• Come costruire una cultura aziendale digitale partendo dal basso

    In tutti i miei anni di esperienza nel digitale, ho imparato che la vera trasformazione digitale non parte solo dai piani alti dell’azienda, ma cresce dal basso, dentro le persone che ogni giorno fanno vivere l’impresa.
    Costruire una cultura digitale solida significa coinvolgere e responsabilizzare tutti, dal primo all’ultimo anello della catena.

    Ecco come, secondo me, si può partire davvero dal basso.

    1. Ascoltare e coinvolgere il team
    Non si può imporre una cultura digitale dall’alto senza ascoltare chi lavora quotidianamente sui processi.
    Organizzo momenti di confronto aperti, dove ogni voce può esprimersi, portando idee, dubbi e suggerimenti. Solo così si crea un senso di appartenenza vero.

    2. Formazione accessibile e continua
    La cultura digitale cresce solo se tutti hanno gli strumenti per comprendere e usare le nuove tecnologie.
    Per questo propongo corsi semplici, pratici e continui, adatti a ogni livello, per far sentire ogni persona parte del cambiamento.

    3. Incoraggiare la sperimentazione
    Spesso la paura di sbagliare blocca l’innovazione.
    Io promuovo un ambiente in cui sperimentare è permesso e anche gli errori sono considerati tappe di crescita. Questo crea fiducia e stimola l’apprendimento.

    4. Rendere visibili i piccoli successi
    Ogni piccolo traguardo raggiunto nel percorso digitale va celebrato e comunicato.
    Questo motiva il team, mostra che il cambiamento è reale e dà energia per andare avanti.

    5. Creare ambasciatori digitali interni
    Individuo e supporto persone entusiaste e competenti che diventano “ambasciatori digitali” nel loro reparto.
    Sono loro a diffondere la cultura digitale in modo naturale e credibile.

    Costruire una cultura aziendale digitale partendo dal basso è una sfida, ma è anche la strada più efficace per un cambiamento duraturo e autentico.
    Quando le persone si sentono protagoniste del processo, la trasformazione diventa un successo condiviso e sostenibile.

    #culturadigitale #digitaltransformation #teamwork #formazionedigitale #leadershippartecipativa #innovazione #imprenditoriafemminile #changemanagement #impresa2025 #ambasciatoridigitali

    Come costruire una cultura aziendale digitale partendo dal basso In tutti i miei anni di esperienza nel digitale, ho imparato che la vera trasformazione digitale non parte solo dai piani alti dell’azienda, ma cresce dal basso, dentro le persone che ogni giorno fanno vivere l’impresa. Costruire una cultura digitale solida significa coinvolgere e responsabilizzare tutti, dal primo all’ultimo anello della catena. Ecco come, secondo me, si può partire davvero dal basso. 1. Ascoltare e coinvolgere il team Non si può imporre una cultura digitale dall’alto senza ascoltare chi lavora quotidianamente sui processi. Organizzo momenti di confronto aperti, dove ogni voce può esprimersi, portando idee, dubbi e suggerimenti. Solo così si crea un senso di appartenenza vero. 2. Formazione accessibile e continua La cultura digitale cresce solo se tutti hanno gli strumenti per comprendere e usare le nuove tecnologie. Per questo propongo corsi semplici, pratici e continui, adatti a ogni livello, per far sentire ogni persona parte del cambiamento. 3. Incoraggiare la sperimentazione Spesso la paura di sbagliare blocca l’innovazione. Io promuovo un ambiente in cui sperimentare è permesso e anche gli errori sono considerati tappe di crescita. Questo crea fiducia e stimola l’apprendimento. 4. Rendere visibili i piccoli successi Ogni piccolo traguardo raggiunto nel percorso digitale va celebrato e comunicato. Questo motiva il team, mostra che il cambiamento è reale e dà energia per andare avanti. 5. Creare ambasciatori digitali interni Individuo e supporto persone entusiaste e competenti che diventano “ambasciatori digitali” nel loro reparto. Sono loro a diffondere la cultura digitale in modo naturale e credibile. Costruire una cultura aziendale digitale partendo dal basso è una sfida, ma è anche la strada più efficace per un cambiamento duraturo e autentico. Quando le persone si sentono protagoniste del processo, la trasformazione diventa un successo condiviso e sostenibile. #culturadigitale #digitaltransformation #teamwork #formazionedigitale #leadershippartecipativa #innovazione #imprenditoriafemminile #changemanagement #impresa2025 #ambasciatoridigitali
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  • Il digitale non è solo per i giovani: come trasformare un business maturo

    Spesso si pensa che il digitale sia roba da giovani startup, da aziende nate nell’era social o da chi ha “sempre vissuto online”.
    Ma da chi lavoro ogni giorno con realtà consolidate e storiche, so che il digitale può e deve essere la chiave di trasformazione anche per i business più maturi.

    1. Cambiare non è una questione di età, ma di mentalità
    Non serve essere “nativi digitali” per abbracciare l’innovazione.
    Ho visto imprenditori con decenni di esperienza che hanno saputo fare il salto, mettendosi in gioco e imparando passo dopo passo.

    2. Partire da piccoli passi concreti
    Non serve rivoluzionare tutto in un colpo solo.
    Nel mio lavoro, consiglio sempre di iniziare con interventi mirati: un gestionale più efficiente, un e-commerce ben strutturato, una presenza social calibrata.
    Così si costruisce fiducia e si raccolgono i primi risultati.

    3. Il digitale come alleato per valorizzare l’esperienza
    Un business maturo ha un grande patrimonio: la conoscenza del mercato, la reputazione, i clienti fedeli.
    Il digitale può amplificare tutto questo, aiutando a comunicare meglio, a raggiungere nuovi clienti e a migliorare il servizio.

    4. Formazione e supporto: le chiavi del successo
    Spesso l’ostacolo è la paura o la mancanza di competenze digitali.
    Per questo, investire in formazione mirata e avere un supporto affidabile è fondamentale.
    Io lavoro spesso con team che si sentivano “fuori dal gioco” e li accompagno a prendere confidenza con gli strumenti digitali.

