• Strategie di marketing umano: perché l’empatia vende più della pubblicità

    Noi di impresa.biz lo diciamo spesso: oggi non basta vendere un buon prodotto, bisogna farsi scegliere come persone.
    La comunicazione “urlata” dei vecchi spot non funziona più. In un’epoca di sovraccarico informativo, vince chi sa ascoltare, capire e connettersi davvero con il cliente.

    Questa è la base del marketing umano, un approccio che ci ha insegnato che l’empatia vale più di mille tecnicismi pubblicitari.

    Cos’è il marketing umano?
    È una strategia che mette le persone al centro: prima ancora del prodotto, viene la relazione.
    Non si tratta solo di emozionare, ma di:
    -Comprendere davvero i bisogni del cliente
    -Comunicare con sincerità e trasparenza
    -Costruire relazioni di lungo termine, non solo transazioni
    Il marketing umano non è soft: è strategico. Perché quando una persona si sente compresa, si fida. E la fiducia… vende.

    Perché l’empatia è un vantaggio competitivo
    Abbiamo imparato che le persone comprano per motivi emotivi e giustificano con la logica.
    Ecco perché un post scritto con il cuore può ottenere più conversioni di un’inserzione super tecnica.

    Empatia significa:
    -Usare il linguaggio del cliente, non il nostro gergo aziendale
    -Capire le sue paure e aspettative
    -Rispondere in modo umano, non automatizzato
    -Saper dire “non fa per te” quando serve, con onestà
    Questo approccio costruisce fidelizzazione vera.

    Come applichiamo il marketing umano
    -Ascolto attivo
    Leggiamo davvero i commenti, chiediamo feedback e li trasformiamo in azioni concrete.
    -Storie autentiche
    Usiamo storytelling, ma senza sovrastrutture. Le storie dei clienti, dei collaboratori e dell’azienda sono il contenuto più potente.
    -Tone of voice umano
    Sui social, nelle mail e anche nei preventivi: parliamo come persone, non come “azienda impersonale”.
    -Coinvolgimento del team
    Il marketing non è solo del reparto marketing: ognuno, in azienda, comunica. Dal customer care al magazzino.
    -Presenza empatica sui canali digitali
    Non solo contenuti promozionali, ma anche consigli, supporto e contenuti utili. Mostrare il “dietro le quinte” crea connessione.

    I risultati?
    Abbiamo visto:
    -Aumento dell’engagement e del passaparola
    -Clienti più fedeli, anche a fronte di prezzi più alti
    -Minori resi e reclami
    -Relazioni professionali più sane e durature
    L’empatia non si misura solo in like, ma in qualità della relazione e valore generato nel tempo.

    Il marketing umano non è una moda: è un ritorno alle origini, potenziato dagli strumenti digitali.
    Noi di impresa.biz lo adottiamo ogni giorno, perché crediamo che mettere le persone al centro non sia buonismo… ma buon business.

    #marketingumano #empatia #PMI #brandingemotivo #comunicazioneautentica #impresa.biz #customerexperience #marketingetico #fiducia #storytellingaziendale

