• Ottimizzazione fiscale: strumenti leciti per risparmiare sulle imposte

    Noi di Impresa.biz sappiamo che ogni imprenditore con una visione a lungo termine cerca due cose fondamentali: crescita e sostenibilità fiscale. Ecco perché parliamo apertamente di ottimizzazione fiscale, cioè l’insieme delle strategie lecite che consentono a un’impresa di ridurre il carico fiscale nel pieno rispetto della legge.

    Chi fa impresa lo sa: la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Ma esistono strumenti assolutamente legittimi per non pagare più del dovuto. Il segreto è conoscere le opportunità previste dalla normativa e saperle applicare correttamente, con il supporto di professionisti esperti.

    Ottimizzazione fiscale ≠ evasione
    Chiariamo subito un punto fondamentale: ottimizzazione non è evasione. Non significa nascondere redditi o creare artifici contabili, ma usare in modo intelligente gli strumenti messi a disposizione dal sistema fiscale.
    È un approccio che riduce le imposte in modo sostenibile, protegge l’impresa da rischi futuri e valorizza le risorse disponibili per investire nella crescita.

    Gli strumenti leciti per risparmiare
    Ecco alcune delle leve più efficaci che noi di Impresa.biz consigliamo di valutare attentamente:

    1. Regime forfettario (per le microimprese e i professionisti)
    Offre una tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi anni). È uno strumento molto vantaggioso per chi ha ricavi contenuti e una struttura snella.

    2. Deduzioni e detrazioni fiscali
    Spese per dipendenti, formazione, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e digitalizzazione: molti costi aziendali sono deducibili, riducendo l’imponibile fiscale.

    3. Super e iper ammortamento
    Incentivi per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, che permettono di ammortizzare più rapidamente i costi aumentando la deducibilità fiscale.

    4. Patent box
    Permette un’esenzione parziale dal reddito derivante dallo sfruttamento di brevetti, software e altri beni immateriali registrati. È pensato per le imprese innovative.

    5. Pianificazione societaria e fiscale
    Scegliere il giusto assetto societario (SRL, holding, gruppo) può incidere notevolmente sull’imposizione fiscale. In certi casi, la creazione di una holding permette una gestione più efficiente di utili, dividendi e operazioni straordinarie.

    6. Crediti d’imposta
    Esistono numerosi crediti d’imposta su investimenti in formazione, energia, sostenibilità, R&S. Questi strumenti compensano direttamente le imposte da pagare.

    Il nostro consiglio
    Ogni impresa ha una struttura e una storia diversa. Non esiste una formula valida per tutti. Tuttavia, una corretta pianificazione fiscale non è un costo, ma un investimento che può fare la differenza tra marginalità stagnante e crescita sostenuta.

    Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre:
    -Di analizzare con regolarità la propria posizione fiscale, in base all’evoluzione del business;
    -Di affidarsi a consulenti fiscali competenti, aggiornati sulle normative italiane ed europee;
    -Di integrare la pianificazione fiscale nella strategia aziendale complessiva.
    -Risparmiare sulle imposte in modo legale è possibile. Serve conoscenza, metodo e visione.

    E soprattutto, serve il coraggio di uscire dalla logica dell’improvvisazione per abbracciare una gestione fiscale evoluta, trasparente ed efficiente.

    #OttimizzazioneFiscale #PianificazioneFiscale #RisparmioFiscale #FiscoPMI #TasseAziendali #FinanzaImpresa #ImpresaBiz #TaxPlanning #Fiscalità #StrategieFiscali
    Ottimizzazione fiscale: strumenti leciti per risparmiare sulle imposte Noi di Impresa.biz sappiamo che ogni imprenditore con una visione a lungo termine cerca due cose fondamentali: crescita e sostenibilità fiscale. Ecco perché parliamo apertamente di ottimizzazione fiscale, cioè l’insieme delle strategie lecite che consentono a un’impresa di ridurre il carico fiscale nel pieno rispetto della legge. Chi fa impresa lo sa: la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Ma esistono strumenti assolutamente legittimi per non pagare più del dovuto. Il segreto è conoscere le opportunità previste dalla normativa e saperle applicare correttamente, con il supporto di professionisti esperti. Ottimizzazione fiscale ≠ evasione Chiariamo subito un punto fondamentale: ottimizzazione non è evasione. Non significa nascondere redditi o creare artifici contabili, ma usare in modo intelligente gli strumenti messi a disposizione dal sistema fiscale. È un approccio che riduce le imposte in modo sostenibile, protegge l’impresa da rischi futuri e valorizza le risorse disponibili per investire nella crescita. Gli strumenti leciti per risparmiare Ecco alcune delle leve più efficaci che noi di Impresa.biz consigliamo di valutare attentamente: 1. Regime forfettario (per le microimprese e i professionisti) Offre una tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi anni). È uno strumento molto vantaggioso per chi ha ricavi contenuti e una struttura snella. 2. Deduzioni e detrazioni fiscali Spese per dipendenti, formazione, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e digitalizzazione: molti costi aziendali sono deducibili, riducendo l’imponibile fiscale. 3. Super e iper ammortamento Incentivi per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, che permettono di ammortizzare più rapidamente i costi aumentando la deducibilità fiscale. 4. Patent box Permette un’esenzione parziale dal reddito derivante dallo sfruttamento di brevetti, software e altri beni immateriali registrati. È pensato per le imprese innovative. 5. Pianificazione societaria e fiscale Scegliere il giusto assetto societario (SRL, holding, gruppo) può incidere notevolmente sull’imposizione fiscale. In certi casi, la creazione di una holding permette una gestione più efficiente di utili, dividendi e operazioni straordinarie. 6. Crediti d’imposta Esistono numerosi crediti d’imposta su investimenti in formazione, energia, sostenibilità, R&S. Questi strumenti compensano direttamente le imposte da pagare. Il nostro consiglio Ogni impresa ha una struttura e una storia diversa. Non esiste una formula valida per tutti. Tuttavia, una corretta pianificazione fiscale non è un costo, ma un investimento che può fare la differenza tra marginalità stagnante e crescita sostenuta. Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre: -Di analizzare con regolarità la propria posizione fiscale, in base all’evoluzione del business; -Di affidarsi a consulenti fiscali competenti, aggiornati sulle normative italiane ed europee; -Di integrare la pianificazione fiscale nella strategia aziendale complessiva. -Risparmiare sulle imposte in modo legale è possibile. Serve conoscenza, metodo e visione. E soprattutto, serve il coraggio di uscire dalla logica dell’improvvisazione per abbracciare una gestione fiscale evoluta, trasparente ed efficiente. #OttimizzazioneFiscale #PianificazioneFiscale #RisparmioFiscale #FiscoPMI #TasseAziendali #FinanzaImpresa #ImpresaBiz #TaxPlanning #Fiscalità #StrategieFiscali
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  • Come una Buona Pianificazione Fiscale Può Migliorare i Margini di Profitto

    In un contesto economico sempre più competitivo, ogni euro risparmiato legalmente conta. Noi di Impresa.biz siamo convinti che una buona pianificazione fiscale, ben integrata nella strategia aziendale, non sia solo una questione di adempimenti o di riduzione delle imposte, ma un vero e proprio fattore di crescita e redditività.

    Quando accompagniamo le imprese nel loro percorso di sviluppo, riscontriamo spesso un errore comune: trattare la fiscalità come un costo fisso e inevitabile, anziché come una leva strategica per migliorare i margini di profitto.

    Pianificazione fiscale: non è elusione, è gestione intelligente
    Chiarire questo punto è essenziale. Quando parliamo di “pianificazione fiscale” intendiamo l’adozione di strumenti legali, trasparenti e coerenti con la normativa, per ottimizzare il carico fiscale complessivo dell’azienda.

    Si tratta, ad esempio, di:
    -Scegliere la forma societaria più adatta al business e al regime fiscale.
    -Valutare agevolazioni e crediti d’imposta disponibili.
    -Gestire correttamente i tempi e le modalità di deduzione dei costi.
    -Utilizzare strumenti come il patent box, il superammortamento, le ZES/ZLS, o il consolidato fiscale nazionale.

    Ogni scelta ha un impatto diretto sulla liquidità e sull’utile netto. Ecco perché una gestione fiscale reattiva e strategica è un vantaggio competitivo concreto.

    Integrare la fiscalità nella strategia aziendale
    Troppo spesso, le decisioni fiscali vengono prese "a valle", quando il business è già avviato. Noi proponiamo invece un approccio integrato, in cui la fiscalità è parte del business plan e accompagna ogni fase:
    -Startup e crescita: valutazione del miglior assetto fiscale e delle agevolazioni per nuove imprese.
    -Espansione internazionale: utilizzo delle convenzioni contro la doppia imposizione, strutture holding, regole sulla residenza fiscale.
    -Innovazione e R&S: sfruttamento di incentivi per le PMI innovative.
    -Ottimizzazione dei flussi finanziari: gestione efficiente tra soci, gruppi societari, sedi estere.

    Questa integrazione ci consente di trasformare la fiscalità da obbligo in strumento di redditività.

    Pianificare = prevenire problemi e cogliere opportunità
    Una buona pianificazione fiscale non serve solo a ridurre il carico fiscale: serve anche a prevenire rischi e sanzioni, a evitare doppie imposizioni e a gestire in modo efficiente l’organizzazione aziendale.

