• Come diventare la voce autorevole del tuo settore usando i social con strategia

    Da quando lavoro con i social media, ho capito una cosa fondamentale: non basta essere presenti, bisogna emergere con autorevolezza.
    Essere la voce riconosciuta del proprio settore non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia chiara, coerente e costruita nel tempo.

    Ecco come ho imparato a farlo — e come puoi farlo anche tu.

    1. Conosci il tuo pubblico e parla la sua lingua
    Non si tratta di parlare a tutti, ma di parlare bene a chi ti interessa davvero.
    Ho imparato a capire chi sono i miei follower ideali, cosa cercano, quali problemi vogliono risolvere. Solo così posso creare contenuti che parlano direttamente a loro, con empatia e valore.

    2. Scegli la tua nicchia e specializzati
    Essere un “tuttofare” sui social è impossibile.
    Per emergere, devi scegliere un campo specifico in cui vuoi essere riconosciuta come esperta.
    Io ho scelto di focalizzarmi su digitalizzazione e crescita delle PMI, ma tu puoi trovare la tua nicchia e diventare un punto di riferimento lì.

    3. Crea contenuti di valore, autentici e coerenti
    Non si tratta solo di pubblicare tanto, ma di pubblicare contenuti utili, originali e che rispecchino chi sei davvero.
    Racconta storie, condividi consigli pratici, mostra dietro le quinte. Questo crea fiducia e coinvolgimento.

    4. Interagisci con la community
    Non basta parlare, bisogna anche ascoltare.
    Rispondo sempre ai commenti, faccio domande, creo occasioni di confronto. Così costruisco relazioni vere, che fanno crescere la mia autorevolezza.

    5. Monitora e adatta la tua strategia
    I social cambiano, così come i bisogni del pubblico.
    Controllo regolarmente quali contenuti funzionano meglio e quali no, e modifico il mio approccio per restare sempre rilevante.

    Diventare la voce autorevole del tuo settore sui social è una maratona, non uno sprint.
    Serve strategia, costanza e autenticità. Ma la soddisfazione di essere riconosciuta come esperta e di costruire una community solida ripaga ogni sforzo.

    #socialmedia #voceautorevole #personalbranding #strategiadigitale #contentmarketing #communitybuilding #digitalmarketing #imprenditoriafemminile #businessonline #leadershipdigitale

    Come diventare la voce autorevole del tuo settore usando i social con strategia Da quando lavoro con i social media, ho capito una cosa fondamentale: non basta essere presenti, bisogna emergere con autorevolezza. Essere la voce riconosciuta del proprio settore non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia chiara, coerente e costruita nel tempo. Ecco come ho imparato a farlo — e come puoi farlo anche tu. 1. Conosci il tuo pubblico e parla la sua lingua Non si tratta di parlare a tutti, ma di parlare bene a chi ti interessa davvero. Ho imparato a capire chi sono i miei follower ideali, cosa cercano, quali problemi vogliono risolvere. Solo così posso creare contenuti che parlano direttamente a loro, con empatia e valore. 2. Scegli la tua nicchia e specializzati Essere un “tuttofare” sui social è impossibile. Per emergere, devi scegliere un campo specifico in cui vuoi essere riconosciuta come esperta. Io ho scelto di focalizzarmi su digitalizzazione e crescita delle PMI, ma tu puoi trovare la tua nicchia e diventare un punto di riferimento lì. 3. Crea contenuti di valore, autentici e coerenti Non si tratta solo di pubblicare tanto, ma di pubblicare contenuti utili, originali e che rispecchino chi sei davvero. Racconta storie, condividi consigli pratici, mostra dietro le quinte. Questo crea fiducia e coinvolgimento. 4. Interagisci con la community Non basta parlare, bisogna anche ascoltare. Rispondo sempre ai commenti, faccio domande, creo occasioni di confronto. Così costruisco relazioni vere, che fanno crescere la mia autorevolezza. 5. Monitora e adatta la tua strategia I social cambiano, così come i bisogni del pubblico. Controllo regolarmente quali contenuti funzionano meglio e quali no, e modifico il mio approccio per restare sempre rilevante. Diventare la voce autorevole del tuo settore sui social è una maratona, non uno sprint. Serve strategia, costanza e autenticità. Ma la soddisfazione di essere riconosciuta come esperta e di costruire una community solida ripaga ogni sforzo. #socialmedia #voceautorevole #personalbranding #strategiadigitale #contentmarketing #communitybuilding #digitalmarketing #imprenditoriafemminile #businessonline #leadershipdigitale
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  • Come creo i miei contenuti settimanali: strumenti, metodo e creatività

    Noi di impresa.biz sappiamo bene che creare contenuti ogni settimana può diventare stressante se non hai un metodo. Ma quando trovi la giusta combinazione di strumenti, organizzazione e creatività… tutto cambia.
    Oggi ti raccontiamo come lavoriamo dietro le quinte per produrre contenuti che siano coerenti, utili e sostenibili nel tempo.

    STEP 1 – Partiamo dalla strategia (sempre)
    Ogni settimana inizia sapendo a chi vogliamo parlare e con quale obiettivo.
    Creiamo contenuti per ispirare, educare, vendere o fidelizzare… ma mai “a caso”.

    Usiamo le nostre buyer personas e un piano editoriale mensile come mappa.
    Ogni post, reel, articolo o newsletter ha una funzione precisa all’interno del funnel.

    STEP 2 – Pianificazione: il nostro momento chiave
    Ogni lunedì facciamo una riunione editoriale da 30 minuti (anche quando siamo da remoto).
    Rivediamo il calendario, analizziamo i risultati della settimana precedente e blocchiamo i contenuti per i giorni successivi.

    Usiamo strumenti come:
    -Trello o Notion per il piano contenuti
    -Google Calendar per i promemoria
    -Google Drive o Dropbox per archiviare testi e visual

    STEP 3 – Creazione: dove scatta la creatività
    Per non perdere tempo, abbiamo template preimpostati per ogni formato (post, caroselli, mail, articoli blog).
    Così possiamo concentrarci su ciò che conta davvero: il messaggio.
    Per stimolare l’ispirazione:

    Rileggiamo i commenti e le domande dei clienti

    Usiamo tool come AnswerThePublic o ChatGPT per trovare nuove angolazioni

    Scorriamo LinkedIn, Instagram e blog di settore, ma senza copiare

    Per i visual:
    -Canva Pro per grafiche e caroselli
    -CapCut o InShot per video social
    -Unsplash e Pexels per immagini libere da copyright

    STEP 4 – Scrittura e revisione
    Dedichiamo mezza giornata alla scrittura dei contenuti della settimana.
    Per evitare blocchi creativi, adottiamo il metodo “brutta copia veloce → revisione ragionata”.
    I testi vengono riletti da almeno due persone: chi scrive… non può essere l’unico giudice.

