• Analisi dei competitor: imparare dai migliori per superare la concorrenza

    Quando ho iniziato a crescere come influencer, ho capito che non bastava essere creativa: dovevo anche essere strategica.
    Uno degli strumenti più potenti che ho imparato a usare è l'analisi dei competitor. Studiare chi mi precede mi ha permesso di capire cosa funziona, cosa no e dove posso fare la differenza.

    Perché analizzare i competitor è fondamentale
    Analizzare i competitor mi ha aiutata a:
    -Identificare trend e opportunità: capire quali contenuti funzionano meglio e quali argomenti interessano di più il pubblico.
    -Stabilire benchmark: confrontare le mie performance con quelle di altri per capire dove posso migliorare.
    -Ottimizzare la strategia: adattare la mia comunicazione e i miei contenuti in base a ciò che il pubblico apprezza di più.
    -Anticipare le mosse del mercato: capire le tendenze emergenti e adattarmi rapidamente.

    Come faccio l'analisi dei competitor
    1. Seleziono i competitor: scelgo influencer o brand che operano nella mia stessa nicchia o in nicchie affini.

    2. Studio i loro contenuti: analizzo quali tipi di post ottengono più interazioni, quali hashtag utilizzano e con quale frequenza pubblicano.

    3. Monitoro l'engagement: osservo come il pubblico interagisce con i loro contenuti (like, commenti, condivisioni).

    4. Valuto le collaborazioni: vedo con quali brand o altri influencer collaborano e come presentano queste partnership.

    5. Analizzo le performance: utilizzo strumenti come Metricool per confrontare le performance dei profili social e individuare le tendenze.

    Strumenti che utilizzo per l'analisi
    -Facebook Ad Library: per vedere gli annunci promossi su Facebook e Instagram dai competitor.
    -Ubersuggest: per analizzare il traffico organico e le parole chiave dei siti web dei competitor.
    -NotJust Analytics: per ottenere statistiche sui profili Instagram dei concorrenti, come engagement rate e reach.
    -Hootsuite: per monitorare le attività sui social e confrontare le performance.
    -HypeAuditor: per analizzare le campagne di influencer marketing dei competitor e scoprire quali influencer utilizzano.

    Cosa ho imparato dall'analisi dei competitor
    -Contenuti di valore: i post che educano o intrattengono tendono a generare più interazioni.
    -Autenticità: il pubblico apprezza quando gli influencer sono genuini e trasparenti.
    -Frequenza e coerenza: pubblicare regolarmente e mantenere una linea editoriale coerente aiuta a costruire fiducia.
    -Collaborazioni strategiche: le partnership devono essere in linea con i valori e l'immagine dell'influencer.

    L'analisi dei competitor non significa copiare, ma imparare dai migliori per migliorare la propria strategia.
    Mi ha permesso di affinare la mia comunicazione, scegliere le collaborazioni giuste e crescere in modo più consapevole e strategico.

    #analisiCompetitor #strategiaInfluencer #marketingDigitale #personalBranding #socialMediaStrategy #contentCreation #collaborazioniStrategiche #growthMindset #influencerMarketing #digitalMarketing
    Analisi dei competitor: imparare dai migliori per superare la concorrenza Quando ho iniziato a crescere come influencer, ho capito che non bastava essere creativa: dovevo anche essere strategica. Uno degli strumenti più potenti che ho imparato a usare è l'analisi dei competitor. Studiare chi mi precede mi ha permesso di capire cosa funziona, cosa no e dove posso fare la differenza. Perché analizzare i competitor è fondamentale Analizzare i competitor mi ha aiutata a: -Identificare trend e opportunità: capire quali contenuti funzionano meglio e quali argomenti interessano di più il pubblico. -Stabilire benchmark: confrontare le mie performance con quelle di altri per capire dove posso migliorare. -Ottimizzare la strategia: adattare la mia comunicazione e i miei contenuti in base a ciò che il pubblico apprezza di più. -Anticipare le mosse del mercato: capire le tendenze emergenti e adattarmi rapidamente. Come faccio l'analisi dei competitor 1. Seleziono i competitor: scelgo influencer o brand che operano nella mia stessa nicchia o in nicchie affini. 2. Studio i loro contenuti: analizzo quali tipi di post ottengono più interazioni, quali hashtag utilizzano e con quale frequenza pubblicano. 3. Monitoro l'engagement: osservo come il pubblico interagisce con i loro contenuti (like, commenti, condivisioni). 4. Valuto le collaborazioni: vedo con quali brand o altri influencer collaborano e come presentano queste partnership. 5. Analizzo le performance: utilizzo strumenti come Metricool per confrontare le performance dei profili social e individuare le tendenze. Strumenti che utilizzo per l'analisi -Facebook Ad Library: per vedere gli annunci promossi su Facebook e Instagram dai competitor. -Ubersuggest: per analizzare il traffico organico e le parole chiave dei siti web dei competitor. -NotJust Analytics: per ottenere statistiche sui profili Instagram dei concorrenti, come engagement rate e reach. -Hootsuite: per monitorare le attività sui social e confrontare le performance. -HypeAuditor: per analizzare le campagne di influencer marketing dei competitor e scoprire quali influencer utilizzano. Cosa ho imparato dall'analisi dei competitor -Contenuti di valore: i post che educano o intrattengono tendono a generare più interazioni. -Autenticità: il pubblico apprezza quando gli influencer sono genuini e trasparenti. -Frequenza e coerenza: pubblicare regolarmente e mantenere una linea editoriale coerente aiuta a costruire fiducia. -Collaborazioni strategiche: le partnership devono essere in linea con i valori e l'immagine dell'influencer. L'analisi dei competitor non significa copiare, ma imparare dai migliori per migliorare la propria strategia. Mi ha permesso di affinare la mia comunicazione, scegliere le collaborazioni giuste e crescere in modo più consapevole e strategico. #analisiCompetitor #strategiaInfluencer #marketingDigitale #personalBranding #socialMediaStrategy #contentCreation #collaborazioniStrategiche #growthMindset #influencerMarketing #digitalMarketing
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  • Come fare benchmarking internazionale per capire la concorrenza estera

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene che per entrare con successo in un mercato estero non basta avere un buon prodotto: bisogna conoscere a fondo la concorrenza locale.
    Il benchmarking internazionale è uno strumento fondamentale per analizzare i competitor, capire punti di forza e debolezza e individuare opportunità di differenziazione.

    Ma come si fa benchmarking all’estero? E quali strumenti utilizzare per ottenere informazioni affidabili e aggiornate? Ve lo spieghiamo passo passo.

    1. Definire chiaramente gli obiettivi
    Prima di tutto, serve stabilire cosa vogliamo capire:
    -Qual è la quota di mercato dei concorrenti principali?
    -Quali sono le strategie di prezzo, prodotto e comunicazione?
    -Come si posizionano rispetto a noi in termini di qualità, innovazione, servizio?
    Avere obiettivi chiari aiuta a concentrare le ricerche.

    2. Individuare i competitor più rilevanti
    Non sempre è utile analizzare tutti i player del mercato.
    Conviene focalizzarsi su:
    -Competitor diretti con prodotti simili
    -Nuovi entranti dinamici
    -Leader di settore con best practice da cui imparare

    3. Raccogliere dati da fonti affidabili
    Le informazioni possono venire da:
    -Report di settore e studi di mercato (es. Euromonitor, Statista)
    -Siti web e canali social dei concorrenti
    -Recensioni clienti e forum
    -Fiere internazionali e eventi di settore
    -Interviste a distributori o clienti locali
    In alcuni casi, può essere utile ricorrere a servizi di intelligence competitiva.

