• Marketplace globali: come usarli per testare nuovi mercati

    Quando ho deciso di espandere il mio e-commerce oltre i confini nazionali, una delle sfide principali era capire se e come il mio prodotto avrebbe funzionato in nuovi mercati.
    Invece di buttarmi a capofitto con un investimento massiccio, ho scelto di partire da una strategia più agile e meno rischiosa: testare nuovi mercati attraverso i marketplace globali.

    Ecco come ho fatto, e perché questa tattica può essere una leva fondamentale anche per te.

    1. Perché scegliere i marketplace globali?
    I marketplace come Amazon, eBay, Etsy o Alibaba offrono accesso immediato a milioni di clienti in tutto il mondo, senza la necessità di costruire un’infrastruttura locale da zero.
    Inoltre, grazie ai loro sistemi di logistica, pagamento e assistenza, puoi concentrarti sul prodotto e sulla vendita, lasciando la complessità a loro.

    2. Selezione del marketplace giusto per il tuo prodotto
    Non tutti i marketplace sono uguali: alcuni sono più forti in determinati settori o regioni.
    Io ho analizzato le caratteristiche del mio prodotto e le preferenze del mercato target, scegliendo le piattaforme più adatte a massimizzare visibilità e vendite.

    3. Listing ottimizzati e localizzati
    Anche qui la localizzazione è fondamentale: ho adattato titoli, descrizioni e immagini alle abitudini e alla lingua dei clienti di ogni mercato.
    Un annuncio chiaro e accattivante è la chiave per emergere in mezzo a milioni di offerte.

    4. Utilizzo della logistica integrata (FBA o simili)
    Ho sfruttato servizi come Fulfillment by Amazon (FBA) per gestire magazzino, spedizioni e resi con efficienza.
    Questo ha ridotto tempi e costi, migliorando l’esperienza cliente e liberandomi da complicazioni operative.

    5. Monitoraggio e analisi dati per validare il mercato
    I marketplace forniscono dati dettagliati su vendite, feedback e comportamento degli utenti.
    Ho usato queste informazioni per capire cosa funzionava, quali prodotti erano più richiesti e quali aggiustamenti fare prima di investire in una presenza diretta.

    6. Feedback e adattamento rapido
    Grazie al contatto diretto con i clienti e alle recensioni, ho potuto migliorare prodotti, prezzi e comunicazione in tempo reale, aumentando la competitività.

    I marketplace globali sono uno strumento potente per testare nuovi mercati in modo rapido, a basso rischio e con un investimento contenuto.
    Sono stati per me un trampolino di lancio per una crescita internazionale più consapevole e strutturata.

    Se vuoi aprire nuovi orizzonti per il tuo e-commerce, posso aiutarti a pianificare e implementare la strategia giusta.

    #marketplaceglobali #vendereallestero #ecommerceinternazionale #FBA #testmercati #digitalbusiness #impresadigitale #impresabiz
    Marketplace globali: come usarli per testare nuovi mercati Quando ho deciso di espandere il mio e-commerce oltre i confini nazionali, una delle sfide principali era capire se e come il mio prodotto avrebbe funzionato in nuovi mercati. Invece di buttarmi a capofitto con un investimento massiccio, ho scelto di partire da una strategia più agile e meno rischiosa: testare nuovi mercati attraverso i marketplace globali. Ecco come ho fatto, e perché questa tattica può essere una leva fondamentale anche per te. 1. Perché scegliere i marketplace globali? I marketplace come Amazon, eBay, Etsy o Alibaba offrono accesso immediato a milioni di clienti in tutto il mondo, senza la necessità di costruire un’infrastruttura locale da zero. Inoltre, grazie ai loro sistemi di logistica, pagamento e assistenza, puoi concentrarti sul prodotto e sulla vendita, lasciando la complessità a loro. 2. Selezione del marketplace giusto per il tuo prodotto Non tutti i marketplace sono uguali: alcuni sono più forti in determinati settori o regioni. Io ho analizzato le caratteristiche del mio prodotto e le preferenze del mercato target, scegliendo le piattaforme più adatte a massimizzare visibilità e vendite. 3. Listing ottimizzati e localizzati Anche qui la localizzazione è fondamentale: ho adattato titoli, descrizioni e immagini alle abitudini e alla lingua dei clienti di ogni mercato. Un annuncio chiaro e accattivante è la chiave per emergere in mezzo a milioni di offerte. 4. Utilizzo della logistica integrata (FBA o simili) Ho sfruttato servizi come Fulfillment by Amazon (FBA) per gestire magazzino, spedizioni e resi con efficienza. Questo ha ridotto tempi e costi, migliorando l’esperienza cliente e liberandomi da complicazioni operative. 5. Monitoraggio e analisi dati per validare il mercato I marketplace forniscono dati dettagliati su vendite, feedback e comportamento degli utenti. Ho usato queste informazioni per capire cosa funzionava, quali prodotti erano più richiesti e quali aggiustamenti fare prima di investire in una presenza diretta. 6. Feedback e adattamento rapido Grazie al contatto diretto con i clienti e alle recensioni, ho potuto migliorare prodotti, prezzi e comunicazione in tempo reale, aumentando la competitività. I marketplace globali sono uno strumento potente per testare nuovi mercati in modo rapido, a basso rischio e con un investimento contenuto. Sono stati per me un trampolino di lancio per una crescita internazionale più consapevole e strutturata. Se vuoi aprire nuovi orizzonti per il tuo e-commerce, posso aiutarti a pianificare e implementare la strategia giusta. #marketplaceglobali #vendereallestero #ecommerceinternazionale #FBA #testmercati #digitalbusiness #impresadigitale #impresabiz
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  • Trovare partner affidabili all’estero: strumenti e canali da usare

    Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia importante, per un’impresa che vuole crescere oltre confine, trovare partner commerciali seri e competenti. Che si tratti di distributori, agenti, importatori o fornitori, la scelta dei collaboratori giusti è spesso ciò che determina il successo (o il fallimento) di un progetto di internazionalizzazione.

    Ma come si fa a trovare partner affidabili all’estero? Ecco i canali e gli strumenti che utilizziamo – e che consigliamo – per farlo in modo efficace e con il giusto livello di sicurezza.

    1. Fiere internazionali di settore
    Partecipare alle fiere B2B è uno dei modi migliori per incontrare potenziali partner:
    -Permette di valutare di persona competenza, professionalità e interesse reciproco
    -Spesso include agende di incontri pre-organizzati (matchmaking)
    È utile sia per chi esporta che per chi cerca fornitori
    Esistono contributi e bandi pubblici per sostenere i costi di partecipazione.

    2. Portali specializzati e database ufficiali
    Online ci sono strumenti molto utili per cercare partner già profilati:
    -Enterprise Europe Network (EEN): piattaforma dell’UE per trovare partner in Europa
    -Kompass, Europages e Alibaba B2B per contatti globali
    -ICE – Italian Trade Agency: offre elenchi aggiornati e servizi di scouting personalizzato

    3. Camere di commercio italiane all’estero
    Le Camere di commercio italiane all’estero (CCIE) sono presenti in oltre 60 Paesi e aiutano concretamente le imprese:
    -Identificano potenziali partner locali
    -Offrono referenze e pre-verifiche
    -Organizzano incontri e missioni d’affari
    -Un canale prezioso, anche per chi è alla prima esperienza internazionale.

    4. Contatti tramite clienti o fornitori già attivi
    A volte i partner migliori si trovano… tra i contatti che abbiamo già. Chiedere referenze a clienti soddisfatti o fornitori internazionali può aprire porte a collaborazioni affidabili e veloci.

    5. Associazioni di categoria e consorzi export
    Molte associazioni italiane (es. Confindustria, CNA, Confartigianato) e consorzi export offrono:
    -Reti di contatti selezionati all’estero
    -Eventi di networking e promozione congiunta
    -Servizi di scouting e assistenza legale/commerciale

    6. Due diligence e verifiche preliminari
    Prima di firmare un contratto con un partner estero, è fondamentale fare delle verifiche:
    -Visure e bilanci (dove disponibili)
    -Recensioni, reputazione online, referenze dirette
    -Check tramite ambasciate o istituti di credito per l’estero
    Meglio perdere qualche giorno in più all’inizio che mesi per risolvere un problema dopo.