    Noi aiutiamo le imprese a:
    Monitorare le novità normative per sfruttare i cambiamenti favorevoli
    Adeguare la propria struttura in vista di controlli, fusioni, investimenti
    Evitare errori che portano a contenziosi fiscali costosi e lunghi
    Valutare in anticipo l'impatto fiscale di una nuova strategia commerciale

    E i risultati? Più utile netto, più liquidità, più competitività
    Quando la fiscalità è integrata alla strategia, i benefici sono misurabili:
    -Margini più alti grazie a un minor carico fiscale
    -Più liquidità da reinvestire in innovazione o internazionalizzazione
    -Migliore governance e chiarezza nella gestione finanziaria
    -Reputazione più solida, anche verso banche e investitori

    È per questo che affianchiamo le aziende non solo per risolvere problemi fiscali, ma per costruire strategie sostenibili e mirate alla crescita.

    La fiscalità non è un comparto separato dalla gestione aziendale. Noi di Impresa.biz la consideriamo un tassello essenziale della strategia d’impresa, da governare con visione e competenza. Una buona pianificazione fiscale può fare la differenza tra un’azienda che sopravvive e una che cresce, innova e conquista nuovi mercati.

    #PianificazioneFiscale #StrategiaAziendale #FiscalitàPMI #OttimizzazioneFiscale #MarginiDiProfitto #FiscalitàStrategica #BusinessPlanning #ImpresaCompetitiva #CrescitaAziendale #ConsulenzaFiscale

    Se vuoi integrare la fiscalità nella tua strategia d’impresa, parliamone: possiamo aiutarti a trasformare il fisco in un alleato.
    Come una Buona Pianificazione Fiscale Può Migliorare i Margini di Profitto In un contesto economico sempre più competitivo, ogni euro risparmiato legalmente conta. Noi di Impresa.biz siamo convinti che una buona pianificazione fiscale, ben integrata nella strategia aziendale, non sia solo una questione di adempimenti o di riduzione delle imposte, ma un vero e proprio fattore di crescita e redditività. Quando accompagniamo le imprese nel loro percorso di sviluppo, riscontriamo spesso un errore comune: trattare la fiscalità come un costo fisso e inevitabile, anziché come una leva strategica per migliorare i margini di profitto. Pianificazione fiscale: non è elusione, è gestione intelligente Chiarire questo punto è essenziale. Quando parliamo di “pianificazione fiscale” intendiamo l’adozione di strumenti legali, trasparenti e coerenti con la normativa, per ottimizzare il carico fiscale complessivo dell’azienda. Si tratta, ad esempio, di: -Scegliere la forma societaria più adatta al business e al regime fiscale. -Valutare agevolazioni e crediti d’imposta disponibili. -Gestire correttamente i tempi e le modalità di deduzione dei costi. -Utilizzare strumenti come il patent box, il superammortamento, le ZES/ZLS, o il consolidato fiscale nazionale. Ogni scelta ha un impatto diretto sulla liquidità e sull’utile netto. Ecco perché una gestione fiscale reattiva e strategica è un vantaggio competitivo concreto. Integrare la fiscalità nella strategia aziendale Troppo spesso, le decisioni fiscali vengono prese "a valle", quando il business è già avviato. Noi proponiamo invece un approccio integrato, in cui la fiscalità è parte del business plan e accompagna ogni fase: -Startup e crescita: valutazione del miglior assetto fiscale e delle agevolazioni per nuove imprese. -Espansione internazionale: utilizzo delle convenzioni contro la doppia imposizione, strutture holding, regole sulla residenza fiscale. -Innovazione e R&S: sfruttamento di incentivi per le PMI innovative. -Ottimizzazione dei flussi finanziari: gestione efficiente tra soci, gruppi societari, sedi estere. Questa integrazione ci consente di trasformare la fiscalità da obbligo in strumento di redditività. Pianificare = prevenire problemi e cogliere opportunità Una buona pianificazione fiscale non serve solo a ridurre il carico fiscale: serve anche a prevenire rischi e sanzioni, a evitare doppie imposizioni e a gestire in modo efficiente l’organizzazione aziendale. Noi aiutiamo le imprese a: ✅ Monitorare le novità normative per sfruttare i cambiamenti favorevoli ✅ Adeguare la propria struttura in vista di controlli, fusioni, investimenti ✅ Evitare errori che portano a contenziosi fiscali costosi e lunghi ✅ Valutare in anticipo l'impatto fiscale di una nuova strategia commerciale E i risultati? Più utile netto, più liquidità, più competitività Quando la fiscalità è integrata alla strategia, i benefici sono misurabili: -Margini più alti grazie a un minor carico fiscale -Più liquidità da reinvestire in innovazione o internazionalizzazione -Migliore governance e chiarezza nella gestione finanziaria -Reputazione più solida, anche verso banche e investitori È per questo che affianchiamo le aziende non solo per risolvere problemi fiscali, ma per costruire strategie sostenibili e mirate alla crescita. La fiscalità non è un comparto separato dalla gestione aziendale. Noi di Impresa.biz la consideriamo un tassello essenziale della strategia d’impresa, da governare con visione e competenza. Una buona pianificazione fiscale può fare la differenza tra un’azienda che sopravvive e una che cresce, innova e conquista nuovi mercati. #PianificazioneFiscale #StrategiaAziendale #FiscalitàPMI #OttimizzazioneFiscale #MarginiDiProfitto #FiscalitàStrategica #BusinessPlanning #ImpresaCompetitiva #CrescitaAziendale #ConsulenzaFiscale Se vuoi integrare la fiscalità nella tua strategia d’impresa, parliamone: possiamo aiutarti a trasformare il fisco in un alleato.
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  • Pianificazione Fiscale: Ottimizzare il Carico Fiscale dell’Impresa per Massimizzare i Profitti

    La pianificazione fiscale è un aspetto fondamentale nella gestione aziendale, poiché consente alle imprese di ottimizzare il carico fiscale, riducendo legalmente le imposte dovute e aumentando i profitti netti. Per le Piccole e Medie Imprese (PMI), un'attenta pianificazione fiscale può fare la differenza tra la sopravvivenza e il successo nel mercato competitivo.

    In questo articolo, esploreremo come le PMI possano ottimizzare il carico fiscale grazie all'uso di strumenti come deduzioni, crediti d’imposta e agevolazioni fiscali, e come una gestione fiscale strategica possa diventare un vantaggio competitivo per l’impresa.

    1. Cos’è la Pianificazione Fiscale e Perché è Importante?
    La pianificazione fiscale è l’insieme di strategie legali e tecniche che permettono di minimizzare l’imposta sul reddito di un’impresa, ottimizzando le scelte aziendali in termini di struttura societaria, investimenti e spese. Un’adeguata pianificazione fiscale consente di:
    -Ridurre il carico fiscale complessivo, sfruttando tutte le agevolazioni e deduzioni previste dalla legge.
    -Pianificare gli investimenti, approfittando dei vantaggi fiscali legati agli acquisti e alla crescita aziendale.
    -Ottimizzare la gestione del flusso di cassa, migliorando la liquidità aziendale grazie a minori oneri fiscali.

    2. Deduzioni Fiscali: Come Ridurre le Imposte sui Redditi
    Le deduzioni fiscali sono importi che l’impresa può sottrarre dal reddito imponibile, riducendo così l’importo su cui vengono calcolate le imposte. Le PMI possono sfruttare numerose deduzioni, tra cui:
    -Spese di ricerca e sviluppo (R&S): Le PMI che investono in innovazione e ricerca possono beneficiare di deduzioni significative sulle spese relative alla ricerca scientifica e tecnologica. Questi investimenti, oltre a essere deducibili, possono anche beneficiare di crediti d’imposta specifici.
    -Spese per il personale: Le spese per i salari, gli stipendi e le contribuzioni previdenziali possono essere dedotte dal reddito, contribuendo a ridurre il carico fiscale.
    -Spese per formazione: Le spese legate alla formazione dei dipendenti, se effettuate in determinati settori, possono essere dedotte, favorendo lo sviluppo delle competenze interne.
    -Spese per beni strumentali: L’acquisto di beni strumentali (macchinari, attrezzature) può beneficiare di ammortamenti fiscali, riducendo progressivamente l’importo delle imposte.

    3. Crediti d’Imposta: Un'Occasione da Non Perdere
    I crediti d’imposta sono riduzioni dirette delle imposte dovute e sono generalmente concessi per determinati tipi di attività economiche o investimenti. Tra i principali crediti d’imposta disponibili per le PMI, troviamo:
    -Credito d’imposta per ricerca e sviluppo: Le PMI che investono in attività di R&S possono beneficiare di un credito d’imposta significativo, che può arrivare fino al 50% o più delle spese ammissibili.
    -Credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali: Le imprese che investono in beni strumentali nuovi possono usufruire di un credito d’imposta, che varia in base al tipo di bene e alla dimensione dell’impresa.
    -Credito d’imposta per il sud: Le PMI che operano in alcune regioni del sud Italia possono beneficiare di incentivi fiscali, come il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per l’assunzione di personale.
    -Credito d’imposta per formazione 4.0: Investire nella formazione tecnologica dei propri dipendenti può dar diritto a crediti d’imposta, incentivando l’adozione di competenze digitali all’interno dell’impresa.