    4. Analizzare i dati raccolti
    Mettiamo a confronto:
    -Prezzi e promozioni
    -Assortimento e caratteristiche tecniche
    -Canali di vendita utilizzati
    -Strategie di comunicazione e posizionamento del brand
    Questo confronto ci aiuta a capire dove possiamo differenziarci o migliorare.

    5. Monitorare nel tempo e aggiornare le informazioni
    Il mercato cambia continuamente: nuovi competitor arrivano, le strategie si evolvono, i gusti dei clienti mutano.
    Il benchmarking deve quindi diventare un processo continuo, non un’attività una tantum.

    Fare benchmarking internazionale è indispensabile per prendere decisioni strategiche consapevoli e competitivi.
    Noi di Impresa.biz consigliamo di integrare questa attività nel proprio piano export, affidandosi se necessario a professionisti o consulenti specializzati.

    Vuoi una guida pratica o un template per fare benchmarking competitivo?
    Scrivici, ti aiutiamo a partire con il piede giusto.

    #BenchmarkingInternazionale #AnalisiConcorrenza #ExportStrategy #MercatiEsteri #PMIExport #CompetitiveIntelligence #BusinessEstero #RicercaMercato #ExportSmart #StrategieCommerciali

    Come fare benchmarking internazionale per capire la concorrenza estera Noi di Impresa.biz sappiamo bene che per entrare con successo in un mercato estero non basta avere un buon prodotto: bisogna conoscere a fondo la concorrenza locale. Il benchmarking internazionale è uno strumento fondamentale per analizzare i competitor, capire punti di forza e debolezza e individuare opportunità di differenziazione. Ma come si fa benchmarking all’estero? E quali strumenti utilizzare per ottenere informazioni affidabili e aggiornate? Ve lo spieghiamo passo passo. 1. Definire chiaramente gli obiettivi Prima di tutto, serve stabilire cosa vogliamo capire: -Qual è la quota di mercato dei concorrenti principali? -Quali sono le strategie di prezzo, prodotto e comunicazione? -Come si posizionano rispetto a noi in termini di qualità, innovazione, servizio? Avere obiettivi chiari aiuta a concentrare le ricerche. 2. Individuare i competitor più rilevanti Non sempre è utile analizzare tutti i player del mercato. Conviene focalizzarsi su: -Competitor diretti con prodotti simili -Nuovi entranti dinamici -Leader di settore con best practice da cui imparare 3. Raccogliere dati da fonti affidabili Le informazioni possono venire da: -Report di settore e studi di mercato (es. Euromonitor, Statista) -Siti web e canali social dei concorrenti -Recensioni clienti e forum -Fiere internazionali e eventi di settore -Interviste a distributori o clienti locali In alcuni casi, può essere utile ricorrere a servizi di intelligence competitiva. 4. Analizzare i dati raccolti Mettiamo a confronto: -Prezzi e promozioni -Assortimento e caratteristiche tecniche -Canali di vendita utilizzati -Strategie di comunicazione e posizionamento del brand Questo confronto ci aiuta a capire dove possiamo differenziarci o migliorare. 5. Monitorare nel tempo e aggiornare le informazioni Il mercato cambia continuamente: nuovi competitor arrivano, le strategie si evolvono, i gusti dei clienti mutano. Il benchmarking deve quindi diventare un processo continuo, non un’attività una tantum. ✅ Fare benchmarking internazionale è indispensabile per prendere decisioni strategiche consapevoli e competitivi. Noi di Impresa.biz consigliamo di integrare questa attività nel proprio piano export, affidandosi se necessario a professionisti o consulenti specializzati. ✉️ Vuoi una guida pratica o un template per fare benchmarking competitivo? Scrivici, ti aiutiamo a partire con il piede giusto. 📌#BenchmarkingInternazionale #AnalisiConcorrenza #ExportStrategy #MercatiEsteri #PMIExport #CompetitiveIntelligence #BusinessEstero #RicercaMercato #ExportSmart #StrategieCommerciali
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  • Analisi di bilancio: indicatori di liquidità, redditività e solidità

    In impresa.biz riteniamo che una corretta analisi di bilancio sia fondamentale per comprendere la salute economica e finanziaria di un’impresa. I bilanci non sono solo numeri, ma strumenti strategici che aiutano il management a prendere decisioni consapevoli e mirate.

    Per questo, ci focalizziamo su tre grandi categorie di indicatori, che rappresentano altrettante dimensioni chiave: liquidità, redditività e solidità patrimoniale.

    Indicatori di liquidità
    La liquidità misura la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni finanziari a breve termine, ossia di pagare debiti e obbligazioni correnti senza difficoltà.
    -Current Ratio: rapporto tra attività correnti e passività correnti. Un valore superiore a 1 indica una buona capacità di coprire i debiti a breve.
    -Quick Ratio (o Acid Test): simile al current ratio, ma esclude le scorte dal numeratore, concentrandosi sulle attività più liquide. Offre una visione più prudente della liquidità.
    -Cash Ratio: misura la disponibilità immediata di liquidità per far fronte ai debiti correnti, valutando solo cassa e equivalenti.

    Indicatori di redditività
    Questi indicatori mostrano quanto l’azienda riesce a generare profitti in relazione alle vendite, agli investimenti e al capitale proprio.
    -ROE (Return on Equity): rendimento del capitale proprio, misura la capacità di remunerare gli azionisti.
    -ROI (Return on Investment): rendimento degli investimenti totali effettuati, indipendentemente dalla fonte di finanziamento.
    -ROS (Return on Sales): margine operativo sul fatturato, indica l’efficienza nella gestione operativa.

    Indicatori di solidità patrimoniale
    Misurano la stabilità finanziaria dell’impresa, evidenziando la capacità di resistere a situazioni avverse e di sostenere investimenti nel tempo.
    -Indice di indebitamento (Debt to Equity): rapporto tra debiti totali e patrimonio netto. Valori troppo elevati possono indicare un rischio finanziario maggiore.
    -Autonomia finanziaria: percentuale di capitale proprio sul totale delle fonti di finanziamento, più è alta più l’azienda è indipendente da finanziamenti esterni.
    -Copertura degli interessi (Interest Coverage Ratio): capacità di coprire gli oneri finanziari con il reddito operativo.

    Il nostro approccio
    In impresa.biz non ci limitiamo a calcolare questi indicatori, ma li contestualizziamo nel settore di riferimento, nelle dimensioni aziendali e nelle strategie in atto. Analizziamo trend storici e benchmark, fornendo una lettura completa che diventa base per piani di miglioramento.

    Grazie a questa visione, aiutiamo le imprese a individuare punti di forza e aree critiche, migliorare la gestione finanziaria e rafforzare la posizione sul mercato.

