• Tecniche di negoziazione efficace per chi fa business

    Nel nostro lavoro quotidiano come imprenditori, professionisti e gestori di microimprese, ci troviamo spesso a dover negoziare: con clienti, fornitori, collaboratori, banche, partner commerciali. Saper condurre una trattativa in modo efficace può fare la differenza tra una semplice occasione e una vera opportunità di crescita.
    Negoziare non è solo questione di istinto o carisma: è una competenza strategica, che si può (e si deve) allenare. Ecco perché oggi vogliamo condividere con voi alcune delle tecniche di negoziazione più efficaci che abbiamo sperimentato e studiato nel tempo.

    Cosa significa negoziare bene
    Per noi, una negoziazione efficace non si limita a “spuntare il prezzo migliore”, ma punta a:
    -Creare valore per entrambe le parti
    -Costruire relazioni di fiducia e lungo termine
    -Evitare conflitti futuri attraverso accordi chiari
    -Raggiungere obiettivi economici e strategici sostenibili

    Le 6 tecniche di negoziazione che utilizziamo (e consigliamo)
    1. Preparazione accurata
    La fase più importante avviene prima della negoziazione. Prepararsi significa:
    -Definire obiettivi chiari
    -Conoscere l’interlocutore (bisogni, margini, interessi)
    -Stabilire i propri limiti e il margine di flessibilità
    -Anticipare le possibili obiezioni
    “Chi fallisce nella preparazione, si prepara al fallimento.” – lo teniamo sempre a mente.

    2. Ascolto attivo
    Spesso pensiamo che negoziare significhi convincere. In realtà, il vero punto di forza è ascoltare. L’ascolto attivo ci permette di:
    -Comprendere i reali interessi dell’altra parte
    -Trovare punti di contatto
    -Dimostrare empatia e apertura
    Più ascoltiamo, più informazioni otteniamo — e più forza abbiamo al tavolo della trattativa.

    3. Creare alternative (BATNA)
    Conoscere la propria BATNA (Best Alternative to a Negotiated Agreement, ovvero la miglior alternativa possibile se la trattativa fallisce) ci dà potere negoziale.
    Se abbiamo delle valide alternative, possiamo negoziare da una posizione più solida. Se non le abbiamo, dobbiamo costruirle prima di sederci al tavolo.

    4. Comunicare con chiarezza e assertività
    Durante la trattativa, dobbiamo essere:
    -Chiari su ciò che vogliamo
    -Assertivi, senza essere aggressivi
    -Flessibili, ma coerenti con i nostri valori e obiettivi
    Un linguaggio semplice, diretto e professionale riduce malintesi e accelera la chiusura degli accordi.

    5. Gestire i silenzi (e il tempo)
    Il silenzio è uno strumento potente. Dopo una proposta o una controproposta, fermarci e lasciare che l’altra parte rifletta può:
    -Creare un momento di pressione positiva
    -Evitare di parlare troppo e rivelare troppo
    -Lasciare spazio all’interlocutore per fare un passo
    Anche la gestione del tempo è fondamentale: una trattativa frettolosa è quasi sempre una cattiva trattativa.

    6. Chiudere con chiarezza
    Una buona negoziazione si chiude solo quando:
    -Tutti i termini sono chiari (prezzo, tempi, modalità di pagamento, responsabilità)
    -Le parti hanno confermato per iscritto gli accordi
    -Sono previsti eventuali meccanismi di revisione o uscita (in caso di imprevisti)
    Meglio perdere dieci minuti a chiarire un dettaglio oggi, che perdere un cliente domani per una clausola ambigua.

    Negoziare è creare valore
    In fin dei conti, negoziare bene significa creare valore per tutti. Non è una guerra da vincere, ma una relazione da costruire. Una trattativa ben gestita rafforza la reputazione, apre nuove collaborazioni e ci aiuta a crescere come professionisti.

    Noi di Impresa.biz crediamo che la negoziazione sia una delle competenze chiave per ogni imprenditore moderno. Per questo la studiamo, la pratichiamo e la miglioriamo ogni giorno.

    #Negoziazione #BusinessTips #Imprenditori #SoftSkills #Comunicazione #PMI #Microimprese #Trattative #Vendite #StrategieCommerciali #AscoltoAttivo #BATNA #CrescitaProfessionale
    Tecniche di negoziazione efficace per chi fa business Nel nostro lavoro quotidiano come imprenditori, professionisti e gestori di microimprese, ci troviamo spesso a dover negoziare: con clienti, fornitori, collaboratori, banche, partner commerciali. Saper condurre una trattativa in modo efficace può fare la differenza tra una semplice occasione e una vera opportunità di crescita. Negoziare non è solo questione di istinto o carisma: è una competenza strategica, che si può (e si deve) allenare. Ecco perché oggi vogliamo condividere con voi alcune delle tecniche di negoziazione più efficaci che abbiamo sperimentato e studiato nel tempo. 🎯 Cosa significa negoziare bene Per noi, una negoziazione efficace non si limita a “spuntare il prezzo migliore”, ma punta a: -Creare valore per entrambe le parti -Costruire relazioni di fiducia e lungo termine -Evitare conflitti futuri attraverso accordi chiari -Raggiungere obiettivi economici e strategici sostenibili 🧠 Le 6 tecniche di negoziazione che utilizziamo (e consigliamo) 1. Preparazione accurata La fase più importante avviene prima della negoziazione. Prepararsi significa: -Definire obiettivi chiari -Conoscere l’interlocutore (bisogni, margini, interessi) -Stabilire i propri limiti e il margine di flessibilità -Anticipare le possibili obiezioni “Chi fallisce nella preparazione, si prepara al fallimento.” – lo teniamo sempre a mente. 2. Ascolto attivo Spesso pensiamo che negoziare significhi convincere. In realtà, il vero punto di forza è ascoltare. L’ascolto attivo ci permette di: -Comprendere i reali interessi dell’altra parte -Trovare punti di contatto -Dimostrare empatia e apertura Più ascoltiamo, più informazioni otteniamo — e più forza abbiamo al tavolo della trattativa. 3. Creare alternative (BATNA) Conoscere la propria BATNA (Best Alternative to a Negotiated Agreement, ovvero la miglior alternativa possibile se la trattativa fallisce) ci dà potere negoziale. Se abbiamo delle valide alternative, possiamo negoziare da una posizione più solida. Se non le abbiamo, dobbiamo costruirle prima di sederci al tavolo. 4. Comunicare con chiarezza e assertività Durante la trattativa, dobbiamo essere: -Chiari su ciò che vogliamo -Assertivi, senza essere aggressivi -Flessibili, ma coerenti con i nostri valori e obiettivi Un linguaggio semplice, diretto e professionale riduce malintesi e accelera la chiusura degli accordi. 5. Gestire i silenzi (e il tempo) Il silenzio è uno strumento potente. Dopo una proposta o una controproposta, fermarci e lasciare che l’altra parte rifletta può: -Creare un momento di pressione positiva -Evitare di parlare troppo e rivelare troppo -Lasciare spazio all’interlocutore per fare un passo Anche la gestione del tempo è fondamentale: una trattativa frettolosa è quasi sempre una cattiva trattativa. 6. Chiudere con chiarezza Una buona negoziazione si chiude solo quando: -Tutti i termini sono chiari (prezzo, tempi, modalità di pagamento, responsabilità) -Le parti hanno confermato per iscritto gli accordi -Sono previsti eventuali meccanismi di revisione o uscita (in caso di imprevisti) Meglio perdere dieci minuti a chiarire un dettaglio oggi, che perdere un cliente domani per una clausola ambigua. 🤝 Negoziare è creare valore In fin dei conti, negoziare bene significa creare valore per tutti. Non è una guerra da vincere, ma una relazione da costruire. Una trattativa ben gestita rafforza la reputazione, apre nuove collaborazioni e ci aiuta a crescere come professionisti. Noi di Impresa.biz crediamo che la negoziazione sia una delle competenze chiave per ogni imprenditore moderno. Per questo la studiamo, la pratichiamo e la miglioriamo ogni giorno. #Negoziazione #BusinessTips #Imprenditori #SoftSkills #Comunicazione #PMI #Microimprese #Trattative #Vendite #StrategieCommerciali #AscoltoAttivo #BATNA #CrescitaProfessionale
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  • Avviare uno studio professionale: passi e consigli

