• Mostrare il dietro le quinte: perché la vulnerabilità paga

    Per molto tempo ho pensato che, per avere credibilità online, dovessi mostrarmi sempre sicura, preparata, impeccabile.
    Poi ho fatto una cosa diversa: ho iniziato a raccontare il dietro le quinte del mio lavoro, dei miei errori, dei miei “non sono sicura al 100% ma ci provo lo stesso”.
    E sai cosa ho scoperto? Che la vulnerabilità non ti rende debole. Ti rende umana. E connessa.

    La perfezione stanca. La realtà avvicina.
    Sui social vediamo spesso solo il risultato finale: il video virale, il brand famoso, il post curato.
    Ma quello che le persone vogliono davvero è sentirsi parte del processo, non solo spettatori del successo.

    Quando ho iniziato a mostrare:
    -le bozze scartate
    -i tentativi falliti
    -le giornate “no”
    i retroscena delle collaborazioni
    … ho visto un aumento reale di engagement, DM sinceri, e un senso di vicinanza che nessun filtro può creare.

    Cosa intendo per “vulnerabilità strategica”
    Essere vulnerabile non vuol dire lamentarsi o esporsi senza filtri.
    Vuol dire raccontare anche le parti imperfette, ma con un senso, con un messaggio. Per esempio:
    -condividere una difficoltà superata con una lezione utile
    -raccontare una scelta sbagliata e cosa ho imparato
    -ammettere di non sapere tutto… ma voler crescere
    -La vulnerabilità diventa connessione, non autocommiserazione.

    I vantaggi concreti del mostrare il dietro le quinte
    Costruisce fiducia: le persone si fidano di chi mostra anche ciò che non funziona sempre
    Crea empatia: si ricordano che dietro c’è una persona, non un personaggio
    Differenzia: mentre tanti inseguono la perfezione, tu puoi distinguerti per autenticità
    Favorisce la community: chi si riconosce nella tua storia ti seguirà per ciò che sei, non solo per quello che offri

    Come lo faccio io, nella pratica
    Mostro clip non editate nei Reel
    Pubblico foto spontanee nelle storie, anche se non perfette
    Condivido errori passati e riflessioni nei post o nelle caption
    Raccolgo le reazioni della mia community e rispondo con sincerità

    Non tutto va mostrato, ma ogni tanto ricordare che siamo umani prima che “profili”… fa tutta la differenza.

    Mostrare il dietro le quinte è uno degli atti più potenti che puoi fare come creator: ti spoglia delle maschere, ma ti veste di credibilità.
    In un mondo pieno di contenuti curati, scegliere la verità è rivoluzionario.
    E la vulnerabilità, se condivisa con consapevolezza, non è debolezza: è autorevolezza autentica.

    #DietroLeQuinte #CreatorLife #AutenticitàOnline #VulnerabilitàStrategica #ImpresaBiz #PersonalBranding #StorytellingDigitale #ContentMarketing #ConnessioneReale
    Mostrare il dietro le quinte: perché la vulnerabilità paga Per molto tempo ho pensato che, per avere credibilità online, dovessi mostrarmi sempre sicura, preparata, impeccabile. Poi ho fatto una cosa diversa: ho iniziato a raccontare il dietro le quinte del mio lavoro, dei miei errori, dei miei “non sono sicura al 100% ma ci provo lo stesso”. E sai cosa ho scoperto? Che la vulnerabilità non ti rende debole. Ti rende umana. E connessa. La perfezione stanca. La realtà avvicina. Sui social vediamo spesso solo il risultato finale: il video virale, il brand famoso, il post curato. Ma quello che le persone vogliono davvero è sentirsi parte del processo, non solo spettatori del successo. Quando ho iniziato a mostrare: -le bozze scartate -i tentativi falliti -le giornate “no” i retroscena delle collaborazioni … ho visto un aumento reale di engagement, DM sinceri, e un senso di vicinanza che nessun filtro può creare. Cosa intendo per “vulnerabilità strategica” Essere vulnerabile non vuol dire lamentarsi o esporsi senza filtri. Vuol dire raccontare anche le parti imperfette, ma con un senso, con un messaggio. Per esempio: -condividere una difficoltà superata con una lezione utile -raccontare una scelta sbagliata e cosa ho imparato -ammettere di non sapere tutto… ma voler crescere -La vulnerabilità diventa connessione, non autocommiserazione. I vantaggi concreti del mostrare il dietro le quinte ✅ Costruisce fiducia: le persone si fidano di chi mostra anche ciò che non funziona sempre ✅ Crea empatia: si ricordano che dietro c’è una persona, non un personaggio ✅ Differenzia: mentre tanti inseguono la perfezione, tu puoi distinguerti per autenticità ✅ Favorisce la community: chi si riconosce nella tua storia ti seguirà per ciò che sei, non solo per quello che offri Come lo faccio io, nella pratica 🎥 Mostro clip non editate nei Reel 📸 Pubblico foto spontanee nelle storie, anche se non perfette 📝 Condivido errori passati e riflessioni nei post o nelle caption 💬 Raccolgo le reazioni della mia community e rispondo con sincerità Non tutto va mostrato, ma ogni tanto ricordare che siamo umani prima che “profili”… fa tutta la differenza. Mostrare il dietro le quinte è uno degli atti più potenti che puoi fare come creator: ti spoglia delle maschere, ma ti veste di credibilità. In un mondo pieno di contenuti curati, scegliere la verità è rivoluzionario. E la vulnerabilità, se condivisa con consapevolezza, non è debolezza: è autorevolezza autentica. #DietroLeQuinte #CreatorLife #AutenticitàOnline #VulnerabilitàStrategica #ImpresaBiz #PersonalBranding #StorytellingDigitale #ContentMarketing #ConnessioneReale
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  • Cosa fa (davvero) un operatore e-commerce: dietro le quinte del commercio digitale
    Quando dico che lavoro nell’e-commerce, molti pensano che significhi “stare al computer e vendere online”. In parte è vero. Ma la realtà è molto più ampia, impegnativa e, allo stesso tempo, gratificante di quanto sembri.