    5. Un mindset aperto per un futuro sostenibile
    Il digitale non è solo tecnologia: è un cambio di mentalità, apertura al nuovo, voglia di migliorarsi.
    Un business maturo che si trasforma digitalmente si prepara a essere competitivo e resiliente anche nei prossimi decenni.

    Il digitale non è un’esclusiva dei giovani o delle startup.
    È un’opportunità reale anche per chi ha una storia lunga alle spalle, ma vuole continuare a crescere e innovare.
    Con pazienza, metodo e mentalità aperta, la trasformazione è possibile e porta grandi risultati.

    #digitalematuro #businessdigitale #trasformazionedigitale #PMI #formazione #innovazione #ecommerce #digitalmindset #cambiamento #businessgrowth

    Il digitale non è solo per i giovani: come trasformare un business maturo Spesso si pensa che il digitale sia roba da giovani startup, da aziende nate nell’era social o da chi ha “sempre vissuto online”. Ma da chi lavoro ogni giorno con realtà consolidate e storiche, so che il digitale può e deve essere la chiave di trasformazione anche per i business più maturi. 1. Cambiare non è una questione di età, ma di mentalità Non serve essere “nativi digitali” per abbracciare l’innovazione. Ho visto imprenditori con decenni di esperienza che hanno saputo fare il salto, mettendosi in gioco e imparando passo dopo passo. 2. Partire da piccoli passi concreti Non serve rivoluzionare tutto in un colpo solo. Nel mio lavoro, consiglio sempre di iniziare con interventi mirati: un gestionale più efficiente, un e-commerce ben strutturato, una presenza social calibrata. Così si costruisce fiducia e si raccolgono i primi risultati. 3. Il digitale come alleato per valorizzare l’esperienza Un business maturo ha un grande patrimonio: la conoscenza del mercato, la reputazione, i clienti fedeli. Il digitale può amplificare tutto questo, aiutando a comunicare meglio, a raggiungere nuovi clienti e a migliorare il servizio. 4. Formazione e supporto: le chiavi del successo Spesso l’ostacolo è la paura o la mancanza di competenze digitali. Per questo, investire in formazione mirata e avere un supporto affidabile è fondamentale. Io lavoro spesso con team che si sentivano “fuori dal gioco” e li accompagno a prendere confidenza con gli strumenti digitali. 5. Un mindset aperto per un futuro sostenibile Il digitale non è solo tecnologia: è un cambio di mentalità, apertura al nuovo, voglia di migliorarsi. Un business maturo che si trasforma digitalmente si prepara a essere competitivo e resiliente anche nei prossimi decenni. Il digitale non è un’esclusiva dei giovani o delle startup. È un’opportunità reale anche per chi ha una storia lunga alle spalle, ma vuole continuare a crescere e innovare. Con pazienza, metodo e mentalità aperta, la trasformazione è possibile e porta grandi risultati. #digitalematuro #businessdigitale #trasformazionedigitale #PMI #formazione #innovazione #ecommerce #digitalmindset #cambiamento #businessgrowth
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  • Il mindset dell’innovazione: da dove iniziare se vuoi portare il cambiamento in azienda

    Quando parlo con colleghi e imprenditori, mi rendo conto che la maggior parte delle difficoltà nel cambiare veramente un’azienda parte dalla testa.
    Non bastano strumenti nuovi o tecnologie all’avanguardia se non c’è la giusta mentalità: il vero motore dell’innovazione è il mindset.

    1. Accettare il cambiamento come opportunità
    Il primo passo per sviluppare un mindset innovativo è smettere di vedere il cambiamento come un problema o una minaccia.
    Io stesso ho dovuto imparare a guardare ogni novità come una possibilità di miglioramento e crescita, anche quando sembrava complicata o rischiosa.

    2. Imparare a fallire velocemente
    Nel digitale, l’errore non è una sconfitta, ma un’opportunità per imparare e migliorare.
    Quando ho iniziato a sperimentare nuove strategie, ho capito che chi si blocca per paura di sbagliare resta fermo.
    Invece, un mindset innovativo premia chi prova, testa e corregge in fretta.

    3. Coltivare la curiosità e la voglia di imparare
    L’innovazione nasce dalla curiosità.
    Io dedico tempo a leggere, seguire webinar, confrontarmi con esperti e colleghi.
    Non si finisce mai di imparare, e questa apertura è essenziale per portare idee nuove in azienda.

    4. Coinvolgere il team nel processo
    Il cambiamento funziona solo se è condiviso.
    Per questo, ogni volta che propongo una nuova idea o strumento, cerco di coinvolgere il team, ascoltarne dubbi e suggerimenti.
    Il mindset innovativo si costruisce insieme, passo dopo passo.

    5. Fissare obiettivi chiari e misurabili
    Un mindset innovativo non è solo attitudine, ma anche metodo.
    Stabilire obiettivi concreti, monitorarli e celebrare i piccoli successi aiuta a mantenere la motivazione alta e a guidare il cambiamento con sicurezza.

    Il mindset dell’innovazione non si improvvisa: si costruisce ogni giorno con volontà, apertura e metodo.
    Nel mio percorso ho imparato che il vero cambiamento in azienda parte dalla testa, e solo da lì si può passare all’azione concreta.