    Avviare uno studio professionale è una sfida entusiasmante ma anche complessa. Lo sappiamo bene: ci siamo passati anche noi e, nel tempo, abbiamo imparato che organizzazione, visione e metodo sono fondamentali per partire con il piede giusto. In questo articolo condividiamo i principali passi da seguire e alcuni consigli pratici, frutto dell’esperienza diretta e dell’ascolto di molti professionisti come noi.

    1. Definire la nostra identità professionale
    Il primo passo è avere chiara la nostra identità. Chi siamo? Qual è il nostro ambito di specializzazione? A chi ci rivolgiamo? Rispondere a queste domande significa definire la missione dello studio, i servizi che offriamo e il nostro posizionamento sul mercato. In un contesto competitivo, distinguersi è essenziale.

    Spesso ci si concentra solo sull’aspetto tecnico della professione, ma oggi è altrettanto importante comunicare il nostro valore, la nostra etica e il nostro approccio.

    2. Scegliere la forma giuridica adatta
    La scelta della forma giuridica non è solo una questione burocratica, ma ha implicazioni fiscali, organizzative e strategiche. Uno studio professionale può essere costituito come:
    -Studio individuale
    -Studio associato tra professionisti
    -Società tra professionisti (STP)
    -Altre forme societarie compatibili con l’attività ordinistica
    Noi ci siamo confrontati con un commercialista esperto per valutare la soluzione più adatta alle nostre esigenze, tenendo conto anche della possibilità di crescita futura.

    3. Pianificare la struttura organizzativa
    Uno studio non vive solo di competenze tecniche: serve anche una struttura efficiente. Abbiamo iniziato definendo ruoli, responsabilità, strumenti gestionali e modalità di lavoro. Anche se si parte in pochi, è importante avere da subito un’organizzazione chiara.
    Abbiamo adottato strumenti digitali per gestire appuntamenti, documenti, contabilità e comunicazioni interne. Questo ci ha permesso di risparmiare tempo e concentrarci sul lavoro di qualità.

    4. Scegliere la sede dello studio
    La sede rappresenta il “biglietto da visita” dello studio. Abbiamo scelto un ambiente che fosse professionale, facilmente raggiungibile e coerente con la nostra immagine. In alcuni casi, è possibile partire da uno spazio in coworking o da un ufficio condiviso, per poi evolversi man mano che l’attività cresce.
    Non abbiamo trascurato nemmeno gli aspetti tecnici e normativi: impianti, sicurezza, accessibilità, connessione internet e privacy sono tutti elementi fondamentali.

    5. Investire nel marketing e nella comunicazione
    Anche uno studio professionale ha bisogno di visibilità. Oggi, il passaparola da solo non basta: ci siamo dotati di un sito web professionale, abbiamo curato la nostra presenza sui social e attivato campagne di comunicazione mirate.
    L’obiettivo? Farci trovare, raccontare chi siamo e costruire relazioni di fiducia con i nostri clienti. Abbiamo anche considerato l’uso di newsletter, articoli tematici e partecipazione a eventi di settore.

    6. Curare la formazione continua
    Il mondo delle professioni è in costante evoluzione. Per questo investiamo regolarmente nella nostra formazione, sia tecnica che manageriale. Abbiamo compreso che essere aggiornati non solo ci rende più competenti, ma ci aiuta anche a offrire soluzioni innovative e a restare competitivi.
    Partecipiamo a corsi, webinar, eventi e, quando possibile, ci confrontiamo con altri professionisti per scambiare esperienze e buone pratiche.

    7. Costruire una rete di collaborazioni
    Infine, un consiglio che per noi si è rivelato prezioso: non isolarci. Abbiamo costruito una rete di colleghi, consulenti, fornitori e partner con cui collaborare. Questo ci ha permesso di ampliare i servizi offerti, condividere conoscenze e affrontare insieme le sfide.
    Anche nei momenti di difficoltà, sapere di non essere soli fa la differenza.

    Aavviare uno studio professionale richiede impegno, pianificazione e spirito imprenditoriale. Ma con una visione chiara, gli strumenti giusti e la capacità di adattarsi, è possibile costruire una realtà solida, etica e sostenibile nel tempo.