    I crediti d’imposta si possono utilizzare per ridurre direttamente le imposte da pagare, e in alcuni casi sono rimborsabili o possono essere utilizzati per compensare altri tributi.

    Esempio pratico:
    Se un’impresa ha un credito d’imposta di 20.000 € per ricerca e sviluppo, potrà sottrarre direttamente questa somma dalle imposte da pagare, riducendo significativamente il proprio carico fiscale.

    4. Agevolazioni Fiscali per PMI: Incentivi Statali e Regionali
    Le agevolazioni fiscali sono strumenti che il governo mette a disposizione delle imprese per favorire determinati investimenti o comportamenti economici. Le PMI possono usufruire di diverse agevolazioni, che includono:
    -Super e Iper ammortamento: Le PMI che acquistano beni strumentali nuovi possono beneficiare di super ammortamento (incremento del valore deducibile) e iper ammortamento (percentuali più elevate di deduzione per beni 4.0).
    -Contributi per l’innovazione: Imprese che investono in innovazione tecnologica, come l'acquisto di software o attrezzature moderne, possono usufruire di contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati.
    -Incentivi per la sostenibilità: Imprese che adottano soluzioni ecologiche o energie rinnovabili possono beneficiare di sgravi fiscali legati alla sostenibilità ambientale.

    Inoltre, le regioni offrono incentivi specifici per favorire lo sviluppo economico nelle aree meno sviluppate, con agevolazioni che possono variare da finanziamenti a fondo perduto a credici d’imposta specifici.

    5. Pianificazione Fiscale Strategica: Come Attuarla
    Per ottenere i migliori risultati in termini di ottimizzazione fiscale, è fondamentale:
    -Monitorare costantemente le opportunità fiscali: La normativa fiscale cambia frequentemente, quindi è cruciale rimanere aggiornati su deduzioni, crediti d’imposta e agevolazioni.
    -Investire in consulenza fiscale: Affidarsi a un consulente fiscale esperto consente di sviluppare strategie personalizzate che sfruttano al massimo le opportunità fiscali offerte dalla legge.
    -Pianificare in anticipo: L’ottimizzazione fiscale non deve essere un’attività improvvisata, ma deve essere parte della pianificazione strategica dell’impresa, tenendo conto di obiettivi a breve e lungo termine.

    Una pianificazione fiscale accurata è essenziale per le PMI che vogliono massimizzare i profitti e rimanere competitive nel mercato. Sfruttare le deduzioni, i crediti d’imposta e le agevolazioni fiscali disponibili può ridurre in modo significativo l’onere fiscale, liberando risorse per investimenti e sviluppo aziendale.

    Rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali e consultare esperti del settore sono scelte fondamentali per fare in modo che la pianificazione fiscale non solo ottimizzi il carico fiscale, ma contribuisca anche a una gestione finanziaria più solida e sostenibile.

    #PianificazioneFiscale #DeduzioniFiscali #CreditiImposta #AgevolazioniFiscali #PMI #GestioneAziendale #Fisco #SostenibilitàFiscale #OttimizzazioneFiscale
    Pianificazione Fiscale: Ottimizzare il Carico Fiscale dell’Impresa per Massimizzare i Profitti La pianificazione fiscale è un aspetto fondamentale nella gestione aziendale, poiché consente alle imprese di ottimizzare il carico fiscale, riducendo legalmente le imposte dovute e aumentando i profitti netti. Per le Piccole e Medie Imprese (PMI), un'attenta pianificazione fiscale può fare la differenza tra la sopravvivenza e il successo nel mercato competitivo. In questo articolo, esploreremo come le PMI possano ottimizzare il carico fiscale grazie all'uso di strumenti come deduzioni, crediti d’imposta e agevolazioni fiscali, e come una gestione fiscale strategica possa diventare un vantaggio competitivo per l’impresa. 1. Cos’è la Pianificazione Fiscale e Perché è Importante? La pianificazione fiscale è l’insieme di strategie legali e tecniche che permettono di minimizzare l’imposta sul reddito di un’impresa, ottimizzando le scelte aziendali in termini di struttura societaria, investimenti e spese. Un’adeguata pianificazione fiscale consente di: -Ridurre il carico fiscale complessivo, sfruttando tutte le agevolazioni e deduzioni previste dalla legge. -Pianificare gli investimenti, approfittando dei vantaggi fiscali legati agli acquisti e alla crescita aziendale. -Ottimizzare la gestione del flusso di cassa, migliorando la liquidità aziendale grazie a minori oneri fiscali. 2. Deduzioni Fiscali: Come Ridurre le Imposte sui Redditi Le deduzioni fiscali sono importi che l’impresa può sottrarre dal reddito imponibile, riducendo così l’importo su cui vengono calcolate le imposte. Le PMI possono sfruttare numerose deduzioni, tra cui: -Spese di ricerca e sviluppo (R&S): Le PMI che investono in innovazione e ricerca possono beneficiare di deduzioni significative sulle spese relative alla ricerca scientifica e tecnologica. Questi investimenti, oltre a essere deducibili, possono anche beneficiare di crediti d’imposta specifici. -Spese per il personale: Le spese per i salari, gli stipendi e le contribuzioni previdenziali possono essere dedotte dal reddito, contribuendo a ridurre il carico fiscale. -Spese per formazione: Le spese legate alla formazione dei dipendenti, se effettuate in determinati settori, possono essere dedotte, favorendo lo sviluppo delle competenze interne. -Spese per beni strumentali: L’acquisto di beni strumentali (macchinari, attrezzature) può beneficiare di ammortamenti fiscali, riducendo progressivamente l’importo delle imposte. 3. Crediti d’Imposta: Un'Occasione da Non Perdere I crediti d’imposta sono riduzioni dirette delle imposte dovute e sono generalmente concessi per determinati tipi di attività economiche o investimenti. Tra i principali crediti d’imposta disponibili per le PMI, troviamo: -Credito d’imposta per ricerca e sviluppo: Le PMI che investono in attività di R&S possono beneficiare di un credito d’imposta significativo, che può arrivare fino al 50% o più delle spese ammissibili. -Credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali: Le imprese che investono in beni strumentali nuovi possono usufruire di un credito d’imposta, che varia in base al tipo di bene e alla dimensione dell’impresa. -Credito d’imposta per il sud: Le PMI che operano in alcune regioni del sud Italia possono beneficiare di incentivi fiscali, come il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per l’assunzione di personale. -Credito d’imposta per formazione 4.0: Investire nella formazione tecnologica dei propri dipendenti può dar diritto a crediti d’imposta, incentivando l’adozione di competenze digitali all’interno dell’impresa. I crediti d’imposta si possono utilizzare per ridurre direttamente le imposte da pagare, e in alcuni casi sono rimborsabili o possono essere utilizzati per compensare altri tributi. Esempio pratico: Se un’impresa ha un credito d’imposta di 20.000 € per ricerca e sviluppo, potrà sottrarre direttamente questa somma dalle imposte da pagare, riducendo significativamente il proprio carico fiscale. 4. Agevolazioni Fiscali per PMI: Incentivi Statali e Regionali Le agevolazioni fiscali sono strumenti che il governo mette a disposizione delle imprese per favorire determinati investimenti o comportamenti economici. Le PMI possono usufruire di diverse agevolazioni, che includono: -Super e Iper ammortamento: Le PMI che acquistano beni strumentali nuovi possono beneficiare di super ammortamento (incremento del valore deducibile) e iper ammortamento (percentuali più elevate di deduzione per beni 4.0). -Contributi per l’innovazione: Imprese che investono in innovazione tecnologica, come l'acquisto di software o attrezzature moderne, possono usufruire di contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati. -Incentivi per la sostenibilità: Imprese che adottano soluzioni ecologiche o energie rinnovabili possono beneficiare di sgravi fiscali legati alla sostenibilità ambientale. Inoltre, le regioni offrono incentivi specifici per favorire lo sviluppo economico nelle aree meno sviluppate, con agevolazioni che possono variare da finanziamenti a fondo perduto a credici d’imposta specifici. 5. Pianificazione Fiscale Strategica: Come Attuarla Per ottenere i migliori risultati in termini di ottimizzazione fiscale, è fondamentale: -Monitorare costantemente le opportunità fiscali: La normativa fiscale cambia frequentemente, quindi è cruciale rimanere aggiornati su deduzioni, crediti d’imposta e agevolazioni. -Investire in consulenza fiscale: Affidarsi a un consulente fiscale esperto consente di sviluppare strategie personalizzate che sfruttano al massimo le opportunità fiscali offerte dalla legge. -Pianificare in anticipo: L’ottimizzazione fiscale non deve essere un’attività improvvisata, ma deve essere parte della pianificazione strategica dell’impresa, tenendo conto di obiettivi a breve e lungo termine. Una pianificazione fiscale accurata è essenziale per le PMI che vogliono massimizzare i profitti e rimanere competitive nel mercato. Sfruttare le deduzioni, i crediti d’imposta e le agevolazioni fiscali disponibili può ridurre in modo significativo l’onere fiscale, liberando risorse per investimenti e sviluppo aziendale. Rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali e consultare esperti del settore sono scelte fondamentali per fare in modo che la pianificazione fiscale non solo ottimizzi il carico fiscale, ma contribuisca anche a una gestione finanziaria più solida e sostenibile. #PianificazioneFiscale #DeduzioniFiscali #CreditiImposta #AgevolazioniFiscali #PMI #GestioneAziendale #Fisco #SostenibilitàFiscale #OttimizzazioneFiscale
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  • Come Pagare Meno Tasse Legalmente: 7 Strategie di Ottimizzazione Fiscale per Imprenditori e Partite IVA
    Parliamoci chiaro: pagare le tasse è un dovere, ma pagarne più del necessario è un errore.
    In Italia, il peso fiscale può diventare un ostacolo alla crescita, soprattutto per liberi professionisti, ditte individuali e PMI.
    Eppure, esistono strumenti e strategie perfettamente legali per ridurre il carico fiscale e aumentare la sostenibilità del proprio business. Si chiama ottimizzazione fiscale.