    STEP 5 – Programmazione e pubblicazione
    Usiamo strumenti come:
    -Meta Business Suite per Facebook e Instagram
    -LinkedIn Scheduler (o strumenti come Buffer, Later o Hootsuite)
    -Mailchimp o Brevo per newsletter
    Programmare ci libera la mente e ci permette di essere più presenti durante la pubblicazione (per rispondere, interagire, rilanciare).

    STEP 6 – Analisi e miglioramento continuo
    Ogni settimana dedichiamo 15 minuti a vedere:
    -Quali contenuti hanno generato più engagement
    -Quali hanno convertito (lead, iscrizioni, vendite…)
    -Cosa possiamo testare o cambiare

    I dati ci guidano, ma la relazione con il pubblico viene prima.

    Creare contenuti ogni settimana non è una corsa contro il tempo.
    Con il metodo giusto, gli strumenti adatti e una buona dose di creatività, diventa un processo sostenibile e persino divertente.

    Noi di impresa.biz lo viviamo così: una routine che porta valore, relazioni e risultati.

    #contentmarketing #calendarieditoriale #creativitàdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #socialmedia #marketingstrategico #strumentidigitali #crearecontenuti #organizzazione

    Come creo i miei contenuti settimanali: strumenti, metodo e creatività Noi di impresa.biz sappiamo bene che creare contenuti ogni settimana può diventare stressante se non hai un metodo. Ma quando trovi la giusta combinazione di strumenti, organizzazione e creatività… tutto cambia. Oggi ti raccontiamo come lavoriamo dietro le quinte per produrre contenuti che siano coerenti, utili e sostenibili nel tempo. STEP 1 – Partiamo dalla strategia (sempre) Ogni settimana inizia sapendo a chi vogliamo parlare e con quale obiettivo. Creiamo contenuti per ispirare, educare, vendere o fidelizzare… ma mai “a caso”. 🎯 Usiamo le nostre buyer personas e un piano editoriale mensile come mappa. Ogni post, reel, articolo o newsletter ha una funzione precisa all’interno del funnel. STEP 2 – Pianificazione: il nostro momento chiave Ogni lunedì facciamo una riunione editoriale da 30 minuti (anche quando siamo da remoto). Rivediamo il calendario, analizziamo i risultati della settimana precedente e blocchiamo i contenuti per i giorni successivi. Usiamo strumenti come: -Trello o Notion per il piano contenuti -Google Calendar per i promemoria -Google Drive o Dropbox per archiviare testi e visual STEP 3 – Creazione: dove scatta la creatività Per non perdere tempo, abbiamo template preimpostati per ogni formato (post, caroselli, mail, articoli blog). Così possiamo concentrarci su ciò che conta davvero: il messaggio. 💡 Per stimolare l’ispirazione: Rileggiamo i commenti e le domande dei clienti Usiamo tool come AnswerThePublic o ChatGPT per trovare nuove angolazioni Scorriamo LinkedIn, Instagram e blog di settore, ma senza copiare 🎨 Per i visual: -Canva Pro per grafiche e caroselli -CapCut o InShot per video social -Unsplash e Pexels per immagini libere da copyright STEP 4 – Scrittura e revisione Dedichiamo mezza giornata alla scrittura dei contenuti della settimana. Per evitare blocchi creativi, adottiamo il metodo “brutta copia veloce → revisione ragionata”. 📌 I testi vengono riletti da almeno due persone: chi scrive… non può essere l’unico giudice. STEP 5 – Programmazione e pubblicazione Usiamo strumenti come: -Meta Business Suite per Facebook e Instagram -LinkedIn Scheduler (o strumenti come Buffer, Later o Hootsuite) -Mailchimp o Brevo per newsletter 👉 Programmare ci libera la mente e ci permette di essere più presenti durante la pubblicazione (per rispondere, interagire, rilanciare). STEP 6 – Analisi e miglioramento continuo Ogni settimana dedichiamo 15 minuti a vedere: -Quali contenuti hanno generato più engagement -Quali hanno convertito (lead, iscrizioni, vendite…) -Cosa possiamo testare o cambiare 📈 I dati ci guidano, ma la relazione con il pubblico viene prima. Creare contenuti ogni settimana non è una corsa contro il tempo. Con il metodo giusto, gli strumenti adatti e una buona dose di creatività, diventa un processo sostenibile e persino divertente. Noi di impresa.biz lo viviamo così: una routine che porta valore, relazioni e risultati. #contentmarketing #calendarieditoriale #creativitàdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #socialmedia #marketingstrategico #strumentidigitali #crearecontenuti #organizzazione
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  • Dietro le quinte di un contenuto virale: cosa funziona davvero (e cosa no)

    Noi di impresa.biz riceviamo spesso questa domanda: “Come si crea un contenuto virale?”
    Spoiler: non esiste una formula magica, ma esistono dinamiche, pattern e soprattutto errori comuni da evitare. Dopo anni a testare contenuti per noi e per i nostri clienti, abbiamo imparato cosa scatena davvero l’interesse (e cosa lo spegne sul nascere).

    COSA FUNZIONA DAVVERO
    1. L’effetto “mi rispecchio”
    I contenuti che funzionano meglio fanno sentire il pubblico protagonista.
    Post, video o reel che raccontano situazioni in cui il target si riconosce generano commenti, condivisioni e salvataggi.
    Esempio: “Sei un imprenditore e ogni lunedì ti senti così?”
    Boom, commenti e tag.

    2. Il valore immediato
    I contenuti virali non fanno perdere tempo. Offrono subito una risposta utile, una soluzione concreta o un punto di vista nuovo.
    Checklist, consigli rapidi, mini-guide: semplici, chiari e salvabili.

    3. Il ritmo visivo e narrativo
    Online vince chi cattura l’attenzione nei primi 3 secondi.
    Il contenuto virale è veloce, diretto e visivamente forte.
    Video tagliati bene, titoli impattanti, emoji dosate con intelligenza: sì, anche nei contesti B2B.

    4. L’emozione (vera)
    Dove c’è un’emozione autentica, c’è coinvolgimento.
    Ridere, commuoversi, indignarsi, ispirarsi: i contenuti che toccano corde emotive fanno strada.
    “Quando ho aperto la mia attività, nessuno credeva in me…”
    Non è solo una frase: è una connessione umana.

    5. L’invito all’azione intelligente
    Un contenuto virale non è un monologo.
    Coinvolge: chiede opinioni, invita a commentare, fa una domanda vera.
    “Anche voi fate così quando lanciate un nuovo prodotto?”
    Risultato: conversazioni, tag, visibilità organica.