    L’e-commerce non è solo un sito web con dei prodotti. È un ecosistema che richiede strategia, visione e una buona dose di resilienza. E ogni giorno, come operatore e-commerce, indosso tanti "cappelli" diversi.

    Ecco cosa faccio davvero ogni giorno (e cosa molti non immaginano)
    Gestisco prodotti e cataloghi
    Mi occupo di inserire nuovi articoli, curare le descrizioni, scegliere le foto giuste e aggiornare i prezzi. Ogni dettaglio può influenzare una vendita, e impari presto che le parole contano quasi quanto il prodotto stesso.

    Organizzo ordini, spedizioni e resi
    Dal momento in cui arriva un ordine al momento in cui il pacco parte, è tutta una questione di coordinamento. Se qualcosa va storto, lo risolvo io. Non c'è customer care che tenga senza una logistica ben gestita.

    Analizzo dati e performance
    Uso dashboard, report e strumenti di analytics per capire cosa funziona e cosa no: quali prodotti vendono, da dove arrivano i clienti, quanto mi costa ogni vendita. Sono numeri che raccontano storie.

    Curo comunicazione e marketing
    Creo contenuti, invio newsletter, gestisco le campagne social e sponsorizzate. Ogni post, ogni mail, ogni annuncio ha un obiettivo preciso: portare traffico e convertire visitatori in clienti.

    Gestisco la parte fiscale e amministrativa
    Grazie a Impresa.biz, ho semplificato la parte più noiosa ma fondamentale: fatture, regime fiscale, scadenze. Non sono un commercialista, ma con il supporto giusto riesco a tenere tutto sotto controllo.

    Dietro uno shop online, c’è un lavoro vero
    Non ci sono orari fissi. A volte si lavora di notte, a volte nei weekend. Ci sono giorni di grande soddisfazione e altri in cui sembra non girare nulla. Ma è il mio progetto, il mio business, e vederlo crescere mi ripaga di ogni sforzo.

    Il commercio digitale non è solo “vendere online”. È costruire qualcosa che parli di te, che funzioni davvero e che porti valore agli altri. E, con gli strumenti giusti, è un’avventura che vale la pena vivere.

    #OperatoreEcommerce #ImpresaBiz #DietroLeQuinte #CommercioDigitale #LavoroOnline #PartitaIVA #BusinessSmart #EcommerceItalia #ImprenditoreDigitale
    Cosa fa (davvero) un operatore e-commerce: dietro le quinte del commercio digitale Quando dico che lavoro nell’e-commerce, molti pensano che significhi “stare al computer e vendere online”. In parte è vero. Ma la realtà è molto più ampia, impegnativa e, allo stesso tempo, gratificante di quanto sembri. L’e-commerce non è solo un sito web con dei prodotti. È un ecosistema che richiede strategia, visione e una buona dose di resilienza. E ogni giorno, come operatore e-commerce, indosso tanti "cappelli" diversi. Ecco cosa faccio davvero ogni giorno (e cosa molti non immaginano) 🛒 Gestisco prodotti e cataloghi Mi occupo di inserire nuovi articoli, curare le descrizioni, scegliere le foto giuste e aggiornare i prezzi. Ogni dettaglio può influenzare una vendita, e impari presto che le parole contano quasi quanto il prodotto stesso. 📦 Organizzo ordini, spedizioni e resi Dal momento in cui arriva un ordine al momento in cui il pacco parte, è tutta una questione di coordinamento. Se qualcosa va storto, lo risolvo io. Non c'è customer care che tenga senza una logistica ben gestita. 📈 Analizzo dati e performance Uso dashboard, report e strumenti di analytics per capire cosa funziona e cosa no: quali prodotti vendono, da dove arrivano i clienti, quanto mi costa ogni vendita. Sono numeri che raccontano storie. 📣 Curo comunicazione e marketing Creo contenuti, invio newsletter, gestisco le campagne social e sponsorizzate. Ogni post, ogni mail, ogni annuncio ha un obiettivo preciso: portare traffico e convertire visitatori in clienti. 💼 Gestisco la parte fiscale e amministrativa Grazie a Impresa.biz, ho semplificato la parte più noiosa ma fondamentale: fatture, regime fiscale, scadenze. Non sono un commercialista, ma con il supporto giusto riesco a tenere tutto sotto controllo. Dietro uno shop online, c’è un lavoro vero Non ci sono orari fissi. A volte si lavora di notte, a volte nei weekend. Ci sono giorni di grande soddisfazione e altri in cui sembra non girare nulla. Ma è il mio progetto, il mio business, e vederlo crescere mi ripaga di ogni sforzo. Il commercio digitale non è solo “vendere online”. È costruire qualcosa che parli di te, che funzioni davvero e che porti valore agli altri. E, con gli strumenti giusti, è un’avventura che vale la pena vivere. #OperatoreEcommerce #ImpresaBiz #DietroLeQuinte #CommercioDigitale #LavoroOnline #PartitaIVA #BusinessSmart #EcommerceItalia #ImprenditoreDigitale
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  • Dietro le quinte di un progetto: dal concept al lancio con un team tutto al femminile

    Ogni volta che vedi un lancio riuscito, un contenuto virale o un brand che funziona, c’è una cosa che raramente si vede: il dietro le quinte.

