• Costruire un Team Multiculturale per Affrontare i Mercati Esteri

    Quando abbiamo deciso di espandere la nostra impresa nei mercati esteri, abbiamo capito subito che non bastava avere un buon prodotto o una strategia efficace.
    Il vero successo passa da un team multiculturale, capace di interpretare le esigenze locali, dialogare con clienti e partner in modo autentico e adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

    In questo articolo raccontiamo perché e come abbiamo costruito il nostro team globale, i benefici che ne abbiamo tratto e i consigli pratici per chi vuole fare lo stesso.

    1. Perché un team multiculturale è fondamentale
    Un team composto da persone di culture diverse porta con sé diversi punti di vista, competenze linguistiche e una sensibilità unica verso i mercati locali.
    Questo si traduce in una maggiore capacità di innovare, comunicare efficacemente e rispondere a esigenze specifiche.

    2. Reclutare talenti con background diversi
    Abbiamo puntato su una selezione mirata, cercando non solo competenze tecniche, ma anche persone con esperienza internazionale e capacità interculturali.
    Investire nella diversità culturale non è solo eticamente giusto, ma una scelta strategica per chi vuole competere globalmente.

    3. Formazione e integrazione continua
    Creare un team multiculturale significa anche investire in formazione interculturale e momenti di scambio per far crescere la comprensione reciproca.
    Abbiamo organizzato workshop e attività di team building per costruire fiducia e collaborazione, abbattendo barriere linguistiche e pregiudizi.

    4. Comunicazione aperta e inclusiva
    Abbiamo adottato strumenti digitali e pratiche di comunicazione che favoriscono l’inclusione e la partecipazione di tutti, indipendentemente da fuso orario o lingua madre.
    Questo aiuta a mantenere il team coeso e motivato, anche lavorando a distanza.

    5. Benefici tangibili
    Grazie a un team multiculturale, siamo riusciti a entrare con maggiore facilità in nuovi mercati, adattando prodotti e messaggi alle diverse realtà locali.
    Inoltre, la diversità ha stimolato la creatività e migliorato la gestione dei problemi complessi.

    Il nostro consiglio
    Se vuoi espandere la tua impresa all’estero, considera fin da subito la costruzione di un team multiculturale come una priorità strategica.
    Non è solo una questione di risorse umane, ma una leva competitiva fondamentale per il successo globale.

    #TeamMulticulturale #Internazionalizzazione #ImpresaBiz #DiversitàCulturale #PMI #BusinessGlobale #LeadershipGlobale #MadeInItaly
    Costruire un Team Multiculturale per Affrontare i Mercati Esteri Quando abbiamo deciso di espandere la nostra impresa nei mercati esteri, abbiamo capito subito che non bastava avere un buon prodotto o una strategia efficace. Il vero successo passa da un team multiculturale, capace di interpretare le esigenze locali, dialogare con clienti e partner in modo autentico e adattarsi rapidamente ai cambiamenti. In questo articolo raccontiamo perché e come abbiamo costruito il nostro team globale, i benefici che ne abbiamo tratto e i consigli pratici per chi vuole fare lo stesso. 1. Perché un team multiculturale è fondamentale Un team composto da persone di culture diverse porta con sé diversi punti di vista, competenze linguistiche e una sensibilità unica verso i mercati locali. Questo si traduce in una maggiore capacità di innovare, comunicare efficacemente e rispondere a esigenze specifiche. 2. Reclutare talenti con background diversi Abbiamo puntato su una selezione mirata, cercando non solo competenze tecniche, ma anche persone con esperienza internazionale e capacità interculturali. Investire nella diversità culturale non è solo eticamente giusto, ma una scelta strategica per chi vuole competere globalmente. 3. Formazione e integrazione continua Creare un team multiculturale significa anche investire in formazione interculturale e momenti di scambio per far crescere la comprensione reciproca. Abbiamo organizzato workshop e attività di team building per costruire fiducia e collaborazione, abbattendo barriere linguistiche e pregiudizi. 4. Comunicazione aperta e inclusiva Abbiamo adottato strumenti digitali e pratiche di comunicazione che favoriscono l’inclusione e la partecipazione di tutti, indipendentemente da fuso orario o lingua madre. Questo aiuta a mantenere il team coeso e motivato, anche lavorando a distanza. 5. Benefici tangibili Grazie a un team multiculturale, siamo riusciti a entrare con maggiore facilità in nuovi mercati, adattando prodotti e messaggi alle diverse realtà locali. Inoltre, la diversità ha stimolato la creatività e migliorato la gestione dei problemi complessi. Il nostro consiglio Se vuoi espandere la tua impresa all’estero, considera fin da subito la costruzione di un team multiculturale come una priorità strategica. Non è solo una questione di risorse umane, ma una leva competitiva fondamentale per il successo globale. #TeamMulticulturale #Internazionalizzazione #ImpresaBiz #DiversitàCulturale #PMI #BusinessGlobale #LeadershipGlobale #MadeInItaly
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  • Finanza sostenibile e CSR: come integrare responsabilità e performance

