• Influencer marketing: cosa vogliono davvero i brand da una collaborazione

    Nel mio percorso da influencer e imprenditrice digitale ho avuto modo di collaborare con decine di brand, grandi e piccoli. Quello che ho imparato è che dietro ogni collaborazione c’è molto più di un semplice post o una storia sponsorizzata. I brand cercano partner strategici, non solo volti belli o follower numerosi.

    Ecco cosa ho capito che vogliono davvero i brand da chi lavora con loro:

    1. Allineamento autentico con il brand
    I brand oggi non cercano solo visibilità, ma coerenza. Vogliono essere associati a persone che incarnano i loro valori, che parlano al loro target con credibilità.
    Per questo non basta avere tanti follower: serve che il tuo stile, il tuo messaggio e la tua community siano in sintonia con il brand.

    2. Contenuti di qualità e originali
    I brand vogliono contenuti che si distinguano, che siano creativi, autentici e professionali.
    Non basta fare “copy-paste” di uno spot pubblicitario o un post generico: la collaborazione deve sembrare naturale, integrata nel tuo flusso comunicativo.

    3. Risultati misurabili
    Sempre più spesso, i brand chiedono dati concreti: reach, engagement, click, vendite generate.
    Per questo è fondamentale che tu sappia monitorare e mostrare i risultati della collaborazione con strumenti e report chiari.

    4. Professionalità e puntualità
    La gestione della collaborazione deve essere impeccabile:
    – Rispetto delle scadenze
    – Comunicazione trasparente
    – Flessibilità per eventuali modifiche
    – Attenzione ai dettagli contrattuali e di copyright

    5. Relazione a lungo termine
    I brand preferiscono collaborazioni durature, basate sulla fiducia reciproca.
    Una partnership continuativa genera più valore di una singola campagna e crea un vero rapporto di ambassador.

    Il consiglio che do sempre a chi vuole lavorare con i brand?
    Non venderti come “influencer”, ma come partner di business.
    Costruisci un personal brand solido, crea contenuti di valore e mantieni un approccio professionale. Solo così i brand ti vedranno come un asset strategico, non un semplice canale pubblicitario.

    #influencermarketing #brandpartnership #personalbrand #contentcreation #businessdigitali #marketingstrategy #collaborazioni #impresadigitale #impresabiz
    Influencer marketing: cosa vogliono davvero i brand da una collaborazione Nel mio percorso da influencer e imprenditrice digitale ho avuto modo di collaborare con decine di brand, grandi e piccoli. Quello che ho imparato è che dietro ogni collaborazione c’è molto più di un semplice post o una storia sponsorizzata. I brand cercano partner strategici, non solo volti belli o follower numerosi. Ecco cosa ho capito che vogliono davvero i brand da chi lavora con loro: 1. Allineamento autentico con il brand I brand oggi non cercano solo visibilità, ma coerenza. Vogliono essere associati a persone che incarnano i loro valori, che parlano al loro target con credibilità. Per questo non basta avere tanti follower: serve che il tuo stile, il tuo messaggio e la tua community siano in sintonia con il brand. 2. Contenuti di qualità e originali I brand vogliono contenuti che si distinguano, che siano creativi, autentici e professionali. Non basta fare “copy-paste” di uno spot pubblicitario o un post generico: la collaborazione deve sembrare naturale, integrata nel tuo flusso comunicativo. 3. Risultati misurabili Sempre più spesso, i brand chiedono dati concreti: reach, engagement, click, vendite generate. Per questo è fondamentale che tu sappia monitorare e mostrare i risultati della collaborazione con strumenti e report chiari. 4. Professionalità e puntualità La gestione della collaborazione deve essere impeccabile: – Rispetto delle scadenze – Comunicazione trasparente – Flessibilità per eventuali modifiche – Attenzione ai dettagli contrattuali e di copyright 5. Relazione a lungo termine I brand preferiscono collaborazioni durature, basate sulla fiducia reciproca. Una partnership continuativa genera più valore di una singola campagna e crea un vero rapporto di ambassador. Il consiglio che do sempre a chi vuole lavorare con i brand? Non venderti come “influencer”, ma come partner di business. Costruisci un personal brand solido, crea contenuti di valore e mantieni un approccio professionale. Solo così i brand ti vedranno come un asset strategico, non un semplice canale pubblicitario. #influencermarketing #brandpartnership #personalbrand #contentcreation #businessdigitali #marketingstrategy #collaborazioni #impresadigitale #impresabiz
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  • La strategia social che mi ha portato 100k follower e 10 brand partnership

    Crescere sui social nel 2025 non è più una questione di fortuna o algoritmi benevoli. È una questione di posizionamento, strategia e costanza.
    Quando ho iniziato, non avevo alcun obiettivo numerico. Ma con il tempo, osservando, testando e correggendo, sono arrivatə a 100.000 follower organici e a collaborare con 10 brand perfettamente in linea con il mio messaggio.

