionali: metriche da monitorare

    Nel mondo dell’e-commerce ho capito presto che lanciare una campagna promozionale non basta: bisogna anche sapere se sta funzionando davvero. Solo così possiamo ottimizzare il budget, migliorare i messaggi e aumentare il ritorno sugli investimenti.

    Ecco le metriche principali che monitoro sempre per valutare l’efficacia delle mie campagne.

    1. Tasso di conversione
    È la percentuale di visitatori che completano un acquisto dopo aver cliccato sulla campagna.
    Un tasso di conversione alto significa che il messaggio e l’offerta sono efficaci.

    2. Costo per acquisizione (CPA)
    Indica quanto ci costa in media ogni nuovo cliente acquisito grazie alla campagna.
    Se il CPA è troppo alto rispetto al margine di guadagno, la campagna va rivista.

    3. Return on Ad Spend (ROAS)
    Il ROAS misura quanto guadagno ottengo per ogni euro speso in pubblicità.
    È il vero indicatore di redditività della campagna.

    4. Click-through rate (CTR)
    La percentuale di persone che cliccano sull’annuncio rispetto a quante lo hanno visto.
    Un CTR basso può indicare che il messaggio o la creatività non attirano abbastanza l’attenzione.

    5. Valore medio dell’ordine (AOV)
    Misura quanto spende in media ogni cliente durante l’acquisto.
    Conoscere l’AOV aiuta a capire se le promozioni incentivano ad acquistare di più o meno.

    6. Tasso di abbandono del carrello
    Quanto spesso i clienti aggiungono prodotti al carrello ma poi non completano l’acquisto.
    Se è alto, devo capire quali ostacoli o dubbi li bloccano.

    7. Engagement sui social e feedback
    Like, condivisioni, commenti e recensioni danno indicazioni su come viene percepita la campagna.
    Un buon engagement spesso si traduce in maggiore fiducia e vendite nel medio termine.

    Il mio consiglio
    Non affidarti a una sola metrica: guarda il quadro completo e confronta i dati con gli obiettivi iniziali. Solo così puoi capire davvero se la tua campagna sta funzionando o se serve aggiustare il tiro.

    #CampagnePromozionali #MarketingEcommerce #MetricheEcommerce #ImpresaBiz #ROAS #CPA #ConversionRate #VenditeOnline #AnalisiDati #OttimizzazioneCampagne

    Come misurare l’efficacia delle campagne promozionali: metriche da monitorare Nel mondo dell’e-commerce ho capito presto che lanciare una campagna promozionale non basta: bisogna anche sapere se sta funzionando davvero. Solo così possiamo ottimizzare il budget, migliorare i messaggi e aumentare il ritorno sugli investimenti. Ecco le metriche principali che monitoro sempre per valutare l’efficacia delle mie campagne. 1. Tasso di conversione È la percentuale di visitatori che completano un acquisto dopo aver cliccato sulla campagna. Un tasso di conversione alto significa che il messaggio e l’offerta sono efficaci. 2. Costo per acquisizione (CPA) Indica quanto ci costa in media ogni nuovo cliente acquisito grazie alla campagna. Se il CPA è troppo alto rispetto al margine di guadagno, la campagna va rivista. 3. Return on Ad Spend (ROAS) Il ROAS misura quanto guadagno ottengo per ogni euro speso in pubblicità. È il vero indicatore di redditività della campagna. 4. Click-through rate (CTR) La percentuale di persone che cliccano sull’annuncio rispetto a quante lo hanno visto. Un CTR basso può indicare che il messaggio o la creatività non attirano abbastanza l’attenzione. 5. Valore medio dell’ordine (AOV) Misura quanto spende in media ogni cliente durante l’acquisto. Conoscere l’AOV aiuta a capire se le promozioni incentivano ad acquistare di più o meno. 6. Tasso di abbandono del carrello Quanto spesso i clienti aggiungono prodotti al carrello ma poi non completano l’acquisto. Se è alto, devo capire quali ostacoli o dubbi li bloccano. 7. Engagement sui social e feedback Like, condivisioni, commenti e recensioni danno indicazioni su come viene percepita la campagna. Un buon engagement spesso si traduce in maggiore fiducia e vendite nel medio termine. Il mio consiglio Non affidarti a una sola metrica: guarda il quadro completo e confronta i dati con gli obiettivi iniziali. Solo così puoi capire davvero se la tua campagna sta funzionando o se serve aggiustare il tiro. #CampagnePromozionali #MarketingEcommerce #MetricheEcommerce #ImpresaBiz #ROAS #CPA #ConversionRate #VenditeOnline #AnalisiDati #OttimizzazioneCampagne
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  • Come costruire una dashboard finanziaria per il controllo di gestione