    In impresa.biz siamo convinti che la sostenibilità non sia solo una moda, ma una reale opportunità di crescita per le imprese. Oggi, integrare la finanza sostenibile e la CSR (Corporate Social Responsibility) significa coniugare responsabilità sociale e ambientale con risultati economici solidi e duraturi.

    Cos’è la finanza sostenibile e perché è importante?
    La finanza sostenibile si basa sull’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni finanziarie. Non si tratta solo di “fare del bene”, ma di creare valore a lungo termine, ridurre i rischi e migliorare la reputazione aziendale.

    Noi di impresa.biz crediamo che investire in sostenibilità porti a:
    -Maggiore accesso a capitali, anche da investitori attenti all’impatto sociale
    -Migliore gestione dei rischi ambientali e sociali
    -Incremento della competitività e innovazione

    CSR: un approccio integrato alla responsabilità d’impresa
    La Corporate Social Responsibility rappresenta l’impegno volontario dell’azienda verso la comunità, l’ambiente e gli stakeholder. Non è solo beneficenza, ma una strategia strutturata che coinvolge:
    -Pratiche di lavoro etiche e inclusione
    -Riduzione dell’impatto ambientale
    -Trasparenza e dialogo con clienti, fornitori e comunità

    Come integrare finanza sostenibile e CSR nella gestione aziendale?
    1. Analisi e mappatura ESG
    Partiamo dalla valutazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance dell’azienda, identificando punti di forza e aree di miglioramento.
    2. Definizione di obiettivi chiari e misurabili
    Obiettivi concreti aiutano a guidare le azioni e a comunicare i risultati agli stakeholder.
    3. Integrazione nei processi decisionali
    La sostenibilità deve entrare nella pianificazione strategica, nella gestione finanziaria e nel controllo di gestione.
    4. Comunicazione trasparente
    Rapporto di sostenibilità, bilancio ESG e dialogo aperto con gli stakeholder costruiscono fiducia e reputazione.
    5. Accesso a strumenti finanziari sostenibili
    Green bond, fondi ESG, prestiti legati a obiettivi di sostenibilità sono leve per finanziare la crescita responsabile.

    Esempio pratico: PMI che cresce con la finanza sostenibile
    In impresa.biz abbiamo seguito una PMI che ha adottato pratiche di CSR e integrato criteri ESG nel suo reporting finanziario. Il risultato? Oltre a ridurre consumi energetici e migliorare il clima aziendale, ha ottenuto un finanziamento green a condizioni vantaggiose, accelerando lo sviluppo di nuovi prodotti eco-friendly.

    Il nostro impegno in impresa.biz
    Supportiamo le imprese nella definizione di strategie di finanza sostenibile e CSR con:
    -Consulenza ESG e audit di sostenibilità
    -Supporto nell’accesso a finanziamenti green
    -Formazione per integrare la responsabilità sociale nella cultura aziendale
    -Monitoraggio e reportistica per misurare l’impatto

    Noi di impresa.biz crediamo che integrare finanza sostenibile e CSR non sia solo una scelta etica, ma una leva strategica per garantire performance economiche solide e durature.

    Vuoi scoprire come avviare un percorso di sostenibilità nella tua impresa?
    Contattaci per una consulenza personalizzata!