    Trovare partner affidabili all’estero non è semplice, ma è possibile se si utilizzano i canali giusti e si applicano metodi strutturati di selezione. Noi di Impresa.biz supportiamo le imprese passo dopo passo, dalla ricerca al primo contatto, fino alla gestione del rapporto commerciale.

    #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #Export #PartnerEsteri #BusinessGlobale #FiereInternazionali #CamereCommercioEstero #StrategieExport #PMIExport #TrovarePartner
    Trovare partner affidabili all’estero: strumenti e canali da usare Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia importante, per un’impresa che vuole crescere oltre confine, trovare partner commerciali seri e competenti. Che si tratti di distributori, agenti, importatori o fornitori, la scelta dei collaboratori giusti è spesso ciò che determina il successo (o il fallimento) di un progetto di internazionalizzazione. Ma come si fa a trovare partner affidabili all’estero? Ecco i canali e gli strumenti che utilizziamo – e che consigliamo – per farlo in modo efficace e con il giusto livello di sicurezza. 1. Fiere internazionali di settore Partecipare alle fiere B2B è uno dei modi migliori per incontrare potenziali partner: -Permette di valutare di persona competenza, professionalità e interesse reciproco -Spesso include agende di incontri pre-organizzati (matchmaking) È utile sia per chi esporta che per chi cerca fornitori ➡️ Esistono contributi e bandi pubblici per sostenere i costi di partecipazione. 2. Portali specializzati e database ufficiali Online ci sono strumenti molto utili per cercare partner già profilati: -Enterprise Europe Network (EEN): piattaforma dell’UE per trovare partner in Europa -Kompass, Europages e Alibaba B2B per contatti globali -ICE – Italian Trade Agency: offre elenchi aggiornati e servizi di scouting personalizzato 3. Camere di commercio italiane all’estero Le Camere di commercio italiane all’estero (CCIE) sono presenti in oltre 60 Paesi e aiutano concretamente le imprese: -Identificano potenziali partner locali -Offrono referenze e pre-verifiche -Organizzano incontri e missioni d’affari -Un canale prezioso, anche per chi è alla prima esperienza internazionale. 4. Contatti tramite clienti o fornitori già attivi A volte i partner migliori si trovano… tra i contatti che abbiamo già. Chiedere referenze a clienti soddisfatti o fornitori internazionali può aprire porte a collaborazioni affidabili e veloci. 5. Associazioni di categoria e consorzi export Molte associazioni italiane (es. Confindustria, CNA, Confartigianato) e consorzi export offrono: -Reti di contatti selezionati all’estero -Eventi di networking e promozione congiunta -Servizi di scouting e assistenza legale/commerciale 6. Due diligence e verifiche preliminari Prima di firmare un contratto con un partner estero, è fondamentale fare delle verifiche: -Visure e bilanci (dove disponibili) -Recensioni, reputazione online, referenze dirette -Check tramite ambasciate o istituti di credito per l’estero Meglio perdere qualche giorno in più all’inizio che mesi per risolvere un problema dopo. Trovare partner affidabili all’estero non è semplice, ma è possibile se si utilizzano i canali giusti e si applicano metodi strutturati di selezione. Noi di Impresa.biz supportiamo le imprese passo dopo passo, dalla ricerca al primo contatto, fino alla gestione del rapporto commerciale. #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #Export #PartnerEsteri #BusinessGlobale #FiereInternazionali #CamereCommercioEstero #StrategieExport #PMIExport #TrovarePartner
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  • Penetrare nuovi mercati con poco budget: missioni, fiere e digital export

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene che molte PMI italiane hanno prodotti o servizi con un grande potenziale internazionale, ma spesso si fermano per un motivo molto semplice: il budget limitato.

    La buona notizia? Oggi è possibile avviare un percorso di internazionalizzazione anche senza grandi investimenti iniziali, grazie a strumenti flessibili e accessibili come le missioni commerciali, le fiere mirate e il digital export.

    Ecco come strutturare una strategia intelligente per entrare in nuovi mercati, anche con risorse contenute.

    1. Partecipare a fiere internazionali in modo strategico
    Non serve investire decine di migliaia di euro in stand mastodontici. Possiamo:
    -Partecipare come co-espositori in spazi collettivi (es. con Camere di commercio, associazioni di categoria, ICE)
    -Visitare la fiera da buyer o osservatori, per studiare il mercato e creare relazioni
    -Scegliere eventi di nicchia e altamente targetizzati, più economici ma molto efficaci
    Con la giusta preparazione, anche una presenza leggera può portare contatti di valore.

    2. Sfruttare le missioni commerciali all’estero
    Le missioni imprenditoriali sono viaggi organizzati con incontri B2B, visite aziendali e contatti selezionati con potenziali partner. Spesso sono cofinanziate da enti pubblici (ICE, Regioni, Camere di commercio) e quindi accessibili anche con piccoli budget.

    I vantaggi?
    -Incontri mirati e qualificati
    -Supporto logistico e istituzionale
    -Possibilità di esplorare un mercato con basso rischio
    È un modo molto concreto per testare il terreno prima di investire.

    3. Puntare sul digital export per iniziare a vendere
    Con strumenti digitali ben impostati, possiamo iniziare a vendere o generare contatti all’estero senza muoverci fisicamente. Ad esempio:
    -Tradurre e localizzare il sito aziendale per il mercato target
    -Vendere su marketplace internazionali (es. Amazon, Etsy, Alibaba)
    -Lanciare campagne digitali geolocalizzate sui social o su Google Ads
    -Creare contenuti (blog, video, case study) in lingua per attrarre buyer
    Il digital export è scalabile, misurabile e molto meno oneroso rispetto a una rete vendita tradizionale.

    4. Accedere a bandi e incentivi pubblici
    Ogni anno vengono messi a disposizione fondi pubblici per l'internazionalizzazione, sia a livello nazionale che regionale. Contributi a fondo perduto per:
    -Siti e-commerce e digital marketing
    -Partecipazione a fiere
    -Missioni e viaggi d'affari
    -Consulenza export
    Con una buona pianificazione, possiamo co-finanziare molte attività e ridurre l’investimento a nostro carico.

    Penetrare nuovi mercati non è solo una questione di budget: è una questione di strategie intelligenti, obiettivi chiari e risorse ben allocate.
    Anche con un investimento iniziale contenuto, possiamo iniziare a costruire una presenza internazionale solida, sfruttando al massimo le opportunità offerte da missioni, fiere e strumenti digitali.

    Noi di Impresa.biz aiutiamo le PMI a partire con il piede giusto, anche con piccoli budget, ma con idee chiare e piani concreti.

    #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #DigitalExport #FiereInternazionali #MissioniCommerciali #ExportLowBudget #VendereAllEstero #StrategiaExport #PMI #CrescitaInternazionale