    COSA NON FUNZIONA (QUASI) MAI
    1. Parlare solo di sé
    Il contenuto autoreferenziale è il più ignorato.
    Nessuno condivide un post che dice “noi siamo i migliori”, senza valore per chi lo legge.
    2. I contenuti troppo generici
    Frasi come “L’importanza della comunicazione” o “Innovare è fondamentale” non dicono niente a nessuno.

    Serve concretezza, esempi, numeri, storie.
    3. L’estetica fine a sé stessa
    Sì, la grafica conta. Ma un bel contenuto senza messaggio è aria fritta.
    Meglio un post semplice ma utile, che un carosello perfetto ma vuoto.
    4. L’overdose di hashtag o CTA aggressive
    20 hashtag non aiutano l’algoritmo, e CTA come “Acquista subito!” all’inizio del funnel spesso allontanano.
    Meglio guidare, non spingere.

    Un contenuto virale non nasce per caso: nasce da empatia, osservazione del pubblico e tanta sperimentazione.
    Noi di impresa.biz non inseguiamo solo i numeri, ma creiamo contenuti che funzionano perché sono veri, utili e umani.

    #contentmarketing #contenutivirali #socialstrategy #marketingdigitale #impresa.biz #PMI #storytelling #engagement #socialmediaitalia #digitalbranding
    Dietro le quinte di un contenuto virale: cosa funziona davvero (e cosa no) Noi di impresa.biz riceviamo spesso questa domanda: “Come si crea un contenuto virale?” Spoiler: non esiste una formula magica, ma esistono dinamiche, pattern e soprattutto errori comuni da evitare. Dopo anni a testare contenuti per noi e per i nostri clienti, abbiamo imparato cosa scatena davvero l’interesse (e cosa lo spegne sul nascere). COSA FUNZIONA DAVVERO ✅ 1. L’effetto “mi rispecchio” I contenuti che funzionano meglio fanno sentire il pubblico protagonista. Post, video o reel che raccontano situazioni in cui il target si riconosce generano commenti, condivisioni e salvataggi. 🎯 Esempio: “Sei un imprenditore e ogni lunedì ti senti così?” Boom, commenti e tag. ✅ 2. Il valore immediato I contenuti virali non fanno perdere tempo. Offrono subito una risposta utile, una soluzione concreta o un punto di vista nuovo. 📌 Checklist, consigli rapidi, mini-guide: semplici, chiari e salvabili. ✅ 3. Il ritmo visivo e narrativo Online vince chi cattura l’attenzione nei primi 3 secondi. Il contenuto virale è veloce, diretto e visivamente forte. 🎥 Video tagliati bene, titoli impattanti, emoji dosate con intelligenza: sì, anche nei contesti B2B. ✅ 4. L’emozione (vera) Dove c’è un’emozione autentica, c’è coinvolgimento. Ridere, commuoversi, indignarsi, ispirarsi: i contenuti che toccano corde emotive fanno strada. 💬 “Quando ho aperto la mia attività, nessuno credeva in me…” Non è solo una frase: è una connessione umana. ✅ 5. L’invito all’azione intelligente Un contenuto virale non è un monologo. Coinvolge: chiede opinioni, invita a commentare, fa una domanda vera. 🙋‍♂️ “Anche voi fate così quando lanciate un nuovo prodotto?” Risultato: conversazioni, tag, visibilità organica. COSA NON FUNZIONA (QUASI) MAI ❌ 1. Parlare solo di sé Il contenuto autoreferenziale è il più ignorato. Nessuno condivide un post che dice “noi siamo i migliori”, senza valore per chi lo legge. ❌ 2. I contenuti troppo generici Frasi come “L’importanza della comunicazione” o “Innovare è fondamentale” non dicono niente a nessuno. 🛑 Serve concretezza, esempi, numeri, storie. ❌ 3. L’estetica fine a sé stessa Sì, la grafica conta. Ma un bel contenuto senza messaggio è aria fritta. Meglio un post semplice ma utile, che un carosello perfetto ma vuoto. ❌ 4. L’overdose di hashtag o CTA aggressive 20 hashtag non aiutano l’algoritmo, e CTA come “Acquista subito!” all’inizio del funnel spesso allontanano. 🧭 Meglio guidare, non spingere. Un contenuto virale non nasce per caso: nasce da empatia, osservazione del pubblico e tanta sperimentazione. Noi di impresa.biz non inseguiamo solo i numeri, ma creiamo contenuti che funzionano perché sono veri, utili e umani. #contentmarketing #contenutivirali #socialstrategy #marketingdigitale #impresa.biz #PMI #storytelling #engagement #socialmediaitalia #digitalbranding
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  • Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti

    Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”.
    In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali.

    Cosa intendiamo per funnel di vendita?
    Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente.
    Si articola in 3 fasi principali:

    -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand
    -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano
    -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc.
    Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi.

    Quali social media usare e come
    Dipende dal nostro target e dal tipo di business.
    Ecco come li usiamo noi nei funnel:
    -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing
    -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B
    -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi
    -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial
    -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing

    Come costruire un funnel integrato ai social media
    Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel)
    ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni
    ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire

    Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel)
    ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano
    ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot)

    Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel)
    ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare
    ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito

    Fidelizza e trasforma in ambassador
    ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti
    ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola

    Strumenti che consigliamo per l’integrazione
    -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram
    -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail
    -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli
    -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing
    -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme

    Errori da evitare
    Postare senza strategia
    Pensare che i like siano vendite
    Non avere una CTA chiara
    Non tracciare le conversioni
    Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti

    Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso.
    Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart.