    Se anche voi state pensando di fare questo passo, il nostro consiglio è: preparatevi bene, siate flessibili e credete nel valore del vostro lavoro.
    #AvviareUnoStudio #StudioProfessionale #Professionisti #LiberaProfessione #BusinessTips #ConsigliProfessionali #StartUpProfessionale #Impresa #LavoroAutonomo #MarketingProfessionale #StudioAssociato #FormazioneContinua

    Avviare uno studio professionale: passi e consigli Avviare uno studio professionale è una sfida entusiasmante ma anche complessa. Lo sappiamo bene: ci siamo passati anche noi e, nel tempo, abbiamo imparato che organizzazione, visione e metodo sono fondamentali per partire con il piede giusto. In questo articolo condividiamo i principali passi da seguire e alcuni consigli pratici, frutto dell’esperienza diretta e dell’ascolto di molti professionisti come noi. 1. Definire la nostra identità professionale Il primo passo è avere chiara la nostra identità. Chi siamo? Qual è il nostro ambito di specializzazione? A chi ci rivolgiamo? Rispondere a queste domande significa definire la missione dello studio, i servizi che offriamo e il nostro posizionamento sul mercato. In un contesto competitivo, distinguersi è essenziale. Spesso ci si concentra solo sull’aspetto tecnico della professione, ma oggi è altrettanto importante comunicare il nostro valore, la nostra etica e il nostro approccio. 2. Scegliere la forma giuridica adatta La scelta della forma giuridica non è solo una questione burocratica, ma ha implicazioni fiscali, organizzative e strategiche. Uno studio professionale può essere costituito come: -Studio individuale -Studio associato tra professionisti -Società tra professionisti (STP) -Altre forme societarie compatibili con l’attività ordinistica Noi ci siamo confrontati con un commercialista esperto per valutare la soluzione più adatta alle nostre esigenze, tenendo conto anche della possibilità di crescita futura. 3. Pianificare la struttura organizzativa Uno studio non vive solo di competenze tecniche: serve anche una struttura efficiente. Abbiamo iniziato definendo ruoli, responsabilità, strumenti gestionali e modalità di lavoro. Anche se si parte in pochi, è importante avere da subito un’organizzazione chiara. Abbiamo adottato strumenti digitali per gestire appuntamenti, documenti, contabilità e comunicazioni interne. Questo ci ha permesso di risparmiare tempo e concentrarci sul lavoro di qualità. 4. Scegliere la sede dello studio La sede rappresenta il “biglietto da visita” dello studio. Abbiamo scelto un ambiente che fosse professionale, facilmente raggiungibile e coerente con la nostra immagine. In alcuni casi, è possibile partire da uno spazio in coworking o da un ufficio condiviso, per poi evolversi man mano che l’attività cresce. Non abbiamo trascurato nemmeno gli aspetti tecnici e normativi: impianti, sicurezza, accessibilità, connessione internet e privacy sono tutti elementi fondamentali. 5. Investire nel marketing e nella comunicazione Anche uno studio professionale ha bisogno di visibilità. Oggi, il passaparola da solo non basta: ci siamo dotati di un sito web professionale, abbiamo curato la nostra presenza sui social e attivato campagne di comunicazione mirate. L’obiettivo? Farci trovare, raccontare chi siamo e costruire relazioni di fiducia con i nostri clienti. Abbiamo anche considerato l’uso di newsletter, articoli tematici e partecipazione a eventi di settore. 6. Curare la formazione continua Il mondo delle professioni è in costante evoluzione. Per questo investiamo regolarmente nella nostra formazione, sia tecnica che manageriale. Abbiamo compreso che essere aggiornati non solo ci rende più competenti, ma ci aiuta anche a offrire soluzioni innovative e a restare competitivi. Partecipiamo a corsi, webinar, eventi e, quando possibile, ci confrontiamo con altri professionisti per scambiare esperienze e buone pratiche. 7. Costruire una rete di collaborazioni Infine, un consiglio che per noi si è rivelato prezioso: non isolarci. Abbiamo costruito una rete di colleghi, consulenti, fornitori e partner con cui collaborare. Questo ci ha permesso di ampliare i servizi offerti, condividere conoscenze e affrontare insieme le sfide. Anche nei momenti di difficoltà, sapere di non essere soli fa la differenza. Aavviare uno studio professionale richiede impegno, pianificazione e spirito imprenditoriale. Ma con una visione chiara, gli strumenti giusti e la capacità di adattarsi, è possibile costruire una realtà solida, etica e sostenibile nel tempo. Se anche voi state pensando di fare questo passo, il nostro consiglio è: preparatevi bene, siate flessibili e credete nel valore del vostro lavoro. #AvviareUnoStudio #StudioProfessionale #Professionisti #LiberaProfessione #BusinessTips #ConsigliProfessionali #StartUpProfessionale #Impresa #LavoroAutonomo #MarketingProfessionale #StudioAssociato #FormazioneContinua
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  • Perché partecipare a eventi di settore è un investimento (non solo marketing)

    All’inizio pensavo che partecipare a eventi di settore fosse solo una questione di visibilità. Un modo per “farsi vedere”, magari raccogliere qualche biglietto da visita, fare qualche story su Instagram e tornare a casa. Ma col tempo ho capito che quegli eventi, se vissuti con il giusto spirito, sono molto di più: sono un investimento, in formazione, relazioni e crescita.

    1. Il valore della rete (umana, non solo digitale)
    La connessione umana resta insostituibile. In un mondo dove tutto è filtrato da schermi, incontrare le persone faccia a faccia fa ancora la differenza. Ho stretto partnership, collaborazioni, e anche semplici scambi di idee che mi hanno dato spunti concreti per migliorare il mio lavoro. A volte un pranzo con la persona giusta vale più di cento email.

    2. Restare aggiornati è una forma di rispetto per il proprio progetto
    Gli eventi di settore mi hanno aiutato a tenere il passo con i trend, i cambiamenti normativi, le novità tecnologiche. Quando torno da un evento, ho sempre qualcosa da migliorare nel mio lavoro. Anche solo ascoltare chi ha già superato ostacoli simili ai miei è un acceleratore di consapevolezza. E mi fa sentire meno solo.

    3. Uscire dalla propria bolla
    Quando lavori da solo, o in un piccolo team, è facile chiudersi nella propria routine. Gli eventi mi costringono (in senso positivo) a uscire dalla comfort zone, ascoltare visioni diverse, confrontarmi con chi la pensa in modo opposto. Questo spesso mi ha portato a rivedere approcci che davo per scontati.

    4. Energia e motivazione
    C’è un’energia negli eventi dal vivo che non trovi altrove. Tornare a casa carico, con nuove idee, progetti e contatti è un boost che spesso mi ha dato la spinta nei momenti in cui sentivo la fatica accumularsi. È una forma di "ricarica" professionale che non si può spiegare finché non la vivi.

    5. Branding, ma quello vero
    Sì, anche la visibilità è importante. Ma quando mi presento a un evento, non vado a “fare pubblicità”: vado a far capire chi sono, cosa faccio e soprattutto come lo faccio. L’autenticità, quando è reale, si percepisce subito. E se qualcuno si ricorda di te anche dopo l’evento, hai già vinto.

    Partecipare a eventi di settore non è un costo da giustificare: è un investimento sul lungo termine. Non è solo una questione di marketing, ma di posizionamento personale, crescita professionale e scambio umano. Se scelti bene e vissuti con intenzione, possono dare molto più di quanto si spende.