    #FinanzaSostenibile #CSR #ResponsabilitàSociale #ImpresaBiz #Sostenibilità #PerformanceAziendale #ESG #StrategiaImpresa #Innovazione #ImpresaResponsabile
    Finanza sostenibile e CSR: come integrare responsabilità e performance In impresa.biz siamo convinti che la sostenibilità non sia solo una moda, ma una reale opportunità di crescita per le imprese. Oggi, integrare la finanza sostenibile e la CSR (Corporate Social Responsibility) significa coniugare responsabilità sociale e ambientale con risultati economici solidi e duraturi. Cos’è la finanza sostenibile e perché è importante? La finanza sostenibile si basa sull’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni finanziarie. Non si tratta solo di “fare del bene”, ma di creare valore a lungo termine, ridurre i rischi e migliorare la reputazione aziendale. Noi di impresa.biz crediamo che investire in sostenibilità porti a: -Maggiore accesso a capitali, anche da investitori attenti all’impatto sociale -Migliore gestione dei rischi ambientali e sociali -Incremento della competitività e innovazione CSR: un approccio integrato alla responsabilità d’impresa La Corporate Social Responsibility rappresenta l’impegno volontario dell’azienda verso la comunità, l’ambiente e gli stakeholder. Non è solo beneficenza, ma una strategia strutturata che coinvolge: -Pratiche di lavoro etiche e inclusione -Riduzione dell’impatto ambientale -Trasparenza e dialogo con clienti, fornitori e comunità Come integrare finanza sostenibile e CSR nella gestione aziendale? 1. Analisi e mappatura ESG Partiamo dalla valutazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance dell’azienda, identificando punti di forza e aree di miglioramento. 2. Definizione di obiettivi chiari e misurabili Obiettivi concreti aiutano a guidare le azioni e a comunicare i risultati agli stakeholder. 3. Integrazione nei processi decisionali La sostenibilità deve entrare nella pianificazione strategica, nella gestione finanziaria e nel controllo di gestione. 4. Comunicazione trasparente Rapporto di sostenibilità, bilancio ESG e dialogo aperto con gli stakeholder costruiscono fiducia e reputazione. 5. Accesso a strumenti finanziari sostenibili Green bond, fondi ESG, prestiti legati a obiettivi di sostenibilità sono leve per finanziare la crescita responsabile. Esempio pratico: PMI che cresce con la finanza sostenibile In impresa.biz abbiamo seguito una PMI che ha adottato pratiche di CSR e integrato criteri ESG nel suo reporting finanziario. Il risultato? Oltre a ridurre consumi energetici e migliorare il clima aziendale, ha ottenuto un finanziamento green a condizioni vantaggiose, accelerando lo sviluppo di nuovi prodotti eco-friendly. Il nostro impegno in impresa.biz Supportiamo le imprese nella definizione di strategie di finanza sostenibile e CSR con: -Consulenza ESG e audit di sostenibilità -Supporto nell’accesso a finanziamenti green -Formazione per integrare la responsabilità sociale nella cultura aziendale -Monitoraggio e reportistica per misurare l’impatto Noi di impresa.biz crediamo che integrare finanza sostenibile e CSR non sia solo una scelta etica, ma una leva strategica per garantire performance economiche solide e durature. Vuoi scoprire come avviare un percorso di sostenibilità nella tua impresa? Contattaci per una consulenza personalizzata! #FinanzaSostenibile #CSR #ResponsabilitàSociale #ImpresaBiz #Sostenibilità #PerformanceAziendale #ESG #StrategiaImpresa #Innovazione #ImpresaResponsabile
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  • Essere influencer con valori: costruire un messaggio positivo

    A un certo punto del mio percorso, mi sono fatta una domanda semplice ma potente:
    “Cosa lascio alle persone che mi seguono, oltre a un bel feed?”
    Essere influencer, oggi, non è solo una questione di numeri o collaborazioni. È avere una voce. E ogni giorno, quella voce può fare la differenza — nel piccolo e nel grande. Ho scelto di usarla per costruire qualcosa di più: un messaggio positivo, coerente con i miei valori.

    1. Non basta piacere: serve credere in qualcosa
    I brand personali più forti non sono quelli “perfetti”. Sono quelli coerenti.
    Ho capito che parlare solo di prodotti, estetica o novità non bastava. Volevo che il mio profilo rappresentasse le cose in cui credo: la sostenibilità, il rispetto, l’inclusione, la gentilezza.

    Da lì, è cambiato tutto. I contenuti sono diventati più veri, più profondi. E il pubblico ha iniziato a fidarsi, non solo a guardare.

    🗣 2. Prendere posizione (anche quando è scomodo)
    No, non sempre è facile. Parlare di diritti, ambiente, salute mentale o disuguaglianze espone, soprattutto in rete.
    Ma ho capito che il silenzio non è mai neutrale. E che scegliere di parlare, anche con rispetto e misura, è parte della responsabilità che ho verso chi mi ascolta.

    Essere “influencer con valori” non significa trasformarsi in attivisti, ma fare scelte consapevoli in ogni contenuto: nel modo in cui sponsorizziamo, comunichiamo e reagiamo.

