• Partecipazione alla chiusura mensile e annuale: il nostro contributo per una contabilità ordinata e decisioni tempestive

    In impresa.biz, partecipiamo attivamente ai processi di chiusura contabile mensile e annuale, affiancando le imprese nel momento in cui è più importante avere chiarezza, rigore e velocità nell’organizzazione dei dati.

    Sappiamo quanto sia cruciale disporre, mese dopo mese, di una fotografia fedele dell’andamento economico-finanziario dell’azienda. E ancor di più, quanto la chiusura di fine anno rappresenti un punto strategico, sia per il bilancio che per la pianificazione futura.

    Ecco come supportiamo i nostri clienti:
    -Raccogliamo, controlliamo e organizziamo la documentazione contabile necessaria alla chiusura, evitando dimenticanze o errori.
    -Registriamo le scritture di rettifica, ratei, risconti, ammortamenti e accantonamenti, con precisione e in tempi utili.
    -Coordiniamo le attività con ufficio amministrativo, consulenti esterni e revisori, per garantire una gestione fluida e condivisa.
    -Verifichiamo la coerenza tra contabilità generale e analitica, assicurandoci che i dati siano allineati e pronti per essere analizzati.
    -Prepariamo prospetti riepilogativi e analisi comparative, utili sia per i vertici aziendali che per i professionisti incaricati del bilancio.

    Il nostro approccio è operativo ma orientato al controllo di gestione: una chiusura fatta bene significa poter ragionare su basi solide, senza sorprese, senza corse contro il tempo, e con numeri davvero utili al business.

    #impresabiz #chiusuracontabile #bilancio #contabilità #PMI #amministrazione #forecast #pianificazioneaziendale #controllogestione #servizialleimprese
    Partecipazione alla chiusura mensile e annuale: il nostro contributo per una contabilità ordinata e decisioni tempestive In impresa.biz, partecipiamo attivamente ai processi di chiusura contabile mensile e annuale, affiancando le imprese nel momento in cui è più importante avere chiarezza, rigore e velocità nell’organizzazione dei dati. Sappiamo quanto sia cruciale disporre, mese dopo mese, di una fotografia fedele dell’andamento economico-finanziario dell’azienda. E ancor di più, quanto la chiusura di fine anno rappresenti un punto strategico, sia per il bilancio che per la pianificazione futura. Ecco come supportiamo i nostri clienti: -Raccogliamo, controlliamo e organizziamo la documentazione contabile necessaria alla chiusura, evitando dimenticanze o errori. -Registriamo le scritture di rettifica, ratei, risconti, ammortamenti e accantonamenti, con precisione e in tempi utili. -Coordiniamo le attività con ufficio amministrativo, consulenti esterni e revisori, per garantire una gestione fluida e condivisa. -Verifichiamo la coerenza tra contabilità generale e analitica, assicurandoci che i dati siano allineati e pronti per essere analizzati. -Prepariamo prospetti riepilogativi e analisi comparative, utili sia per i vertici aziendali che per i professionisti incaricati del bilancio. Il nostro approccio è operativo ma orientato al controllo di gestione: una chiusura fatta bene significa poter ragionare su basi solide, senza sorprese, senza corse contro il tempo, e con numeri davvero utili al business. #impresabiz #chiusuracontabile #bilancio #contabilità #PMI #amministrazione #forecast #pianificazioneaziendale #controllogestione #servizialleimprese
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  • Margine Operativo Lordo (MOL): cos'è e perché è fondamentale per la tua impresa

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto sia importante, per ogni imprenditore, avere una visione chiara e immediata della salute economica della propria azienda. In questo contesto, uno degli indicatori più utili è il Margine Operativo Lordo, spesso abbreviato con MOL.

    Cos’è il Margine Operativo Lordo?
    Il Margine Operativo Lordo rappresenta il risultato operativo prima della deduzione di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni. In parole semplici, ci dice quanto un’impresa riesce a guadagnare dalla sua attività caratteristica, senza considerare elementi straordinari o finanziari.