    #mindsetinnovazione #cambiamentoaziendale #leadership #innovazione #digitalmindset #formazionecontinua #teamwork #businessdigitale #strategiedinnovazione #motivazione

    Il mindset dell’innovazione: da dove iniziare se vuoi portare il cambiamento in azienda Quando parlo con colleghi e imprenditori, mi rendo conto che la maggior parte delle difficoltà nel cambiare veramente un’azienda parte dalla testa. Non bastano strumenti nuovi o tecnologie all’avanguardia se non c’è la giusta mentalità: il vero motore dell’innovazione è il mindset. 1. Accettare il cambiamento come opportunità Il primo passo per sviluppare un mindset innovativo è smettere di vedere il cambiamento come un problema o una minaccia. Io stesso ho dovuto imparare a guardare ogni novità come una possibilità di miglioramento e crescita, anche quando sembrava complicata o rischiosa. 2. Imparare a fallire velocemente Nel digitale, l’errore non è una sconfitta, ma un’opportunità per imparare e migliorare. Quando ho iniziato a sperimentare nuove strategie, ho capito che chi si blocca per paura di sbagliare resta fermo. Invece, un mindset innovativo premia chi prova, testa e corregge in fretta. 3. Coltivare la curiosità e la voglia di imparare L’innovazione nasce dalla curiosità. Io dedico tempo a leggere, seguire webinar, confrontarmi con esperti e colleghi. Non si finisce mai di imparare, e questa apertura è essenziale per portare idee nuove in azienda. 4. Coinvolgere il team nel processo Il cambiamento funziona solo se è condiviso. Per questo, ogni volta che propongo una nuova idea o strumento, cerco di coinvolgere il team, ascoltarne dubbi e suggerimenti. Il mindset innovativo si costruisce insieme, passo dopo passo. 5. Fissare obiettivi chiari e misurabili Un mindset innovativo non è solo attitudine, ma anche metodo. Stabilire obiettivi concreti, monitorarli e celebrare i piccoli successi aiuta a mantenere la motivazione alta e a guidare il cambiamento con sicurezza. Il mindset dell’innovazione non si improvvisa: si costruisce ogni giorno con volontà, apertura e metodo. Nel mio percorso ho imparato che il vero cambiamento in azienda parte dalla testa, e solo da lì si può passare all’azione concreta. #mindsetinnovazione #cambiamentoaziendale #leadership #innovazione #digitalmindset #formazionecontinua #teamwork #businessdigitale #strategiedinnovazione #motivazione
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  • Mentalità digitale: l’ingrediente che manca a tante PMI italiane

    In questi anni, parlando ogni giorno con imprenditori, freelance e piccoli commercianti italiani, ho capito una cosa molto semplice: non è la tecnologia il vero ostacolo alla trasformazione digitale. È la mentalità.

    Possiamo avere il sito web più bello, un CRM da migliaia di euro o i social attivi… ma se manca la mentalità digitale, tutto questo serve a poco.

    1. Digitalizzare non è “avere qualcosa online”
    Quante volte sento dire: “Ci siamo digitalizzati, abbiamo fatto il sito”.
    No, digitalizzarsi vuol dire cambiare il modo di lavorare, non solo aggiungere strumenti.
    Serve voglia di mettersi in gioco, di imparare cose nuove, di uscire dalla zona di comfort.

    2. Il digitale è cultura, non solo tecnologia
    La vera trasformazione parte dalle persone.
    Una PMI che vuole crescere oggi deve:
    -imparare a leggere i dati
    -prendere decisioni veloci
    -testare, sbagliare, correggere
    -ascoltare il cliente anche online
    Tutte cose che richiedono una cultura nuova, più aperta, più dinamica.

    3. La paura del cambiamento è il nemico numero uno
    Molti piccoli imprenditori resistono alla digitalizzazione perché la vivono come un salto nel vuoto.
    Lo capisco. Ma il vero rischio oggi è restare fermi, non cambiare.
    Il mercato si muove, il consumatore si evolve, i competitor non aspettano.

    4. Mentalità digitale = visione + formazione + azione
    Cambiare mentalità significa:
    -formarsi continuamente (non serve essere esperti, ma capire come funziona il mondo digitale)
    -affidarsi alle persone giuste (in azienda o fuori)
    -smettere di rimandare: iniziare, anche in piccolo

    Io dico sempre: meglio fare qualcosa oggi, che aspettare la soluzione perfetta che non arriverà mai.

    Il vero salto digitale per le PMI italiane non è tecnologico, ma mentale.
    Serve più apertura, più curiosità, più coraggio.
    Il digitale non è il futuro: è il presente. E chi impara a viverlo bene, cresce. Punto.

    #mentalitàdigitale #PMIitaliane #digitalizzazione #trasformazionedigitale #businessdigitale #culturalavorativa #formazionedigitale #digitaleperPMI #strategiedigitali #innovazionePMI #cambiamento #digitalmindset

    Mentalità digitale: l’ingrediente che manca a tante PMI italiane In questi anni, parlando ogni giorno con imprenditori, freelance e piccoli commercianti italiani, ho capito una cosa molto semplice: non è la tecnologia il vero ostacolo alla trasformazione digitale. È la mentalità. Possiamo avere il sito web più bello, un CRM da migliaia di euro o i social attivi… ma se manca la mentalità digitale, tutto questo serve a poco. 1. Digitalizzare non è “avere qualcosa online” Quante volte sento dire: “Ci siamo digitalizzati, abbiamo fatto il sito”. No, digitalizzarsi vuol dire cambiare il modo di lavorare, non solo aggiungere strumenti. Serve voglia di mettersi in gioco, di imparare cose nuove, di uscire dalla zona di comfort. 2. Il digitale è cultura, non solo tecnologia La vera trasformazione parte dalle persone. Una PMI che vuole crescere oggi deve: -imparare a leggere i dati -prendere decisioni veloci -testare, sbagliare, correggere -ascoltare il cliente anche online Tutte cose che richiedono una cultura nuova, più aperta, più dinamica. 3. La paura del cambiamento è il nemico numero uno Molti piccoli imprenditori resistono alla digitalizzazione perché la vivono come un salto nel vuoto. Lo capisco. Ma il vero rischio oggi è restare fermi, non cambiare. Il mercato si muove, il consumatore si evolve, i competitor non aspettano. 4. Mentalità digitale = visione + formazione + azione Cambiare mentalità significa: -formarsi continuamente (non serve essere esperti, ma capire come funziona il mondo digitale) -affidarsi alle persone giuste (in azienda o fuori) -smettere di rimandare: iniziare, anche in piccolo Io dico sempre: meglio fare qualcosa oggi, che aspettare la soluzione perfetta che non arriverà mai. Il vero salto digitale per le PMI italiane non è tecnologico, ma mentale. Serve più apertura, più curiosità, più coraggio. Il digitale non è il futuro: è il presente. E chi impara a viverlo bene, cresce. Punto. #mentalitàdigitale #PMIitaliane #digitalizzazione #trasformazionedigitale #businessdigitale #culturalavorativa #formazionedigitale #digitaleperPMI #strategiedigitali #innovazionePMI #cambiamento #digitalmindset
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  • Digital mindset per vendere online: come svilupparlo nel team

    Nel mio percorso da operatore e-commerce, ho capito presto che avere competenze tecniche non basta: serve una mentalità digitale — il famoso digital mindset — per affrontare le sfide del mercato online e crescere davvero.