    #EventiDiSettore #Networking #ImprenditoriaDigitale #FormazioneContinua #CrescitaProfessionale #BusinessTips #MindsetImprenditoriale #InvestireSuSéStessi

    Perché partecipare a eventi di settore è un investimento (non solo marketing) All’inizio pensavo che partecipare a eventi di settore fosse solo una questione di visibilità. Un modo per “farsi vedere”, magari raccogliere qualche biglietto da visita, fare qualche story su Instagram e tornare a casa. Ma col tempo ho capito che quegli eventi, se vissuti con il giusto spirito, sono molto di più: sono un investimento, in formazione, relazioni e crescita. 1. Il valore della rete (umana, non solo digitale) La connessione umana resta insostituibile. In un mondo dove tutto è filtrato da schermi, incontrare le persone faccia a faccia fa ancora la differenza. Ho stretto partnership, collaborazioni, e anche semplici scambi di idee che mi hanno dato spunti concreti per migliorare il mio lavoro. A volte un pranzo con la persona giusta vale più di cento email. 2. Restare aggiornati è una forma di rispetto per il proprio progetto Gli eventi di settore mi hanno aiutato a tenere il passo con i trend, i cambiamenti normativi, le novità tecnologiche. Quando torno da un evento, ho sempre qualcosa da migliorare nel mio lavoro. Anche solo ascoltare chi ha già superato ostacoli simili ai miei è un acceleratore di consapevolezza. E mi fa sentire meno solo. 3. Uscire dalla propria bolla Quando lavori da solo, o in un piccolo team, è facile chiudersi nella propria routine. Gli eventi mi costringono (in senso positivo) a uscire dalla comfort zone, ascoltare visioni diverse, confrontarmi con chi la pensa in modo opposto. Questo spesso mi ha portato a rivedere approcci che davo per scontati. 4. Energia e motivazione C’è un’energia negli eventi dal vivo che non trovi altrove. Tornare a casa carico, con nuove idee, progetti e contatti è un boost che spesso mi ha dato la spinta nei momenti in cui sentivo la fatica accumularsi. È una forma di "ricarica" professionale che non si può spiegare finché non la vivi. 5. Branding, ma quello vero Sì, anche la visibilità è importante. Ma quando mi presento a un evento, non vado a “fare pubblicità”: vado a far capire chi sono, cosa faccio e soprattutto come lo faccio. L’autenticità, quando è reale, si percepisce subito. E se qualcuno si ricorda di te anche dopo l’evento, hai già vinto. Partecipare a eventi di settore non è un costo da giustificare: è un investimento sul lungo termine. Non è solo una questione di marketing, ma di posizionamento personale, crescita professionale e scambio umano. Se scelti bene e vissuti con intenzione, possono dare molto più di quanto si spende. #EventiDiSettore #Networking #ImprenditoriaDigitale #FormazioneContinua #CrescitaProfessionale #BusinessTips #MindsetImprenditoriale #InvestireSuSéStessi
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  • Video marketing per PMI: perché è importante e come iniziare con un piccolo budget
    Nell’era digitale, il video è diventato il formato più efficace per comunicare, coinvolgere e vendere. E non è solo una questione di trend: le persone guardano più video che mai, e le piattaforme – dai social ai motori di ricerca – li premiano con maggiore visibilità.

    Ma serve davvero un team di produzione, attrezzatura professionale e migliaia di euro per iniziare?

    Noi di Impresa.biz crediamo che anche una piccola impresa possa fare video marketing in modo strategico, senza grandi investimenti. Ecco perché (e come) iniziare subito.

    Perché il video è così potente nel marketing?
    Attira l’attenzione: sui social, i contenuti video ottengono fino al 1200% in più di condivisioni rispetto ai post testuali e con immagini.
    Rende i messaggi più memorabili: le persone ricordano l’80% di ciò che vedono e sentono, contro il 20% di ciò che leggono.
    Aumenta il tasso di conversione: inserire un video in una landing page può aumentare le conversioni anche del 70%.
    Crea fiducia: vedere il volto dietro al brand o il processo di produzione umanizza l’impresa e costruisce credibilità.
    In sintesi: il video vende, e soprattutto parla la lingua delle persone.

    Ma serve davvero un grande budget?
    La risposta è no. Oggi bastano uno smartphone, una buona luce naturale e un messaggio autentico per iniziare. Non serve essere registi: serve sapere cosa vuoi dire, a chi lo dici e perché.

    Che tipo di video può creare una piccola impresa?
    Ecco alcuni format semplici, efficaci e adatti a budget ridotti:

    1. Video di presentazione
    Parla in modo diretto e informale della tua azienda, della tua storia, dei tuoi valori. Mostra il volto umano dietro al brand.
    2. Dietro le quinte
    Mostra il processo di creazione del prodotto o del servizio. Le persone amano scoprire “come nasce” ciò che acquistano.
    3. Testimonianze dei clienti
    Anche un video registrato col telefono da un cliente soddisfatto può essere potente. È autentico e genera fiducia.
    4. Demo o tutorial
    Se vendi un prodotto o servizio, mostra come si usa, come funziona o come può risolvere un problema.
    5. Video brevi per social (Reel, TikTok, Shorts)
    Formato perfetto per chi ha poco tempo. Bastano pochi secondi per trasmettere un’idea o un valore chiave.

    5 consigli per partire (bene) anche se sei alle prime armi
    1. Punta sulla semplicità
    Meglio un video semplice ma chiaro, autentico e coerente, che un tentativo di “spot” con troppi effetti.
    2. Investi in una buona luce
    La luce fa la differenza. Usa la luce naturale vicino a una finestra o una ring light (se vuoi spendere meno di 30€).
    3. Registra in orizzontale o verticale… a seconda del canale
    Orizzontale: per YouTube, sito web

    Verticale: per Instagram, TikTok, Facebook Reel
    4. Usa app gratuite per montare
    Ci sono app intuitive che ti permettono di aggiungere titoli, musica e tagli: CapCut, InShot, Canva Video, Adobe Express.
    5. Pubblica con regolarità
    Meglio 1 video a settimana coerente, che un video ogni 6 mesi con aspettative da “virale”. Costruisci fiducia nel tempo.

    Dove pubblicare i tuoi video?
    Dipende dal tuo pubblico, ma ecco alcuni canali chiave per iniziare:
    -Instagram e Facebook: per il tuo pubblico locale o fidelizzato
    -TikTok: se vuoi sperimentare linguaggi freschi e raggiungere nuove fasce di utenti
    -LinkedIn: se operi in ambito B2B o vuoi raccontare la tua impresa in modo professionale
    -YouTube: ideale per tutorial e contenuti più lunghi nel tempo
    -Sito web: un video in homepage o nella pagina “Chi siamo” aumenta la credibilità

    Il video marketing non è riservato alle grandi aziende. È uno strumento accessibile, potente e adatto anche a chi parte da zero.
    La chiave è l’autenticità: non serve essere perfetti, serve essere veri, utili e coerenti con i propri valori.