    #funneldivendita #socialmediafunnel #leadgeneration #marketingdigitale #PMI #impresa.biz #strategiecommerciali #automationmarketing #socialselling #conversionimarketing
    Creare funnel di vendita integrati ai social media: come trasformare follower in clienti Noi di impresa.biz vediamo ogni giorno quanto i social media siano potenti per le PMI, ma troppo spesso vengono usati solo per “esserci”. In realtà, se integrati correttamente in un funnel di vendita, possono diventare canali strategici per generare contatti qualificati e vendite reali. Cosa intendiamo per funnel di vendita? Il funnel di vendita (o customer journey) è il percorso che trasforma un semplice utente in cliente. Si articola in 3 fasi principali: -Awareness (Consapevolezza) – Le persone scoprono il brand -Consideration (Valutazione) – Iniziano a seguirci, interagiscono, si informano -Conversion (Azione) – Compiono un’azione: acquisto, richiesta preventivo, iscrizione, ecc. 💡 Integrare i social media significa sfruttare ogni piattaforma per accompagnare l’utente lungo queste fasi. Quali social media usare e come Dipende dal nostro target e dal tipo di business. Ecco come li usiamo noi nei funnel: -Instagram & Facebook: storytelling, dirette, lead magnet, remarketing -LinkedIn: contenuti di valore e relazioni B2B -TikTok & Reels: awareness veloce e virale, soprattutto per prodotti/servizi visivi -YouTube: approfondimenti, testimonianze, tutorial -Messenger & WhatsApp Business: contatto diretto e nurturing Come costruire un funnel integrato ai social media Cattura l’attenzione (TOFU - Top of the Funnel) ➤ Contenuti coinvolgenti, problemi del target, emozioni ➤ Obiettivo: farci conoscere e iniziare a farci seguire Stimola l’interesse (MOFU - Middle of the Funnel) ➤ Guide gratuite, webinar, newsletter, post che educano ➤ Qui iniziamo a raccogliere lead (con landing page, form, chatbot) Spingi alla conversione (BOFU - Bottom of the Funnel) ➤ Offerte, testimonianze, garanzie, call to action chiare ➤ Usiamo il retargeting su chi ha già interagito Fidelizza e trasforma in ambassador ➤ Post-vendita, follow-up automatici, contenuti esclusivi per clienti ➤ Favoriamo recensioni, condivisioni e passaparola Strumenti che consigliamo per l’integrazione -Meta Ads Manager per campagne su Facebook/Instagram -Leadpages o Mailchimp per creare landing page e gestire le mail -CRM (come HubSpot o Brevo) per gestire i contatti e nutrirli -Pixel di Meta e Google Tag per il tracciamento e il remarketing -Zapier o Make per automatizzare il passaggio di dati tra piattaforme Errori da evitare ❌ Postare senza strategia ❌ Pensare che i like siano vendite ❌ Non avere una CTA chiara ❌ Non tracciare le conversioni ❌ Non avere un sistema per raccogliere e gestire i contatti Integrare i social media in un funnel di vendita significa non lasciare nulla al caso. Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a trasformare la visibilità social in risultati concreti, con strategie su misura e strumenti smart. #funneldivendita #socialmediafunnel #leadgeneration #marketingdigitale #PMI #impresa.biz #strategiecommerciali #automationmarketing #socialselling #conversionimarketing
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  • Creare contenuti efficaci e coinvolgenti: il segreto per attirare (e mantenere) l’attenzione

    Noi di impresa.biz siamo convinti che i contenuti siano uno degli asset più potenti per le PMI, soprattutto oggi, in un mercato dove l’attenzione dura pochi secondi e la concorrenza è a portata di scroll.
    Ma creare contenuti davvero efficaci e coinvolgenti non significa semplicemente “scrivere qualcosa” o “postare spesso”. Significa parlare alle persone giuste, nel modo giusto, al momento giusto.

    Cosa rende un contenuto davvero efficace?
    Secondo la nostra esperienza, i contenuti che funzionano hanno 4 caratteristiche fondamentali:
    -Utilità – Offrono valore reale: risolvono un problema, danno un consiglio, spiegano qualcosa di utile.
    -Chiarezza – Si capiscono subito, senza giri di parole. Il messaggio è diretto, semplice, comprensibile.
    -Coinvolgimento – Attirano l’attenzione, stimolano una reazione, creano un dialogo.
    -Coerenza – Sono allineati con i valori e lo stile dell’azienda.
    Un contenuto è efficace quando porta qualcuno a leggere, cliccare, iscriversi, contattarti o ricordarsi di te.

    A chi stai parlando? Parti dalle persone
    Per creare contenuti coinvolgenti, bisogna conoscere il pubblico di riferimento.
    Noi lavoriamo sempre sulla definizione di buyer personas, cioè profili ideali dei nostri clienti, rispondendo a domande come:
    -Chi sono?
    -Quali problemi cercano di risolvere?
    -Che linguaggio usano?
    -Che tono si aspettano da noi?
    Parlare a tutti = non parlare a nessuno. Personalizzare è la chiave.

    I formati che funzionano meglio
    A seconda del canale e del pubblico, possiamo usare diversi formati:
    -Articoli di blog: approfonditi, SEO-oriented, utili a posizionarsi nel tempo
    -Post social: brevi, visivi, adatti all’engagement immediato
    -Newsletter: per coltivare il rapporto diretto con clienti e lead
    -Video brevi: perfetti per semplificare concetti e creare empatia
    -Infografiche: ideali per spiegare numeri e dati in modo chiaro
    -Case study o storie: mostrano il valore concreto del nostro lavoro
    Il segreto è mescolare questi strumenti in una strategia coerente, e non usarli “a caso”.

    Come lavoriamo alla creazione dei contenuti
    Noi di impresa.biz seguiamo sempre questi step:
    -Obiettivo chiaro: cosa vogliamo ottenere da quel contenuto?
    -Keyword e linguaggio: usiamo le parole che il pubblico usa e cerca
    -Titolo forte: deve incuriosire e promettere qualcosa di utile
    -Call to action: sempre presente, anche se semplice ("Scopri di più", "Contattaci", "Commenta")
    -Misurazione: analizziamo cosa ha funzionato e cosa no, per migliorare

    Creare contenuti non è un’attività da fare quando si ha tempo: è una leva strategica per far crescere la visibilità, la fiducia e il fatturato.
    Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno PMI, freelance e startup a costruire contenuti che parlano davvero al proprio pubblico.

    #contentmarketing #strategiadicontinuti #marketingdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #storytellingaziendale #coinvolgimento #SEO #socialmedia #buyerpersona