    3. La differenza si fa anche nei dettagli
    Mostrare dietro le quinte di una scelta etica, spiegare perché rifiuto certe collaborazioni, raccontare perché una parola non mi rappresenta... Tutto questo costruisce un’identità chiara e sincera.

    Anche un post “leggero” può trasmettere valore, se nasce da intenzione e consapevolezza.

    4. I brand giusti arrivano, se sei fedele a te stessa
    All’inizio avevo paura di “spaventare” i brand dicendo no. Oggi so che dire no alle collaborazioni che non rispecchiano i miei valori ha rafforzato la mia credibilità.

    I brand con cui lavoro ora non mi scelgono solo per i numeri: mi scelgono perché ci credono quanto me.

    Essere influencer con valori non significa essere perfetti. Significa fare scelte intenzionali, comunicare in modo etico, e non avere paura di essere profondamente umani.
    Perché la vera influenza non si misura solo in like, ma in quello che ispiri a fare, pensare e diventare.

    #InfluencerEtica #ValoriDigitali #MessaggioPositivo #ResponsabilitàSociale #PersonalBranding #ImpresaDigitale #ImpresaBiz

    🌱 Essere influencer con valori: costruire un messaggio positivo A un certo punto del mio percorso, mi sono fatta una domanda semplice ma potente: “Cosa lascio alle persone che mi seguono, oltre a un bel feed?” Essere influencer, oggi, non è solo una questione di numeri o collaborazioni. È avere una voce. E ogni giorno, quella voce può fare la differenza — nel piccolo e nel grande. Ho scelto di usarla per costruire qualcosa di più: un messaggio positivo, coerente con i miei valori. ❤️ 1. Non basta piacere: serve credere in qualcosa I brand personali più forti non sono quelli “perfetti”. Sono quelli coerenti. Ho capito che parlare solo di prodotti, estetica o novità non bastava. Volevo che il mio profilo rappresentasse le cose in cui credo: la sostenibilità, il rispetto, l’inclusione, la gentilezza. Da lì, è cambiato tutto. I contenuti sono diventati più veri, più profondi. E il pubblico ha iniziato a fidarsi, non solo a guardare. 🗣 2. Prendere posizione (anche quando è scomodo) No, non sempre è facile. Parlare di diritti, ambiente, salute mentale o disuguaglianze espone, soprattutto in rete. Ma ho capito che il silenzio non è mai neutrale. E che scegliere di parlare, anche con rispetto e misura, è parte della responsabilità che ho verso chi mi ascolta. Essere “influencer con valori” non significa trasformarsi in attivisti, ma fare scelte consapevoli in ogni contenuto: nel modo in cui sponsorizziamo, comunichiamo e reagiamo. 💡 3. La differenza si fa anche nei dettagli Mostrare dietro le quinte di una scelta etica, spiegare perché rifiuto certe collaborazioni, raccontare perché una parola non mi rappresenta... Tutto questo costruisce un’identità chiara e sincera. Anche un post “leggero” può trasmettere valore, se nasce da intenzione e consapevolezza. 🤝 4. I brand giusti arrivano, se sei fedele a te stessa All’inizio avevo paura di “spaventare” i brand dicendo no. Oggi so che dire no alle collaborazioni che non rispecchiano i miei valori ha rafforzato la mia credibilità. I brand con cui lavoro ora non mi scelgono solo per i numeri: mi scelgono perché ci credono quanto me. ✅ Essere influencer con valori non significa essere perfetti. Significa fare scelte intenzionali, comunicare in modo etico, e non avere paura di essere profondamente umani. Perché la vera influenza non si misura solo in like, ma in quello che ispiri a fare, pensare e diventare. #InfluencerEtica #ValoriDigitali #MessaggioPositivo #ResponsabilitàSociale #PersonalBranding #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
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  • Il ruolo delle imprese nella trasformazione delle città: innovazione, sostenibilità e sviluppo

    Noi di Impresa.biz siamo convinti che le imprese giochino un ruolo centrale nella trasformazione delle città, contribuendo non solo allo sviluppo economico ma anche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
    Scopriamo insieme come le imprese possono essere motore di cambiamento urbano.

    1. Innovazione tecnologica e smart city
    Le imprese, soprattutto nel settore tecnologico, sviluppano soluzioni smart per rendere le città più efficienti, sicure e sostenibili: dalla gestione intelligente dei trasporti all’illuminazione pubblica, dall’energia rinnovabile alla raccolta dati per servizi migliori.

    2. Sostenibilità ambientale
    Molte aziende investono in progetti green, promuovendo la riduzione delle emissioni, il riciclo e la mobilità sostenibile. Queste iniziative migliorano l’aria, riducono gli sprechi e creano città più vivibili.