    In questo articolo, ti racconto la mia strategia social, passo dopo passo, con ciò che ha davvero funzionato (e cosa ho lasciato andare).

    1. Mi sono posizionata in modo chiaro (prima ancora di crescere)
    Prima di pensare a crescere, ho lavorato su una domanda chiave:
    Perché qualcuno dovrebbe seguirmi?

    Ho definito:
    – Un tema centrale (es. business digitale, mindset, crescita professionale)
    – Un tono riconoscibile (diretto, professionale ma accessibile)
    – Una promessa di valore: ogni contenuto doveva essere utile, ispirante o attivante

    Risultato: meno contenuti generici, più contenuti memorabili.

    2. Ho scelto 2 piattaforme chiave (e ho smesso di disperdermi)
    Invece di cercare di essere ovunque, ho concentrato energie e strategia su due canali principali:
    Instagram (per la community e le collaborazioni)
    LinkedIn (per autorevolezza e contatti business)

    Tip: ogni piattaforma ha le sue logiche, ma il tuo messaggio deve rimanere uno.

    3. Ho creato 3 format ricorrenti (e li ho ottimizzati)
    La chiave per crescere senza impazzire? Format replicabili e riconoscibili.

    I miei 3 format di punta sono stati:
    Mini-pillole video: brevi, dirette, con hook forte
    Caroselli informativi: valore pratico + design leggibile
    "Dietro le quinte" del mio lavoro: contenuti autentici, non patinati

    Risultato: contenuti che le persone aspettano e condividono con piacere.

    4. Ho creato contenuti pensati per l’algoritmo, ma scritti per le persone
    Ogni post aveva:
    Un hook forte (la prima riga vale oro)
    Una narrazione semplice e coinvolgente
    Una call to action vera (non solo “metti like”)

    Regola d’oro: contenuti virali ≠ contenuti vuoti. La viralità è un mezzo, non un fine.

    5. Ho costruito relazioni, non solo numeri
    Ogni follower non è un numero. È una persona. E ogni brand partnership nasce dalla credibilità percepita, non solo dai KPI.

    Ho risposto ai messaggi
    Ho costruito relazioni con altri creator
    Ho contattato i brand prima che loro contattassero me, con proposte su misura

    Risultato: 10 partnership di valore, tutte in linea con il mio posizionamento, molte delle quali diventate collaborazioni continuative.

    Cosa eviterei di rifare?
    – Inseguire i trend che non mi rappresentavano
    – Pubblicare per “riempire il feed”
    – Accettare collaborazioni fuori target solo per guadagnare

    Crescere è possibile. Monetizzare anche. Ma solo se costruisci un brand che parla chiaro, contenuti che risolvono problemi e relazioni che durano nel tempo.

    Il mio consiglio?
    Non chiederti solo “come faccio a crescere?”, ma “cosa voglio che succeda quando cresco?”