    #impresabiz #analisiBilancio #liquidità #redditività #solidità #finanzaaziendale #PMI #gestioneaziendale #strategiafinanziaria
    Analisi di bilancio: indicatori di liquidità, redditività e solidità In impresa.biz riteniamo che una corretta analisi di bilancio sia fondamentale per comprendere la salute economica e finanziaria di un’impresa. I bilanci non sono solo numeri, ma strumenti strategici che aiutano il management a prendere decisioni consapevoli e mirate. Per questo, ci focalizziamo su tre grandi categorie di indicatori, che rappresentano altrettante dimensioni chiave: liquidità, redditività e solidità patrimoniale. Indicatori di liquidità La liquidità misura la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni finanziari a breve termine, ossia di pagare debiti e obbligazioni correnti senza difficoltà. -Current Ratio: rapporto tra attività correnti e passività correnti. Un valore superiore a 1 indica una buona capacità di coprire i debiti a breve. -Quick Ratio (o Acid Test): simile al current ratio, ma esclude le scorte dal numeratore, concentrandosi sulle attività più liquide. Offre una visione più prudente della liquidità. -Cash Ratio: misura la disponibilità immediata di liquidità per far fronte ai debiti correnti, valutando solo cassa e equivalenti. Indicatori di redditività Questi indicatori mostrano quanto l’azienda riesce a generare profitti in relazione alle vendite, agli investimenti e al capitale proprio. -ROE (Return on Equity): rendimento del capitale proprio, misura la capacità di remunerare gli azionisti. -ROI (Return on Investment): rendimento degli investimenti totali effettuati, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. -ROS (Return on Sales): margine operativo sul fatturato, indica l’efficienza nella gestione operativa. Indicatori di solidità patrimoniale Misurano la stabilità finanziaria dell’impresa, evidenziando la capacità di resistere a situazioni avverse e di sostenere investimenti nel tempo. -Indice di indebitamento (Debt to Equity): rapporto tra debiti totali e patrimonio netto. Valori troppo elevati possono indicare un rischio finanziario maggiore. -Autonomia finanziaria: percentuale di capitale proprio sul totale delle fonti di finanziamento, più è alta più l’azienda è indipendente da finanziamenti esterni. -Copertura degli interessi (Interest Coverage Ratio): capacità di coprire gli oneri finanziari con il reddito operativo. Il nostro approccio In impresa.biz non ci limitiamo a calcolare questi indicatori, ma li contestualizziamo nel settore di riferimento, nelle dimensioni aziendali e nelle strategie in atto. Analizziamo trend storici e benchmark, fornendo una lettura completa che diventa base per piani di miglioramento. Grazie a questa visione, aiutiamo le imprese a individuare punti di forza e aree critiche, migliorare la gestione finanziaria e rafforzare la posizione sul mercato. #impresabiz #analisiBilancio #liquidità #redditività #solidità #finanzaaziendale #PMI #gestioneaziendale #strategiafinanziaria
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  • Monitoraggio degli indici di bilancio e della solvibilità aziendale: il nostro impegno per la salute finanziaria dell’impresa

    In impresa.biz sappiamo che tenere sotto controllo gli indici di bilancio e la solvibilità aziendale è essenziale per prevenire rischi finanziari e garantire la continuità del business nel tempo.

    Il monitoraggio costante di questi parametri permette all’impresa di avere una visione chiara della propria solidità economica e della capacità di far fronte agli impegni finanziari, oltre a fornire un supporto concreto alle decisioni strategiche.

    Il nostro lavoro si concentra su:
    -Analisi periodica degli indicatori chiave di bilancio, come il rapporto di liquidità, il rapporto di indebitamento, la redditività e altri KPI fondamentali.
    -Valutazione della capacità dell’azienda di onorare debiti a breve e lungo termine, attraverso l’esame della struttura finanziaria e del cash flow.
    -Individuazione tempestiva di segnali di allarme, per intervenire con azioni correttive e ridurre il rischio di crisi.
    -Confronto con benchmark di settore e trend storici, per contestualizzare la situazione aziendale e definire obiettivi realistici.
    -Report chiari e fruibili, pensati per il management e per gli stakeholder, che facilitano la pianificazione e la comunicazione finanziaria.

    Con il nostro supporto, l’impresa può muoversi con maggiore sicurezza nel mercato, consapevole della propria posizione finanziaria e pronta a cogliere nuove opportunità o affrontare eventuali criticità.

    #impresabiz #indiciBilancio #solvibilità #finanzaaziendale #controllogestione #analisiFinanziaria #PMI #strategia #gestioneaziendale #servizialleimprese
    Monitoraggio degli indici di bilancio e della solvibilità aziendale: il nostro impegno per la salute finanziaria dell’impresa In impresa.biz sappiamo che tenere sotto controllo gli indici di bilancio e la solvibilità aziendale è essenziale per prevenire rischi finanziari e garantire la continuità del business nel tempo. Il monitoraggio costante di questi parametri permette all’impresa di avere una visione chiara della propria solidità economica e della capacità di far fronte agli impegni finanziari, oltre a fornire un supporto concreto alle decisioni strategiche. Il nostro lavoro si concentra su: -Analisi periodica degli indicatori chiave di bilancio, come il rapporto di liquidità, il rapporto di indebitamento, la redditività e altri KPI fondamentali. -Valutazione della capacità dell’azienda di onorare debiti a breve e lungo termine, attraverso l’esame della struttura finanziaria e del cash flow. -Individuazione tempestiva di segnali di allarme, per intervenire con azioni correttive e ridurre il rischio di crisi. -Confronto con benchmark di settore e trend storici, per contestualizzare la situazione aziendale e definire obiettivi realistici. -Report chiari e fruibili, pensati per il management e per gli stakeholder, che facilitano la pianificazione e la comunicazione finanziaria. Con il nostro supporto, l’impresa può muoversi con maggiore sicurezza nel mercato, consapevole della propria posizione finanziaria e pronta a cogliere nuove opportunità o affrontare eventuali criticità. #impresabiz #indiciBilancio #solvibilità #finanzaaziendale #controllogestione #analisiFinanziaria #PMI #strategia #gestioneaziendale #servizialleimprese
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  • Analisi economico-finanziaria per decisioni strategiche: il nostro metodo per guidare le imprese con i numeri

    In impresa.biz siamo convinti che ogni decisione strategica debba poggiare su un’analisi economico-finanziaria solida, chiara e tempestiva. Per questo affianchiamo le imprese nella lettura dei propri dati, trasformandoli in strumenti di orientamento e pianificazione.

    Abbiamo visto troppe aziende navigare a vista, basandosi su intuizioni o dati frammentari. Il nostro obiettivo è aiutare l’imprenditore e il management a passare da una gestione reattiva a una visione proattiva, fondata su numeri reali e analisi accurate.

    Ecco come operiamo:
    -Analizziamo gli indicatori chiave di redditività, solidità e liquidità, confrontandoli con benchmark di settore e obiettivi interni.
    -Valutiamo la struttura dei costi, la marginalità per linea di prodotto e la sostenibilità degli investimenti, fornendo chiavi di lettura utili per prendere decisioni consapevoli.
    -Simuliamo scenari economico-finanziari, per aiutare l’azienda a prepararsi a eventuali cambiamenti di mercato o a pianificare nuovi progetti.
    -Prepariamo report sintetici e personalizzati, adatti anche a chi non ha una formazione tecnica, ma ha bisogno di risposte chiare e concrete.
    -Lavoriamo in sinergia con consulenti, CFO, direzione e proprietà, perché le scelte strategiche siano condivise e ben fondate.

    L’analisi economico-finanziaria non è solo uno strumento per “leggere il passato”, ma una bussola per disegnare il futuro. Con il nostro supporto, ogni azienda può acquisire maggiore controllo, lucidità e visione strategica.