    Oggi voglio portarti proprio lì — dove nascono le idee, dove si prendono decisioni, dove si sbaglia, si ride, si piange e si costruisce.
    E voglio farlo con orgoglio, perché questo progetto è nato, cresciuto e si è lanciato grazie a un team tutto al femminile.

    Tutto è partito da un’intuizione
    Una sera, scrivendo appunti sul telefono, ho avuto un’idea. Niente di “perfetto”, solo una visione chiara: volevo creare qualcosa di utile, concreto, che parlasse alle donne come me.
    Non avevo ancora un piano, ma sapevo una cosa: non volevo farlo da sola.

    Ho scelto donne che ammiro (e che mi completano)
    Ho coinvolto una designer creativa e intuitiva, una strategist pragmatica, una copywriter empatica e una project manager con la testa e il cuore.
    Non ci siamo scelte solo per competenze, ma per energia, per valori, per visione condivisa.

    Dal concept al lancio: il processo
    Fase 1 – Visione condivisa: Abbiamo fatto brainstorming, discusso senza filtri, trovato il nostro “perché”.
    Fase 2 – Struttura e strategia: Abbiamo costruito insieme naming, messaggi chiave, tono di voce.
    Fase 3 – Creazione dei contenuti: Shooting, testi, funnel, pagine di vendita ogni dettaglio è stato pensato con cura.
    Fase 4 – Lancio: È stato emozionante, intenso, pieno di piccoli imprevisti — ma anche di grandi soddisfazioni.

    Cosa ho imparato da questo percorso
    -Che lavorare tra donne non è competizione, è forza moltiplicata.
    -Che un team affiatato è il vero asset di ogni progetto.
    -Che il dietro le quinte conta quanto (se non più) del risultato finale.

    Ora voglio sapere da te: hai mai costruito qualcosa insieme ad altre donne?
    Scrivimi “TEAM” in DM o nei commenti e raccontami la tua esperienza.
    Sto creando un contenuto collettivo per dare visibilità ai progetti al femminile che meritano di essere raccontati.

    #TeamAlFemminile #DietroLeQuinte #BusinessConAmore #EmpowermentFemminile #ProgettiDigitali #InfluencerImprenditrice #LavoroDiSquadra #CrescitaConsapevole #LeadershipFemminile #CallToActionStrategica
    Dietro le quinte di un progetto: dal concept al lancio con un team tutto al femminile Ogni volta che vedi un lancio riuscito, un contenuto virale o un brand che funziona, c’è una cosa che raramente si vede: il dietro le quinte. Oggi voglio portarti proprio lì — dove nascono le idee, dove si prendono decisioni, dove si sbaglia, si ride, si piange e si costruisce. E voglio farlo con orgoglio, perché questo progetto è nato, cresciuto e si è lanciato grazie a un team tutto al femminile. 💡 Tutto è partito da un’intuizione Una sera, scrivendo appunti sul telefono, ho avuto un’idea. Niente di “perfetto”, solo una visione chiara: volevo creare qualcosa di utile, concreto, che parlasse alle donne come me. Non avevo ancora un piano, ma sapevo una cosa: non volevo farlo da sola. 🤝 Ho scelto donne che ammiro (e che mi completano) Ho coinvolto una designer creativa e intuitiva, una strategist pragmatica, una copywriter empatica e una project manager con la testa e il cuore. Non ci siamo scelte solo per competenze, ma per energia, per valori, per visione condivisa. 📅 Dal concept al lancio: il processo Fase 1 – Visione condivisa: Abbiamo fatto brainstorming, discusso senza filtri, trovato il nostro “perché”. Fase 2 – Struttura e strategia: Abbiamo costruito insieme naming, messaggi chiave, tono di voce. Fase 3 – Creazione dei contenuti: Shooting, testi, funnel, pagine di vendita ogni dettaglio è stato pensato con cura. Fase 4 – Lancio: È stato emozionante, intenso, pieno di piccoli imprevisti — ma anche di grandi soddisfazioni. 🌸 Cosa ho imparato da questo percorso -Che lavorare tra donne non è competizione, è forza moltiplicata. -Che un team affiatato è il vero asset di ogni progetto. -Che il dietro le quinte conta quanto (se non più) del risultato finale. 🎯 Ora voglio sapere da te: hai mai costruito qualcosa insieme ad altre donne? 📩 Scrivimi “TEAM” in DM o nei commenti e raccontami la tua esperienza. Sto creando un contenuto collettivo per dare visibilità ai progetti al femminile che meritano di essere raccontati. #TeamAlFemminile #DietroLeQuinte #BusinessConAmore #EmpowermentFemminile #ProgettiDigitali #InfluencerImprenditrice #LavoroDiSquadra #CrescitaConsapevole #LeadershipFemminile #CallToActionStrategica
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  • Confessioni da influencer: le cose che non si vedono su Instagram

    Lo ammetto: per anni ho contribuito all’illusione. Quella fatta di filtri perfetti, stanze in ordine, cappuccini schiumati e abiti sempre nuovi .
    Ma dietro ogni “buongiorno” con la luce perfetta, c’era una ring light accesa dalle 7 del mattino e due occhiaie mascherate con tre strati di correttore .
    Instagram è bellissimo. Ma è una parte della realtà. E oggi voglio raccontarti l’altra parte. Quella che non si vede.