    Ecco 7 leve concrete e legittime che puoi attivare già da oggi, con il supporto del tuo commercialista di fiducia.

    1. Scegli il regime fiscale più adatto (e aggiornalo ogni anno)
    Il primo errore che fanno molti è rimanere nel regime sbagliato troppo a lungo.
    -Forfettario: vantaggioso fino a 85.000 € (flat tax al 15% o 5% per nuove attività), ma ha limiti su costi e collaboratori.
    -Regime ordinario semplificato: più flessibile, ideale se hai molti costi deducibili o collaborazioni.
    -SRL: da considerare se fatturi molto, vuoi protezione patrimoniale o hai soci.
    Rivedi la tua forma giuridica ogni anno in base all’andamento dell’attività.

    2. Deduzioni e detrazioni: sfrutta ogni voce possibile
    Molti imprenditori pagano troppe tasse perché non deducono tutto il deducibile.
    -Spese di formazione, consulenza, pubblicità
    -Attrezzature e beni strumentali
    -Auto aziendali, carburante, pedaggi (con limiti)
    -Canoni di locazione, leasing, noleggio operativo
    Tieni tutto tracciato e pagato in modo tracciabile (bonifico, carta, ecc.).

    3. Compensa crediti e utilizza il plafond IVA
    Se hai crediti d’imposta o IVA a credito, puoi usarli per compensare altri tributi.
    -Compensazione F24 (es. credito IRAP per abbattere l’IRPEF)
    -IVA a credito da investimenti o export
    -Bonus fiscali (es. industria 4.0, credito ricerca & sviluppo)
    Molti non usano i crediti accumulati per mancanza di consulenza fiscale proattiva.

    4. Investi in formazione, innovazione, transizione digitale
    Il fisco premia chi innova. Ecco dove investire per ridurre la tassazione:
    -Credito d’imposta per formazione 4.0
    -Incentivi per digitalizzazione e cybersecurity
    -Bonus investimenti Sud e ZES (Zone Economiche Speciali)
    Le imprese che investono in tecnologia e capitale umano pagano meno tasse e crescono di più.

    5. Pianifica i compensi in modo strategico
    Se hai una società, puoi decidere come remunerarti:
    -Compensi amministratore deducibili per la società (ma tassati come IRPEF per te)
    -Dividendi: tassati meno, ma non deducibili
    -Rimborsi spese: se documentati, sono esenti e deducibili
    Un buon mix di compensi può ottimizzare il carico fiscale complessivo.

    6. Fraziona e pianifica gli investimenti
    Fare tutti gli investimenti in un anno può farti sprecare deduzioni. Se possibile:
    -Spalma gli acquisti tra fine e inizio anno
    -Pianifica ammortamenti e deduzioni pluriennali
    -Approfitta delle soglie e delle finestre temporali fiscali

    7. Lavora con un fiscalista proattivo (non solo a fine anno)
    La vera ottimizzazione fiscale si fa in corso d’opera, non a dicembre.
    -Confronti trimestrali su utile, imposte previste e margini di manovra
    -Business plan aggiornato con simulazione fiscale
    -Valutazioni su investimenti e reinvestimenti a fini fiscali
    Il miglior modo per pagare meno tasse è conoscere le regole del gioco prima che finisca la partita.

    Risparmiare sì, ma nel modo giusto
    Ottimizzare le tasse non significa “fare i furbi”.
    Significa usare le leve legali a disposizione, conoscere la normativa e pianificare con intelligenza.
    Con gli strumenti giusti e la guida di un buon consulente, puoi pagare meno, crescere di più e dormire sereno.

    #ottimizzazionefiscale #tasse2025 #risparmiotasse #partitaiva #PMIitaliane #consulenzafiscale #regimeforfettario #contabilitàdigitale #SRL #pianificazionefiscale

    Come Pagare Meno Tasse Legalmente: 7 Strategie di Ottimizzazione Fiscale per Imprenditori e Partite IVA Parliamoci chiaro: pagare le tasse è un dovere, ma pagarne più del necessario è un errore. In Italia, il peso fiscale può diventare un ostacolo alla crescita, soprattutto per liberi professionisti, ditte individuali e PMI. Eppure, esistono strumenti e strategie perfettamente legali per ridurre il carico fiscale e aumentare la sostenibilità del proprio business. Si chiama ottimizzazione fiscale. Ecco 7 leve concrete e legittime che puoi attivare già da oggi, con il supporto del tuo commercialista di fiducia. 1. Scegli il regime fiscale più adatto (e aggiornalo ogni anno) Il primo errore che fanno molti è rimanere nel regime sbagliato troppo a lungo. -Forfettario: vantaggioso fino a 85.000 € (flat tax al 15% o 5% per nuove attività), ma ha limiti su costi e collaboratori. -Regime ordinario semplificato: più flessibile, ideale se hai molti costi deducibili o collaborazioni. -SRL: da considerare se fatturi molto, vuoi protezione patrimoniale o hai soci. 🎯 Rivedi la tua forma giuridica ogni anno in base all’andamento dell’attività. 2. Deduzioni e detrazioni: sfrutta ogni voce possibile Molti imprenditori pagano troppe tasse perché non deducono tutto il deducibile. -Spese di formazione, consulenza, pubblicità -Attrezzature e beni strumentali -Auto aziendali, carburante, pedaggi (con limiti) -Canoni di locazione, leasing, noleggio operativo 📌 Tieni tutto tracciato e pagato in modo tracciabile (bonifico, carta, ecc.). 3. Compensa crediti e utilizza il plafond IVA Se hai crediti d’imposta o IVA a credito, puoi usarli per compensare altri tributi. -Compensazione F24 (es. credito IRAP per abbattere l’IRPEF) -IVA a credito da investimenti o export -Bonus fiscali (es. industria 4.0, credito ricerca & sviluppo) 💡 Molti non usano i crediti accumulati per mancanza di consulenza fiscale proattiva. 4. Investi in formazione, innovazione, transizione digitale Il fisco premia chi innova. Ecco dove investire per ridurre la tassazione: -Credito d’imposta per formazione 4.0 -Incentivi per digitalizzazione e cybersecurity -Bonus investimenti Sud e ZES (Zone Economiche Speciali) 🚀 Le imprese che investono in tecnologia e capitale umano pagano meno tasse e crescono di più. 5. Pianifica i compensi in modo strategico Se hai una società, puoi decidere come remunerarti: -Compensi amministratore deducibili per la società (ma tassati come IRPEF per te) -Dividendi: tassati meno, ma non deducibili -Rimborsi spese: se documentati, sono esenti e deducibili 📊 Un buon mix di compensi può ottimizzare il carico fiscale complessivo. 6. Fraziona e pianifica gli investimenti Fare tutti gli investimenti in un anno può farti sprecare deduzioni. Se possibile: -Spalma gli acquisti tra fine e inizio anno -Pianifica ammortamenti e deduzioni pluriennali -Approfitta delle soglie e delle finestre temporali fiscali 7. Lavora con un fiscalista proattivo (non solo a fine anno) La vera ottimizzazione fiscale si fa in corso d’opera, non a dicembre. -Confronti trimestrali su utile, imposte previste e margini di manovra -Business plan aggiornato con simulazione fiscale -Valutazioni su investimenti e reinvestimenti a fini fiscali 🧠 Il miglior modo per pagare meno tasse è conoscere le regole del gioco prima che finisca la partita. Risparmiare sì, ma nel modo giusto Ottimizzare le tasse non significa “fare i furbi”. Significa usare le leve legali a disposizione, conoscere la normativa e pianificare con intelligenza. Con gli strumenti giusti e la guida di un buon consulente, puoi pagare meno, crescere di più e dormire sereno. #ottimizzazionefiscale #tasse2025 #risparmiotasse #partitaiva #PMIitaliane #consulenzafiscale #regimeforfettario #contabilitàdigitale #SRL #pianificazionefiscale
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  • Le aziende globali possono adottare diverse strategie per ottimizzare la loro posizione fiscale, considerando le giurisdizioni e le normative internazionali:

    1. Utilizzo di Giurisdizioni Fiscali Vantaggiose: Le imprese possono stabilire filiali o società in paesi con aliquote fiscali più basse (come i paradisi fiscali o giurisdizioni a bassa tassazione) per ridurre il carico fiscale complessivo.