    Noi di Impresa.biz incoraggiamo ogni impresa, artigiano o freelance a provare: il tuo primo video potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di comunicare (e vendere).

    #VideoMarketing #PMI #ComunicazioneDigitale #ContentCreation #ImpresaBiz #MarketingAccessibile #SmallBusinessTips
    Video marketing per PMI: perché è importante e come iniziare con un piccolo budget Nell’era digitale, il video è diventato il formato più efficace per comunicare, coinvolgere e vendere. E non è solo una questione di trend: le persone guardano più video che mai, e le piattaforme – dai social ai motori di ricerca – li premiano con maggiore visibilità. Ma serve davvero un team di produzione, attrezzatura professionale e migliaia di euro per iniziare? Noi di Impresa.biz crediamo che anche una piccola impresa possa fare video marketing in modo strategico, senza grandi investimenti. Ecco perché (e come) iniziare subito. Perché il video è così potente nel marketing? 🎯 Attira l’attenzione: sui social, i contenuti video ottengono fino al 1200% in più di condivisioni rispetto ai post testuali e con immagini. 🧠 Rende i messaggi più memorabili: le persone ricordano l’80% di ciò che vedono e sentono, contro il 20% di ciò che leggono. 💬 Aumenta il tasso di conversione: inserire un video in una landing page può aumentare le conversioni anche del 70%. 🤝 Crea fiducia: vedere il volto dietro al brand o il processo di produzione umanizza l’impresa e costruisce credibilità. In sintesi: il video vende, e soprattutto parla la lingua delle persone. Ma serve davvero un grande budget? La risposta è no. Oggi bastano uno smartphone, una buona luce naturale e un messaggio autentico per iniziare. Non serve essere registi: serve sapere cosa vuoi dire, a chi lo dici e perché. Che tipo di video può creare una piccola impresa? Ecco alcuni format semplici, efficaci e adatti a budget ridotti: 1. Video di presentazione Parla in modo diretto e informale della tua azienda, della tua storia, dei tuoi valori. Mostra il volto umano dietro al brand. 2. Dietro le quinte Mostra il processo di creazione del prodotto o del servizio. Le persone amano scoprire “come nasce” ciò che acquistano. 3. Testimonianze dei clienti Anche un video registrato col telefono da un cliente soddisfatto può essere potente. È autentico e genera fiducia. 4. Demo o tutorial Se vendi un prodotto o servizio, mostra come si usa, come funziona o come può risolvere un problema. 5. Video brevi per social (Reel, TikTok, Shorts) Formato perfetto per chi ha poco tempo. Bastano pochi secondi per trasmettere un’idea o un valore chiave. 5 consigli per partire (bene) anche se sei alle prime armi ✅ 1. Punta sulla semplicità Meglio un video semplice ma chiaro, autentico e coerente, che un tentativo di “spot” con troppi effetti. ✅ 2. Investi in una buona luce La luce fa la differenza. Usa la luce naturale vicino a una finestra o una ring light (se vuoi spendere meno di 30€). ✅ 3. Registra in orizzontale o verticale… a seconda del canale Orizzontale: per YouTube, sito web Verticale: per Instagram, TikTok, Facebook Reel ✅ 4. Usa app gratuite per montare Ci sono app intuitive che ti permettono di aggiungere titoli, musica e tagli: CapCut, InShot, Canva Video, Adobe Express. ✅ 5. Pubblica con regolarità Meglio 1 video a settimana coerente, che un video ogni 6 mesi con aspettative da “virale”. Costruisci fiducia nel tempo. Dove pubblicare i tuoi video? Dipende dal tuo pubblico, ma ecco alcuni canali chiave per iniziare: -Instagram e Facebook: per il tuo pubblico locale o fidelizzato -TikTok: se vuoi sperimentare linguaggi freschi e raggiungere nuove fasce di utenti -LinkedIn: se operi in ambito B2B o vuoi raccontare la tua impresa in modo professionale -YouTube: ideale per tutorial e contenuti più lunghi nel tempo -Sito web: un video in homepage o nella pagina “Chi siamo” aumenta la credibilità Il video marketing non è riservato alle grandi aziende. È uno strumento accessibile, potente e adatto anche a chi parte da zero. La chiave è l’autenticità: non serve essere perfetti, serve essere veri, utili e coerenti con i propri valori. Noi di Impresa.biz incoraggiamo ogni impresa, artigiano o freelance a provare: il tuo primo video potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di comunicare (e vendere). #VideoMarketing #PMI #ComunicazioneDigitale #ContentCreation #ImpresaBiz #MarketingAccessibile #SmallBusinessTips
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  • Le 10 Regole d’Oro per Gestire un’Attività Senza Stress (Quasi)
    Essere imprenditori è stimolante, ma anche impegnativo. Tra scadenze, clienti, dipendenti e contabilità, è facile cadere nella trappola dello stress costante. La buona notizia? Non serve essere supereroi per gestire un’attività in modo più sereno. Con qualche accorgimento e un pizzico di disciplina, puoi alleggerire il carico (mentale e pratico) e goderti di più il tuo lavoro.

    Ecco le 10 regole d’oro per gestire un’attività senza stress. O quasi. Perché un po’ di adrenalina ci sta… ma non deve diventare la norma.

    1. Organizza la tua giornata prima che lo faccia qualcun altro
    Inizia ogni giornata con una lista delle priorità. Usa strumenti come Google Calendar, Trello o un semplice taccuino. Non pianificare tutto al minuto, ma dai un ordine logico a ciò che conta davvero.

    Pro tip: dedica i primi 90 minuti della giornata ai compiti più importanti. Niente email, niente telefono.

    2. Impara a dire “no” (con eleganza)
    Accettare ogni richiesta porta al sovraccarico. Se qualcosa non è allineato con i tuoi obiettivi o ti toglie più energia di quanta ne restituisca, rifiuta gentilmente.

    Frasi utili:
    -“Apprezzo la proposta, ma in questo momento sono focalizzato su altri progetti.”
    -“Non posso occuparmene, ma ti consiglio [nome della persona giusta].”

    3. Automatizza dove puoi
    Non serve reinventare la ruota ogni giorno. Fatturazione, risposte email, reminder per i clienti: tutto ciò che è ripetitivo può (e deve) essere automatizzato.