    1. La vita vera è più disordinata (e va bene così)
    Sorrisi, tramonti, brunch in terrazza…
    Ci sono anche quelli. Ma ci sono anche giornate storte, ansie da prestazione, scadenze che si accavallano e pianti senza motivo tra una story e l’altra.

    Solo che non fanno like. Quindi restano dietro le quinte.

    2. I numeri non dicono tutto
    Sì, i follower contano. Ma non raccontano chi sei.
    A volte ti senti una star, altre volte ti chiedi se stai urlando nel vuoto.
    Ogni creator che conosci ha avuto:
    -un post che non ha funzionato
    -una collaborazione fallita
    -un momento di dubbio su cosa pubblicare
    L’algoritmo cambia, ma anche noi cambiamo. E non sempre ci sentiamo “abbastanza”.

    3. Lavorare con i social è un lavoro vero (e faticoso)
    Non è solo “fare due foto e postarle”.
    È pianificare, scrivere, editare, rispondere, monitorare. È fare brainstorming in pigiama alle 2 di notte .
    E a volte… è anche dover sorridere quando non ne hai voglia.
    Ma la parte bella? Creare connessioni vere, dare valore, ispirare. Anche solo una persona.

    4. La comparazione ti distrugge, se glielo permetti
    Scorri e pensi: “lei è più bella”, “lui ha più engagement”, “io dovrei fare di più”.
    Instagram è uno specchio deformante: riflette ciò che sembra e spesso ingigantisce le insicurezze.
    La cura? Tornare offline ogni tanto.
    Guardarti allo specchio vero. E ricordarti che sei molto più di un profilo.

    5. Autenticità non significa mostrarsi sempre perfette
    La vera svolta, per me, è arrivata quando ho iniziato a condividere anche i momenti NO. Le fatiche, le domande aperte, le scelte difficili.
    Sai cosa ho scoperto? Che lì nasce il legame con chi ti segue.
    Perché la connessione vera arriva quando ci riconosciamo nelle fragilità, non solo nei successi.

    Quindi sì, Instagram è bellissimo... ma non è tutto
    Essere influencer oggi significa anche avere il coraggio di dire:
    "Ehi, non è sempre tutto così perfetto. Ma va bene così."

    Ed è in quella trasparenza che ho trovato il mio spazio più autentico.

    #vitadainfluencer #dietrolequinte #veritàdaisocial #nonsolofilter #creatorlife #instarealtà #influenzaconsapevole #socialmediahonesty #confessioni #essereveri

    Confessioni da influencer: le cose che non si vedono su Instagram 📱💬 Lo ammetto: per anni ho contribuito all’illusione. Quella fatta di filtri perfetti, stanze in ordine, cappuccini schiumati e abiti sempre nuovi ☕👗. Ma dietro ogni “buongiorno” con la luce perfetta, c’era una ring light accesa dalle 7 del mattino e due occhiaie mascherate con tre strati di correttore 😅. Instagram è bellissimo. Ma è una parte della realtà. E oggi voglio raccontarti l’altra parte. Quella che non si vede. 1. La vita vera è più disordinata (e va bene così) 🧺 Sorrisi, tramonti, brunch in terrazza… Ci sono anche quelli. Ma ci sono anche giornate storte, ansie da prestazione, scadenze che si accavallano e pianti senza motivo tra una story e l’altra. Solo che non fanno like. Quindi restano dietro le quinte. 2. I numeri non dicono tutto 🔢 Sì, i follower contano. Ma non raccontano chi sei. A volte ti senti una star, altre volte ti chiedi se stai urlando nel vuoto. Ogni creator che conosci ha avuto: -un post che non ha funzionato -una collaborazione fallita -un momento di dubbio su cosa pubblicare L’algoritmo cambia, ma anche noi cambiamo. E non sempre ci sentiamo “abbastanza”. 3. Lavorare con i social è un lavoro vero (e faticoso) 💻💡 Non è solo “fare due foto e postarle”. È pianificare, scrivere, editare, rispondere, monitorare. È fare brainstorming in pigiama alle 2 di notte 🌙. E a volte… è anche dover sorridere quando non ne hai voglia. Ma la parte bella? Creare connessioni vere, dare valore, ispirare. Anche solo una persona. 4. La comparazione ti distrugge, se glielo permetti 🔍 Scorri e pensi: “lei è più bella”, “lui ha più engagement”, “io dovrei fare di più”. Instagram è uno specchio deformante: riflette ciò che sembra e spesso ingigantisce le insicurezze. La cura? Tornare offline ogni tanto. Guardarti allo specchio vero. E ricordarti che sei molto più di un profilo. 5. Autenticità non significa mostrarsi sempre perfette 🧡 La vera svolta, per me, è arrivata quando ho iniziato a condividere anche i momenti NO. Le fatiche, le domande aperte, le scelte difficili. Sai cosa ho scoperto? Che lì nasce il legame con chi ti segue. Perché la connessione vera arriva quando ci riconosciamo nelle fragilità, non solo nei successi. Quindi sì, Instagram è bellissimo... ma non è tutto ✨ Essere influencer oggi significa anche avere il coraggio di dire: "Ehi, non è sempre tutto così perfetto. Ma va bene così." Ed è in quella trasparenza che ho trovato il mio spazio più autentico. #vitadainfluencer #dietrolequinte #veritàdaisocial #nonsolofilter #creatorlife #instarealtà #influenzaconsapevole #socialmediahonesty #confessioni #essereveri
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  • Cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator

    Diventare content creator sembrava la cosa più naturale per me: amavo comunicare, condividere, creare. E all’inizio tutto era adrenalina, filtri carini e like a raffica .
    Poi ho capito una cosa: dietro ogni post c’è un lavoro. E dietro ogni “lavoro dei sogni”… ci sono realtà che nessuno ti racconta.
    Se stai pensando di iniziare anche tu, ecco le cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator – dette senza filtri.

    1. Non è solo "fare foto belle"
    Pensavo che bastasse avere uno smartphone, una buona luce e un po’ di estetica. Spoiler: non basta.
    Essere content creator è un mix continuo di:
    -strategia
    -storytelling
    -gestione tecnica (editing, SEO, algoritmo, newsletter… 😵‍💫)
    -project management (di me stessa)
    E se vuoi farlo seriamente, è un lavoro a tutti gli effetti.

    2. Le collaborazioni non piovono dal cielo
    Sì, le mail dei brand arrivano. Ma prima? Ho scritto io. Ho proposto, fallito, riscritto.
    Le prime volte ho accettato cose sottopagate (o gratis ), solo per “visibilità”.

    Avrei voluto sapere che:
    -si può dire di no
    -i brand seri rispettano il tuo lavoro
    -negoziare è normale (e necessario)
    E che una collaborazione non è solo un post, ma una relazione da costruire.

    3. Il confronto è velenoso 😵‍♀️
    Apri Instagram e… boom: tutti sembrano avere più successo di te. Numeri, engagement, viaggi sponsorizzati.
    Ma sai cosa?
    Quello che vedi è una vetrina, non la realtà. Ogni creator ha tempi, percorsi, fatiche (e magari un team dietro le quinte).

    Ho imparato a misurarmi con la mia crescita, non con gli altri.

    4. Serve un equilibrio tra vita e contenuti
    All’inizio documentavo tutto. Poi mi sono chiesta: sto vivendo davvero, o solo creando per gli altri?
    Ora ho imparato a staccare.
    Non tutto deve finire in una story. Non ogni emozione va condivisa in tempo reale.

    La creatività ha bisogno di pause. Anche tu 🧘🏻‍♀️.

    5. È una maratona, non uno sprint
    La crescita non è lineare. I follower vanno e vengono. I post a volte volano, altre volte affondano.
    E va bene così.

    La chiave? Costanza + autenticità.
    Non forzarti a seguire ogni trend. Concentrati su ciò che ami dire, su come vuoi raccontarlo.
    Perché il tuo valore non sono i numeri. Sei tu.

    Quindi, ne è valsa la pena?
    Sì. Mille volte sì.
    Ma non perché sia tutto rose e guadagni.
    Perché ho scoperto un modo per esprimermi, per crescere, per connettermi con persone vere.

    Se vuoi diventare content creator, fallo. Ma fallo con gli occhi aperti, e il cuore ancora di più

    #contentcreatorlife #digitalcreator #dietrolequinte #socialrealtà #creareconpassione #influenzaconsapevole #vivereescrivere #lavorareonline #personalbranding #creatorjourney

    Cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator 📱🎥 Diventare content creator sembrava la cosa più naturale per me: amavo comunicare, condividere, creare. E all’inizio tutto era adrenalina, filtri carini e like a raffica ❤️‍🔥. Poi ho capito una cosa: dietro ogni post c’è un lavoro. E dietro ogni “lavoro dei sogni”… ci sono realtà che nessuno ti racconta. Se stai pensando di iniziare anche tu, ecco le cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator – dette senza filtri. 1. Non è solo "fare foto belle" 📸 Pensavo che bastasse avere uno smartphone, una buona luce e un po’ di estetica. Spoiler: non basta. Essere content creator è un mix continuo di: -strategia 🎯 -storytelling ✍️ -gestione tecnica (editing, SEO, algoritmo, newsletter… 😵‍💫) -project management (di me stessa) E se vuoi farlo seriamente, è un lavoro a tutti gli effetti. 2. Le collaborazioni non piovono dal cielo ☁️ Sì, le mail dei brand arrivano. Ma prima? Ho scritto io. Ho proposto, fallito, riscritto. Le prime volte ho accettato cose sottopagate (o gratis 🙃), solo per “visibilità”. Avrei voluto sapere che: -si può dire di no -i brand seri rispettano il tuo lavoro -negoziare è normale (e necessario) E che una collaborazione non è solo un post, ma una relazione da costruire. 3. Il confronto è velenoso 😵‍♀️ Apri Instagram e… boom: tutti sembrano avere più successo di te. Numeri, engagement, viaggi sponsorizzati. Ma sai cosa? Quello che vedi è una vetrina, non la realtà. Ogni creator ha tempi, percorsi, fatiche (e magari un team dietro le quinte). Ho imparato a misurarmi con la mia crescita, non con gli altri. 4. Serve un equilibrio tra vita e contenuti ⚖️ All’inizio documentavo tutto. Poi mi sono chiesta: sto vivendo davvero, o solo creando per gli altri? Ora ho imparato a staccare. Non tutto deve finire in una story. Non ogni emozione va condivisa in tempo reale. La creatività ha bisogno di pause. Anche tu 🧘🏻‍♀️. 5. È una maratona, non uno sprint 🏃‍♀️ La crescita non è lineare. I follower vanno e vengono. I post a volte volano, altre volte affondano. E va bene così. La chiave? Costanza + autenticità. Non forzarti a seguire ogni trend. Concentrati su ciò che ami dire, su come vuoi raccontarlo. Perché il tuo valore non sono i numeri. Sei tu. Quindi, ne è valsa la pena? 💬 Sì. Mille volte sì. Ma non perché sia tutto rose e guadagni. Perché ho scoperto un modo per esprimermi, per crescere, per connettermi con persone vere. Se vuoi diventare content creator, fallo. Ma fallo con gli occhi aperti, e il cuore ancora di più ❤️‍🩹 #contentcreatorlife #digitalcreator #dietrolequinte #socialrealtà #creareconpassione #influenzaconsapevole #vivereescrivere #lavorareonline #personalbranding #creatorjourney
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  • Tutto quello che non vedi in una foto perfetta

    Oggi voglio portarvi dietro l’immagine, dietro quella “foto perfetta” che spesso vedete scorrere sui social. Perché dietro a quell’immagine c’è molto più di ciò che appare.

    1. Il tempo e la preparazione
    Una foto perfetta non nasce per caso: c’è dietro una pianificazione accurata. Scelta della location, preparazione degli oggetti o del set, studio della luce, prove e scatti multipli fino a trovare l’inquadratura giusta.

    2. Le ore di editing
    Spesso non si vede che quella foto è passata per un lavoro di post-produzione: ritocco della luce, bilanciamento dei colori, eliminazione di dettagli indesiderati. È un lavoro che può durare anche più del tempo dello scatto stesso.

    3. Il dietro le quinte poco glamour
    Dietro una foto perfetta c’è anche il lato meno “romantico”: cambi di vestiti, pose ripetute, attese, imprecisioni, momenti di stanchezza o insicurezza. Non tutto è sempre facile come sembra.

    4. La ricerca dell’ispirazione
    Quel singolo scatto è spesso frutto di un processo creativo lungo: moodboard, idee prese da altri artisti, brainstorming e tanti tentativi per trovare il concept giusto.

    5. La cura dei dettagli invisibili
    Dallo styling ai piccoli ritocchi (una ciocca fuori posto, un’ombra fastidiosa), ogni dettaglio è pensato per ottenere un risultato armonioso, ma questi passaggi restano quasi sempre nascosti.

    Quindi la prossima volta che vedete una foto “perfetta” sui social, ricordate che dietro c’è un mondo di lavoro, impegno e passione che non si vede a prima vista. Dietro ogni immagine c’è una storia fatta di tentativi, errori e tanta dedizione.

    E voi, avete mai provato a fare uno shooting? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti!

    #dietrolequinte #fotografia #contentcreation #creatorlife #impresabiz #storytellingvisuale #lavorodietro
    Tutto quello che non vedi in una foto perfetta Oggi voglio portarvi dietro l’immagine, dietro quella “foto perfetta” che spesso vedete scorrere sui social. Perché dietro a quell’immagine c’è molto più di ciò che appare. 1. Il tempo e la preparazione Una foto perfetta non nasce per caso: c’è dietro una pianificazione accurata. Scelta della location, preparazione degli oggetti o del set, studio della luce, prove e scatti multipli fino a trovare l’inquadratura giusta. 2. Le ore di editing Spesso non si vede che quella foto è passata per un lavoro di post-produzione: ritocco della luce, bilanciamento dei colori, eliminazione di dettagli indesiderati. È un lavoro che può durare anche più del tempo dello scatto stesso. 3. Il dietro le quinte poco glamour Dietro una foto perfetta c’è anche il lato meno “romantico”: cambi di vestiti, pose ripetute, attese, imprecisioni, momenti di stanchezza o insicurezza. Non tutto è sempre facile come sembra. 4. La ricerca dell’ispirazione Quel singolo scatto è spesso frutto di un processo creativo lungo: moodboard, idee prese da altri artisti, brainstorming e tanti tentativi per trovare il concept giusto. 5. La cura dei dettagli invisibili Dallo styling ai piccoli ritocchi (una ciocca fuori posto, un’ombra fastidiosa), ogni dettaglio è pensato per ottenere un risultato armonioso, ma questi passaggi restano quasi sempre nascosti. Quindi la prossima volta che vedete una foto “perfetta” sui social, ricordate che dietro c’è un mondo di lavoro, impegno e passione che non si vede a prima vista. Dietro ogni immagine c’è una storia fatta di tentativi, errori e tanta dedizione. E voi, avete mai provato a fare uno shooting? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti! #dietrolequinte #fotografia #contentcreation #creatorlife #impresabiz #storytellingvisuale #lavorodietro
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  • Dietro le quinte: quanto lavoro c’è dietro un post

    Oggi voglio portarvi con me dietro le quinte di un singolo post. Perché sì, da fuori può sembrare “solo una foto” o “un reel carino”, ma in realtà ogni contenuto pubblicato richiede tempo, idee, organizzazione e tante competenze. Ecco tutto ciò che c’è — e che spesso non si vede.

