• L’importanza di adattare il contenuto social ai mercati esteri: consigli pratici
    Quando ho iniziato a espandere la mia presenza digitale oltre i confini nazionali, ho capito subito che non basta tradurre i contenuti per avere successo all’estero. Ogni mercato ha le sue peculiarità culturali, linguistiche e di consumo che influenzano il modo in cui il pubblico interagisce con i contenuti social.

    Adattare il contenuto social ai mercati esteri è una strategia fondamentale per costruire relazioni autentiche, aumentare l’engagement e far crescere il tuo brand in modo sostenibile. Ecco i consigli pratici che seguo e che ti consiglio di mettere in pratica.

    1. Studia il contesto culturale
    Prima di creare contenuti per un nuovo mercato, approfondisco la cultura locale: valori, tabù, umorismo e tendenze. Questo evita errori e crea contenuti che parlano davvero al pubblico.

    2. Adatta il linguaggio, non solo la lingua
    Non si tratta solo di tradurre parola per parola, ma di usare espressioni, slang e modi di dire che il pubblico locale usa quotidianamente. Così il messaggio risulta naturale e coinvolgente.

    3. Scegli i formati giusti per ogni mercato
    Alcuni mercati preferiscono video brevi, altri post testuali o immagini. Analizzo le piattaforme più usate e i formati che generano più engagement nel mercato target, e adatto la mia strategia di conseguenza.

    4. Rispetta le festività e gli eventi locali
    Integro nei contenuti temi legati a festività, ricorrenze e eventi locali, mostrando attenzione e vicinanza al pubblico estero.

    5. Testa e ottimizza
    L’adattamento non è un processo statico. Uso analytics e feedback diretti per capire cosa funziona e cosa no, e modifico i contenuti per massimizzare risultati e relazioni.

    Adattare i contenuti social ai mercati esteri è un investimento che paga in credibilità, engagement e crescita del brand.
    Non avere paura di personalizzare, studiare e testare: è la chiave per diventare un player globale autentico e di successo.

    #socialmedia #internazionalizzazione #contentmarketing #personalbranding #digitalstrategy #marketingglobale #impresadigitale #impresabiz

    L’importanza di adattare il contenuto social ai mercati esteri: consigli pratici Quando ho iniziato a espandere la mia presenza digitale oltre i confini nazionali, ho capito subito che non basta tradurre i contenuti per avere successo all’estero. Ogni mercato ha le sue peculiarità culturali, linguistiche e di consumo che influenzano il modo in cui il pubblico interagisce con i contenuti social. Adattare il contenuto social ai mercati esteri è una strategia fondamentale per costruire relazioni autentiche, aumentare l’engagement e far crescere il tuo brand in modo sostenibile. Ecco i consigli pratici che seguo e che ti consiglio di mettere in pratica. 1. Studia il contesto culturale Prima di creare contenuti per un nuovo mercato, approfondisco la cultura locale: valori, tabù, umorismo e tendenze. Questo evita errori e crea contenuti che parlano davvero al pubblico. 2. Adatta il linguaggio, non solo la lingua Non si tratta solo di tradurre parola per parola, ma di usare espressioni, slang e modi di dire che il pubblico locale usa quotidianamente. Così il messaggio risulta naturale e coinvolgente. 3. Scegli i formati giusti per ogni mercato Alcuni mercati preferiscono video brevi, altri post testuali o immagini. Analizzo le piattaforme più usate e i formati che generano più engagement nel mercato target, e adatto la mia strategia di conseguenza. 4. Rispetta le festività e gli eventi locali Integro nei contenuti temi legati a festività, ricorrenze e eventi locali, mostrando attenzione e vicinanza al pubblico estero. 5. Testa e ottimizza L’adattamento non è un processo statico. Uso analytics e feedback diretti per capire cosa funziona e cosa no, e modifico i contenuti per massimizzare risultati e relazioni. Adattare i contenuti social ai mercati esteri è un investimento che paga in credibilità, engagement e crescita del brand. Non avere paura di personalizzare, studiare e testare: è la chiave per diventare un player globale autentico e di successo. #socialmedia #internazionalizzazione #contentmarketing #personalbranding #digitalstrategy #marketingglobale #impresadigitale #impresabiz
    0 Commenti 0 Condivisioni 227 Viste 0 Recensioni
  • Dall’influencer all’imprenditrice: la mia transizione spiegata passo dopo passo

    Quando ho iniziato a pubblicare contenuti sui social, non avevo un piano preciso. Avevo passione, creatività e il desiderio di condividere. Quello che non sapevo è che stavo gettando le basi di un vero e proprio business.

    Diventare influencer è stato il primo passo. Diventare imprenditrice è stato il salto successivo: non immediato, né facile, ma necessario. Oggi voglio raccontarvi come ho trasformato una carriera digitale in un’attività imprenditoriale solida, sostenibile e scalabile.

    1. Ho cambiato prospettiva: da contenuto a strategia
    All’inizio creavo contenuti per piacere, per esprimermi, per “esserci”. Poi ho capito: ogni contenuto ha un potenziale commerciale, ma solo se inserito in una strategia chiara. Ho iniziato a pianificare i miei contenuti in funzione di obiettivi precisi: generare lead, lanciare prodotti, posizionare il mio brand.

    2. Ho definito un modello di business
    Collaborazioni e sponsorizzazioni erano solo una parte del puzzle. Mi sono chiesta: Come posso rendere questa attività indipendente dalle piattaforme e dagli algoritmi?
    La risposta è arrivata costruendo prodotti miei (digitali e fisici), creando una community attiva, sviluppando servizi a pagamento e diversificando le fonti di reddito.

    3. Ho messo in ordine le fondamenta legali e fiscali
    Passare da “freelance digitale” a vera imprenditrice ha richiesto scelte concrete: apertura di una partita IVA strutturata, gestione della contabilità, registrazione del marchio, contratti per le collaborazioni. Ho iniziato a trattare il mio lavoro con la serietà di una PMI.

    4. Ho creato un team
    Il momento più delicato è stato accettare che non posso fare tutto da sola. Ho assunto (prima part-time, poi stabilmente) figure chiave: un’assistente virtuale, un commercialista specializzato in digital business, un social media manager. Il team mi ha liberata dal “fare” per concentrarmi sul “costruire”.

    5. Ho trasformato la mia community in clienti e ambasciatori
    Essere influencer significa avere attenzione. Essere imprenditrice significa trasformare quell’attenzione in valore. Ho iniziato ad ascoltare davvero la mia community: cosa desiderano, cosa manca sul mercato, cosa posso offrire io in modo unico. Da lì sono nati i miei primi prodotti proprietari: e-book, percorsi formativi, eventi esclusivi.