    Creare contenuti efficaci e coinvolgenti: il segreto per attirare (e mantenere) l’attenzione Noi di impresa.biz siamo convinti che i contenuti siano uno degli asset più potenti per le PMI, soprattutto oggi, in un mercato dove l’attenzione dura pochi secondi e la concorrenza è a portata di scroll. Ma creare contenuti davvero efficaci e coinvolgenti non significa semplicemente “scrivere qualcosa” o “postare spesso”. Significa parlare alle persone giuste, nel modo giusto, al momento giusto. Cosa rende un contenuto davvero efficace? Secondo la nostra esperienza, i contenuti che funzionano hanno 4 caratteristiche fondamentali: -Utilità – Offrono valore reale: risolvono un problema, danno un consiglio, spiegano qualcosa di utile. -Chiarezza – Si capiscono subito, senza giri di parole. Il messaggio è diretto, semplice, comprensibile. -Coinvolgimento – Attirano l’attenzione, stimolano una reazione, creano un dialogo. -Coerenza – Sono allineati con i valori e lo stile dell’azienda. 💡 Un contenuto è efficace quando porta qualcuno a leggere, cliccare, iscriversi, contattarti o ricordarsi di te. A chi stai parlando? Parti dalle persone Per creare contenuti coinvolgenti, bisogna conoscere il pubblico di riferimento. Noi lavoriamo sempre sulla definizione di buyer personas, cioè profili ideali dei nostri clienti, rispondendo a domande come: -Chi sono? -Quali problemi cercano di risolvere? -Che linguaggio usano? -Che tono si aspettano da noi? 📌 Parlare a tutti = non parlare a nessuno. Personalizzare è la chiave. I formati che funzionano meglio A seconda del canale e del pubblico, possiamo usare diversi formati: -Articoli di blog: approfonditi, SEO-oriented, utili a posizionarsi nel tempo -Post social: brevi, visivi, adatti all’engagement immediato -Newsletter: per coltivare il rapporto diretto con clienti e lead -Video brevi: perfetti per semplificare concetti e creare empatia -Infografiche: ideali per spiegare numeri e dati in modo chiaro -Case study o storie: mostrano il valore concreto del nostro lavoro 🎯 Il segreto è mescolare questi strumenti in una strategia coerente, e non usarli “a caso”. Come lavoriamo alla creazione dei contenuti Noi di impresa.biz seguiamo sempre questi step: -Obiettivo chiaro: cosa vogliamo ottenere da quel contenuto? -Keyword e linguaggio: usiamo le parole che il pubblico usa e cerca -Titolo forte: deve incuriosire e promettere qualcosa di utile -Call to action: sempre presente, anche se semplice ("Scopri di più", "Contattaci", "Commenta") -Misurazione: analizziamo cosa ha funzionato e cosa no, per migliorare Creare contenuti non è un’attività da fare quando si ha tempo: è una leva strategica per far crescere la visibilità, la fiducia e il fatturato. Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno PMI, freelance e startup a costruire contenuti che parlano davvero al proprio pubblico. #contentmarketing #strategiadicontinuti #marketingdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #storytellingaziendale #coinvolgimento #SEO #socialmedia #buyerpersona
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  • Digital marketing per PMI: da dove iniziare (e cosa evitare)

    Se c'è una cosa che ho imparato gestendo il mio e-commerce da solo, è che nel digital marketing non serve fare tutto, ma fare bene ciò che conta. All’inizio ero ovunque: mille post, mille tool, mille promesse di crescita. Poi ho capito che per una piccola impresa il vero rischio è perdersi nella confusione.
    Ecco da dove ti consiglio di partire (e cosa invece lascerei subito da parte).

    Da dove iniziare davvero
    1. Obiettivi chiari e semplici
    Prima di pensare a Instagram o SEO, chiediti: cosa vuoi ottenere? Più vendite? Più contatti? Più brand awareness?
    Io ho iniziato con un obiettivo solo: aumentare le vendite dirette sul sito. Questo mi ha aiutato a scegliere strumenti e canali in linea.

    2. Sito ottimizzato e chiaro
    Il sito è casa tua. Non ti serve una mega-agency, ma chiarezza e semplicità:
    -Foto belle e coerenti
    -Schede prodotto esaustive
    -Call to action visibili

    Checkout veloce
    Spesso vedo e-commerce pieni di animazioni e pop-up… ma poi non si capisce dove cliccare per acquistare.

    3. Una sola piattaforma social, fatta bene
    Io ho scelto Instagram, perché il mio prodotto è molto visivo. Ho imparato a raccontare storie, mostrare il dietro le quinte e parlare in modo autentico.
    Meglio una piattaforma curata che quattro gestite male.

    4. Newsletter: ancora (e sempre) efficace
    Non ho mai smesso di usare l’email marketing. È economico, personale, e funziona.
    Con una semplice automazione post-acquisto, ho aumentato la fidelizzazione del 25%. E tutto senza spendere un euro in Ads.

    Cosa evitare (soprattutto all'inizio)
    Fare Ads senza strategia
    Ho buttato soldi in campagne “a caso”. Facebook Ads può sembrare facile, ma se non imposti bene target, obiettivo e creatività, sprechi tutto.
    Meglio aspettare di avere almeno un po’ di dati.

    Inseguire le mode
    Ogni anno esce “la nuova tendenza”: TikTok, AI, live streaming, metaverso...
    Se non hai tempo o budget per farlo bene, non seguire la moda: segui il tuo cliente.

    Fare tutto da soli senza formarsi
    Pensavo di sapere tutto perché avevo visto tre webinar. Errore.
    Ho deciso di dedicare 1 ora a settimana alla formazione, da fonti serie. Anche questo è marketing: imparare a farlo meglio.

    Il mio consiglio per chi parte ora
    Non ti servono 10 strumenti. Parti da un messaggio chiaro, un sito che funziona e una comunicazione autentica. I grandi numeri arriveranno, ma servono strategie piccole, concrete e costanti.

    Il digital marketing per una PMI non deve essere complicato. Deve essere sostenibile, misurabile e coerente.
    Non pensare in grande: pensa in modo giusto. Ogni passo fatto bene vale più di mille azioni confuse.

    #digitalmarketing #pmiitalia #marketingdigitale #ecommerceitalia #strategiadigital #piccoleimprese #marketingperartigiani #vendereonline #newslettermarketing #socialmediapermarchi #businessonline #marketingconsapevole #brandingdigitale