    #impresabiz #analisieconomica #analisifinanziaria #decisionistrategiche #controllogestione #pianificazionefinanziaria #KPI #strategieaziendali #PMI #imprese
    Analisi economico-finanziaria per decisioni strategiche: il nostro metodo per guidare le imprese con i numeri In impresa.biz siamo convinti che ogni decisione strategica debba poggiare su un’analisi economico-finanziaria solida, chiara e tempestiva. Per questo affianchiamo le imprese nella lettura dei propri dati, trasformandoli in strumenti di orientamento e pianificazione. Abbiamo visto troppe aziende navigare a vista, basandosi su intuizioni o dati frammentari. Il nostro obiettivo è aiutare l’imprenditore e il management a passare da una gestione reattiva a una visione proattiva, fondata su numeri reali e analisi accurate. Ecco come operiamo: -Analizziamo gli indicatori chiave di redditività, solidità e liquidità, confrontandoli con benchmark di settore e obiettivi interni. -Valutiamo la struttura dei costi, la marginalità per linea di prodotto e la sostenibilità degli investimenti, fornendo chiavi di lettura utili per prendere decisioni consapevoli. -Simuliamo scenari economico-finanziari, per aiutare l’azienda a prepararsi a eventuali cambiamenti di mercato o a pianificare nuovi progetti. -Prepariamo report sintetici e personalizzati, adatti anche a chi non ha una formazione tecnica, ma ha bisogno di risposte chiare e concrete. -Lavoriamo in sinergia con consulenti, CFO, direzione e proprietà, perché le scelte strategiche siano condivise e ben fondate. L’analisi economico-finanziaria non è solo uno strumento per “leggere il passato”, ma una bussola per disegnare il futuro. Con il nostro supporto, ogni azienda può acquisire maggiore controllo, lucidità e visione strategica. #impresabiz #analisieconomica #analisifinanziaria #decisionistrategiche #controllogestione #pianificazionefinanziaria #KPI #strategieaziendali #PMI #imprese
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  • Come definire una strategia vincente per la tua PMI nel 2025

    Noi di impresa.biz lavoriamo ogni giorno fianco a fianco con le piccole e medie imprese italiane. Conosciamo bene le sfide che il contesto attuale impone: incertezza economica, innovazione tecnologica sempre più rapida, nuove abitudini dei consumatori e una concorrenza globale sempre più agguerrita. Proprio per questo, definire una strategia vincente per il 2025 non è più un lusso, ma una necessità concreta per restare competitivi.

    In questo articolo vogliamo condividere con te un metodo pratico che applichiamo con le imprese che affianchiamo: un approccio semplice, ma rigoroso, per costruire una strategia su misura per la tua PMI.

    1. Partiamo dai dati, non dalle sensazioni
    Troppo spesso le strategie aziendali nascono da intuizioni personali o da “quello che si è sempre fatto”. Noi crediamo in un approccio basato sui dati. Analizziamo le performance degli ultimi 12 mesi: fatturato, margini, canali di vendita, comportamenti dei clienti, costi fissi e variabili. Capire dove siamo ci aiuta a capire dove possiamo andare.

    Strumenti che consigliamo:
    -Cruscotti KPI mensili
    -Analisi SWOT (forze, debolezze, opportunità, minacce)
    -Benchmark con i competitor

    2. Definiamo obiettivi concreti e misurabili
    Una strategia senza obiettivi chiari è solo un insieme di buone intenzioni. Nel 2025, ogni PMI dovrebbe avere obiettivi SMART: Specifici, Misurabili, Accessibili, Realistici, Temporizzati. Che si tratti di aumentare il fatturato del 15%, espandere la presenza digitale o migliorare il servizio clienti, ogni traguardo va collegato a numeri concreti.

    3. Innoviamo senza perdere di vista il nostro DNA
    Ogni impresa ha una storia, un’identità. Nel definire una strategia vincente, noi partiamo sempre dal valore unico che ogni azienda porta sul mercato. Ma allo stesso tempo, non possiamo ignorare l’innovazione. L’adozione di nuove tecnologie, la digitalizzazione dei processi e l’apertura a nuovi canali (come l’e-commerce o il B2B digitale) non sono più opzioni, sono priorità.

    4. Mettiamo al centro le persone: clienti e team
    La strategia non è fatta solo di numeri, ma di relazioni. Per questo analizziamo attentamente i bisogni dei clienti, anche quelli latenti. Coinvolgiamo il team interno, ascoltiamo le idee di chi vive l’azienda ogni giorno. Una strategia efficace nasce anche dall’engagement e dalla partecipazione.

    5. Monitoriamo, correggiamo, evolviamo
    Nessuna strategia è scritta sulla pietra. Ogni trimestre facciamo il punto, rivediamo i risultati, capiamo cosa ha funzionato e cosa no. Correggere la rotta in tempo è uno dei segreti per non perdere opportunità lungo il percorso.

    Nel 2025, la vera forza di una PMI sarà nella sua capacità di leggere il cambiamento, definire una direzione chiara e mobilitare tutte le risorse verso obiettivi condivisi. Noi di impresa.biz siamo convinti che ogni piccola e media impresa possa costruire una strategia vincente. Serve metodo, ascolto e visione. E un partner al tuo fianco che sappia fare la differenza.

    Hai già iniziato a definire la tua strategia per il nuovo anno? Se vuoi parlarne con noi, contattaci senza impegno: siamo pronti ad ascoltarti.

    #StrategiaPMI #Impresa2025 #PianificazioneStrategica #InnovazionePMI #CrescitaAziendale #BusinessStrategy #Digitalizzazione #ObiettiviSMART #GestioneImpresa #SviluppoPMI #LeadershipImprenditoriale

    Come definire una strategia vincente per la tua PMI nel 2025 Noi di impresa.biz lavoriamo ogni giorno fianco a fianco con le piccole e medie imprese italiane. Conosciamo bene le sfide che il contesto attuale impone: incertezza economica, innovazione tecnologica sempre più rapida, nuove abitudini dei consumatori e una concorrenza globale sempre più agguerrita. Proprio per questo, definire una strategia vincente per il 2025 non è più un lusso, ma una necessità concreta per restare competitivi. In questo articolo vogliamo condividere con te un metodo pratico che applichiamo con le imprese che affianchiamo: un approccio semplice, ma rigoroso, per costruire una strategia su misura per la tua PMI. 1. Partiamo dai dati, non dalle sensazioni Troppo spesso le strategie aziendali nascono da intuizioni personali o da “quello che si è sempre fatto”. Noi crediamo in un approccio basato sui dati. Analizziamo le performance degli ultimi 12 mesi: fatturato, margini, canali di vendita, comportamenti dei clienti, costi fissi e variabili. Capire dove siamo ci aiuta a capire dove possiamo andare. Strumenti che consigliamo: -Cruscotti KPI mensili -Analisi SWOT (forze, debolezze, opportunità, minacce) -Benchmark con i competitor 2. Definiamo obiettivi concreti e misurabili Una strategia senza obiettivi chiari è solo un insieme di buone intenzioni. Nel 2025, ogni PMI dovrebbe avere obiettivi SMART: Specifici, Misurabili, Accessibili, Realistici, Temporizzati. Che si tratti di aumentare il fatturato del 15%, espandere la presenza digitale o migliorare il servizio clienti, ogni traguardo va collegato a numeri concreti. 3. Innoviamo senza perdere di vista il nostro DNA Ogni impresa ha una storia, un’identità. Nel definire una strategia vincente, noi partiamo sempre dal valore unico che ogni azienda porta sul mercato. Ma allo stesso tempo, non possiamo ignorare l’innovazione. L’adozione di nuove tecnologie, la digitalizzazione dei processi e l’apertura a nuovi canali (come l’e-commerce o il B2B digitale) non sono più opzioni, sono priorità. 4. Mettiamo al centro le persone: clienti e team La strategia non è fatta solo di numeri, ma di relazioni. Per questo analizziamo attentamente i bisogni dei clienti, anche quelli latenti. Coinvolgiamo il team interno, ascoltiamo le idee di chi vive l’azienda ogni giorno. Una strategia efficace nasce anche dall’engagement e dalla partecipazione. 5. Monitoriamo, correggiamo, evolviamo Nessuna strategia è scritta sulla pietra. Ogni trimestre facciamo il punto, rivediamo i risultati, capiamo cosa ha funzionato e cosa no. Correggere la rotta in tempo è uno dei segreti per non perdere opportunità lungo il percorso. Nel 2025, la vera forza di una PMI sarà nella sua capacità di leggere il cambiamento, definire una direzione chiara e mobilitare tutte le risorse verso obiettivi condivisi. Noi di impresa.biz siamo convinti che ogni piccola e media impresa possa costruire una strategia vincente. Serve metodo, ascolto e visione. E un partner al tuo fianco che sappia fare la differenza. Hai già iniziato a definire la tua strategia per il nuovo anno? Se vuoi parlarne con noi, contattaci senza impegno: siamo pronti ad ascoltarti. #StrategiaPMI #Impresa2025 #PianificazioneStrategica #InnovazionePMI #CrescitaAziendale #BusinessStrategy #Digitalizzazione #ObiettiviSMART #GestioneImpresa #SviluppoPMI #LeadershipImprenditoriale
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  • Benchmark di mercato: quanto guadagna un influencer per settore