    Oggi non sono solo una creatrice di contenuti: sono a capo di un brand, di una missione, di una piccola azienda in crescita.
    Il mio consiglio? Se sei un* creator e senti che è arrivato il momento di fare il salto: non aspettare che “venga l’occasione”. Trattati fin da subito come un* imprenditor* e costruisci, passo dopo passo, la tua impresa digitale.

    #impresadigitale #influencermarketing #businessonline #digitalstrategy #startup #personalbrand #creatoredivalore #carriera #imprenditoriafemminile #impresabiz

    Dall’influencer all’imprenditrice: la mia transizione spiegata passo dopo passo Quando ho iniziato a pubblicare contenuti sui social, non avevo un piano preciso. Avevo passione, creatività e il desiderio di condividere. Quello che non sapevo è che stavo gettando le basi di un vero e proprio business. Diventare influencer è stato il primo passo. Diventare imprenditrice è stato il salto successivo: non immediato, né facile, ma necessario. Oggi voglio raccontarvi come ho trasformato una carriera digitale in un’attività imprenditoriale solida, sostenibile e scalabile. 1. Ho cambiato prospettiva: da contenuto a strategia All’inizio creavo contenuti per piacere, per esprimermi, per “esserci”. Poi ho capito: ogni contenuto ha un potenziale commerciale, ma solo se inserito in una strategia chiara. Ho iniziato a pianificare i miei contenuti in funzione di obiettivi precisi: generare lead, lanciare prodotti, posizionare il mio brand. 2. Ho definito un modello di business Collaborazioni e sponsorizzazioni erano solo una parte del puzzle. Mi sono chiesta: Come posso rendere questa attività indipendente dalle piattaforme e dagli algoritmi? La risposta è arrivata costruendo prodotti miei (digitali e fisici), creando una community attiva, sviluppando servizi a pagamento e diversificando le fonti di reddito. 3. Ho messo in ordine le fondamenta legali e fiscali Passare da “freelance digitale” a vera imprenditrice ha richiesto scelte concrete: apertura di una partita IVA strutturata, gestione della contabilità, registrazione del marchio, contratti per le collaborazioni. Ho iniziato a trattare il mio lavoro con la serietà di una PMI. 4. Ho creato un team Il momento più delicato è stato accettare che non posso fare tutto da sola. Ho assunto (prima part-time, poi stabilmente) figure chiave: un’assistente virtuale, un commercialista specializzato in digital business, un social media manager. Il team mi ha liberata dal “fare” per concentrarmi sul “costruire”. 5. Ho trasformato la mia community in clienti e ambasciatori Essere influencer significa avere attenzione. Essere imprenditrice significa trasformare quell’attenzione in valore. Ho iniziato ad ascoltare davvero la mia community: cosa desiderano, cosa manca sul mercato, cosa posso offrire io in modo unico. Da lì sono nati i miei primi prodotti proprietari: e-book, percorsi formativi, eventi esclusivi. Oggi non sono solo una creatrice di contenuti: sono a capo di un brand, di una missione, di una piccola azienda in crescita. Il mio consiglio? Se sei un* creator e senti che è arrivato il momento di fare il salto: non aspettare che “venga l’occasione”. Trattati fin da subito come un* imprenditor* e costruisci, passo dopo passo, la tua impresa digitale. #impresadigitale #influencermarketing #businessonline #digitalstrategy #startup #personalbrand #creatoredivalore #carriera #imprenditoriafemminile #impresabiz
    0 Commenti 0 Condivisioni 399 Viste 0 Recensioni
  • Email Marketing: Strategie Efficaci per le Microimpres

    Noi di Impresa.biz sappiamo che per le microimprese ogni contatto con il cliente conta e l’email marketing rimane uno degli strumenti più efficaci e a basso costo per costruire relazioni durature e aumentare le vendite.

    Anche senza grandi budget, è possibile realizzare campagne di email marketing che coinvolgono e fidelizzano la clientela. Ecco alcune strategie che adottiamo e suggeriamo.

    1. Costruire una Lista di Contatti Qualificata
    La base di ogni campagna di successo è una lista di contatti che hanno espresso interesse per il tuo prodotto o servizio. Evitiamo di acquistare liste generiche e preferiamo raccogliere email tramite iscrizioni volontarie, eventi, sito web e social media.

    2. Segmentare il Pubblico
    Non tutti i clienti sono uguali. Dividiamo la lista in gruppi in base a caratteristiche, interessi o comportamenti per inviare messaggi più mirati e rilevanti.

    3. Creare Contenuti Personalizzati e di Valore
    Le email devono offrire qualcosa di utile: consigli, offerte esclusive, aggiornamenti o contenuti educativi. Personalizzare l’oggetto e il messaggio aumenta l’apertura e il coinvolgimento.

    4. Automatizzare le Campagne
    Utilizziamo strumenti di email marketing per automatizzare invii, follow-up e messaggi di benvenuto. Questo consente di mantenere un contatto costante senza doverlo gestire manualmente ogni volta.

    5. Monitorare i Risultati e Ottimizzare
    Analizziamo metriche come tassi di apertura, click e conversioni per capire cosa funziona e migliorare continuamente le campagne.

    Noi di Impresa.biz siamo convinti che un email marketing ben strutturato possa trasformare una microimpresa, rendendola più vicina ai clienti e più efficace nelle vendite. Con le giuste strategie e un po’ di pratica, anche una piccola realtà può ottenere grandi risultati.

    #EmailMarketing #Microimprese #ImpresaBiz #MarketingDigitale #FidelizzazioneClienti #AutomazioneMarketing #ContenutiPersonalizzati #BusinessGrowth #PMI #DigitalStrategy
    Email Marketing: Strategie Efficaci per le Microimpres Noi di Impresa.biz sappiamo che per le microimprese ogni contatto con il cliente conta e l’email marketing rimane uno degli strumenti più efficaci e a basso costo per costruire relazioni durature e aumentare le vendite. Anche senza grandi budget, è possibile realizzare campagne di email marketing che coinvolgono e fidelizzano la clientela. Ecco alcune strategie che adottiamo e suggeriamo. 1. Costruire una Lista di Contatti Qualificata La base di ogni campagna di successo è una lista di contatti che hanno espresso interesse per il tuo prodotto o servizio. Evitiamo di acquistare liste generiche e preferiamo raccogliere email tramite iscrizioni volontarie, eventi, sito web e social media. 2. Segmentare il Pubblico Non tutti i clienti sono uguali. Dividiamo la lista in gruppi in base a caratteristiche, interessi o comportamenti per inviare messaggi più mirati e rilevanti. 3. Creare Contenuti Personalizzati e di Valore Le email devono offrire qualcosa di utile: consigli, offerte esclusive, aggiornamenti o contenuti educativi. Personalizzare l’oggetto e il messaggio aumenta l’apertura e il coinvolgimento. 4. Automatizzare le Campagne Utilizziamo strumenti di email marketing per automatizzare invii, follow-up e messaggi di benvenuto. Questo consente di mantenere un contatto costante senza doverlo gestire manualmente ogni volta. 5. Monitorare i Risultati e Ottimizzare Analizziamo metriche come tassi di apertura, click e conversioni per capire cosa funziona e migliorare continuamente le campagne. Noi di Impresa.biz siamo convinti che un email marketing ben strutturato possa trasformare una microimpresa, rendendola più vicina ai clienti e più efficace nelle vendite. Con le giuste strategie e un po’ di pratica, anche una piccola realtà può ottenere grandi risultati. #EmailMarketing #Microimprese #ImpresaBiz #MarketingDigitale #FidelizzazioneClienti #AutomazioneMarketing #ContenutiPersonalizzati #BusinessGrowth #PMI #DigitalStrategy
    0 Commenti 0 Condivisioni 298 Viste 0 Recensioni
  • Leadership in Azienda: Come Motivare un Team nel 2025