    In impresa.biz ci siamo accorti che molte PMI prendono decisioni cruciali sulla base di sensazioni o dati frammentari. Ma per navigare con sicurezza, servono strumenti concreti: uno dei più potenti è la dashboard finanziaria.

    Una dashboard ben progettata consente di monitorare in tempo reale l’andamento economico e finanziario dell’azienda, facilitando decisioni rapide, informate e orientate agli obiettivi.

    Cos’è una dashboard finanziaria?
    Una dashboard finanziaria è un cruscotto digitale che raccoglie e visualizza, in modo chiaro e sintetico, i principali indicatori chiave di performance (KPI) economico-finanziari.

    Lo scopo è avere tutto sotto controllo in un colpo d’occhio: margini, costi, vendite, cassa, indebitamento, performance rispetto al budget.

    Perché è indispensabile per il controllo di gestione?
    Una dashboard ben strutturata permette di:
    -Anticipare criticità su margini, flussi di cassa, scostamenti dal budget
    -Monitorare trend e confrontare periodi
    -Condividere dati in modo immediato con proprietà, CFO, commercialista, banche
    -Supportare decisioni strategiche basate su numeri reali

    Come costruirla: i 5 passaggi fondamentali secondo noi di impresa.biz
    1. Definire gli obiettivi della dashboard
    Partiamo sempre da questa domanda: perché ci serve questa dashboard?
    Controllo dei costi? Monitoraggio dei flussi di cassa? Valutazione delle performance di vendita? Ogni obiettivo richiede KPI specifici.

    2. Scegliere i KPI più utili
    Non serve monitorare tutto, ma le metriche giuste. Alcuni esempi che utilizziamo spesso:
    -Fatturato mensile/progressivo
    -EBITDA e margine operativo
    -Cash flow operativo
    -Incidenza costi fissi/variabili
    -Giorni medi di incasso e pagamento (DSO/DPO)
    -ROI, ROE, break-even point
    -Budget vs consuntivo

    3. Raccogliere i dati dalle fonti aziendali
    Dati da contabilità, gestionale, CRM, magazzino, tesoreria: serve un sistema che li integri o li aggiorni automaticamente (Excel, Google Data Studio, Power BI, ERP...).

    4. Progettare la visualizzazione
    La dashboard deve essere chiara, leggibile e aggiornata. Grafici semplici, tabelle dinamiche, semafori (rosso-giallo-verde), filtri per data o area.
    Ogni utente deve vedere ciò che gli serve: proprietà, direzione finanziaria, commerciale.

    5. Renderla uno strumento operativo quotidiano
    Una dashboard è utile solo se viene usata: per questo aiutiamo i team a inserirla nei processi decisionali, nei meeting, nei report mensili.

    Caso reale: da Excel statici a dashboard evolute
    Abbiamo seguito una PMI con margini in calo e forte esposizione bancaria. Attraverso una dashboard settimanale integrata con il gestionale, è riuscita a:
    -Ridurre i tempi di analisi dei dati del 70%
    -Individuare sprechi e ridurre i costi fissi del 12%
    -Prevedere tensioni di cassa con 2 mesi di anticipo

    Cosa facciamo in impresa.biz
    Accompagniamo le imprese nella creazione di dashboard efficaci:
    -Definizione dei KPI davvero rilevanti
    -Integrazione dati da fonti diverse (contabilità, ERP, CRM)
    -Progettazione grafica e funzionale su Excel, Power BI o altri strumenti
    -Formazione all’uso e interpretazione dei dati

    Una dashboard finanziaria non è un lusso, ma uno strumento essenziale per guidare l’impresa con lucidità, efficienza e visione.
    In impresa.biz crediamo che ogni PMI debba avere accesso a questo tipo di controllo, anche con strumenti semplici ma ben strutturati.