    Digital marketing per PMI: da dove iniziare (e cosa evitare) Se c'è una cosa che ho imparato gestendo il mio e-commerce da solo, è che nel digital marketing non serve fare tutto, ma fare bene ciò che conta. All’inizio ero ovunque: mille post, mille tool, mille promesse di crescita. Poi ho capito che per una piccola impresa il vero rischio è perdersi nella confusione. Ecco da dove ti consiglio di partire (e cosa invece lascerei subito da parte). ✅ Da dove iniziare davvero 1. Obiettivi chiari e semplici Prima di pensare a Instagram o SEO, chiediti: cosa vuoi ottenere? Più vendite? Più contatti? Più brand awareness? Io ho iniziato con un obiettivo solo: aumentare le vendite dirette sul sito. Questo mi ha aiutato a scegliere strumenti e canali in linea. 2. Sito ottimizzato e chiaro Il sito è casa tua. Non ti serve una mega-agency, ma chiarezza e semplicità: -Foto belle e coerenti -Schede prodotto esaustive -Call to action visibili Checkout veloce Spesso vedo e-commerce pieni di animazioni e pop-up… ma poi non si capisce dove cliccare per acquistare. 3. Una sola piattaforma social, fatta bene Io ho scelto Instagram, perché il mio prodotto è molto visivo. Ho imparato a raccontare storie, mostrare il dietro le quinte e parlare in modo autentico. Meglio una piattaforma curata che quattro gestite male. 4. Newsletter: ancora (e sempre) efficace Non ho mai smesso di usare l’email marketing. È economico, personale, e funziona. Con una semplice automazione post-acquisto, ho aumentato la fidelizzazione del 25%. E tutto senza spendere un euro in Ads. ❌ Cosa evitare (soprattutto all'inizio) 🔥 Fare Ads senza strategia Ho buttato soldi in campagne “a caso”. Facebook Ads può sembrare facile, ma se non imposti bene target, obiettivo e creatività, sprechi tutto. Meglio aspettare di avere almeno un po’ di dati. 🎯 Inseguire le mode Ogni anno esce “la nuova tendenza”: TikTok, AI, live streaming, metaverso... Se non hai tempo o budget per farlo bene, non seguire la moda: segui il tuo cliente. ⚠️ Fare tutto da soli senza formarsi Pensavo di sapere tutto perché avevo visto tre webinar. Errore. Ho deciso di dedicare 1 ora a settimana alla formazione, da fonti serie. Anche questo è marketing: imparare a farlo meglio. 💡 Il mio consiglio per chi parte ora Non ti servono 10 strumenti. Parti da un messaggio chiaro, un sito che funziona e una comunicazione autentica. I grandi numeri arriveranno, ma servono strategie piccole, concrete e costanti. ✍️ Il digital marketing per una PMI non deve essere complicato. Deve essere sostenibile, misurabile e coerente. Non pensare in grande: pensa in modo giusto. Ogni passo fatto bene vale più di mille azioni confuse. #digitalmarketing #pmiitalia #marketingdigitale #ecommerceitalia #strategiadigital #piccoleimprese #marketingperartigiani #vendereonline #newslettermarketing #socialmediapermarchi #businessonline #marketingconsapevole #brandingdigitale
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  • Come trasformare una semplice idea in un contenuto virale

    Spesso le migliori idee nascono all’improvviso, magari mentre sto facendo qualcosa di totalmente diverso. Ma come faccio a trasformarle in contenuti che davvero catturano l’attenzione e diventano virali?
    Ti svelo il mio metodo, fatto di passione, strategia e un pizzico di creatività.

    1. Ascolta la tua audience
    Il primo passo è capire cosa interessa davvero alle persone che ti seguono. Leggo i commenti, faccio domande, e studio i trend per intercettare bisogni e desideri.

    2. Semplifica il messaggio
    Una grande idea diventa virale quando è chiara e facile da capire. Cerco di raccontarla in modo semplice, diretto e con un linguaggio autentico.

    3. Usa un format accattivante
    Video brevi, immagini potenti, storytelling emozionale… scelgo sempre il formato che può emozionare e coinvolgere di più.

    4. Sfrutta le emozioni
    I contenuti che fanno ridere, riflettere o emozionare hanno più probabilità di essere condivisi. Io cerco di trasmettere emozioni vere e coinvolgenti.

    5. Call to action chiara e coinvolgente
    Invito sempre la mia community a commentare, condividere o partecipare. L’interazione è la benzina per la viralità.

    Creare contenuti virali non è solo questione di fortuna, ma di attenzione, cura e autenticità. Se hai un’idea, non aspettare: mettila in pratica e prova a seguire questi passaggi!

    E tu? Qual è il tuo segreto per creare contenuti che spaccano? Raccontamelo!

    #contenutivirali #contentcreator #socialmedia #strategiadigitale #viralità #creatività #communitylove #digitalmarketing
    Come trasformare una semplice idea in un contenuto virale 🚀✨ Spesso le migliori idee nascono all’improvviso, magari mentre sto facendo qualcosa di totalmente diverso. Ma come faccio a trasformarle in contenuti che davvero catturano l’attenzione e diventano virali? Ti svelo il mio metodo, fatto di passione, strategia e un pizzico di creatività. 1. Ascolta la tua audience 👂💬 Il primo passo è capire cosa interessa davvero alle persone che ti seguono. Leggo i commenti, faccio domande, e studio i trend per intercettare bisogni e desideri. 2. Semplifica il messaggio ✍️🔍 Una grande idea diventa virale quando è chiara e facile da capire. Cerco di raccontarla in modo semplice, diretto e con un linguaggio autentico. 3. Usa un format accattivante 🎥🎨 Video brevi, immagini potenti, storytelling emozionale… scelgo sempre il formato che può emozionare e coinvolgere di più. 4. Sfrutta le emozioni ❤️🔥 I contenuti che fanno ridere, riflettere o emozionare hanno più probabilità di essere condivisi. Io cerco di trasmettere emozioni vere e coinvolgenti. 5. Call to action chiara e coinvolgente 📢🤝 Invito sempre la mia community a commentare, condividere o partecipare. L’interazione è la benzina per la viralità. Creare contenuti virali non è solo questione di fortuna, ma di attenzione, cura e autenticità. Se hai un’idea, non aspettare: mettila in pratica e prova a seguire questi passaggi! E tu? Qual è il tuo segreto per creare contenuti che spaccano? Raccontamelo! 💥💬 #contenutivirali #contentcreator #socialmedia #strategiadigitale #viralità #creatività #communitylove #digitalmarketing
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  • Confessioni da influencer: le cose che non si vedono su Instagram

    Lo ammetto: per anni ho contribuito all’illusione. Quella fatta di filtri perfetti, stanze in ordine, cappuccini schiumati e abiti sempre nuovi .
    Ma dietro ogni “buongiorno” con la luce perfetta, c’era una ring light accesa dalle 7 del mattino e due occhiaie mascherate con tre strati di correttore .
    Instagram è bellissimo. Ma è una parte della realtà. E oggi voglio raccontarti l’altra parte. Quella che non si vede.

    1. La vita vera è più disordinata (e va bene così)
    Sorrisi, tramonti, brunch in terrazza…
    Ci sono anche quelli. Ma ci sono anche giornate storte, ansie da prestazione, scadenze che si accavallano e pianti senza motivo tra una story e l’altra.

    Solo che non fanno like. Quindi restano dietro le quinte.

    2. I numeri non dicono tutto
    Sì, i follower contano. Ma non raccontano chi sei.
    A volte ti senti una star, altre volte ti chiedi se stai urlando nel vuoto.
    Ogni creator che conosci ha avuto:
    -un post che non ha funzionato
    -una collaborazione fallita
    -un momento di dubbio su cosa pubblicare
    L’algoritmo cambia, ma anche noi cambiamo. E non sempre ci sentiamo “abbastanza”.

    3. Lavorare con i social è un lavoro vero (e faticoso)
    Non è solo “fare due foto e postarle”.
    È pianificare, scrivere, editare, rispondere, monitorare. È fare brainstorming in pigiama alle 2 di notte .
    E a volte… è anche dover sorridere quando non ne hai voglia.
    Ma la parte bella? Creare connessioni vere, dare valore, ispirare. Anche solo una persona.

