• Accesso al Credito per l’Estero: Strumenti e Soluzioni per le Imprese

    Noi di Impresa.biz sappiamo quanto l’accesso al credito rappresenti una delle leve fondamentali per sostenere l’espansione internazionale delle imprese italiane. Affrontare mercati esteri richiede infatti risorse finanziarie adeguate, flessibilità e strumenti mirati che sappiano accompagnare ogni fase del percorso.

    Strumenti finanziari per finanziare l’export e l’internazionalizzazione
    Quando parliamo di accesso al credito per l’estero, ci riferiamo a una gamma di soluzioni diversificate:
    -Finanziamenti agevolati: messi a disposizione da enti pubblici e istituzioni europee, spesso a condizioni favorevoli per PMI e startup.
    -Linee di credito dedicate all’export: offerte da banche e istituti finanziari, studiate per coprire fabbisogni specifici come l’acquisto di materie prime o il supporto alle attività commerciali.
    -Garanzie e assicurazioni del credito all’export: strumenti che riducono il rischio per le banche, facilitando l’accesso al credito.
    -Factoring internazionale: utile per migliorare la liquidità attraverso l’anticipo dei crediti verso clienti esteri.
    -Leasing e finanziamenti per investimenti produttivi: per supportare l’acquisto di macchinari e infrastrutture funzionali all’espansione.

    Come orientarsi nella scelta delle soluzioni
    Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre un’analisi approfondita del fabbisogno finanziario, valutando tempi, costi e condizioni offerte da ogni strumento. È fondamentale conoscere i requisiti di accesso e pianificare con attenzione la gestione del debito, per evitare squilibri finanziari.

    Inoltre, la consulenza specializzata può fare la differenza nel capire quali soluzioni si adattano meglio al modello di business e al mercato di riferimento.

    Il ruolo delle istituzioni e delle reti di supporto
    Molto spesso, le imprese possono avvalersi del supporto di enti come le Camere di Commercio, SACE, SIMEST e altre agenzie nazionali ed europee, che forniscono assistenza tecnica e finanziaria. Noi di Impresa.biz incoraggiamo le imprese a sfruttare queste opportunità, che rappresentano un importante vantaggio competitivo.

    Consigli pratici per accedere con successo al credito estero
    Per noi, alcune buone pratiche sono imprescindibili:
    -Preparare una documentazione finanziaria e commerciale chiara e aggiornata;
    -Mantenere rapporti trasparenti e regolari con gli istituti finanziari;
    -Valutare strumenti di copertura del rischio, come assicurazioni e garanzie;
    -Integrare il credito in una strategia più ampia di internazionalizzazione.

    Accompagnare le imprese verso nuovi orizzonti finanziari
    L’accesso al credito per l’estero è un passaggio cruciale per trasformare le ambizioni di crescita in risultati concreti. Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle imprese italiane per fornire informazioni, strumenti e supporto concreto, affinché ogni impresa possa affrontare con fiducia e competenza le sfide dei mercati internazionali.

    #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #CreditoAllExport #Internazionalizzazione #FinanziamentiPMI #Garanzie #FactoringInternazionale #Export #SupportoImprese #EspansioneGlobale #SACE #SIMEST
    Accesso al Credito per l’Estero: Strumenti e Soluzioni per le Imprese Noi di Impresa.biz sappiamo quanto l’accesso al credito rappresenti una delle leve fondamentali per sostenere l’espansione internazionale delle imprese italiane. Affrontare mercati esteri richiede infatti risorse finanziarie adeguate, flessibilità e strumenti mirati che sappiano accompagnare ogni fase del percorso. Strumenti finanziari per finanziare l’export e l’internazionalizzazione Quando parliamo di accesso al credito per l’estero, ci riferiamo a una gamma di soluzioni diversificate: -Finanziamenti agevolati: messi a disposizione da enti pubblici e istituzioni europee, spesso a condizioni favorevoli per PMI e startup. -Linee di credito dedicate all’export: offerte da banche e istituti finanziari, studiate per coprire fabbisogni specifici come l’acquisto di materie prime o il supporto alle attività commerciali. -Garanzie e assicurazioni del credito all’export: strumenti che riducono il rischio per le banche, facilitando l’accesso al credito. -Factoring internazionale: utile per migliorare la liquidità attraverso l’anticipo dei crediti verso clienti esteri. -Leasing e finanziamenti per investimenti produttivi: per supportare l’acquisto di macchinari e infrastrutture funzionali all’espansione. Come orientarsi nella scelta delle soluzioni Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre un’analisi approfondita del fabbisogno finanziario, valutando tempi, costi e condizioni offerte da ogni strumento. È fondamentale conoscere i requisiti di accesso e pianificare con attenzione la gestione del debito, per evitare squilibri finanziari. Inoltre, la consulenza specializzata può fare la differenza nel capire quali soluzioni si adattano meglio al modello di business e al mercato di riferimento. Il ruolo delle istituzioni e delle reti di supporto Molto spesso, le imprese possono avvalersi del supporto di enti come le Camere di Commercio, SACE, SIMEST e altre agenzie nazionali ed europee, che forniscono assistenza tecnica e finanziaria. Noi di Impresa.biz incoraggiamo le imprese a sfruttare queste opportunità, che rappresentano un importante vantaggio competitivo. Consigli pratici per accedere con successo al credito estero Per noi, alcune buone pratiche sono imprescindibili: -Preparare una documentazione finanziaria e commerciale chiara e aggiornata; -Mantenere rapporti trasparenti e regolari con gli istituti finanziari; -Valutare strumenti di copertura del rischio, come assicurazioni e garanzie; -Integrare il credito in una strategia più ampia di internazionalizzazione. Accompagnare le imprese verso nuovi orizzonti finanziari L’accesso al credito per l’estero è un passaggio cruciale per trasformare le ambizioni di crescita in risultati concreti. Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle imprese italiane per fornire informazioni, strumenti e supporto concreto, affinché ogni impresa possa affrontare con fiducia e competenza le sfide dei mercati internazionali. #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #CreditoAllExport #Internazionalizzazione #FinanziamentiPMI #Garanzie #FactoringInternazionale #Export #SupportoImprese #EspansioneGlobale #SACE #SIMEST
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  • Il Ruolo delle Istituzioni Finanziarie Internazionali nel Supporto alle PMI Globali

    Nel nostro percorso imprenditoriale, ci siamo spesso confrontati con le sfide dell’accesso al credito, della competitività internazionale e dell’innovazione sostenibile. Le piccole e medie imprese (PMI), pilastro delle economie locali, affrontano ostacoli ancora maggiori nei mercati globali. È in questo contesto che le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) giocano un ruolo strategico, troppo spesso sottovalutato.

    Partner Globali per la Crescita Locale
    Banca Mondiale, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), International Finance Corporation (IFC), Banca Africana di Sviluppo: queste sono solo alcune delle istituzioni che, ogni anno, mobilitano miliardi per sostenere l’impresa diffusa. Lo fanno non solo tramite finanziamenti diretti, ma anche attraverso garanzie, assistenza tecnica e programmi di capacity building.
    Noi PMI beneficiamo di questi interventi non solo in termini finanziari, ma anche in termini di know-how, apertura ai mercati internazionali e supporto nella digitalizzazione e nella transizione verde.

    Accesso al Credito: Una Svolta Possibile
    Uno dei principali ostacoli alla crescita delle PMI, soprattutto nei paesi in via di sviluppo o in contesti ad alta instabilità economica, è l’accesso al credito. Le IFI, collaborando con le banche locali, facilitano l’erogazione di prestiti a condizioni più favorevoli, riducendo il rischio percepito e migliorando le capacità operative degli intermediari finanziari.
    In molte aree del mondo, senza questo sostegno, le nostre realtà imprenditoriali resterebbero confinate a un’economia informale o, peggio, escluse del tutto dai circuiti produttivi.

    Formazione, Innovazione, Sostenibilità
    Oltre ai finanziamenti, le istituzioni internazionali ci offrono strumenti di formazione e consulenza strategica. Dai programmi per la parità di genere nei luoghi di lavoro, alle iniziative per la decarbonizzazione delle catene di fornitura, il supporto è concreto e orientato al lungo termine.
    È anche grazie a questi strumenti se molte PMI riescono a trasformarsi in imprese resilienti, digitali, sostenibili e capaci di competere su scala globale.

    Guardare Oltre i Confini
    Come imprenditori, dobbiamo imparare a guardare oltre i confini geografici e burocratici. Le opportunità ci sono, e le istituzioni finanziarie internazionali sono alleate preziose, spesso disposte a scommettere su di noi ancor prima che lo faccia il nostro sistema bancario locale.