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto la motivazione del team sia un elemento cruciale per il successo di qualsiasi impresa, specialmente nel 2025, anno in cui il lavoro agile, la tecnologia e il benessere sul posto di lavoro giocano un ruolo sempre più centrale.

    Motivare il team non significa solo offrire incentivi economici, ma adottare un approccio umano e strategico che valorizzi ogni persona e stimoli l’impegno quotidiano.

    Ecco alcune strategie chiave che adottiamo e consigliamo per una leadership efficace e motivante.

    1. Comunicazione Trasparente e Costante
    La comunicazione aperta crea fiducia e fa sentire ogni collaboratore parte integrante del progetto aziendale.
    Noi crediamo nel coinvolgimento continuo attraverso riunioni regolari, feedback sinceri e condivisione degli obiettivi.

    2. Valorizzare i Talenti e le Competenze
    Ogni membro del team ha punti di forza unici. Ascoltiamo, osserviamo e promuoviamo lo sviluppo personale e professionale di ciascuno, favorendo percorsi di formazione e crescita.

    3. Flessibilità e Benessere
    Nel 2025 la flessibilità oraria e la possibilità di lavorare da remoto sono leve importanti per mantenere alta la motivazione.
    Noi incoraggiamo un equilibrio sano tra vita privata e lavoro, perché sappiamo che persone felici lavorano meglio.

    4. Riconoscimento e Feedback Positivo
    Celebrando i risultati, anche quelli piccoli, si rafforza la motivazione e il senso di appartenenza.
    Un semplice “grazie” o un riconoscimento pubblico possono fare la differenza.

    5. Creare un Ambiente Collaborativo e Inclusivo
    Promuovere la collaborazione e il rispetto reciproco aiuta a costruire un clima aziendale positivo, dove ogni persona si sente valorizzata e libera di esprimere idee.

    Noi di Impresa.biz crediamo che la leadership del futuro sia quella che mette al centro le persone, la comunicazione e la crescita continua. Motivare un team nel 2025 significa combinare tecnologia, empatia e strategie concrete per costruire un’impresa solida e dinamica.

    #Leadership2025 #MotivazioneTeam #ImpresaBiz #PMI #BenessereLavoro #TeamManagement #LavoroAgile #CrescitaPersonale #ComunicazioneAziendale #SoftSkills

    Leadership in Azienda: Come Motivare un Team nel 2025 Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto la motivazione del team sia un elemento cruciale per il successo di qualsiasi impresa, specialmente nel 2025, anno in cui il lavoro agile, la tecnologia e il benessere sul posto di lavoro giocano un ruolo sempre più centrale. Motivare il team non significa solo offrire incentivi economici, ma adottare un approccio umano e strategico che valorizzi ogni persona e stimoli l’impegno quotidiano. Ecco alcune strategie chiave che adottiamo e consigliamo per una leadership efficace e motivante. 1. Comunicazione Trasparente e Costante La comunicazione aperta crea fiducia e fa sentire ogni collaboratore parte integrante del progetto aziendale. Noi crediamo nel coinvolgimento continuo attraverso riunioni regolari, feedback sinceri e condivisione degli obiettivi. 2. Valorizzare i Talenti e le Competenze Ogni membro del team ha punti di forza unici. Ascoltiamo, osserviamo e promuoviamo lo sviluppo personale e professionale di ciascuno, favorendo percorsi di formazione e crescita. 3. Flessibilità e Benessere Nel 2025 la flessibilità oraria e la possibilità di lavorare da remoto sono leve importanti per mantenere alta la motivazione. Noi incoraggiamo un equilibrio sano tra vita privata e lavoro, perché sappiamo che persone felici lavorano meglio. 4. Riconoscimento e Feedback Positivo Celebrando i risultati, anche quelli piccoli, si rafforza la motivazione e il senso di appartenenza. Un semplice “grazie” o un riconoscimento pubblico possono fare la differenza. 5. Creare un Ambiente Collaborativo e Inclusivo Promuovere la collaborazione e il rispetto reciproco aiuta a costruire un clima aziendale positivo, dove ogni persona si sente valorizzata e libera di esprimere idee. Noi di Impresa.biz crediamo che la leadership del futuro sia quella che mette al centro le persone, la comunicazione e la crescita continua. Motivare un team nel 2025 significa combinare tecnologia, empatia e strategie concrete per costruire un’impresa solida e dinamica. #Leadership2025 #MotivazioneTeam #ImpresaBiz #PMI #BenessereLavoro #TeamManagement #LavoroAgile #CrescitaPersonale #ComunicazioneAziendale #SoftSkills
    0 Commenti 0 Condivisioni 425 Viste 0 Recensioni
  • Bonus, Crediti d’Imposta e Agevolazioni Fiscali: Cosa Cambia nel 2025

    Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia fondamentale per le PMI rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali offerte dalla Legge di Bilancio 2025. Quest’anno, il panorama delle agevolazioni si arricchisce di nuove misure e di modifiche a quelle esistenti, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese italiane.

    Transizione 5.0: Nuove Opportunità per Innovare
    Il Piano Transizione 5.0 è stato potenziato con l’introduzione di nuove aliquote per gli investimenti in beni strumentali:
    -35% per investimenti fino a 10 milioni di euro
    -5% per la quota eccedente, fino a un massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa
    Inoltre, è stata introdotta una maggiorazione del 150% per i moduli fotovoltaici avanzati prodotti nell’UE, al fine di incentivare l’adozione di tecnologie energetiche più efficienti .