    Ma cosa significa esattamente “digital mindset” e come si fa a svilupparlo, soprattutto in un team?

    1. Cos’è il digital mindset?
    Per me, è un modo di pensare orientato a:
    -Sfruttare le tecnologie digitali con curiosità e flessibilità
    -Accogliere il cambiamento come opportunità, non come ostacolo
    -Agire in modo data-driven, basandosi su numeri e analisi
    -Mettere il cliente al centro, sempre

    2. Perché è fondamentale per vendere online
    Il mondo digitale cambia velocemente: nuovi strumenti, nuovi canali, nuove aspettative.
    Un team con digital mindset riesce a:
    -Adattarsi rapidamente
    -Sperimentare nuove strategie
    -Collaborare meglio grazie a strumenti digitali condivisi

    3. Come svilupparlo nel team
    Ecco alcune pratiche che nel mio lavoro hanno fatto la differenza:
    -Formazione continua: organizzare corsi e workshop per aggiornare tutti sui trend e sulle tecnologie
    -Promuovere la cultura della sperimentazione: incoraggiare il team a provare nuove idee senza paura di sbagliare
    -Condividere dati e risultati: usare dashboard e report accessibili a tutti per prendere decisioni trasparenti
    -Ascoltare il cliente: integrare feedback reali per migliorare prodotti e servizi
    -Flessibilità e autonomia: dare spazio a iniziative individuali e di gruppo, evitando rigidità

    4. Il ruolo del leader digitale
    Il digital mindset parte dall’alto. Nel mio team, quando i responsabili mostrano apertura verso il digitale e guidano col esempio, il resto della squadra segue con più entusiasmo e convinzione.

    Sviluppare un digital mindset non è un processo istantaneo, ma un percorso fatto di formazione, cultura e pratica quotidiana.
    Nel mio lavoro, questa mentalità ha fatto la differenza nel trasformare sfide complesse in opportunità di crescita e successo.

    #digitalmindset #venditaonline #teamdigitale #formazionedigitale #ecommerceitalia #innovazione #businessdigitale #culturadigitale #leadershipdigitale #agilità #digitaltransformation #collaborazionedigitale

    Digital mindset per vendere online: come svilupparlo nel team Nel mio percorso da operatore e-commerce, ho capito presto che avere competenze tecniche non basta: serve una mentalità digitale — il famoso digital mindset — per affrontare le sfide del mercato online e crescere davvero. Ma cosa significa esattamente “digital mindset” e come si fa a svilupparlo, soprattutto in un team? 1. Cos’è il digital mindset? Per me, è un modo di pensare orientato a: -Sfruttare le tecnologie digitali con curiosità e flessibilità -Accogliere il cambiamento come opportunità, non come ostacolo -Agire in modo data-driven, basandosi su numeri e analisi -Mettere il cliente al centro, sempre 2. Perché è fondamentale per vendere online Il mondo digitale cambia velocemente: nuovi strumenti, nuovi canali, nuove aspettative. Un team con digital mindset riesce a: -Adattarsi rapidamente -Sperimentare nuove strategie -Collaborare meglio grazie a strumenti digitali condivisi 3. Come svilupparlo nel team Ecco alcune pratiche che nel mio lavoro hanno fatto la differenza: -Formazione continua: organizzare corsi e workshop per aggiornare tutti sui trend e sulle tecnologie -Promuovere la cultura della sperimentazione: incoraggiare il team a provare nuove idee senza paura di sbagliare -Condividere dati e risultati: usare dashboard e report accessibili a tutti per prendere decisioni trasparenti -Ascoltare il cliente: integrare feedback reali per migliorare prodotti e servizi -Flessibilità e autonomia: dare spazio a iniziative individuali e di gruppo, evitando rigidità 4. Il ruolo del leader digitale Il digital mindset parte dall’alto. Nel mio team, quando i responsabili mostrano apertura verso il digitale e guidano col esempio, il resto della squadra segue con più entusiasmo e convinzione. Sviluppare un digital mindset non è un processo istantaneo, ma un percorso fatto di formazione, cultura e pratica quotidiana. Nel mio lavoro, questa mentalità ha fatto la differenza nel trasformare sfide complesse in opportunità di crescita e successo. #digitalmindset #venditaonline #teamdigitale #formazionedigitale #ecommerceitalia #innovazione #businessdigitale #culturadigitale #leadershipdigitale #agilità #digitaltransformation #collaborazionedigitale
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  • Incentivi e finanziamenti per la digitalizzazione: come sfruttarli al meglio

    Noi di impresa.biz siamo convinti che digitalizzarsi non sia solo una scelta strategica, ma anche un’opportunità da cogliere grazie agli incentivi e finanziamenti pubblici disponibili per le PMI italiane.

    Molti imprenditori con cui lavoriamo non sanno che esistono strumenti pensati proprio per aiutare le piccole imprese a innovarsi, crescere e competere in un mercato sempre più digitale. Ecco perché vogliamo fare chiarezza su cosa è disponibile e come approfittarne concretamente.