    Dobbiamo conoscerle, dialogare con loro, e soprattutto imparare a utilizzare le risorse disponibili per rafforzare le nostre competenze e crescere con visione.

    #PMI #ImpreseGlobali #IstituzioniFinanziarie #AccessoAlCredito #SviluppoEconomico #FinanzaInternazionale #IFC #BancaMondiale #BERS #Imprenditoria #Innovazione #Digitalizzazione #Sostenibilità
    Il Ruolo delle Istituzioni Finanziarie Internazionali nel Supporto alle PMI Globali Nel nostro percorso imprenditoriale, ci siamo spesso confrontati con le sfide dell’accesso al credito, della competitività internazionale e dell’innovazione sostenibile. Le piccole e medie imprese (PMI), pilastro delle economie locali, affrontano ostacoli ancora maggiori nei mercati globali. È in questo contesto che le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) giocano un ruolo strategico, troppo spesso sottovalutato. Partner Globali per la Crescita Locale Banca Mondiale, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), International Finance Corporation (IFC), Banca Africana di Sviluppo: queste sono solo alcune delle istituzioni che, ogni anno, mobilitano miliardi per sostenere l’impresa diffusa. Lo fanno non solo tramite finanziamenti diretti, ma anche attraverso garanzie, assistenza tecnica e programmi di capacity building. Noi PMI beneficiamo di questi interventi non solo in termini finanziari, ma anche in termini di know-how, apertura ai mercati internazionali e supporto nella digitalizzazione e nella transizione verde. Accesso al Credito: Una Svolta Possibile Uno dei principali ostacoli alla crescita delle PMI, soprattutto nei paesi in via di sviluppo o in contesti ad alta instabilità economica, è l’accesso al credito. Le IFI, collaborando con le banche locali, facilitano l’erogazione di prestiti a condizioni più favorevoli, riducendo il rischio percepito e migliorando le capacità operative degli intermediari finanziari. In molte aree del mondo, senza questo sostegno, le nostre realtà imprenditoriali resterebbero confinate a un’economia informale o, peggio, escluse del tutto dai circuiti produttivi. Formazione, Innovazione, Sostenibilità Oltre ai finanziamenti, le istituzioni internazionali ci offrono strumenti di formazione e consulenza strategica. Dai programmi per la parità di genere nei luoghi di lavoro, alle iniziative per la decarbonizzazione delle catene di fornitura, il supporto è concreto e orientato al lungo termine. È anche grazie a questi strumenti se molte PMI riescono a trasformarsi in imprese resilienti, digitali, sostenibili e capaci di competere su scala globale. Guardare Oltre i Confini Come imprenditori, dobbiamo imparare a guardare oltre i confini geografici e burocratici. Le opportunità ci sono, e le istituzioni finanziarie internazionali sono alleate preziose, spesso disposte a scommettere su di noi ancor prima che lo faccia il nostro sistema bancario locale. Dobbiamo conoscerle, dialogare con loro, e soprattutto imparare a utilizzare le risorse disponibili per rafforzare le nostre competenze e crescere con visione. #PMI #ImpreseGlobali #IstituzioniFinanziarie #AccessoAlCredito #SviluppoEconomico #FinanzaInternazionale #IFC #BancaMondiale #BERS #Imprenditoria #Innovazione #Digitalizzazione #Sostenibilità
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  • Fondo di Garanzia PMI: cos’è, come funziona e come richiederlo

    Noi di Impresa.biz conosciamo bene le difficoltà che molte piccole e medie imprese affrontano quando cercano di ottenere un finanziamento. Spesso, anche con progetti solidi e prospettive di crescita, l’accesso al credito può diventare un ostacolo. Per fortuna, esiste uno strumento pensato proprio per facilitare l’ottenimento di prestiti: il Fondo di Garanzia per le PMI.

    Cos’è il Fondo di Garanzia?
    Il Fondo di Garanzia è un’iniziativa pubblica, gestita da MCC – Mediocredito Centrale per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È nato per favorire l’accesso al credito delle PMI e dei professionisti, offrendo una garanzia pubblica su una parte consistente dei finanziamenti concessi dalle banche.

    In pratica, lo Stato si fa garante per una quota del prestito, riducendo il rischio per la banca e aumentando le possibilità che l’impresa ottenga il finanziamento.

    Come funziona?
    Il meccanismo è semplice ma efficace:
    -La tua impresa richiede un finanziamento a una banca o un intermediario finanziario.
    -La banca valuta la richiesta e, se positiva, richiede al Fondo di Garanzia di coprire parte del rischio.
    -Il Fondo interviene, offrendo una garanzia che può coprire fino all’80% dell’importo del finanziamento.
    La garanzia è a titolo gratuito per la maggior parte delle PMI, e non richiede ipoteche né fideiussioni personali.

    Chi può accedere?
    Possono richiedere l’accesso al Fondo:
    -Micro, piccole e medie imprese (secondo la definizione europea)
    -Professionisti con partita IVA
    -Startup e imprese innovative
    -Cooperative e consorzi
    Inoltre, possono essere ammessi sia finanziamenti per investimenti che per liquidità, ristrutturazione del debito, leasing, factoring e molto altro.

    Come si richiede?
    La richiesta non viene presentata direttamente al Fondo da parte dell’impresa, ma tramite la banca o l’intermediario finanziario scelto.

    Ecco i passaggi chiave:
    -Prepara un business plan solido e tutta la documentazione necessaria per la richiesta di finanziamento.
    -Rivolgiti alla tua banca di fiducia e specifica che vuoi accedere al Fondo di Garanzia PMI.
    -La banca si occupa dell’istruttoria e dell’inoltro della richiesta al Fondo.
    In caso di approvazione, il prestito viene erogato con la garanzia pubblica allegata.

    Perché è importante?
    Il Fondo di Garanzia è un alleato prezioso per noi imprenditori. In un contesto in cui il credito bancario è ancora troppo spesso limitato dalle logiche di rischio, avere lo Stato al nostro fianco come garante può fare la differenza tra crescita e stagnazione.

    Da Impresa.biz lo consideriamo uno degli strumenti chiave per supportare l’imprenditorialità italiana. Non solo aiuta le imprese a ottenere finanziamenti, ma spesso consente condizioni più vantaggiose, tempi più rapidi e minori richieste di garanzie personali.

    #FondoDiGaranziaPMI #AccessoAlCredito #PMIItalia #FinanziamentiAgevolati #GaranziaStato #ImpresaBiz #SostegnoAlleImprese #FinanzaAgevolata
    Fondo di Garanzia PMI: cos’è, come funziona e come richiederlo Noi di Impresa.biz conosciamo bene le difficoltà che molte piccole e medie imprese affrontano quando cercano di ottenere un finanziamento. Spesso, anche con progetti solidi e prospettive di crescita, l’accesso al credito può diventare un ostacolo. Per fortuna, esiste uno strumento pensato proprio per facilitare l’ottenimento di prestiti: il Fondo di Garanzia per le PMI. Cos’è il Fondo di Garanzia? Il Fondo di Garanzia è un’iniziativa pubblica, gestita da MCC – Mediocredito Centrale per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È nato per favorire l’accesso al credito delle PMI e dei professionisti, offrendo una garanzia pubblica su una parte consistente dei finanziamenti concessi dalle banche. In pratica, lo Stato si fa garante per una quota del prestito, riducendo il rischio per la banca e aumentando le possibilità che l’impresa ottenga il finanziamento. Come funziona? Il meccanismo è semplice ma efficace: -La tua impresa richiede un finanziamento a una banca o un intermediario finanziario. -La banca valuta la richiesta e, se positiva, richiede al Fondo di Garanzia di coprire parte del rischio. -Il Fondo interviene, offrendo una garanzia che può coprire fino all’80% dell’importo del finanziamento. La garanzia è a titolo gratuito per la maggior parte delle PMI, e non richiede ipoteche né fideiussioni personali. Chi può accedere? Possono richiedere l’accesso al Fondo: -Micro, piccole e medie imprese (secondo la definizione europea) -Professionisti con partita IVA -Startup e imprese innovative -Cooperative e consorzi Inoltre, possono essere ammessi sia finanziamenti per investimenti che per liquidità, ristrutturazione del debito, leasing, factoring e molto altro. Come si richiede? La richiesta non viene presentata direttamente al Fondo da parte dell’impresa, ma tramite la banca o l’intermediario finanziario scelto. Ecco i passaggi chiave: -Prepara un business plan solido e tutta la documentazione necessaria per la richiesta di finanziamento. -Rivolgiti alla tua banca di fiducia e specifica che vuoi accedere al Fondo di Garanzia PMI. -La banca si occupa dell’istruttoria e dell’inoltro della richiesta al Fondo. In caso di approvazione, il prestito viene erogato con la garanzia pubblica allegata. Perché è importante? Il Fondo di Garanzia è un alleato prezioso per noi imprenditori. In un contesto in cui il credito bancario è ancora troppo spesso limitato dalle logiche di rischio, avere lo Stato al nostro fianco come garante può fare la differenza tra crescita e stagnazione. Da Impresa.biz lo consideriamo uno degli strumenti chiave per supportare l’imprenditorialità italiana. Non solo aiuta le imprese a ottenere finanziamenti, ma spesso consente condizioni più vantaggiose, tempi più rapidi e minori richieste di garanzie personali. #FondoDiGaranziaPMI #AccessoAlCredito #PMIItalia #FinanziamentiAgevolati #GaranziaStato #ImpresaBiz #SostegnoAlleImprese #FinanzaAgevolata
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  • Mini bond per PMI: opportunità concreta o strumento per pochi?