    Penetrare nuovi mercati con poco budget: missioni, fiere e digital export Noi di Impresa.biz sappiamo bene che molte PMI italiane hanno prodotti o servizi con un grande potenziale internazionale, ma spesso si fermano per un motivo molto semplice: il budget limitato. La buona notizia? Oggi è possibile avviare un percorso di internazionalizzazione anche senza grandi investimenti iniziali, grazie a strumenti flessibili e accessibili come le missioni commerciali, le fiere mirate e il digital export. Ecco come strutturare una strategia intelligente per entrare in nuovi mercati, anche con risorse contenute. 1. Partecipare a fiere internazionali in modo strategico Non serve investire decine di migliaia di euro in stand mastodontici. Possiamo: -Partecipare come co-espositori in spazi collettivi (es. con Camere di commercio, associazioni di categoria, ICE) -Visitare la fiera da buyer o osservatori, per studiare il mercato e creare relazioni -Scegliere eventi di nicchia e altamente targetizzati, più economici ma molto efficaci Con la giusta preparazione, anche una presenza leggera può portare contatti di valore. 2. Sfruttare le missioni commerciali all’estero Le missioni imprenditoriali sono viaggi organizzati con incontri B2B, visite aziendali e contatti selezionati con potenziali partner. Spesso sono cofinanziate da enti pubblici (ICE, Regioni, Camere di commercio) e quindi accessibili anche con piccoli budget. I vantaggi? -Incontri mirati e qualificati -Supporto logistico e istituzionale -Possibilità di esplorare un mercato con basso rischio È un modo molto concreto per testare il terreno prima di investire. 3. Puntare sul digital export per iniziare a vendere Con strumenti digitali ben impostati, possiamo iniziare a vendere o generare contatti all’estero senza muoverci fisicamente. Ad esempio: -Tradurre e localizzare il sito aziendale per il mercato target -Vendere su marketplace internazionali (es. Amazon, Etsy, Alibaba) -Lanciare campagne digitali geolocalizzate sui social o su Google Ads -Creare contenuti (blog, video, case study) in lingua per attrarre buyer Il digital export è scalabile, misurabile e molto meno oneroso rispetto a una rete vendita tradizionale. 4. Accedere a bandi e incentivi pubblici Ogni anno vengono messi a disposizione fondi pubblici per l'internazionalizzazione, sia a livello nazionale che regionale. Contributi a fondo perduto per: -Siti e-commerce e digital marketing -Partecipazione a fiere -Missioni e viaggi d'affari -Consulenza export Con una buona pianificazione, possiamo co-finanziare molte attività e ridurre l’investimento a nostro carico. Penetrare nuovi mercati non è solo una questione di budget: è una questione di strategie intelligenti, obiettivi chiari e risorse ben allocate. Anche con un investimento iniziale contenuto, possiamo iniziare a costruire una presenza internazionale solida, sfruttando al massimo le opportunità offerte da missioni, fiere e strumenti digitali. Noi di Impresa.biz aiutiamo le PMI a partire con il piede giusto, anche con piccoli budget, ma con idee chiare e piani concreti. #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #DigitalExport #FiereInternazionali #MissioniCommerciali #ExportLowBudget #VendereAllEstero #StrategiaExport #PMI #CrescitaInternazionale
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  • Internazionalizzare senza sede estera: si può fare (ecco come)

    Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso agli imprenditori che ci chiedono come iniziare a vendere all’estero: non è necessario aprire subito una sede fuori dall’Italia per internazionalizzarsi in modo efficace.
    Certo, avere una filiale può essere utile in una fase avanzata, ma oggi esistono strumenti, strategie e modelli operativi che permettono di crescere all’estero restando fisicamente in Italia.

    Ecco come è possibile farlo, passo dopo passo.

    1. Vendere online nei mercati esteri
    Una delle vie più dirette è sfruttare l’e-commerce internazionale. Possiamo:
    -Aprire un e-commerce proprietario multilingue
    -Utilizzare marketplace globali (es. Amazon, Etsy, Alibaba, ecc.)
    -Integrare sistemi di pagamento e spedizione internazionali
    -Localizzare i contenuti in base al Paese target (lingua, valuta, normative)
    È una soluzione flessibile e scalabile, adatta sia a B2C che B2B.

    2. Usare agenti e distributori locali
    Affidarsi a figure commerciali presenti nei Paesi target permette di raggiungere clienti esteri senza dover aprire un ufficio:
    -L’agente rappresenta l’azienda, promuove il prodotto e riceve una provvigione
    -Il distributore compra e rivende il prodotto, assumendosi il rischio commerciale
    Entrambi possono essere strumenti potenti per entrare in nuovi mercati con costi contenuti.

    3. Partecipare a fiere ed eventi internazionali
    Le fiere sono ottime occasioni per entrare in contatto diretto con buyer, partner e clienti dei mercati esteri. Partecipare anche solo come espositori (o visitatori mirati) consente di testare il mercato e creare relazioni, senza bisogno di strutture locali.

    4. Attivare strategie digitali mirate all’estero
    Con il digital export, possiamo farci conoscere in tutto il mondo tramite:
    -Campagne social e Google Ads geolocalizzate
    -SEO internazionale per farsi trovare online nei motori di ricerca esteri
    -Lead generation B2B per entrare in contatto con buyer, importatori e partner
    Una strategia ben costruita ci consente di generare vendite o contatti qualificati anche a distanza.

    5. Affidarsi a partner logistici globali
    Grazie a corrieri internazionali e hub logistici, possiamo gestire spedizioni e resi in tutto il mondo senza avere un magazzino all’estero.
    Esistono soluzioni di fulfillment che integrano logistica, tracciamento e customer care, riducendo tempi e costi.

    6. Utilizzare il regime OSS e gestire l’IVA in modo centralizzato
    Per vendere in Europa senza sede estera, possiamo aderire al regime OSS (One Stop Shop) e gestire in Italia l’IVA di tutti i Paesi UE.
    È una semplificazione importante che ci consente di restare in regola senza aprire posizioni fiscali multiple.

    Internazionalizzare senza aprire una sede all’estero non solo è possibile, ma spesso è consigliabile nella prima fase di espansione.
    Con gli strumenti digitali, le reti commerciali e le soluzioni logistiche oggi disponibili, possiamo testare nuovi mercati, generare vendite e acquisire clienti globali con investimenti misurati e controllati.

    Noi di Impresa.biz supportiamo le aziende che vogliono crescere oltre confine, anche partendo in modo snello, senza strutture pesanti.

    #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #ExportDigitale #VendereAllEstero #EcommerceInternazionale #DigitalExport #DistributoriEsteri #PMI #BusinessGlobale #StrategiaExport

    Internazionalizzare senza sede estera: si può fare (ecco come) Noi di Impresa.biz lo diciamo spesso agli imprenditori che ci chiedono come iniziare a vendere all’estero: non è necessario aprire subito una sede fuori dall’Italia per internazionalizzarsi in modo efficace. Certo, avere una filiale può essere utile in una fase avanzata, ma oggi esistono strumenti, strategie e modelli operativi che permettono di crescere all’estero restando fisicamente in Italia. Ecco come è possibile farlo, passo dopo passo. 1. Vendere online nei mercati esteri Una delle vie più dirette è sfruttare l’e-commerce internazionale. Possiamo: -Aprire un e-commerce proprietario multilingue -Utilizzare marketplace globali (es. Amazon, Etsy, Alibaba, ecc.) -Integrare sistemi di pagamento e spedizione internazionali -Localizzare i contenuti in base al Paese target (lingua, valuta, normative) È una soluzione flessibile e scalabile, adatta sia a B2C che B2B. 2. Usare agenti e distributori locali Affidarsi a figure commerciali presenti nei Paesi target permette di raggiungere clienti esteri senza dover aprire un ufficio: -L’agente rappresenta l’azienda, promuove il prodotto e riceve una provvigione -Il distributore compra e rivende il prodotto, assumendosi il rischio commerciale Entrambi possono essere strumenti potenti per entrare in nuovi mercati con costi contenuti. 3. Partecipare a fiere ed eventi internazionali Le fiere sono ottime occasioni per entrare in contatto diretto con buyer, partner e clienti dei mercati esteri. Partecipare anche solo come espositori (o visitatori mirati) consente di testare il mercato e creare relazioni, senza bisogno di strutture locali. 4. Attivare strategie digitali mirate all’estero Con il digital export, possiamo farci conoscere in tutto il mondo tramite: -Campagne social e Google Ads geolocalizzate -SEO internazionale per farsi trovare online nei motori di ricerca esteri -Lead generation B2B per entrare in contatto con buyer, importatori e partner Una strategia ben costruita ci consente di generare vendite o contatti qualificati anche a distanza. 5. Affidarsi a partner logistici globali Grazie a corrieri internazionali e hub logistici, possiamo gestire spedizioni e resi in tutto il mondo senza avere un magazzino all’estero. Esistono soluzioni di fulfillment che integrano logistica, tracciamento e customer care, riducendo tempi e costi. 6. Utilizzare il regime OSS e gestire l’IVA in modo centralizzato Per vendere in Europa senza sede estera, possiamo aderire al regime OSS (One Stop Shop) e gestire in Italia l’IVA di tutti i Paesi UE. È una semplificazione importante che ci consente di restare in regola senza aprire posizioni fiscali multiple. Internazionalizzare senza aprire una sede all’estero non solo è possibile, ma spesso è consigliabile nella prima fase di espansione. Con gli strumenti digitali, le reti commerciali e le soluzioni logistiche oggi disponibili, possiamo testare nuovi mercati, generare vendite e acquisire clienti globali con investimenti misurati e controllati. Noi di Impresa.biz supportiamo le aziende che vogliono crescere oltre confine, anche partendo in modo snello, senza strutture pesanti. #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #ExportDigitale #VendereAllEstero #EcommerceInternazionale #DigitalExport #DistributoriEsteri #PMI #BusinessGlobale #StrategiaExport
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  • Come trovare partner e distributori esteri quando sei una piccola impresa

    Quando ho deciso di portare il mio business fuori dall’Italia, una delle prime sfide è stata trovare partner e distributori esteri affidabili.
    Non avevo un team export, né budget da multinazionale. Ma avevo un obiettivo chiaro: costruire relazioni solide per crescere in modo sostenibile.