    Nuovo Patent Box: Detrazione al 110%
    Il regime Patent Box è stato riformato per semplificarne l’applicazione e renderlo più accessibile alle PMI. La detrazione è stata elevata al 110% per le spese relative a ricerca, sviluppo, consulenze e protezione di beni immateriali come brevetti, software e marchi, incentivando così l’innovazione tecnologica e la valorizzazione della proprietà intellettuale .

    Credito d’Imposta ZES: Proroga e Nuove Modalità
    Il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) è stato prorogato fino al 15 novembre 2025, con un budget complessivo di 2,2 miliardi di euro. Le imprese interessate dovranno inviare due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: una tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando le spese ammissibili sostenute, e una seconda tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, per confermare l’avvenuta realizzazione degli investimenti .

    IRES Premiale: Aliquota Ridotta al 20%
    Per il periodo d’imposta 2025, l’aliquota IRES è stata ridotta al 20% per le società che rispettano determinati parametri di sostenibilità e occupazione, come:
    -Destinazione a riserva dell’80% degli utili 2024
    -Investimento di almeno il 30% degli utili accantonati in beni strumentali
    -Rispetto di requisiti occupazionali e nuove assunzioni

    Bonus per le Imprese Agricole
    Le imprese agricole giovanili e i giovani imprenditori agricoli under 40 possono beneficiare di un regime fiscale agevolato, con un’imposta sostitutiva del 12,5% sul reddito d’impresa, introdotto dalla Legge n. 36 del 15 marzo 2024 .

    Altre Novità Rilevanti
    Credito d’imposta per la quotazione delle PMI: prorogato fino al 31 dicembre 2027, con un credito d’imposta al 50% delle spese di consulenza sostenute per l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione .

    Credito d’imposta per il restauro degli immobili di interesse storico: riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% per le spese sostenute nel 2025, 2026 e 2027 per la manutenzione, protezione o restauro di immobili di interesse storico e artistico .

    Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza: esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un limite massimo di 8.000 euro annui, per le assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato .

    Il 2025 offre alle PMI italiane numerose opportunità fiscali per investire in innovazione, sostenibilità e crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti nell’individuare le agevolazioni più adatte alla tua impresa e a guidarti nel processo di accesso a tali incentivi.

    #️⃣
    #LeggeDiBilancio2025 #IncentiviFiscali #PMI #CreditoDImposta #Innovazione #Sostenibilità #TransizioneDigitale #ZES #PatentBox #IRESPremiale #AgevolazioniFiscali

    Se desideri una consulenza personalizzata o una guida pratica per accedere a queste agevolazioni, contattaci. Saremo lieti di aiutarti a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2025.
    Bonus, Crediti d’Imposta e Agevolazioni Fiscali: Cosa Cambia nel 2025 Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia fondamentale per le PMI rimanere aggiornati sulle opportunità fiscali offerte dalla Legge di Bilancio 2025. Quest’anno, il panorama delle agevolazioni si arricchisce di nuove misure e di modifiche a quelle esistenti, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese italiane. 🔧 Transizione 5.0: Nuove Opportunità per Innovare Il Piano Transizione 5.0 è stato potenziato con l’introduzione di nuove aliquote per gli investimenti in beni strumentali: -35% per investimenti fino a 10 milioni di euro -5% per la quota eccedente, fino a un massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa Inoltre, è stata introdotta una maggiorazione del 150% per i moduli fotovoltaici avanzati prodotti nell’UE, al fine di incentivare l’adozione di tecnologie energetiche più efficienti . 🧪 Nuovo Patent Box: Detrazione al 110% Il regime Patent Box è stato riformato per semplificarne l’applicazione e renderlo più accessibile alle PMI. La detrazione è stata elevata al 110% per le spese relative a ricerca, sviluppo, consulenze e protezione di beni immateriali come brevetti, software e marchi, incentivando così l’innovazione tecnologica e la valorizzazione della proprietà intellettuale . 🏭 Credito d’Imposta ZES: Proroga e Nuove Modalità Il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) è stato prorogato fino al 15 novembre 2025, con un budget complessivo di 2,2 miliardi di euro. Le imprese interessate dovranno inviare due comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: una tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando le spese ammissibili sostenute, e una seconda tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, per confermare l’avvenuta realizzazione degli investimenti . 🌿 IRES Premiale: Aliquota Ridotta al 20% Per il periodo d’imposta 2025, l’aliquota IRES è stata ridotta al 20% per le società che rispettano determinati parametri di sostenibilità e occupazione, come: -Destinazione a riserva dell’80% degli utili 2024 -Investimento di almeno il 30% degli utili accantonati in beni strumentali -Rispetto di requisiti occupazionali e nuove assunzioni 🧑‍🌾 Bonus per le Imprese Agricole Le imprese agricole giovanili e i giovani imprenditori agricoli under 40 possono beneficiare di un regime fiscale agevolato, con un’imposta sostitutiva del 12,5% sul reddito d’impresa, introdotto dalla Legge n. 36 del 15 marzo 2024 . 📈 Altre Novità Rilevanti Credito d’imposta per la quotazione delle PMI: prorogato fino al 31 dicembre 2027, con un credito d’imposta al 50% delle spese di consulenza sostenute per l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione . Credito d’imposta per il restauro degli immobili di interesse storico: riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% per le spese sostenute nel 2025, 2026 e 2027 per la manutenzione, protezione o restauro di immobili di interesse storico e artistico . Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza: esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un limite massimo di 8.000 euro annui, per le assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato . Il 2025 offre alle PMI italiane numerose opportunità fiscali per investire in innovazione, sostenibilità e crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti nell’individuare le agevolazioni più adatte alla tua impresa e a guidarti nel processo di accesso a tali incentivi. #️⃣ #LeggeDiBilancio2025 #IncentiviFiscali #PMI #CreditoDImposta #Innovazione #Sostenibilità #TransizioneDigitale #ZES #PatentBox #IRESPremiale #AgevolazioniFiscali Se desideri una consulenza personalizzata o una guida pratica per accedere a queste agevolazioni, contattaci. Saremo lieti di aiutarti a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2025.
    0 Commenti 0 Condivisioni 423 Viste 0 Recensioni
  • Logistica internazionale per PMI: come non perdere tempo (e soldi)

    Noi di Impresa.biz lo vediamo spesso: un buon prodotto, un cliente estero interessato… e poi tutto si complica per colpa della logistica. Per una PMI, gestire le spedizioni internazionali può diventare una fonte di costi imprevisti, ritardi e perfino perdita di clienti. Eppure, con il giusto approccio, la logistica può diventare un punto di forza e non un freno.

    Ecco i nostri consigli pratici per affrontare la logistica internazionale con efficienza, senza sprechi e senza stress.