    In impresa.biz, ci confrontiamo quotidianamente con le sfide finanziarie delle PMI italiane. I mini bond rappresentano una delle alternative più interessanti al credito bancario tradizionale, ma la loro effettiva accessibilità per le piccole e medie imprese è ancora oggetto di discussione.

    Cos’è un mini bond?
    Un mini bond è uno strumento di debito emesso da imprese non quotate, destinato a raccogliere capitali sul mercato dei capitali. Solitamente, ha un valore nominale inferiore rispetto ai bond tradizionali, rendendolo più accessibile per le PMI. Tuttavia, l’emissione di mini bond comporta costi e requisiti che possono rappresentare una barriera per molte imprese.

    Opportunità per le PMI
    Nonostante le sfide, i mini bond offrono diverse opportunità per le PMI:
    -Diversificazione delle fonti di finanziamento: i mini bond permettono alle imprese di accedere a capitali al di fuori del sistema bancario tradizionale, riducendo la dipendenza dalle banche.
    -Miglioramento della reputazione finanziaria: l’emissione di mini bond può migliorare la visibilità dell’impresa e la sua reputazione nel mercato, facilitando future operazioni finanziarie.
    -Accesso a capitali per progetti di crescita: i mini bond possono finanziare progetti di espansione, innovazione o sostenibilità, contribuendo alla crescita dell’impresa.

    Sfide e barriere
    Nonostante le opportunità, esistono diverse sfide associate all’emissione di mini bond:
    -Costi elevati: l’emissione di mini bond comporta costi significativi, tra cui quelli per la consulenza legale, la valutazione del rating e la strutturazione dell’emissione, che possono essere proibitivi per molte PMI.
    -Requisiti di trasparenza: le imprese devono fornire informazioni dettagliate sulla loro situazione finanziaria, strategie e prospettive future, il che richiede risorse e competenze specifiche.
    -Accesso limitato al mercato: non tutte le PMI hanno accesso alle piattaforme o agli intermediari necessari per emettere mini bond, limitando la loro capacità di raccogliere capitali attraverso questo strumento.

    Cosa facciamo in impresa.biz
    In impresa.biz, supportiamo le PMI nell’analizzare la fattibilità dell’emissione di mini bond, valutando:
    -Adeguatezza finanziaria: esaminiamo la solidità finanziaria dell’impresa per determinare la capacità di sostenere un’emissione di mini bond.
    -Costi e benefici: analizziamo i costi associati all’emissione e confrontiamo con i benefici attesi, per valutare la convenienza dell’operazione.
    -Accesso a strumenti di supporto: identifichiamo eventuali programmi di supporto, come i Basket Bond, che possono agevolare l’emissione di mini bond per le PMI.

    I mini bond rappresentano un’opportunità concreta per le PMI, ma la loro accessibilità dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impresa, la sua solidità finanziaria e la disponibilità di risorse per sostenere i costi associati all’emissione. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso, fornendo consulenza e supporto per valutare se i mini bond sono la soluzione giusta per la tua impresa.

    Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come i mini bond possono supportare la crescita della tua impresa.

    #MiniBond #PMI #FinanzaAlternativa #BasketBond #CreditoPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #Sostenibilità #FinanziamentiPMI
    Mini bond per PMI: opportunità concreta o strumento per pochi? In impresa.biz, ci confrontiamo quotidianamente con le sfide finanziarie delle PMI italiane. I mini bond rappresentano una delle alternative più interessanti al credito bancario tradizionale, ma la loro effettiva accessibilità per le piccole e medie imprese è ancora oggetto di discussione. 📊 Cos’è un mini bond? Un mini bond è uno strumento di debito emesso da imprese non quotate, destinato a raccogliere capitali sul mercato dei capitali. Solitamente, ha un valore nominale inferiore rispetto ai bond tradizionali, rendendolo più accessibile per le PMI. Tuttavia, l’emissione di mini bond comporta costi e requisiti che possono rappresentare una barriera per molte imprese. 🚀 Opportunità per le PMI Nonostante le sfide, i mini bond offrono diverse opportunità per le PMI: -Diversificazione delle fonti di finanziamento: i mini bond permettono alle imprese di accedere a capitali al di fuori del sistema bancario tradizionale, riducendo la dipendenza dalle banche. -Miglioramento della reputazione finanziaria: l’emissione di mini bond può migliorare la visibilità dell’impresa e la sua reputazione nel mercato, facilitando future operazioni finanziarie. -Accesso a capitali per progetti di crescita: i mini bond possono finanziare progetti di espansione, innovazione o sostenibilità, contribuendo alla crescita dell’impresa. ⚠️ Sfide e barriere Nonostante le opportunità, esistono diverse sfide associate all’emissione di mini bond: -Costi elevati: l’emissione di mini bond comporta costi significativi, tra cui quelli per la consulenza legale, la valutazione del rating e la strutturazione dell’emissione, che possono essere proibitivi per molte PMI. -Requisiti di trasparenza: le imprese devono fornire informazioni dettagliate sulla loro situazione finanziaria, strategie e prospettive future, il che richiede risorse e competenze specifiche. -Accesso limitato al mercato: non tutte le PMI hanno accesso alle piattaforme o agli intermediari necessari per emettere mini bond, limitando la loro capacità di raccogliere capitali attraverso questo strumento. 🧭 Cosa facciamo in impresa.biz In impresa.biz, supportiamo le PMI nell’analizzare la fattibilità dell’emissione di mini bond, valutando: -Adeguatezza finanziaria: esaminiamo la solidità finanziaria dell’impresa per determinare la capacità di sostenere un’emissione di mini bond. -Costi e benefici: analizziamo i costi associati all’emissione e confrontiamo con i benefici attesi, per valutare la convenienza dell’operazione. -Accesso a strumenti di supporto: identifichiamo eventuali programmi di supporto, come i Basket Bond, che possono agevolare l’emissione di mini bond per le PMI. ✅ I mini bond rappresentano un’opportunità concreta per le PMI, ma la loro accessibilità dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impresa, la sua solidità finanziaria e la disponibilità di risorse per sostenere i costi associati all’emissione. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso, fornendo consulenza e supporto per valutare se i mini bond sono la soluzione giusta per la tua impresa. Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come i mini bond possono supportare la crescita della tua impresa. #MiniBond #PMI #FinanzaAlternativa #BasketBond #CreditoPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #Sostenibilità #FinanziamentiPMI
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  • Le nuove garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese: cosa cambia nel 2025

    In impresa.biz, siamo consapevoli che l’accesso al credito rappresenta una delle sfide più rilevanti per le PMI italiane. Le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 apportano modifiche significative alle garanzie pubbliche sui prestiti, con l’obiettivo di rendere il sistema più sostenibile e mirato. È fondamentale comprendere queste novità per adattare le strategie finanziarie aziendali.

    Cosa cambia nel 2025?
    1. Riduzione della percentuale di copertura per le operazioni di liquidità
    La copertura massima per i finanziamenti destinati a esigenze di liquidità è stata ridotta al 50%, rispetto al 55% precedente per le fasce 1 e 2 e al 60% per le fasce 3 e 4. Questa modifica si applica a tutte le PMI, senza distinzione di rating, e mira a una gestione più equilibrata delle risorse pubbliche.

    2. Conferma dell’80% di copertura per investimenti e startup
    Per i finanziamenti destinati a programmi di investimento e per le startup innovative, la garanzia rimane invariata all’80%, continuando a supportare l’innovazione e la crescita delle imprese.

