Le mie prime collaborazioni: errori, lezioni e consigli per iniziare
Quando ho ricevuto la prima proposta di collaborazione come influencer, ero entusiasta… e completamente impreparata. Oggi, guardando indietro, posso dire che quelle prime esperienze — tra errori, ingenuità e intuizioni — sono state fondamentali per costruire il mio percorso.
In questo articolo voglio raccontarti cosa ho sbagliato, cosa ho imparato e che consigli darei a chi sta per iniziare a lavorare con brand e aziende.
1. Ho detto “sì” troppo in fretta
All’inizio, ogni proposta mi sembrava un’occasione da non perdere. Collaborazioni non in linea con i miei valori? Brand di cui non avrei mai parlato spontaneamente? Accettavo comunque.
Cosa ho imparato: dire “no” è un atto di cura verso la propria community. Solo collaborando con marchi davvero affini mantieni credibilità, coerenza e fiducia.
2. Non ho definito bene i termini della collaborazione
Mi è capitato di creare contenuti senza un contratto chiaro. Risultato? Aspettative diverse, post richiesti all’ultimo minuto, compensi incerti.
Cosa ho imparato: oggi non inizio nessuna collaborazione senza un brief scritto e un accordo chiaro. Specifico tutto: formato, deadline, numero di revisioni e modalità di pagamento.
3. Ho sottovalutato il valore del mio lavoro
All’inizio mi accontentavo di prodotti gratuiti o compensi simbolici, anche per contenuti che mi richiedevano ore. Pensavo: “Mi serve visibilità”.
Cosa ho imparato: la visibilità è importante, ma il tempo e la creatività vanno riconosciuti. Oggi valuto ogni proposta anche in termini di sostenibilità e valore professionale.
4. Non ho misurato i risultati
Pubblicavo e… basta. Non controllavo insight, clic, interazioni. Non sapevo cosa funzionava e cosa no.
Cosa ho imparato: monitorare le performance mi permette non solo di migliorare i contenuti futuri, ma anche di mostrare risultati concreti ai brand e negoziare collaborazioni più solide.
5. Ho imparato a trattare ogni collaborazione come una partnership
Le migliori esperienze sono nate quando ho costruito un dialogo con il brand, portando idee, ascoltando feedback e creando qualcosa che fosse utile per entrambi.
Le prime collaborazioni non sono mai perfette — e va bene così. Ogni esperienza mi ha aiutata a crescere, capire il mio valore e costruire un rapporto più consapevole con il mio lavoro da creator.
Se sei all’inizio, il mio consiglio è: scegli con cura, proteggi la tua immagine, dai valore a quello che fai. Le collaborazioni migliori non arrivano per caso, si costruiscono con coerenza e professionalità.
#InfluencerLife #CollaborazioniBrand #CreatorTips #PersonalBranding #ImpresaBiz #MicroInfluencer #ContentCreator #LezioniImparate #StrategieDigitali
Quando ho ricevuto la prima proposta di collaborazione come influencer, ero entusiasta… e completamente impreparata. Oggi, guardando indietro, posso dire che quelle prime esperienze — tra errori, ingenuità e intuizioni — sono state fondamentali per costruire il mio percorso.
In questo articolo voglio raccontarti cosa ho sbagliato, cosa ho imparato e che consigli darei a chi sta per iniziare a lavorare con brand e aziende.
1. Ho detto “sì” troppo in fretta
All’inizio, ogni proposta mi sembrava un’occasione da non perdere. Collaborazioni non in linea con i miei valori? Brand di cui non avrei mai parlato spontaneamente? Accettavo comunque.
Cosa ho imparato: dire “no” è un atto di cura verso la propria community. Solo collaborando con marchi davvero affini mantieni credibilità, coerenza e fiducia.
2. Non ho definito bene i termini della collaborazione
Mi è capitato di creare contenuti senza un contratto chiaro. Risultato? Aspettative diverse, post richiesti all’ultimo minuto, compensi incerti.
Cosa ho imparato: oggi non inizio nessuna collaborazione senza un brief scritto e un accordo chiaro. Specifico tutto: formato, deadline, numero di revisioni e modalità di pagamento.