    1. Scegliere con attenzione il partner logistico
    Non tutte le aziende di trasporto sono adatte a tutte le imprese o a tutti i mercati. I principali criteri da valutare:
    -Esperienza nel Paese di destinazione
    -Affidabilità nelle tempistiche
    -Trasparenza nei costi
    -Assistenza doganale inclusa
    Soluzione: confrontare almeno 2-3 preventivi, e valutare anche operatori specializzati in logistica per PMI.

    2. Capire bene gli Incoterms
    Gli Incoterms definiscono chi si assume i costi, i rischi e le responsabilità nella spedizione. Una scelta sbagliata può costare caro:
    -Alcuni Incoterms (come DDP) obbligano l’esportatore a gestire anche tasse e dogana nel Paese di arrivo.
    -Altri (come EXW) lasciano tutto a carico del cliente… che però potrebbe non essere organizzato.
    Soluzione: farsi spiegare bene i pro e i contro di ogni Incoterm e scegliere quello più equilibrato per entrambe le parti.

    3. Preparare correttamente i documenti
    Una delle prime cause di ritardi è la documentazione incompleta o errata. I documenti fondamentali:
    -Fattura commerciale
    -Packing list
    -Dichiarazione doganale/export
    -Certificati di origine, sanità o conformità (dove richiesti)
    Soluzione: creare check-list standardizzate e usare modelli precompilati per ogni Paese.

    4. Ottimizzare tempi e costi di spedizione
    Spedire via aereo è rapido ma costoso. Via mare o camion è più economico, ma lento. Per ogni spedizione va valutata:
    -L’urgenza della consegna
    -Il valore del carico
    -Le condizioni del contratto
    Soluzione: se possibile, consolidare le spedizioni e pianificarle in anticipo, evitando l’uso del trasporto espresso come soluzione d’emergenza.

    5. Prevedere costi nascosti e assicurazioni
    Spese di sdoganamento, dazi imprevisti, giacenze in dogana, mancata consegna: i costi logistici non si fermano al trasporto.
    Soluzione: stimare sempre un budget di sicurezza e valutare l’assicurazione sul carico per proteggersi da danni o smarrimenti.

    Per una PMI, gestire la logistica internazionale non significa solo “spedire merce”, ma avere un sistema che funziona, rispetta tempi e margini, e fa crescere la reputazione dell’impresa. Noi di Impresa.biz affianchiamo le aziende nell’organizzare una logistica efficiente, sostenibile e su misura.

    #ImpresaBiz #LogisticaInternazionale #Export #PMI #SpedizioniEstere #Incoterms #Dogana #StrategieExport #EfficienzaOperativa #BusinessGlobale

    Logistica internazionale per PMI: come non perdere tempo (e soldi) Noi di Impresa.biz lo vediamo spesso: un buon prodotto, un cliente estero interessato… e poi tutto si complica per colpa della logistica. Per una PMI, gestire le spedizioni internazionali può diventare una fonte di costi imprevisti, ritardi e perfino perdita di clienti. Eppure, con il giusto approccio, la logistica può diventare un punto di forza e non un freno. Ecco i nostri consigli pratici per affrontare la logistica internazionale con efficienza, senza sprechi e senza stress. 1. Scegliere con attenzione il partner logistico Non tutte le aziende di trasporto sono adatte a tutte le imprese o a tutti i mercati. I principali criteri da valutare: -Esperienza nel Paese di destinazione -Affidabilità nelle tempistiche -Trasparenza nei costi -Assistenza doganale inclusa 📌 Soluzione: confrontare almeno 2-3 preventivi, e valutare anche operatori specializzati in logistica per PMI. 2. Capire bene gli Incoterms Gli Incoterms definiscono chi si assume i costi, i rischi e le responsabilità nella spedizione. Una scelta sbagliata può costare caro: -Alcuni Incoterms (come DDP) obbligano l’esportatore a gestire anche tasse e dogana nel Paese di arrivo. -Altri (come EXW) lasciano tutto a carico del cliente… che però potrebbe non essere organizzato. 📌 Soluzione: farsi spiegare bene i pro e i contro di ogni Incoterm e scegliere quello più equilibrato per entrambe le parti. 3. Preparare correttamente i documenti Una delle prime cause di ritardi è la documentazione incompleta o errata. I documenti fondamentali: -Fattura commerciale -Packing list -Dichiarazione doganale/export -Certificati di origine, sanità o conformità (dove richiesti) 📌 Soluzione: creare check-list standardizzate e usare modelli precompilati per ogni Paese. 4. Ottimizzare tempi e costi di spedizione Spedire via aereo è rapido ma costoso. Via mare o camion è più economico, ma lento. Per ogni spedizione va valutata: -L’urgenza della consegna -Il valore del carico -Le condizioni del contratto 📌 Soluzione: se possibile, consolidare le spedizioni e pianificarle in anticipo, evitando l’uso del trasporto espresso come soluzione d’emergenza. 5. Prevedere costi nascosti e assicurazioni Spese di sdoganamento, dazi imprevisti, giacenze in dogana, mancata consegna: i costi logistici non si fermano al trasporto. 📌 Soluzione: stimare sempre un budget di sicurezza e valutare l’assicurazione sul carico per proteggersi da danni o smarrimenti. Per una PMI, gestire la logistica internazionale non significa solo “spedire merce”, ma avere un sistema che funziona, rispetta tempi e margini, e fa crescere la reputazione dell’impresa. Noi di Impresa.biz affianchiamo le aziende nell’organizzare una logistica efficiente, sostenibile e su misura. #ImpresaBiz #LogisticaInternazionale #Export #PMI #SpedizioniEstere #Incoterms #Dogana #StrategieExport #EfficienzaOperativa #BusinessGlobale
    0 Commenti 0 Condivisioni 287 Viste 0 Recensioni
  • Come negoziare con clienti internazionali: stili, errori e tecniche vincenti

    Noi di Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: negoziare con clienti internazionali è molto più che parlare una lingua straniera. È capire culture, logiche decisionali, aspettative e modi diversi di fare business. Un approccio efficace alla negoziazione può aprire le porte a collaborazioni durature e proficue. Un errore culturale o strategico può invece far saltare tutto.

    Ecco come affrontare al meglio una trattativa con clienti esteri, adattando stile, approccio e tecniche alla situazione.

    1. Conoscere lo stile di negoziazione del Paese di riferimento
    Ogni cultura ha un proprio modo di vivere la negoziazione. Alcuni esempi pratici:
    -Nord Europa: stile diretto, orientato ai fatti. Valore alla chiarezza e alla puntualità.
    -Asia (es. Cina, Giappone): approccio più indiretto, attenzione ai rapporti e alla gerarchia. Serve pazienza e rispetto delle formalità.
    -USA: negoziazione dinamica, pragmatica e orientata al risultato. Importante “vendere” la proposta con forza.
    -Paesi Arabi e Sud America: relazioni personali fondamentali, trattativa lunga, empatia e fiducia al centro.
    Soluzione: prepararsi studiando il contesto culturale e, se possibile, affidarsi a un mediatore esperto.