    Nel 2025, il mondo degli influencer è in continua evoluzione, con milioni di creator che riescono a guadagnare in modi diversi, a seconda del settore in cui operano. Ogni nicchia ha i suoi parametri e le sue opportunità di guadagno. Se sei un influencer o se desideri intraprendere questa carriera, è fondamentale capire quali sono i guadagni medi per settore, così da avere una visione chiara delle opportunità economiche a disposizione.

    Ecco un'analisi del guadagno medio degli influencer in diversi settori:

    Moda e Bellezza
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 50-300€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.000-10.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 100.000€ per post

    Fitness e Wellness
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-500€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.500-8.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 30.000€ per post

    Tecnologia e Gaming
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-800€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 3.000-12.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 50.000€ per post

    Viaggi e Lifestyle
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 200-1.000€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 4.000-15.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 70.000€ per post

    Cibo e Cucina
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 150-600€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.500-7.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 25.000€ per post

    Arte e Cultura
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-500€ per post
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): 1.500-5.000€ per post
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 15.000€ per post

    7. Finanza e Business
    Nel settore della finanza e del business, gli influencer spesso collaborano con aziende fintech, corsi di formazione e consulenti aziendali. I guadagni possono essere elevati, soprattutto per quelli che trattano argomenti come l'investimento e l'imprenditoria:
    -Micro-influencer (10k - 50k follower): Da 200 a 1.000€ per post.
    -Macro-influencer (500k - 1M follower): Da 3.000 a 10.000€ per post.
    -Celebrity influencer (oltre 1M follower): Fino a 40.000€ per post.

    Come Influisce l'Engagement sui Guadagni?
    Oltre al numero di follower, l'engagement (like, commenti, condivisioni) è un altro fattore chiave nel determinare il guadagno di un influencer. Più alto è il tasso di interazione con il pubblico, più un brand sarà disposto a pagare per una collaborazione, indipendentemente dalla grandezza della community.

    I guadagni degli influencer variano notevolmente in base al settore, al numero di follower e all'engagement. Ogni settore ha le sue specificità, ma ciò che rimane invariato è la capacità di costruire una community forte e autentica. In questo modo, qualsiasi influencer, anche se parte da una nicchia più piccola, può raggiungere alti livelli di guadagno e successo.

    Investire tempo nella costruzione di una strategia personalizzata, monitorare il proprio andamento tramite gli analytics e cercare collaborazioni che si allineano con il proprio brand sono elementi fondamentali per crescere e guadagnare nel mondo degli influencer.

    #InfluencerMarketing #GuadagniInfluencer #Benchmark #SettoriInfluencer #SocialMedia #Marketing #Guadagni2025 #Monetizzazione #MarketingDigitale
    Benchmark di mercato: quanto guadagna un influencer per settore 💰📊 Nel 2025, il mondo degli influencer è in continua evoluzione, con milioni di creator che riescono a guadagnare in modi diversi, a seconda del settore in cui operano. Ogni nicchia ha i suoi parametri e le sue opportunità di guadagno. Se sei un influencer o se desideri intraprendere questa carriera, è fondamentale capire quali sono i guadagni medi per settore, così da avere una visione chiara delle opportunità economiche a disposizione. Ecco un'analisi del guadagno medio degli influencer in diversi settori: Moda e Bellezza 👗💄 -Micro-influencer (10k - 50k follower): 50-300€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.000-10.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 100.000€ per post Fitness e Wellness 💪🧘‍♀️ -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-500€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.500-8.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 30.000€ per post Tecnologia e Gaming 🎮📱 -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-800€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 3.000-12.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 50.000€ per post Viaggi e Lifestyle 🌍✈️ -Micro-influencer (10k - 50k follower): 200-1.000€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 4.000-15.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 70.000€ per post Cibo e Cucina 🍔🍳 -Micro-influencer (10k - 50k follower): 150-600€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 2.500-7.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 25.000€ per post Arte e Cultura 🎨🎭 -Micro-influencer (10k - 50k follower): 100-500€ per post -Macro-influencer (500k - 1M follower): 1.500-5.000€ per post -Celebrity influencer (oltre 1M follower): fino a 15.000€ per post 7. Finanza e Business 💼📈 Nel settore della finanza e del business, gli influencer spesso collaborano con aziende fintech, corsi di formazione e consulenti aziendali. I guadagni possono essere elevati, soprattutto per quelli che trattano argomenti come l'investimento e l'imprenditoria: -Micro-influencer (10k - 50k follower): Da 200 a 1.000€ per post. -Macro-influencer (500k - 1M follower): Da 3.000 a 10.000€ per post. -Celebrity influencer (oltre 1M follower): Fino a 40.000€ per post. Come Influisce l'Engagement sui Guadagni? 📈💬 Oltre al numero di follower, l'engagement (like, commenti, condivisioni) è un altro fattore chiave nel determinare il guadagno di un influencer. Più alto è il tasso di interazione con il pubblico, più un brand sarà disposto a pagare per una collaborazione, indipendentemente dalla grandezza della community. 🎯I guadagni degli influencer variano notevolmente in base al settore, al numero di follower e all'engagement. Ogni settore ha le sue specificità, ma ciò che rimane invariato è la capacità di costruire una community forte e autentica. In questo modo, qualsiasi influencer, anche se parte da una nicchia più piccola, può raggiungere alti livelli di guadagno e successo. Investire tempo nella costruzione di una strategia personalizzata, monitorare il proprio andamento tramite gli analytics e cercare collaborazioni che si allineano con il proprio brand sono elementi fondamentali per crescere e guadagnare nel mondo degli influencer. 🌟 #InfluencerMarketing #GuadagniInfluencer #Benchmark #SettoriInfluencer #SocialMedia #Marketing #Guadagni2025 #Monetizzazione #MarketingDigitale
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  • Recensioni e comparazioni: aiutare gli altri a scegliere gli strumenti giusti

    Come programmatore specializzato in e-commerce, ogni giorno lavoro con strumenti diversi: da CMS come WooCommerce, Magento o PrestaShop, fino a integrazioni avanzate con Spotify, CRM, gateway di pagamento e sistemi di gestione magazzino. Ed è proprio da questa esperienza diretta che nasce una parte fondamentale del mio lavoro: creare recensioni tecniche e comparazioni utili per chi vuole aprire o ottimizzare un negozio online.

    Recensioni reali, basate sul codice
    Quando recensisco una piattaforma o un plugin, non mi limito a dire "mi piace" o "funziona bene": analizzo il codice, la struttura del database, la scalabilità, la compatibilità con temi e plugin, il supporto tecnico.
    Spesso includo anche benchmark reali su prestazioni e tempi di caricamento, perché un e-commerce lento… non vende.