    #strategiasocial #brandpartnership #personalbrand #growthorganica #digitalstrategy #imprenditoriocreativo #creatorseconomy #socialmediamarketing #impresabiz
    La strategia social che mi ha portato 100k follower e 10 brand partnership Crescere sui social nel 2025 non è più una questione di fortuna o algoritmi benevoli. È una questione di posizionamento, strategia e costanza. Quando ho iniziato, non avevo alcun obiettivo numerico. Ma con il tempo, osservando, testando e correggendo, sono arrivatə a 100.000 follower organici e a collaborare con 10 brand perfettamente in linea con il mio messaggio. In questo articolo, ti racconto la mia strategia social, passo dopo passo, con ciò che ha davvero funzionato (e cosa ho lasciato andare). 1. Mi sono posizionata in modo chiaro (prima ancora di crescere) Prima di pensare a crescere, ho lavorato su una domanda chiave: 👉 Perché qualcuno dovrebbe seguirmi? Ho definito: – Un tema centrale (es. business digitale, mindset, crescita professionale) – Un tono riconoscibile (diretto, professionale ma accessibile) – Una promessa di valore: ogni contenuto doveva essere utile, ispirante o attivante 📌 Risultato: meno contenuti generici, più contenuti memorabili. 2. Ho scelto 2 piattaforme chiave (e ho smesso di disperdermi) Invece di cercare di essere ovunque, ho concentrato energie e strategia su due canali principali: 📱 Instagram (per la community e le collaborazioni) 🧠 LinkedIn (per autorevolezza e contatti business) 📌 Tip: ogni piattaforma ha le sue logiche, ma il tuo messaggio deve rimanere uno. 3. Ho creato 3 format ricorrenti (e li ho ottimizzati) La chiave per crescere senza impazzire? Format replicabili e riconoscibili. I miei 3 format di punta sono stati: 🎥 Mini-pillole video: brevi, dirette, con hook forte 📊 Caroselli informativi: valore pratico + design leggibile 🎙️ "Dietro le quinte" del mio lavoro: contenuti autentici, non patinati 📌 Risultato: contenuti che le persone aspettano e condividono con piacere. 4. Ho creato contenuti pensati per l’algoritmo, ma scritti per le persone Ogni post aveva: ✅ Un hook forte (la prima riga vale oro) ✅ Una narrazione semplice e coinvolgente ✅ Una call to action vera (non solo “metti like”) 🎯 Regola d’oro: contenuti virali ≠ contenuti vuoti. La viralità è un mezzo, non un fine. 5. Ho costruito relazioni, non solo numeri Ogni follower non è un numero. È una persona. E ogni brand partnership nasce dalla credibilità percepita, non solo dai KPI. 📩 Ho risposto ai messaggi 🤝 Ho costruito relazioni con altri creator 📬 Ho contattato i brand prima che loro contattassero me, con proposte su misura 📌 Risultato: 10 partnership di valore, tutte in linea con il mio posizionamento, molte delle quali diventate collaborazioni continuative. Cosa eviterei di rifare? – Inseguire i trend che non mi rappresentavano – Pubblicare per “riempire il feed” – Accettare collaborazioni fuori target solo per guadagnare Crescere è possibile. Monetizzare anche. Ma solo se costruisci un brand che parla chiaro, contenuti che risolvono problemi e relazioni che durano nel tempo. Il mio consiglio? Non chiederti solo “come faccio a crescere?”, ma “cosa voglio che succeda quando cresco?” #strategiasocial #brandpartnership #personalbrand #growthorganica #digitalstrategy #imprenditoriocreativo #creatorseconomy #socialmediamarketing #impresabiz
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  • Il futuro delle collaborazioni tra brand e influencer: tra automazione e umanità

    Nel mio percorso come influencer e imprenditrice digitale, ho visto evolversi drasticamente il modo in cui i brand e gli influencer collaborano.

    Oggi, con l’avanzare dell’automazione, dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme di gestione, il panorama delle collaborazioni sta cambiando rapidamente. Ma nonostante tutto, credo fermamente che l’elemento umano resterà sempre al centro di ogni partnership di successo.

    1. Automazione per efficienza, umanità per autenticità
    Le tecnologie ci permettono di gestire campagne più complesse e monitorare risultati con precisione millimetrica.
    Io stessa utilizzo tool automatizzati per pianificare contenuti e analizzare dati. Tuttavia, è la relazione autentica con il brand e la mia community che fa davvero la differenza.

    2. Collaborazioni su misura, non più massificate
    L’automazione rischia di standardizzare le campagne, ma il mercato chiede personalizzazione.
    I brand più lungimiranti investono nel dialogo diretto con influencer per creare contenuti che rispecchino valori condivisi, proprio come faccio io con i miei partner.

    3. Dati e tecnologia per migliorare la strategia
    I dati ci aiutano a capire cosa funziona, a segmentare audience e a ottimizzare ogni investimento.
    Ma alla base di tutto, ci deve essere una visione umana, che sappia interpretare i numeri con sensibilità e creatività.

    4. Flessibilità e adattamento
    Il futuro richiede una mentalità agile.
    Io mi preparo a cambiare tattiche in base alle nuove tecnologie, senza perdere di vista il valore delle relazioni reali e della fiducia costruita nel tempo.

    L’equilibrio vincente tra tecnologia e umanità
    Sono convinta che il futuro delle collaborazioni tra brand e influencer sarà sempre più tecnologico, ma anche più umano.

    Solo chi riuscirà a coniugare automazione e autenticità potrà costruire partnership durature e di successo, capaci di creare valore reale per tutti.

    Per me, questo è il segreto per navigare con successo nel business digitale che cambia.

    #influencermarketing #collaborazionibrand #automazione #personalizzazione #imprenditricedigitale #brandpartnership #digitalstrategy #impresaBiz #marketingdigitale #futurodigitale

