• Fare Impresa nel Mezzogiorno: Opportunità, Incentivi e Casi di Successo

    Spesso raccontato solo per le sue difficoltà, il Mezzogiorno d’Italia è in realtà una terra di enormi potenzialità. Noi di Impresa.biz lo abbiamo visto da vicino: giovani imprenditori, artigiani, startup e imprese familiari stanno riscrivendo la narrazione del Sud, con progetti innovativi e radicati nel territorio.

    1. Le Opportunità: un territorio da valorizzare
    Il Sud offre vantaggi che spesso nel resto d’Italia non esistono:
    -Accesso a manodopera qualificata a costi competitivi
    -Territori ricchi di risorse naturali, cultura e tradizione
    -Spazi disponibili e infrastrutture da valorizzare
    -Mercati locali ancora poco saturi in molti settori (green, turismo, food, digitale)
    Noi crediamo che chi sa leggere il contesto con occhi nuovi, qui trovi spazio per crescere e innovare.

    2. Gli Incentivi: risorse concrete per partire o espandersi
    Fare impresa nel Sud conviene anche dal punto di vista fiscale e finanziario. Ecco alcuni strumenti utili che noi suggeriamo sempre di considerare:
    -Credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno (fino al 45% per PMI)
    -Zone Economiche Speciali (ZES) con agevolazioni fiscali e amministrative
    -Resto al Sud, incentivo nazionale per under 56 che avviano nuove attività
    -Contratti di sviluppo e bandi regionali per innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione
    Il nostro consiglio: farsi affiancare da consulenti locali per intercettare le opportunità più adatte al proprio progetto.

    3. Casi di Successo: imprese che ispirano
    1. Dimitra (Basilicata)
    Startup agricola fondata da sette giovani tra Bernalda e Grumento Nova, specializzata nella coltivazione di kiwi a polpa gialla. Usa tecnologie di precision farming per ottimizzare la produzione e ridurre l’impatto ambientale. Ha ricevuto finanziamenti dal PSR Basilicata 2014-2021 per un impianto di 10 ettari.
    2. Clementime (Calabria)
    Fondata da Francesco Rizzo e Antonio Braico, Clementime seleziona, confeziona e distribuisce clementine in packaging innovativi per distributori automatici. Il progetto punta a ridurre lo spreco alimentare e promuovere il consumo di frutta fresca in modo pratico e salutare.
    3. Enjore (Puglia)
    Nicola Taranto, giovane imprenditore di Capurso (BA), ha creato Enjore, una piattaforma per la gestione di eventi sportivi. Partita come progetto universitario, ha ottenuto finanziamenti e oggi conta 400.000 visitatori mensili, 100.000 utenti registrati e 1.600 partite organizzate ogni giorno.
    4. Mosaicoon (Sicilia)
    Fondata a Mondello, Mosaicoon produce, distribuisce e monitora campagne pubblicitarie online. Ha sedi internazionali tra cui Londra, Madrid e Singapore. Nel 2015 ha chiuso un round di finanziamento da 8 milioni di euro.

    4. Il Nostro Punto di Vista
    Noi di Impresa.biz crediamo che il rilancio del Mezzogiorno non debba essere assistenzialismo, ma strategia d’impresa. Chi decide di investire nel Sud ha bisogno di strumenti, reti e coraggio — e di una narrazione positiva che superi i luoghi comuni.

    Siamo convinti che il Sud sia una frontiera di innovazione. E che le imprese siano protagoniste del suo cambiamento.

    Vuoi Fare Impresa nel Mezzogiorno?
    Ti aiutiamo a:
    -Valutare incentivi disponibili
    -Redigere piani d’impresa e business plan per bandi e finanziamenti
    -Trovare partner locali e startup con cui collaborare

    Scrivici, raccontaci il tuo progetto. Il Sud ha bisogno di imprese che ci credono. Magari la prossima storia di successo sarà la tua.

    #FareImpresaNelSud #EconomiaDelTerritorio #ImpresaBiz #RilancioDelSud #PNRR

    Fare Impresa nel Mezzogiorno: Opportunità, Incentivi e Casi di Successo Spesso raccontato solo per le sue difficoltà, il Mezzogiorno d’Italia è in realtà una terra di enormi potenzialità. Noi di Impresa.biz lo abbiamo visto da vicino: giovani imprenditori, artigiani, startup e imprese familiari stanno riscrivendo la narrazione del Sud, con progetti innovativi e radicati nel territorio. 1. Le Opportunità: un territorio da valorizzare Il Sud offre vantaggi che spesso nel resto d’Italia non esistono: -Accesso a manodopera qualificata a costi competitivi -Territori ricchi di risorse naturali, cultura e tradizione -Spazi disponibili e infrastrutture da valorizzare -Mercati locali ancora poco saturi in molti settori (green, turismo, food, digitale) Noi crediamo che chi sa leggere il contesto con occhi nuovi, qui trovi spazio per crescere e innovare. 2. Gli Incentivi: risorse concrete per partire o espandersi Fare impresa nel Sud conviene anche dal punto di vista fiscale e finanziario. Ecco alcuni strumenti utili che noi suggeriamo sempre di considerare: -Credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno (fino al 45% per PMI) -Zone Economiche Speciali (ZES) con agevolazioni fiscali e amministrative -Resto al Sud, incentivo nazionale per under 56 che avviano nuove attività -Contratti di sviluppo e bandi regionali per innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione 💡 Il nostro consiglio: farsi affiancare da consulenti locali per intercettare le opportunità più adatte al proprio progetto. 3. Casi di Successo: imprese che ispirano 1. Dimitra (Basilicata) Startup agricola fondata da sette giovani tra Bernalda e Grumento Nova, specializzata nella coltivazione di kiwi a polpa gialla. Usa tecnologie di precision farming per ottimizzare la produzione e ridurre l’impatto ambientale. Ha ricevuto finanziamenti dal PSR Basilicata 2014-2021 per un impianto di 10 ettari. 2. Clementime (Calabria) Fondata da Francesco Rizzo e Antonio Braico, Clementime seleziona, confeziona e distribuisce clementine in packaging innovativi per distributori automatici. Il progetto punta a ridurre lo spreco alimentare e promuovere il consumo di frutta fresca in modo pratico e salutare. 3. Enjore (Puglia) Nicola Taranto, giovane imprenditore di Capurso (BA), ha creato Enjore, una piattaforma per la gestione di eventi sportivi. Partita come progetto universitario, ha ottenuto finanziamenti e oggi conta 400.000 visitatori mensili, 100.000 utenti registrati e 1.600 partite organizzate ogni giorno. 4. Mosaicoon (Sicilia) Fondata a Mondello, Mosaicoon produce, distribuisce e monitora campagne pubblicitarie online. Ha sedi internazionali tra cui Londra, Madrid e Singapore. Nel 2015 ha chiuso un round di finanziamento da 8 milioni di euro. 4. Il Nostro Punto di Vista Noi di Impresa.biz crediamo che il rilancio del Mezzogiorno non debba essere assistenzialismo, ma strategia d’impresa. Chi decide di investire nel Sud ha bisogno di strumenti, reti e coraggio — e di una narrazione positiva che superi i luoghi comuni. Siamo convinti che il Sud sia una frontiera di innovazione. E che le imprese siano protagoniste del suo cambiamento. Vuoi Fare Impresa nel Mezzogiorno? Ti aiutiamo a: -Valutare incentivi disponibili -Redigere piani d’impresa e business plan per bandi e finanziamenti -Trovare partner locali e startup con cui collaborare 📩 Scrivici, raccontaci il tuo progetto. Il Sud ha bisogno di imprese che ci credono. Magari la prossima storia di successo sarà la tua. #FareImpresaNelSud #EconomiaDelTerritorio #ImpresaBiz #RilancioDelSud #PNRR
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  • Zone Economiche Speciali: Cosa Sono e Come Possono Aiutare la Tua Azienda