    Perché approfittare degli incentivi?
    Perché ci permettono di:
    -Ridurre i costi degli investimenti digitali
    -Accelerare l’adozione di nuovi strumenti e processi
    -Competere meglio, anche con budget limitati
    -Evitare di rimandare decisioni importanti per paura della spesa

    Le principali agevolazioni attive per la digitalizzazione
    Ecco le principali misure che noi di impresa.biz monitoriamo costantemente per i nostri clienti:
    -Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0
    Offre una percentuale di credito fiscale per l’acquisto di software, hardware e tecnologie digitali. Ideale per chi sta rinnovando la propria infrastruttura tecnologica.
    -Voucher digitali delle Camere di Commercio
    Contributi a fondo perduto per l’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie digitali (CRM, ERP, e-commerce, cybersecurity). Ogni CCIAA pubblica bandi locali: attenzione alle scadenze!
    -Fondo per la Transizione Digitale del MIMIT
    Finanziamenti a tasso agevolato e contributi per le PMI che investono in digitalizzazione, innovazione e sostenibilità.

    Bandi regionali e PNRR
    Molte Regioni offrono bandi specifici per la digitalizzazione delle imprese, spesso cofinanziati con fondi europei. Inoltre, una parte del PNRR è destinata proprio alla trasformazione digitale delle imprese.

    Nuova Sabatini
    Anche se più ampia, questa misura può essere usata per acquistare macchinari e tecnologie digitali, con contributi sugli interessi.

    Come ottenere questi incentivi?
    Noi di impresa.biz seguiamo un processo semplice e concreto:
    -Analisi dell’impresa: verifichiamo a quali incentivi si ha diritto
    -Pianificazione dell’investimento: aiutiamo a scegliere soluzioni realmente utili e ammissibili
    -Preparazione della documentazione: spesso il nodo più critico, ma sappiamo come gestirlo
    -Monitoraggio dei bandi aperti: per non perdere nessuna opportunità

    La digitalizzazione non è mai stata così accessibile. Con il giusto supporto e approfittando degli strumenti disponibili, anche una piccola impresa può fare un grande salto di qualità.
    Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti passo dopo passo, dalla scelta dell’investimento alla richiesta del finanziamento.

    #digitalizzazione #incentiviPMI #voucherinnovazione #transizionetecnologica #PNRR #fondieuropei #creditoimposta #bandidigitali #impresa.biz #innovazionedigitale
    Incentivi e finanziamenti per la digitalizzazione: come sfruttarli al meglio Noi di impresa.biz siamo convinti che digitalizzarsi non sia solo una scelta strategica, ma anche un’opportunità da cogliere grazie agli incentivi e finanziamenti pubblici disponibili per le PMI italiane. Molti imprenditori con cui lavoriamo non sanno che esistono strumenti pensati proprio per aiutare le piccole imprese a innovarsi, crescere e competere in un mercato sempre più digitale. Ecco perché vogliamo fare chiarezza su cosa è disponibile e come approfittarne concretamente. Perché approfittare degli incentivi? Perché ci permettono di: -Ridurre i costi degli investimenti digitali -Accelerare l’adozione di nuovi strumenti e processi -Competere meglio, anche con budget limitati -Evitare di rimandare decisioni importanti per paura della spesa Le principali agevolazioni attive per la digitalizzazione Ecco le principali misure che noi di impresa.biz monitoriamo costantemente per i nostri clienti: -Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 Offre una percentuale di credito fiscale per l’acquisto di software, hardware e tecnologie digitali. Ideale per chi sta rinnovando la propria infrastruttura tecnologica. -Voucher digitali delle Camere di Commercio Contributi a fondo perduto per l’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie digitali (CRM, ERP, e-commerce, cybersecurity). Ogni CCIAA pubblica bandi locali: attenzione alle scadenze! -Fondo per la Transizione Digitale del MIMIT Finanziamenti a tasso agevolato e contributi per le PMI che investono in digitalizzazione, innovazione e sostenibilità. Bandi regionali e PNRR Molte Regioni offrono bandi specifici per la digitalizzazione delle imprese, spesso cofinanziati con fondi europei. Inoltre, una parte del PNRR è destinata proprio alla trasformazione digitale delle imprese. Nuova Sabatini Anche se più ampia, questa misura può essere usata per acquistare macchinari e tecnologie digitali, con contributi sugli interessi. Come ottenere questi incentivi? Noi di impresa.biz seguiamo un processo semplice e concreto: -Analisi dell’impresa: verifichiamo a quali incentivi si ha diritto -Pianificazione dell’investimento: aiutiamo a scegliere soluzioni realmente utili e ammissibili -Preparazione della documentazione: spesso il nodo più critico, ma sappiamo come gestirlo -Monitoraggio dei bandi aperti: per non perdere nessuna opportunità La digitalizzazione non è mai stata così accessibile. Con il giusto supporto e approfittando degli strumenti disponibili, anche una piccola impresa può fare un grande salto di qualità. Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti passo dopo passo, dalla scelta dell’investimento alla richiesta del finanziamento. #digitalizzazione #incentiviPMI #voucherinnovazione #transizionetecnologica #PNRR #fondieuropei #creditoimposta #bandidigitali #impresa.biz #innovazionedigitale
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  • Come formare il personale e superare le resistenze al cambiamento

    Noi di impresa.biz ci confrontiamo spesso con imprenditori che, pur volendo innovare e crescere, si trovano di fronte a un ostacolo importante: la resistenza al cambiamento da parte del team. È un problema comune, soprattutto nelle piccole imprese, dove ogni cambiamento può sembrare una minaccia alla stabilità.
    La buona notizia è che esiste un modo per affrontare tutto questo: una formazione efficace e un approccio umano e graduale al cambiamento.