    Il futuro delle collaborazioni tra brand e influencer: tra automazione e umanità Nel mio percorso come influencer e imprenditrice digitale, ho visto evolversi drasticamente il modo in cui i brand e gli influencer collaborano. Oggi, con l’avanzare dell’automazione, dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme di gestione, il panorama delle collaborazioni sta cambiando rapidamente. Ma nonostante tutto, credo fermamente che l’elemento umano resterà sempre al centro di ogni partnership di successo. 1. Automazione per efficienza, umanità per autenticità Le tecnologie ci permettono di gestire campagne più complesse e monitorare risultati con precisione millimetrica. Io stessa utilizzo tool automatizzati per pianificare contenuti e analizzare dati. Tuttavia, è la relazione autentica con il brand e la mia community che fa davvero la differenza. 2. Collaborazioni su misura, non più massificate L’automazione rischia di standardizzare le campagne, ma il mercato chiede personalizzazione. I brand più lungimiranti investono nel dialogo diretto con influencer per creare contenuti che rispecchino valori condivisi, proprio come faccio io con i miei partner. 3. Dati e tecnologia per migliorare la strategia I dati ci aiutano a capire cosa funziona, a segmentare audience e a ottimizzare ogni investimento. Ma alla base di tutto, ci deve essere una visione umana, che sappia interpretare i numeri con sensibilità e creatività. 4. Flessibilità e adattamento Il futuro richiede una mentalità agile. Io mi preparo a cambiare tattiche in base alle nuove tecnologie, senza perdere di vista il valore delle relazioni reali e della fiducia costruita nel tempo. L’equilibrio vincente tra tecnologia e umanità Sono convinta che il futuro delle collaborazioni tra brand e influencer sarà sempre più tecnologico, ma anche più umano. Solo chi riuscirà a coniugare automazione e autenticità potrà costruire partnership durature e di successo, capaci di creare valore reale per tutti. Per me, questo è il segreto per navigare con successo nel business digitale che cambia. #influencermarketing #collaborazionibrand #automazione #personalizzazione #imprenditricedigitale #brandpartnership #digitalstrategy #impresaBiz #marketingdigitale #futurodigitale
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  • Brand Ambassador: come sono diventata il volto di un'azienda (e ho imparato a farmi pagare bene)

    All’inizio della mia carriera sui social, quando mi contattavano le aziende ero entusiasta… ma anche un po’ ingenua. Mi bastava ricevere un prodotto gratis per sentirmi “scelta”. Poi ho capito una cosa: non ero solo una vetrina, ero un valore. E quel valore aveva un prezzo.

    Diventare Brand Ambassador — il volto ufficiale e riconoscibile di un brand — è molto più di una semplice collaborazione: è un vero e proprio rapporto professionale a lungo termine, costruito su fiducia, affinità e strategia. E può (anzi, deve) essere anche molto remunerativo.

    Ecco la mia esperienza e i consigli che avrei voluto ricevere all’inizio.

    1. Non basta avere follower, serve coerenza
    Le aziende oggi non cercano solo numeri: cercano valori condivisi. Il mio primo contratto serio da Brand Ambassador è arrivato non perché avevo “tanti follower”, ma perché avevo costruito un'identità chiara. Parlavo (e parlo) di temi in linea con il brand, in modo autentico. Questo crea connessione reale — e quindi conversione.

    2. Costruisci relazioni, non solo collaborazioni
    Ho imparato che diventare Brand Ambassador non nasce da una proposta “una tantum”. Spesso è l’evoluzione di una collaborazione spot andata bene. Cura i rapporti, segui i brand che ami, interagisci con loro in modo naturale. Molte delle mie partnership più belle sono nate proprio così: da relazioni coltivate nel tempo.

    3. Proponiti (ma nel modo giusto)
    Non aspettare sempre che siano le aziende a contattarti. Se credi davvero in un brand, prepara un media kit professionale e una proposta personalizzata. Parla dei valori comuni, di come puoi portare valore, di cosa puoi costruire insieme. Non venderti come "vetrina": presentati come partner strategico.

    4. Parla di numeri senza paura
    Uno degli errori più comuni? Evitare il discorso soldi. Ma se vuoi essere pagatə bene, devi imparare a parlare di budget con professionalità. Conosci il tuo valore (in base a dati, reach, engagement, conversioni) e costruisci listini chiari, ma flessibili. Ricorda: un Brand Ambassador non è un content creator qualsiasi. È una figura chiave nella comunicazione aziendale.

    5. Pensa a lungo termine
    Essere Brand Ambassador significa anche essere rappresentanti del brand nella vita reale: agli eventi, nei contenuti spontanei, nelle conversazioni. Non si tratta solo di "pubblicare post", ma di incarnare lo spirito dell’azienda nel tuo mondo digitale. E questo richiede cura, etica e costanza.

    Diventare Brand Ambassador è una combinazione tra branding personale forte, relazioni autentiche e mentalità imprenditoriale.
    E sì, si può — e si deve — essere pagatə per il valore che si porta. Perché dietro ogni post c'è competenza, lavoro e visione.