    2. Strutturazione delle Operazioni con Holding Aziendali: Le holding possono essere utilizzate per centralizzare la proprietà e il controllo delle partecipazioni aziendali. Le holding in paesi con regimi fiscali favorevoli possono beneficiare di esenzioni su plusvalenze e dividendi, riducendo l'imposta sulle operazioni intercompany.

    3. Ottimizzazione del Transfer Pricing: Le aziende globali possono stabilire politiche di transfer pricing per determinare il prezzo delle transazioni tra le filiali, ottimizzando così i profitti nei paesi con aliquote più basse.

    4. Sfruttamento dei Trattati Internazionali contro la Doppia Imposizione: Le imprese possono sfruttare trattati fiscali bilaterali per evitare la doppia tassazione sui redditi generati da operazioni internazionali, riducendo o eliminando le imposte su dividendi, royalties e interessi.

    5. Pianificazione delle Reti di Finanziamento: Le aziende possono strutturare finanziamenti internazionali attraverso prestiti intercompany, approfittando della deducibilità degli interessi in giurisdizioni dove le imposte sul reddito sono più alte.

    6. Investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S): Utilizzare incentivi fiscali per la R&S in paesi che offrono crediti d’imposta o deduzioni per le spese di ricerca, ottimizzando la posizione fiscale mentre si investe nell'innovazione.

    Queste strategie devono essere gestite con attenzione per evitare rischi legali e fiscali, mantenendo la conformità alle normative internazionali.

    #PianificazioneFiscale #AziendeInternazionali #OttimizzazioneFiscale #TransferPricing #TrattatiFiscali #Imposte #CorporateTax #StrategiaFiscale #RicerchaeSviluppo #HoldingAziendale #TaxPlanning #BusinessStrategy
    Le aziende globali possono adottare diverse strategie per ottimizzare la loro posizione fiscale, considerando le giurisdizioni e le normative internazionali: 1. Utilizzo di Giurisdizioni Fiscali Vantaggiose: Le imprese possono stabilire filiali o società in paesi con aliquote fiscali più basse (come i paradisi fiscali o giurisdizioni a bassa tassazione) per ridurre il carico fiscale complessivo. 2. Strutturazione delle Operazioni con Holding Aziendali: Le holding possono essere utilizzate per centralizzare la proprietà e il controllo delle partecipazioni aziendali. Le holding in paesi con regimi fiscali favorevoli possono beneficiare di esenzioni su plusvalenze e dividendi, riducendo l'imposta sulle operazioni intercompany. 3. Ottimizzazione del Transfer Pricing: Le aziende globali possono stabilire politiche di transfer pricing per determinare il prezzo delle transazioni tra le filiali, ottimizzando così i profitti nei paesi con aliquote più basse. 4. Sfruttamento dei Trattati Internazionali contro la Doppia Imposizione: Le imprese possono sfruttare trattati fiscali bilaterali per evitare la doppia tassazione sui redditi generati da operazioni internazionali, riducendo o eliminando le imposte su dividendi, royalties e interessi. 5. Pianificazione delle Reti di Finanziamento: Le aziende possono strutturare finanziamenti internazionali attraverso prestiti intercompany, approfittando della deducibilità degli interessi in giurisdizioni dove le imposte sul reddito sono più alte. 6. Investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S): Utilizzare incentivi fiscali per la R&S in paesi che offrono crediti d’imposta o deduzioni per le spese di ricerca, ottimizzando la posizione fiscale mentre si investe nell'innovazione. Queste strategie devono essere gestite con attenzione per evitare rischi legali e fiscali, mantenendo la conformità alle normative internazionali. #PianificazioneFiscale #AziendeInternazionali #OttimizzazioneFiscale #TransferPricing #TrattatiFiscali #Imposte #CorporateTax #StrategiaFiscale #RicerchaeSviluppo #HoldingAziendale #TaxPlanning #BusinessStrategy
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  • Le perdite fiscali rappresentano una difficoltà per le imprese, ma possono anche essere un'opportunità per ridurre il carico fiscale negli esercizi futuri. Esistono modalità specifiche per compensare le perdite, tra cui il riporto delle perdite fiscali e il consolidato fiscale nazionale.

    Riporto delle perdite fiscali
    Il riporto delle perdite fiscali consente all'impresa di compensare le perdite di un anno con i redditi degli anni successivi, riducendo così l'imposta sul reddito da pagare negli esercizi futuri. In Italia, le perdite fiscali possono essere riportate fino a cinque periodi d’imposta successivi.

    Come funziona:
    Le perdite fiscali vengono dedotte dal reddito imponibile degli anni successivi.
    L’impresa può utilizzare la perdita per ridurre l’imponibile delle annualità successive, abbattendo così l’importo delle imposte dovute.
    Il riporto delle perdite è applicabile solo se l’impresa ha continuato l’attività durante gli anni successivi.

    Consolidato fiscale nazionale
    Il consolidato fiscale nazionale è un regime che permette a un gruppo di società di compensare le perdite fiscali di una società con gli utili di un'altra all’interno dello stesso gruppo. Questo meccanismo consente alle imprese di ottimizzare il carico fiscale complessivo, in quanto la perdita di una società può essere utilizzata per ridurre l'imposta su altre società con utile.

    Come funziona:
    Le imprese partecipanti al consolidato fiscale devono essere soggette a imposta sulle società (IRES) e devono essere in possesso di requisiti specifici.
    L’impresa consolidante (la capogruppo) presenta la dichiarazione fiscale per l’intero gruppo, consentendo l’utilizzo delle perdite di una società per compensare gli utili delle altre.
    Le perdite possono essere utilizzate solo per compensare i redditi imponibili delle società appartenenti al gruppo, e non possono essere trasferite a soggetti esterni.

    Vantaggi e considerazioni
    Riporto delle perdite: Consente alle imprese di ammortizzare le perdite su un arco temporale pluriennale. Tuttavia, l’importo da recuperare potrebbe essere limitato dalla capacità di generare profitti negli anni successivi.

    Consolidato fiscale: È una strategia vantaggiosa per i gruppi societari, in quanto consente una compensazione fiscale più diretta tra le diverse entità del gruppo. Tuttavia, richiede una struttura aziendale complessa e la gestione di adempimenti fiscali specifici.

    In sintesi, il riporto delle perdite e il consolidato fiscale nazionale sono strumenti fondamentali per le imprese che devono affrontare perdite fiscali, consentendo loro di ridurre l’imposta sugli esercizi futuri e ottimizzare il carico fiscale complessivo. È importante avere una corretta pianificazione fiscale per sfruttare al meglio queste opportunità.

    #PerditeFiscali #CompensazioneFiscale #RiportoPerdite #ConsolidatoFiscale #PianificazioneFiscale #ImpostaSulleSocietà #IRES #RegimeFiscale #OttimizzazioneFiscale #GestioneFiscale



    Le perdite fiscali rappresentano una difficoltà per le imprese, ma possono anche essere un'opportunità per ridurre il carico fiscale negli esercizi futuri. Esistono modalità specifiche per compensare le perdite, tra cui il riporto delle perdite fiscali e il consolidato fiscale nazionale. Riporto delle perdite fiscali Il riporto delle perdite fiscali consente all'impresa di compensare le perdite di un anno con i redditi degli anni successivi, riducendo così l'imposta sul reddito da pagare negli esercizi futuri. In Italia, le perdite fiscali possono essere riportate fino a cinque periodi d’imposta successivi. Come funziona: Le perdite fiscali vengono dedotte dal reddito imponibile degli anni successivi. L’impresa può utilizzare la perdita per ridurre l’imponibile delle annualità successive, abbattendo così l’importo delle imposte dovute. Il riporto delle perdite è applicabile solo se l’impresa ha continuato l’attività durante gli anni successivi. Consolidato fiscale nazionale Il consolidato fiscale nazionale è un regime che permette a un gruppo di società di compensare le perdite fiscali di una società con gli utili di un'altra all’interno dello stesso gruppo. Questo meccanismo consente alle imprese di ottimizzare il carico fiscale complessivo, in quanto la perdita di una società può essere utilizzata per ridurre l'imposta su altre società con utile. Come funziona: Le imprese partecipanti al consolidato fiscale devono essere soggette a imposta sulle società (IRES) e devono essere in possesso di requisiti specifici. L’impresa consolidante (la capogruppo) presenta la dichiarazione fiscale per l’intero gruppo, consentendo l’utilizzo delle perdite di una società per compensare gli utili delle altre. Le perdite possono essere utilizzate solo per compensare i redditi imponibili delle società appartenenti al gruppo, e non possono essere trasferite a soggetti esterni. Vantaggi e considerazioni Riporto delle perdite: Consente alle imprese di ammortizzare le perdite su un arco temporale pluriennale. Tuttavia, l’importo da recuperare potrebbe essere limitato dalla capacità di generare profitti negli anni successivi. Consolidato fiscale: È una strategia vantaggiosa per i gruppi societari, in quanto consente una compensazione fiscale più diretta tra le diverse entità del gruppo. Tuttavia, richiede una struttura aziendale complessa e la gestione di adempimenti fiscali specifici. In sintesi, il riporto delle perdite e il consolidato fiscale nazionale sono strumenti fondamentali per le imprese che devono affrontare perdite fiscali, consentendo loro di ridurre l’imposta sugli esercizi futuri e ottimizzare il carico fiscale complessivo. È importante avere una corretta pianificazione fiscale per sfruttare al meglio queste opportunità. #PerditeFiscali #CompensazioneFiscale #RiportoPerdite #ConsolidatoFiscale #PianificazioneFiscale #ImpostaSulleSocietà #IRES #RegimeFiscale #OttimizzazioneFiscale #GestioneFiscale
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  • Le imposte locali, come l'IMU (Imposta Municipale Unica) sugli immobili, possono avere un impatto significativo sulla gestione aziendale, in particolare per le imprese che possiedono beni immobili. Queste imposte sono determinate a livello comunale e variano a seconda delle specifiche disposizioni locali.

