SEO per e-commerce nel 2025: cosa conta davvero per Google oggi
Confesso: all’inizio pensavo che la SEO fosse roba da nerd, piena di tecnicismi e troppo distante dal mio mondo creativo.
Poi ho capito che essere trovata su Google è un atto di sopravvivenza per un e-commerce.
E oggi la mia strategia SEO è semplice, concreta… e funziona.
1. Google vuole esperienze utente reali e utili
Nel 2025 non basta più “infilare parole chiave”.
Google guarda quanto è utile davvero la tua pagina per l’utente:
Il contenuto risponde alla domanda?
Il sito è veloce, mobile friendly, accessibile?
L’utente resta o scappa? Interagisce o no?
Io mi sono concentrata su chiarezza, velocità, navigazione semplice e contenuti originali.
Risultato? Meno bounce rate, più conversioni.
2. Le schede prodotto ottimizzate fanno la differenza
Le pagine prodotto sono il cuore dell’e-commerce.
Ecco cosa non può mancare, secondo la mia esperienza:
Titolo chiaro e naturale con parola chiave principale
Descrizione lunga e utile, non solo estetica ma anche informativa (materiali, benefici, utilizzo)
Domande frequenti (FAQ) in fondo alla pagina – perfette per la voice search
Immagini ottimizzate (nome file + testo alt descrittivo)
Recensioni visibili: aumentano fiducia e arricchiscono i contenuti con parole chiave naturali
3. Il blog è ancora vivo (e strategico)
Il mio e-commerce ha una sezione blog che aggiorno ogni mese.
Perché?
-Mi permette di rispondere alle domande dei clienti prima che me le facciano
-Mi posiziono su keyword “informative” tipo “come scegliere il planner giusto”, “routine skincare per pelli sensibili”, ecc.
-Porto traffico qualificato al sito, che poi esplora anche i prodotti
In più, è perfetto per il retargeting e per costruire autorevolezza nel mio settore.
4. SEO tecnica: le basi che non trascuro più
Prima delegavo tutto. Ora controllo queste cose ogni mese:
Sitemap aggiornata e inviata a Google
Redirect corretti (soprattutto se elimino o rinomino prodotti)
Niente link rotti o errori 404
Mobile usability top: test costanti da smartphone
Velocità di caricamento sotto i 2 secondi (uso immagini leggere e lazy loading)
5. SEO = anche visibilità locale (soprattutto se hai una sede fisica o fai eventi)
Io ho iniziato a usare Google Business Profile anche per il mio brand, perché faccio eventi e vendite pop-up.
È un modo per intercettare chi cerca “negozi”, “eventi”, “ritiro in sede” nella mia zona.
Nel 2025, fare SEO per e-commerce significa essere autentici, utili, veloci e strategici.
Non serve “bucare l’algoritmo”. Serve capire l’utente e risolvere i suoi problemi, meglio e prima degli altri.
E credimi: quando costruisci contenuti con cura, i risultati arrivano. Anche quelli su Google.
#seo2025 #ecommerceitalia #visibilitàonline #schedeprodotto #vendereonline #seotecnica #marketingdigitale #blogperseo #shoponline #influencerbusiness
Confesso: all’inizio pensavo che la SEO fosse roba da nerd, piena di tecnicismi e troppo distante dal mio mondo creativo.
Poi ho capito che essere trovata su Google è un atto di sopravvivenza per un e-commerce.
E oggi la mia strategia SEO è semplice, concreta… e funziona.
1. Google vuole esperienze utente reali e utili
Nel 2025 non basta più “infilare parole chiave”.
Google guarda quanto è utile davvero la tua pagina per l’utente:
Il contenuto risponde alla domanda?
Il sito è veloce, mobile friendly, accessibile?
L’utente resta o scappa? Interagisce o no?
Io mi sono concentrata su chiarezza, velocità, navigazione semplice e contenuti originali.
Risultato? Meno bounce rate, più conversioni.
2. Le schede prodotto ottimizzate fanno la differenza
Le pagine prodotto sono il cuore dell’e-commerce.
Ecco cosa non può mancare, secondo la mia esperienza:
Titolo chiaro e naturale con parola chiave principale
Descrizione lunga e utile, non solo estetica ma anche informativa (materiali, benefici, utilizzo)
Domande frequenti (FAQ) in fondo alla pagina – perfette per la voice search
Immagini ottimizzate (nome file + testo alt descrittivo)
Recensioni visibili: aumentano fiducia e arricchiscono i contenuti con parole chiave naturali
3. Il blog è ancora vivo (e strategico)
Il mio e-commerce ha una sezione blog che aggiorno ogni mese.
Perché?
-Mi permette di rispondere alle domande dei clienti prima che me le facciano
-Mi posiziono su keyword “informative” tipo “come scegliere il planner giusto”, “routine skincare per pelli sensibili”, ecc.