    #BrandAmbassador #collaborazioniDigitali #influencerlife #valoredigital #personalbranding #digitalPR #brandpartnership #socialbusiness #impresaBiz #monetizzaconivalori #creatorprofessionista #farebrandconetica
    Brand Ambassador: come sono diventata il volto di un'azienda (e ho imparato a farmi pagare bene) All’inizio della mia carriera sui social, quando mi contattavano le aziende ero entusiasta… ma anche un po’ ingenua. Mi bastava ricevere un prodotto gratis per sentirmi “scelta”. Poi ho capito una cosa: non ero solo una vetrina, ero un valore. E quel valore aveva un prezzo. Diventare Brand Ambassador — il volto ufficiale e riconoscibile di un brand — è molto più di una semplice collaborazione: è un vero e proprio rapporto professionale a lungo termine, costruito su fiducia, affinità e strategia. E può (anzi, deve) essere anche molto remunerativo. Ecco la mia esperienza e i consigli che avrei voluto ricevere all’inizio. 1. Non basta avere follower, serve coerenza Le aziende oggi non cercano solo numeri: cercano valori condivisi. Il mio primo contratto serio da Brand Ambassador è arrivato non perché avevo “tanti follower”, ma perché avevo costruito un'identità chiara. Parlavo (e parlo) di temi in linea con il brand, in modo autentico. Questo crea connessione reale — e quindi conversione. 2. Costruisci relazioni, non solo collaborazioni Ho imparato che diventare Brand Ambassador non nasce da una proposta “una tantum”. Spesso è l’evoluzione di una collaborazione spot andata bene. Cura i rapporti, segui i brand che ami, interagisci con loro in modo naturale. Molte delle mie partnership più belle sono nate proprio così: da relazioni coltivate nel tempo. 3. Proponiti (ma nel modo giusto) Non aspettare sempre che siano le aziende a contattarti. Se credi davvero in un brand, prepara un media kit professionale e una proposta personalizzata. Parla dei valori comuni, di come puoi portare valore, di cosa puoi costruire insieme. Non venderti come "vetrina": presentati come partner strategico. 4. Parla di numeri senza paura Uno degli errori più comuni? Evitare il discorso soldi. Ma se vuoi essere pagatə bene, devi imparare a parlare di budget con professionalità. Conosci il tuo valore (in base a dati, reach, engagement, conversioni) e costruisci listini chiari, ma flessibili. Ricorda: un Brand Ambassador non è un content creator qualsiasi. È una figura chiave nella comunicazione aziendale. 5. Pensa a lungo termine Essere Brand Ambassador significa anche essere rappresentanti del brand nella vita reale: agli eventi, nei contenuti spontanei, nelle conversazioni. Non si tratta solo di "pubblicare post", ma di incarnare lo spirito dell’azienda nel tuo mondo digitale. E questo richiede cura, etica e costanza. Diventare Brand Ambassador è una combinazione tra branding personale forte, relazioni autentiche e mentalità imprenditoriale. E sì, si può — e si deve — essere pagatə per il valore che si porta. Perché dietro ogni post c'è competenza, lavoro e visione. #BrandAmbassador #collaborazioniDigitali #influencerlife #valoredigital #personalbranding #digitalPR #brandpartnership #socialbusiness #impresaBiz #monetizzaconivalori #creatorprofessionista #farebrandconetica
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  • Metriche importanti per attrarre brand e sponsorizzazioni

    Quando ho iniziato il mio percorso come influencer, pensavo che bastasse avere tanti follower per ottenere collaborazioni con i brand. Con il tempo, però, ho capito che la qualità dei numeri conta molto di più della quantità. I brand, infatti, valutano una serie di metriche chiave che dimostrano il reale valore e l’efficacia della mia presenza online.
    Se vuoi trasformare la tua community in opportunità concrete, ecco le metriche su cui devi focalizzarti e come interpretarle.

    1. Engagement rate: il cuore della relazione con il pubblico
    Il tasso di engagement misura l’interazione del pubblico con i tuoi contenuti, cioè quanti like, commenti, condivisioni e salvataggi ricevi in rapporto al numero di follower. È una metrica fondamentale perché dimostra ai brand quanto il tuo pubblico sia attivo e coinvolto, non solo numeroso.
    Un engagement alto è spesso sinonimo di contenuti autentici e di una community fidelizzata. Quando preparo proposte per i brand, metto sempre in evidenza questo dato perché parla della mia capacità di generare attenzione e conversazione.

    2. Crescita dei follower: segnale di dinamismo e interesse
    I brand amano collaborare con creator che crescono in modo costante. Una crescita stabile indica che il tuo profilo è rilevante e che il pubblico continua a interessarsi ai tuoi contenuti. Al contrario, una crescita stagnante o fluttuante può far dubitare della tua capacità di attrarre nuovi follower o mantenere l’attenzione.
    Io monitoro regolarmente i miei numeri per capire quali strategie funzionano e quali invece vanno riviste, così da mantenere sempre un trend positivo.