    3. Rigenerazione urbana
    Le imprese possono guidare processi di rigenerazione, trasformando aree dismesse in spazi produttivi, culturali e sociali, valorizzando il patrimonio e favorendo l’inclusione.

    4. Creazione di posti di lavoro e sviluppo sociale
    L’attività imprenditoriale sostiene l’occupazione locale e incentiva la formazione di competenze, contribuendo alla coesione sociale e al benessere delle comunità urbane.

    5. Collaborazione pubblico-privato
    Il dialogo e le partnership tra imprese e amministrazioni pubbliche sono fondamentali per progettare interventi integrati e rispondere alle esigenze delle città in modo efficace.

    Noi di Impresa.biz crediamo che le imprese abbiano una responsabilità e un’opportunità uniche nel plasmare il futuro delle città, promuovendo innovazione e sostenibilità. Se vuoi approfondire come la tua impresa può contribuire a questo cambiamento, siamo qui per supportarti.

    #TrasformazioneUrbana #ImpreseInnovative #Sostenibilità #ImpresaBiz #SmartCity

    Il ruolo delle imprese nella trasformazione delle città: innovazione, sostenibilità e sviluppo Noi di Impresa.biz siamo convinti che le imprese giochino un ruolo centrale nella trasformazione delle città, contribuendo non solo allo sviluppo economico ma anche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Scopriamo insieme come le imprese possono essere motore di cambiamento urbano. 1. Innovazione tecnologica e smart city Le imprese, soprattutto nel settore tecnologico, sviluppano soluzioni smart per rendere le città più efficienti, sicure e sostenibili: dalla gestione intelligente dei trasporti all’illuminazione pubblica, dall’energia rinnovabile alla raccolta dati per servizi migliori. 2. Sostenibilità ambientale Molte aziende investono in progetti green, promuovendo la riduzione delle emissioni, il riciclo e la mobilità sostenibile. Queste iniziative migliorano l’aria, riducono gli sprechi e creano città più vivibili. 3. Rigenerazione urbana Le imprese possono guidare processi di rigenerazione, trasformando aree dismesse in spazi produttivi, culturali e sociali, valorizzando il patrimonio e favorendo l’inclusione. 4. Creazione di posti di lavoro e sviluppo sociale L’attività imprenditoriale sostiene l’occupazione locale e incentiva la formazione di competenze, contribuendo alla coesione sociale e al benessere delle comunità urbane. 5. Collaborazione pubblico-privato Il dialogo e le partnership tra imprese e amministrazioni pubbliche sono fondamentali per progettare interventi integrati e rispondere alle esigenze delle città in modo efficace. Noi di Impresa.biz crediamo che le imprese abbiano una responsabilità e un’opportunità uniche nel plasmare il futuro delle città, promuovendo innovazione e sostenibilità. Se vuoi approfondire come la tua impresa può contribuire a questo cambiamento, siamo qui per supportarti. #TrasformazioneUrbana #ImpreseInnovative #Sostenibilità #ImpresaBiz #SmartCity
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  • Come ottenere finanziamenti per le imprese nel 2025

    Nel 2025, le piccole e medie imprese, come la nostra, sono alla ricerca di nuove opportunità di finanziamento per sostenere la crescita, affrontare la digitalizzazione o sviluppare progetti innovativi. Se un tempo l’unica via era quella dei prestiti bancari, oggi esistono molteplici strumenti a disposizione delle PMI.
    Nel corso degli anni abbiamo imparato che ottenere finanziamenti richiede strategia, preparazione e conoscenza delle nuove fonti di finanziamento. In questo articolo vogliamo condividere con voi le principali opzioni per il 2025 e come orientarsi nel panorama finanziario che sta cambiando.

    1. Fondi e contributi pubblici: dalle Regioni all'Europa
    Nel 2025, i fondi pubblici continuano a rappresentare una delle risorse principali per le PMI, e le opportunità aumentano grazie a nuove linee di finanziamento europee e nazionali.

