• 5 errori che ho fatto come influencer imprenditrice (e cosa ho imparato)

    Diventare imprenditrice partendo da un profilo Instagram è stato il viaggio più stimolante (e sfidante) della mia vita.
    Ma non è stato un percorso lineare.
    Dietro ogni traguardo raggiunto ci sono stati errori, cadute e momenti di incertezza.
    Oggi li condivido con te, non per nascondere le difficoltà, ma per mostrarti cosa succede davvero dietro le quinte di un progetto digitale.

    Ecco i 5 errori più importanti che ho fatto… e le lezioni che mi hanno permesso di crescere.

    1. Ho pensato che bastasse creare “bei contenuti”
    All’inizio pubblicavo solo ciò che esteticamente mi piaceva.
    Foto curate, caption ispirazionali… ma senza una strategia chiara.
    Il risultato? Tante visualizzazioni, poca conversione.
    Lezione appresa: La bellezza da sola non vende. Serve un messaggio chiaro, un posizionamento e contenuti pensati per attivare davvero chi ti segue.

    2. Ho accettato collaborazioni che non rispecchiavano i miei valori
    All’inizio dicevo "sì" a tutto. Ogni proposta era una possibilità… ma non ogni proposta era giusta per me.
    Lezione appresa: La coerenza costruisce fiducia. Dire “no” a un brand disallineato è una forma di rispetto verso la propria community (e verso sé stessi).

    3. Ho sottovalutato il lato imprenditoriale del mio lavoro
    Mi definivo “creatrice di contenuti”, ma non mi comportavo da imprenditrice. Nessun budget, nessuna pianificazione, nessuna delega.
    Lezione appresa: Se vuoi che il tuo profilo diventi un business, devi trattarlo come tale. Serve metodo, visione e organizzazione. E sì, anche Excel.

    4. Ho avuto paura di mostrare i momenti difficili
    Temevo che condividere le difficoltà mi avrebbe fatto perdere credibilità. In realtà, era il contrario.
    Lezione appresa: Le persone si connettono con la tua vulnerabilità, non con la tua perfezione. L’autenticità è la base di ogni relazione solida online.

    5. Ho aspettato troppo a chiedere aiuto
    Pensavo di dover fare tutto da sola: contenuti, marketing, amministrazione. Spoiler: era insostenibile.
    Lezione appresa: Chiedere supporto non è un segno di debolezza, ma di intelligenza imprenditoriale. Delegare è libertà.

    E tu? In quali di questi errori ti sei ritrovata?
    Se stai cercando di costruire la tua attività online e vuoi evitare gli sbagli che ho fatto io, sto preparando una guida gratuita dove ti spiego come strutturare il tuo brand digitale in modo professionale, senza perdere autenticità.

    Scrivimi “CRESCITA” nei DM o nei commenti, e te la invierò appena sarà disponibile.

    Perché sbagliare fa parte del percorso.
    Ma imparare dagli errori degli altri può farti risparmiare tempo, energie e frustrazioni.