    3. Reach e impression: la portata reale dei contenuti
    La reach rappresenta il numero di persone uniche che hanno visto i tuoi post o video, mentre le impression sono il numero totale di visualizzazioni, anche ripetute. Questi dati sono fondamentali perché indicano l’effettiva diffusione del tuo messaggio e quanto riesci a far vedere i tuoi contenuti.
    Quando parlo con i brand, mostro spesso queste metriche per dimostrare che non è solo una questione di follower, ma di quante persone raggiungo davvero con i miei contenuti.

    4. Demografia del pubblico: il target giusto per il brand
    Non tutti i brand cercano lo stesso tipo di pubblico. Per questo è importante conoscere la demografia dei tuoi follower: età, genere, provenienza geografica e interessi. Se sai che il tuo pubblico è perfettamente in linea con il target di un brand, diventa molto più facile stringere una collaborazione.
    Io preparo sempre un profilo chiaro del mio pubblico da condividere con i potenziali partner per far capire il valore aggiunto che posso portare.

    5. Tipologia di contenuti più performanti: offrire valore su misura
    Ogni creator ha i suoi formati di contenuti che funzionano meglio, che siano foto, video, stories o reels. Conoscere quali contenuti generano più interazione e visibilità mi permette di proporre ai brand formati personalizzati e più efficaci.
    Ad esempio, se so che i video brevi ottengono più engagement, consiglio campagne basate su reels o TikTok piuttosto che post statici. Questo approccio aumenta la probabilità di successo delle collaborazioni.

    Attrarre sponsorizzazioni non significa inseguire solo grandi numeri di follower, ma conoscere e saper valorizzare le metriche che parlano di coinvolgimento, crescita reale e target preciso. Io tengo sempre sotto controllo questi dati e li uso per costruire proposte solide e convincenti.

    Se vuoi, posso aiutarti a capire meglio le tue metriche, interpretarle e preparare un media kit efficace per presentarti al meglio ai brand. Vuoi provarci insieme?

    #InfluencerMarketing #MetricheSocial #Sponsorizzazioni #BrandPartnership #EngagementRate #CrescitaFollower #DigitalMarketing #ContentCreator #SocialMediaTips #Collaborazioni

    Metriche importanti per attrarre brand e sponsorizzazioni Quando ho iniziato il mio percorso come influencer, pensavo che bastasse avere tanti follower per ottenere collaborazioni con i brand. Con il tempo, però, ho capito che la qualità dei numeri conta molto di più della quantità. I brand, infatti, valutano una serie di metriche chiave che dimostrano il reale valore e l’efficacia della mia presenza online. Se vuoi trasformare la tua community in opportunità concrete, ecco le metriche su cui devi focalizzarti e come interpretarle. 1. Engagement rate: il cuore della relazione con il pubblico Il tasso di engagement misura l’interazione del pubblico con i tuoi contenuti, cioè quanti like, commenti, condivisioni e salvataggi ricevi in rapporto al numero di follower. È una metrica fondamentale perché dimostra ai brand quanto il tuo pubblico sia attivo e coinvolto, non solo numeroso. Un engagement alto è spesso sinonimo di contenuti autentici e di una community fidelizzata. Quando preparo proposte per i brand, metto sempre in evidenza questo dato perché parla della mia capacità di generare attenzione e conversazione. 2. Crescita dei follower: segnale di dinamismo e interesse I brand amano collaborare con creator che crescono in modo costante. Una crescita stabile indica che il tuo profilo è rilevante e che il pubblico continua a interessarsi ai tuoi contenuti. Al contrario, una crescita stagnante o fluttuante può far dubitare della tua capacità di attrarre nuovi follower o mantenere l’attenzione. Io monitoro regolarmente i miei numeri per capire quali strategie funzionano e quali invece vanno riviste, così da mantenere sempre un trend positivo. 3. Reach e impression: la portata reale dei contenuti La reach rappresenta il numero di persone uniche che hanno visto i tuoi post o video, mentre le impression sono il numero totale di visualizzazioni, anche ripetute. Questi dati sono fondamentali perché indicano l’effettiva diffusione del tuo messaggio e quanto riesci a far vedere i tuoi contenuti. Quando parlo con i brand, mostro spesso queste metriche per dimostrare che non è solo una questione di follower, ma di quante persone raggiungo davvero con i miei contenuti. 4. Demografia del pubblico: il target giusto per il brand Non tutti i brand cercano lo stesso tipo di pubblico. Per questo è importante conoscere la demografia dei tuoi follower: età, genere, provenienza geografica e interessi. Se sai che il tuo pubblico è perfettamente in linea con il target di un brand, diventa molto più facile stringere una collaborazione. Io preparo sempre un profilo chiaro del mio pubblico da condividere con i potenziali partner per far capire il valore aggiunto che posso portare. 5. Tipologia di contenuti più performanti: offrire valore su misura Ogni creator ha i suoi formati di contenuti che funzionano meglio, che siano foto, video, stories o reels. Conoscere quali contenuti generano più interazione e visibilità mi permette di proporre ai brand formati personalizzati e più efficaci. Ad esempio, se so che i video brevi ottengono più engagement, consiglio campagne basate su reels o TikTok piuttosto che post statici. Questo approccio aumenta la probabilità di successo delle collaborazioni. Attrarre sponsorizzazioni non significa inseguire solo grandi numeri di follower, ma conoscere e saper valorizzare le metriche che parlano di coinvolgimento, crescita reale e target preciso. Io tengo sempre sotto controllo questi dati e li uso per costruire proposte solide e convincenti. Se vuoi, posso aiutarti a capire meglio le tue metriche, interpretarle e preparare un media kit efficace per presentarti al meglio ai brand. Vuoi provarci insieme? #InfluencerMarketing #MetricheSocial #Sponsorizzazioni #BrandPartnership #EngagementRate #CrescitaFollower #DigitalMarketing #ContentCreator #SocialMediaTips #Collaborazioni
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  • Come Trovare e Contattare i Brand: Guida per Influencer che Vogliono Collaborare sul Serio
    di [Tuo Nome], influencer e content creator