    Fondi europei
    I fondi europei sono uno strumento potente, ma bisogna saperli cercare e utilizzare. Alcuni dei principali fondi europei che potremmo sfruttare includono:
    -Horizon Europe: per l'innovazione e la ricerca
    -Fondo Sociale Europeo (FSE+): per progetti legati all'occupazione, la formazione e l'inclusione
    -Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI): per facilitare l’accesso al credito
    -Fondi strutturali e di investimento europei (FESR): destinati a sostenere la crescita e la competitività delle PMI, in particolare nelle Regioni meno sviluppate

    Fondi regionali e nazionali
    A livello nazionale e regionale, sono disponibili bandi per le PMI attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e programmi regionali cofinanziati con fondi UE. Questi bandi si concentrano su aree strategiche come la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione.
    Per esempio, in alcune Regioni ci sono incentivi specifici per chi investe in digitalizzazione, green economy o innovazione tecnologica. Ogni Regione ha portali dedicati, come Finanziamenti.gov.it per consultare i bandi aperti.

    2. Finanziamenti privati: venture capital, private equity e business angels
    Se il settore pubblico può essere una grande opportunità, non bisogna sottovalutare le fonti di finanziamento private, che nel 2025 saranno sempre più diffuse.

    Venture Capital (VC) e Private Equity
    Nel 2025, le startup e le PMI innovative possono trovare supporto nei fondi di venture capital e private equity. Questi fondi sono pronti a investire in imprese ad alto potenziale di crescita, soprattutto nei settori innovativi come intelligenza artificiale, blockchain, salute digitale, energia rinnovabile e tecnologia.
    Il private equity tende a essere più orientato a PMI che necessitano di capitali per espandersi, mentre il venture capital è più adatto a imprese in fase di avvio o crescita rapida.

    Business Angels
    Se stiamo cercando investimenti a stadi iniziali, i business angels sono un’opzione interessante. Questi investitori privati forniscono non solo capitali, ma anche mentorship e contatti. Nel 2025, la rete di business angels è in crescita, con molte piattaforme online che ci permettono di entrare in contatto con investitori.

    3. Crowdfunding: raccogliere fondi da una community
    Il crowdfunding sta diventando sempre più popolare come modalità di finanziamento. Questo strumento permette di raccogliere fondi direttamente da privati e investitori tramite piattaforme online, come Kickstarter, Indiegogo o Crowdcube.

    Esistono diversi tipi di crowdfunding, tra cui:
    -Reward-based crowdfunding: raccogliere fondi in cambio di prodotti o ricompense
    -Equity crowdfunding: raccogliere capitale cedendo quote dell’impresa
    -Lending crowdfunding: ottenere prestiti a tassi di interesse competitivi
    Il vantaggio del crowdfunding è che non solo raccogliamo fondi, ma creiamo anche una base di clienti e sostenitori fin dall'inizio.

    4. Finanziamenti bancari: tra difficoltà e nuove opportunità
    Nonostante la crescente concorrenza, i prestiti bancari restano una fonte di finanziamento importante. Tuttavia, le banche nel 2025 saranno più selettive e attente a progetti con un solido business plan e garanzie adeguate.

    Nuove opportunità bancarie
    Molte banche, in collaborazione con il governo, offrono finanziamenti a tasso agevolato per specifici settori, come la transizione ecologica o la digitalizzazione. Ci sono anche forme di finanziamento collaborativo tra istituti bancari e imprese, come i prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI, che facilitano l’accesso al credito.

    5. Finanziamenti per la transizione ecologica e digitale
    Nel 2025, un’opportunità chiave per le PMI è rappresentata dai finanziamenti dedicati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Questi sono settori prioritari per i fondi pubblici e privati.
    -Ecologia e sostenibilità: i fondi sono disponibili per chi investe in energie rinnovabili, riduzione delle emissioni, economia circolare e mobilità sostenibile.
    -Digitalizzazione: incentivi per l’acquisto di software, automazione, e-commerce e soluzioni tecnologiche che migliorano l’efficienza aziendale.

    Ottenere finanziamenti nel 2025 è una questione di informazione, strategia e preparazione. Le opportunità sono molteplici e diversificate, sia a livello pubblico che privato. Fondamentale è identificare la fonte più adatta al nostro progetto, preparando una documentazione accurata e un business plan solido.

    Oltre ai finanziamenti, è importante mantenere una rete di contatti con consulenti, enti locali e piattaforme online, in modo da restare sempre aggiornati sui nuovi bandi e programmi di finanziamento.