    In un contesto economico competitivo e in continua evoluzione, ogni leva di vantaggio può fare la differenza. Noi di Impresa.biz siamo sempre alla ricerca di opportunità che possano agevolare lo sviluppo delle imprese italiane, e tra queste ci sono le Zone Economiche Speciali (ZES).
    Se ne parla sempre di più, ma in pochi ne comprendono davvero il potenziale. Ecco cosa sono, come funzionano e, soprattutto, come possono aiutare anche la tua azienda a crescere.

    1. Cosa Sono le Zone Economiche Speciali
    Le ZES sono aree geografiche delimitate all’interno delle quali le imprese possono beneficiare di incentivi fiscali, semplificazioni amministrative e agevolazioni doganali. L’obiettivo? Attrare investimenti, creare occupazione e rilanciare lo sviluppo industriale in zone svantaggiate o strategiche.

    In Italia, le ZES si trovano prevalentemente nel Mezzogiorno, ma nuovi progetti coinvolgono anche porti, aree logistiche e poli industriali.

    2. Quali Vantaggi Concreti Offrono
    Noi ci siamo informati in dettaglio e questi sono alcuni dei principali vantaggi:
    -Credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali
    -Riduzione dei tempi burocratici grazie a uno sportello unico ZES
    -Accesso prioritario a fondi pubblici e bandi
    -Agevolazioni doganali per le imprese con attività di import/export
    -Maggiore facilità per avviare nuovi stabilimenti o ampliare quelli esistenti
    Per molte PMI, questi vantaggi possono rappresentare il punto di svolta per passare dal “vorremmo investire” al “possiamo farlo davvero”.

    3. Chi Può Beneficiarne
    Le ZES non sono solo per i grandi gruppi industriali. Anche le piccole e medie imprese possono accedere ai benefici, a patto di avere (o aprire) una sede operativa nella zona ZES e realizzare investimenti coerenti con i piani di sviluppo.

    Noi consigliamo sempre di verificare attentamente i requisiti specifici sul sito della propria ZES regionale o presso la Camera di Commercio.

    4. Come Funziona nella Pratica
    Dal nostro punto di vista, l’approccio vincente è:
    -Mappare le ZES attive e identificare se ci sono aree strategiche per il tuo business
    -Valutare la convenienza fiscale con il supporto del tuo commercialista
    -Attivare un’interlocuzione con lo sportello ZES per informazioni e pratiche
    -Integrare l’investimento in una visione a medio-lungo termine (es. ampliamento produzione, internazionalizzazione, logistica)
    La ZES non è un “bonus una tantum”, ma una cornice di sviluppo stabile, pensata per creare valore nel tempo.

    5. Il Nostro Consiglio da Impresa a Impresa
    Noi di Impresa.biz crediamo che strumenti come le ZES siano sottovalutati perché poco conosciuti. Ma in un contesto dove ogni margine conta, sapere dove e come investire può cambiare la traiettoria di crescita di un’azienda.

    Il nostro invito? Informati, valuta e agisci. Potresti scoprire che la tua prossima sede, magazzino o polo produttivo è già dentro una ZES che aspetta solo la tua impresa.

    Hai bisogno di sapere quali ZES sono attive nella tua regione o vuoi una guida pratica per accedervi? Possiamo aiutarti. Scrivici nei commenti o contattaci direttamente.