    #ImprenditriceDigitale #ErroriCheInsegnano #InfluencerLife #CrescitaPersonale #BusinessOnline #ContentStrategy #BrandingAutentico #DonneCheFannoImpresa #SocialMediaCoach #FallirePerCrescere #GuidaGratuita #StorytellingProfessionale
    5 errori che ho fatto come influencer imprenditrice (e cosa ho imparato) Diventare imprenditrice partendo da un profilo Instagram è stato il viaggio più stimolante (e sfidante) della mia vita. Ma non è stato un percorso lineare. Dietro ogni traguardo raggiunto ci sono stati errori, cadute e momenti di incertezza. Oggi li condivido con te, non per nascondere le difficoltà, ma per mostrarti cosa succede davvero dietro le quinte di un progetto digitale. Ecco i 5 errori più importanti che ho fatto… e le lezioni che mi hanno permesso di crescere. 1. Ho pensato che bastasse creare “bei contenuti” All’inizio pubblicavo solo ciò che esteticamente mi piaceva. Foto curate, caption ispirazionali… ma senza una strategia chiara. Il risultato? Tante visualizzazioni, poca conversione. Lezione appresa: La bellezza da sola non vende. Serve un messaggio chiaro, un posizionamento e contenuti pensati per attivare davvero chi ti segue. 2. Ho accettato collaborazioni che non rispecchiavano i miei valori All’inizio dicevo "sì" a tutto. Ogni proposta era una possibilità… ma non ogni proposta era giusta per me. Lezione appresa: La coerenza costruisce fiducia. Dire “no” a un brand disallineato è una forma di rispetto verso la propria community (e verso sé stessi). 3. Ho sottovalutato il lato imprenditoriale del mio lavoro Mi definivo “creatrice di contenuti”, ma non mi comportavo da imprenditrice. Nessun budget, nessuna pianificazione, nessuna delega. Lezione appresa: Se vuoi che il tuo profilo diventi un business, devi trattarlo come tale. Serve metodo, visione e organizzazione. E sì, anche Excel. 4. Ho avuto paura di mostrare i momenti difficili Temevo che condividere le difficoltà mi avrebbe fatto perdere credibilità. In realtà, era il contrario. Lezione appresa: Le persone si connettono con la tua vulnerabilità, non con la tua perfezione. L’autenticità è la base di ogni relazione solida online. 5. Ho aspettato troppo a chiedere aiuto Pensavo di dover fare tutto da sola: contenuti, marketing, amministrazione. Spoiler: era insostenibile. Lezione appresa: Chiedere supporto non è un segno di debolezza, ma di intelligenza imprenditoriale. Delegare è libertà. 💬 E tu? In quali di questi errori ti sei ritrovata? Se stai cercando di costruire la tua attività online e vuoi evitare gli sbagli che ho fatto io, sto preparando una guida gratuita dove ti spiego come strutturare il tuo brand digitale in modo professionale, senza perdere autenticità. Scrivimi “CRESCITA” nei DM o nei commenti, e te la invierò appena sarà disponibile. Perché sbagliare fa parte del percorso. Ma imparare dagli errori degli altri può farti risparmiare tempo, energie e frustrazioni. #ImprenditriceDigitale #ErroriCheInsegnano #InfluencerLife #CrescitaPersonale #BusinessOnline #ContentStrategy #BrandingAutentico #DonneCheFannoImpresa #SocialMediaCoach #FallirePerCrescere #GuidaGratuita #StorytellingProfessionale
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  • Crescita personale e professionale: i 5 libri che hanno cambiato la mia carriera da influencer

    C’è un’abitudine che ha fatto la differenza nella mia carriera da content creator: leggere con costanza.
    Non solo libri sul marketing o sui social, ma testi che mi hanno aiutata a diventare più consapevole, più strategica, più sicura di me.

    Perché dietro ogni post ben fatto, ogni collaborazione riuscita, ogni lancio andato bene… c’è un lavoro interno. E i libri giusti mi hanno dato strumenti concreti per crescere.

    Ecco i 5 libri che mi hanno davvero cambiato il modo di lavorare e di essere online:

    1. “Start With Why” – Simon Sinek
    Perché mi ha cambiata:
    Mi ha fatto capire che i contenuti che funzionano davvero partono da una motivazione profonda, non da una strategia esterna.
    Ogni volta che devo prendere una decisione (nuovo progetto, nuova collaborazione, nuova direzione), mi chiedo: "Perché lo sto facendo?"

    Applicazione pratica: Ho riscritto la mia bio, la mia proposta di valore e il mio media kit partendo proprio dal mio “perché”.

    2. “L’arte di non piacere” – Ichiro Kishimi, Fumitake Koga
    Perché mi ha cambiata:
    In un mondo in cui tutto sembra basato sui like e sull’approvazione esterna, questo libro mi ha insegnato a mettere dei confini e a distinguere tra ciò che dipende da me e ciò che no.

    Applicazione pratica: Oggi gestisco meglio le critiche e le aspettative. E questo mi ha dato una libertà creativa enorme.

    3. “Atomic Habits” – James Clear
    Perché mi ha cambiata:
    Mi ha insegnato che la costanza batte l’ispirazione. Non serve aspettare di “essere ispirati” per creare contenuti: serve una routine sostenibile.

    Applicazione pratica: Ho costruito un sistema semplice ma potente: ogni giorno dedico 30 minuti a creare prima di aprire Instagram.

    4. “Big Magic” – Elizabeth Gilbert
    Perché mi ha cambiata:
    Perché parla di creatività con una leggerezza profonda. Mi ha insegnato a non prendermi troppo sul serio, a giocare con le idee e ad accettare che la paura fa parte del processo.

    Applicazione pratica: Quando ho un blocco creativo, rileggo un capitolo a caso. E spesso mi sblocca più di mille strategie.