    1. L’idea: la parte più sottovalutata
    Tutto parte da un’idea, ma non è mai “casuale”. Dietro ogni contenuto c’è una strategia: cosa voglio comunicare? A chi mi rivolgo? Che tipo di reazione voglio stimolare? Spesso ci metto ore solo per schiarirmi le idee.

    2. La fase creativa: scrivere, pensare, progettare
    Che si tratti di una caption o di uno storytelling per un reel, devo scrivere testi, scegliere un tono coerente con il mio stile, e assicurarmi che il messaggio sia chiaro, coinvolgente e... umano.

    3. La produzione: foto, video, editing
    Fare una foto o un video può voler dire preparare la location, curare la luce, cambiare outfit, sistemare i dettagli… e poi passare ore a montare, tagliare, regolare audio, colore e ritmo.

    4. L’ottimizzazione
    Non basta pubblicare: bisogna adattare il contenuto alla piattaforma (formato, durata, hashtag, orario), scrivere una caption efficace, inserire call to action e magari programmare il tutto con precisione.

    5. L’interazione dopo la pubblicazione
    Dopo il post c’è il lavoro “invisibile” di rispondere ai commenti, interagire con i follower, monitorare l’andamento e raccogliere dati. Ogni pubblicazione è anche un’occasione per ascoltare chi ti segue.

    6. Report e analisi
    Soprattutto se è un contenuto sponsorizzato, c’è una parte analitica importante: creare report, leggere i dati, capire cosa ha funzionato (o no) e migliorare per la prossima volta.

    Dietro ogni post c’è passione, ma anche professionalità. È un lavoro vero e proprio, che richiede competenze trasversali e tanta, tanta dedizione. Quindi sì, quel “semplice post” in realtà è il risultato di un processo complesso e creativo.

    E voi, lo immaginavate così? Raccontatemi nei commenti la vostra esperienza con i contenuti!

    #creatorlife #dietrolequinte #contentcreation #socialmediawork #impresabiz #storytellingdigitale #digitalworkflow
    Se vuoi, posso aiutarti a strutturare un tuo flusso di lavoro per creare post più efficaci (e con meno stress). Ti interessa?







    Dietro le quinte: quanto lavoro c’è dietro un post Oggi voglio portarvi con me dietro le quinte di un singolo post. Perché sì, da fuori può sembrare “solo una foto” o “un reel carino”, ma in realtà ogni contenuto pubblicato richiede tempo, idee, organizzazione e tante competenze. Ecco tutto ciò che c’è — e che spesso non si vede. 1. L’idea: la parte più sottovalutata Tutto parte da un’idea, ma non è mai “casuale”. Dietro ogni contenuto c’è una strategia: cosa voglio comunicare? A chi mi rivolgo? Che tipo di reazione voglio stimolare? Spesso ci metto ore solo per schiarirmi le idee. 2. La fase creativa: scrivere, pensare, progettare Che si tratti di una caption o di uno storytelling per un reel, devo scrivere testi, scegliere un tono coerente con il mio stile, e assicurarmi che il messaggio sia chiaro, coinvolgente e... umano. 3. La produzione: foto, video, editing Fare una foto o un video può voler dire preparare la location, curare la luce, cambiare outfit, sistemare i dettagli… e poi passare ore a montare, tagliare, regolare audio, colore e ritmo. 4. L’ottimizzazione Non basta pubblicare: bisogna adattare il contenuto alla piattaforma (formato, durata, hashtag, orario), scrivere una caption efficace, inserire call to action e magari programmare il tutto con precisione. 5. L’interazione dopo la pubblicazione Dopo il post c’è il lavoro “invisibile” di rispondere ai commenti, interagire con i follower, monitorare l’andamento e raccogliere dati. Ogni pubblicazione è anche un’occasione per ascoltare chi ti segue. 6. Report e analisi Soprattutto se è un contenuto sponsorizzato, c’è una parte analitica importante: creare report, leggere i dati, capire cosa ha funzionato (o no) e migliorare per la prossima volta. Dietro ogni post c’è passione, ma anche professionalità. È un lavoro vero e proprio, che richiede competenze trasversali e tanta, tanta dedizione. Quindi sì, quel “semplice post” in realtà è il risultato di un processo complesso e creativo. E voi, lo immaginavate così? Raccontatemi nei commenti la vostra esperienza con i contenuti! #creatorlife #dietrolequinte #contentcreation #socialmediawork #impresabiz #storytellingdigitale #digitalworkflow Se vuoi, posso aiutarti a strutturare un tuo flusso di lavoro per creare post più efficaci (e con meno stress). Ti interessa?
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  • Dietro le quinte di un contenuto sponsorizzato: come funziona davvero una collaborazione
    Quando vedi un mio post con l’hashtag #adv, probabilmente pensi: “Bello scatto, ma quanto ci ha messo a farlo?” Spoiler: molto più di quanto sembra. Ecco cosa c’è davvero dietro le quinte di una collaborazione sponsorizzata – dalla prima email fino alla pubblicazione.