    Il MOL si calcola così:
    MOL = Ricavi – Costi operativi (esclusi ammortamenti e accantonamenti)
    Questo indicatore è estremamente utile perché mostra la capacità dell’impresa di generare reddito dalle sue attività principali, al netto delle spese operative dirette.

    Perché il MOL è fondamentale per la tua impresa?
    In qualità di imprenditori o manager, avere il controllo sul MOL ci permette di:

    1. Valutare la redditività reale dell’impresa
    A differenza dell’utile netto, il MOL non è influenzato da fattori finanziari o contabili. Ci fornisce quindi una fotografia “pulita” della performance operativa.

    2. Confrontarci con il mercato
    Il MOL è uno degli indicatori più utilizzati nelle analisi di bilancio comparate. Se vogliamo capire come stiamo performando rispetto ai nostri concorrenti, questo è il dato da tenere d’occhio.

    3. Attrarre investitori e ottenere credito
    Le banche e gli investitori guardano con attenzione al MOL per valutare la nostra capacità di generare liquidità. Un buon MOL è spesso sinonimo di un’impresa solida e ben gestita.

    4. Prendere decisioni strategiche
    Se vogliamo espandere, tagliare costi o ristrutturare, il MOL ci aiuta a capire dove intervenire per migliorare l’efficienza operativa.

    Il nostro consiglio
    Monitorare costantemente il Margine Operativo Lordo non è solo una buona pratica: è un vero e proprio strumento strategico. Da Impresa.biz, incoraggiamo tutti gli imprenditori a includerlo tra gli indicatori chiave da seguire con regolarità, magari integrandolo in un cruscotto di KPI aziendali.

    Ricordiamoci: non possiamo migliorare ciò che non misuriamo.

    #MargineOperativoLordo #MOL #GestioneImpresa #FinanzaAziendale #IndicatoriEconomici #ControlloDiGestione #BusinessTips #ImpresaBiz

    Margine Operativo Lordo (MOL): cos'è e perché è fondamentale per la tua impresa Noi di Impresa.biz sappiamo bene quanto sia importante, per ogni imprenditore, avere una visione chiara e immediata della salute economica della propria azienda. In questo contesto, uno degli indicatori più utili è il Margine Operativo Lordo, spesso abbreviato con MOL. Cos’è il Margine Operativo Lordo? Il Margine Operativo Lordo rappresenta il risultato operativo prima della deduzione di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni. In parole semplici, ci dice quanto un’impresa riesce a guadagnare dalla sua attività caratteristica, senza considerare elementi straordinari o finanziari. Il MOL si calcola così: MOL = Ricavi – Costi operativi (esclusi ammortamenti e accantonamenti) Questo indicatore è estremamente utile perché mostra la capacità dell’impresa di generare reddito dalle sue attività principali, al netto delle spese operative dirette. Perché il MOL è fondamentale per la tua impresa? In qualità di imprenditori o manager, avere il controllo sul MOL ci permette di: 1. Valutare la redditività reale dell’impresa A differenza dell’utile netto, il MOL non è influenzato da fattori finanziari o contabili. Ci fornisce quindi una fotografia “pulita” della performance operativa. 2. Confrontarci con il mercato Il MOL è uno degli indicatori più utilizzati nelle analisi di bilancio comparate. Se vogliamo capire come stiamo performando rispetto ai nostri concorrenti, questo è il dato da tenere d’occhio. 3. Attrarre investitori e ottenere credito Le banche e gli investitori guardano con attenzione al MOL per valutare la nostra capacità di generare liquidità. Un buon MOL è spesso sinonimo di un’impresa solida e ben gestita. 4. Prendere decisioni strategiche Se vogliamo espandere, tagliare costi o ristrutturare, il MOL ci aiuta a capire dove intervenire per migliorare l’efficienza operativa. Il nostro consiglio Monitorare costantemente il Margine Operativo Lordo non è solo una buona pratica: è un vero e proprio strumento strategico. Da Impresa.biz, incoraggiamo tutti gli imprenditori a includerlo tra gli indicatori chiave da seguire con regolarità, magari integrandolo in un cruscotto di KPI aziendali. Ricordiamoci: non possiamo migliorare ciò che non misuriamo. #MargineOperativoLordo #MOL #GestioneImpresa #FinanzaAziendale #IndicatoriEconomici #ControlloDiGestione #BusinessTips #ImpresaBiz
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  • IRES Premiale per le PMI: come funziona il nuovo incentivo fiscale dal 2025
    Dal 2025 entra ufficialmente in vigore l’IRES Premiale, una misura fiscale pensata per premiare le piccole e medie imprese virtuose che scelgono di reinvestire gli utili, innovare e creare occupazione. La nuova norma rappresenta un passo concreto verso un fisco più orientato allo sviluppo sostenibile del tessuto imprenditoriale italiano, premiando chi investe nel futuro della propria azienda e del Paese.