    Oggi voglio condividere i passaggi concreti che mi hanno aiutata a trovare collaborazioni internazionali, anche partendo da una piccola realtà.

    1. Ricerca mirata, non generica
    All’inizio cercavo contatti “a tappeto”, senza una strategia precisa. Poi ho capito: meno è meglio, ma devono essere i partner giusti.
    Ho definito i mercati prioritari, selezionato i canali giusti (fiere, piattaforme B2B, camere di commercio) e creato una lista ristretta ma qualificata.

    2. Usa le piattaforme digitali giuste
    Ho trovato contatti preziosi tramite:
    -LinkedIn (con messaggi mirati a buyer e retailer)
    -Alibaba, Europages, Kompass (per trovare distributori per nicchia e area geografica)
    -ITA/ICE (l’Agenzia per la promozione all'estero delle imprese italiane, spesso sottovalutata)
    Questi strumenti sono accessibili anche a micro e piccole imprese — basta usarli con criterio.

    3. Presentati come un partner, non come “piccola impresa”
    Il mio primo messaggio non è mai stato: “Sono una piccola realtà, ho bisogno di aiuto”.
    Ho comunicato il valore della mia offerta, i numeri (anche piccoli, ma veri), la mia visione. I partner cercano affidabilità, chiarezza e coerenza, non solo dimensioni.

    4. Fiere ed eventi di settore: anche da visitatrice
    Non serve sempre uno stand: io ho iniziato partecipando come visitatrice, prendendo contatti di persona, lasciando materiali ben curati e facendo follow-up subito dopo. Questo mi ha permesso di validare interesse e instaurare relazioni concrete.

    5. Cura ogni dettaglio del primo contatto
    Quando ho inviato i primi pitch internazionali, ho capito che la forma conta quanto il contenuto.
    Ho creato:
    -Un company profile bilingue professionale
    -Una presentazione prodotto chiara, sintetica, con immagini e numeri
    -Un’email breve ma efficace, con un invito all’incontro (online o in fiera)

    Trovare partner e distributori esteri è possibile anche per una piccola impresa, ma serve metodo, visione e molta pazienza.
    Non si tratta solo di vendere di più, ma di costruire connessioni intelligenti e durature che ti aiutino a crescere davvero nel tempo.

    Io ho iniziato da sola, con pochi contatti e molta determinazione. E oggi collaboro con partner in più paesi, scelti con cura e rispetto reciproco.

    #ExportDigitale #Internazionalizzazione #PiccolaImpresa #BusinessGlobale #StrategiaExport #DistributoriEsteri #PartnerInternazionali #CrescitaSostenibile #NetworkingB2B #ImprenditriceDigitale
    Come trovare partner e distributori esteri quando sei una piccola impresa Quando ho deciso di portare il mio business fuori dall’Italia, una delle prime sfide è stata trovare partner e distributori esteri affidabili. Non avevo un team export, né budget da multinazionale. Ma avevo un obiettivo chiaro: costruire relazioni solide per crescere in modo sostenibile. Oggi voglio condividere i passaggi concreti che mi hanno aiutata a trovare collaborazioni internazionali, anche partendo da una piccola realtà. 🔍 1. Ricerca mirata, non generica All’inizio cercavo contatti “a tappeto”, senza una strategia precisa. Poi ho capito: meno è meglio, ma devono essere i partner giusti. Ho definito i mercati prioritari, selezionato i canali giusti (fiere, piattaforme B2B, camere di commercio) e creato una lista ristretta ma qualificata. 🌐 2. Usa le piattaforme digitali giuste Ho trovato contatti preziosi tramite: -LinkedIn (con messaggi mirati a buyer e retailer) -Alibaba, Europages, Kompass (per trovare distributori per nicchia e area geografica) -ITA/ICE (l’Agenzia per la promozione all'estero delle imprese italiane, spesso sottovalutata) Questi strumenti sono accessibili anche a micro e piccole imprese — basta usarli con criterio. 🧩 3. Presentati come un partner, non come “piccola impresa” Il mio primo messaggio non è mai stato: “Sono una piccola realtà, ho bisogno di aiuto”. Ho comunicato il valore della mia offerta, i numeri (anche piccoli, ma veri), la mia visione. I partner cercano affidabilità, chiarezza e coerenza, non solo dimensioni. 🤝 4. Fiere ed eventi di settore: anche da visitatrice Non serve sempre uno stand: io ho iniziato partecipando come visitatrice, prendendo contatti di persona, lasciando materiali ben curati e facendo follow-up subito dopo. Questo mi ha permesso di validare interesse e instaurare relazioni concrete. 📨 5. Cura ogni dettaglio del primo contatto Quando ho inviato i primi pitch internazionali, ho capito che la forma conta quanto il contenuto. Ho creato: -Un company profile bilingue professionale -Una presentazione prodotto chiara, sintetica, con immagini e numeri -Un’email breve ma efficace, con un invito all’incontro (online o in fiera) Trovare partner e distributori esteri è possibile anche per una piccola impresa, ma serve metodo, visione e molta pazienza. Non si tratta solo di vendere di più, ma di costruire connessioni intelligenti e durature che ti aiutino a crescere davvero nel tempo. Io ho iniziato da sola, con pochi contatti e molta determinazione. E oggi collaboro con partner in più paesi, scelti con cura e rispetto reciproco. #ExportDigitale #Internazionalizzazione #PiccolaImpresa #BusinessGlobale #StrategiaExport #DistributoriEsteri #PartnerInternazionali #CrescitaSostenibile #NetworkingB2B #ImprenditriceDigitale
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  • Come utilizzare i marketplace globali per espandere il tuo business

    Noi di Impresa.biz crediamo che i marketplace globali rappresentino oggi una delle opportunità più concrete e accessibili per far crescere un’impresa e raggiungere clienti in tutto il mondo.
    Sfruttare queste piattaforme digitali significa aprirsi a nuovi mercati senza dover necessariamente affrontare tutte le complessità di un’espansione tradizionale.

    Perché scegliere i marketplace globali?
    -Accesso immediato a milioni di potenziali clienti: piattaforme come Amazon, eBay, Alibaba e altri offrono una visibilità enorme.
    -Logistica e pagamenti integrati: molte piattaforme gestiscono spedizioni e transazioni, semplificando l’operatività.
    -Costi contenuti e scalabilità: non serve aprire sedi all’estero, si può partire con investimenti limitati e crescere gradualmente.
    -Analisi dati e strumenti di marketing: i marketplace offrono strumenti per monitorare performance e ottimizzare le vendite.

    Come iniziare?
    -Scegliere il marketplace più adatto al tuo settore e target di clienti.
    -Ottimizzare le schede prodotto con descrizioni dettagliate, immagini di qualità e keyword mirate per aumentare la visibilità.
    -Gestire prezzi e margini tenendo conto delle commissioni e della concorrenza internazionale.
    -Curare il servizio clienti e la reputazione, rispondendo prontamente e mantenendo alte valutazioni.
    -Sfruttare promozioni e pubblicità interne alle piattaforme per aumentare la conversione.

