• Come ho trasformato un’idea in un brand in 3 mesi

    Quando ho avuto quell’idea, non avevo un business plan. Non avevo investitori.
    Avevo solo una visione chiara, un pizzico di coraggio e tanta voglia di creare qualcosa che fosse davvero mio.

    In 3 mesi, quell’idea è diventata un brand. Un’identità. Un progetto che oggi parla per me, anche quando sto in silenzio.

    Ecco come ho fatto (e cosa rifarei subito):

    1. Ho smesso di cercare l’idea perfetta
    L’idea giusta non arriva con i fuochi d’artificio. Arriva quando smetti di aspettare e inizi a fare. Ho preso ciò che sapevo, ciò che amavo, e l’ho trasformato in qualcosa di utile per gli altri.

    2. Ho costruito attorno a una visione, non a un logo
    Il brand non è un bel feed o un nome figo. È una promessa, un valore che si sente a pelle. Ho lavorato prima su quello: cosa voglio trasmettere? Perché lo faccio?

    3. Ho studiato più marketing che moda (e mi occupo di moda!)
    Saper comunicare è fondamentale. Ho investito tempo (e soldi) per imparare a raccontare il mio brand con strategia. Perché un’idea senza strategia… resta un’idea.

    4. Ho ascoltato il mio pubblico, non solo me stessa
    Ho iniziato a parlare, ma anche ad ascoltare. Le esigenze, i messaggi, le domande delle persone mi hanno aiutata a migliorare e ad adattare la mia proposta in modo autentico.

    5. Ho trattato il mio progetto come un business, anche se all’inizio non guadagnava
    Niente improvvisazioni. Ho fatto scelte come se fossi già una CEO. Ogni azione, anche la più piccola, era allineata a una visione più grande.

    Oggi il mio brand non è solo il mio lavoro.
    È il mio modo di dire al mondo: "Questa sono io, e questo è ciò in cui credo."

    E tu? Stai aspettando il momento giusto o stai costruendo, un passo alla volta?

    #DaIdeaABrand #MentalitàDaCEO #ImprenditoriaDigitale #BrandPersonale #DonneCheCreano #StartUpLife #ContentCreatorJourney #DigitalEmpowerment #PassioneCheDiventaLavoro #LeadershipAlFemminile

    ✨ Come ho trasformato un’idea in un brand in 3 mesi Quando ho avuto quell’idea, non avevo un business plan. Non avevo investitori. Avevo solo una visione chiara, un pizzico di coraggio e tanta voglia di creare qualcosa che fosse davvero mio. In 3 mesi, quell’idea è diventata un brand. Un’identità. Un progetto che oggi parla per me, anche quando sto in silenzio. Ecco come ho fatto (e cosa rifarei subito): 🚀 1. Ho smesso di cercare l’idea perfetta L’idea giusta non arriva con i fuochi d’artificio. Arriva quando smetti di aspettare e inizi a fare. Ho preso ciò che sapevo, ciò che amavo, e l’ho trasformato in qualcosa di utile per gli altri. 🧭 2. Ho costruito attorno a una visione, non a un logo Il brand non è un bel feed o un nome figo. È una promessa, un valore che si sente a pelle. Ho lavorato prima su quello: cosa voglio trasmettere? Perché lo faccio? 📚 3. Ho studiato più marketing che moda (e mi occupo di moda!) Saper comunicare è fondamentale. Ho investito tempo (e soldi) per imparare a raccontare il mio brand con strategia. Perché un’idea senza strategia… resta un’idea. 💬 4. Ho ascoltato il mio pubblico, non solo me stessa Ho iniziato a parlare, ma anche ad ascoltare. Le esigenze, i messaggi, le domande delle persone mi hanno aiutata a migliorare e ad adattare la mia proposta in modo autentico. 💼 5. Ho trattato il mio progetto come un business, anche se all’inizio non guadagnava Niente improvvisazioni. Ho fatto scelte come se fossi già una CEO. Ogni azione, anche la più piccola, era allineata a una visione più grande. Oggi il mio brand non è solo il mio lavoro. È il mio modo di dire al mondo: "Questa sono io, e questo è ciò in cui credo." E tu? Stai aspettando il momento giusto o stai costruendo, un passo alla volta? #DaIdeaABrand #MentalitàDaCEO #ImprenditoriaDigitale #BrandPersonale #DonneCheCreano #StartUpLife #ContentCreatorJourney #DigitalEmpowerment #PassioneCheDiventaLavoro #LeadershipAlFemminile
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  • Cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator

    Diventare content creator sembrava la cosa più naturale per me: amavo comunicare, condividere, creare. E all’inizio tutto era adrenalina, filtri carini e like a raffica .
    Poi ho capito una cosa: dietro ogni post c’è un lavoro. E dietro ogni “lavoro dei sogni”… ci sono realtà che nessuno ti racconta.
    Se stai pensando di iniziare anche tu, ecco le cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator – dette senza filtri.

    1. Non è solo "fare foto belle"
    Pensavo che bastasse avere uno smartphone, una buona luce e un po’ di estetica. Spoiler: non basta.
    Essere content creator è un mix continuo di:
    -strategia
    -storytelling
    -gestione tecnica (editing, SEO, algoritmo, newsletter… 😵‍💫)
    -project management (di me stessa)
    E se vuoi farlo seriamente, è un lavoro a tutti gli effetti.