    Strumenti utili:
    -Zapier (automazioni tra app)
    -Mailchimp/ActiveCampaign (email marketing)
    -Calendly (prenotazione appuntamenti)

    4. Cura il tuo ambiente di lavoro
    Che tu sia in ufficio o a casa, il tuo spazio influenza la tua produttività e il tuo umore. Elimina il disordine e crea un ambiente che ti ispiri.
    Piante, luce naturale, una sedia comoda e un po’ di silenzio fanno miracoli.

    5. Non fare tutto da solo
    L’imprenditore multitasking è un mito che genera solo… esaurimenti. Delegare non è un fallimento, è una strategia. Fidati del tuo team (o costruiscine uno) e concentrati solo su ciò che richiede davvero il tuo intervento.

    6. Fissa confini tra lavoro e vita privata
    Niente email dopo cena. Niente call alle 22. Imposta dei confini chiari, e rispettali. Se tu non rispetti il tuo tempo, nessun altro lo farà.

    Prova a usare:
    -Modalità "non disturbare" sul telefono
    -Routine di fine giornata per “staccare” mentalmente

    7. Monitora (ma senza ossessione)
    Controllare i numeri è importante. Ma farlo ogni ora genera ansia. Pianifica momenti fissi per analizzare risultati, vendite, performance.
    Una volta a settimana o al mese è sufficiente per avere il quadro e decidere con lucidità.

    8. Fai pause (vere)
    Una pausa non è scrollare LinkedIn. Alzati, fai due passi, prendi aria, bevi acqua. Il cervello lavora meglio quando lo lasci respirare.
    Usa la tecnica del Pomodoro: 25 minuti di lavoro concentrato + 5 minuti di pausa. Ogni 4 cicli, una pausa più lunga.

    9. Condividi il carico mentale
    Parla. Con un collega, un mentore, un coach. O anche con altri imprenditori che vivono le stesse sfide. Condividere alleggerisce, chiarisce le idee e fa sentire meno soli.

    Puoi anche usare community online o eventi di networking.

    10. Ricorda perché hai iniziato
    Nei momenti difficili, fermati un attimo e pensa:
    -“Perché ho scelto di fare impresa?”
    Ritrovare il tuo perché ti aiuta a rimettere a fuoco ciò che conta davvero. E a lasciare andare il superfluo.

    Gestire un’attività senza stress totale è possibile. Non significa eliminare ogni difficoltà, ma imparare a navigarle con più consapevolezza e meno pressione.

    Ricorda: un imprenditore che sta bene lavora (e vive) meglio.
    Concediti spazio, strumenti e strategie per semplificare, delegare e respirare.
    La tua attività ti ringrazierà. E anche la tua mente.

    #GestioneImpresa #BusinessSereno #MindfulBusiness #Produttività #ImprenditoreSmart #BusinessTips #WorkLifeBalance

    💼 Le 10 Regole d’Oro per Gestire un’Attività Senza Stress (Quasi) Essere imprenditori è stimolante, ma anche impegnativo. Tra scadenze, clienti, dipendenti e contabilità, è facile cadere nella trappola dello stress costante. La buona notizia? Non serve essere supereroi per gestire un’attività in modo più sereno. Con qualche accorgimento e un pizzico di disciplina, puoi alleggerire il carico (mentale e pratico) e goderti di più il tuo lavoro. Ecco le 10 regole d’oro per gestire un’attività senza stress. O quasi. Perché un po’ di adrenalina ci sta… ma non deve diventare la norma. 1. Organizza la tua giornata prima che lo faccia qualcun altro 📅 Inizia ogni giornata con una lista delle priorità. Usa strumenti come Google Calendar, Trello o un semplice taccuino. Non pianificare tutto al minuto, ma dai un ordine logico a ciò che conta davvero. 🧠 Pro tip: dedica i primi 90 minuti della giornata ai compiti più importanti. Niente email, niente telefono. 2. Impara a dire “no” (con eleganza) Accettare ogni richiesta porta al sovraccarico. Se qualcosa non è allineato con i tuoi obiettivi o ti toglie più energia di quanta ne restituisca, rifiuta gentilmente. 💬 Frasi utili: -“Apprezzo la proposta, ma in questo momento sono focalizzato su altri progetti.” -“Non posso occuparmene, ma ti consiglio [nome della persona giusta].” 3. Automatizza dove puoi 🔁 Non serve reinventare la ruota ogni giorno. Fatturazione, risposte email, reminder per i clienti: tutto ciò che è ripetitivo può (e deve) essere automatizzato. Strumenti utili: -Zapier (automazioni tra app) -Mailchimp/ActiveCampaign (email marketing) -Calendly (prenotazione appuntamenti) 4. Cura il tuo ambiente di lavoro Che tu sia in ufficio o a casa, il tuo spazio influenza la tua produttività e il tuo umore. Elimina il disordine e crea un ambiente che ti ispiri. 🌿 Piante, luce naturale, una sedia comoda e un po’ di silenzio fanno miracoli. 5. Non fare tutto da solo 🧑‍🤝‍🧑 L’imprenditore multitasking è un mito che genera solo… esaurimenti. Delegare non è un fallimento, è una strategia. Fidati del tuo team (o costruiscine uno) e concentrati solo su ciò che richiede davvero il tuo intervento. 6. Fissa confini tra lavoro e vita privata 📵 Niente email dopo cena. Niente call alle 22. Imposta dei confini chiari, e rispettali. Se tu non rispetti il tuo tempo, nessun altro lo farà. Prova a usare: -Modalità "non disturbare" sul telefono -Routine di fine giornata per “staccare” mentalmente 7. Monitora (ma senza ossessione) 📊 Controllare i numeri è importante. Ma farlo ogni ora genera ansia. Pianifica momenti fissi per analizzare risultati, vendite, performance. Una volta a settimana o al mese è sufficiente per avere il quadro e decidere con lucidità. 8. Fai pause (vere) ⏸️ Una pausa non è scrollare LinkedIn. Alzati, fai due passi, prendi aria, bevi acqua. Il cervello lavora meglio quando lo lasci respirare. Usa la tecnica del Pomodoro: 25 minuti di lavoro concentrato + 5 minuti di pausa. Ogni 4 cicli, una pausa più lunga. 9. Condividi il carico mentale Parla. Con un collega, un mentore, un coach. O anche con altri imprenditori che vivono le stesse sfide. Condividere alleggerisce, chiarisce le idee e fa sentire meno soli. Puoi anche usare community online o eventi di networking. 10. Ricorda perché hai iniziato 🧭 Nei momenti difficili, fermati un attimo e pensa: -“Perché ho scelto di fare impresa?” Ritrovare il tuo perché ti aiuta a rimettere a fuoco ciò che conta davvero. E a lasciare andare il superfluo. Gestire un’attività senza stress totale è possibile. Non significa eliminare ogni difficoltà, ma imparare a navigarle con più consapevolezza e meno pressione. Ricorda: un imprenditore che sta bene lavora (e vive) meglio. Concediti spazio, strumenti e strategie per semplificare, delegare e respirare. La tua attività ti ringrazierà. E anche la tua mente. #GestioneImpresa #BusinessSereno #MindfulBusiness #Produttività #ImprenditoreSmart #BusinessTips #WorkLifeBalance
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  • Come Gestire i Clienti Difficili: Tecniche di Comunicazione Efficace
    Ogni azienda, grande o piccola, deve affrontare prima o poi il problema dei clienti difficili. Si tratta di clienti che esprimono insoddisfazione, lamentele o richieste che sembrano impossibili da soddisfare. Sebbene sia naturale sentirsi frustrati, la comunicazione efficace può trasformare una situazione complicata in un’opportunità di miglioramento, fidelizzazione e crescita.