    Il nostro supporto da Impresa.biz
    -Analizziamo il profilo dell’azienda e del prodotto per individuare i marketplace più strategici
    -Forniamo consulenza su come creare e ottimizzare le inserzioni
    -Aiutiamo a definire politiche di prezzo, logistica e customer care efficaci
    -Offriamo formazione e aggiornamenti sulle novità e best practice del commercio digitale globale

    Espandere il business attraverso i marketplace globali è una scelta strategica che permette di crescere velocemente e con meno rischi.
    Noi di Impresa.biz siamo pronti a guidarti in questo percorso, trasformando opportunità digitali in risultati concreti.

    #marketplace #ecommerceglobale #exportdigitale #venditeonline #impresaitaliana #businessinternazionale #digitalbusiness #impresaonline

    Come utilizzare i marketplace globali per espandere il tuo business Noi di Impresa.biz crediamo che i marketplace globali rappresentino oggi una delle opportunità più concrete e accessibili per far crescere un’impresa e raggiungere clienti in tutto il mondo. Sfruttare queste piattaforme digitali significa aprirsi a nuovi mercati senza dover necessariamente affrontare tutte le complessità di un’espansione tradizionale. Perché scegliere i marketplace globali? -Accesso immediato a milioni di potenziali clienti: piattaforme come Amazon, eBay, Alibaba e altri offrono una visibilità enorme. -Logistica e pagamenti integrati: molte piattaforme gestiscono spedizioni e transazioni, semplificando l’operatività. -Costi contenuti e scalabilità: non serve aprire sedi all’estero, si può partire con investimenti limitati e crescere gradualmente. -Analisi dati e strumenti di marketing: i marketplace offrono strumenti per monitorare performance e ottimizzare le vendite. Come iniziare? -Scegliere il marketplace più adatto al tuo settore e target di clienti. -Ottimizzare le schede prodotto con descrizioni dettagliate, immagini di qualità e keyword mirate per aumentare la visibilità. -Gestire prezzi e margini tenendo conto delle commissioni e della concorrenza internazionale. -Curare il servizio clienti e la reputazione, rispondendo prontamente e mantenendo alte valutazioni. -Sfruttare promozioni e pubblicità interne alle piattaforme per aumentare la conversione. Il nostro supporto da Impresa.biz -Analizziamo il profilo dell’azienda e del prodotto per individuare i marketplace più strategici -Forniamo consulenza su come creare e ottimizzare le inserzioni -Aiutiamo a definire politiche di prezzo, logistica e customer care efficaci -Offriamo formazione e aggiornamenti sulle novità e best practice del commercio digitale globale Espandere il business attraverso i marketplace globali è una scelta strategica che permette di crescere velocemente e con meno rischi. Noi di Impresa.biz siamo pronti a guidarti in questo percorso, trasformando opportunità digitali in risultati concreti. #marketplace #ecommerceglobale #exportdigitale #venditeonline #impresaitaliana #businessinternazionale #digitalbusiness #impresaonline
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  • Strategie “low risk” per entrare in nuovi mercati

    Internazionalizzare non significa necessariamente fare salti nel buio.
    Noi di Impresa.biz lo ripetiamo spesso: espandersi all’estero si può fare anche in modo graduale e misurato, adottando strategie “low risk” che minimizzano l’esposizione iniziale e permettono di testare nuovi mercati senza compromettere la stabilità aziendale.
    Non sempre è possibile – o saggio – aprire una filiale o firmare contratti di distribuzione esclusiva fin dal primo giorno. A volte è meglio entrare in punta di piedi, osservare, adattarsi e crescere.
    Ecco le principali strategie a basso rischio per le imprese che vogliono aprirsi al mondo, con intelligenza e sostenibilità.

    1. Esportazione indiretta: cominciare senza struttura estera
    Una delle modalità più semplici per iniziare a vendere all’estero è affidarsi a:
    -Distributori locali
    -Agenti commerciali con esperienza sul territorio
    -Trader internazionali
    In questo modo non servono investimenti strutturali, e si può testare la risposta del mercato prima di impegnarsi in operazioni più complesse.

    2. Export digitale: vendere online a livello globale
    L’e-commerce è una leva potentissima per le PMI.
    Utilizzare piattaforme come:
    -Marketplace internazionali (Amazon, Alibaba, Etsy, ecc.)
    -Sito e-commerce multilingua con SEO internazionale
    -Social commerce (Instagram, TikTok, Facebook Shop)
    consente di vendere in nuovi mercati senza intermediari e con pieno controllo della propria offerta.

    3. Collaborazioni e alleanze commerciali
    Un modo smart per entrare in un nuovo mercato è allearsi con aziende già presenti:
    -Joint marketing
    -Vendita incrociata
    -Co-branding
    Questo permette di sfruttare reti esistenti e abbattere i costi iniziali di promozione e logistica.

    4. Partecipazione a fiere internazionali (fisiche o virtuali)
    Le fiere restano uno degli strumenti più efficaci per:
    -Validare l’interesse del mercato
    -Trovare contatti commerciali qualificati
    -Raccogliere feedback reali sui prodotti
    Oggi molte fiere offrono anche format digitali o ibridi, che riducono i costi di partecipazione.

    5. Test di mercato mirati (soft landing programs)
    Esistono programmi – anche pubblici – che offrono:
    -Supporto per l’apertura temporanea in nuovi mercati
    -Desk promozionali nei Paesi target
    -Assistenza legale e fiscale locale
    In pratica: un modo per entrare nel mercato a costo e rischio controllato, con il supporto di enti e partner specializzati.

    Attenzione: “basso rischio” non significa “nessun rischio”
    Anche queste strategie richiedono:
    -Pianificazione
    -Controllo dei costi
    -Protezione legale e contrattuale
    Un’adeguata valutazione culturale e commerciale del mercato target

    Il rischio può essere contenuto, ma non eliminato. Ed è proprio qui che si gioca la differenza tra un tentativo e un progetto solido.

    Internazionalizzare in modo responsabile si può.
    Noi di Impresa.biz incoraggiamo le PMI a muoversi per gradi, con metodo, sfruttando i tanti strumenti oggi disponibili per testare i mercati esteri senza mettere a rischio l’intera impresa.

    Vuoi raccontarci la tua esperienza o ricevere una guida operativa?
    Scrivici: stiamo preparando una raccolta di strategie export a basso rischio, con casi reali italiani.

    #Internazionalizzazione #ExportSmart #LowRiskExport #PMIGlobal #StrategieExport #EcommerceInternazionale #DistributoriEsteri #SoftLanding #FieraInternazionale #BusinessSicuro

    Strategie “low risk” per entrare in nuovi mercati Internazionalizzare non significa necessariamente fare salti nel buio. Noi di Impresa.biz lo ripetiamo spesso: espandersi all’estero si può fare anche in modo graduale e misurato, adottando strategie “low risk” che minimizzano l’esposizione iniziale e permettono di testare nuovi mercati senza compromettere la stabilità aziendale. Non sempre è possibile – o saggio – aprire una filiale o firmare contratti di distribuzione esclusiva fin dal primo giorno. A volte è meglio entrare in punta di piedi, osservare, adattarsi e crescere. Ecco le principali strategie a basso rischio per le imprese che vogliono aprirsi al mondo, con intelligenza e sostenibilità. 🌐 1. Esportazione indiretta: cominciare senza struttura estera Una delle modalità più semplici per iniziare a vendere all’estero è affidarsi a: -Distributori locali -Agenti commerciali con esperienza sul territorio -Trader internazionali In questo modo non servono investimenti strutturali, e si può testare la risposta del mercato prima di impegnarsi in operazioni più complesse. 💻 2. Export digitale: vendere online a livello globale L’e-commerce è una leva potentissima per le PMI. Utilizzare piattaforme come: -Marketplace internazionali (Amazon, Alibaba, Etsy, ecc.) -Sito e-commerce multilingua con SEO internazionale -Social commerce (Instagram, TikTok, Facebook Shop) consente di vendere in nuovi mercati senza intermediari e con pieno controllo della propria offerta. 🤝 3. Collaborazioni e alleanze commerciali Un modo smart per entrare in un nuovo mercato è allearsi con aziende già presenti: -Joint marketing -Vendita incrociata -Co-branding Questo permette di sfruttare reti esistenti e abbattere i costi iniziali di promozione e logistica. 🎯 4. Partecipazione a fiere internazionali (fisiche o virtuali) Le fiere restano uno degli strumenti più efficaci per: -Validare l’interesse del mercato -Trovare contatti commerciali qualificati -Raccogliere feedback reali sui prodotti Oggi molte fiere offrono anche format digitali o ibridi, che riducono i costi di partecipazione. 📝 5. Test di mercato mirati (soft landing programs) Esistono programmi – anche pubblici – che offrono: -Supporto per l’apertura temporanea in nuovi mercati -Desk promozionali nei Paesi target -Assistenza legale e fiscale locale In pratica: un modo per entrare nel mercato a costo e rischio controllato, con il supporto di enti e partner specializzati. 🛑 Attenzione: “basso rischio” non significa “nessun rischio” Anche queste strategie richiedono: -Pianificazione -Controllo dei costi -Protezione legale e contrattuale Un’adeguata valutazione culturale e commerciale del mercato target Il rischio può essere contenuto, ma non eliminato. Ed è proprio qui che si gioca la differenza tra un tentativo e un progetto solido. ✅ Internazionalizzare in modo responsabile si può. Noi di Impresa.biz incoraggiamo le PMI a muoversi per gradi, con metodo, sfruttando i tanti strumenti oggi disponibili per testare i mercati esteri senza mettere a rischio l’intera impresa. ✉️ Vuoi raccontarci la tua esperienza o ricevere una guida operativa? Scrivici: stiamo preparando una raccolta di strategie export a basso rischio, con casi reali italiani. 📌 #Internazionalizzazione #ExportSmart #LowRiskExport #PMIGlobal #StrategieExport #EcommerceInternazionale #DistributoriEsteri #SoftLanding #FieraInternazionale #BusinessSicuro
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  • Come capire se il tuo prodotto è adatto al mercato estero: test rapidi ed economici