    Comparazioni pratiche: WooCommerce vs Magento vs -PrestaShop
    Una delle richieste che ricevo più spesso è: "Qual è la piattaforma migliore per il mio progetto?" La verità è che non c’è una risposta unica.
    -WooCommerce è perfetto per piccoli/medi shop che vogliono flessibilità e costi contenuti.
    -Magento è potente, modulare, ma più complesso da gestire: ideale per aziende strutturate.
    -PrestaShop è una via di mezzo, adatta a chi ha esigenze di personalizzazione ma non vuole arrivare alla complessità di Magento.
    Ogni comparazione che scrivo è basata su casi d’uso reali, spesso clienti con cui ho lavorato direttamente, così da offrire una guida concreta.

    Quale scegliere?
    -Scegli WooCommerce se stai partendo da zero, vuoi autonomia, budget contenuto e già conosci WordPress.
    -Scegli PrestaShop se vuoi qualcosa di più strutturato, ma non sei ancora su scala enterprise.
    -Scegli Magento se hai budget, traffico alto, un team tecnico e vuoi una piattaforma enterprise-ready.

    Spotify e altre integrazioni verticali
    In alcuni progetti mi è capitato di integrare anche piattaforme come Spotify, per e-commerce che vendono esperienze musicali o prodotti digitali collegati a contenuti audio. Analizzo API, UX e possibilità di monetizzazione trasversale.
    Queste recensioni sono molto utili per chi lavora su nicchie meno battute, ma con grande potenziale.

    Perché lo faccio
    Scrivere recensioni tecniche e comparazioni mi permette non solo di condividere quello che so, ma anche di posizionarmi come riferimento per chi cerca un approccio tecnico ma comprensibile. Non parlo solo ai colleghi developer, ma anche a imprenditori, marketer e founder che vogliono fare scelte strategiche e non buttare soldi.

    Se hai mai scelto un CMS solo perché “lo usano tutti”, forse non avevi le informazioni giuste. Io cerco di offrirti quelle.

    #ecommerce #webdevelopment #woocommerce #prestashop #magento #spotifyapi #recensionitecniche #comparazioni #digitalstrategy

    Recensioni e comparazioni: aiutare gli altri a scegliere gli strumenti giusti Come programmatore specializzato in e-commerce, ogni giorno lavoro con strumenti diversi: da CMS come WooCommerce, Magento o PrestaShop, fino a integrazioni avanzate con Spotify, CRM, gateway di pagamento e sistemi di gestione magazzino. Ed è proprio da questa esperienza diretta che nasce una parte fondamentale del mio lavoro: creare recensioni tecniche e comparazioni utili per chi vuole aprire o ottimizzare un negozio online. 🔍 Recensioni reali, basate sul codice Quando recensisco una piattaforma o un plugin, non mi limito a dire "mi piace" o "funziona bene": analizzo il codice, la struttura del database, la scalabilità, la compatibilità con temi e plugin, il supporto tecnico. Spesso includo anche benchmark reali su prestazioni e tempi di caricamento, perché un e-commerce lento… non vende. ⚖️ Comparazioni pratiche: WooCommerce vs Magento vs -PrestaShop Una delle richieste che ricevo più spesso è: "Qual è la piattaforma migliore per il mio progetto?" La verità è che non c’è una risposta unica. -WooCommerce è perfetto per piccoli/medi shop che vogliono flessibilità e costi contenuti. -Magento è potente, modulare, ma più complesso da gestire: ideale per aziende strutturate. -PrestaShop è una via di mezzo, adatta a chi ha esigenze di personalizzazione ma non vuole arrivare alla complessità di Magento. Ogni comparazione che scrivo è basata su casi d’uso reali, spesso clienti con cui ho lavorato direttamente, così da offrire una guida concreta. ✅ Quale scegliere? -Scegli WooCommerce se stai partendo da zero, vuoi autonomia, budget contenuto e già conosci WordPress. -Scegli PrestaShop se vuoi qualcosa di più strutturato, ma non sei ancora su scala enterprise. -Scegli Magento se hai budget, traffico alto, un team tecnico e vuoi una piattaforma enterprise-ready. 🎧 Spotify e altre integrazioni verticali In alcuni progetti mi è capitato di integrare anche piattaforme come Spotify, per e-commerce che vendono esperienze musicali o prodotti digitali collegati a contenuti audio. Analizzo API, UX e possibilità di monetizzazione trasversale. Queste recensioni sono molto utili per chi lavora su nicchie meno battute, ma con grande potenziale. 🛠️ Perché lo faccio Scrivere recensioni tecniche e comparazioni mi permette non solo di condividere quello che so, ma anche di posizionarmi come riferimento per chi cerca un approccio tecnico ma comprensibile. Non parlo solo ai colleghi developer, ma anche a imprenditori, marketer e founder che vogliono fare scelte strategiche e non buttare soldi. 💡 Se hai mai scelto un CMS solo perché “lo usano tutti”, forse non avevi le informazioni giuste. Io cerco di offrirti quelle. #ecommerce #webdevelopment #woocommerce #prestashop #magento #spotifyapi #recensionitecniche #comparazioni #digitalstrategy
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  • Come valutare e negoziare una collaborazione retribuita

    Quando si inizia a ricevere proposte di collaborazione da parte dei brand, una delle sfide più delicate riguarda proprio la parte economica: quanto chiedere? Come valutare se è il compenso giusto? E come negoziare senza perdere l’occasione?

    Da Impresa.biz, lo diciamo spesso: trattare una collaborazione retribuita richiede non solo consapevolezza del proprio valore, ma anche preparazione. In questo articolo ti spieghiamo passo dopo passo come valutare e negoziare un accordo in modo professionale e sostenibile.

    1. Valuta il valore del progetto (non solo il compenso)
    Prima di tutto, analizza bene la proposta. Considera:
    -Cosa ti viene chiesto di fare (quanti contenuti, su quali piattaforme, con che tempistiche)
    -Quanto tempo richiede la realizzazione dei contenuti, eventuali revisioni, invio di report
    -Chi è il brand e che tipo di visibilità può offrirti
    -Se i diritti d’uso dei contenuti sono inclusi (e per quanto tempo)
    -Il ritorno che può generarti, non solo economico ma anche in termini di reputazione

    Ricorda: una collaborazione può avere valore anche strategico, ma solo se sei tu a sceglierla — non se la accetti “in perdita” per paura di dire di no.

    2. Definisci il tuo tariffario (e aggiornalo)
    Non puoi negoziare se non sai quanto vali. Costruisci un tariffario di base in base a:
    -Il tuo numero di follower e tasso di engagement
    -Il tipo di contenuti che crei (foto, video, articoli, podcast…)
    -I costi vivi (attrezzatura, tempo, editing, eventuale supporto esterno)
    -L’esperienza e le collaborazioni già fatte
    Pro tip: fai un benchmark guardando cosa offrono influencer simili a te per capire se sei sotto, sopra o in linea con il mercato.

    3. Chiedi (sempre) un brief dettagliato
    Prima di accettare qualsiasi cifra, chiedi un brief chiaro e scritto. Deve includere:
    -Obiettivi della campagna
    -Deliverables richiesti
    -Deadline
    -Diritti d’uso dei contenuti
    -Indicazioni su tone of voice, hashtag, tag obbligatori
    Questo ti aiuta non solo a capire il valore del progetto, ma anche a evitare fraintendimenti futuri.

    4. Come rispondere a un’offerta economica
    Se la cifra proposta è in linea con il tuo tariffario, accetta con serenità, ma specifica sempre cosa è incluso nel prezzo.