    Una delle domande che ricevo più spesso da chi vuole iniziare a lavorare come influencer è:
    “Come fai a collaborare con i brand?”

    La verità è che, soprattutto all’inizio, non sono i brand a venire da te: sei tu che devi farti avanti.
    Ma non basta mandare un DM su Instagram con scritto “Ciao, collaboriamo?” — serve un approccio strategico, professionale e umano allo stesso tempo.

    Ecco come faccio io.

    1. Trova i Brand Giusti per la Tua Nicchia
    Prima di scrivere a un brand, chiediti:

    È in linea con i miei valori?

    Può interessare davvero alla mia community?

    Mi vedrei davvero a usare i loro prodotti o servizi?

    Dove cercare:
    Instagram: cerca tra i profili seguiti dai tuoi follower, o tra i contenuti sponsorizzati nella tua nicchia.

    Marketplace per creator: come Influencer Hub, Upfluence, Heepsy, Buzzoole, ecc.

    Newsletter e PR agency: molte agenzie inviano regolarmente call per campagne. Iscriviti.

    Amazon o e-commerce di settore: per trovare brand emergenti che potrebbero voler investire in micro o nano-influencer.

    2. Prepara il Tuo Media Kit
    Il media kit è il tuo biglietto da visita. Anche se hai pochi follower, presentarti in modo professionale fa subito la differenza.

    Cosa includere:
    -Chi sei e cosa fai
    -I tuoi dati principali (follower, engagement rate, target)
    -Alcuni esempi di contenuti o collaborazioni
    -Pacchetti o servizi offerti (post, storie, reel, ecc.)
    -Contatti
    Un consiglio: formato PDF, ben impaginato, max 2-3 pagine. Canva è perfetto per realizzarlo.

    3. Come Contattare il Brand (E-mail > DM)
    Sì, puoi iniziare con un DM, ma l’obiettivo è passare subito a un contatto via email. Ecco come strutturo la mia email di primo contatto:

    Oggetto:
    Proposta di collaborazione – [Tuo Nome] x [Nome Brand]

    Corpo del messaggio:
    Ciao [Nome del referente o “Team”],
    Mi chiamo [Tuo Nome], sono un content creator attivo nel settore [es. lifestyle/beauty/fitness], con una community molto coinvolta e in target con il vostro brand.
    Ho avuto modo di conoscere i vostri prodotti e li trovo assolutamente in linea con i valori che promuovo nel mio profilo.
    Mi piacerebbe proporvi una possibile collaborazione per raccontare il vostro prodotto/servizio attraverso contenuti autentici e creativi.
    In allegato trovate il mio media kit con tutti i dettagli.

    Resto a disposizione e vi ringrazio per l’attenzione!

    Un saluto,
    [Tuo Nome + link Instagram, email, sito se disponibile]

    4. Segui le Risposte (o i Silenzi)
    Se un brand non risponde, non è un “no” per sempre. Aspetta 7-10 giorni e poi manda un breve follow-up:

    “Ciao! Volevo solo sapere se avete avuto modo di vedere la mia proposta
    Essere costanti, educati e professionali è ciò che nel tempo costruisce credibilità.