    Lavoro ogni giorno con piccole e medie imprese italiane che vogliono iniziare a vendere all’estero. Una delle prime domande che mi pongono è questa:
    “Ma il mio prodotto… può davvero funzionare fuori dall’Italia?”
    La verità è che non esiste una risposta certa a tavolino, ma ci sono strumenti semplici e accessibili per capirlo in tempi brevi e con investimenti contenuti. Ecco come faccio a guidarti.

    1. Identifico un Paese target (non “l’estero” in generale)
    Ogni prodotto ha mercati più o meno sensibili. Non ha senso parlare genericamente di “vendere all’estero”: bisogna partire da un Paese specifico.
    -Come scegliere?
    -Dove c’è domanda crescente per la tua categoria?
    -Ci sono competitor simili (segno che il mercato è maturo)?
    -La cultura e il gusto locale sono compatibili con il tuo prodotto?
    Per aiutarti, uso strumenti come Google Trends, marketplaces locali, report di settore internazionali e fiere.

    2. Lancio una landing page localizzata
    Creo una pagina di presentazione del prodotto tradotta bene nella lingua locale, con foto, descrizione e possibilità di:
    -lasciare un’email,
    -fare una prenotazione,
    -acquistare (anche in preordine).

    Non serve avere un sito completo: puoi usare strumenti come Shopify (con localizzazione attiva), Tilda, Webflow, Unbounce o Instapage.
    Il costo stimato è tra 100 e 300 €.
    L’obiettivo è capire se le persone cliccano, leggono e comprano.

    3. Faccio campagne test su Meta o Google Ads
    Con anche solo 5–10 € al giorno, posso testare la risposta del mercato:
    -Uso un pubblico mirato per il Paese scelto,
    -Mostro il prodotto con creatività localizzata,
    -Punto tutto su un messaggio semplice: “Ecco cosa ti offriamo, vuoi provarlo?”

    Tengo d’occhio:
    -Click (CTR),
    -Tempo speso sulla pagina,
    -Lead o ordini ricevuti.
    Se il prodotto è interessante, qualche segnale arriva già nei primi giorni.

    4. Testo sui marketplace esteri
    Alcuni marketplace permettono di testare prodotti senza grandi investimenti in logistica:
    -Etsy per artigianato, moda, design,
    -Amazon (usando FBA o in dropshipping),
    -eBay per prodotti evergreen o tech,
    -ManoMano, Cdiscount, ecc. per specifici settori.
    Anche con pochi articoli in magazzino o in produzione, puoi vedere se arrivano visualizzazioni o vendite.

    5. Partecipo a gruppi, forum o community locali
    Per certi prodotti (artigianato, moda, food, cosmetica), posso testare l’interesse anche senza vendere, semplicemente entrando in contatto con potenziali clienti:
    -Gruppi Facebook locali,
    -Reddit (subreddit tematici per Paese),
    -Forum di settore,
    -Piattaforme B2B come Alibaba o Faire.
    -Faccio domande, mostro il prodotto e raccolgo feedback autentici.

    Il mio consiglio
    Non fare previsioni basate solo sull’intuizione. Oggi puoi testare l’interesse reale di un mercato estero in 30 giorni e con meno di 500 euro.

    Vuoi un mini-piano test per capire se il tuo prodotto può vendere in Francia, Germania o USA?
    Contattami: posso aiutarti a strutturarlo, anche partendo da zero.

    #TestDiMercato #PMIitaliane #EcommerceEstero #Internazionalizzazione #ExportDigitale #LandingPage #ProductMarketFit #Impresabiz

    Come capire se il tuo prodotto è adatto al mercato estero: test rapidi ed economici Lavoro ogni giorno con piccole e medie imprese italiane che vogliono iniziare a vendere all’estero. Una delle prime domande che mi pongono è questa: “Ma il mio prodotto… può davvero funzionare fuori dall’Italia?” La verità è che non esiste una risposta certa a tavolino, ma ci sono strumenti semplici e accessibili per capirlo in tempi brevi e con investimenti contenuti. Ecco come faccio a guidarti. 🎯 1. Identifico un Paese target (non “l’estero” in generale) Ogni prodotto ha mercati più o meno sensibili. Non ha senso parlare genericamente di “vendere all’estero”: bisogna partire da un Paese specifico. -Come scegliere? -Dove c’è domanda crescente per la tua categoria? -Ci sono competitor simili (segno che il mercato è maturo)? -La cultura e il gusto locale sono compatibili con il tuo prodotto? 💡 Per aiutarti, uso strumenti come Google Trends, marketplaces locali, report di settore internazionali e fiere. 🚀 2. Lancio una landing page localizzata Creo una pagina di presentazione del prodotto tradotta bene nella lingua locale, con foto, descrizione e possibilità di: -lasciare un’email, -fare una prenotazione, -acquistare (anche in preordine). Non serve avere un sito completo: puoi usare strumenti come Shopify (con localizzazione attiva), Tilda, Webflow, Unbounce o Instapage. 💰 Il costo stimato è tra 100 e 300 €. 🎯 L’obiettivo è capire se le persone cliccano, leggono e comprano. 📲 3. Faccio campagne test su Meta o Google Ads Con anche solo 5–10 € al giorno, posso testare la risposta del mercato: -Uso un pubblico mirato per il Paese scelto, -Mostro il prodotto con creatività localizzata, -Punto tutto su un messaggio semplice: “Ecco cosa ti offriamo, vuoi provarlo?” ⚠️ Tengo d’occhio: -Click (CTR), -Tempo speso sulla pagina, -Lead o ordini ricevuti. Se il prodotto è interessante, qualche segnale arriva già nei primi giorni. 🛒 4. Testo sui marketplace esteri Alcuni marketplace permettono di testare prodotti senza grandi investimenti in logistica: -Etsy per artigianato, moda, design, -Amazon (usando FBA o in dropshipping), -eBay per prodotti evergreen o tech, -ManoMano, Cdiscount, ecc. per specifici settori. Anche con pochi articoli in magazzino o in produzione, puoi vedere se arrivano visualizzazioni o vendite. 🧪 5. Partecipo a gruppi, forum o community locali Per certi prodotti (artigianato, moda, food, cosmetica), posso testare l’interesse anche senza vendere, semplicemente entrando in contatto con potenziali clienti: -Gruppi Facebook locali, -Reddit (subreddit tematici per Paese), -Forum di settore, -Piattaforme B2B come Alibaba o Faire. -Faccio domande, mostro il prodotto e raccolgo feedback autentici. 🎯 Il mio consiglio Non fare previsioni basate solo sull’intuizione. Oggi puoi testare l’interesse reale di un mercato estero in 30 giorni e con meno di 500 euro. 📩 Vuoi un mini-piano test per capire se il tuo prodotto può vendere in Francia, Germania o USA? Contattami: posso aiutarti a strutturarlo, anche partendo da zero. 🌍 #TestDiMercato #PMIitaliane #EcommerceEstero #Internazionalizzazione #ExportDigitale #LandingPage #ProductMarketFit #Impresabiz
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  • Internazionalizzazione a basso costo: si può? Strategie per le piccole imprese

    Quando si parla di internazionalizzazione, molte piccole imprese pensano subito a grandi investimenti, viaggi costosi, sedi estere e consulenti internazionali. Ma noi di Impresa.biz lo diciamo con chiarezza: internazionalizzarsi si può anche con budget contenuti, purché ci sia metodo, visione e una buona dose di flessibilità.
    Ecco le strategie low cost che proponiamo alle piccole imprese italiane per iniziare il loro percorso all’estero senza compromettere la sostenibilità finanziaria.