    3. Estensione della garanzia alle imprese mid-cap
    È stata introdotta la possibilità di estendere la garanzia alle imprese con un numero di dipendenti fino a 499, previa autorizzazione della Commissione Europea. Questa misura amplia l’accesso al credito per una fascia più ampia di aziende.

    4. Aumento dell’importo massimo per operazioni di importo ridotto
    L’importo massimo per le operazioni di importo ridotto è stato elevato a 100.000 euro per le richieste presentate da soggetti garanti autorizzati, facilitando l’accesso al credito per le piccole esigenze finanziarie.

    5. Introduzione di un premio aggiuntivo per i soggetti finanziatori
    I soggetti finanziatori saranno tenuti a versare al Fondo di Garanzia un premio aggiuntivo rispetto a quello dovuto per la singola operazione, da corrispondere entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di rilascio delle garanzie. I criteri e le modalità di attuazione del premio saranno definiti da un successivo decreto del MIMIT e del MEF.

    Cosa significa per la tua impresa?
    Le modifiche introdotte richiedono alle imprese di adattare le proprie strategie finanziarie. La riduzione della copertura per le operazioni di liquidità potrebbe comportare una maggiore necessità di capitali propri o l’esplorazione di alternative di finanziamento. L’estensione della garanzia alle imprese mid-cap offre nuove opportunità per le aziende di dimensioni maggiori. È fondamentale monitorare l’evoluzione delle normative e pianificare di conseguenza.
    Kalaway

    Cosa facciamo in impresa.biz
    In impresa.biz, offriamo supporto alle PMI per:
    -Analizzare l’impatto delle nuove normative sul fabbisogno finanziario.
    -Identificare le migliori opportunità di finanziamento disponibili.
    -Ottimizzare la gestione del capitale circolante.
    -Supportare nella preparazione della documentazione necessaria per l’accesso al credito.

    Le modifiche alle garanzie pubbliche sui prestiti rappresentano un’opportunità per le imprese di rivedere e ottimizzare le proprie strategie finanziarie. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo processo, fornendo consulenza e supporto per navigare con successo nel panorama finanziario del 2025.

    Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come le nuove garanzie pubbliche possono supportare la crescita della tua impresa.

    #GaranziePubbliche #CreditoAllePMI #FondoDiGaranzia #SACE #FinanziamentiPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #LeggeDiBilancio2025 #SostegnoAlleImprese
    Le nuove garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese: cosa cambia nel 2025 In impresa.biz, siamo consapevoli che l’accesso al credito rappresenta una delle sfide più rilevanti per le PMI italiane. Le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 apportano modifiche significative alle garanzie pubbliche sui prestiti, con l’obiettivo di rendere il sistema più sostenibile e mirato. È fondamentale comprendere queste novità per adattare le strategie finanziarie aziendali. 🧾 Cosa cambia nel 2025? 1. Riduzione della percentuale di copertura per le operazioni di liquidità La copertura massima per i finanziamenti destinati a esigenze di liquidità è stata ridotta al 50%, rispetto al 55% precedente per le fasce 1 e 2 e al 60% per le fasce 3 e 4. Questa modifica si applica a tutte le PMI, senza distinzione di rating, e mira a una gestione più equilibrata delle risorse pubbliche. 2. Conferma dell’80% di copertura per investimenti e startup Per i finanziamenti destinati a programmi di investimento e per le startup innovative, la garanzia rimane invariata all’80%, continuando a supportare l’innovazione e la crescita delle imprese. 3. Estensione della garanzia alle imprese mid-cap È stata introdotta la possibilità di estendere la garanzia alle imprese con un numero di dipendenti fino a 499, previa autorizzazione della Commissione Europea. Questa misura amplia l’accesso al credito per una fascia più ampia di aziende. 4. Aumento dell’importo massimo per operazioni di importo ridotto L’importo massimo per le operazioni di importo ridotto è stato elevato a 100.000 euro per le richieste presentate da soggetti garanti autorizzati, facilitando l’accesso al credito per le piccole esigenze finanziarie. 5. Introduzione di un premio aggiuntivo per i soggetti finanziatori I soggetti finanziatori saranno tenuti a versare al Fondo di Garanzia un premio aggiuntivo rispetto a quello dovuto per la singola operazione, da corrispondere entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di rilascio delle garanzie. I criteri e le modalità di attuazione del premio saranno definiti da un successivo decreto del MIMIT e del MEF. ⚠️ Cosa significa per la tua impresa? Le modifiche introdotte richiedono alle imprese di adattare le proprie strategie finanziarie. La riduzione della copertura per le operazioni di liquidità potrebbe comportare una maggiore necessità di capitali propri o l’esplorazione di alternative di finanziamento. L’estensione della garanzia alle imprese mid-cap offre nuove opportunità per le aziende di dimensioni maggiori. È fondamentale monitorare l’evoluzione delle normative e pianificare di conseguenza. Kalaway 📌 Cosa facciamo in impresa.biz In impresa.biz, offriamo supporto alle PMI per: -Analizzare l’impatto delle nuove normative sul fabbisogno finanziario. -Identificare le migliori opportunità di finanziamento disponibili. -Ottimizzare la gestione del capitale circolante. -Supportare nella preparazione della documentazione necessaria per l’accesso al credito. ✅ Le modifiche alle garanzie pubbliche sui prestiti rappresentano un’opportunità per le imprese di rivedere e ottimizzare le proprie strategie finanziarie. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo processo, fornendo consulenza e supporto per navigare con successo nel panorama finanziario del 2025. Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come le nuove garanzie pubbliche possono supportare la crescita della tua impresa. #GaranziePubbliche #CreditoAllePMI #FondoDiGaranzia #SACE #FinanziamentiPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #LeggeDiBilancio2025 #SostegnoAlleImprese
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  • Come ottenere finanziamenti per le imprese nel 2025

    Nel 2025, le piccole e medie imprese, come la nostra, sono alla ricerca di nuove opportunità di finanziamento per sostenere la crescita, affrontare la digitalizzazione o sviluppare progetti innovativi. Se un tempo l’unica via era quella dei prestiti bancari, oggi esistono molteplici strumenti a disposizione delle PMI.
    Nel corso degli anni abbiamo imparato che ottenere finanziamenti richiede strategia, preparazione e conoscenza delle nuove fonti di finanziamento. In questo articolo vogliamo condividere con voi le principali opzioni per il 2025 e come orientarsi nel panorama finanziario che sta cambiando.

    1. Fondi e contributi pubblici: dalle Regioni all'Europa
    Nel 2025, i fondi pubblici continuano a rappresentare una delle risorse principali per le PMI, e le opportunità aumentano grazie a nuove linee di finanziamento europee e nazionali.

    Fondi europei
    I fondi europei sono uno strumento potente, ma bisogna saperli cercare e utilizzare. Alcuni dei principali fondi europei che potremmo sfruttare includono:
    -Horizon Europe: per l'innovazione e la ricerca
    -Fondo Sociale Europeo (FSE+): per progetti legati all'occupazione, la formazione e l'inclusione
    -Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI): per facilitare l’accesso al credito
    -Fondi strutturali e di investimento europei (FESR): destinati a sostenere la crescita e la competitività delle PMI, in particolare nelle Regioni meno sviluppate

    Fondi regionali e nazionali
    A livello nazionale e regionale, sono disponibili bandi per le PMI attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e programmi regionali cofinanziati con fondi UE. Questi bandi si concentrano su aree strategiche come la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione.
    Per esempio, in alcune Regioni ci sono incentivi specifici per chi investe in digitalizzazione, green economy o innovazione tecnologica. Ogni Regione ha portali dedicati, come Finanziamenti.gov.it per consultare i bandi aperti.

    2. Finanziamenti privati: venture capital, private equity e business angels
    Se il settore pubblico può essere una grande opportunità, non bisogna sottovalutare le fonti di finanziamento private, che nel 2025 saranno sempre più diffuse.

    Venture Capital (VC) e Private Equity
    Nel 2025, le startup e le PMI innovative possono trovare supporto nei fondi di venture capital e private equity. Questi fondi sono pronti a investire in imprese ad alto potenziale di crescita, soprattutto nei settori innovativi come intelligenza artificiale, blockchain, salute digitale, energia rinnovabile e tecnologia.
    Il private equity tende a essere più orientato a PMI che necessitano di capitali per espandersi, mentre il venture capital è più adatto a imprese in fase di avvio o crescita rapida.

    Business Angels
    Se stiamo cercando investimenti a stadi iniziali, i business angels sono un’opzione interessante. Questi investitori privati forniscono non solo capitali, ma anche mentorship e contatti. Nel 2025, la rete di business angels è in crescita, con molte piattaforme online che ci permettono di entrare in contatto con investitori.