    #ZES2025 #CrescitaImpresa #AgevolazioniPerPMI #InvestireInItalia #ImpresaBiz

    Zone Economiche Speciali: Cosa Sono e Come Possono Aiutare la Tua Azienda In un contesto economico competitivo e in continua evoluzione, ogni leva di vantaggio può fare la differenza. Noi di Impresa.biz siamo sempre alla ricerca di opportunità che possano agevolare lo sviluppo delle imprese italiane, e tra queste ci sono le Zone Economiche Speciali (ZES). Se ne parla sempre di più, ma in pochi ne comprendono davvero il potenziale. Ecco cosa sono, come funzionano e, soprattutto, come possono aiutare anche la tua azienda a crescere. 1. Cosa Sono le Zone Economiche Speciali Le ZES sono aree geografiche delimitate all’interno delle quali le imprese possono beneficiare di incentivi fiscali, semplificazioni amministrative e agevolazioni doganali. L’obiettivo? Attrare investimenti, creare occupazione e rilanciare lo sviluppo industriale in zone svantaggiate o strategiche. 📍In Italia, le ZES si trovano prevalentemente nel Mezzogiorno, ma nuovi progetti coinvolgono anche porti, aree logistiche e poli industriali. 2. Quali Vantaggi Concreti Offrono Noi ci siamo informati in dettaglio e questi sono alcuni dei principali vantaggi: -Credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali -Riduzione dei tempi burocratici grazie a uno sportello unico ZES -Accesso prioritario a fondi pubblici e bandi -Agevolazioni doganali per le imprese con attività di import/export -Maggiore facilità per avviare nuovi stabilimenti o ampliare quelli esistenti 💼 Per molte PMI, questi vantaggi possono rappresentare il punto di svolta per passare dal “vorremmo investire” al “possiamo farlo davvero”. 3. Chi Può Beneficiarne Le ZES non sono solo per i grandi gruppi industriali. Anche le piccole e medie imprese possono accedere ai benefici, a patto di avere (o aprire) una sede operativa nella zona ZES e realizzare investimenti coerenti con i piani di sviluppo. 🔎 Noi consigliamo sempre di verificare attentamente i requisiti specifici sul sito della propria ZES regionale o presso la Camera di Commercio. 4. Come Funziona nella Pratica Dal nostro punto di vista, l’approccio vincente è: -Mappare le ZES attive e identificare se ci sono aree strategiche per il tuo business -Valutare la convenienza fiscale con il supporto del tuo commercialista -Attivare un’interlocuzione con lo sportello ZES per informazioni e pratiche -Integrare l’investimento in una visione a medio-lungo termine (es. ampliamento produzione, internazionalizzazione, logistica) 📈 La ZES non è un “bonus una tantum”, ma una cornice di sviluppo stabile, pensata per creare valore nel tempo. 5. Il Nostro Consiglio da Impresa a Impresa Noi di Impresa.biz crediamo che strumenti come le ZES siano sottovalutati perché poco conosciuti. Ma in un contesto dove ogni margine conta, sapere dove e come investire può cambiare la traiettoria di crescita di un’azienda. Il nostro invito? Informati, valuta e agisci. Potresti scoprire che la tua prossima sede, magazzino o polo produttivo è già dentro una ZES che aspetta solo la tua impresa. Hai bisogno di sapere quali ZES sono attive nella tua regione o vuoi una guida pratica per accedervi? Possiamo aiutarti. Scrivici nei commenti o contattaci direttamente. #ZES2025 #CrescitaImpresa #AgevolazioniPerPMI #InvestireInItalia #ImpresaBiz
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  • Come le PMI Possono Approfittare delle Zone Franche e degli Incentivi Fiscali per la Crescita

    Noi di Impresa.biz siamo convinti che oggi le PMI italiane abbiano a disposizione strumenti potenti per crescere, innovare ed espandersi, anche in un contesto economico complesso. Uno di questi strumenti è rappresentato dalle zone franche e dagli incentivi fiscali mirati a chi investe in determinati territori o settori strategici.

    Queste misure, spesso sottoutilizzate per mancanza di informazione o supporto tecnico, possono fare la differenza tra un’impresa che sopravvive e una che cresce in modo solido e sostenibile.

    Cosa sono le zone franche e perché interessano le PMI
    Le zone franche, in Italia conosciute anche come ZES (Zone Economiche Speciali) e ZLS (Zone Logistiche Semplificate), sono aree geografiche individuate dallo Stato in cui vigono regimi fiscali e burocratici agevolati.

    In queste aree, le imprese che investono possono beneficiare di:
    -Esenzioni parziali o totali dalle imposte sui redditi
    -Riduzioni contributive per il personale assunto
    -Agevolazioni IVA e doganali
    -Snellimenti procedurali per autorizzazioni e permessi

    Noi supportiamo le imprese nella valutazione della convenienza e nell’accesso effettivo a questi benefici, che possono incidere direttamente sui costi e sui margini.

    Quali sono i vantaggi concreti per le PMI
    Spesso ci viene chiesto: “Ma conviene davvero per una PMI?”
    La nostra risposta è sì, a determinate condizioni e con una pianificazione ben fatta.

    Ecco alcuni benefici tangibili che riscontriamo:
    Minore pressione fiscale sulle nuove attività produttive
    Risparmio contributivo sul personale locale
    Maggiore liquidità da reinvestire in macchinari, export, R&S
    Accesso prioritario a bandi e finanziamenti europei

    Chi produce, esporta o innova può trovare nelle zone franche una leva strategica per accelerare la crescita.

    Chi può accedere e come
    Le Zone Economiche Speciali sono attualmente operative soprattutto nel Sud Italia (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, ecc.), mentre le ZLS si concentrano nelle aree portuali del Nord e Centro Italia.

    Le PMI che possono accedere devono:
    -Avere sede legale o unità operativa all’interno della zona agevolata
    -Presentare un piano d’investimento (nuove attività, ampliamenti, acquisto macchinari)
    -Rispondere a requisiti di trasparenza fiscale e contributiva

    Noi di Impresa.biz affianchiamo le imprese dalla valutazione di idoneità fino alla predisposizione della domanda, aiutando a non perdere tempo e opportunità.

    Zone franche e incentivi fiscali: un doppio vantaggio
    Un aspetto spesso trascurato è che le zone franche possono coesistere con altri incentivi. Le PMI possono quindi cumulare i benefici delle ZES/ZLS con:
    -Credito d’imposta per il Mezzogiorno
    -Bonus investimenti 4.0
    -Patent box per la valorizzazione di marchi e brevetti
    -Incentivi R&S e formazione
    -Fondi regionali e PNRR

    Questo consente un effetto “moltiplicatore” delle risorse investite, che può ridurre drasticamente i costi e accelerare il ritorno economico.

    Non lasciare sul tavolo risorse utili alla crescita
    In un momento in cui ogni decisione economica deve essere strategica, ignorare le opportunità offerte da zone franche e incentivi fiscali è un errore che costa. Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno per aiutare le imprese italiane a cogliere queste occasioni, con un approccio concreto, personalizzato e orientato ai risultati.