    #Finanziamenti2025 #PMIItalia #Crowdfunding #VentureCapital #FondiEuropei #TransizioneEcologica #Digitalizzazione #ImpreseInnovative #Microimprese #BusinessPlan #FondiPubblici #AccessoAlCredito #ImpresaBiz
    Come ottenere finanziamenti per le imprese nel 2025 Nel 2025, le piccole e medie imprese, come la nostra, sono alla ricerca di nuove opportunità di finanziamento per sostenere la crescita, affrontare la digitalizzazione o sviluppare progetti innovativi. Se un tempo l’unica via era quella dei prestiti bancari, oggi esistono molteplici strumenti a disposizione delle PMI. Nel corso degli anni abbiamo imparato che ottenere finanziamenti richiede strategia, preparazione e conoscenza delle nuove fonti di finanziamento. In questo articolo vogliamo condividere con voi le principali opzioni per il 2025 e come orientarsi nel panorama finanziario che sta cambiando. 1. Fondi e contributi pubblici: dalle Regioni all'Europa Nel 2025, i fondi pubblici continuano a rappresentare una delle risorse principali per le PMI, e le opportunità aumentano grazie a nuove linee di finanziamento europee e nazionali. Fondi europei I fondi europei sono uno strumento potente, ma bisogna saperli cercare e utilizzare. Alcuni dei principali fondi europei che potremmo sfruttare includono: -Horizon Europe: per l'innovazione e la ricerca -Fondo Sociale Europeo (FSE+): per progetti legati all'occupazione, la formazione e l'inclusione -Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI): per facilitare l’accesso al credito -Fondi strutturali e di investimento europei (FESR): destinati a sostenere la crescita e la competitività delle PMI, in particolare nelle Regioni meno sviluppate Fondi regionali e nazionali A livello nazionale e regionale, sono disponibili bandi per le PMI attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e programmi regionali cofinanziati con fondi UE. Questi bandi si concentrano su aree strategiche come la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione. Per esempio, in alcune Regioni ci sono incentivi specifici per chi investe in digitalizzazione, green economy o innovazione tecnologica. Ogni Regione ha portali dedicati, come Finanziamenti.gov.it per consultare i bandi aperti. 2. Finanziamenti privati: venture capital, private equity e business angels Se il settore pubblico può essere una grande opportunità, non bisogna sottovalutare le fonti di finanziamento private, che nel 2025 saranno sempre più diffuse. Venture Capital (VC) e Private Equity Nel 2025, le startup e le PMI innovative possono trovare supporto nei fondi di venture capital e private equity. Questi fondi sono pronti a investire in imprese ad alto potenziale di crescita, soprattutto nei settori innovativi come intelligenza artificiale, blockchain, salute digitale, energia rinnovabile e tecnologia. Il private equity tende a essere più orientato a PMI che necessitano di capitali per espandersi, mentre il venture capital è più adatto a imprese in fase di avvio o crescita rapida. Business Angels Se stiamo cercando investimenti a stadi iniziali, i business angels sono un’opzione interessante. Questi investitori privati forniscono non solo capitali, ma anche mentorship e contatti. Nel 2025, la rete di business angels è in crescita, con molte piattaforme online che ci permettono di entrare in contatto con investitori. 3. Crowdfunding: raccogliere fondi da una community Il crowdfunding sta diventando sempre più popolare come modalità di finanziamento. Questo strumento permette di raccogliere fondi direttamente da privati e investitori tramite piattaforme online, come Kickstarter, Indiegogo o Crowdcube. Esistono diversi tipi di crowdfunding, tra cui: -Reward-based crowdfunding: raccogliere fondi in cambio di prodotti o ricompense -Equity crowdfunding: raccogliere capitale cedendo quote dell’impresa -Lending crowdfunding: ottenere prestiti a tassi di interesse competitivi Il vantaggio del crowdfunding è che non solo raccogliamo fondi, ma creiamo anche una base di clienti e sostenitori fin dall'inizio. 4. Finanziamenti bancari: tra difficoltà e nuove opportunità Nonostante la crescente concorrenza, i prestiti bancari restano una fonte di finanziamento importante. Tuttavia, le banche nel 2025 saranno più selettive e attente a progetti con un solido business plan e garanzie adeguate. Nuove opportunità bancarie Molte banche, in collaborazione con il governo, offrono finanziamenti a tasso agevolato per specifici settori, come la transizione ecologica o la digitalizzazione. Ci sono anche forme di finanziamento collaborativo tra istituti bancari e imprese, come i prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI, che facilitano l’accesso al credito. 5. Finanziamenti per la transizione ecologica e digitale Nel 2025, un’opportunità chiave per le PMI è rappresentata dai finanziamenti dedicati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Questi sono settori prioritari per i fondi pubblici e privati. -Ecologia e sostenibilità: i fondi sono disponibili per chi investe in energie rinnovabili, riduzione delle emissioni, economia circolare e mobilità sostenibile. -Digitalizzazione: incentivi per l’acquisto di software, automazione, e-commerce e soluzioni tecnologiche che migliorano l’efficienza aziendale. Ottenere finanziamenti nel 2025 è una questione di informazione, strategia e preparazione. Le opportunità sono molteplici e diversificate, sia a livello pubblico che privato. Fondamentale è identificare la fonte più adatta al nostro progetto, preparando una documentazione accurata e un business plan solido. Oltre ai finanziamenti, è importante mantenere una rete di contatti con consulenti, enti locali e piattaforme online, in modo da restare sempre aggiornati sui nuovi bandi e programmi di finanziamento. #Finanziamenti2025 #PMIItalia #Crowdfunding #VentureCapital #FondiEuropei #TransizioneEcologica #Digitalizzazione #ImpreseInnovative #Microimprese #BusinessPlan #FondiPubblici #AccessoAlCredito #ImpresaBiz
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  • Fondi europei e regionali: come accedere e dove trovare i bandi