    1. Scegliere mercati accessibili e affini
    Non tutti i mercati esteri richiedono lo stesso livello di investimento iniziale.
    Per una piccola impresa, può essere strategico partire da:
    -Paesi UE: niente dazi, burocrazia semplificata, pagamenti rapidi.
    -Aree con forte presenza di italiani (es. Svizzera, Germania, Argentina).
    -Mercati digitali in crescita (es. USA, Emirati, Sud-Est asiatico) se si lavora online.
    Meglio partire da un Paese dove possiamo operare con facilità e conoscere già la domanda.

    2. Puntare sul digitale: l’export online
    Oggi è possibile raggiungere clienti esteri senza aprire una sede fisica.
    Ecco alcune opzioni efficaci:
    -Marketplace internazionali: Amazon, Etsy, Alibaba, Faire, ecc.
    -E-commerce proprietario, anche in versione base (Shopify, WooCommerce).
    -Social selling su Instagram, TikTok e Facebook, con contenuti localizzati.

    Con una piccola campagna mirata e una logistica ben organizzata, si può iniziare a vendere all’estero anche con meno di 5.000 €.

    3. Affidarsi a un Temporary Export Manager (TEM)
    Non puoi assumere un export manager a tempo pieno? Nessun problema.
    Il Temporary Export Manager è una figura esterna che lavora per la tua impresa su obiettivi precisi e per un periodo definito.

    Con i finanziamenti SIMEST, i costi di un TEM possono essere in parte coperti.
    È ideale per avviare contatti, partecipare a fiere e creare la prima rete commerciale all’estero.

    4. Partecipare a fiere e B2B con contributi pubblici
    Molte Regioni italiane, SIMEST e ICE offrono voucher e rimborsi per la partecipazione a:
    -fiere internazionali in Italia e all’estero,
    -incoming B2B virtuali o fisici,
    -roadshow e missioni di sistema.
    Con una buona preparazione e una fiera ben scelta, si può generare interesse concreto anche con un piccolo stand.

    5. Collaborare con altri imprenditori
    L’unione fa la forza. Alcune PMI scelgono di:
    -partecipare a consorzi export o reti di impresa,
    -condividere un agente commerciale estero,
    -promuoversi insieme ad aziende complementari (es. moda + accessori, food + packaging).
    Questo consente di dividere i costi e aumentare l’impatto.

    Cosa NON fare, anche se il budget è basso
    Improvvisare: senza analisi di mercato e obiettivi chiari, si spreca tempo.
    Affidarsi a partner poco trasparenti o non referenziati.
    Tradurre “al volo” i materiali senza una localizzazione professionale.
    Non prevedere un minimo di investimento in comunicazione.

    Il nostro consiglio
    Internazionalizzarsi a basso costo non significa fare le cose “al risparmio”, ma fare le scelte giuste, nel momento giusto, con gli strumenti più efficaci.

    Noi di Impresa.biz aiutiamo le piccole imprese italiane a partire con progetti “leggeri”, sostenibili e modulabili.
    Vuoi capire se la tua azienda è pronta a partire? Scrivici per una consulenza gratuita.

    #ExportLowCost #InternazionalizzazionePMI #ExportDigitale #TemporaryExportManager #FondoSIMEST #MarketplaceInternazionali #FiereInternazionali #Impresabiz

    Internazionalizzazione a basso costo: si può? Strategie per le piccole imprese Quando si parla di internazionalizzazione, molte piccole imprese pensano subito a grandi investimenti, viaggi costosi, sedi estere e consulenti internazionali. Ma noi di Impresa.biz lo diciamo con chiarezza: internazionalizzarsi si può anche con budget contenuti, purché ci sia metodo, visione e una buona dose di flessibilità. Ecco le strategie low cost che proponiamo alle piccole imprese italiane per iniziare il loro percorso all’estero senza compromettere la sostenibilità finanziaria. 🎯 1. Scegliere mercati accessibili e affini Non tutti i mercati esteri richiedono lo stesso livello di investimento iniziale. Per una piccola impresa, può essere strategico partire da: -Paesi UE: niente dazi, burocrazia semplificata, pagamenti rapidi. -Aree con forte presenza di italiani (es. Svizzera, Germania, Argentina). -Mercati digitali in crescita (es. USA, Emirati, Sud-Est asiatico) se si lavora online. 📌 Meglio partire da un Paese dove possiamo operare con facilità e conoscere già la domanda. 🌐 2. Puntare sul digitale: l’export online Oggi è possibile raggiungere clienti esteri senza aprire una sede fisica. Ecco alcune opzioni efficaci: -Marketplace internazionali: Amazon, Etsy, Alibaba, Faire, ecc. -E-commerce proprietario, anche in versione base (Shopify, WooCommerce). -Social selling su Instagram, TikTok e Facebook, con contenuti localizzati. ✅ Con una piccola campagna mirata e una logistica ben organizzata, si può iniziare a vendere all’estero anche con meno di 5.000 €. 🤝 3. Affidarsi a un Temporary Export Manager (TEM) Non puoi assumere un export manager a tempo pieno? Nessun problema. Il Temporary Export Manager è una figura esterna che lavora per la tua impresa su obiettivi precisi e per un periodo definito. ➡️ Con i finanziamenti SIMEST, i costi di un TEM possono essere in parte coperti. ➡️ È ideale per avviare contatti, partecipare a fiere e creare la prima rete commerciale all’estero. 🧳 4. Partecipare a fiere e B2B con contributi pubblici Molte Regioni italiane, SIMEST e ICE offrono voucher e rimborsi per la partecipazione a: -fiere internazionali in Italia e all’estero, -incoming B2B virtuali o fisici, -roadshow e missioni di sistema. 📌 Con una buona preparazione e una fiera ben scelta, si può generare interesse concreto anche con un piccolo stand. 🔄 5. Collaborare con altri imprenditori L’unione fa la forza. Alcune PMI scelgono di: -partecipare a consorzi export o reti di impresa, -condividere un agente commerciale estero, -promuoversi insieme ad aziende complementari (es. moda + accessori, food + packaging). ✅ Questo consente di dividere i costi e aumentare l’impatto. 📉 Cosa NON fare, anche se il budget è basso ❌ Improvvisare: senza analisi di mercato e obiettivi chiari, si spreca tempo. ❌ Affidarsi a partner poco trasparenti o non referenziati. ❌ Tradurre “al volo” i materiali senza una localizzazione professionale. ❌ Non prevedere un minimo di investimento in comunicazione. 🎯 Il nostro consiglio Internazionalizzarsi a basso costo non significa fare le cose “al risparmio”, ma fare le scelte giuste, nel momento giusto, con gli strumenti più efficaci. Noi di Impresa.biz aiutiamo le piccole imprese italiane a partire con progetti “leggeri”, sostenibili e modulabili. 📩 Vuoi capire se la tua azienda è pronta a partire? Scrivici per una consulenza gratuita. 💬 #ExportLowCost #InternazionalizzazionePMI #ExportDigitale #TemporaryExportManager #FondoSIMEST #MarketplaceInternazionali #FiereInternazionali #Impresabiz
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  • Finanziamenti SIMEST: come accedere alle agevolazioni per l’estero

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto l’internazionalizzazione sia una sfida, soprattutto per le PMI. Ma oggi, grazie ai finanziamenti SIMEST, le imprese italiane hanno a disposizione strumenti agevolati per affrontare i mercati esteri con maggiore sicurezza, liquidità e competitività.
    Ecco una guida pratica per capire cosa offre SIMEST, chi può accedere e come prepararsi al meglio.