    5. “Contagious: How to Build Word of Mouth in the Digital Age” – Jonah Berger
    Perché mi ha cambiata:
    Mi ha dato una visione strategica del perché certi contenuti diventano virali. Ma senza trucchi: solo comprensione profonda del comportamento umano.

    Applicazione pratica: Ho iniziato a creare contenuti pensando a chi li condividerà e perché. E sì, ha funzionato.

    La mia regola d’oro
    Ogni libro che leggo, lo “traduco” in una azione concreta nel mio lavoro: una modifica alla mia strategia, una riflessione da condividere con la community, un cambiamento nella routine.

    Perché la crescita personale non è un hobby: è la base per una carriera digitale sostenibile e autentica.

    Se anche tu sei in una fase di cambiamento, stai cercando una spinta o vuoi portare più valore in quello che fai online, ti consiglio di partire proprio da uno di questi titoli.
    Magari leggerli non cambierà subito la tua carriera… ma cambierà il modo in cui la costruisci.

    #crescita #personaldevelopment #influencerlife #contentcreator #booksthatmatter #libriconsigliati #marketingetico #brandingautentico #letturepercreator #imprenditoriacreativa #mindsetdigitale

    Crescita personale e professionale: i 5 libri che hanno cambiato la mia carriera da influencer C’è un’abitudine che ha fatto la differenza nella mia carriera da content creator: leggere con costanza. Non solo libri sul marketing o sui social, ma testi che mi hanno aiutata a diventare più consapevole, più strategica, più sicura di me. Perché dietro ogni post ben fatto, ogni collaborazione riuscita, ogni lancio andato bene… c’è un lavoro interno. E i libri giusti mi hanno dato strumenti concreti per crescere. Ecco i 5 libri che mi hanno davvero cambiato il modo di lavorare e di essere online: 1. “Start With Why” – Simon Sinek 📖 Perché mi ha cambiata: Mi ha fatto capire che i contenuti che funzionano davvero partono da una motivazione profonda, non da una strategia esterna. Ogni volta che devo prendere una decisione (nuovo progetto, nuova collaborazione, nuova direzione), mi chiedo: "Perché lo sto facendo?" 💡 Applicazione pratica: Ho riscritto la mia bio, la mia proposta di valore e il mio media kit partendo proprio dal mio “perché”. 2. “L’arte di non piacere” – Ichiro Kishimi, Fumitake Koga 📖 Perché mi ha cambiata: In un mondo in cui tutto sembra basato sui like e sull’approvazione esterna, questo libro mi ha insegnato a mettere dei confini e a distinguere tra ciò che dipende da me e ciò che no. 💡 Applicazione pratica: Oggi gestisco meglio le critiche e le aspettative. E questo mi ha dato una libertà creativa enorme. 3. “Atomic Habits” – James Clear 📖 Perché mi ha cambiata: Mi ha insegnato che la costanza batte l’ispirazione. Non serve aspettare di “essere ispirati” per creare contenuti: serve una routine sostenibile. 💡 Applicazione pratica: Ho costruito un sistema semplice ma potente: ogni giorno dedico 30 minuti a creare prima di aprire Instagram. 4. “Big Magic” – Elizabeth Gilbert 📖 Perché mi ha cambiata: Perché parla di creatività con una leggerezza profonda. Mi ha insegnato a non prendermi troppo sul serio, a giocare con le idee e ad accettare che la paura fa parte del processo. 💡 Applicazione pratica: Quando ho un blocco creativo, rileggo un capitolo a caso. E spesso mi sblocca più di mille strategie. 5. “Contagious: How to Build Word of Mouth in the Digital Age” – Jonah Berger 📖 Perché mi ha cambiata: Mi ha dato una visione strategica del perché certi contenuti diventano virali. Ma senza trucchi: solo comprensione profonda del comportamento umano. 💡 Applicazione pratica: Ho iniziato a creare contenuti pensando a chi li condividerà e perché. E sì, ha funzionato. La mia regola d’oro Ogni libro che leggo, lo “traduco” in una azione concreta nel mio lavoro: una modifica alla mia strategia, una riflessione da condividere con la community, un cambiamento nella routine. Perché la crescita personale non è un hobby: è la base per una carriera digitale sostenibile e autentica. Se anche tu sei in una fase di cambiamento, stai cercando una spinta o vuoi portare più valore in quello che fai online, ti consiglio di partire proprio da uno di questi titoli. Magari leggerli non cambierà subito la tua carriera… ma cambierà il modo in cui la costruisci. #crescita #personaldevelopment #influencerlife #contentcreator #booksthatmatter #libriconsigliati #marketingetico #brandingautentico #letturepercreator #imprenditoriacreativa #mindsetdigitale
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  • Come sto costruendo un brand che parla davvero di me

    Oggi voglio raccontarvi il mio percorso nella costruzione di un brand che sia autentico, coerente e che rispecchi davvero chi sono. Perché, in un mondo saturo di contenuti e messaggi, emergere significa prima di tutto essere veri.