    3. Crowdfunding: raccogliere fondi da una community
    Il crowdfunding sta diventando sempre più popolare come modalità di finanziamento. Questo strumento permette di raccogliere fondi direttamente da privati e investitori tramite piattaforme online, come Kickstarter, Indiegogo o Crowdcube.

    Esistono diversi tipi di crowdfunding, tra cui:
    -Reward-based crowdfunding: raccogliere fondi in cambio di prodotti o ricompense
    -Equity crowdfunding: raccogliere capitale cedendo quote dell’impresa
    -Lending crowdfunding: ottenere prestiti a tassi di interesse competitivi
    Il vantaggio del crowdfunding è che non solo raccogliamo fondi, ma creiamo anche una base di clienti e sostenitori fin dall'inizio.

    4. Finanziamenti bancari: tra difficoltà e nuove opportunità
    Nonostante la crescente concorrenza, i prestiti bancari restano una fonte di finanziamento importante. Tuttavia, le banche nel 2025 saranno più selettive e attente a progetti con un solido business plan e garanzie adeguate.

    Nuove opportunità bancarie
    Molte banche, in collaborazione con il governo, offrono finanziamenti a tasso agevolato per specifici settori, come la transizione ecologica o la digitalizzazione. Ci sono anche forme di finanziamento collaborativo tra istituti bancari e imprese, come i prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI, che facilitano l’accesso al credito.

    5. Finanziamenti per la transizione ecologica e digitale
    Nel 2025, un’opportunità chiave per le PMI è rappresentata dai finanziamenti dedicati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Questi sono settori prioritari per i fondi pubblici e privati.
    -Ecologia e sostenibilità: i fondi sono disponibili per chi investe in energie rinnovabili, riduzione delle emissioni, economia circolare e mobilità sostenibile.
    -Digitalizzazione: incentivi per l’acquisto di software, automazione, e-commerce e soluzioni tecnologiche che migliorano l’efficienza aziendale.

    Ottenere finanziamenti nel 2025 è una questione di informazione, strategia e preparazione. Le opportunità sono molteplici e diversificate, sia a livello pubblico che privato. Fondamentale è identificare la fonte più adatta al nostro progetto, preparando una documentazione accurata e un business plan solido.

    Oltre ai finanziamenti, è importante mantenere una rete di contatti con consulenti, enti locali e piattaforme online, in modo da restare sempre aggiornati sui nuovi bandi e programmi di finanziamento.

    #Finanziamenti2025 #PMIItalia #Crowdfunding #VentureCapital #FondiEuropei #TransizioneEcologica #Digitalizzazione #ImpreseInnovative #Microimprese #BusinessPlan #FondiPubblici #AccessoAlCredito #ImpresaBiz
    Come ottenere finanziamenti per le imprese nel 2025 Nel 2025, le piccole e medie imprese, come la nostra, sono alla ricerca di nuove opportunità di finanziamento per sostenere la crescita, affrontare la digitalizzazione o sviluppare progetti innovativi. Se un tempo l’unica via era quella dei prestiti bancari, oggi esistono molteplici strumenti a disposizione delle PMI. Nel corso degli anni abbiamo imparato che ottenere finanziamenti richiede strategia, preparazione e conoscenza delle nuove fonti di finanziamento. In questo articolo vogliamo condividere con voi le principali opzioni per il 2025 e come orientarsi nel panorama finanziario che sta cambiando. 1. Fondi e contributi pubblici: dalle Regioni all'Europa Nel 2025, i fondi pubblici continuano a rappresentare una delle risorse principali per le PMI, e le opportunità aumentano grazie a nuove linee di finanziamento europee e nazionali. Fondi europei I fondi europei sono uno strumento potente, ma bisogna saperli cercare e utilizzare. Alcuni dei principali fondi europei che potremmo sfruttare includono: -Horizon Europe: per l'innovazione e la ricerca -Fondo Sociale Europeo (FSE+): per progetti legati all'occupazione, la formazione e l'inclusione -Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI): per facilitare l’accesso al credito -Fondi strutturali e di investimento europei (FESR): destinati a sostenere la crescita e la competitività delle PMI, in particolare nelle Regioni meno sviluppate Fondi regionali e nazionali A livello nazionale e regionale, sono disponibili bandi per le PMI attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e programmi regionali cofinanziati con fondi UE. Questi bandi si concentrano su aree strategiche come la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione. Per esempio, in alcune Regioni ci sono incentivi specifici per chi investe in digitalizzazione, green economy o innovazione tecnologica. Ogni Regione ha portali dedicati, come Finanziamenti.gov.it per consultare i bandi aperti. 2. Finanziamenti privati: venture capital, private equity e business angels Se il settore pubblico può essere una grande opportunità, non bisogna sottovalutare le fonti di finanziamento private, che nel 2025 saranno sempre più diffuse. Venture Capital (VC) e Private Equity Nel 2025, le startup e le PMI innovative possono trovare supporto nei fondi di venture capital e private equity. Questi fondi sono pronti a investire in imprese ad alto potenziale di crescita, soprattutto nei settori innovativi come intelligenza artificiale, blockchain, salute digitale, energia rinnovabile e tecnologia. Il private equity tende a essere più orientato a PMI che necessitano di capitali per espandersi, mentre il venture capital è più adatto a imprese in fase di avvio o crescita rapida. Business Angels Se stiamo cercando investimenti a stadi iniziali, i business angels sono un’opzione interessante. Questi investitori privati forniscono non solo capitali, ma anche mentorship e contatti. Nel 2025, la rete di business angels è in crescita, con molte piattaforme online che ci permettono di entrare in contatto con investitori. 3. Crowdfunding: raccogliere fondi da una community Il crowdfunding sta diventando sempre più popolare come modalità di finanziamento. Questo strumento permette di raccogliere fondi direttamente da privati e investitori tramite piattaforme online, come Kickstarter, Indiegogo o Crowdcube. Esistono diversi tipi di crowdfunding, tra cui: -Reward-based crowdfunding: raccogliere fondi in cambio di prodotti o ricompense -Equity crowdfunding: raccogliere capitale cedendo quote dell’impresa -Lending crowdfunding: ottenere prestiti a tassi di interesse competitivi Il vantaggio del crowdfunding è che non solo raccogliamo fondi, ma creiamo anche una base di clienti e sostenitori fin dall'inizio. 4. Finanziamenti bancari: tra difficoltà e nuove opportunità Nonostante la crescente concorrenza, i prestiti bancari restano una fonte di finanziamento importante. Tuttavia, le banche nel 2025 saranno più selettive e attente a progetti con un solido business plan e garanzie adeguate. Nuove opportunità bancarie Molte banche, in collaborazione con il governo, offrono finanziamenti a tasso agevolato per specifici settori, come la transizione ecologica o la digitalizzazione. Ci sono anche forme di finanziamento collaborativo tra istituti bancari e imprese, come i prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI, che facilitano l’accesso al credito. 5. Finanziamenti per la transizione ecologica e digitale Nel 2025, un’opportunità chiave per le PMI è rappresentata dai finanziamenti dedicati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Questi sono settori prioritari per i fondi pubblici e privati. -Ecologia e sostenibilità: i fondi sono disponibili per chi investe in energie rinnovabili, riduzione delle emissioni, economia circolare e mobilità sostenibile. -Digitalizzazione: incentivi per l’acquisto di software, automazione, e-commerce e soluzioni tecnologiche che migliorano l’efficienza aziendale. Ottenere finanziamenti nel 2025 è una questione di informazione, strategia e preparazione. Le opportunità sono molteplici e diversificate, sia a livello pubblico che privato. Fondamentale è identificare la fonte più adatta al nostro progetto, preparando una documentazione accurata e un business plan solido. Oltre ai finanziamenti, è importante mantenere una rete di contatti con consulenti, enti locali e piattaforme online, in modo da restare sempre aggiornati sui nuovi bandi e programmi di finanziamento. #Finanziamenti2025 #PMIItalia #Crowdfunding #VentureCapital #FondiEuropei #TransizioneEcologica #Digitalizzazione #ImpreseInnovative #Microimprese #BusinessPlan #FondiPubblici #AccessoAlCredito #ImpresaBiz
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  • Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario

    In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
    La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.

    1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
    Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.

    Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
    -Non blocca il capitale iniziale
    -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
    -È più facile da ottenere rispetto a un prestito
    L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.

    2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
    Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.

    Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
    -Miglioriamo la gestione del cash flow
    -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
    -Esternalizziamo anche la gestione del credito
    Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.

    3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
    Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.

    Ci sono diverse tipologie:
    -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
    -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
    -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
    Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.