    2. Errori da evitare assolutamente
    Alcuni comportamenti rischiano di compromettere la trattativa:
    -Imporre il proprio stile senza adattarsi
    -Non rispettare i tempi o le formalità culturali
    -Parlare solo di prezzo e non di valore o benefici
    -Non essere chiari su termini, condizioni e responsabilità
    Una buona negoziazione è costruita sull’ascolto, non solo sulla proposta.

    3. Tecniche vincenti per negoziare con clienti esteri
    ✔ Ascolto attivo e domande mirate
    Mostrare interesse per le esigenze del cliente e porre domande intelligenti crea fiducia.
    ✔ Costruire valore, non solo sconti
    Spiegare come il nostro prodotto/servizio risolve un problema specifico, piuttosto che puntare subito al ribasso.
    ✔ Adattare la comunicazione
    Usare una lingua chiara (anche se in inglese) ed evitare gerghi o espressioni troppo tecniche. Se serve, supportarsi con materiale tradotto professionalmente.
    ✔ Preparare alternative e margini di trattativa
    Mai sedersi al tavolo con un’unica offerta rigida. Avere margini e scenari “di riserva” è segno di flessibilità e visione.
    ✔ Chiudere con chiarezza
    Ricapitolare sempre i punti concordati, possibilmente per iscritto, prima di firmare o partire.

    Negoziare con clienti internazionali è un’arte che si affina con metodo, preparazione e consapevolezza culturale. Noi di Impresa.biz aiutiamo le imprese italiane a rafforzare le proprie competenze negoziali e a costruire relazioni di business solide, efficaci e internazionali.

    #ImpresaBiz #NegoziazioneInternazionale #Export #BusinessGlobale #StiliDiNegoziazione #PMIAllEstero #TecnicheDiVendita #CulturaDelBusiness #StrategieCommerciali #VendereAllEstero

    Come negoziare con clienti internazionali: stili, errori e tecniche vincenti Noi di Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: negoziare con clienti internazionali è molto più che parlare una lingua straniera. È capire culture, logiche decisionali, aspettative e modi diversi di fare business. Un approccio efficace alla negoziazione può aprire le porte a collaborazioni durature e proficue. Un errore culturale o strategico può invece far saltare tutto. Ecco come affrontare al meglio una trattativa con clienti esteri, adattando stile, approccio e tecniche alla situazione. 1. Conoscere lo stile di negoziazione del Paese di riferimento Ogni cultura ha un proprio modo di vivere la negoziazione. Alcuni esempi pratici: -Nord Europa: stile diretto, orientato ai fatti. Valore alla chiarezza e alla puntualità. -Asia (es. Cina, Giappone): approccio più indiretto, attenzione ai rapporti e alla gerarchia. Serve pazienza e rispetto delle formalità. -USA: negoziazione dinamica, pragmatica e orientata al risultato. Importante “vendere” la proposta con forza. -Paesi Arabi e Sud America: relazioni personali fondamentali, trattativa lunga, empatia e fiducia al centro. 📌 Soluzione: prepararsi studiando il contesto culturale e, se possibile, affidarsi a un mediatore esperto. 2. Errori da evitare assolutamente Alcuni comportamenti rischiano di compromettere la trattativa: -Imporre il proprio stile senza adattarsi -Non rispettare i tempi o le formalità culturali -Parlare solo di prezzo e non di valore o benefici -Non essere chiari su termini, condizioni e responsabilità Una buona negoziazione è costruita sull’ascolto, non solo sulla proposta. 3. Tecniche vincenti per negoziare con clienti esteri ✔ Ascolto attivo e domande mirate Mostrare interesse per le esigenze del cliente e porre domande intelligenti crea fiducia. ✔ Costruire valore, non solo sconti Spiegare come il nostro prodotto/servizio risolve un problema specifico, piuttosto che puntare subito al ribasso. ✔ Adattare la comunicazione Usare una lingua chiara (anche se in inglese) ed evitare gerghi o espressioni troppo tecniche. Se serve, supportarsi con materiale tradotto professionalmente. ✔ Preparare alternative e margini di trattativa Mai sedersi al tavolo con un’unica offerta rigida. Avere margini e scenari “di riserva” è segno di flessibilità e visione. ✔ Chiudere con chiarezza Ricapitolare sempre i punti concordati, possibilmente per iscritto, prima di firmare o partire. Negoziare con clienti internazionali è un’arte che si affina con metodo, preparazione e consapevolezza culturale. Noi di Impresa.biz aiutiamo le imprese italiane a rafforzare le proprie competenze negoziali e a costruire relazioni di business solide, efficaci e internazionali. #ImpresaBiz #NegoziazioneInternazionale #Export #BusinessGlobale #StiliDiNegoziazione #PMIAllEstero #TecnicheDiVendita #CulturaDelBusiness #StrategieCommerciali #VendereAllEstero
    0 Commenti 0 Condivisioni 305 Viste 0 Recensioni
  • Export e normativa UE: le regole da conoscere nel 2025

    Noi di Impresa.biz sappiamo che esportare nell’Unione Europea richiede non solo capacità commerciale, ma anche la piena conformità a normative sempre più stringenti. Nel 2025, le imprese che operano su scala internazionale devono conoscere e applicare una serie di regole fondamentali per evitare rischi e sfruttare le opportunità.

    1. Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM)
    Dal 1° gennaio 2025, per l’importazione in UE di prodotti ad alta intensità di carbonio (acciaio, alluminio, fertilizzanti e altro) è obbligatoria la reportistica completa, non più quella basata su valori predefiniti. Chi esporta dall’estero deve registrarsi al portale CBAM e, dal 2026, offrire dati certificati

    2. EU Deforestation Regulation (EUDR)
    La normativa contro la deforestazione – che copre materie prime come caffè, soia, legname, olio di palma – entrerà in vigore per le grandi aziende il 30 dicembre 2025 e per le PMI il 30 giugno 2026. Serve un sistema di due diligence, monitorando la provenienza e fornendo prove che i prodotti non derivino da aree disboscate illegalmente

    3. Ecodesign e Digital Product Passport (ESPR)
    Il regolamento sull’ecodesign richiede, da inizio 2025, l’introduzione di Digital Product Passport e standard di sostenibilità per i prodotti prioritari. Va dimostrata la conformità ai nuovi requisiti ambientali

    4. ViDA – VAT in the Digital Age
    Dal 12 aprile 2025 si applica il pacchetto ViDA: introduce fatturazione elettronica obbligatoria, un unico registro IVA per vendite cross-border e reportistica digitale in tempo reale, finalizzati a semplificare e rendere trasparente il sistema IVA UE

    5. Riforma doganale e codice TARIC aggiornato
    Dall’1 gennaio 2025 è in vigore la nuova nomenclatura TARIC con 49 codici aggiornati. Inoltre, il sistema ICS2 richiede dichiarazione anticipata per trasporti via mare, terra o ferrovia

    6. Restrizioni su dual-use e chimici pericolosi
    Dal 16 aprile 2025, l’UE rafforza il controllo su esportazioni di doppio uso (tecnologie militari e chimiche). Occorre verificare se i prodotti rientrano nella lista e ottenere le necessarie autorizzazioni .