    4. La comparazione ti distrugge, se glielo permetti
    Scorri e pensi: “lei è più bella”, “lui ha più engagement”, “io dovrei fare di più”.
    Instagram è uno specchio deformante: riflette ciò che sembra e spesso ingigantisce le insicurezze.
    La cura? Tornare offline ogni tanto.
    Guardarti allo specchio vero. E ricordarti che sei molto più di un profilo.

    5. Autenticità non significa mostrarsi sempre perfette
    La vera svolta, per me, è arrivata quando ho iniziato a condividere anche i momenti NO. Le fatiche, le domande aperte, le scelte difficili.
    Sai cosa ho scoperto? Che lì nasce il legame con chi ti segue.
    Perché la connessione vera arriva quando ci riconosciamo nelle fragilità, non solo nei successi.

    Quindi sì, Instagram è bellissimo... ma non è tutto
    Essere influencer oggi significa anche avere il coraggio di dire:
    "Ehi, non è sempre tutto così perfetto. Ma va bene così."

    Ed è in quella trasparenza che ho trovato il mio spazio più autentico.

    #vitadainfluencer #dietrolequinte #veritàdaisocial #nonsolofilter #creatorlife #instarealtà #influenzaconsapevole #socialmediahonesty #confessioni #essereveri

    Confessioni da influencer: le cose che non si vedono su Instagram 📱💬 Lo ammetto: per anni ho contribuito all’illusione. Quella fatta di filtri perfetti, stanze in ordine, cappuccini schiumati e abiti sempre nuovi ☕👗. Ma dietro ogni “buongiorno” con la luce perfetta, c’era una ring light accesa dalle 7 del mattino e due occhiaie mascherate con tre strati di correttore 😅. Instagram è bellissimo. Ma è una parte della realtà. E oggi voglio raccontarti l’altra parte. Quella che non si vede. 1. La vita vera è più disordinata (e va bene così) 🧺 Sorrisi, tramonti, brunch in terrazza… Ci sono anche quelli. Ma ci sono anche giornate storte, ansie da prestazione, scadenze che si accavallano e pianti senza motivo tra una story e l’altra. Solo che non fanno like. Quindi restano dietro le quinte. 2. I numeri non dicono tutto 🔢 Sì, i follower contano. Ma non raccontano chi sei. A volte ti senti una star, altre volte ti chiedi se stai urlando nel vuoto. Ogni creator che conosci ha avuto: -un post che non ha funzionato -una collaborazione fallita -un momento di dubbio su cosa pubblicare L’algoritmo cambia, ma anche noi cambiamo. E non sempre ci sentiamo “abbastanza”. 3. Lavorare con i social è un lavoro vero (e faticoso) 💻💡 Non è solo “fare due foto e postarle”. È pianificare, scrivere, editare, rispondere, monitorare. È fare brainstorming in pigiama alle 2 di notte 🌙. E a volte… è anche dover sorridere quando non ne hai voglia. Ma la parte bella? Creare connessioni vere, dare valore, ispirare. Anche solo una persona. 4. La comparazione ti distrugge, se glielo permetti 🔍 Scorri e pensi: “lei è più bella”, “lui ha più engagement”, “io dovrei fare di più”. Instagram è uno specchio deformante: riflette ciò che sembra e spesso ingigantisce le insicurezze. La cura? Tornare offline ogni tanto. Guardarti allo specchio vero. E ricordarti che sei molto più di un profilo. 5. Autenticità non significa mostrarsi sempre perfette 🧡 La vera svolta, per me, è arrivata quando ho iniziato a condividere anche i momenti NO. Le fatiche, le domande aperte, le scelte difficili. Sai cosa ho scoperto? Che lì nasce il legame con chi ti segue. Perché la connessione vera arriva quando ci riconosciamo nelle fragilità, non solo nei successi. Quindi sì, Instagram è bellissimo... ma non è tutto ✨ Essere influencer oggi significa anche avere il coraggio di dire: "Ehi, non è sempre tutto così perfetto. Ma va bene così." Ed è in quella trasparenza che ho trovato il mio spazio più autentico. #vitadainfluencer #dietrolequinte #veritàdaisocial #nonsolofilter #creatorlife #instarealtà #influenzaconsapevole #socialmediahonesty #confessioni #essereveri
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  • Errore da evitare nei social se vuoi essere presa sul serio nel business

    Quando ho iniziato a usare i social per far crescere la mia attività, pensavo che bastasse “esserci”.
    Postare con costanza, usare hashtag popolari, mettere in mostra il mio lavoro.
    Ma ci ho messo poco a capire una cosa fondamentale: se vuoi essere presa sul serio nel business, c’è un errore che devi assolutamente evitare.

    Ed è questo:
    usare i social senza una direzione precisa, parlando a tutti e dicendo tutto.

    Essere ovunque ≠ essere autorevole
    L’errore più comune che vedo (e che ho fatto anche io) è quello di postare contenuti casuali, perché “bisogna pubblicare”.
    Un giorno un post motivazionale, poi una foto della colazione, poi uno sconto, poi una frase ispirazionale copiata da Pinterest.

    Risultato?
    Confusione.
    Chi ti guarda non capisce chi sei, cosa fai, a chi ti rivolgi.
    E se non è chiaro per loro, non comprano. Ma soprattutto: non si fidano.

    Il business si costruisce con coerenza
    Sui social, ogni contenuto comunica un messaggio. Anche quando non dici nulla.
    Essere presa sul serio significa:
    -Parlare con chiarezza del tuo valore
    -Costruire una voce riconoscibile
    -Scegliere una direzione e seguirla
    -Condividere contenuti in linea con ciò che vendi o offri
    Non devi diventare rigida o noiosa, ma strategica.
    Serve un piano editoriale, anche semplice. Serve un posizionamento chiaro. Serve una scelta consapevole di cosa pubblicare e cosa no.

    Il social non è un hobby (se ci lavori sopra)
    Puoi usare i social per svago, certo. Ma se li usi per vendere, crescere, lavorare, allora cambia tutto.
    È come aprire un negozio: non lasci tutto a caso, vero? Ecco, i social sono la vetrina del tuo brand.

    Se parli di tutto, non diventi un riferimento in niente.
    Ma se parli bene di una cosa sola, le persone iniziano a riconoscerti. E a fidarsi.

    Il peggiore errore che puoi fare è essere sui social senza dire chi sei davvero.
    Se vuoi essere presa sul serio, inizia da qui:
    -Chiarezza sul tuo valore
    -Coerenza nei contenuti
    -Visione strategica, anche se sei all’inizio

    È così che si costruisce credibilità online. E da lì… arrivano collaborazioni, clienti, opportunità.