    #ZES #ZoneFranche #IncentiviFiscali #CrescitaPMI #SviluppoTerritoriale #FiscalitàAgevolata #ImpreseSud #ZLS #CreditoDImposta #ConsulenzaFiscale #ImpresaStrategica

    Hai un progetto di investimento o vuoi capire se la tua azienda può accedere a questi benefici? Contattaci: possiamo aiutarti a trasformare un’opportunità fiscale in un vantaggio competitivo reale.
    Come le PMI Possono Approfittare delle Zone Franche e degli Incentivi Fiscali per la Crescita Noi di Impresa.biz siamo convinti che oggi le PMI italiane abbiano a disposizione strumenti potenti per crescere, innovare ed espandersi, anche in un contesto economico complesso. Uno di questi strumenti è rappresentato dalle zone franche e dagli incentivi fiscali mirati a chi investe in determinati territori o settori strategici. Queste misure, spesso sottoutilizzate per mancanza di informazione o supporto tecnico, possono fare la differenza tra un’impresa che sopravvive e una che cresce in modo solido e sostenibile. Cosa sono le zone franche e perché interessano le PMI Le zone franche, in Italia conosciute anche come ZES (Zone Economiche Speciali) e ZLS (Zone Logistiche Semplificate), sono aree geografiche individuate dallo Stato in cui vigono regimi fiscali e burocratici agevolati. In queste aree, le imprese che investono possono beneficiare di: -Esenzioni parziali o totali dalle imposte sui redditi -Riduzioni contributive per il personale assunto -Agevolazioni IVA e doganali -Snellimenti procedurali per autorizzazioni e permessi Noi supportiamo le imprese nella valutazione della convenienza e nell’accesso effettivo a questi benefici, che possono incidere direttamente sui costi e sui margini. Quali sono i vantaggi concreti per le PMI Spesso ci viene chiesto: “Ma conviene davvero per una PMI?” La nostra risposta è sì, a determinate condizioni e con una pianificazione ben fatta. Ecco alcuni benefici tangibili che riscontriamo: ✅ Minore pressione fiscale sulle nuove attività produttive ✅ Risparmio contributivo sul personale locale ✅ Maggiore liquidità da reinvestire in macchinari, export, R&S ✅ Accesso prioritario a bandi e finanziamenti europei Chi produce, esporta o innova può trovare nelle zone franche una leva strategica per accelerare la crescita. Chi può accedere e come Le Zone Economiche Speciali sono attualmente operative soprattutto nel Sud Italia (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, ecc.), mentre le ZLS si concentrano nelle aree portuali del Nord e Centro Italia. Le PMI che possono accedere devono: -Avere sede legale o unità operativa all’interno della zona agevolata -Presentare un piano d’investimento (nuove attività, ampliamenti, acquisto macchinari) -Rispondere a requisiti di trasparenza fiscale e contributiva Noi di Impresa.biz affianchiamo le imprese dalla valutazione di idoneità fino alla predisposizione della domanda, aiutando a non perdere tempo e opportunità. Zone franche e incentivi fiscali: un doppio vantaggio Un aspetto spesso trascurato è che le zone franche possono coesistere con altri incentivi. Le PMI possono quindi cumulare i benefici delle ZES/ZLS con: -Credito d’imposta per il Mezzogiorno -Bonus investimenti 4.0 -Patent box per la valorizzazione di marchi e brevetti -Incentivi R&S e formazione -Fondi regionali e PNRR Questo consente un effetto “moltiplicatore” delle risorse investite, che può ridurre drasticamente i costi e accelerare il ritorno economico. Non lasciare sul tavolo risorse utili alla crescita In un momento in cui ogni decisione economica deve essere strategica, ignorare le opportunità offerte da zone franche e incentivi fiscali è un errore che costa. Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno per aiutare le imprese italiane a cogliere queste occasioni, con un approccio concreto, personalizzato e orientato ai risultati. #ZES #ZoneFranche #IncentiviFiscali #CrescitaPMI #SviluppoTerritoriale #FiscalitàAgevolata #ImpreseSud #ZLS #CreditoDImposta #ConsulenzaFiscale #ImpresaStrategica Hai un progetto di investimento o vuoi capire se la tua azienda può accedere a questi benefici? Contattaci: possiamo aiutarti a trasformare un’opportunità fiscale in un vantaggio competitivo reale.
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  • ZES e ZLS: opportunità fiscali per chi investe nel Sud e nelle aree logistiche speciali

    Nel 2025, le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) rappresentano una delle leve più interessanti per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno e rafforzare la competitività delle imprese che operano nel settore della logistica, della produzione e dei servizi connessi all’import/export.
    Noi di impresa.biz, da sempre al fianco di chi investe in modo strategico nel territorio italiano, seguiamo da vicino l’evoluzione normativa e fiscale di questi strumenti, per aiutare le aziende a cogliere le agevolazioni disponibili in maniera concreta e sicura.

    ZES Unica Sud: cosa cambia dal 2024-2025
    Dal 1° gennaio 2024 è attiva la ZES unica per il Mezzogiorno, che ha sostituito le precedenti ZES regionali, estendendosi a tutte le regioni del Sud Italia: Abruzzo (zone specifiche), Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

    Per le imprese che avviano o espandono attività in queste aree, sono previsti incentivi fiscali automatici, tra cui:

    Credito d’imposta per investimenti produttivi (beni strumentali, immobili, impianti)
    Snellimento delle procedure autorizzative
    Agevolazioni doganali e logistiche per attività connesse al porto o all’import/export

    Il credito d’imposta è fino al 60% per le piccole imprese, 45% per le medie e 30% per le grandi, con maggiorazioni previste per alcune aree prioritarie.

    ZLS: le Zone Logistiche Semplificate
    Le ZLS sono invece dedicate alle aree portuali del Centro-Nord, e mirano a facilitare investimenti industriali e logistici attraverso:
    -Procedure amministrative semplificate
    -Accesso prioritario a fondi nazionali ed europei
    -Collaborazione rafforzata con le autorità portuali

    Anche se non prevedono un credito d’imposta automatico come le ZES, le ZLS offrono vantaggi competitivi rilevanti per chi opera nella logistica integrata e nelle catene del valore legate all’export.

    Perché cogliere ora queste opportunità
    Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a valutare, progettare e attivare investimenti all’interno delle ZES e ZLS, massimizzando gli incentivi disponibili e gestendo con precisione l’iter burocratico.

    Le ragioni per agire subito sono chiare:

    I fondi sono limitati e assegnati in base a finestre temporali e criteri territoriali
    Gli incentivi possono coprire una parte significativa degli investimenti
    Snellire le pratiche può accelerare l’avvio di attività produttive e logistiche
    Investire nelle aree ZES può aumentare il rating di sostenibilità e accesso al credito

    Come operiamo
    Con un team multidisciplinare, affianchiamo le imprese in tutte le fasi:

    Analisi di fattibilità territoriale e normativa
    Progettazione fiscale e stesura del piano d’investimento
    Supporto nella documentazione per credito d’imposta ZES
    Gestione dei rapporti con Invitalia, Agenzia delle Entrate e autorità locali
    Monitoraggio dell’effettiva fruizione e rendicontazione degli incentivi

    Stai valutando un investimento nel Sud Italia o in aree portuali-logistiche?
    Parlaci del tuo progetto: possiamo guidarti nell'accesso agli incentivi ZES e ZLS in modo strutturato e sicuro.