    In questo articolo, esploreremo le migliori tecniche di comunicazione per gestire i clienti difficili in modo professionale, mantenendo la calma e trovando soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti.

    1. Ascolta Attivamente e Con Empatia
    Il primo passo per gestire un cliente difficile è ascoltare attentamente ciò che ha da dire. Spesso, i clienti non sono tanto alla ricerca di una soluzione immediata, quanto della sensazione di essere ascoltati e compresi.

    Come farlo:
    -Non interrompere il cliente mentre parla.
    -Fai domande per chiarire il problema e mostrare che stai prestando attenzione.
    -Usa il linguaggio del corpo per dimostrare empatia (ad esempio, annuire, mantenere un tono calmo).
    Pro tip: Ripetere ciò che il cliente ha detto (“Capisco che questo ti stia causando frustrazione...”) aiuta a validare le sue preoccupazioni.

    2. Rimani Calmo e Professionale
    Anche se il cliente è arrabbiato o frustrato, mantieni sempre la calma. La tua reazione emotiva può determinare l'andamento della conversazione. Se ti lasci coinvolgere dalla sua negatività, è probabile che la situazione peggiori.

    Come farlo:
    -Respira profondamente prima di rispondere, se necessario.
    -Usa un tono di voce calmo e gentile.
    -Non prendersela personalmente: ricorda che il cliente sta reagendo alla situazione, non a te come persona.
    Pro tip: Il silenzio può essere potente. A volte, lasciare che il cliente finisca di esprimersi senza interruzioni aiuta a de-escalare la situazione.

    3. Riformula il Problema e Mostra Comprensione
    Una volta che il cliente ha spiegato il suo problema, è fondamentale riassumere e riformulare ciò che è stato detto. Questo dimostra che stai prestando attenzione e che comprendi veramente la sua frustrazione.

    Come farlo:
    -“Capisco che la consegna del prodotto non sia avvenuta nei tempi previsti, e questo ti sta causando disagi. Lasciami vedere cosa posso fare per risolvere la situazione.”
    -"Mi rendo conto che questo inconveniente ti ha creato dei disagi. Vorrei fare il possibile per rimediare."
    Pro tip: Usa un linguaggio positivo per evitare di incolpare il cliente o accentuare il problema.

    4. Offri Soluzioni Concrete e Semplici
    I clienti difficili vogliono risolvere il problema, non rimanere a discutere per ore. La chiave per risolvere il conflitto è fornire soluzioni chiare e praticabili. Se il problema è complesso, dividilo in piccoli passi.

    Come farlo:
    -Propone una soluzione immediata se possibile (ad esempio, un rimborso, uno sconto, una nuova spedizione).
    -Se non puoi risolvere il problema immediatamente, dai una tempistica precisa per quando la questione verrà trattata.
    -Mantieni le promesse: se dici che risolverai la situazione entro 24 ore, assicurati di farlo.
    Pro tip: Quando offri una soluzione, usa sempre un linguaggio che sottolinei l’impegno verso la soddisfazione del cliente, come “Faremo tutto il possibile per risolvere rapidamente il problema”.

    5. Utilizza il Linguaggio Positivo
    Il modo in cui comunichi può fare una grande differenza. Parlare in modo positivo aiuta a ridurre l'intensità emotiva della conversazione e a facilitare una soluzione più rapida.

    Come farlo:
    -Sostituisci le negazioni con affermazioni: invece di dire "Non possiamo fare questo", prova con "Quello che possiamo fare è...".
    -Usa frasi come "Lasciami vedere come posso aiutarti" invece di "Non posso fare nulla".
    Pro tip: Utilizzare frasi proattive piuttosto che reattive (es. “Posso fare questo per te” invece di “Non posso fare quello che chiedi”) orienta la conversazione verso una soluzione.

    6. Stabilisci i Confini in Modo Rispetto
    A volte, i clienti difficili possono diventare troppo esigenti o addirittura scortesi. È importante stabilire dei limiti con fermezza ma con rispetto, senza cedere a comportamenti inappropriati.

    Come farlo:
    -“Capisco che tu sia frustrato, ma ti chiedo di restare calmo per poter risolvere il problema nel miglior modo possibile.”
    -“Siamo felici di aiutarti, ma dobbiamo continuare a mantenere un dialogo rispettoso per lavorare insieme.”
    Pro tip: Se il cliente continua a comportarsi in modo irrispettoso o offensivo, offri di chiudere la conversazione se necessario, spiegando che il comportamento non è accettabile per una comunicazione costruttiva.

    7. Fornisci un Follow-Up e Chiedi Feedback
    Anche dopo aver risolto il problema, il processo di gestione del cliente difficile non è finito. Un follow-up per verificare che il cliente sia soddisfatto della soluzione proposta è essenziale per consolidare il rapporto.

    Come farlo:
    -Invia una mail di follow-up per assicurarti che la situazione sia stata risolta e che il cliente sia soddisfatto.
    -Chiedi feedback su come la gestione della situazione potrebbe essere migliorata.

    Pro tip: Un cliente che ha avuto una buona esperienza dopo una situazione difficile è più fidelizzato e può diventare un ambasciatore del tuo brand.

    Gestire i clienti difficili è una parte inevitabile della gestione aziendale, ma può anche essere un'opportunità per migliorare la qualità del servizio e rafforzare la fedeltà del cliente. Le tecniche di comunicazione efficace, come l'ascolto attivo, la gestione della calma, l'offerta di soluzioni concrete e l'utilizzo del linguaggio positivo, sono fondamentali per affrontare le situazioni di conflitto in modo produttivo e professionale.