    Strategie di marketing umano: perché l’empatia vende più della pubblicità Noi di impresa.biz lo diciamo spesso: oggi non basta vendere un buon prodotto, bisogna farsi scegliere come persone. La comunicazione “urlata” dei vecchi spot non funziona più. In un’epoca di sovraccarico informativo, vince chi sa ascoltare, capire e connettersi davvero con il cliente. Questa è la base del marketing umano, un approccio che ci ha insegnato che l’empatia vale più di mille tecnicismi pubblicitari. Cos’è il marketing umano? È una strategia che mette le persone al centro: prima ancora del prodotto, viene la relazione. Non si tratta solo di emozionare, ma di: -Comprendere davvero i bisogni del cliente -Comunicare con sincerità e trasparenza -Costruire relazioni di lungo termine, non solo transazioni 💬 Il marketing umano non è soft: è strategico. Perché quando una persona si sente compresa, si fida. E la fiducia… vende. Perché l’empatia è un vantaggio competitivo Abbiamo imparato che le persone comprano per motivi emotivi e giustificano con la logica. Ecco perché un post scritto con il cuore può ottenere più conversioni di un’inserzione super tecnica. Empatia significa: -Usare il linguaggio del cliente, non il nostro gergo aziendale -Capire le sue paure e aspettative -Rispondere in modo umano, non automatizzato -Saper dire “non fa per te” quando serve, con onestà 👉 Questo approccio costruisce fidelizzazione vera. Come applichiamo il marketing umano -Ascolto attivo Leggiamo davvero i commenti, chiediamo feedback e li trasformiamo in azioni concrete. -Storie autentiche Usiamo storytelling, ma senza sovrastrutture. Le storie dei clienti, dei collaboratori e dell’azienda sono il contenuto più potente. -Tone of voice umano Sui social, nelle mail e anche nei preventivi: parliamo come persone, non come “azienda impersonale”. -Coinvolgimento del team Il marketing non è solo del reparto marketing: ognuno, in azienda, comunica. Dal customer care al magazzino. -Presenza empatica sui canali digitali Non solo contenuti promozionali, ma anche consigli, supporto e contenuti utili. Mostrare il “dietro le quinte” crea connessione. I risultati? Abbiamo visto: -Aumento dell’engagement e del passaparola -Clienti più fedeli, anche a fronte di prezzi più alti -Minori resi e reclami -Relazioni professionali più sane e durature 💡 L’empatia non si misura solo in like, ma in qualità della relazione e valore generato nel tempo. Il marketing umano non è una moda: è un ritorno alle origini, potenziato dagli strumenti digitali. Noi di impresa.biz lo adottiamo ogni giorno, perché crediamo che mettere le persone al centro non sia buonismo… ma buon business. #marketingumano #empatia #PMI #brandingemotivo #comunicazioneautentica #impresa.biz #customerexperience #marketingetico #fiducia #storytellingaziendale
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  • Creare contenuti efficaci e coinvolgenti: il segreto per attirare (e mantenere) l’attenzione

    Noi di impresa.biz siamo convinti che i contenuti siano uno degli asset più potenti per le PMI, soprattutto oggi, in un mercato dove l’attenzione dura pochi secondi e la concorrenza è a portata di scroll.
    Ma creare contenuti davvero efficaci e coinvolgenti non significa semplicemente “scrivere qualcosa” o “postare spesso”. Significa parlare alle persone giuste, nel modo giusto, al momento giusto.

    Cosa rende un contenuto davvero efficace?
    Secondo la nostra esperienza, i contenuti che funzionano hanno 4 caratteristiche fondamentali:
    -Utilità – Offrono valore reale: risolvono un problema, danno un consiglio, spiegano qualcosa di utile.
    -Chiarezza – Si capiscono subito, senza giri di parole. Il messaggio è diretto, semplice, comprensibile.
    -Coinvolgimento – Attirano l’attenzione, stimolano una reazione, creano un dialogo.
    -Coerenza – Sono allineati con i valori e lo stile dell’azienda.
    Un contenuto è efficace quando porta qualcuno a leggere, cliccare, iscriversi, contattarti o ricordarsi di te.

    A chi stai parlando? Parti dalle persone
    Per creare contenuti coinvolgenti, bisogna conoscere il pubblico di riferimento.
    Noi lavoriamo sempre sulla definizione di buyer personas, cioè profili ideali dei nostri clienti, rispondendo a domande come:
    -Chi sono?
    -Quali problemi cercano di risolvere?
    -Che linguaggio usano?
    -Che tono si aspettano da noi?
    Parlare a tutti = non parlare a nessuno. Personalizzare è la chiave.

    I formati che funzionano meglio
    A seconda del canale e del pubblico, possiamo usare diversi formati:
    -Articoli di blog: approfonditi, SEO-oriented, utili a posizionarsi nel tempo
    -Post social: brevi, visivi, adatti all’engagement immediato
    -Newsletter: per coltivare il rapporto diretto con clienti e lead
    -Video brevi: perfetti per semplificare concetti e creare empatia
    -Infografiche: ideali per spiegare numeri e dati in modo chiaro
    -Case study o storie: mostrano il valore concreto del nostro lavoro
    Il segreto è mescolare questi strumenti in una strategia coerente, e non usarli “a caso”.