    1. Tutto parte da una proposta
    Le collaborazioni nascono in due modi: o il brand mi contatta, oppure sono io a propormi. In entrambi i casi, si parte da un brief: un documento con obiettivi, messaggio da comunicare, formato richiesto, e linee guida del brand. È lì che capisco se la collaborazione è in linea con i miei valori e il mio pubblico.

    2. Studio il brand e creo un'idea
    Prima di accettare, studio il prodotto, il target e la comunicazione del brand. Cerco sempre di capire come inserirlo in modo naturale nei miei contenuti, senza snaturare il mio stile. Una collaborazione efficace funziona solo se sembra autentica, e non forzata.

    3. Si definisce il contenuto
    In questa fase, condivido con il brand una proposta creativa (spesso con moodboard o bozza del copy). Decidiamo il formato (reel, carosello, stories, ecc.), le tempistiche e soprattutto... le revisioni. Sì, perché raramente il primo contenuto è quello finale.

    4. Produzione e approvazione
    Qui inizia il vero lavoro: scrivo il copy, registro, monto, scelgo la musica, curo i dettagli. Dopo aver consegnato il contenuto, il brand può chiedere modifiche prima di approvare la pubblicazione. Alcuni progetti richiedono giorni interi, anche per un solo post.

    5. Pubblicazione e report
    Una volta online, monitoro il post, rispondo ai commenti e invio al brand il report finale con dati su reach, interazioni, clic, ecc. Questo è importante perché i brand valutano anche il ritorno della campagna, non solo la creatività.

    Trasparenza e coerenza prima di tutto
    Sì, un contenuto sponsorizzato è frutto di un accordo economico. Ma per me significa anche fiducia: da parte del brand che sceglie la mia voce, e da parte dei follower che si aspettano onestà. Accetto solo collaborazioni che consumerei io per prima.

    In conclusione
    Dietro un #adv c’è strategia, creatività, lavoro e tanta cura. Non è solo “farsi pagare per un post”, ma creare qualcosa che funzioni per tutti: per il brand, per il pubblico e per me. E quando tutto questo si allinea, la collaborazione… brilla

    #CreatorLife #DietroLeQuinte #InfluencerMarketing #ContenutoSponsorizzato #Collaborazioni #TrasparenzaOnline #ADVReale
    📸 Dietro le quinte di un contenuto sponsorizzato: come funziona davvero una collaborazione Quando vedi un mio post con l’hashtag #adv, probabilmente pensi: “Bello scatto, ma quanto ci ha messo a farlo?” Spoiler: molto più di quanto sembra. Ecco cosa c’è davvero dietro le quinte di una collaborazione sponsorizzata – dalla prima email fino alla pubblicazione. 💌 1. Tutto parte da una proposta Le collaborazioni nascono in due modi: o il brand mi contatta, oppure sono io a propormi. In entrambi i casi, si parte da un brief: un documento con obiettivi, messaggio da comunicare, formato richiesto, e linee guida del brand. È lì che capisco se la collaborazione è in linea con i miei valori e il mio pubblico. 🧠 2. Studio il brand e creo un'idea Prima di accettare, studio il prodotto, il target e la comunicazione del brand. Cerco sempre di capire come inserirlo in modo naturale nei miei contenuti, senza snaturare il mio stile. Una collaborazione efficace funziona solo se sembra autentica, e non forzata. 🗓️ 3. Si definisce il contenuto In questa fase, condivido con il brand una proposta creativa (spesso con moodboard o bozza del copy). Decidiamo il formato (reel, carosello, stories, ecc.), le tempistiche e soprattutto... le revisioni. Sì, perché raramente il primo contenuto è quello finale. 🎥 4. Produzione e approvazione Qui inizia il vero lavoro: scrivo il copy, registro, monto, scelgo la musica, curo i dettagli. Dopo aver consegnato il contenuto, il brand può chiedere modifiche prima di approvare la pubblicazione. Alcuni progetti richiedono giorni interi, anche per un solo post. 📲 5. Pubblicazione e report Una volta online, monitoro il post, rispondo ai commenti e invio al brand il report finale con dati su reach, interazioni, clic, ecc. Questo è importante perché i brand valutano anche il ritorno della campagna, non solo la creatività. 🤝 Trasparenza e coerenza prima di tutto Sì, un contenuto sponsorizzato è frutto di un accordo economico. Ma per me significa anche fiducia: da parte del brand che sceglie la mia voce, e da parte dei follower che si aspettano onestà. Accetto solo collaborazioni che consumerei io per prima. 🎯 In conclusione Dietro un #adv c’è strategia, creatività, lavoro e tanta cura. Non è solo “farsi pagare per un post”, ma creare qualcosa che funzioni per tutti: per il brand, per il pubblico e per me. E quando tutto questo si allinea, la collaborazione… brilla ✨ #CreatorLife #DietroLeQuinte #InfluencerMarketing #ContenutoSponsorizzato #Collaborazioni #TrasparenzaOnline #ADVReale
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