    #ZES2025 #ZLS #IncentiviMezzogiorno #CreditoDImposta #AgevolazioniSud #LogisticaIntegrata #InvestimentiProduttivi #ImpresaBiz #SviluppoSud #PortualitàStrategica #PNRR

    ZES e ZLS: opportunità fiscali per chi investe nel Sud e nelle aree logistiche speciali Nel 2025, le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) rappresentano una delle leve più interessanti per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno e rafforzare la competitività delle imprese che operano nel settore della logistica, della produzione e dei servizi connessi all’import/export. Noi di impresa.biz, da sempre al fianco di chi investe in modo strategico nel territorio italiano, seguiamo da vicino l’evoluzione normativa e fiscale di questi strumenti, per aiutare le aziende a cogliere le agevolazioni disponibili in maniera concreta e sicura. ZES Unica Sud: cosa cambia dal 2024-2025 Dal 1° gennaio 2024 è attiva la ZES unica per il Mezzogiorno, che ha sostituito le precedenti ZES regionali, estendendosi a tutte le regioni del Sud Italia: Abruzzo (zone specifiche), Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Per le imprese che avviano o espandono attività in queste aree, sono previsti incentivi fiscali automatici, tra cui: ✅ Credito d’imposta per investimenti produttivi (beni strumentali, immobili, impianti) ✅ Snellimento delle procedure autorizzative ✅ Agevolazioni doganali e logistiche per attività connesse al porto o all’import/export Il credito d’imposta è fino al 60% per le piccole imprese, 45% per le medie e 30% per le grandi, con maggiorazioni previste per alcune aree prioritarie. ZLS: le Zone Logistiche Semplificate Le ZLS sono invece dedicate alle aree portuali del Centro-Nord, e mirano a facilitare investimenti industriali e logistici attraverso: -Procedure amministrative semplificate -Accesso prioritario a fondi nazionali ed europei -Collaborazione rafforzata con le autorità portuali Anche se non prevedono un credito d’imposta automatico come le ZES, le ZLS offrono vantaggi competitivi rilevanti per chi opera nella logistica integrata e nelle catene del valore legate all’export. Perché cogliere ora queste opportunità Noi di impresa.biz aiutiamo le imprese a valutare, progettare e attivare investimenti all’interno delle ZES e ZLS, massimizzando gli incentivi disponibili e gestendo con precisione l’iter burocratico. Le ragioni per agire subito sono chiare: 📌 I fondi sono limitati e assegnati in base a finestre temporali e criteri territoriali 📌 Gli incentivi possono coprire una parte significativa degli investimenti 📌 Snellire le pratiche può accelerare l’avvio di attività produttive e logistiche 📌 Investire nelle aree ZES può aumentare il rating di sostenibilità e accesso al credito Come operiamo Con un team multidisciplinare, affianchiamo le imprese in tutte le fasi: 🔍 Analisi di fattibilità territoriale e normativa 🧾 Progettazione fiscale e stesura del piano d’investimento 📁 Supporto nella documentazione per credito d’imposta ZES 🔄 Gestione dei rapporti con Invitalia, Agenzia delle Entrate e autorità locali 📊 Monitoraggio dell’effettiva fruizione e rendicontazione degli incentivi 📌 Stai valutando un investimento nel Sud Italia o in aree portuali-logistiche? Parlaci del tuo progetto: possiamo guidarti nell'accesso agli incentivi ZES e ZLS in modo strutturato e sicuro. #ZES2025 #ZLS #IncentiviMezzogiorno #CreditoDImposta #AgevolazioniSud #LogisticaIntegrata #InvestimentiProduttivi #ImpresaBiz #SviluppoSud #PortualitàStrategica #PNRR
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  • Tutte le Novità Fiscali per le Imprese nel 2025: Detrazioni, Semplificazioni e Incentivi da Conoscere
    Il 2025 si preannuncia un anno di cambiamenti importanti per le imprese italiane, con novità fiscali che vanno ad introdurre sia incentivi che semplificazioni mirate a sostenere la crescita e l’innovazione del nostro tessuto produttivo. In questo articolo, esamineremo le principali novità fiscali per le imprese nel 2025, tra cui le detrazioni, gli incentivi e le semplificazioni, che ogni imprenditore dovrebbe conoscere per ottimizzare la propria gestione fiscale.

    1. Aliquota IRES al 20% per le Imprese Virtuose
    Una delle principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 è la riduzione dell’aliquota IRES al 20% per le imprese che adottano comportamenti virtuosi, come l’accantonamento degli utili e l’investimento in beni strumentali innovativi. Le imprese che rispettano questi requisiti, insieme all’impegno a non ricorrere alla cassa integrazione e a mantenere o aumentare i livelli occupazionali, potranno godere di una significativa riduzione fiscale.

    Questa misura ha lo scopo di incentivare l’investimento in innovazione e la sostenibilità aziendale, premiare chi decide di reinvestire gli utili in un processo di crescita e modernizzazione.

    2. Credito d'Imposta per Industria 4.0: Opportunità per l'Innovazione Tecnologica
    Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 è stato potenziato nel 2025, con un plafond nazionale che raggiunge i 2,2 miliardi di euro. Le aziende che decidono di investire in macchinari e tecnologie avanzate potranno beneficiare di un credito d’imposta che copre una parte consistente dell'investimento. La misura si applica solo ai beni strumentali materiali, ma esclude i software.

    Questa misura è particolarmente vantaggiosa per le PMI che desiderano entrare nell’era dell’Industria 4.0, con l'obiettivo di aumentare la competitività e ottimizzare la produzione attraverso l’adozione di tecnologie innovative.

    3. Semplificazioni Fiscali per le PMI
    Una delle misure più attese da parte delle piccole e medie imprese riguarda le semplificazioni fiscali. Nel 2025, le PMI che soddisfano determinati criteri di fatturato e numero di dipendenti potranno godere di adempimenti fiscali semplificati, con la possibilità di ridurre il carico burocratico. Tra le novità, troviamo:

    Semplificazione della dichiarazione dei redditi per le PMI con ricavi annuali sotto i 5 milioni di euro.