    Ricorda che ogni interazione con un cliente è un'opportunità per costruire una relazione solida e duratura, anche quando la situazione iniziale sembra difficile.

    #GestioneClienti #ComunicazioneEfficace #CustomerCare #CustomerSatisfaction #BusinessTips #CustomerExperience #TecnicheDiComunicazione #ProblemSolving #RelazioniClienti

    🗣️ Come Gestire i Clienti Difficili: Tecniche di Comunicazione Efficace Ogni azienda, grande o piccola, deve affrontare prima o poi il problema dei clienti difficili. Si tratta di clienti che esprimono insoddisfazione, lamentele o richieste che sembrano impossibili da soddisfare. Sebbene sia naturale sentirsi frustrati, la comunicazione efficace può trasformare una situazione complicata in un’opportunità di miglioramento, fidelizzazione e crescita. In questo articolo, esploreremo le migliori tecniche di comunicazione per gestire i clienti difficili in modo professionale, mantenendo la calma e trovando soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti. 💡 1. Ascolta Attivamente e Con Empatia Il primo passo per gestire un cliente difficile è ascoltare attentamente ciò che ha da dire. Spesso, i clienti non sono tanto alla ricerca di una soluzione immediata, quanto della sensazione di essere ascoltati e compresi. 🔧 Come farlo: -Non interrompere il cliente mentre parla. -Fai domande per chiarire il problema e mostrare che stai prestando attenzione. -Usa il linguaggio del corpo per dimostrare empatia (ad esempio, annuire, mantenere un tono calmo). Pro tip: Ripetere ciò che il cliente ha detto (“Capisco che questo ti stia causando frustrazione...”) aiuta a validare le sue preoccupazioni. 🔄 2. Rimani Calmo e Professionale Anche se il cliente è arrabbiato o frustrato, mantieni sempre la calma. La tua reazione emotiva può determinare l'andamento della conversazione. Se ti lasci coinvolgere dalla sua negatività, è probabile che la situazione peggiori. 🔧 Come farlo: -Respira profondamente prima di rispondere, se necessario. -Usa un tono di voce calmo e gentile. -Non prendersela personalmente: ricorda che il cliente sta reagendo alla situazione, non a te come persona. Pro tip: Il silenzio può essere potente. A volte, lasciare che il cliente finisca di esprimersi senza interruzioni aiuta a de-escalare la situazione. ✨ 3. Riformula il Problema e Mostra Comprensione Una volta che il cliente ha spiegato il suo problema, è fondamentale riassumere e riformulare ciò che è stato detto. Questo dimostra che stai prestando attenzione e che comprendi veramente la sua frustrazione. 🔧 Come farlo: -“Capisco che la consegna del prodotto non sia avvenuta nei tempi previsti, e questo ti sta causando disagi. Lasciami vedere cosa posso fare per risolvere la situazione.” -"Mi rendo conto che questo inconveniente ti ha creato dei disagi. Vorrei fare il possibile per rimediare." Pro tip: Usa un linguaggio positivo per evitare di incolpare il cliente o accentuare il problema. 🛠️ 4. Offri Soluzioni Concrete e Semplici I clienti difficili vogliono risolvere il problema, non rimanere a discutere per ore. La chiave per risolvere il conflitto è fornire soluzioni chiare e praticabili. Se il problema è complesso, dividilo in piccoli passi. 🔧 Come farlo: -Propone una soluzione immediata se possibile (ad esempio, un rimborso, uno sconto, una nuova spedizione). -Se non puoi risolvere il problema immediatamente, dai una tempistica precisa per quando la questione verrà trattata. -Mantieni le promesse: se dici che risolverai la situazione entro 24 ore, assicurati di farlo. Pro tip: Quando offri una soluzione, usa sempre un linguaggio che sottolinei l’impegno verso la soddisfazione del cliente, come “Faremo tutto il possibile per risolvere rapidamente il problema”. 💬 5. Utilizza il Linguaggio Positivo Il modo in cui comunichi può fare una grande differenza. Parlare in modo positivo aiuta a ridurre l'intensità emotiva della conversazione e a facilitare una soluzione più rapida. 🔧 Come farlo: -Sostituisci le negazioni con affermazioni: invece di dire "Non possiamo fare questo", prova con "Quello che possiamo fare è...". -Usa frasi come "Lasciami vedere come posso aiutarti" invece di "Non posso fare nulla". Pro tip: Utilizzare frasi proattive piuttosto che reattive (es. “Posso fare questo per te” invece di “Non posso fare quello che chiedi”) orienta la conversazione verso una soluzione. 🛡️ 6. Stabilisci i Confini in Modo Rispetto A volte, i clienti difficili possono diventare troppo esigenti o addirittura scortesi. È importante stabilire dei limiti con fermezza ma con rispetto, senza cedere a comportamenti inappropriati. 🔧 Come farlo: -“Capisco che tu sia frustrato, ma ti chiedo di restare calmo per poter risolvere il problema nel miglior modo possibile.” -“Siamo felici di aiutarti, ma dobbiamo continuare a mantenere un dialogo rispettoso per lavorare insieme.” Pro tip: Se il cliente continua a comportarsi in modo irrispettoso o offensivo, offri di chiudere la conversazione se necessario, spiegando che il comportamento non è accettabile per una comunicazione costruttiva. 🔍 7. Fornisci un Follow-Up e Chiedi Feedback Anche dopo aver risolto il problema, il processo di gestione del cliente difficile non è finito. Un follow-up per verificare che il cliente sia soddisfatto della soluzione proposta è essenziale per consolidare il rapporto. 🔧 Come farlo: -Invia una mail di follow-up per assicurarti che la situazione sia stata risolta e che il cliente sia soddisfatto. -Chiedi feedback su come la gestione della situazione potrebbe essere migliorata. Pro tip: Un cliente che ha avuto una buona esperienza dopo una situazione difficile è più fidelizzato e può diventare un ambasciatore del tuo brand. Gestire i clienti difficili è una parte inevitabile della gestione aziendale, ma può anche essere un'opportunità per migliorare la qualità del servizio e rafforzare la fedeltà del cliente. Le tecniche di comunicazione efficace, come l'ascolto attivo, la gestione della calma, l'offerta di soluzioni concrete e l'utilizzo del linguaggio positivo, sono fondamentali per affrontare le situazioni di conflitto in modo produttivo e professionale. Ricorda che ogni interazione con un cliente è un'opportunità per costruire una relazione solida e duratura, anche quando la situazione iniziale sembra difficile. #GestioneClienti #ComunicazioneEfficace #CustomerCare #CustomerSatisfaction #BusinessTips #CustomerExperience #TecnicheDiComunicazione #ProblemSolving #RelazioniClienti
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