    Come lavoriamo alla creazione dei contenuti
    Noi di impresa.biz seguiamo sempre questi step:
    -Obiettivo chiaro: cosa vogliamo ottenere da quel contenuto?
    -Keyword e linguaggio: usiamo le parole che il pubblico usa e cerca
    -Titolo forte: deve incuriosire e promettere qualcosa di utile
    -Call to action: sempre presente, anche se semplice ("Scopri di più", "Contattaci", "Commenta")
    -Misurazione: analizziamo cosa ha funzionato e cosa no, per migliorare

    Creare contenuti non è un’attività da fare quando si ha tempo: è una leva strategica per far crescere la visibilità, la fiducia e il fatturato.
    Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno PMI, freelance e startup a costruire contenuti che parlano davvero al proprio pubblico.

    #contentmarketing #strategiadicontinuti #marketingdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #storytellingaziendale #coinvolgimento #SEO #socialmedia #buyerpersona

    Creare contenuti efficaci e coinvolgenti: il segreto per attirare (e mantenere) l’attenzione Noi di impresa.biz siamo convinti che i contenuti siano uno degli asset più potenti per le PMI, soprattutto oggi, in un mercato dove l’attenzione dura pochi secondi e la concorrenza è a portata di scroll. Ma creare contenuti davvero efficaci e coinvolgenti non significa semplicemente “scrivere qualcosa” o “postare spesso”. Significa parlare alle persone giuste, nel modo giusto, al momento giusto. Cosa rende un contenuto davvero efficace? Secondo la nostra esperienza, i contenuti che funzionano hanno 4 caratteristiche fondamentali: -Utilità – Offrono valore reale: risolvono un problema, danno un consiglio, spiegano qualcosa di utile. -Chiarezza – Si capiscono subito, senza giri di parole. Il messaggio è diretto, semplice, comprensibile. -Coinvolgimento – Attirano l’attenzione, stimolano una reazione, creano un dialogo. -Coerenza – Sono allineati con i valori e lo stile dell’azienda. 💡 Un contenuto è efficace quando porta qualcuno a leggere, cliccare, iscriversi, contattarti o ricordarsi di te. A chi stai parlando? Parti dalle persone Per creare contenuti coinvolgenti, bisogna conoscere il pubblico di riferimento. Noi lavoriamo sempre sulla definizione di buyer personas, cioè profili ideali dei nostri clienti, rispondendo a domande come: -Chi sono? -Quali problemi cercano di risolvere? -Che linguaggio usano? -Che tono si aspettano da noi? 📌 Parlare a tutti = non parlare a nessuno. Personalizzare è la chiave. I formati che funzionano meglio A seconda del canale e del pubblico, possiamo usare diversi formati: -Articoli di blog: approfonditi, SEO-oriented, utili a posizionarsi nel tempo -Post social: brevi, visivi, adatti all’engagement immediato -Newsletter: per coltivare il rapporto diretto con clienti e lead -Video brevi: perfetti per semplificare concetti e creare empatia -Infografiche: ideali per spiegare numeri e dati in modo chiaro -Case study o storie: mostrano il valore concreto del nostro lavoro 🎯 Il segreto è mescolare questi strumenti in una strategia coerente, e non usarli “a caso”. Come lavoriamo alla creazione dei contenuti Noi di impresa.biz seguiamo sempre questi step: -Obiettivo chiaro: cosa vogliamo ottenere da quel contenuto? -Keyword e linguaggio: usiamo le parole che il pubblico usa e cerca -Titolo forte: deve incuriosire e promettere qualcosa di utile -Call to action: sempre presente, anche se semplice ("Scopri di più", "Contattaci", "Commenta") -Misurazione: analizziamo cosa ha funzionato e cosa no, per migliorare Creare contenuti non è un’attività da fare quando si ha tempo: è una leva strategica per far crescere la visibilità, la fiducia e il fatturato. Noi di impresa.biz aiutiamo ogni giorno PMI, freelance e startup a costruire contenuti che parlano davvero al proprio pubblico. #contentmarketing #strategiadicontinuti #marketingdigitale #impresa.biz #PMIitaliane #storytellingaziendale #coinvolgimento #SEO #socialmedia #buyerpersona
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  • Brand Journalism: raccontare la propria azienda per attrarre clienti
    In un mondo dove i consumatori sono sempre più informati, consapevoli e selettivi, vendere non basta più. Oggi le persone vogliono conoscere, capire e fidarsi prima ancora di acquistare. E in questo contesto, una delle leve più potenti per costruire relazioni autentiche con i clienti è il brand journalism, ovvero l’arte di raccontare l’azienda come se fosse una notizia, non una pubblicità.