3. Ho sottovalutato il valore del mio lavoro
All’inizio mi accontentavo di prodotti gratuiti o compensi simbolici, anche per contenuti che mi richiedevano ore. Pensavo: “Mi serve visibilità”.
Cosa ho imparato: la visibilità è importante, ma il tempo e la creatività vanno riconosciuti. Oggi valuto ogni proposta anche in termini di sostenibilità e valore professionale.
4. Non ho misurato i risultati
Pubblicavo e… basta. Non controllavo insight, clic, interazioni. Non sapevo cosa funzionava e cosa no.
Cosa ho imparato: monitorare le performance mi permette non solo di migliorare i contenuti futuri, ma anche di mostrare risultati concreti ai brand e negoziare collaborazioni più solide.
5. Ho imparato a trattare ogni collaborazione come una partnership
Le migliori esperienze sono nate quando ho costruito un dialogo con il brand, portando idee, ascoltando feedback e creando qualcosa che fosse utile per entrambi.
Le prime collaborazioni non sono mai perfette — e va bene così. Ogni esperienza mi ha aiutata a crescere, capire il mio valore e costruire un rapporto più consapevole con il mio lavoro da creator.
Se sei all’inizio, il mio consiglio è: scegli con cura, proteggi la tua immagine, dai valore a quello che fai. Le collaborazioni migliori non arrivano per caso, si costruiscono con coerenza e professionalità.
#InfluencerLife #CollaborazioniBrand #CreatorTips #PersonalBranding #ImpresaBiz #MicroInfluencer #ContentCreator #LezioniImparate #StrategieDigitali
Le mie prime collaborazioni: errori, lezioni e consigli per iniziare
Quando ho ricevuto la prima proposta di collaborazione come influencer, ero entusiasta… e completamente impreparata. Oggi, guardando indietro, posso dire che quelle prime esperienze — tra errori, ingenuità e intuizioni — sono state fondamentali per costruire il mio percorso.
In questo articolo voglio raccontarti cosa ho sbagliato, cosa ho imparato e che consigli darei a chi sta per iniziare a lavorare con brand e aziende.
1. Ho detto “sì” troppo in fretta
All’inizio, ogni proposta mi sembrava un’occasione da non perdere. Collaborazioni non in linea con i miei valori? Brand di cui non avrei mai parlato spontaneamente? Accettavo comunque.
Cosa ho imparato: dire “no” è un atto di cura verso la propria community. Solo collaborando con marchi davvero affini mantieni credibilità, coerenza e fiducia.
2. Non ho definito bene i termini della collaborazione
Mi è capitato di creare contenuti senza un contratto chiaro. Risultato? Aspettative diverse, post richiesti all’ultimo minuto, compensi incerti.
Cosa ho imparato: oggi non inizio nessuna collaborazione senza un brief scritto e un accordo chiaro. Specifico tutto: formato, deadline, numero di revisioni e modalità di pagamento.
3. Ho sottovalutato il valore del mio lavoro
All’inizio mi accontentavo di prodotti gratuiti o compensi simbolici, anche per contenuti che mi richiedevano ore. Pensavo: “Mi serve visibilità”.
Cosa ho imparato: la visibilità è importante, ma il tempo e la creatività vanno riconosciuti. Oggi valuto ogni proposta anche in termini di sostenibilità e valore professionale.
4. Non ho misurato i risultati
Pubblicavo e… basta. Non controllavo insight, clic, interazioni. Non sapevo cosa funzionava e cosa no.
Cosa ho imparato: monitorare le performance mi permette non solo di migliorare i contenuti futuri, ma anche di mostrare risultati concreti ai brand e negoziare collaborazioni più solide.
5. Ho imparato a trattare ogni collaborazione come una partnership
Le migliori esperienze sono nate quando ho costruito un dialogo con il brand, portando idee, ascoltando feedback e creando qualcosa che fosse utile per entrambi.
Le prime collaborazioni non sono mai perfette — e va bene così. Ogni esperienza mi ha aiutata a crescere, capire il mio valore e costruire un rapporto più consapevole con il mio lavoro da creator.
Se sei all’inizio, il mio consiglio è: scegli con cura, proteggi la tua immagine, dai valore a quello che fai. Le collaborazioni migliori non arrivano per caso, si costruiscono con coerenza e professionalità.
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