    In questo articolo di impresa.biz, analizziamo in modo chiaro e pratico a chi si applica, quali sono i requisiti da rispettare e quali vantaggi offre questa agevolazione fiscale.

    Che cos’è l’IRES Premiale?
    L’IRES Premiale è un regime agevolato introdotto con la Legge di Bilancio 2025, che consente alle PMI che rispettano determinati requisiti di accedere a una riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20%.

    L’obiettivo è incentivare:
    -Il reinvestimento degli utili all’interno dell’azienda,
    -Gli investimenti in beni produttivi, materiali e immateriali,
    -L’aumento dell’occupazione stabile.
    Una misura concreta per stimolare la crescita, la modernizzazione e la competitività delle imprese italiane.

    Chi può accedere all’IRES Premiale
    La misura è rivolta a tutte le imprese soggette all’IRES che rientrano nella definizione di PMI secondo i parametri europei:
    -Fino a 250 dipendenti,
    -Fatturato annuo ≤ 50 milioni di euro o totale di bilancio ≤ 43 milioni di euro.
    -L’impresa deve inoltre rispettare contemporaneamente i tre requisiti previsti dalla norma.

    Requisiti obbligatori
    Per accedere all’IRES al 20%, la PMI deve, in riferimento all’esercizio di imposta:

    1. Reinvestire almeno l’80% degli utili
    Gli utili prodotti nell’anno devono essere reinvestiti nella stessa impresa, anziché distribuiti. Questo include:
    -Aumento del capitale sociale,
    -Investimenti produttivi,
    -Accantonamenti per sviluppo.

    2. Effettuare investimenti per almeno il 30% degli utili
    Il 30% degli utili (almeno) deve essere destinato a beni strumentali materiali o immateriali:
    -Macchinari, impianti, hardware,
    -Software gestionali, soluzioni digitali,
    -Brevetti, ricerca e sviluppo.
    Questi investimenti devono essere funzionali all’attività aziendale e contabilizzati nell’esercizio in questione.

    3. Incrementare l’organico a tempo indeterminato di almeno l’1%
    È richiesto un aumento netto dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, pari ad almeno l’1% rispetto all’anno precedente. L’incremento deve risultare dalla media annuale.

    Un esempio pratico
    Una PMI con 1 milione di euro di utili nel 2025:
    -Ne reinveste 800.000 (80%);
    -Spende 300.000 euro in nuovi macchinari e software (30%);
    -Aumenta il personale stabile da 100 a 101 dipendenti (+1%).
    In questo caso, l’azienda può applicare l’IRES al 20%, con un risparmio fiscale di 40.000 euro (anziché 240.000 euro di IRES, ne pagherà 200.000).

    Come si applica la misura
    La riduzione dell’aliquota si applica in sede di dichiarazione dei redditi e sarà verificata dall’Agenzia delle Entrate attraverso:
    -Documentazione fiscale e contabile sui reinvestimenti,
    -Prove degli investimenti (fatture, contratti, cespiti),
    -CU e dichiarazioni contributive per verificare l’incremento dell’occupazione.
    È possibile che vengano previsti controlli a campione o verifiche ex post.