    #PersonalBranding #SocialMediaStrategy #ErroreDaEvitare #AutorevolezzaOnline #BusinessAlFemminile #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
    Errore da evitare nei social se vuoi essere presa sul serio nel business ❌📲 Quando ho iniziato a usare i social per far crescere la mia attività, pensavo che bastasse “esserci”. Postare con costanza, usare hashtag popolari, mettere in mostra il mio lavoro. Ma ci ho messo poco a capire una cosa fondamentale: se vuoi essere presa sul serio nel business, c’è un errore che devi assolutamente evitare. Ed è questo: 👉 usare i social senza una direzione precisa, parlando a tutti e dicendo tutto. Essere ovunque ≠ essere autorevole 🧭 L’errore più comune che vedo (e che ho fatto anche io) è quello di postare contenuti casuali, perché “bisogna pubblicare”. Un giorno un post motivazionale, poi una foto della colazione, poi uno sconto, poi una frase ispirazionale copiata da Pinterest. Risultato? Confusione. Chi ti guarda non capisce chi sei, cosa fai, a chi ti rivolgi. E se non è chiaro per loro, non comprano. Ma soprattutto: non si fidano. Il business si costruisce con coerenza 🧱 Sui social, ogni contenuto comunica un messaggio. Anche quando non dici nulla. Essere presa sul serio significa: -Parlare con chiarezza del tuo valore -Costruire una voce riconoscibile -Scegliere una direzione e seguirla -Condividere contenuti in linea con ciò che vendi o offri Non devi diventare rigida o noiosa, ma strategica. Serve un piano editoriale, anche semplice. Serve un posizionamento chiaro. Serve una scelta consapevole di cosa pubblicare e cosa no. Il social non è un hobby (se ci lavori sopra) 🧠 Puoi usare i social per svago, certo. Ma se li usi per vendere, crescere, lavorare, allora cambia tutto. È come aprire un negozio: non lasci tutto a caso, vero? Ecco, i social sono la vetrina del tuo brand. Se parli di tutto, non diventi un riferimento in niente. Ma se parli bene di una cosa sola, le persone iniziano a riconoscerti. E a fidarsi. Il peggiore errore che puoi fare è essere sui social senza dire chi sei davvero. Se vuoi essere presa sul serio, inizia da qui: -Chiarezza sul tuo valore -Coerenza nei contenuti -Visione strategica, anche se sei all’inizio È così che si costruisce credibilità online. E da lì… arrivano collaborazioni, clienti, opportunità. #PersonalBranding #SocialMediaStrategy #ErroreDaEvitare #AutorevolezzaOnline #BusinessAlFemminile #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
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  • Cosa pubblicare quando non hai niente da dire

    Oggi voglio rispondere a una domanda che mi faccio più spesso di quanto immaginiate: “E adesso cosa pubblico?”
    Capita anche a me — giornate in cui mi sembra di non avere niente da dire, nessuna idea brillante, zero ispirazione. Ma ho imparato che non serve avere sempre qualcosa di straordinario da dire per restare connessi con la propria community.

    Ecco alcune idee “salva-giornata” che uso quando mi sento a corto di contenuti:

    1. Mostra un momento reale della tua giornata
    Una tazza di caffè, la scrivania in disordine, una passeggiata. Le persone amano vedere la tua umanità, non solo le foto perfette.

    2. Condividi una riflessione semplice
    Una frase che ti ha colpito, un pensiero del momento, una domanda da porre ai tuoi follower. Anche pochi caratteri possono generare dialogo.

    3. Fai una domanda alla community
    “Cosa state leggendo in questo periodo?”, “Come affrontate i momenti di stress?” — le domande generano interazione e spesso… nuove idee.

    4. Riprendi un post vecchio e attualizzalo
    Hai già detto qualcosa tempo fa che oggi vedi con occhi diversi? Ripubblica quel contenuto con un aggiornamento o una nuova riflessione.

    5. Condividi qualcosa che ti ha ispirato
    Un post di qualcun altro, una foto, un brano musicale, un estratto da un libro. Non sempre devi essere l’autore del contenuto per offrire valore.

    6. Usa i format “leggeri” ma coinvolgenti
    Un sondaggio, un “true or false”, una mini lista (“3 cose che mi rilassano”), oppure un “Questo o quello”. Perfetti per stimolare interazione in modo veloce.

    L’importante non è riempire il feed a tutti i costi, ma restare presenti, coerenti e autentici. Anche dire “Oggi non ho molto da dire, ma ci sono” è, in realtà, un bellissimo messaggio.

    E tu, cosa pubblichi nei giorni “vuoti”? Fammi sapere nei commenti, sono curiosa!

    #contentcreation #postdaconsistenza #creatorslife #communityfirst #socialmediarealtà #impresabiz #crescitasocial
    Cosa pubblicare quando non hai niente da dire Oggi voglio rispondere a una domanda che mi faccio più spesso di quanto immaginiate: “E adesso cosa pubblico?” Capita anche a me — giornate in cui mi sembra di non avere niente da dire, nessuna idea brillante, zero ispirazione. Ma ho imparato che non serve avere sempre qualcosa di straordinario da dire per restare connessi con la propria community. Ecco alcune idee “salva-giornata” che uso quando mi sento a corto di contenuti: 1. Mostra un momento reale della tua giornata Una tazza di caffè, la scrivania in disordine, una passeggiata. Le persone amano vedere la tua umanità, non solo le foto perfette. 2. Condividi una riflessione semplice Una frase che ti ha colpito, un pensiero del momento, una domanda da porre ai tuoi follower. Anche pochi caratteri possono generare dialogo. 3. Fai una domanda alla community “Cosa state leggendo in questo periodo?”, “Come affrontate i momenti di stress?” — le domande generano interazione e spesso… nuove idee. 4. Riprendi un post vecchio e attualizzalo Hai già detto qualcosa tempo fa che oggi vedi con occhi diversi? Ripubblica quel contenuto con un aggiornamento o una nuova riflessione. 5. Condividi qualcosa che ti ha ispirato Un post di qualcun altro, una foto, un brano musicale, un estratto da un libro. Non sempre devi essere l’autore del contenuto per offrire valore. 6. Usa i format “leggeri” ma coinvolgenti Un sondaggio, un “true or false”, una mini lista (“3 cose che mi rilassano”), oppure un “Questo o quello”. Perfetti per stimolare interazione in modo veloce. L’importante non è riempire il feed a tutti i costi, ma restare presenti, coerenti e autentici. Anche dire “Oggi non ho molto da dire, ma ci sono” è, in realtà, un bellissimo messaggio. E tu, cosa pubblichi nei giorni “vuoti”? Fammi sapere nei commenti, sono curiosa! #contentcreation #postdaconsistenza #creatorslife #communityfirst #socialmediarealtà #impresabiz #crescitasocial
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