    Che cos’è il brand journalism?
    Il brand journalism è una forma di comunicazione aziendale che unisce marketing e giornalismo. Non si tratta di promuovere direttamente prodotti o servizi, ma di creare contenuti di valore – articoli, interviste, reportage, video, podcast – che raccontano la storia dell’azienda, le sue persone, i suoi valori, i suoi dietro le quinte.

    In pratica, è come se l’azienda diventasse un proprio editore, capace di produrre e diffondere contenuti credibili, informativi e coinvolgenti, che generano fiducia e attenzione nel pubblico.

    Perché funziona?
    Nel mio percorso professionale, mi sono reso conto che oggi le persone non comprano solo quello che fai, ma perché lo fai. E raccontare la propria identità aziendale in modo autentico e ben strutturato può fare la differenza tra un marchio che resta anonimo e uno che lascia il segno.

    Con il brand journalism:
    -Attiri clienti in modo naturale, senza forzature pubblicitarie
    -Differenzi il tuo brand dalla concorrenza, mettendo in luce il lato umano e valoriale
    -Costruisci autorevolezza nel tuo settore, offrendo contenuti che informano e ispirano
    -Migliori la reputazione aziendale, soprattutto in ottica di lungo termine

    Cosa raccontare (e come farlo bene)
    Il brand journalism funziona quando i contenuti sono autentici, utili e coerenti con i valori dell’azienda. Ecco alcuni esempi concreti di ciò che si può raccontare:
    -Le storie delle persone che lavorano in azienda: chi sono, cosa li motiva, che sfide affrontano
    -I valori aziendali, tradotti in fatti concreti: sostenibilità, innovazione, attenzione al cliente
    -Il dietro le quinte di un prodotto o servizio: come nasce, come viene realizzato, con quali criteri
    -Le esperienze dei clienti, raccontate in chiave narrativa, non come semplici testimonianze
    -Le novità del settore, analizzate dal punto di vista dell’azienda, con uno sguardo esperto

    L’importante è non cadere nell’autocelebrazione, ma costruire contenuti che siano interessanti anche per chi non conosce ancora l’azienda. Il tono deve essere professionale ma accessibile, e sempre focalizzato sul lettore, non solo sul brand.

    Dove e come pubblicare
    I contenuti di brand journalism possono essere pubblicati sul blog aziendale, sulla newsletter, ma anche su LinkedIn, YouTube, podcast o riviste di settore. Ogni canale ha il suo linguaggio, ma tutti hanno in comune l’obiettivo di creare una relazione, non solo una vendita.

    Un consiglio utile: iniziare con un piano editoriale chiaro, definendo temi, formato e frequenza di pubblicazione. Meglio pochi contenuti ben fatti e coerenti, piuttosto che tante uscite improvvisate.

    Fare brand journalism significa smettere di “vendere” e iniziare a dialogare. È un modo per mostrare chi siamo, prima ancora di cosa facciamo. In un mercato sempre più competitivo, questo tipo di narrazione non è un accessorio, ma una vera strategia di marketing a lungo termine. Raccontare la propria azienda con passione, verità e coerenza non solo attira clienti, ma costruisce relazioni durature e solide. E alla fine, sono proprio queste a fare la differenza.