    Perché conviene attivarsi subito
    Chi vuole beneficiare dell’IRES Premiale già nel 2025 dovrà pianificare sin da ora:
    -Una strategia di reinvestimento degli utili, da approvare con il bilancio;
    -Un piano di investimento in beni materiali/immateriali coerente e documentabile;
    -Una valutazione dell’organico attuale, per calcolare l’incremento necessario.
    Un’occasione importante anche per rivedere i processi aziendali e orientare l’impresa verso una crescita più solida, innovativa e sostenibile.

    L’IRES Premiale rappresenta un segnale positivo verso un sistema fiscale che premia le imprese sane, che non si accontentano del presente, ma investono nel futuro. Per le PMI italiane, è una concreta opportunità per ridurre la pressione fiscale e finanziare la propria evoluzione tecnologica, occupazionale e patrimoniale.

    Chi saprà cogliere per tempo questa occasione, potrà trasformare l’incentivo in un reale vantaggio competitivo.

    #PMI #IRESPremiale #Fisco2025 #Reinvestimento #Innovazione #Assunzioni #IncentiviFiscali #SviluppoAziendale #ImpresaBiz
    IRES Premiale per le PMI: come funziona il nuovo incentivo fiscale dal 2025 Dal 2025 entra ufficialmente in vigore l’IRES Premiale, una misura fiscale pensata per premiare le piccole e medie imprese virtuose che scelgono di reinvestire gli utili, innovare e creare occupazione. La nuova norma rappresenta un passo concreto verso un fisco più orientato allo sviluppo sostenibile del tessuto imprenditoriale italiano, premiando chi investe nel futuro della propria azienda e del Paese. In questo articolo di impresa.biz, analizziamo in modo chiaro e pratico a chi si applica, quali sono i requisiti da rispettare e quali vantaggi offre questa agevolazione fiscale. 🔍 Che cos’è l’IRES Premiale? L’IRES Premiale è un regime agevolato introdotto con la Legge di Bilancio 2025, che consente alle PMI che rispettano determinati requisiti di accedere a una riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20%. L’obiettivo è incentivare: -Il reinvestimento degli utili all’interno dell’azienda, -Gli investimenti in beni produttivi, materiali e immateriali, -L’aumento dell’occupazione stabile. Una misura concreta per stimolare la crescita, la modernizzazione e la competitività delle imprese italiane. ✅ Chi può accedere all’IRES Premiale La misura è rivolta a tutte le imprese soggette all’IRES che rientrano nella definizione di PMI secondo i parametri europei: -Fino a 250 dipendenti, -Fatturato annuo ≤ 50 milioni di euro o totale di bilancio ≤ 43 milioni di euro. -L’impresa deve inoltre rispettare contemporaneamente i tre requisiti previsti dalla norma. 📌 Requisiti obbligatori Per accedere all’IRES al 20%, la PMI deve, in riferimento all’esercizio di imposta: 1. Reinvestire almeno l’80% degli utili Gli utili prodotti nell’anno devono essere reinvestiti nella stessa impresa, anziché distribuiti. Questo include: -Aumento del capitale sociale, -Investimenti produttivi, -Accantonamenti per sviluppo. 2. Effettuare investimenti per almeno il 30% degli utili Il 30% degli utili (almeno) deve essere destinato a beni strumentali materiali o immateriali: -Macchinari, impianti, hardware, -Software gestionali, soluzioni digitali, -Brevetti, ricerca e sviluppo. Questi investimenti devono essere funzionali all’attività aziendale e contabilizzati nell’esercizio in questione. 3. Incrementare l’organico a tempo indeterminato di almeno l’1% È richiesto un aumento netto dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, pari ad almeno l’1% rispetto all’anno precedente. L’incremento deve risultare dalla media annuale. 💼 Un esempio pratico Una PMI con 1 milione di euro di utili nel 2025: -Ne reinveste 800.000 (80%); -Spende 300.000 euro in nuovi macchinari e software (30%); -Aumenta il personale stabile da 100 a 101 dipendenti (+1%). In questo caso, l’azienda può applicare l’IRES al 20%, con un risparmio fiscale di 40.000 euro (anziché 240.000 euro di IRES, ne pagherà 200.000). 🏦 Come si applica la misura La riduzione dell’aliquota si applica in sede di dichiarazione dei redditi e sarà verificata dall’Agenzia delle Entrate attraverso: -Documentazione fiscale e contabile sui reinvestimenti, -Prove degli investimenti (fatture, contratti, cespiti), -CU e dichiarazioni contributive per verificare l’incremento dell’occupazione. È possibile che vengano previsti controlli a campione o verifiche ex post. 📈 Perché conviene attivarsi subito Chi vuole beneficiare dell’IRES Premiale già nel 2025 dovrà pianificare sin da ora: -Una strategia di reinvestimento degli utili, da approvare con il bilancio; -Un piano di investimento in beni materiali/immateriali coerente e documentabile; -Una valutazione dell’organico attuale, per calcolare l’incremento necessario. Un’occasione importante anche per rivedere i processi aziendali e orientare l’impresa verso una crescita più solida, innovativa e sostenibile. L’IRES Premiale rappresenta un segnale positivo verso un sistema fiscale che premia le imprese sane, che non si accontentano del presente, ma investono nel futuro. Per le PMI italiane, è una concreta opportunità per ridurre la pressione fiscale e finanziare la propria evoluzione tecnologica, occupazionale e patrimoniale. Chi saprà cogliere per tempo questa occasione, potrà trasformare l’incentivo in un reale vantaggio competitivo. #PMI #IRESPremiale #Fisco2025 #Reinvestimento #Innovazione #Assunzioni #IncentiviFiscali #SviluppoAziendale #ImpresaBiz
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  • La gestione dei crediti e debiti aziendali ha rilevanti implicazioni fiscali, poiché influisce direttamente sulla determinazione del reddito imponibile e sulla corretta applicazione delle imposte. Le principali questioni fiscali legate a questa gestione includono gli accantonamenti per crediti inesigibili, la gestione delle perdite su crediti e le politiche fiscali riguardanti i debiti aziendali.