-Porto traffico qualificato al sito, che poi esplora anche i prodotti
In più, è perfetto per il retargeting e per costruire autorevolezza nel mio settore.
4. SEO tecnica: le basi che non trascuro più
Prima delegavo tutto. Ora controllo queste cose ogni mese:
Sitemap aggiornata e inviata a Google
Redirect corretti (soprattutto se elimino o rinomino prodotti)
Niente link rotti o errori 404
Mobile usability top: test costanti da smartphone
Velocità di caricamento sotto i 2 secondi (uso immagini leggere e lazy loading)
5. SEO = anche visibilità locale (soprattutto se hai una sede fisica o fai eventi)
Io ho iniziato a usare Google Business Profile anche per il mio brand, perché faccio eventi e vendite pop-up.
È un modo per intercettare chi cerca “negozi”, “eventi”, “ritiro in sede” nella mia zona.
Nel 2025, fare SEO per e-commerce significa essere autentici, utili, veloci e strategici.
Non serve “bucare l’algoritmo”. Serve capire l’utente e risolvere i suoi problemi, meglio e prima degli altri.
E credimi: quando costruisci contenuti con cura, i risultati arrivano. Anche quelli su Google.
#seo2025 #ecommerceitalia #visibilitàonline #schedeprodotto #vendereonline #seotecnica #marketingdigitale #blogperseo #shoponline #influencerbusiness
SEO per e-commerce nel 2025: cosa conta davvero per Google oggi
Confesso: all’inizio pensavo che la SEO fosse roba da nerd, piena di tecnicismi e troppo distante dal mio mondo creativo.
Poi ho capito che essere trovata su Google è un atto di sopravvivenza per un e-commerce.
E oggi la mia strategia SEO è semplice, concreta… e funziona.
1. Google vuole esperienze utente reali e utili
Nel 2025 non basta più “infilare parole chiave”.
Google guarda quanto è utile davvero la tua pagina per l’utente:
✅ Il contenuto risponde alla domanda?
✅ Il sito è veloce, mobile friendly, accessibile?
✅ L’utente resta o scappa? Interagisce o no?
Io mi sono concentrata su chiarezza, velocità, navigazione semplice e contenuti originali.
Risultato? Meno bounce rate, più conversioni.
2. Le schede prodotto ottimizzate fanno la differenza
Le pagine prodotto sono il cuore dell’e-commerce.
Ecco cosa non può mancare, secondo la mia esperienza:
🔹 Titolo chiaro e naturale con parola chiave principale
🔹 Descrizione lunga e utile, non solo estetica ma anche informativa (materiali, benefici, utilizzo)
🔹 Domande frequenti (FAQ) in fondo alla pagina – perfette per la voice search
🔹 Immagini ottimizzate (nome file + testo alt descrittivo)
🔹 Recensioni visibili: aumentano fiducia e arricchiscono i contenuti con parole chiave naturali
3. Il blog è ancora vivo (e strategico)
Il mio e-commerce ha una sezione blog che aggiorno ogni mese.
Perché?
-Mi permette di rispondere alle domande dei clienti prima che me le facciano
-Mi posiziono su keyword “informative” tipo “come scegliere il planner giusto”, “routine skincare per pelli sensibili”, ecc.
-Porto traffico qualificato al sito, che poi esplora anche i prodotti
In più, è perfetto per il retargeting e per costruire autorevolezza nel mio settore.
4. SEO tecnica: le basi che non trascuro più
Prima delegavo tutto. Ora controllo queste cose ogni mese:
🔍 Sitemap aggiornata e inviata a Google
🔧 Redirect corretti (soprattutto se elimino o rinomino prodotti)
🕸️ Niente link rotti o errori 404
📱 Mobile usability top: test costanti da smartphone
⚡ Velocità di caricamento sotto i 2 secondi (uso immagini leggere e lazy loading)
5. SEO = anche visibilità locale (soprattutto se hai una sede fisica o fai eventi)
Io ho iniziato a usare Google Business Profile anche per il mio brand, perché faccio eventi e vendite pop-up.
È un modo per intercettare chi cerca “negozi”, “eventi”, “ritiro in sede” nella mia zona.
Nel 2025, fare SEO per e-commerce significa essere autentici, utili, veloci e strategici.
Non serve “bucare l’algoritmo”. Serve capire l’utente e risolvere i suoi problemi, meglio e prima degli altri.
E credimi: quando costruisci contenuti con cura, i risultati arrivano. Anche quelli su Google.
#seo2025 #ecommerceitalia #visibilitàonline #schedeprodotto #vendereonline #seotecnica #marketingdigitale #blogperseo #shoponline #influencerbusiness