    #BrandJournalism #StorytellingAziendale #ComunicazioneStrategica #ContentMarketing #StrategiaDiContenuti #ReputazioneAziendale

    Brand Journalism: raccontare la propria azienda per attrarre clienti In un mondo dove i consumatori sono sempre più informati, consapevoli e selettivi, vendere non basta più. Oggi le persone vogliono conoscere, capire e fidarsi prima ancora di acquistare. E in questo contesto, una delle leve più potenti per costruire relazioni autentiche con i clienti è il brand journalism, ovvero l’arte di raccontare l’azienda come se fosse una notizia, non una pubblicità. Che cos’è il brand journalism? Il brand journalism è una forma di comunicazione aziendale che unisce marketing e giornalismo. Non si tratta di promuovere direttamente prodotti o servizi, ma di creare contenuti di valore – articoli, interviste, reportage, video, podcast – che raccontano la storia dell’azienda, le sue persone, i suoi valori, i suoi dietro le quinte. In pratica, è come se l’azienda diventasse un proprio editore, capace di produrre e diffondere contenuti credibili, informativi e coinvolgenti, che generano fiducia e attenzione nel pubblico. Perché funziona? Nel mio percorso professionale, mi sono reso conto che oggi le persone non comprano solo quello che fai, ma perché lo fai. E raccontare la propria identità aziendale in modo autentico e ben strutturato può fare la differenza tra un marchio che resta anonimo e uno che lascia il segno. Con il brand journalism: -Attiri clienti in modo naturale, senza forzature pubblicitarie -Differenzi il tuo brand dalla concorrenza, mettendo in luce il lato umano e valoriale -Costruisci autorevolezza nel tuo settore, offrendo contenuti che informano e ispirano -Migliori la reputazione aziendale, soprattutto in ottica di lungo termine Cosa raccontare (e come farlo bene) Il brand journalism funziona quando i contenuti sono autentici, utili e coerenti con i valori dell’azienda. Ecco alcuni esempi concreti di ciò che si può raccontare: -Le storie delle persone che lavorano in azienda: chi sono, cosa li motiva, che sfide affrontano -I valori aziendali, tradotti in fatti concreti: sostenibilità, innovazione, attenzione al cliente -Il dietro le quinte di un prodotto o servizio: come nasce, come viene realizzato, con quali criteri -Le esperienze dei clienti, raccontate in chiave narrativa, non come semplici testimonianze -Le novità del settore, analizzate dal punto di vista dell’azienda, con uno sguardo esperto L’importante è non cadere nell’autocelebrazione, ma costruire contenuti che siano interessanti anche per chi non conosce ancora l’azienda. Il tono deve essere professionale ma accessibile, e sempre focalizzato sul lettore, non solo sul brand. Dove e come pubblicare I contenuti di brand journalism possono essere pubblicati sul blog aziendale, sulla newsletter, ma anche su LinkedIn, YouTube, podcast o riviste di settore. Ogni canale ha il suo linguaggio, ma tutti hanno in comune l’obiettivo di creare una relazione, non solo una vendita. Un consiglio utile: iniziare con un piano editoriale chiaro, definendo temi, formato e frequenza di pubblicazione. Meglio pochi contenuti ben fatti e coerenti, piuttosto che tante uscite improvvisate. Fare brand journalism significa smettere di “vendere” e iniziare a dialogare. È un modo per mostrare chi siamo, prima ancora di cosa facciamo. In un mercato sempre più competitivo, questo tipo di narrazione non è un accessorio, ma una vera strategia di marketing a lungo termine. Raccontare la propria azienda con passione, verità e coerenza non solo attira clienti, ma costruisce relazioni durature e solide. E alla fine, sono proprio queste a fare la differenza. #BrandJournalism #StorytellingAziendale #ComunicazioneStrategica #ContentMarketing #StrategiaDiContenuti #ReputazioneAziendale
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