    5. Costruisci Relazioni, Non Solo Collaborazioni
    Ogni collaborazione è un’opportunità per costruire un rapporto. Dopo una campagna:
    -Ringrazia il brand per la fiducia
    -Invia i contenuti anche via email, già ordinati
    -Chiedi feedback
    -Offriti per future iniziative
    Molti dei miei lavori migliori sono arrivati non dalla prima mail, ma dal modo in cui ho gestito il post-collaborazione.

    Trovare e contattare i brand non è un colpo di fortuna, ma un lavoro fatto di ricerca, posizionamento e relazioni vere.
    Se hai una community attiva, dei valori chiari e ti presenti in modo professionale, hai già tutto quello che serve per iniziare a lavorare con i brand.

    Non aspettare che ti scoprano: fatti trovare.

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    Come Trovare e Contattare i Brand: Guida per Influencer che Vogliono Collaborare sul Serio di [Tuo Nome], influencer e content creator Una delle domande che ricevo più spesso da chi vuole iniziare a lavorare come influencer è: “Come fai a collaborare con i brand?” La verità è che, soprattutto all’inizio, non sono i brand a venire da te: sei tu che devi farti avanti. Ma non basta mandare un DM su Instagram con scritto “Ciao, collaboriamo?” — serve un approccio strategico, professionale e umano allo stesso tempo. Ecco come faccio io. 1. Trova i Brand Giusti per la Tua Nicchia Prima di scrivere a un brand, chiediti: È in linea con i miei valori? Può interessare davvero alla mia community? Mi vedrei davvero a usare i loro prodotti o servizi? Dove cercare: Instagram: cerca tra i profili seguiti dai tuoi follower, o tra i contenuti sponsorizzati nella tua nicchia. Marketplace per creator: come Influencer Hub, Upfluence, Heepsy, Buzzoole, ecc. Newsletter e PR agency: molte agenzie inviano regolarmente call per campagne. Iscriviti. Amazon o e-commerce di settore: per trovare brand emergenti che potrebbero voler investire in micro o nano-influencer. 2. Prepara il Tuo Media Kit Il media kit è il tuo biglietto da visita. Anche se hai pochi follower, presentarti in modo professionale fa subito la differenza. Cosa includere: -Chi sei e cosa fai -I tuoi dati principali (follower, engagement rate, target) -Alcuni esempi di contenuti o collaborazioni -Pacchetti o servizi offerti (post, storie, reel, ecc.) -Contatti Un consiglio: formato PDF, ben impaginato, max 2-3 pagine. Canva è perfetto per realizzarlo. 3. Come Contattare il Brand (E-mail > DM) Sì, puoi iniziare con un DM, ma l’obiettivo è passare subito a un contatto via email. Ecco come strutturo la mia email di primo contatto: Oggetto: Proposta di collaborazione – [Tuo Nome] x [Nome Brand] Corpo del messaggio: Ciao [Nome del referente o “Team”], Mi chiamo [Tuo Nome], sono un content creator attivo nel settore [es. lifestyle/beauty/fitness], con una community molto coinvolta e in target con il vostro brand. Ho avuto modo di conoscere i vostri prodotti e li trovo assolutamente in linea con i valori che promuovo nel mio profilo. Mi piacerebbe proporvi una possibile collaborazione per raccontare il vostro prodotto/servizio attraverso contenuti autentici e creativi. In allegato trovate il mio media kit con tutti i dettagli. Resto a disposizione e vi ringrazio per l’attenzione! Un saluto, [Tuo Nome + link Instagram, email, sito se disponibile] 4. Segui le Risposte (o i Silenzi) Se un brand non risponde, non è un “no” per sempre. Aspetta 7-10 giorni e poi manda un breve follow-up: “Ciao! Volevo solo sapere se avete avuto modo di vedere la mia proposta 😊” Essere costanti, educati e professionali è ciò che nel tempo costruisce credibilità. 5. Costruisci Relazioni, Non Solo Collaborazioni Ogni collaborazione è un’opportunità per costruire un rapporto. Dopo una campagna: -Ringrazia il brand per la fiducia -Invia i contenuti anche via email, già ordinati -Chiedi feedback -Offriti per future iniziative Molti dei miei lavori migliori sono arrivati non dalla prima mail, ma dal modo in cui ho gestito il post-collaborazione. Trovare e contattare i brand non è un colpo di fortuna, ma un lavoro fatto di ricerca, posizionamento e relazioni vere. Se hai una community attiva, dei valori chiari e ti presenti in modo professionale, hai già tutto quello che serve per iniziare a lavorare con i brand. Non aspettare che ti scoprano: fatti trovare. #influenceritalia #collaborazionibrand #mediakit #personalbranding #influencermarketing #communitybuilding #brandpartnerships #creatoritalia #impresadigitale
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