    Nel 2025, esportare nell’UE richiede un approccio integrato che vada oltre la logistica e la vendita: serve conformità ambientale, fiscale e doganale. Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle aziende per supportarle con consulenze specialistiche, audit e formazione sulle normative.

    #ImpresaBiz #ExportUE #NormativaUe2025 #CBAM #EUDR #ESPR #ViDA #DoganeUE #DualUse #Sostenibilità #ComplianceExport #BusinessGlobale

    Export e normativa UE: le regole da conoscere nel 2025 Noi di Impresa.biz sappiamo che esportare nell’Unione Europea richiede non solo capacità commerciale, ma anche la piena conformità a normative sempre più stringenti. Nel 2025, le imprese che operano su scala internazionale devono conoscere e applicare una serie di regole fondamentali per evitare rischi e sfruttare le opportunità. 1. Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) Dal 1° gennaio 2025, per l’importazione in UE di prodotti ad alta intensità di carbonio (acciaio, alluminio, fertilizzanti e altro) è obbligatoria la reportistica completa, non più quella basata su valori predefiniti. Chi esporta dall’estero deve registrarsi al portale CBAM e, dal 2026, offrire dati certificati 2. EU Deforestation Regulation (EUDR) La normativa contro la deforestazione – che copre materie prime come caffè, soia, legname, olio di palma – entrerà in vigore per le grandi aziende il 30 dicembre 2025 e per le PMI il 30 giugno 2026. Serve un sistema di due diligence, monitorando la provenienza e fornendo prove che i prodotti non derivino da aree disboscate illegalmente 3. Ecodesign e Digital Product Passport (ESPR) Il regolamento sull’ecodesign richiede, da inizio 2025, l’introduzione di Digital Product Passport e standard di sostenibilità per i prodotti prioritari. Va dimostrata la conformità ai nuovi requisiti ambientali 4. ViDA – VAT in the Digital Age Dal 12 aprile 2025 si applica il pacchetto ViDA: introduce fatturazione elettronica obbligatoria, un unico registro IVA per vendite cross-border e reportistica digitale in tempo reale, finalizzati a semplificare e rendere trasparente il sistema IVA UE 5. Riforma doganale e codice TARIC aggiornato Dall’1 gennaio 2025 è in vigore la nuova nomenclatura TARIC con 49 codici aggiornati. Inoltre, il sistema ICS2 richiede dichiarazione anticipata per trasporti via mare, terra o ferrovia 6. Restrizioni su dual-use e chimici pericolosi Dal 16 aprile 2025, l’UE rafforza il controllo su esportazioni di doppio uso (tecnologie militari e chimiche). Occorre verificare se i prodotti rientrano nella lista e ottenere le necessarie autorizzazioni . Nel 2025, esportare nell’UE richiede un approccio integrato che vada oltre la logistica e la vendita: serve conformità ambientale, fiscale e doganale. Noi di Impresa.biz siamo al fianco delle aziende per supportarle con consulenze specialistiche, audit e formazione sulle normative. #ImpresaBiz #ExportUE #NormativaUe2025 #CBAM #EUDR #ESPR #ViDA #DoganeUE #DualUse #Sostenibilità #ComplianceExport #BusinessGlobale
    0 Commenti 0 Condivisioni 307 Viste 0 Recensioni
  • Economia circolare: come trasformiamo i rifiuti in risorse aziendali

    Noi di impresa.biz siamo consapevoli che il modello tradizionale di produzione lineare, basato su “prendere, usare, buttare”, non è più sostenibile né competitivo.
    Per questo crediamo fermamente nell’economia circolare, un approccio che ci permette di ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse e creare valore anche da ciò che fino a ieri consideravamo rifiuto.

    1. Ripensare i processi produttivi per ridurre gli scarti
    Il primo passo è analizzare l’intero ciclo produttivo per individuare dove si generano sprechi e inefficienze.
    Lavoriamo per progettare processi più sostenibili, che minimizzino gli scarti e massimizzino il riutilizzo dei materiali.

    2. Recuperare e valorizzare materiali e prodotti a fine vita
    Attraverso sistemi di raccolta, riciclo e rigenerazione, trasformiamo i rifiuti in nuove materie prime o prodotti.
    Questa circolarità non solo riduce l’impatto ambientale, ma consente anche un significativo risparmio economico.

    3. Collaborare con fornitori e partner per un ecosistema sostenibile
    Sappiamo che la transizione verso l’economia circolare richiede un impegno condiviso lungo tutta la filiera.
    Per questo promuoviamo collaborazioni strategiche con fornitori e stakeholder che adottano pratiche sostenibili e circolari.

    4. Innovare con nuovi modelli di business
    Adottiamo soluzioni come il product-as-a-service, la riparazione e il ricondizionamento per estendere il ciclo di vita dei prodotti e offrire valore aggiunto ai clienti.

    5. Comunicare trasparenza e valori ai clienti
    Riteniamo fondamentale raccontare con trasparenza le nostre azioni di sostenibilità e coinvolgere i clienti nel percorso verso un consumo più consapevole e responsabile.

    Noi di impresa.biz crediamo che l’economia circolare rappresenti una grande opportunità per trasformare le sfide ambientali in vantaggi competitivi.
    Adottando questo approccio, non solo contribuiamo a un futuro più sostenibile, ma creiamo anche nuove occasioni di crescita e innovazione per la nostra impresa.