    Chi è SIMEST e cosa offre?
    SIMEST è la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Lo fa attraverso:
    -finanziamenti agevolati a tasso molto basso (spesso intorno allo 0,5% o meno),
    -contributi a fondo perduto (in alcune misure e periodi),
    -partecipazioni nel capitale per progetti strategici.
    Tutto è rivolto a PMI e Mid Cap italiane con piani concreti di espansione all’estero.

    Le principali linee di finanziamento 2025
    I bandi SIMEST vengono periodicamente aggiornati, ma ci sono sei misure principali su cui puntare nel 2025:

    1. Transizione digitale ed ecologica
    Sostiene investimenti per migliorare la competitività attraverso digitalizzazione, innovazione, sostenibilità ambientale e processi produttivi destinati all’estero.
    Ideale per chi vuole internazionalizzare in modo moderno e green.

    2. Fiere e mostre internazionali
    Copre spese per la partecipazione a fiere all’estero o eventi internazionali in Italia, inclusi costi di viaggio, stand, materiali promozionali.
    Perfetto per chi muove i primi passi nei mercati esteri.

    3. E-commerce
    Supporta la realizzazione di piattaforme proprie o l’accesso a marketplace internazionali (come Amazon, Alibaba, ecc.).
    Strategico per chi vuole vendere online all’estero.

    4. Inserimento in mercati esteri
    Finanzia l’apertura di sedi, uffici commerciali o stabilimenti produttivi in altri Paesi.
    Per chi è pronto a presidiare direttamente un nuovo mercato.

    5. Certificazioni e consulenze
    Agevola l’ottenimento di certificazioni internazionali, marchi, brevetti e l’utilizzo di consulenze specialistiche legate all’internazionalizzazione.

    6. Temporary Export Manager (TEM)
    Sostiene i costi per avvalersi di un export manager temporaneo, esperto nel posizionamento all’estero.

    Chi può accedere?
    Possono accedere ai finanziamenti SIMEST le PMI italiane (in alcuni casi anche Mid Cap), con almeno due bilanci approvati e con una proiezione concreta verso i mercati internazionali. Sono richiesti:
    -un piano chiaro di spesa e obiettivi,
    -documentazione amministrativa completa (visure, bilanci, ecc.),
    -rispetto dei requisiti UE (in tema di aiuti di Stato e sostenibilità).

    Come funziona la procedura
    -Registrazione sul portale SIMEST e creazione dell’identità digitale dell’azienda.
    -Caricamento della domanda online, con piano d’investimento e documentazione richiesta.
    -Valutazione da parte di SIMEST, in genere in 1-3 mesi.
    -Erogazione del finanziamento: in parte anticipata e in parte a rimborso.
    -Rendicontazione finale a conclusione del progetto.
    Le misure SIMEST funzionano a sportello, quindi il tempismo è tutto: prima si presenta la domanda, più si hanno chance di accesso.

    Gli errori da evitare
    Presentare un progetto generico o mal strutturato
    Non dimostrare la reale proiezione internazionale dell’impresa
    Mancanza di documentazione o incongruenze tra budget e piano d’azione
    Attendere l’ultimo minuto per preparare la domanda

    Il nostro consiglio
    Noi di Impresa.biz consigliamo di iniziare subito la preparazione della documentazione, anche se il bando non è ancora aperto. Avere un business plan solido, obiettivi misurabili e un partner esperto nella compilazione delle domande fa davvero la differenza.

    Vuoi sapere se la tua azienda è idonea a una misura SIMEST?
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    Finanziamenti SIMEST: come accedere alle agevolazioni per l’estero Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto l’internazionalizzazione sia una sfida, soprattutto per le PMI. Ma oggi, grazie ai finanziamenti SIMEST, le imprese italiane hanno a disposizione strumenti agevolati per affrontare i mercati esteri con maggiore sicurezza, liquidità e competitività. Ecco una guida pratica per capire cosa offre SIMEST, chi può accedere e come prepararsi al meglio. 📌 Chi è SIMEST e cosa offre? SIMEST è la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Lo fa attraverso: -finanziamenti agevolati a tasso molto basso (spesso intorno allo 0,5% o meno), -contributi a fondo perduto (in alcune misure e periodi), -partecipazioni nel capitale per progetti strategici. Tutto è rivolto a PMI e Mid Cap italiane con piani concreti di espansione all’estero. ✈️ Le principali linee di finanziamento 2025 I bandi SIMEST vengono periodicamente aggiornati, ma ci sono sei misure principali su cui puntare nel 2025: 1. Transizione digitale ed ecologica Sostiene investimenti per migliorare la competitività attraverso digitalizzazione, innovazione, sostenibilità ambientale e processi produttivi destinati all’estero. 👉 Ideale per chi vuole internazionalizzare in modo moderno e green. 2. Fiere e mostre internazionali Copre spese per la partecipazione a fiere all’estero o eventi internazionali in Italia, inclusi costi di viaggio, stand, materiali promozionali. 👉 Perfetto per chi muove i primi passi nei mercati esteri. 3. E-commerce Supporta la realizzazione di piattaforme proprie o l’accesso a marketplace internazionali (come Amazon, Alibaba, ecc.). 👉 Strategico per chi vuole vendere online all’estero. 4. Inserimento in mercati esteri Finanzia l’apertura di sedi, uffici commerciali o stabilimenti produttivi in altri Paesi. 👉 Per chi è pronto a presidiare direttamente un nuovo mercato. 5. Certificazioni e consulenze Agevola l’ottenimento di certificazioni internazionali, marchi, brevetti e l’utilizzo di consulenze specialistiche legate all’internazionalizzazione. 6. Temporary Export Manager (TEM) Sostiene i costi per avvalersi di un export manager temporaneo, esperto nel posizionamento all’estero. ✅ Chi può accedere? Possono accedere ai finanziamenti SIMEST le PMI italiane (in alcuni casi anche Mid Cap), con almeno due bilanci approvati e con una proiezione concreta verso i mercati internazionali. Sono richiesti: -un piano chiaro di spesa e obiettivi, -documentazione amministrativa completa (visure, bilanci, ecc.), -rispetto dei requisiti UE (in tema di aiuti di Stato e sostenibilità). 🧩 Come funziona la procedura -Registrazione sul portale SIMEST e creazione dell’identità digitale dell’azienda. -Caricamento della domanda online, con piano d’investimento e documentazione richiesta. -Valutazione da parte di SIMEST, in genere in 1-3 mesi. -Erogazione del finanziamento: in parte anticipata e in parte a rimborso. -Rendicontazione finale a conclusione del progetto. 📌 Le misure SIMEST funzionano a sportello, quindi il tempismo è tutto: prima si presenta la domanda, più si hanno chance di accesso. 🛑 Gli errori da evitare ❌ Presentare un progetto generico o mal strutturato ❌ Non dimostrare la reale proiezione internazionale dell’impresa ❌ Mancanza di documentazione o incongruenze tra budget e piano d’azione ❌ Attendere l’ultimo minuto per preparare la domanda 🎯 Il nostro consiglio Noi di Impresa.biz consigliamo di iniziare subito la preparazione della documentazione, anche se il bando non è ancora aperto. Avere un business plan solido, obiettivi misurabili e un partner esperto nella compilazione delle domande fa davvero la differenza. Vuoi sapere se la tua azienda è idonea a una misura SIMEST? 👉 Contattaci per una verifica gratuita del profilo aziendale e ricevi un check-up su misura per i tuoi progetti all’estero. 💬 #FinanziamentiSIMEST #Internazionalizzazione #PMIitaliane #Fondo394 #Export2025 #EcommerceEstero #TransizioneDigitale #FiereInternazionali #Impresabiz
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