    Contattaci per progettare insieme una dashboard su misura per la tua azienda e iniziare a decidere con i numeri, non con le ipotesi.

    #DashboardFinanziaria #ControlloDiGestione #ImpresaBiz #BusinessIntelligence #FinanzaPMI #Reportistica #AnalisiDati #GestioneAziendale #DecisioniStrategiche #KPI
    Come costruire una dashboard finanziaria per il controllo di gestione In impresa.biz ci siamo accorti che molte PMI prendono decisioni cruciali sulla base di sensazioni o dati frammentari. Ma per navigare con sicurezza, servono strumenti concreti: uno dei più potenti è la dashboard finanziaria. Una dashboard ben progettata consente di monitorare in tempo reale l’andamento economico e finanziario dell’azienda, facilitando decisioni rapide, informate e orientate agli obiettivi. Cos’è una dashboard finanziaria? Una dashboard finanziaria è un cruscotto digitale che raccoglie e visualizza, in modo chiaro e sintetico, i principali indicatori chiave di performance (KPI) economico-finanziari. Lo scopo è avere tutto sotto controllo in un colpo d’occhio: margini, costi, vendite, cassa, indebitamento, performance rispetto al budget. Perché è indispensabile per il controllo di gestione? Una dashboard ben strutturata permette di: -Anticipare criticità su margini, flussi di cassa, scostamenti dal budget -Monitorare trend e confrontare periodi -Condividere dati in modo immediato con proprietà, CFO, commercialista, banche -Supportare decisioni strategiche basate su numeri reali Come costruirla: i 5 passaggi fondamentali secondo noi di impresa.biz 1. Definire gli obiettivi della dashboard Partiamo sempre da questa domanda: perché ci serve questa dashboard? Controllo dei costi? Monitoraggio dei flussi di cassa? Valutazione delle performance di vendita? Ogni obiettivo richiede KPI specifici. 2. Scegliere i KPI più utili Non serve monitorare tutto, ma le metriche giuste. Alcuni esempi che utilizziamo spesso: -Fatturato mensile/progressivo -EBITDA e margine operativo -Cash flow operativo -Incidenza costi fissi/variabili -Giorni medi di incasso e pagamento (DSO/DPO) -ROI, ROE, break-even point -Budget vs consuntivo 3. Raccogliere i dati dalle fonti aziendali Dati da contabilità, gestionale, CRM, magazzino, tesoreria: serve un sistema che li integri o li aggiorni automaticamente (Excel, Google Data Studio, Power BI, ERP...). 4. Progettare la visualizzazione La dashboard deve essere chiara, leggibile e aggiornata. Grafici semplici, tabelle dinamiche, semafori (rosso-giallo-verde), filtri per data o area. Ogni utente deve vedere ciò che gli serve: proprietà, direzione finanziaria, commerciale. 5. Renderla uno strumento operativo quotidiano Una dashboard è utile solo se viene usata: per questo aiutiamo i team a inserirla nei processi decisionali, nei meeting, nei report mensili. Caso reale: da Excel statici a dashboard evolute Abbiamo seguito una PMI con margini in calo e forte esposizione bancaria. Attraverso una dashboard settimanale integrata con il gestionale, è riuscita a: -Ridurre i tempi di analisi dei dati del 70% -Individuare sprechi e ridurre i costi fissi del 12% -Prevedere tensioni di cassa con 2 mesi di anticipo Cosa facciamo in impresa.biz Accompagniamo le imprese nella creazione di dashboard efficaci: -Definizione dei KPI davvero rilevanti -Integrazione dati da fonti diverse (contabilità, ERP, CRM) -Progettazione grafica e funzionale su Excel, Power BI o altri strumenti -Formazione all’uso e interpretazione dei dati Una dashboard finanziaria non è un lusso, ma uno strumento essenziale per guidare l’impresa con lucidità, efficienza e visione. In impresa.biz crediamo che ogni PMI debba avere accesso a questo tipo di controllo, anche con strumenti semplici ma ben strutturati. Contattaci per progettare insieme una dashboard su misura per la tua azienda e iniziare a decidere con i numeri, non con le ipotesi. #DashboardFinanziaria #ControlloDiGestione #ImpresaBiz #BusinessIntelligence #FinanzaPMI #Reportistica #AnalisiDati #GestioneAziendale #DecisioniStrategiche #KPI
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  • Come usare Google Analytics per capire il traffico verso il tuo blog/social