    Quando usare queste alternative?
    Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:


    Strumento Quando l’abbiamo usato
    Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
    Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
    Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
    La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.

    Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.

    Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.

    #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria

    Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale? La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico. 1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità. Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché: -Non blocca il capitale iniziale -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa -È più facile da ottenere rispetto a un prestito L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile. 2. Factoring: liquidità immediata sui crediti Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo. Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre: -Miglioriamo la gestione del cash flow -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto) -Esternalizziamo anche la gestione del credito Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini. 3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online. Ci sono diverse tipologie: -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto. Quando usare queste alternative? Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati: Strumento Quando l’abbiamo usato Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere. Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata. Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera. #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria
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  • Impatto delle politiche fiscali sulle PMI: cosa cambierà nel 2025
    Le politiche fiscali italiane per il 2025 si preannunciano come una grande opportunità per le piccole e medie imprese (PMI), grazie a una serie di misure pensate per favorire la crescita, la competitività e l'innovazione. L’orientamento del governo italiano si concentra su incentivi fiscali, semplificazione burocratica e misure di sostegno agli investimenti tecnologici. Noi di impresa.biz vogliamo fornirvi un quadro chiaro delle novità che riguarderanno le PMI e come queste misure potrebbero influenzare le vostre attività.

    1. Riduzione del carico fiscale
    Una delle principali novità del 2025 è la riduzione delle aliquote fiscali, con particolare attenzione a IRES e IRAP. Lo scopo è alleggerire il carico fiscale sulle PMI, consentendo alle aziende di reinvestire maggiori risorse nella crescita e nello sviluppo. Per le PMI che investono in ricerca e sviluppo, sono previsti incentivi addizionali, pensati per stimolare l'innovazione e la competitività sul mercato globale.

    Cosa significa per le PMI?
    Con queste riduzioni, le PMI avranno più liquidità a disposizione, che potrà essere utilizzata per espandere il business, migliorare i processi aziendali o investire in formazione e tecnologie avanzate.

    2. Semplificazione burocratica
    Un altro aspetto fondamentale delle politiche fiscali del 2025 è la semplificazione dei processi burocratici. Il governo ha in programma di snellire le procedure fiscali e contabili, riducendo la quantità di documentazione richiesta per le dichiarazioni fiscali. L’obiettivo è far sì che le PMI possano concentrarsi meno sugli oneri amministrativi e più sullo sviluppo delle proprie attività.

    Cosa significa per le PMI?
    Grazie alla digitalizzazione delle procedure e alla semplificazione delle normative, le PMI potranno risparmiare tempo e risorse nella gestione quotidiana. Questo contribuirà ad abbattere i costi operativi e a rendere più efficienti le attività di business.

    3. Incentivi per investimenti in innovazione
    L’innovazione è un pilastro fondamentale delle politiche fiscali 2025, con crediti d’imposta e altre agevolazioni fiscali per le PMI che investono in tecnologie avanzate. Le aziende che puntano su intelligenza artificiale, robotica, automazione e digitalizzazione potranno beneficiare di incentivi significativi.

    Cosa significa per le PMI?
    Per le PMI che vogliono rimanere competitive e all’avanguardia, questi incentivi rappresentano una grande opportunità. Investire in innovazione non solo permette di modernizzare il business, ma anche di accedere a fondi che riducono il rischio economico legato agli investimenti tecnologici.

    4. Accesso al credito e sostegno finanziario
    Per sostenere la crescita delle PMI, il governo italiano prevede il rafforzamento degli strumenti finanziari a loro disposizione, con la creazione di fondi di garanzia e incentivi per l'accesso al credito. Queste misure mirano a rendere più facili gli investimenti e la pianificazione strategica a lungo termine.

    Cosa significa per le PMI?
    Con maggiore accesso al credito e strumenti di finanziamento adeguati, le PMI potranno affrontare con maggiore serenità la fase di espansione. L’opportunità di ottenere fondi per nuovi progetti o per l’ampliamento delle attività aiuterà molte PMI a crescere e a rimanere competitive.

    5. Formazione e sviluppo delle competenze
    Un altro punto centrale delle politiche fiscali per il 2025 riguarda la formazione e lo sviluppo delle competenze all’interno delle PMI. Sono previsti programmi di aggiornamento pensati per migliorare le capacità digitali e manageriali, aiutando le imprese a gestire al meglio la transizione verso il futuro.

    Cosa significa per le PMI?
    Investire nella formazione continua è fondamentale per restare competitivi. Le PMI potranno accedere a corsi e programmi di aggiornamento che permetteranno loro di migliorare la gestione aziendale e di adattarsi alle nuove sfide del mercato. La formazione delle risorse interne diventa quindi un aspetto cruciale per la crescita aziendale.

    Le politiche fiscali italiane per il 2025 offrono alle PMI un’opportunità unica per crescere e innovare. Grazie a una riduzione del carico fiscale, una semplificazione burocratica, incentivi per l’innovazione e accesso facilitato al credito, le PMI avranno gli strumenti necessari per affrontare il futuro con maggiore competitività.

    Da impresa.biz riteniamo che queste misure siano un passo positivo verso la creazione di un ambiente economico più favorevole per le piccole e medie imprese, che sono il motore dell’economia italiana. Ora è fondamentale che le PMI sfruttino al massimo queste opportunità, investendo in innovazione, formazione e miglioramento continuo.

    #PMI #PoliticheFiscali #Innovazione #SemplificazioneBurocratica #AccessoAlCredito
    Impatto delle politiche fiscali sulle PMI: cosa cambierà nel 2025 Le politiche fiscali italiane per il 2025 si preannunciano come una grande opportunità per le piccole e medie imprese (PMI), grazie a una serie di misure pensate per favorire la crescita, la competitività e l'innovazione. L’orientamento del governo italiano si concentra su incentivi fiscali, semplificazione burocratica e misure di sostegno agli investimenti tecnologici. Noi di impresa.biz vogliamo fornirvi un quadro chiaro delle novità che riguarderanno le PMI e come queste misure potrebbero influenzare le vostre attività. 1. Riduzione del carico fiscale Una delle principali novità del 2025 è la riduzione delle aliquote fiscali, con particolare attenzione a IRES e IRAP. Lo scopo è alleggerire il carico fiscale sulle PMI, consentendo alle aziende di reinvestire maggiori risorse nella crescita e nello sviluppo. Per le PMI che investono in ricerca e sviluppo, sono previsti incentivi addizionali, pensati per stimolare l'innovazione e la competitività sul mercato globale. Cosa significa per le PMI? Con queste riduzioni, le PMI avranno più liquidità a disposizione, che potrà essere utilizzata per espandere il business, migliorare i processi aziendali o investire in formazione e tecnologie avanzate. 2. Semplificazione burocratica Un altro aspetto fondamentale delle politiche fiscali del 2025 è la semplificazione dei processi burocratici. Il governo ha in programma di snellire le procedure fiscali e contabili, riducendo la quantità di documentazione richiesta per le dichiarazioni fiscali. L’obiettivo è far sì che le PMI possano concentrarsi meno sugli oneri amministrativi e più sullo sviluppo delle proprie attività. Cosa significa per le PMI? Grazie alla digitalizzazione delle procedure e alla semplificazione delle normative, le PMI potranno risparmiare tempo e risorse nella gestione quotidiana. Questo contribuirà ad abbattere i costi operativi e a rendere più efficienti le attività di business. 3. Incentivi per investimenti in innovazione L’innovazione è un pilastro fondamentale delle politiche fiscali 2025, con crediti d’imposta e altre agevolazioni fiscali per le PMI che investono in tecnologie avanzate. Le aziende che puntano su intelligenza artificiale, robotica, automazione e digitalizzazione potranno beneficiare di incentivi significativi. Cosa significa per le PMI? Per le PMI che vogliono rimanere competitive e all’avanguardia, questi incentivi rappresentano una grande opportunità. Investire in innovazione non solo permette di modernizzare il business, ma anche di accedere a fondi che riducono il rischio economico legato agli investimenti tecnologici. 4. Accesso al credito e sostegno finanziario Per sostenere la crescita delle PMI, il governo italiano prevede il rafforzamento degli strumenti finanziari a loro disposizione, con la creazione di fondi di garanzia e incentivi per l'accesso al credito. Queste misure mirano a rendere più facili gli investimenti e la pianificazione strategica a lungo termine. Cosa significa per le PMI? Con maggiore accesso al credito e strumenti di finanziamento adeguati, le PMI potranno affrontare con maggiore serenità la fase di espansione. L’opportunità di ottenere fondi per nuovi progetti o per l’ampliamento delle attività aiuterà molte PMI a crescere e a rimanere competitive. 5. Formazione e sviluppo delle competenze Un altro punto centrale delle politiche fiscali per il 2025 riguarda la formazione e lo sviluppo delle competenze all’interno delle PMI. Sono previsti programmi di aggiornamento pensati per migliorare le capacità digitali e manageriali, aiutando le imprese a gestire al meglio la transizione verso il futuro. Cosa significa per le PMI? Investire nella formazione continua è fondamentale per restare competitivi. Le PMI potranno accedere a corsi e programmi di aggiornamento che permetteranno loro di migliorare la gestione aziendale e di adattarsi alle nuove sfide del mercato. La formazione delle risorse interne diventa quindi un aspetto cruciale per la crescita aziendale. Le politiche fiscali italiane per il 2025 offrono alle PMI un’opportunità unica per crescere e innovare. Grazie a una riduzione del carico fiscale, una semplificazione burocratica, incentivi per l’innovazione e accesso facilitato al credito, le PMI avranno gli strumenti necessari per affrontare il futuro con maggiore competitività. Da impresa.biz riteniamo che queste misure siano un passo positivo verso la creazione di un ambiente economico più favorevole per le piccole e medie imprese, che sono il motore dell’economia italiana. Ora è fondamentale che le PMI sfruttino al massimo queste opportunità, investendo in innovazione, formazione e miglioramento continuo. #PMI #PoliticheFiscali #Innovazione #SemplificazioneBurocratica #AccessoAlCredito
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  • Fondo di Garanzia per le PMI: proroga e novità 2025
    Buone notizie per le piccole e medie imprese italiane:

    il Fondo di Garanzia per le PMI è stato ufficialmente prorogato anche per il 2025, con alcune conferme importanti e nuovi margini di operatività. Il meccanismo resta uno degli strumenti più efficaci per facilitare l’accesso al credito, soprattutto per quelle imprese che non dispongono di garanzie reali sufficienti.

    Vediamo in sintesi cosa prevede la proroga, chi può accedervi, quali sono le condizioni e come sfruttarlo al meglio.

    Cos’è il Fondo di Garanzia per le PMI
    Si tratta di un intervento pubblico dello Stato che agevola l’accesso al credito delle PMI attraverso una garanzia diretta o di riassicurazione/sostituzione sui finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari.

    Il vantaggio per l’impresa? Ottenere credito senza dover presentare garanzie reali (es. immobili, fideiussioni), poiché è lo Stato a garantire – in parte o in toto – l’esposizione della banca.

    Massimale confermato: fino a 5 milioni di euro per impresa
    Il massimale di intervento del Fondo è stato confermato a 5 milioni di euro per singola impresa, cumulabili su più operazioni, anche con finalità differenti (liquidità, investimenti, ristrutturazione del debito, ecc.).

    Questo significa che una PMI può accedere a più finanziamenti garantiti, fino al raggiungimento del plafond massimo disponibile.

    Chi può accedere
    Possono accedere al Fondo:
    -Micro, piccole e medie imprese italiane, in qualsiasi settore (tranne quelli espressamente esclusi dalla normativa UE);
    -Liberi professionisti e studi associati, equiparati alle PMI;
    -Startup e nuove imprese, anche prive di storicità bancaria, se con business plan sostenibile.
    Non è richiesta alcuna garanzia reale o assicurativa da parte dell’impresa, ma solo la valutazione del merito creditizio da parte della banca.

    Tipologie di operazioni ammesse
    Le garanzie del Fondo coprono diverse forme di finanziamento:
    -Finanziamenti per investimenti in beni strumentali, impianti, tecnologie;
    -Prestiti per liquidità o capitale circolante;
    -Consolidamento di passività a breve;
    -Operazioni di rinegoziazione del debito;
    -Finanziamenti per startup o passaggi generazionali.
    Le garanzie possono coprire fino all’80% dell’importo del finanziamento.

    Come funziona la richiesta
    L’impresa non deve fare domanda direttamente al Fondo. Il processo è gestito dalla banca o dall’intermediario finanziario presso cui si richiede il prestito. Ecco i passaggi:
    -L’impresa richiede un finanziamento alla propria banca;
    -La banca valuta la fattibilità e inoltra la richiesta di garanzia al Fondo tramite il portale del Gestore Mediocredito Centrale;
    -Se approvata, la garanzia statale viene concessa e la banca eroga il finanziamento.
    Il tutto avviene senza costi diretti per l’impresa (salvo eventuali commissioni bancarie standard).

    Vantaggi per le PMI
    -Maggior facilità di accesso al credito, anche senza garanzie tradizionali;
    -Tassi più competitivi, grazie al minor rischio per le banche;
    -Tempi più rapidi di istruttoria, con procedure semplificate;
    -Possibilità di sostenere progetti di crescita, rinnovamento o ristrutturazione.

    La proroga del Fondo di Garanzia rappresenta una conferma importante per l’intero ecosistema delle PMI italiane. In un contesto economico ancora incerto, avere uno strumento efficace, semplice e gratuito per accedere al credito è una leva fondamentale per investire, innovare e affrontare nuove sfide.

    Chi ha progetti nel cassetto, ora ha uno strumento in più per trasformarli in realtà.

    #PMI #AccessoAlCredito #FondoDiGaranzia #FinanzaAgevolata #Investimenti #ImpresaBiz #Credito2025
    Fondo di Garanzia per le PMI: proroga e novità 2025 Buone notizie per le piccole e medie imprese italiane: il Fondo di Garanzia per le PMI è stato ufficialmente prorogato anche per il 2025, con alcune conferme importanti e nuovi margini di operatività. Il meccanismo resta uno degli strumenti più efficaci per facilitare l’accesso al credito, soprattutto per quelle imprese che non dispongono di garanzie reali sufficienti. Vediamo in sintesi cosa prevede la proroga, chi può accedervi, quali sono le condizioni e come sfruttarlo al meglio. 🔍 Cos’è il Fondo di Garanzia per le PMI Si tratta di un intervento pubblico dello Stato che agevola l’accesso al credito delle PMI attraverso una garanzia diretta o di riassicurazione/sostituzione sui finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari. Il vantaggio per l’impresa? Ottenere credito senza dover presentare garanzie reali (es. immobili, fideiussioni), poiché è lo Stato a garantire – in parte o in toto – l’esposizione della banca. 💰 Massimale confermato: fino a 5 milioni di euro per impresa Il massimale di intervento del Fondo è stato confermato a 5 milioni di euro per singola impresa, cumulabili su più operazioni, anche con finalità differenti (liquidità, investimenti, ristrutturazione del debito, ecc.). Questo significa che una PMI può accedere a più finanziamenti garantiti, fino al raggiungimento del plafond massimo disponibile. ✅ Chi può accedere Possono accedere al Fondo: -Micro, piccole e medie imprese italiane, in qualsiasi settore (tranne quelli espressamente esclusi dalla normativa UE); -Liberi professionisti e studi associati, equiparati alle PMI; -Startup e nuove imprese, anche prive di storicità bancaria, se con business plan sostenibile. Non è richiesta alcuna garanzia reale o assicurativa da parte dell’impresa, ma solo la valutazione del merito creditizio da parte della banca. 📈 Tipologie di operazioni ammesse Le garanzie del Fondo coprono diverse forme di finanziamento: -Finanziamenti per investimenti in beni strumentali, impianti, tecnologie; -Prestiti per liquidità o capitale circolante; -Consolidamento di passività a breve; -Operazioni di rinegoziazione del debito; -Finanziamenti per startup o passaggi generazionali. Le garanzie possono coprire fino all’80% dell’importo del finanziamento. 🏦 Come funziona la richiesta L’impresa non deve fare domanda direttamente al Fondo. Il processo è gestito dalla banca o dall’intermediario finanziario presso cui si richiede il prestito. Ecco i passaggi: -L’impresa richiede un finanziamento alla propria banca; -La banca valuta la fattibilità e inoltra la richiesta di garanzia al Fondo tramite il portale del Gestore Mediocredito Centrale; -Se approvata, la garanzia statale viene concessa e la banca eroga il finanziamento. Il tutto avviene senza costi diretti per l’impresa (salvo eventuali commissioni bancarie standard). 📌 Vantaggi per le PMI -Maggior facilità di accesso al credito, anche senza garanzie tradizionali; -Tassi più competitivi, grazie al minor rischio per le banche; -Tempi più rapidi di istruttoria, con procedure semplificate; -Possibilità di sostenere progetti di crescita, rinnovamento o ristrutturazione. La proroga del Fondo di Garanzia rappresenta una conferma importante per l’intero ecosistema delle PMI italiane. In un contesto economico ancora incerto, avere uno strumento efficace, semplice e gratuito per accedere al credito è una leva fondamentale per investire, innovare e affrontare nuove sfide. Chi ha progetti nel cassetto, ora ha uno strumento in più per trasformarli in realtà. #PMI #AccessoAlCredito #FondoDiGaranzia #FinanzaAgevolata #Investimenti #ImpresaBiz #Credito2025
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  • Nuovi Obblighi ESG per l’Accesso al Credito: cosa cambia per le imprese dal 2025
    Dal 2025, parlare di sostenibilità non sarà più solo una scelta etica o reputazionale: diventa una condizione necessaria per accedere al credito bancario. Con l’entrata in vigore delle nuove linee guida europee e l’adozione da parte degli istituti finanziari italiani, tutte le imprese – a prescindere dalla dimensione – saranno chiamate a fornire dati e informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) per mantenere attivo il dialogo con le banche.