    1. Ho iniziato ascoltandomi davvero
    Prima di parlare al mondo, ho deciso di fare silenzio dentro di me per capire quali sono i miei valori, le mie passioni e cosa voglio comunicare. Costruire un brand parte sempre da un’introspezione sincera.

    2. Ho scelto una comunicazione autentica
    Non voglio apparire diversa da quella che sono nella vita reale. Il mio brand parla con la mia voce, con i miei errori, i miei successi e le mie sfide. Questo crea un legame reale con chi mi segue.

    3. Coerenza nei contenuti e nell’immagine
    Dal logo al tone of voice, dalla scelta dei colori ai contenuti che pubblico, tutto rispecchia il mio stile e i miei valori. La coerenza è la chiave per essere riconoscibili e costruire fiducia.

    4. Non ho paura di mostrare le mie vulnerabilità
    Mostrarsi perfetti non è più sufficiente (e nemmeno autentico). Raccontare anche le difficoltà, i momenti di dubbio o le paure, mi ha permesso di costruire una community più vicina e partecipativa.

    5. Ascolto e dialogo con la community
    Il brand non è solo quello che dico io, ma anche quello che le persone percepiscono. Per questo ascolto i feedback, rispondo ai messaggi e cerco di capire cosa serve davvero a chi mi segue.

    6. Evoluzione continua
    Il mio brand cresce con me. Non ho paura di cambiare idea o di adattare la mia comunicazione se sento che è necessario. Essere flessibili è fondamentale per rimanere autentici nel tempo.

    Costruire un brand autentico richiede tempo, pazienza e molta introspezione, ma il risultato è qualcosa di profondamente gratificante: una presenza online che parla di me, con sincerità e passione.

    E voi, come state costruendo il vostro brand? Mi piacerebbe sentire le vostre storie!

    #brandingautentico #personalbrand #comunicazionevera #creatorlife #impresabiz #authenticity #communityfirst
    Come sto costruendo un brand che parla davvero di me Oggi voglio raccontarvi il mio percorso nella costruzione di un brand che sia autentico, coerente e che rispecchi davvero chi sono. Perché, in un mondo saturo di contenuti e messaggi, emergere significa prima di tutto essere veri. 1. Ho iniziato ascoltandomi davvero Prima di parlare al mondo, ho deciso di fare silenzio dentro di me per capire quali sono i miei valori, le mie passioni e cosa voglio comunicare. Costruire un brand parte sempre da un’introspezione sincera. 2. Ho scelto una comunicazione autentica Non voglio apparire diversa da quella che sono nella vita reale. Il mio brand parla con la mia voce, con i miei errori, i miei successi e le mie sfide. Questo crea un legame reale con chi mi segue. 3. Coerenza nei contenuti e nell’immagine Dal logo al tone of voice, dalla scelta dei colori ai contenuti che pubblico, tutto rispecchia il mio stile e i miei valori. La coerenza è la chiave per essere riconoscibili e costruire fiducia. 4. Non ho paura di mostrare le mie vulnerabilità Mostrarsi perfetti non è più sufficiente (e nemmeno autentico). Raccontare anche le difficoltà, i momenti di dubbio o le paure, mi ha permesso di costruire una community più vicina e partecipativa. 5. Ascolto e dialogo con la community Il brand non è solo quello che dico io, ma anche quello che le persone percepiscono. Per questo ascolto i feedback, rispondo ai messaggi e cerco di capire cosa serve davvero a chi mi segue. 6. Evoluzione continua Il mio brand cresce con me. Non ho paura di cambiare idea o di adattare la mia comunicazione se sento che è necessario. Essere flessibili è fondamentale per rimanere autentici nel tempo. Costruire un brand autentico richiede tempo, pazienza e molta introspezione, ma il risultato è qualcosa di profondamente gratificante: una presenza online che parla di me, con sincerità e passione. E voi, come state costruendo il vostro brand? Mi piacerebbe sentire le vostre storie! #brandingautentico #personalbrand #comunicazionevera #creatorlife #impresabiz #authenticity #communityfirst
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