    Perché il cambiamento spaventa?
    L’abbiamo visto più volte: quando introduciamo nuovi strumenti, processi o ruoli, la reazione iniziale è spesso fatta di dubbi, confusione o addirittura rifiuto. Questo succede perché:
    -Le persone temono di non essere all’altezza
    -Pensano che il cambiamento sia una critica al loro lavoro
    -Hanno paura di perdere il controllo o le proprie abitudini
    -Non vedono subito i vantaggi concreti

    Come affrontiamo la formazione in modo efficace
    Noi di impresa.biz abbiamo imparato che per formare davvero il personale, non basta “insegnare”. Bisogna coinvolgere. Ecco come facciamo:
    -Spieghiamo il perché del cambiamento
    Partiamo sempre dagli obiettivi: cosa vogliamo ottenere e perché serve alla crescita di tutti.
    -Coinvolgiamo le persone fin da subito
    Chiediamo pareri, ascoltiamo preoccupazioni e valorizziamo le idee del team. Sentirsi parte del processo fa la differenza.
    -Adattiamo la formazione al livello reale
    Formiamo gruppi in base alle competenze iniziali e costruiamo percorsi su misura, pratici e concreti.
    -Facciamo esempi reali e casi pratici
    Niente teoria astratta: portiamo esempi che riguardano il lavoro quotidiano, così da rendere subito utile ogni contenuto.
    -Affianchiamo, non abbandoniamo
    La vera formazione continua anche dopo il corso: supporto, feedback e aggiornamenti costanti aiutano a consolidare quanto appreso.

    Superare la resistenza: consigli pratici
    -Celebriamo i piccoli progressi: ogni passo avanti va riconosciuto
    -Formiamo anche i manager: se i capi non sono allineati, il cambiamento si blocca
    -Creiamo “ambasciatori del cambiamento”: coinvolgiamo persone positive che possano influenzare i colleghi
    -Evitiamo imposizioni brusche: meglio un cambiamento graduale e condiviso che un diktat calato dall’alto

    Il cambiamento non è mai facile, ma è inevitabile per chi vuole crescere. Noi di impresa.biz crediamo che formare le persone e accompagnarle passo dopo passo sia il modo più efficace per trasformare la resistenza in partecipazione.

    #formazioneaziendale #gestionechangemanagement #resistenzaalcambiamento #impresa.biz #leadershippositiva #sviluppocompetenze #pmiitaliane #teamformazione #cambiamentoculturale #digitalizzazioneaziendale

    Come formare il personale e superare le resistenze al cambiamento Noi di impresa.biz ci confrontiamo spesso con imprenditori che, pur volendo innovare e crescere, si trovano di fronte a un ostacolo importante: la resistenza al cambiamento da parte del team. È un problema comune, soprattutto nelle piccole imprese, dove ogni cambiamento può sembrare una minaccia alla stabilità. La buona notizia è che esiste un modo per affrontare tutto questo: una formazione efficace e un approccio umano e graduale al cambiamento. Perché il cambiamento spaventa? L’abbiamo visto più volte: quando introduciamo nuovi strumenti, processi o ruoli, la reazione iniziale è spesso fatta di dubbi, confusione o addirittura rifiuto. Questo succede perché: -Le persone temono di non essere all’altezza -Pensano che il cambiamento sia una critica al loro lavoro -Hanno paura di perdere il controllo o le proprie abitudini -Non vedono subito i vantaggi concreti Come affrontiamo la formazione in modo efficace Noi di impresa.biz abbiamo imparato che per formare davvero il personale, non basta “insegnare”. Bisogna coinvolgere. Ecco come facciamo: -Spieghiamo il perché del cambiamento Partiamo sempre dagli obiettivi: cosa vogliamo ottenere e perché serve alla crescita di tutti. -Coinvolgiamo le persone fin da subito Chiediamo pareri, ascoltiamo preoccupazioni e valorizziamo le idee del team. Sentirsi parte del processo fa la differenza. -Adattiamo la formazione al livello reale Formiamo gruppi in base alle competenze iniziali e costruiamo percorsi su misura, pratici e concreti. -Facciamo esempi reali e casi pratici Niente teoria astratta: portiamo esempi che riguardano il lavoro quotidiano, così da rendere subito utile ogni contenuto. -Affianchiamo, non abbandoniamo La vera formazione continua anche dopo il corso: supporto, feedback e aggiornamenti costanti aiutano a consolidare quanto appreso. Superare la resistenza: consigli pratici -Celebriamo i piccoli progressi: ogni passo avanti va riconosciuto -Formiamo anche i manager: se i capi non sono allineati, il cambiamento si blocca -Creiamo “ambasciatori del cambiamento”: coinvolgiamo persone positive che possano influenzare i colleghi -Evitiamo imposizioni brusche: meglio un cambiamento graduale e condiviso che un diktat calato dall’alto Il cambiamento non è mai facile, ma è inevitabile per chi vuole crescere. Noi di impresa.biz crediamo che formare le persone e accompagnarle passo dopo passo sia il modo più efficace per trasformare la resistenza in partecipazione. #formazioneaziendale #gestionechangemanagement #resistenzaalcambiamento #impresa.biz #leadershippositiva #sviluppocompetenze #pmiitaliane #teamformazione #cambiamentoculturale #digitalizzazioneaziendale
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  • Codice della crisi d’impresa: cosa devono sapere le PMI

    Quando ho sentito parlare per la prima volta del Codice della crisi d’impresa, la mia reazione è stata: “Un’altra normativa? E io quando lavoro?”.
    Poi ho capito che non si tratta solo di burocrazia, ma di strumenti utili per evitare problemi seri prima che sia troppo tardi.

    Se hai una PMI o una piccola attività, come me, e vuoi evitare rischi legali e gestionali, è importante capire di cosa si tratta e cosa devi fare.

    Cos’è il Codice della crisi d’impresa
    È una normativa entrata in vigore pienamente nel 2022, pensata per intercettare in anticipo i segnali di crisi economica o finanziaria nelle imprese.
    In pratica, non serve essere in fallimento per doversi preoccupare: oggi è obbligatorio monitorare regolarmente la salute dell’azienda e agire subito se emergono segnali di squilibrio.