    Riduzione dei termini di pagamento per le imposte, con un allungamento delle scadenze fiscali per le piccole realtà.

    Agevolazioni per la digitalizzazione delle procedure fiscali aziendali, con il supporto di incentivi per l’adozione di software gestionali avanzati.

    Queste novità permetteranno alle piccole imprese di concentrarsi maggiormente sulla crescita e sulla gestione operativa, piuttosto che sull’adempimento di complesse procedure burocratiche.

    4. Incentivi per l'Occupazione: Esonero Contributivo e Agevolazioni per Nuove Assunzioni
    Il 2025 vede un’ulteriore attenzione al tema dell'occupazione, con incentivi significativi per le aziende che assumono nuovi dipendenti, in particolare giovani e categorie svantaggiate. Tra le misure previste:
    -Esonero contributivo per le PMI che assumono giovani under 30 o disoccupati da oltre 24 mesi.
    -Incentivi per l’assunzione di lavoratori del Mezzogiorno, con sgravi contributivi per le imprese che assumono nel sud Italia.
    -Premi di produttività che vedono una riduzione dell'imposta sostitutiva sui bonus aziendali, con un abbattimento dal 10% al 5%.
    -Questi incentivi, che mirano a stimolare l’occupazione giovanile e a sostenere le PMI in regioni con tassi di disoccupazione più elevati, sono fondamentali per favorire l’inclusione sociale e il miglioramento delle condizioni lavorative.

    5. Fringe Benefits e Detrazioni per i Dipendenti
    Nel 2025, sono previsti miglioramenti per i fringe benefits, con soglie di esenzione aumentate, che permetteranno alle aziende di offrire vantaggi ai propri dipendenti senza un onere fiscale eccessivo. Le novità riguardano:
    -Soglia di esenzione fino a 1.000 euro per rimborsi di spese aziendali (come utenze, affitti, e carburante).
    -Soglie aumentate per i lavoratori con figli a carico: fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli, e fino a 5.000 euro per i lavoratori che si trasferiscono per motivi di lavoro.
    -Queste misure puntano a migliorare il benessere dei dipendenti, promuovendo una maggiore fidelizzazione e riducendo l’impatto fiscale sulle piccole e medie imprese.

    6. Bonus ZES: Sostegno alle PMI del Mezzogiorno
    Le ZES (Zone Economiche Speciali) continuano a essere un pilastro del sostegno fiscale per il Mezzogiorno. Le imprese che operano in queste aree possono usufruire di incentivi significativi, tra cui:
    -Esonero totale delle imposte sui redditi per i nuovi investimenti in beni strumentali.
    -Esenzione delle imposte locali per le aziende che decidono di trasferirsi o espandersi in queste aree.
    -Incentivi per le assunzioni, con sgravi contributivi e altri bonus fiscali per l’impiego di giovani e disoccupati.

    Le ZES continuano a essere una risorsa fondamentale per il rilancio economico delle regioni del Sud, dove si concentra una parte rilevante delle piccole e medie imprese italiane.

    7. Esenzione per Nuove Assunzioni e Contributi per il Welfare Aziendale
    Il 2025 introduce anche un’ulteriore proroga della decontribuzione per assunzioni a tempo indeterminato, con un esonero totale dei contributi per i primi 12 mesi per le imprese che assumono lavoratori in difficoltà. Inoltre, le aziende che investono in welfare aziendale (come piani di assistenza sanitaria o previdenza complementare) potranno beneficiare di deduzioni fiscali più favorevoli.

    Il 2025 si prospetta un anno di opportunità fiscali per le imprese italiane, con incentivi che premiano l’innovazione, la sostenibilità e la crescita occupazionale. Le PMI avranno la possibilità di affrontare un ambiente competitivo con strumenti fiscali più favorevoli, agevolando investimenti in tecnologie avanzate, nella creazione di nuovi posti di lavoro e nella digitalizzazione dei processi aziendali.

    Per rimanere competitivi e sfruttare appieno le opportunità offerte dalla legge, è fondamentale per ogni imprenditore monitorare le novità fiscali e aggiornarsi continuamente sulle agevolazioni disponibili.