    1.Accantonamenti per crediti inesigibili: Le imprese sono autorizzate a fare accantonamenti fiscali per crediti che probabilmente non saranno riscossi, in modo da riflettere correttamente le perdite nel bilancio. Tali accantonamenti, però, devono rispettare specifici requisiti stabiliti dalla normativa fiscale, e solo i crediti che risultano definitivamente inesigibili possono essere dedotti dal reddito imponibile. La deduzione delle perdite su crediti è consentita se l'inesigibilità è documentata e se il credito non è più recuperabile.

    2.Perdite su crediti: Le perdite su crediti rappresentano una riduzione del reddito imponibile, ma la deducibilità fiscale di queste perdite dipende dalla loro riconciliazione con le disposizioni fiscali locali. Ad esempio, in alcuni paesi, è necessaria una documentazione adeguata per poter qualificare una perdita su credito come deducibile. Se la perdita su credito è confermata, l'impresa può ridurre il proprio reddito imponibile, abbassando così il carico fiscale.

    3. Imposte sulle transazioni con debitori: I crediti nei confronti di clienti o altre entità influenzano la posizione fiscale dell'impresa, poiché le transazioni che determinano crediti potrebbero essere soggette ad imposte indirette come l'IVA. L'azienda deve calcolare correttamente l'imposta dovuta sulle transazioni di vendita anche nel caso di crediti non ancora incassati, per evitare sanzioni.

    4. Gestione dei debiti aziendali: La gestione dei debiti aziendali ha implicazioni fiscali dirette, in particolare per quanto riguarda gli interessi passivi. Gli interessi su debiti aziendali sono in genere deducibili fiscalmente, ma solo se rispettano le normative locali. Tuttavia, alcuni paesi hanno regole specifiche che limitano la deducibilità degli interessi passivi in caso di debitorie troppo elevate o di strutture finanziarie complesse.