    Imposta sugli immobili (IMU):
    L'IMU è un tributo che grava sugli immobili, sia residenziali che commerciali, e viene calcolato in base al valore catastale dell'immobile. Le imprese che possiedono immobili destinati alla propria attività devono considerare l'impatto dell'IMU sui costi annuali. Il pagamento di questa imposta è necessario anche se l'immobile non genera reddito, rappresentando così un onere fisso che può incidere sulla liquidità dell'impresa.

    Altri tributi locali:
    Oltre all'IMU, le imprese possono essere soggette ad altri tributi locali, come la TARI (tassa sui rifiuti) e la TASI (tassa sui servizi indivisibili), che variano in base alla localizzazione e ai servizi ricevuti. La gestione di tali tributi richiede una corretta pianificazione fiscale e un monitoraggio costante delle normative locali, per evitare sanzioni o errori nel calcolo delle imposte.

    Imposte patrimoniali e gestione aziendale:
    Le imposte patrimoniali sui beni aziendali (come immobili e terreni) possono influire sulla competitività e sulla sostenibilità dell’impresa. Una gestione efficiente delle imposte patrimoniali prevede l'analisi e l'ottimizzazione dei costi legati agli immobili, attraverso strategie come la rivalutazione periodica degli asset, l’utilizzo di agevolazioni fiscali e, quando possibile, l'adozione di strutture aziendali che minimizzano l’impatto delle imposte.

    In sintesi, le imposte locali e patrimoniali richiedono attenzione e una pianificazione fiscale accurata da parte delle imprese, in quanto possono incidere significativamente sui costi operativi e sulla gestione delle risorse finanziarie.

    #IMU #TributiLocali #TasseAziendali #GestioneFiscale #PianificazioneFiscale #ImpostePatrimoniali #Imprese #TasseSulleProprietà #Fisco #OttimizzazioneFiscale #Business
    Le imposte locali, come l'IMU (Imposta Municipale Unica) sugli immobili, possono avere un impatto significativo sulla gestione aziendale, in particolare per le imprese che possiedono beni immobili. Queste imposte sono determinate a livello comunale e variano a seconda delle specifiche disposizioni locali. Imposta sugli immobili (IMU): L'IMU è un tributo che grava sugli immobili, sia residenziali che commerciali, e viene calcolato in base al valore catastale dell'immobile. Le imprese che possiedono immobili destinati alla propria attività devono considerare l'impatto dell'IMU sui costi annuali. Il pagamento di questa imposta è necessario anche se l'immobile non genera reddito, rappresentando così un onere fisso che può incidere sulla liquidità dell'impresa. Altri tributi locali: Oltre all'IMU, le imprese possono essere soggette ad altri tributi locali, come la TARI (tassa sui rifiuti) e la TASI (tassa sui servizi indivisibili), che variano in base alla localizzazione e ai servizi ricevuti. La gestione di tali tributi richiede una corretta pianificazione fiscale e un monitoraggio costante delle normative locali, per evitare sanzioni o errori nel calcolo delle imposte. Imposte patrimoniali e gestione aziendale: Le imposte patrimoniali sui beni aziendali (come immobili e terreni) possono influire sulla competitività e sulla sostenibilità dell’impresa. Una gestione efficiente delle imposte patrimoniali prevede l'analisi e l'ottimizzazione dei costi legati agli immobili, attraverso strategie come la rivalutazione periodica degli asset, l’utilizzo di agevolazioni fiscali e, quando possibile, l'adozione di strutture aziendali che minimizzano l’impatto delle imposte. In sintesi, le imposte locali e patrimoniali richiedono attenzione e una pianificazione fiscale accurata da parte delle imprese, in quanto possono incidere significativamente sui costi operativi e sulla gestione delle risorse finanziarie. #IMU #TributiLocali #TasseAziendali #GestioneFiscale #PianificazioneFiscale #ImpostePatrimoniali #Imprese #TasseSulleProprietà #Fisco #OttimizzazioneFiscale #Business
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  • Gli aspetti fiscali legati alla distribuzione di dividendi sono un tema centrale per le imprese, in quanto influenzano sia la gestione delle risorse societarie che le decisioni degli azionisti. La distribuzione di dividendi implica una serie di oneri tributari, sia a livello societario che per i singoli azionisti, ed è soggetta a specifiche normative fiscali.

    1. Tassazione a livello societario
    A livello societario, i dividendi non sono soggetti a tassazione diretta al momento della loro distribuzione. Tuttavia, l’impresa è tenuta a pagare l’imposta sul reddito delle società (IRES) sui propri utili, che rappresentano la base per la successiva distribuzione di dividendi. L’aliquota IRES per le società italiane è generalmente fissata al 24%, ma sono previsti alcuni vantaggi per le imprese che reinvestono gli utili piuttosto che distribuirli.

    Inoltre, le società devono rispettare il principio di "non distribuzione delle riserve": per distribuire dividendi, l'impresa deve aver ottenuto utili in bilancio che non siano già stati utilizzati per altre finalità, come la copertura di perdite precedenti.

    2. Imposta sulle distribuzioni di dividendi
    Quando un’azienda distribuisce dividendi agli azionisti, questi ultimi sono soggetti ad una tassazione separata sui dividendi ricevuti. La normativa italiana prevede che i dividendi percepiti siano soggetti a una ritenuta alla fonte, con una tassa del 26% sugli importi distribuiti. Tale ritenuta viene applicata direttamente dalla società che distribuisce i dividendi.

    Tuttavia, vi sono alcune esenzioni o agevolazioni a seconda del tipo di azionista. Ad esempio:
    -Azionisti residenti: La ritenuta del 26% è applicata automaticamente, ma gli azionisti persone fisiche possono ottenere un credito d’imposta per evitare la doppia tassazione (sul reddito societario e sul reddito da dividendo).
    -Azionisti non residenti: Gli azionisti che risiedono all'estero potrebbero essere soggetti a una ritenuta alla fonte diversa, a seconda della convenzione contro la doppia imposizione tra l'Italia e il paese di residenza dell'azionista.

    3. Agevolazioni per le holding
    Le società di partecipazione o holding che possiedono quote in altre società italiane possono beneficiare di agevolazioni fiscali sui dividendi ricevuti, grazie alla cosiddetta “participation exemption” (art. 89 del TUIR). Secondo questo regime, i dividendi ricevuti da una holding su partecipazioni qualificate (ovvero che rappresentano almeno il 10% del capitale sociale) possono essere esenti da tassazione, riducendo notevolmente l’imposizione fiscale.

    4. Effetti della distribuzione sui bilanci societari
    La distribuzione di dividendi riduce il patrimonio netto della società, poiché gli utili accumulati vengono trasferiti agli azionisti. Le imprese devono essere consapevoli di questo impatto, in quanto una distribuzione eccessiva potrebbe compromettere la liquidità necessaria per proseguire le proprie attività e per fare fronte a eventuali investimenti o altre esigenze finanziarie.

    5. Piani di dividendi e ottimizzazione fiscale
    Per ottimizzare la gestione fiscale dei dividendi, le aziende possono pianificare la distribuzione in modo strategico, prendendo in considerazione l’equilibrio tra la necessità di remunerare gli azionisti e l'importanza di mantenere una solida base patrimoniale per investimenti e operazioni future.

    Inoltre, le imprese possono valutare strumenti come i "dividendi qualificati" per le holding e l'adozione di piani di incentivazione basati su azioni per allineare gli interessi degli azionisti e dei dipendenti.

    La distribuzione di dividendi è un momento critico nella gestione fiscale di un'impresa, con implicazioni sia a livello societario che per gli azionisti. È fondamentale conoscere le normative fiscali, le esenzioni applicabili e le possibili agevolazioni, al fine di ottimizzare la gestione delle risorse e ridurre al minimo il carico fiscale per entrambe le parti coinvolte.