    Cosa prevede il Codice per le PMI
    Ecco i punti principali che ho dovuto affrontare come imprenditore:

    1. Obbligo di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili
    Significa che ogni impresa, anche piccola, deve:
    -Tenere una contabilità ordinata e aggiornata
    -Avere strumenti per monitorare costi, ricavi, debiti e crediti
    -Essere in grado di prevedere la sostenibilità finanziaria a 12 mesi
    Io ho risolto usando un gestionale semplice e affidandomi a un commercialista che mi fa anche da “consulente di allerta”.

    2. Rilevare segnali di crisi per tempo
    Devi controllare periodicamente:
    -Se l’attivo supera i debiti
    -Se l’azienda è in grado di pagare i fornitori nei tempi
    -Se ci sono perdite rilevanti di capitale
    Il Codice introduce anche strumenti di allerta automatica (tipo la segnalazione da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate in caso di anomalie).

    3. Comportamenti responsabili per evitare responsabilità personali
    E qui viene il punto cruciale: se ignori i segnali di crisi e non agisci, potresti essere considerato responsabile personalmente per eventuali danni, soprattutto se sei amministratore di una SRL.

    🛠 Come mi sono organizzato (e cosa ti consiglio)
    -Ho fissato un check mensile con il mio commercialista per verificare conti, flussi e scadenze
    -Ho impostato un cruscotto base in Google Sheet per monitorare liquidità, debiti e ordini
    -Mi sono informato su strumenti di composizione negoziata della crisi, nel caso servano
    -Ho inserito nel mio business plan anche scenari di rischio e piani di azione

    Cosa evitare
    -Pensare “tanto sono piccolo, non mi riguarda”
    -Tenere contabilità approssimativa o in ritardo
    -Accumulare debiti senza un piano di sostenibilità
    -Ignorare i segnali di crisi per paura o orgoglio

    Il Codice della crisi d’impresa non è un nemico da temere, ma uno strumento per fare impresa in modo più consapevole e sano.
    Per me è stato anche uno stimolo a migliorare la gestione finanziaria e a dare più solidità al mio progetto imprenditoriale.

    Meglio prevenire che curare — soprattutto quando si parla di impresa.

    #crisiimpresa #pmiitaliane #codicedellacrisi #gestioneaziendale #impreseconsapevoli #marketingperPMI #consulenzapmi #prevenzioneaziendale #finanzaimpresa #digitalizzazionePMI #businessresponsabile
    Codice della crisi d’impresa: cosa devono sapere le PMI Quando ho sentito parlare per la prima volta del Codice della crisi d’impresa, la mia reazione è stata: “Un’altra normativa? E io quando lavoro?”. Poi ho capito che non si tratta solo di burocrazia, ma di strumenti utili per evitare problemi seri prima che sia troppo tardi. Se hai una PMI o una piccola attività, come me, e vuoi evitare rischi legali e gestionali, è importante capire di cosa si tratta e cosa devi fare. 🔍 Cos’è il Codice della crisi d’impresa È una normativa entrata in vigore pienamente nel 2022, pensata per intercettare in anticipo i segnali di crisi economica o finanziaria nelle imprese. In pratica, non serve essere in fallimento per doversi preoccupare: oggi è obbligatorio monitorare regolarmente la salute dell’azienda e agire subito se emergono segnali di squilibrio. ✅ Cosa prevede il Codice per le PMI Ecco i punti principali che ho dovuto affrontare come imprenditore: 1. Obbligo di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili Significa che ogni impresa, anche piccola, deve: -Tenere una contabilità ordinata e aggiornata -Avere strumenti per monitorare costi, ricavi, debiti e crediti -Essere in grado di prevedere la sostenibilità finanziaria a 12 mesi Io ho risolto usando un gestionale semplice e affidandomi a un commercialista che mi fa anche da “consulente di allerta”. 2. Rilevare segnali di crisi per tempo Devi controllare periodicamente: -Se l’attivo supera i debiti -Se l’azienda è in grado di pagare i fornitori nei tempi -Se ci sono perdite rilevanti di capitale Il Codice introduce anche strumenti di allerta automatica (tipo la segnalazione da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate in caso di anomalie). 3. Comportamenti responsabili per evitare responsabilità personali E qui viene il punto cruciale: se ignori i segnali di crisi e non agisci, potresti essere considerato responsabile personalmente per eventuali danni, soprattutto se sei amministratore di una SRL. 🛠 Come mi sono organizzato (e cosa ti consiglio) -Ho fissato un check mensile con il mio commercialista per verificare conti, flussi e scadenze -Ho impostato un cruscotto base in Google Sheet per monitorare liquidità, debiti e ordini -Mi sono informato su strumenti di composizione negoziata della crisi, nel caso servano -Ho inserito nel mio business plan anche scenari di rischio e piani di azione ❌ Cosa evitare -Pensare “tanto sono piccolo, non mi riguarda” -Tenere contabilità approssimativa o in ritardo -Accumulare debiti senza un piano di sostenibilità -Ignorare i segnali di crisi per paura o orgoglio ✍️Il Codice della crisi d’impresa non è un nemico da temere, ma uno strumento per fare impresa in modo più consapevole e sano. Per me è stato anche uno stimolo a migliorare la gestione finanziaria e a dare più solidità al mio progetto imprenditoriale. Meglio prevenire che curare — soprattutto quando si parla di impresa. #crisiimpresa #pmiitaliane #codicedellacrisi #gestioneaziendale #impreseconsapevoli #marketingperPMI #consulenzapmi #prevenzioneaziendale #finanzaimpresa #digitalizzazionePMI #businessresponsabile
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  • Come trovare sviluppatori per la tua app senza farti fregare

    Quando ho deciso di creare la mia app, una delle paure più grandi è stata:
    “E se mi fregano? E se il progetto sparisce o mi fanno perdere tempo e soldi?”

    Se anche tu stai cercando sviluppatori ma temi di incappare in brutte sorprese, ecco quello che ho imparato e che voglio condividere con te.

    1. Fai una ricerca accurata
    Non affidarti al primo che trovi. Controlla referenze, recensioni, progetti passati. Su LinkedIn, GitHub, e forum specializzati trovi molte info utili.