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    Tutte le Novità Fiscali per le Imprese nel 2025: Detrazioni, Semplificazioni e Incentivi da Conoscere Il 2025 si preannuncia un anno di cambiamenti importanti per le imprese italiane, con novità fiscali che vanno ad introdurre sia incentivi che semplificazioni mirate a sostenere la crescita e l’innovazione del nostro tessuto produttivo. In questo articolo, esamineremo le principali novità fiscali per le imprese nel 2025, tra cui le detrazioni, gli incentivi e le semplificazioni, che ogni imprenditore dovrebbe conoscere per ottimizzare la propria gestione fiscale. 1. Aliquota IRES al 20% per le Imprese Virtuose Una delle principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 è la riduzione dell’aliquota IRES al 20% per le imprese che adottano comportamenti virtuosi, come l’accantonamento degli utili e l’investimento in beni strumentali innovativi. Le imprese che rispettano questi requisiti, insieme all’impegno a non ricorrere alla cassa integrazione e a mantenere o aumentare i livelli occupazionali, potranno godere di una significativa riduzione fiscale. Questa misura ha lo scopo di incentivare l’investimento in innovazione e la sostenibilità aziendale, premiare chi decide di reinvestire gli utili in un processo di crescita e modernizzazione. 2. Credito d'Imposta per Industria 4.0: Opportunità per l'Innovazione Tecnologica Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 è stato potenziato nel 2025, con un plafond nazionale che raggiunge i 2,2 miliardi di euro. Le aziende che decidono di investire in macchinari e tecnologie avanzate potranno beneficiare di un credito d’imposta che copre una parte consistente dell'investimento. La misura si applica solo ai beni strumentali materiali, ma esclude i software. Questa misura è particolarmente vantaggiosa per le PMI che desiderano entrare nell’era dell’Industria 4.0, con l'obiettivo di aumentare la competitività e ottimizzare la produzione attraverso l’adozione di tecnologie innovative. 3. Semplificazioni Fiscali per le PMI Una delle misure più attese da parte delle piccole e medie imprese riguarda le semplificazioni fiscali. Nel 2025, le PMI che soddisfano determinati criteri di fatturato e numero di dipendenti potranno godere di adempimenti fiscali semplificati, con la possibilità di ridurre il carico burocratico. Tra le novità, troviamo: Semplificazione della dichiarazione dei redditi per le PMI con ricavi annuali sotto i 5 milioni di euro. Riduzione dei termini di pagamento per le imposte, con un allungamento delle scadenze fiscali per le piccole realtà. Agevolazioni per la digitalizzazione delle procedure fiscali aziendali, con il supporto di incentivi per l’adozione di software gestionali avanzati. Queste novità permetteranno alle piccole imprese di concentrarsi maggiormente sulla crescita e sulla gestione operativa, piuttosto che sull’adempimento di complesse procedure burocratiche. 4. Incentivi per l'Occupazione: Esonero Contributivo e Agevolazioni per Nuove Assunzioni Il 2025 vede un’ulteriore attenzione al tema dell'occupazione, con incentivi significativi per le aziende che assumono nuovi dipendenti, in particolare giovani e categorie svantaggiate. Tra le misure previste: -Esonero contributivo per le PMI che assumono giovani under 30 o disoccupati da oltre 24 mesi. -Incentivi per l’assunzione di lavoratori del Mezzogiorno, con sgravi contributivi per le imprese che assumono nel sud Italia. -Premi di produttività che vedono una riduzione dell'imposta sostitutiva sui bonus aziendali, con un abbattimento dal 10% al 5%. -Questi incentivi, che mirano a stimolare l’occupazione giovanile e a sostenere le PMI in regioni con tassi di disoccupazione più elevati, sono fondamentali per favorire l’inclusione sociale e il miglioramento delle condizioni lavorative. 5. Fringe Benefits e Detrazioni per i Dipendenti Nel 2025, sono previsti miglioramenti per i fringe benefits, con soglie di esenzione aumentate, che permetteranno alle aziende di offrire vantaggi ai propri dipendenti senza un onere fiscale eccessivo. Le novità riguardano: -Soglia di esenzione fino a 1.000 euro per rimborsi di spese aziendali (come utenze, affitti, e carburante). -Soglie aumentate per i lavoratori con figli a carico: fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli, e fino a 5.000 euro per i lavoratori che si trasferiscono per motivi di lavoro. -Queste misure puntano a migliorare il benessere dei dipendenti, promuovendo una maggiore fidelizzazione e riducendo l’impatto fiscale sulle piccole e medie imprese. 6. Bonus ZES: Sostegno alle PMI del Mezzogiorno Le ZES (Zone Economiche Speciali) continuano a essere un pilastro del sostegno fiscale per il Mezzogiorno. Le imprese che operano in queste aree possono usufruire di incentivi significativi, tra cui: -Esonero totale delle imposte sui redditi per i nuovi investimenti in beni strumentali. -Esenzione delle imposte locali per le aziende che decidono di trasferirsi o espandersi in queste aree. -Incentivi per le assunzioni, con sgravi contributivi e altri bonus fiscali per l’impiego di giovani e disoccupati. Le ZES continuano a essere una risorsa fondamentale per il rilancio economico delle regioni del Sud, dove si concentra una parte rilevante delle piccole e medie imprese italiane. 7. Esenzione per Nuove Assunzioni e Contributi per il Welfare Aziendale Il 2025 introduce anche un’ulteriore proroga della decontribuzione per assunzioni a tempo indeterminato, con un esonero totale dei contributi per i primi 12 mesi per le imprese che assumono lavoratori in difficoltà. Inoltre, le aziende che investono in welfare aziendale (come piani di assistenza sanitaria o previdenza complementare) potranno beneficiare di deduzioni fiscali più favorevoli. Il 2025 si prospetta un anno di opportunità fiscali per le imprese italiane, con incentivi che premiano l’innovazione, la sostenibilità e la crescita occupazionale. Le PMI avranno la possibilità di affrontare un ambiente competitivo con strumenti fiscali più favorevoli, agevolando investimenti in tecnologie avanzate, nella creazione di nuovi posti di lavoro e nella digitalizzazione dei processi aziendali. Per rimanere competitivi e sfruttare appieno le opportunità offerte dalla legge, è fondamentale per ogni imprenditore monitorare le novità fiscali e aggiornarsi continuamente sulle agevolazioni disponibili. #NovitàFiscali #IncentiviImprese #SemplificazioniFiscali #Detrazioni #Innovazione #PMI #LeggeDiBilancio2025 #impresabiz
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  • Nel 2025 restano attivi diversi regimi fiscali agevolati che possono davvero fare la differenza, soprattutto in un contesto economico dove ogni punto percentuale risparmiato conta. In questo articolo parlo dei tre principali: regime forfettario, regime impatriati e regime ZES (Zone Economiche Speciali).
    Ognuno ha pro e contro, ma soprattutto un target specifico. La domanda giusta non è “qual è il migliore?”, ma piuttosto: qual è il migliore per me?

    1. Regime forfettario
    Il più semplice, ma anche il più frainteso

    È il regime agevolato più diffuso tra le partite IVA individuali. Ottimo per chi avvia un’attività o ha un business snello, con costi contenuti.

    Perché conviene:
    -Paghi un’unica imposta sostitutiva al 15%, o al 5% se sei nei primi 5 anni di attività (e rispetti i requisiti).
    -Non devi applicare IVA né ritenute, e la contabilità è semplificata al massimo.
    -Riduzione dei contributi INPS per artigiani e commercianti (con aliquota ridotta del 35%).
    Ma attenzione:
    Il sistema “forfettizza” il reddito: quindi se hai tanti costi reali, potresti finire per pagare più tasse di quanto pensi. Inoltre, se cresci troppo (oltre €85.000 di fatturato), esci dal regime con effetto immediato.

    A chi conviene:
    A freelance, consulenti, artigiani, professionisti con spese ridotte e fatturato contenuto. È perfetto per chi cerca semplicità e una fiscalità leggera nei primi anni di attività.

    2. Regime impatriati
    Il più potente per chi rientra in Italia

    Se hai vissuto e lavorato all’estero almeno due anni e ora pensi di tornare, questo è il regime da valutare seriamente. Lo Stato premia il tuo “rientro dei cervelli” con una tassazione super agevolata.