    #Dividendi #TassazioneSocietaria #ImpostaSuiDividendi #RitenutaAllaFonte #AgevolazioniFiscali #Holding #PartecipationExemption #OttimizzazioneFiscale #Imprenditoria #Fisco #DistribuzioneDividendi #BilancioSocietario



    Gli aspetti fiscali legati alla distribuzione di dividendi sono un tema centrale per le imprese, in quanto influenzano sia la gestione delle risorse societarie che le decisioni degli azionisti. La distribuzione di dividendi implica una serie di oneri tributari, sia a livello societario che per i singoli azionisti, ed è soggetta a specifiche normative fiscali. 1. Tassazione a livello societario A livello societario, i dividendi non sono soggetti a tassazione diretta al momento della loro distribuzione. Tuttavia, l’impresa è tenuta a pagare l’imposta sul reddito delle società (IRES) sui propri utili, che rappresentano la base per la successiva distribuzione di dividendi. L’aliquota IRES per le società italiane è generalmente fissata al 24%, ma sono previsti alcuni vantaggi per le imprese che reinvestono gli utili piuttosto che distribuirli. Inoltre, le società devono rispettare il principio di "non distribuzione delle riserve": per distribuire dividendi, l'impresa deve aver ottenuto utili in bilancio che non siano già stati utilizzati per altre finalità, come la copertura di perdite precedenti. 2. Imposta sulle distribuzioni di dividendi Quando un’azienda distribuisce dividendi agli azionisti, questi ultimi sono soggetti ad una tassazione separata sui dividendi ricevuti. La normativa italiana prevede che i dividendi percepiti siano soggetti a una ritenuta alla fonte, con una tassa del 26% sugli importi distribuiti. Tale ritenuta viene applicata direttamente dalla società che distribuisce i dividendi. Tuttavia, vi sono alcune esenzioni o agevolazioni a seconda del tipo di azionista. Ad esempio: -Azionisti residenti: La ritenuta del 26% è applicata automaticamente, ma gli azionisti persone fisiche possono ottenere un credito d’imposta per evitare la doppia tassazione (sul reddito societario e sul reddito da dividendo). -Azionisti non residenti: Gli azionisti che risiedono all'estero potrebbero essere soggetti a una ritenuta alla fonte diversa, a seconda della convenzione contro la doppia imposizione tra l'Italia e il paese di residenza dell'azionista. 3. Agevolazioni per le holding Le società di partecipazione o holding che possiedono quote in altre società italiane possono beneficiare di agevolazioni fiscali sui dividendi ricevuti, grazie alla cosiddetta “participation exemption” (art. 89 del TUIR). Secondo questo regime, i dividendi ricevuti da una holding su partecipazioni qualificate (ovvero che rappresentano almeno il 10% del capitale sociale) possono essere esenti da tassazione, riducendo notevolmente l’imposizione fiscale. 4. Effetti della distribuzione sui bilanci societari La distribuzione di dividendi riduce il patrimonio netto della società, poiché gli utili accumulati vengono trasferiti agli azionisti. Le imprese devono essere consapevoli di questo impatto, in quanto una distribuzione eccessiva potrebbe compromettere la liquidità necessaria per proseguire le proprie attività e per fare fronte a eventuali investimenti o altre esigenze finanziarie. 5. Piani di dividendi e ottimizzazione fiscale Per ottimizzare la gestione fiscale dei dividendi, le aziende possono pianificare la distribuzione in modo strategico, prendendo in considerazione l’equilibrio tra la necessità di remunerare gli azionisti e l'importanza di mantenere una solida base patrimoniale per investimenti e operazioni future. Inoltre, le imprese possono valutare strumenti come i "dividendi qualificati" per le holding e l'adozione di piani di incentivazione basati su azioni per allineare gli interessi degli azionisti e dei dipendenti. La distribuzione di dividendi è un momento critico nella gestione fiscale di un'impresa, con implicazioni sia a livello societario che per gli azionisti. È fondamentale conoscere le normative fiscali, le esenzioni applicabili e le possibili agevolazioni, al fine di ottimizzare la gestione delle risorse e ridurre al minimo il carico fiscale per entrambe le parti coinvolte. #Dividendi #TassazioneSocietaria #ImpostaSuiDividendi #RitenutaAllaFonte #AgevolazioniFiscali #Holding #PartecipationExemption #OttimizzazioneFiscale #Imprenditoria #Fisco #DistribuzioneDividendi #BilancioSocietario
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  • La gestione patrimoniale e la pianificazione fiscale sono elementi cruciali per garantire la continuità aziendale, la crescita e la protezione del patrimonio familiare e aziendale. In un contesto economico complesso, l’adozione di strumenti fiscali efficaci può aiutare a ridurre il carico fiscale, ottimizzare le risorse finanziarie e preparare l’impresa per il futuro. Ecco alcuni degli strumenti fiscali che le aziende possono adottare:

    1. Pianificazione Successoria e Strumenti Fiscali
    La pianificazione della successione è fondamentale per garantire la continuità dell’impresa familiare. L’utilizzo di strumenti fiscali adeguati aiuta a ridurre i costi e semplificare la transizione.
    Strumenti Utili:
    -Donazioni e Passaggi Generazionali: Le donazioni in vita possono ridurre le imposte sulle successioni.
    -Trust e Fondazioni: Proteggono il patrimonio aziendale e ne facilitano il trasferimento ordinato.
    -Polizze Assicurative sulla Vita: Garantire la liquidità necessaria per evitare vendite forzate di asset aziendali.

    2. Rimodulazione del Capitale Sociale e Imposte sulle Società
    Ottimizzare la struttura del capitale sociale può ridurre il carico fiscale delle società familiari.
    Strumenti Utili:
    -Holding Familiare: Consente una gestione fiscale favorevole e ottimizza la distribuzione dei dividendi.
    -Pianificazione della Deduzione Fiscale: Sfruttare le deduzioni fiscali per ricerca, sviluppo e formazione.

    3. Incentivi Fiscali per Investimenti in Sostenibilità
    Investire in sostenibilità non solo migliora la reputazione aziendale, ma offre vantaggi fiscali.
    Strumenti Utili:
    -Crediti d’Imposta per Green Economy: Incentivi per energie rinnovabili e tecnologie ecologiche.
    -Incentivi per R&D: Sgravi fiscali per l’innovazione tecnologica.

    4. Ottimizzazione delle Imposte sul Lavoro
    Gestire le imposte sul lavoro è cruciale per ottimizzare i costi aziendali.
    Strumenti Utili:
    -Piani di Stock Option e Benefit Aziendali: Vantaggi fiscali per fidelizzare i talenti.
    -Contratti di Lavoro a Tempo Indeterminato: Sgravi fiscali sui contratti stabili.

    5. Ottimizzazione della Struttura del Debito
    Un debito ben gestito migliora la liquidità e porta vantaggi fiscali.
    Strumenti Utili:
    -Leverage Fiscale: Dedurre gli interessi passivi per ridurre la base imponibile.
    -Finanziamenti Agevolati e Subordinati: Migliorano la posizione fiscale e riducono il carico delle imposte.

    6. Piani di Incentivazione Fiscale per la Crescita
    Incentivare la crescita attraverso specifici benefici fiscali può assicurare la continuità aziendale.
    Strumenti Utili:
    -Finanziamenti Agevolati per Start-up e PMI Innovative: Agevolazioni fiscali su ricerca e sviluppo.
    -Credito d’Imposta per Innovazione: Per stimolare l’adozione di nuove tecnologie.

    Gli strumenti fiscali sono essenziali per ottimizzare la gestione patrimoniale e la continuità aziendale. Una pianificazione fiscale efficace consente di ridurre il carico fiscale, affrontare il passaggio generazionale e superare le sfide economiche. Collaborare con esperti fiscali e legali è fondamentale per adottare soluzioni adeguate alle esigenze aziendali.

    #GestionePatrimoniale #PianificazioneFiscale #SuccessioneAziendale #OttimizzazioneFiscale #IncentiviFiscali #Sostenibilità #PMI #StrategieFiscali #FamilyBusiness #InnovazioneFiscale