    Se invece è troppo bassa:
    -Ringrazia per l’interesse e spiega in modo professionale che, per quel tipo di richiesta, il tuo compenso abituale è diverso.
    -Proponi alternative (es. ridurre i contenuti, eliminare i diritti d’uso, fare un test iniziale a budget più contenuto).
    -Non avere paura di dire no: accettare collaborazioni sottopagate svaluta il tuo lavoro e quello degli altri professionisti del settore.

    5. Metti tutto per iscritto
    Una volta trovato l’accordo, chiedi sempre un contratto o almeno una conferma via e-mail. Specifica:
    -Il compenso pattuito
    -Le modalità di pagamento (tempistiche e fatturazione)
    -I contenuti richiesti
    -Le scadenze
    Questo ti tutela e dimostra professionalità.

    6. Costruisci relazioni, non solo transazioni
    Anche nella negoziazione, sii professionale e rispettoso. A volte una trattativa ben gestita apre la porta a collaborazioni future, anche se la prima proposta non va a buon fine.

    Valutare e negoziare una collaborazione retribuita richiede equilibrio tra consapevolezza del proprio valore, rispetto per il lavoro altrui e capacità di comunicare in modo chiaro.

    Da Impresa.biz, lo ripetiamo spesso: non sei solo un “profilo social”, sei un professionista. E come tale, meriti compensi adeguati, trattative trasparenti e collaborazioni che ti permettano di crescere, non di accontentarti.

    #CollaborazioniRetribuite #InfluencerMarketing #Negoziazione #PersonalBranding #CreatorProfessionista #MediaKit #ImpresaDigitale #StrategiaSocial

    Come valutare e negoziare una collaborazione retribuita Quando si inizia a ricevere proposte di collaborazione da parte dei brand, una delle sfide più delicate riguarda proprio la parte economica: quanto chiedere? Come valutare se è il compenso giusto? E come negoziare senza perdere l’occasione? Da Impresa.biz, lo diciamo spesso: trattare una collaborazione retribuita richiede non solo consapevolezza del proprio valore, ma anche preparazione. In questo articolo ti spieghiamo passo dopo passo come valutare e negoziare un accordo in modo professionale e sostenibile. 1. Valuta il valore del progetto (non solo il compenso) Prima di tutto, analizza bene la proposta. Considera: -Cosa ti viene chiesto di fare (quanti contenuti, su quali piattaforme, con che tempistiche) -Quanto tempo richiede la realizzazione dei contenuti, eventuali revisioni, invio di report -Chi è il brand e che tipo di visibilità può offrirti -Se i diritti d’uso dei contenuti sono inclusi (e per quanto tempo) -Il ritorno che può generarti, non solo economico ma anche in termini di reputazione Ricorda: una collaborazione può avere valore anche strategico, ma solo se sei tu a sceglierla — non se la accetti “in perdita” per paura di dire di no. 2. Definisci il tuo tariffario (e aggiornalo) Non puoi negoziare se non sai quanto vali. Costruisci un tariffario di base in base a: -Il tuo numero di follower e tasso di engagement -Il tipo di contenuti che crei (foto, video, articoli, podcast…) -I costi vivi (attrezzatura, tempo, editing, eventuale supporto esterno) -L’esperienza e le collaborazioni già fatte 🔍 Pro tip: fai un benchmark guardando cosa offrono influencer simili a te per capire se sei sotto, sopra o in linea con il mercato. 3. Chiedi (sempre) un brief dettagliato Prima di accettare qualsiasi cifra, chiedi un brief chiaro e scritto. Deve includere: -Obiettivi della campagna -Deliverables richiesti -Deadline -Diritti d’uso dei contenuti -Indicazioni su tone of voice, hashtag, tag obbligatori Questo ti aiuta non solo a capire il valore del progetto, ma anche a evitare fraintendimenti futuri. 4. Come rispondere a un’offerta economica Se la cifra proposta è in linea con il tuo tariffario, accetta con serenità, ma specifica sempre cosa è incluso nel prezzo. Se invece è troppo bassa: -Ringrazia per l’interesse e spiega in modo professionale che, per quel tipo di richiesta, il tuo compenso abituale è diverso. -Proponi alternative (es. ridurre i contenuti, eliminare i diritti d’uso, fare un test iniziale a budget più contenuto). -Non avere paura di dire no: accettare collaborazioni sottopagate svaluta il tuo lavoro e quello degli altri professionisti del settore. 5. Metti tutto per iscritto Una volta trovato l’accordo, chiedi sempre un contratto o almeno una conferma via e-mail. Specifica: -Il compenso pattuito -Le modalità di pagamento (tempistiche e fatturazione) -I contenuti richiesti -Le scadenze Questo ti tutela e dimostra professionalità. 6. Costruisci relazioni, non solo transazioni Anche nella negoziazione, sii professionale e rispettoso. A volte una trattativa ben gestita apre la porta a collaborazioni future, anche se la prima proposta non va a buon fine. Valutare e negoziare una collaborazione retribuita richiede equilibrio tra consapevolezza del proprio valore, rispetto per il lavoro altrui e capacità di comunicare in modo chiaro. Da Impresa.biz, lo ripetiamo spesso: non sei solo un “profilo social”, sei un professionista. E come tale, meriti compensi adeguati, trattative trasparenti e collaborazioni che ti permettano di crescere, non di accontentarti. #CollaborazioniRetribuite #InfluencerMarketing #Negoziazione #PersonalBranding #CreatorProfessionista #MediaKit #ImpresaDigitale #StrategiaSocial
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  • Benchmarking Competitivo: Come Studiare la Concorrenza in Modo Efficace
    Non basta guardare cosa fa il vicino: serve metodo, strategia e visione per crescere davvero.

    In Impresa.biz, lo diciamo spesso: non esiste strategia solida se non conosci bene il mercato in cui ti muovi. E questo significa capire cosa fanno i tuoi concorrenti, come si muovono, cosa offrono, come comunicano, a chi si rivolgono.

    Ma attenzione: fare benchmarking competitivo non vuol dire copiare, né passare ore a scrollare i social dei competitor. Significa piuttosto analizzare in modo sistematico chi ci sta intorno per individuare opportunità, migliorare le proprie scelte e rafforzare il proprio posizionamento.

    Ecco come affrontiamo noi questo processo — e come puoi farlo anche tu, anche se sei una piccola impresa o un freelance.

    Cos’è il Benchmarking Competitivo?
    Il benchmarking competitivo è il processo di analisi dei competitor diretti e indiretti, al fine di confrontare le performance aziendali, identificare le best practice e individuare margini di miglioramento.

    Non è un'attività una tantum: è un lavoro continuo che ti permette di tenere sotto controllo il mercato e prendere decisioni più consapevoli.

    Perché è fondamentale?
    ✔ Ti aiuta a definire il tuo posizionamento: capisci cosa fai meglio (o peggio) degli altri.
    ✔ Ti consente di scoprire nuove opportunità: trend, nicchie, bisogni insoddisfatti.
    ✔ Ti permette di prevenire minacce: se un concorrente si muove, puoi adattarti prima che sia troppo tardi.
    ✔ Ti fornisce spunti per migliorare prodotti, pricing, comunicazione, customer experience.

    1. Identifica i tuoi competitor
    Prima di analizzare, devi sapere chi stai osservando. Dividi i concorrenti in tre categorie:

    -Diretti: offrono lo stesso prodotto o servizio, allo stesso target.
    -Indiretti: offrono alternative o soluzioni simili al tuo stesso bisogno.
    -Latenti o emergenti: realtà nuove o soluzioni che potrebbero sostituirti domani.
    Strumento utile: una semplice matrice con criteri come settore, target, canale, prezzi, USP.