    2. Chiedi un piccolo progetto di prova
    Prima di consegnare tutto, valuta come lavora. Un test rapido ti dirà tanto su professionalità, comunicazione e qualità del lavoro.

    3. Metti tutto nero su bianco
    Contratto chiaro, scadenze, modalità di pagamento e proprietà intellettuale sono sacre. Non partire senza un accordo scritto.

    4. Comunica costantemente
    Tieniti aggiornata, chiedi report periodici e fai domande. Un bravo sviluppatore non si nasconde.

    5. Fidati, ma verifica
    Controlla il codice, fatti spiegare le scelte tecniche, usa software di project management per monitorare i progressi.

    6. Cerca consigli da chi c’è già passato
    Gruppi online, community di startup, amici imprenditori: il passaparola è oro puro.

    Trovare uno sviluppatore affidabile è possibile, ma serve metodo e attenzione.
    Non avere paura di chiedere, di approfondire e di dire no.
    Io ho imparato così — e oggi la mia app è solida e reale.

    #SviluppatoriApp #NoFregature #StartupTips #BusinessDigitale #ImprenditoriaFemminile #TechSafe #AppDevelopment
    Come trovare sviluppatori per la tua app senza farti fregare 🛠️🚫🎯 Quando ho deciso di creare la mia app, una delle paure più grandi è stata: “E se mi fregano? E se il progetto sparisce o mi fanno perdere tempo e soldi?” Se anche tu stai cercando sviluppatori ma temi di incappare in brutte sorprese, ecco quello che ho imparato e che voglio condividere con te. 1. Fai una ricerca accurata 🔎 Non affidarti al primo che trovi. Controlla referenze, recensioni, progetti passati. Su LinkedIn, GitHub, e forum specializzati trovi molte info utili. 2. Chiedi un piccolo progetto di prova 🎯 Prima di consegnare tutto, valuta come lavora. Un test rapido ti dirà tanto su professionalità, comunicazione e qualità del lavoro. 3. Metti tutto nero su bianco 📄 Contratto chiaro, scadenze, modalità di pagamento e proprietà intellettuale sono sacre. Non partire senza un accordo scritto. 4. Comunica costantemente 💬 Tieniti aggiornata, chiedi report periodici e fai domande. Un bravo sviluppatore non si nasconde. 5. Fidati, ma verifica 🔄 Controlla il codice, fatti spiegare le scelte tecniche, usa software di project management per monitorare i progressi. 6. Cerca consigli da chi c’è già passato 👩‍💻 Gruppi online, community di startup, amici imprenditori: il passaparola è oro puro. 🌟Trovare uno sviluppatore affidabile è possibile, ma serve metodo e attenzione. Non avere paura di chiedere, di approfondire e di dire no. Io ho imparato così — e oggi la mia app è solida e reale. #SviluppatoriApp #NoFregature #StartupTips #BusinessDigitale #ImprenditoriaFemminile #TechSafe #AppDevelopment
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  • Il potere della resilienza nel business e nella vita

    Se c’è una cosa che mi ha tenuta in piedi quando tutto sembrava crollare… è stata la resilienza.
    Quella forza silenziosa che non urla, ma resiste. Si adatta. Rinasce.

    Nel business come nella vita, ho capito che non vince chi non cade mai.
    Vince chi si rialza ogni volta con una lezione in più, anche quando è stanca, anche quando ha paura.

    Cosa significa per me essere resiliente?
    Restare lucida nei momenti di caos
    Ho imparato a respirare, fare un passo indietro, e rispondere invece di reagire.
    Accettare che fallire è parte del gioco
    Ogni volta che qualcosa è andato storto, mi ha portato più in là di quanto avessi mai immaginato.
    Trovare soluzioni anche dove sembrano non esserci
    La resilienza è creativa. Ti spinge a reinventarti, a guardare oltre l’ovvio.
    Avere fede in me stessa anche quando tutto fuori vacilla
    Anche nei giorni “no”, ho deciso di non mollarmi. E questo ha cambiato tutto.

    Resilienza non è durezza. È flessibilità con radici forti.
    È il muscolo invisibile che tiene in piedi i sogni, le aziende, le vite.

    E se oggi ti senti in difficoltà… sappi che stai solo diventando più forte.
    Io ci sono passata. E tu ce la farai.

    #Resilienza #CrescitaPersonale #BusinessConCuore #DonneForti #MindsetVincente #ImprenditriciResistenti #CoraggioFemminile #LeadershipAutentica
    Il potere della resilienza nel business e nella vita 💥🌱💼 Se c’è una cosa che mi ha tenuta in piedi quando tutto sembrava crollare… è stata la resilienza. Quella forza silenziosa che non urla, ma resiste. Si adatta. Rinasce. Nel business come nella vita, ho capito che non vince chi non cade mai. Vince chi si rialza ogni volta con una lezione in più, anche quando è stanca, anche quando ha paura. Cosa significa per me essere resiliente? 🔹 Restare lucida nei momenti di caos 🧘‍♀️ Ho imparato a respirare, fare un passo indietro, e rispondere invece di reagire. 🔹 Accettare che fallire è parte del gioco 🎯 Ogni volta che qualcosa è andato storto, mi ha portato più in là di quanto avessi mai immaginato. 🔹 Trovare soluzioni anche dove sembrano non esserci 🧠✨ La resilienza è creativa. Ti spinge a reinventarti, a guardare oltre l’ovvio. 🔹 Avere fede in me stessa anche quando tutto fuori vacilla 🌪️❤️ Anche nei giorni “no”, ho deciso di non mollarmi. E questo ha cambiato tutto. 🌟Resilienza non è durezza. È flessibilità con radici forti. È il muscolo invisibile che tiene in piedi i sogni, le aziende, le vite. E se oggi ti senti in difficoltà… sappi che stai solo diventando più forte. Io ci sono passata. E tu ce la farai. #Resilienza #CrescitaPersonale #BusinessConCuore #DonneForti #MindsetVincente #ImprenditriciResistenti #CoraggioFemminile #LeadershipAutentica
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