    Vediamo nel dettaglio cosa cambia, come prepararsi e perché integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più rimandabile.

    Di cosa si tratta: gli ESG nel rapporto banca-impresa
    Fino ad oggi, il dialogo tra PMI e banche si è basato su bilanci, business plan e garanzie. Dal 2025, entra ufficialmente in campo un quarto pilastro: la sostenibilità.

    Secondo le nuove direttive europee (in linea con il Green Deal e la finanza sostenibile), le banche dovranno valutare i profili ESG dei clienti per:
    -Conformarsi ai requisiti della Banca Centrale Europea;
    -Ridurre il rischio finanziario legato ai cambiamenti climatici e sociali;
    -Sviluppare portafogli “green” in linea con le aspettative dei mercati e degli investitori.
    Tradotto per le imprese: per ottenere o rinnovare un finanziamento, sarà necessario dimostrare di avere processi, politiche o azioni che rispettano i criteri ESG.

    Quali informazioni chiederanno le banche alle imprese
    A partire dal 2025, gli istituti di credito potranno richiedere alle imprese una serie di dati ambientali, sociali e di governance, tra cui:

    Parametri Ambientali (E)
    -Consumi energetici e idrici;
    -Fonti di approvvigionamento (rinnovabili vs fossili);
    -Emissioni di CO₂ (carbon footprint);
    -Strategie di efficientamento energetico e gestione dei rifiuti.

    Parametri Sociali (S)
    -Politiche di inclusione, parità di genere e welfare;
    -Tasso di infortuni sul lavoro;
    -Rapporti con il territorio e le comunità locali;
    -Formazione continua del personale.

    Parametri di Governance (G)
    -Trasparenza e struttura organizzativa;
    -Presenza di codici etici e sistemi di controllo interno;
    -Modalità di gestione dei rischi (anche non finanziari);
    -Partecipazione femminile o indipendente nei CdA.
    Importante: Non serve essere perfetti, ma dimostrare di avere consapevolezza e obiettivi chiari in ambito ESG.

    Cosa cambia nel rapporto con le banche
    Le nuove regole porteranno a un cambiamento strutturale nel modo in cui le banche valutano le imprese. Non sarà più sufficiente mostrare solidità economica: servirà essere credibili anche sotto il profilo della sostenibilità.

    In particolare:
    -I rating bancari si arricchiranno di indicatori ESG;
    -Le imprese con buoni profili ESG avranno accesso agevolato al credito, anche in termini di costi, durata e condizioni;
    -Chi ignora questi aspetti rischia di essere considerato ad alto rischio, con impatti negativi su finanziamenti e affidabilità creditizia.

    Come prepararsi: 5 azioni concrete per le PMI
    Mappare la propria situazione attuale in ambito ESG, anche con il supporto di consulenti;
    -Iniziare a misurare indicatori chiave (es. consumi, emissioni, infortuni, welfare);
    -Redigere una semplice policy ESG interna, anche non certificata, ma coerente;
    -Formare il personale e i vertici aziendali sulla cultura della sostenibilità;
    -Dialogare con il proprio istituto di credito per comprendere in anticipo cosa verrà richiesto.

    l’ESG come leva di competitività, non solo un obbligo
    L’introduzione degli obblighi ESG per l’accesso al credito non deve essere vista come una barriera, ma come una spinta a modernizzare l’impresa e migliorarne la reputazione.

    Le PMI che sapranno muoversi per tempo avranno un vantaggio competitivo, non solo nel rapporto con le banche, ma anche sul mercato del lavoro, con i clienti e con i partner commerciali.

    Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è ormai parte integrante del business. E chi ci investe, verrà premiato.

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    Nuovi Obblighi ESG per l’Accesso al Credito: cosa cambia per le imprese dal 2025 Dal 2025, parlare di sostenibilità non sarà più solo una scelta etica o reputazionale: diventa una condizione necessaria per accedere al credito bancario. Con l’entrata in vigore delle nuove linee guida europee e l’adozione da parte degli istituti finanziari italiani, tutte le imprese – a prescindere dalla dimensione – saranno chiamate a fornire dati e informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) per mantenere attivo il dialogo con le banche. Vediamo nel dettaglio cosa cambia, come prepararsi e perché integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più rimandabile. 📌 Di cosa si tratta: gli ESG nel rapporto banca-impresa Fino ad oggi, il dialogo tra PMI e banche si è basato su bilanci, business plan e garanzie. Dal 2025, entra ufficialmente in campo un quarto pilastro: la sostenibilità. Secondo le nuove direttive europee (in linea con il Green Deal e la finanza sostenibile), le banche dovranno valutare i profili ESG dei clienti per: -Conformarsi ai requisiti della Banca Centrale Europea; -Ridurre il rischio finanziario legato ai cambiamenti climatici e sociali; -Sviluppare portafogli “green” in linea con le aspettative dei mercati e degli investitori. Tradotto per le imprese: per ottenere o rinnovare un finanziamento, sarà necessario dimostrare di avere processi, politiche o azioni che rispettano i criteri ESG. 🔍 Quali informazioni chiederanno le banche alle imprese A partire dal 2025, gli istituti di credito potranno richiedere alle imprese una serie di dati ambientali, sociali e di governance, tra cui: 🟢 Parametri Ambientali (E) -Consumi energetici e idrici; -Fonti di approvvigionamento (rinnovabili vs fossili); -Emissioni di CO₂ (carbon footprint); -Strategie di efficientamento energetico e gestione dei rifiuti. 🧑‍🤝‍🧑 Parametri Sociali (S) -Politiche di inclusione, parità di genere e welfare; -Tasso di infortuni sul lavoro; -Rapporti con il territorio e le comunità locali; -Formazione continua del personale. ⚖️ Parametri di Governance (G) -Trasparenza e struttura organizzativa; -Presenza di codici etici e sistemi di controllo interno; -Modalità di gestione dei rischi (anche non finanziari); -Partecipazione femminile o indipendente nei CdA. ❗ Importante: Non serve essere perfetti, ma dimostrare di avere consapevolezza e obiettivi chiari in ambito ESG. 🏦 Cosa cambia nel rapporto con le banche Le nuove regole porteranno a un cambiamento strutturale nel modo in cui le banche valutano le imprese. Non sarà più sufficiente mostrare solidità economica: servirà essere credibili anche sotto il profilo della sostenibilità. In particolare: -I rating bancari si arricchiranno di indicatori ESG; -Le imprese con buoni profili ESG avranno accesso agevolato al credito, anche in termini di costi, durata e condizioni; -Chi ignora questi aspetti rischia di essere considerato ad alto rischio, con impatti negativi su finanziamenti e affidabilità creditizia. ✅ Come prepararsi: 5 azioni concrete per le PMI Mappare la propria situazione attuale in ambito ESG, anche con il supporto di consulenti; -Iniziare a misurare indicatori chiave (es. consumi, emissioni, infortuni, welfare); -Redigere una semplice policy ESG interna, anche non certificata, ma coerente; -Formare il personale e i vertici aziendali sulla cultura della sostenibilità; -Dialogare con il proprio istituto di credito per comprendere in anticipo cosa verrà richiesto. l’ESG come leva di competitività, non solo un obbligo L’introduzione degli obblighi ESG per l’accesso al credito non deve essere vista come una barriera, ma come una spinta a modernizzare l’impresa e migliorarne la reputazione. Le PMI che sapranno muoversi per tempo avranno un vantaggio competitivo, non solo nel rapporto con le banche, ma anche sul mercato del lavoro, con i clienti e con i partner commerciali. Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è ormai parte integrante del business. E chi ci investe, verrà premiato. #PMI #ESG #AccessoAlCredito #FinanzaSostenibile #Banche2025 #Sostenibilità #ImpresaBiz
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