    Quando ho iniziato a creare contenuti per il mio blog e i miei social, volevo capire chi mi seguiva davvero e come migliorare la mia strategia. Google Analytics è diventato il mio strumento fondamentale per scoprire da dove arriva il traffico e cosa funziona meglio. Ti spiego come uso questo tool per prendere decisioni più informate.

    1. Installare Google Analytics correttamente
    La prima cosa è collegare Google Analytics al tuo blog o sito. Io ho seguito le guide ufficiali e integrato il codice di tracciamento nel mio CMS, così ogni visita viene registrata con precisione.

    2. Monitorare le fonti di traffico
    La sezione “Acquisizione” mi permette di vedere se i visitatori arrivano da Google, dai social, da referral o direttamente. Questo è fondamentale per capire quali canali funzionano meglio e dove investire più energie.

    3. Analizzare il comportamento degli utenti
    In “Comportamento” controllo quali pagine visitano di più, quanto tempo restano e da dove escono. Così capisco quali contenuti piacciono e quali vanno migliorati o aggiornati.

    4. Segmentare il pubblico
    Uso i segmenti per analizzare gruppi specifici di utenti, ad esempio nuovi visitatori rispetto a quelli di ritorno, o traffico da mobile contro desktop. Questo mi aiuta a personalizzare i contenuti e migliorare l’esperienza per ogni tipo di pubblico.

    5. Impostare obiettivi e conversioni
    Per monitorare azioni importanti (come iscrizioni alla newsletter o acquisti), ho configurato gli obiettivi in Analytics. Così posso misurare i risultati concreti e ottimizzare le strategie di crescita.

    Google Analytics è un alleato prezioso per chi vuole capire davvero cosa funziona nel proprio blog o social. Io lo controllo regolarmente per migliorare i miei contenuti e coinvolgere di più chi mi segue.

    #GoogleAnalytics #DigitalMarketing #AnalisiDati #InfluencerLife #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
    📊 Come usare Google Analytics per capire il traffico verso il tuo blog/social Quando ho iniziato a creare contenuti per il mio blog e i miei social, volevo capire chi mi seguiva davvero e come migliorare la mia strategia. Google Analytics è diventato il mio strumento fondamentale per scoprire da dove arriva il traffico e cosa funziona meglio. Ti spiego come uso questo tool per prendere decisioni più informate. 1. Installare Google Analytics correttamente La prima cosa è collegare Google Analytics al tuo blog o sito. Io ho seguito le guide ufficiali e integrato il codice di tracciamento nel mio CMS, così ogni visita viene registrata con precisione. 2. Monitorare le fonti di traffico La sezione “Acquisizione” mi permette di vedere se i visitatori arrivano da Google, dai social, da referral o direttamente. Questo è fondamentale per capire quali canali funzionano meglio e dove investire più energie. 3. Analizzare il comportamento degli utenti In “Comportamento” controllo quali pagine visitano di più, quanto tempo restano e da dove escono. Così capisco quali contenuti piacciono e quali vanno migliorati o aggiornati. 4. Segmentare il pubblico Uso i segmenti per analizzare gruppi specifici di utenti, ad esempio nuovi visitatori rispetto a quelli di ritorno, o traffico da mobile contro desktop. Questo mi aiuta a personalizzare i contenuti e migliorare l’esperienza per ogni tipo di pubblico. 5. Impostare obiettivi e conversioni Per monitorare azioni importanti (come iscrizioni alla newsletter o acquisti), ho configurato gli obiettivi in Analytics. Così posso misurare i risultati concreti e ottimizzare le strategie di crescita. ✅ Google Analytics è un alleato prezioso per chi vuole capire davvero cosa funziona nel proprio blog o social. Io lo controllo regolarmente per migliorare i miei contenuti e coinvolgere di più chi mi segue. #GoogleAnalytics #DigitalMarketing #AnalisiDati #InfluencerLife #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
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