    La gestione patrimoniale e la pianificazione fiscale sono elementi cruciali per garantire la continuità aziendale, la crescita e la protezione del patrimonio familiare e aziendale. In un contesto economico complesso, l’adozione di strumenti fiscali efficaci può aiutare a ridurre il carico fiscale, ottimizzare le risorse finanziarie e preparare l’impresa per il futuro. Ecco alcuni degli strumenti fiscali che le aziende possono adottare: 1. Pianificazione Successoria e Strumenti Fiscali La pianificazione della successione è fondamentale per garantire la continuità dell’impresa familiare. L’utilizzo di strumenti fiscali adeguati aiuta a ridurre i costi e semplificare la transizione. Strumenti Utili: -Donazioni e Passaggi Generazionali: Le donazioni in vita possono ridurre le imposte sulle successioni. -Trust e Fondazioni: Proteggono il patrimonio aziendale e ne facilitano il trasferimento ordinato. -Polizze Assicurative sulla Vita: Garantire la liquidità necessaria per evitare vendite forzate di asset aziendali. 2. Rimodulazione del Capitale Sociale e Imposte sulle Società Ottimizzare la struttura del capitale sociale può ridurre il carico fiscale delle società familiari. Strumenti Utili: -Holding Familiare: Consente una gestione fiscale favorevole e ottimizza la distribuzione dei dividendi. -Pianificazione della Deduzione Fiscale: Sfruttare le deduzioni fiscali per ricerca, sviluppo e formazione. 3. Incentivi Fiscali per Investimenti in Sostenibilità Investire in sostenibilità non solo migliora la reputazione aziendale, ma offre vantaggi fiscali. Strumenti Utili: -Crediti d’Imposta per Green Economy: Incentivi per energie rinnovabili e tecnologie ecologiche. -Incentivi per R&D: Sgravi fiscali per l’innovazione tecnologica. 4. Ottimizzazione delle Imposte sul Lavoro Gestire le imposte sul lavoro è cruciale per ottimizzare i costi aziendali. Strumenti Utili: -Piani di Stock Option e Benefit Aziendali: Vantaggi fiscali per fidelizzare i talenti. -Contratti di Lavoro a Tempo Indeterminato: Sgravi fiscali sui contratti stabili. 5. Ottimizzazione della Struttura del Debito Un debito ben gestito migliora la liquidità e porta vantaggi fiscali. Strumenti Utili: -Leverage Fiscale: Dedurre gli interessi passivi per ridurre la base imponibile. -Finanziamenti Agevolati e Subordinati: Migliorano la posizione fiscale e riducono il carico delle imposte. 6. Piani di Incentivazione Fiscale per la Crescita Incentivare la crescita attraverso specifici benefici fiscali può assicurare la continuità aziendale. Strumenti Utili: -Finanziamenti Agevolati per Start-up e PMI Innovative: Agevolazioni fiscali su ricerca e sviluppo. -Credito d’Imposta per Innovazione: Per stimolare l’adozione di nuove tecnologie. Gli strumenti fiscali sono essenziali per ottimizzare la gestione patrimoniale e la continuità aziendale. Una pianificazione fiscale efficace consente di ridurre il carico fiscale, affrontare il passaggio generazionale e superare le sfide economiche. Collaborare con esperti fiscali e legali è fondamentale per adottare soluzioni adeguate alle esigenze aziendali. #GestionePatrimoniale #PianificazioneFiscale #SuccessioneAziendale #OttimizzazioneFiscale #IncentiviFiscali #Sostenibilità #PMI #StrategieFiscali #FamilyBusiness #InnovazioneFiscale
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  • Il ruolo del commercialista nella gestione delle risorse umane e dei costi del lavoro a livello globale è cruciale. In un contesto internazionale, dove le normative fiscali e del lavoro variano da paese a paese, il commercialista si configura come la figura centrale per garantire che l’impresa rispetti tutte le leggi locali e ottimizzi i costi legati al personale.

    1. Conoscenza delle Normative Fiscali e del Lavoro
    Il commercialista deve avere una conoscenza approfondita delle normative del lavoro e fiscali in ogni giurisdizione in cui l'impresa opera. Deve monitorare le leggi locali, che possono riguardare stipendi minimi, orari di lavoro, benefit obbligatori e contribuzioni previdenziali, e applicare correttamente queste leggi per evitare sanzioni o contenziosi.

    2. Calcolo e Ottimizzazione dei Costi del Lavoro
    Il commercialista è responsabile del calcolo accurato del costo totale del lavoro, che include il salario base, i benefit, le contribuzioni sociali e le imposte sui salari. L’obiettivo è garantire che l’azienda sia conforme, ma anche che ottimizzi i costi, ad esempio sfruttando opportunità fiscali o benefici non tassabili. Una corretta pianificazione può ridurre il peso fiscale complessivo dell’impresa.

    3. Gestione della Tassazione dei Salari
    Un aspetto fondamentale del ruolo del commercialista è il corretto calcolo e la gestione della tassazione sui salari. Ogni paese ha aliquote diverse e sistemi di trattenuta fiscale specifici. Il commercialista deve assicurarsi che le imposte siano calcolate correttamente, evitando errori che potrebbero portare a sanzioni, e che le dichiarazioni siano presentate puntualmente.

    4. Contribuzioni Previdenziali e Welfare Sociale
    Le contribuzioni previdenziali variano notevolmente tra i paesi, e il commercialista deve essere in grado di calcolare correttamente le contribuzioni da versare per ciascun dipendente in base alle normative locali. Deve anche gestire la corretta allocazione delle risorse per il welfare sociale, evitando eventuali penalità per il mancato pagamento.

    5. Gestione della Mobilità Internazionale dei Dipendenti
    Quando un dipendente viene trasferito da una giurisdizione a un’altra, il commercialista deve gestire la tassazione internazionale e le contribuzioni previdenziali in modo che il dipendente sia correttamente trattato fiscalmente sia nel paese di origine che in quello di destinazione. La gestione di eventuali trattati contro la doppia imposizione è essenziale per evitare errori fiscali e ottimizzare le risorse.

    6. Adeguamento alle Leggi in Evoluzione
    Le normative fiscali e del lavoro cambiano frequentemente, soprattutto a livello internazionale. Il commercialista ha il compito di tenersi costantemente aggiornato sugli sviluppi normativi e di adattare le politiche aziendali alle nuove leggi, garantendo la conformità continua e riducendo i rischi legali e fiscali.

    7. Consulenza Strategica
    Oltre a garantire la compliance, il commercialista fornisce una consulenza strategica che aiuta l'impresa a ottimizzare i costi legati al lavoro. Questo può includere la gestione di benefit non tassabili, l’identificazione di vantaggi fiscali per i dipendenti o l’utilizzo di piani di compensazione e benefit che riducono l’impatto fiscale complessivo dell’impresa.

    In sintesi, il commercialista è una figura fondamentale nella gestione delle risorse umane a livello globale. Garantisce che l’impresa rispetti le normative fiscali e del lavoro di ciascun paese in cui opera, ottimizza i costituti del lavoro, gestisce la tassazione dei salari e minimizza il rischio fiscale. La sua esperienza e competenza sono indispensabili per garantire una gestione efficiente e legale dei costi legati al personale, proteggendo l’impresa da problematiche fiscali e legali.

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    Il ruolo del commercialista nella gestione delle risorse umane e dei costi del lavoro a livello globale è cruciale. In un contesto internazionale, dove le normative fiscali e del lavoro variano da paese a paese, il commercialista si configura come la figura centrale per garantire che l’impresa rispetti tutte le leggi locali e ottimizzi i costi legati al personale. 1. Conoscenza delle Normative Fiscali e del Lavoro Il commercialista deve avere una conoscenza approfondita delle normative del lavoro e fiscali in ogni giurisdizione in cui l'impresa opera. Deve monitorare le leggi locali, che possono riguardare stipendi minimi, orari di lavoro, benefit obbligatori e contribuzioni previdenziali, e applicare correttamente queste leggi per evitare sanzioni o contenziosi. 2. Calcolo e Ottimizzazione dei Costi del Lavoro Il commercialista è responsabile del calcolo accurato del costo totale del lavoro, che include il salario base, i benefit, le contribuzioni sociali e le imposte sui salari. L’obiettivo è garantire che l’azienda sia conforme, ma anche che ottimizzi i costi, ad esempio sfruttando opportunità fiscali o benefici non tassabili. Una corretta pianificazione può ridurre il peso fiscale complessivo dell’impresa. 3. Gestione della Tassazione dei Salari Un aspetto fondamentale del ruolo del commercialista è il corretto calcolo e la gestione della tassazione sui salari. Ogni paese ha aliquote diverse e sistemi di trattenuta fiscale specifici. Il commercialista deve assicurarsi che le imposte siano calcolate correttamente, evitando errori che potrebbero portare a sanzioni, e che le dichiarazioni siano presentate puntualmente. 4. Contribuzioni Previdenziali e Welfare Sociale Le contribuzioni previdenziali variano notevolmente tra i paesi, e il commercialista deve essere in grado di calcolare correttamente le contribuzioni da versare per ciascun dipendente in base alle normative locali. Deve anche gestire la corretta allocazione delle risorse per il welfare sociale, evitando eventuali penalità per il mancato pagamento. 5. Gestione della Mobilità Internazionale dei Dipendenti Quando un dipendente viene trasferito da una giurisdizione a un’altra, il commercialista deve gestire la tassazione internazionale e le contribuzioni previdenziali in modo che il dipendente sia correttamente trattato fiscalmente sia nel paese di origine che in quello di destinazione. La gestione di eventuali trattati contro la doppia imposizione è essenziale per evitare errori fiscali e ottimizzare le risorse. 6. Adeguamento alle Leggi in Evoluzione Le normative fiscali e del lavoro cambiano frequentemente, soprattutto a livello internazionale. Il commercialista ha il compito di tenersi costantemente aggiornato sugli sviluppi normativi e di adattare le politiche aziendali alle nuove leggi, garantendo la conformità continua e riducendo i rischi legali e fiscali. 7. Consulenza Strategica Oltre a garantire la compliance, il commercialista fornisce una consulenza strategica che aiuta l'impresa a ottimizzare i costi legati al lavoro. Questo può includere la gestione di benefit non tassabili, l’identificazione di vantaggi fiscali per i dipendenti o l’utilizzo di piani di compensazione e benefit che riducono l’impatto fiscale complessivo dell’impresa. In sintesi, il commercialista è una figura fondamentale nella gestione delle risorse umane a livello globale. Garantisce che l’impresa rispetti le normative fiscali e del lavoro di ciascun paese in cui opera, ottimizza i costituti del lavoro, gestisce la tassazione dei salari e minimizza il rischio fiscale. La sua esperienza e competenza sono indispensabili per garantire una gestione efficiente e legale dei costi legati al personale, proteggendo l’impresa da problematiche fiscali e legali. #RuoloDelCommercialista #GestioneRisorseUmane #CostiDelLavoro #TassazioneDeiSalari #ContribuzioniPrevidenziali #ComplianceLavoro #OttimizzazioneFiscale #MobilitàInternazionale
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