    2. Le collaborazioni non piovono dal cielo
    Sì, le mail dei brand arrivano. Ma prima? Ho scritto io. Ho proposto, fallito, riscritto.
    Le prime volte ho accettato cose sottopagate (o gratis ), solo per “visibilità”.

    Avrei voluto sapere che:
    -si può dire di no
    -i brand seri rispettano il tuo lavoro
    -negoziare è normale (e necessario)
    E che una collaborazione non è solo un post, ma una relazione da costruire.

    3. Il confronto è velenoso 😵‍♀️
    Apri Instagram e… boom: tutti sembrano avere più successo di te. Numeri, engagement, viaggi sponsorizzati.
    Ma sai cosa?
    Quello che vedi è una vetrina, non la realtà. Ogni creator ha tempi, percorsi, fatiche (e magari un team dietro le quinte).

    Ho imparato a misurarmi con la mia crescita, non con gli altri.

    4. Serve un equilibrio tra vita e contenuti
    All’inizio documentavo tutto. Poi mi sono chiesta: sto vivendo davvero, o solo creando per gli altri?
    Ora ho imparato a staccare.
    Non tutto deve finire in una story. Non ogni emozione va condivisa in tempo reale.

    La creatività ha bisogno di pause. Anche tu 🧘🏻‍♀️.

    5. È una maratona, non uno sprint
    La crescita non è lineare. I follower vanno e vengono. I post a volte volano, altre volte affondano.
    E va bene così.

    La chiave? Costanza + autenticità.
    Non forzarti a seguire ogni trend. Concentrati su ciò che ami dire, su come vuoi raccontarlo.
    Perché il tuo valore non sono i numeri. Sei tu.

    Quindi, ne è valsa la pena?
    Sì. Mille volte sì.
    Ma non perché sia tutto rose e guadagni.
    Perché ho scoperto un modo per esprimermi, per crescere, per connettermi con persone vere.

    Se vuoi diventare content creator, fallo. Ma fallo con gli occhi aperti, e il cuore ancora di più

    #contentcreatorlife #digitalcreator #dietrolequinte #socialrealtà #creareconpassione #influenzaconsapevole #vivereescrivere #lavorareonline #personalbranding #creatorjourney

    Cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator 📱🎥 Diventare content creator sembrava la cosa più naturale per me: amavo comunicare, condividere, creare. E all’inizio tutto era adrenalina, filtri carini e like a raffica ❤️‍🔥. Poi ho capito una cosa: dietro ogni post c’è un lavoro. E dietro ogni “lavoro dei sogni”… ci sono realtà che nessuno ti racconta. Se stai pensando di iniziare anche tu, ecco le cose che avrei voluto sapere prima di diventare content creator – dette senza filtri. 1. Non è solo "fare foto belle" 📸 Pensavo che bastasse avere uno smartphone, una buona luce e un po’ di estetica. Spoiler: non basta. Essere content creator è un mix continuo di: -strategia 🎯 -storytelling ✍️ -gestione tecnica (editing, SEO, algoritmo, newsletter… 😵‍💫) -project management (di me stessa) E se vuoi farlo seriamente, è un lavoro a tutti gli effetti. 2. Le collaborazioni non piovono dal cielo ☁️ Sì, le mail dei brand arrivano. Ma prima? Ho scritto io. Ho proposto, fallito, riscritto. Le prime volte ho accettato cose sottopagate (o gratis 🙃), solo per “visibilità”. Avrei voluto sapere che: -si può dire di no -i brand seri rispettano il tuo lavoro -negoziare è normale (e necessario) E che una collaborazione non è solo un post, ma una relazione da costruire. 3. Il confronto è velenoso 😵‍♀️ Apri Instagram e… boom: tutti sembrano avere più successo di te. Numeri, engagement, viaggi sponsorizzati. Ma sai cosa? Quello che vedi è una vetrina, non la realtà. Ogni creator ha tempi, percorsi, fatiche (e magari un team dietro le quinte). Ho imparato a misurarmi con la mia crescita, non con gli altri. 4. Serve un equilibrio tra vita e contenuti ⚖️ All’inizio documentavo tutto. Poi mi sono chiesta: sto vivendo davvero, o solo creando per gli altri? Ora ho imparato a staccare. Non tutto deve finire in una story. Non ogni emozione va condivisa in tempo reale. La creatività ha bisogno di pause. Anche tu 🧘🏻‍♀️. 5. È una maratona, non uno sprint 🏃‍♀️ La crescita non è lineare. I follower vanno e vengono. I post a volte volano, altre volte affondano. E va bene così. La chiave? Costanza + autenticità. Non forzarti a seguire ogni trend. Concentrati su ciò che ami dire, su come vuoi raccontarlo. Perché il tuo valore non sono i numeri. Sei tu. Quindi, ne è valsa la pena? 💬 Sì. Mille volte sì. Ma non perché sia tutto rose e guadagni. Perché ho scoperto un modo per esprimermi, per crescere, per connettermi con persone vere. Se vuoi diventare content creator, fallo. Ma fallo con gli occhi aperti, e il cuore ancora di più ❤️‍🩹 #contentcreatorlife #digitalcreator #dietrolequinte #socialrealtà #creareconpassione #influenzaconsapevole #vivereescrivere #lavorareonline #personalbranding #creatorjourney
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