    #EconomiaCircolare #Sostenibilità #ImpresaBiz #RiduzioneSprechi #Riciclo #InnovazioneSostenibile #CircularEconomy #BusinessResponsabile #GreenBusiness #Risorse

    Economia circolare: come trasformiamo i rifiuti in risorse aziendali Noi di impresa.biz siamo consapevoli che il modello tradizionale di produzione lineare, basato su “prendere, usare, buttare”, non è più sostenibile né competitivo. Per questo crediamo fermamente nell’economia circolare, un approccio che ci permette di ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse e creare valore anche da ciò che fino a ieri consideravamo rifiuto. 1. Ripensare i processi produttivi per ridurre gli scarti Il primo passo è analizzare l’intero ciclo produttivo per individuare dove si generano sprechi e inefficienze. Lavoriamo per progettare processi più sostenibili, che minimizzino gli scarti e massimizzino il riutilizzo dei materiali. 2. Recuperare e valorizzare materiali e prodotti a fine vita Attraverso sistemi di raccolta, riciclo e rigenerazione, trasformiamo i rifiuti in nuove materie prime o prodotti. Questa circolarità non solo riduce l’impatto ambientale, ma consente anche un significativo risparmio economico. 3. Collaborare con fornitori e partner per un ecosistema sostenibile Sappiamo che la transizione verso l’economia circolare richiede un impegno condiviso lungo tutta la filiera. Per questo promuoviamo collaborazioni strategiche con fornitori e stakeholder che adottano pratiche sostenibili e circolari. 4. Innovare con nuovi modelli di business Adottiamo soluzioni come il product-as-a-service, la riparazione e il ricondizionamento per estendere il ciclo di vita dei prodotti e offrire valore aggiunto ai clienti. 5. Comunicare trasparenza e valori ai clienti Riteniamo fondamentale raccontare con trasparenza le nostre azioni di sostenibilità e coinvolgere i clienti nel percorso verso un consumo più consapevole e responsabile. Noi di impresa.biz crediamo che l’economia circolare rappresenti una grande opportunità per trasformare le sfide ambientali in vantaggi competitivi. Adottando questo approccio, non solo contribuiamo a un futuro più sostenibile, ma creiamo anche nuove occasioni di crescita e innovazione per la nostra impresa. #EconomiaCircolare #Sostenibilità #ImpresaBiz #RiduzioneSprechi #Riciclo #InnovazioneSostenibile #CircularEconomy #BusinessResponsabile #GreenBusiness #Risorse
    0 Commenti 0 Condivisioni 260 Viste 0 Recensioni
  • Lean management: come miglioriamo processi e riduciamo gli sprechi

    Noi di impresa.biz crediamo fermamente che l’efficienza operativa sia la base per una crescita sostenibile e competitiva. In questo senso, il lean management rappresenta un approccio fondamentale per migliorare i processi aziendali, eliminare gli sprechi e valorizzare il contributo di ogni risorsa.

    Insieme, vogliamo condividere come applichiamo i principi lean per ottenere risultati concreti e duraturi.

    1. Identifichiamo e eliminiamo gli sprechi
    Il primo passo è riconoscere tutte le attività che non aggiungono valore al cliente finale: tempi di attesa, movimenti inutili, scorte eccessive, errori e rilavorazioni.
    Attraverso un’analisi accurata, interveniamo per semplificare e rendere più snella la nostra catena del valore.

    2. Coinvolgiamo le persone in un miglioramento continuo
    Il lean management non è solo un metodo, ma una cultura che coinvolge tutti i livelli aziendali.
    Incoraggiamo il contributo di chi opera direttamente nei processi, promuovendo un ambiente dove suggerimenti e idee per migliorare sono sempre benvenuti.

    3. Standardizziamo processi chiave per garantire qualità e velocità
    Per ridurre errori e variabilità, definiamo procedure chiare e condivise, mantenendo però la flessibilità necessaria per adattarci rapidamente ai cambiamenti.

    4. Misuriamo e monitoriamo le performance
    Usiamo indicatori precisi per valutare l’efficacia delle azioni lean implementate, monitorando costantemente tempi, costi e qualità.
    I dati sono la base per prendere decisioni consapevoli e orientate al miglioramento.

    5. Adottiamo strumenti lean specifici
    Applichiamo tecniche come il Kaizen (miglioramento continuo), il Just In Time (produzione snella), il 5S (organizzazione del posto di lavoro) e il Value Stream Mapping (mappatura del flusso del valore) per ottimizzare ogni fase operativa.

    Per noi di impresa.biz, il lean management è molto più di un insieme di strumenti: è un vero e proprio mindset che ci guida a creare valore con meno sprechi, più qualità e maggiore coinvolgimento delle persone.
    Siamo convinti che applicare questi principi sia essenziale per costruire imprese agili, resilienti e pronte a competere nel mercato globale.

    #LeanManagement #MiglioramentoContinuo #Efficienza #ImpresaBiz #RiduzioneSprechi #Kaizen #5S #JustInTime #ValueStreamMapping #ProcessImprovement
    Lean management: come miglioriamo processi e riduciamo gli sprechi Noi di impresa.biz crediamo fermamente che l’efficienza operativa sia la base per una crescita sostenibile e competitiva. In questo senso, il lean management rappresenta un approccio fondamentale per migliorare i processi aziendali, eliminare gli sprechi e valorizzare il contributo di ogni risorsa. Insieme, vogliamo condividere come applichiamo i principi lean per ottenere risultati concreti e duraturi. 1. Identifichiamo e eliminiamo gli sprechi Il primo passo è riconoscere tutte le attività che non aggiungono valore al cliente finale: tempi di attesa, movimenti inutili, scorte eccessive, errori e rilavorazioni. Attraverso un’analisi accurata, interveniamo per semplificare e rendere più snella la nostra catena del valore. 2. Coinvolgiamo le persone in un miglioramento continuo Il lean management non è solo un metodo, ma una cultura che coinvolge tutti i livelli aziendali. Incoraggiamo il contributo di chi opera direttamente nei processi, promuovendo un ambiente dove suggerimenti e idee per migliorare sono sempre benvenuti. 3. Standardizziamo processi chiave per garantire qualità e velocità Per ridurre errori e variabilità, definiamo procedure chiare e condivise, mantenendo però la flessibilità necessaria per adattarci rapidamente ai cambiamenti. 4. Misuriamo e monitoriamo le performance Usiamo indicatori precisi per valutare l’efficacia delle azioni lean implementate, monitorando costantemente tempi, costi e qualità. I dati sono la base per prendere decisioni consapevoli e orientate al miglioramento. 5. Adottiamo strumenti lean specifici Applichiamo tecniche come il Kaizen (miglioramento continuo), il Just In Time (produzione snella), il 5S (organizzazione del posto di lavoro) e il Value Stream Mapping (mappatura del flusso del valore) per ottimizzare ogni fase operativa. Per noi di impresa.biz, il lean management è molto più di un insieme di strumenti: è un vero e proprio mindset che ci guida a creare valore con meno sprechi, più qualità e maggiore coinvolgimento delle persone. Siamo convinti che applicare questi principi sia essenziale per costruire imprese agili, resilienti e pronte a competere nel mercato globale. #LeanManagement #MiglioramentoContinuo #Efficienza #ImpresaBiz #RiduzioneSprechi #Kaizen #5S #JustInTime #ValueStreamMapping #ProcessImprovement
    0 Commenti 0 Condivisioni 258 Viste 0 Recensioni
Altri risultati
Sponsorizzato
adv cerca