    5. Regole internazionali e cross-border: Per le imprese che operano su scala internazionale, la gestione dei crediti e dei debiti aziendali può comportare complicazioni fiscali aggiuntive. Le imprese devono essere a conoscenza delle normative sul transfer pricing per garantire che le transazioni tra filiali siano allineate ai principi fiscali internazionali e che i crediti e debiti intercompany siano trattati correttamente per evitare problematiche con le autorità fiscali.

    La corretta gestione fiscale dei crediti e dei debiti è essenziale per ottimizzare la posizione fiscale dell'impresa e minimizzare i rischi legati a sanzioni e errori nella dichiarazione fiscale.

    #Fiscale #GestioneCrediti #DebitiAziendali #PerditeSuCrediti #Accantonamenti #NormativeFiscali #Imposte #IVA #DeduzioniFiscali #GestioneFinanziaria #TransferPricing #BusinessTax



    La gestione dei crediti e debiti aziendali ha rilevanti implicazioni fiscali, poiché influisce direttamente sulla determinazione del reddito imponibile e sulla corretta applicazione delle imposte. Le principali questioni fiscali legate a questa gestione includono gli accantonamenti per crediti inesigibili, la gestione delle perdite su crediti e le politiche fiscali riguardanti i debiti aziendali. 1.Accantonamenti per crediti inesigibili: Le imprese sono autorizzate a fare accantonamenti fiscali per crediti che probabilmente non saranno riscossi, in modo da riflettere correttamente le perdite nel bilancio. Tali accantonamenti, però, devono rispettare specifici requisiti stabiliti dalla normativa fiscale, e solo i crediti che risultano definitivamente inesigibili possono essere dedotti dal reddito imponibile. La deduzione delle perdite su crediti è consentita se l'inesigibilità è documentata e se il credito non è più recuperabile. 2.Perdite su crediti: Le perdite su crediti rappresentano una riduzione del reddito imponibile, ma la deducibilità fiscale di queste perdite dipende dalla loro riconciliazione con le disposizioni fiscali locali. Ad esempio, in alcuni paesi, è necessaria una documentazione adeguata per poter qualificare una perdita su credito come deducibile. Se la perdita su credito è confermata, l'impresa può ridurre il proprio reddito imponibile, abbassando così il carico fiscale. 3. Imposte sulle transazioni con debitori: I crediti nei confronti di clienti o altre entità influenzano la posizione fiscale dell'impresa, poiché le transazioni che determinano crediti potrebbero essere soggette ad imposte indirette come l'IVA. L'azienda deve calcolare correttamente l'imposta dovuta sulle transazioni di vendita anche nel caso di crediti non ancora incassati, per evitare sanzioni. 4. Gestione dei debiti aziendali: La gestione dei debiti aziendali ha implicazioni fiscali dirette, in particolare per quanto riguarda gli interessi passivi. Gli interessi su debiti aziendali sono in genere deducibili fiscalmente, ma solo se rispettano le normative locali. Tuttavia, alcuni paesi hanno regole specifiche che limitano la deducibilità degli interessi passivi in caso di debitorie troppo elevate o di strutture finanziarie complesse. 5. Regole internazionali e cross-border: Per le imprese che operano su scala internazionale, la gestione dei crediti e dei debiti aziendali può comportare complicazioni fiscali aggiuntive. Le imprese devono essere a conoscenza delle normative sul transfer pricing per garantire che le transazioni tra filiali siano allineate ai principi fiscali internazionali e che i crediti e debiti intercompany siano trattati correttamente per evitare problematiche con le autorità fiscali. La corretta gestione fiscale dei crediti e dei debiti è essenziale per ottimizzare la posizione fiscale dell'impresa e minimizzare i rischi legati a sanzioni e errori nella dichiarazione fiscale. #Fiscale #GestioneCrediti #DebitiAziendali #PerditeSuCrediti #Accantonamenti #NormativeFiscali #Imposte #IVA #DeduzioniFiscali #GestioneFinanziaria #TransferPricing #BusinessTax
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