    2. Definisci cosa vuoi confrontare
    Il benchmarking non si improvvisa. Scegli con chiarezza quali aree vuoi analizzare, ad esempio:

    -Offerta di prodotti/servizi
    -Prezzi e modelli di business
    -Presenza online e social
    -Strategie di comunicazione
    -Esperienza utente (sito web, e-commerce, customer care)
    -Recensioni e reputazione online
    -SEO e posizionamento nei motori di ricerca
    -Sii selettivo: meglio pochi indicatori ben monitorati che mille dati inutili.

    3. Raccogli i dati (senza spiare)
    Ecco alcune fonti accessibili e legali per fare benchmarking in modo etico:

    -Siti web ufficiali dei concorrenti
    -Analisi SEO con tool come Ubersuggest, SEMrush, Ahrefs
    -Recensioni su Google, Trustpilot, Amazon
    -Newsletter e funnel pubblici (iscriviti e osserva)
    -Social media: tono di voce, frequenza, format, engagement
    -Piattaforme di job posting: ti dicono dove stanno investendo in risorse
    -Report pubblici o white paper (soprattutto per aziende strutturate)

    4. Analizza, confronta, interpreta
    Una volta raccolti i dati, organizza le informazioni in modo visuale e leggibile (es. tabella comparativa, SWOT, dashboard).

    Chiediti:
    -Dove siamo più forti rispetto a loro?
    -In cosa possiamo migliorare?
    -Cosa stanno facendo che potremmo adattare al nostro modello?
    -Qual è la loro proposta di valore rispetto alla nostra?

    5. Traduci l’analisi in azioni
    Il benchmarking competitivo ha valore solo se porta a decisioni concrete:
    -Rivedere il pricing?
    -Ottimizzare il sito?
    -Cambiare il tono di voce?
    -Inserire un nuovo servizio che manca nel mercato?

    In Impresa.biz, ad esempio, usiamo il benchmarking per migliorare costantemente i contenuti che offriamo, capire cosa cercano i nostri lettori e anticipare le tendenze del settore business e digitale.

    6. Ripeti (e aggiorna)
    Il mercato cambia continuamente. I tuoi competitor oggi non sono necessariamente quelli di domani. Per questo consigliamo di aggiornare il benchmarking ogni 3-6 mesi, soprattutto in settori dinamici.

    Fare benchmarking competitivo non vuol dire copiare, ma osservare con intelligenza per crescere meglio. È una pratica accessibile a tutte le imprese, a costo zero o quasi, che permette di prendere decisioni strategiche basate su dati, non su intuizioni.

    In un mercato sempre più affollato, capire bene cosa fanno gli altri è il primo passo per fare meglio ciò che fai tu.

    #Benchmarking #AnalisiCompetitiva #StrategiaDiBusiness #ImpresaDigitale #MarketPositioning #CompetitiveIntelligence #ImpresaBiz

    Benchmarking Competitivo: Come Studiare la Concorrenza in Modo Efficace Non basta guardare cosa fa il vicino: serve metodo, strategia e visione per crescere davvero. In Impresa.biz, lo diciamo spesso: non esiste strategia solida se non conosci bene il mercato in cui ti muovi. E questo significa capire cosa fanno i tuoi concorrenti, come si muovono, cosa offrono, come comunicano, a chi si rivolgono. Ma attenzione: fare benchmarking competitivo non vuol dire copiare, né passare ore a scrollare i social dei competitor. Significa piuttosto analizzare in modo sistematico chi ci sta intorno per individuare opportunità, migliorare le proprie scelte e rafforzare il proprio posizionamento. Ecco come affrontiamo noi questo processo — e come puoi farlo anche tu, anche se sei una piccola impresa o un freelance. Cos’è il Benchmarking Competitivo? Il benchmarking competitivo è il processo di analisi dei competitor diretti e indiretti, al fine di confrontare le performance aziendali, identificare le best practice e individuare margini di miglioramento. Non è un'attività una tantum: è un lavoro continuo che ti permette di tenere sotto controllo il mercato e prendere decisioni più consapevoli. Perché è fondamentale? ✔ Ti aiuta a definire il tuo posizionamento: capisci cosa fai meglio (o peggio) degli altri. ✔ Ti consente di scoprire nuove opportunità: trend, nicchie, bisogni insoddisfatti. ✔ Ti permette di prevenire minacce: se un concorrente si muove, puoi adattarti prima che sia troppo tardi. ✔ Ti fornisce spunti per migliorare prodotti, pricing, comunicazione, customer experience. 1. Identifica i tuoi competitor Prima di analizzare, devi sapere chi stai osservando. Dividi i concorrenti in tre categorie: -Diretti: offrono lo stesso prodotto o servizio, allo stesso target. -Indiretti: offrono alternative o soluzioni simili al tuo stesso bisogno. -Latenti o emergenti: realtà nuove o soluzioni che potrebbero sostituirti domani. 💡 Strumento utile: una semplice matrice con criteri come settore, target, canale, prezzi, USP. 2. Definisci cosa vuoi confrontare Il benchmarking non si improvvisa. Scegli con chiarezza quali aree vuoi analizzare, ad esempio: -Offerta di prodotti/servizi -Prezzi e modelli di business -Presenza online e social -Strategie di comunicazione -Esperienza utente (sito web, e-commerce, customer care) -Recensioni e reputazione online -SEO e posizionamento nei motori di ricerca -Sii selettivo: meglio pochi indicatori ben monitorati che mille dati inutili. 3. Raccogli i dati (senza spiare) Ecco alcune fonti accessibili e legali per fare benchmarking in modo etico: -Siti web ufficiali dei concorrenti -Analisi SEO con tool come Ubersuggest, SEMrush, Ahrefs -Recensioni su Google, Trustpilot, Amazon -Newsletter e funnel pubblici (iscriviti e osserva) -Social media: tono di voce, frequenza, format, engagement -Piattaforme di job posting: ti dicono dove stanno investendo in risorse -Report pubblici o white paper (soprattutto per aziende strutturate) 4. Analizza, confronta, interpreta Una volta raccolti i dati, organizza le informazioni in modo visuale e leggibile (es. tabella comparativa, SWOT, dashboard). Chiediti: -Dove siamo più forti rispetto a loro? -In cosa possiamo migliorare? -Cosa stanno facendo che potremmo adattare al nostro modello? -Qual è la loro proposta di valore rispetto alla nostra? 5. Traduci l’analisi in azioni Il benchmarking competitivo ha valore solo se porta a decisioni concrete: -Rivedere il pricing? -Ottimizzare il sito? -Cambiare il tono di voce? -Inserire un nuovo servizio che manca nel mercato? In Impresa.biz, ad esempio, usiamo il benchmarking per migliorare costantemente i contenuti che offriamo, capire cosa cercano i nostri lettori e anticipare le tendenze del settore business e digitale. 6. Ripeti (e aggiorna) Il mercato cambia continuamente. I tuoi competitor oggi non sono necessariamente quelli di domani. Per questo consigliamo di aggiornare il benchmarking ogni 3-6 mesi, soprattutto in settori dinamici. Fare benchmarking competitivo non vuol dire copiare, ma osservare con intelligenza per crescere meglio. È una pratica accessibile a tutte le imprese, a costo zero o quasi, che permette di prendere decisioni strategiche basate su dati, non su intuizioni. In un mercato sempre più affollato, capire bene cosa fanno gli altri è il primo passo per fare meglio ciò che fai tu. #Benchmarking #AnalisiCompetitiva #StrategiaDiBusiness #ImpresaDigitale #MarketPositioning #CompetitiveIntelligence #ImpresaBiz
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