    Vantaggi concreti:
    -Solo il 30% del reddito è tassato (o il 10% nel Sud Italia). In pratica: paghi le tasse su meno della metà del tuo guadagno.
    -Vale per lavoro dipendente, autonomo o impresa individuale.
    -Valido per 5 anni, prorogabili fino a 10 in alcune situazioni (es. figli, acquisto casa).
    Attenzione a:
    -Non è automatico: servono requisiti precisi e domanda formale.
    -Alcuni rientri “fittizi” vengono controllati: serve una reale attività in Italia.
    Conviene a chi ha un reddito medio-alto e torna per lavorare stabilmente in Italia. È una delle poche agevolazioni che riduce realmente il carico fiscale netto.

    3. Regime ZES (Zone Economiche Speciali)
    L’opportunità per chi investe nel Sud

    Con la riforma del 2024 nasce la ZES Unica, che mette insieme tutte le aree speciali del Mezzogiorno. È pensata per attrarre investimenti, sviluppo e innovazione in territori strategici.

    Incentivi principali:
    -Credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi (macchinari, attrezzature, impianti).
    -Sportello unico digitale: burocrazia ridotta, tempi più rapidi.
    -Accesso agevolato a bandi e incentivi regionali.
    Serve però:
    -Un piano d’investimento chiaro e coerente.
    -Localizzazione dell’attività in una regione ZES (tutto il Sud Italia, incluse isole).
    A chi conviene:
    A imprese strutturate, startup industriali, PMI che vogliono aprire una sede operativa o fare investimenti produttivi nel Mezzogiorno. Ottima anche per chi pensa a reshoring o a riportare parte della produzione in Italia.

    Fai la scelta giusta
    Ogni regime agevolato ha senso solo se è coerente con il tuo modello di business e la tua situazione personale o familiare.
    -Se sei un freelance all’inizio, il forfettario è il tuo alleato.
    -Se torni dall’estero con competenze e un buon contratto, scegli il regime impatriati.
    -Se sei un’impresa pronta a investire nel Sud, la ZES Unica può essere un vero acceleratore.

    Fai bene i conti, informati, e valuta con un commercialista. Una scelta fiscale strategica può migliorare davvero la sostenibilità della tua attività.

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    Nel 2025 restano attivi diversi regimi fiscali agevolati che possono davvero fare la differenza, soprattutto in un contesto economico dove ogni punto percentuale risparmiato conta. In questo articolo parlo dei tre principali: regime forfettario, regime impatriati e regime ZES (Zone Economiche Speciali). Ognuno ha pro e contro, ma soprattutto un target specifico. La domanda giusta non è “qual è il migliore?”, ma piuttosto: qual è il migliore per me? 1. Regime forfettario Il più semplice, ma anche il più frainteso È il regime agevolato più diffuso tra le partite IVA individuali. Ottimo per chi avvia un’attività o ha un business snello, con costi contenuti. ✅ Perché conviene: -Paghi un’unica imposta sostitutiva al 15%, o al 5% se sei nei primi 5 anni di attività (e rispetti i requisiti). -Non devi applicare IVA né ritenute, e la contabilità è semplificata al massimo. -Riduzione dei contributi INPS per artigiani e commercianti (con aliquota ridotta del 35%). ⚠️ Ma attenzione: Il sistema “forfettizza” il reddito: quindi se hai tanti costi reali, potresti finire per pagare più tasse di quanto pensi. Inoltre, se cresci troppo (oltre €85.000 di fatturato), esci dal regime con effetto immediato. 🎯 A chi conviene: A freelance, consulenti, artigiani, professionisti con spese ridotte e fatturato contenuto. È perfetto per chi cerca semplicità e una fiscalità leggera nei primi anni di attività. 2. Regime impatriati Il più potente per chi rientra in Italia Se hai vissuto e lavorato all’estero almeno due anni e ora pensi di tornare, questo è il regime da valutare seriamente. Lo Stato premia il tuo “rientro dei cervelli” con una tassazione super agevolata. ✅ Vantaggi concreti: -Solo il 30% del reddito è tassato (o il 10% nel Sud Italia). In pratica: paghi le tasse su meno della metà del tuo guadagno. -Vale per lavoro dipendente, autonomo o impresa individuale. -Valido per 5 anni, prorogabili fino a 10 in alcune situazioni (es. figli, acquisto casa). ⚠️ Attenzione a: -Non è automatico: servono requisiti precisi e domanda formale. -Alcuni rientri “fittizi” vengono controllati: serve una reale attività in Italia. Conviene a chi ha un reddito medio-alto e torna per lavorare stabilmente in Italia. È una delle poche agevolazioni che riduce realmente il carico fiscale netto. 3. Regime ZES (Zone Economiche Speciali) L’opportunità per chi investe nel Sud Con la riforma del 2024 nasce la ZES Unica, che mette insieme tutte le aree speciali del Mezzogiorno. È pensata per attrarre investimenti, sviluppo e innovazione in territori strategici. ✅ Incentivi principali: -Credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi (macchinari, attrezzature, impianti). -Sportello unico digitale: burocrazia ridotta, tempi più rapidi. -Accesso agevolato a bandi e incentivi regionali. ⚠️ Serve però: -Un piano d’investimento chiaro e coerente. -Localizzazione dell’attività in una regione ZES (tutto il Sud Italia, incluse isole). A chi conviene: A imprese strutturate, startup industriali, PMI che vogliono aprire una sede operativa o fare investimenti produttivi nel Mezzogiorno. Ottima anche per chi pensa a reshoring o a riportare parte della produzione in Italia. Fai la scelta giusta Ogni regime agevolato ha senso solo se è coerente con il tuo modello di business e la tua situazione personale o familiare. -Se sei un freelance all’inizio, il forfettario è il tuo alleato. -Se torni dall’estero con competenze e un buon contratto, scegli il regime impatriati. -Se sei un’impresa pronta a investire nel Sud, la ZES Unica può essere un vero acceleratore. Fai bene i conti, informati, e valuta con un commercialista. Una scelta fiscale strategica può migliorare davvero la sostenibilità della tua attività. #fisco2025 #regimeforfettario #regimeimpatriati #ZESUnica #partitaIVA #agevolazionifiscali #impreseitaliane #startup #tassazioneagevolata #rientrodeicervelli #mezzogiorno #pmi #investireinItalia #forfettario2025 #zoneseconomichespeciali
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