    Nel corso della nostra esperienza imprenditoriale ci siamo spesso chiesti: "Come fanno certe aziende a ottenere fondi a fondo perduto o contributi agevolati?" La risposta è più semplice di quanto sembra: con informazione, preparazione e un po’ di metodo.
    Anche noi, come PMI e microimprese, possiamo accedere a fondi europei e regionali, spesso con condizioni molto vantaggiose. La difficoltà principale? Trovare i bandi giusti e capire come partecipare. In questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza e fornire indicazioni pratiche per orientarsi nel mondo della finanza agevolata.

    1. Conoscere le principali fonti di finanziamento
    Esistono diversi livelli di fondi pubblici a cui possiamo accedere:
    -Fondi europei diretti: gestiti direttamente dalla Commissione europea (es. Horizon Europe, COSME, LIFE)
    -Fondi europei indiretti: gestiti dalle Regioni tramite Programmi Operativi (es. FESR, FSE+)
    -Fondi nazionali e regionali: promossi da Ministeri, Regioni, Camere di Commercio
    In molti casi, i bandi regionali cofinanziati con fondi europei rappresentano la via più accessibile per le piccole imprese, perché sono più vicini al territorio e ai nostri settori.

    2. Dove trovare i bandi
    Una delle domande più frequenti che ci siamo posti è: "Dove si trovano concretamente questi bandi?" Ecco alcune fonti affidabili che consultiamo regolarmente:

    Portale ufficiale dei fondi europei:
    https://europa.eu → sezione “Funding & Tenders”
    Sito della Regione di appartenenza:
    Ogni Regione ha una sezione dedicata a “bandi e finanziamenti”, spesso con newsletter a cui iscriversi.
    Portale nazionale “Incentivi.gov.it”:
    https://www.incentivi.gov.it → mappa interattiva dei finanziamenti disponibili.
    Camere di Commercio locali:
    Spesso pubblicano bandi per digitalizzazione, fiere, formazione e innovazione.
    Confartigianato, CNA, associazioni di categoria:
    Utili per segnalazioni e assistenza nella compilazione delle domande.

    3. Come prepararci per partecipare a un bando
    Abbiamo imparato che prepararsi in anticipo fa tutta la differenza. Ecco cosa facciamo prima ancora di trovare il bando giusto:
    -Manteniamo documentazione aggiornata (visura, bilanci, DURC, certificazioni)
    -Abbiamo un business plan chiaro e facilmente adattabile
    -Prepariamo una scheda progetto con obiettivi, costi, tempi e impatti
    -Valutiamo se abbiamo bisogno di assistenza esterna (consulenti o società specializzate)

    4. Cosa ci chiedono i bandi (e cosa evitare)
    I bandi pubblici possono sembrare complicati, ma la struttura è spesso simile. Ecco i punti chiave:

    Cosa serve:
    -Descrizione dettagliata del progetto
    -Piano finanziario sostenibile
    -Tempistiche chiare
    -Impatti attesi su occupazione, innovazione o sostenibilità
    -Coerenza con le priorità del bando

    Errori da evitare:
    -Progetti generici o copiati
    -Richieste di contributo eccessive rispetto all’investimento
    -Ritardi nell’invio della documentazione
    -Mancanza di chiarezza nei numeri

    5. Come aumentare le probabilità di successo
    Dopo diversi tentativi (alcuni andati bene, altri meno), abbiamo individuato alcune strategie utili:
    -Segnalare i cofinanziamenti: se dimostriamo che siamo disposti a investire anche di tasca nostra, il progetto risulta più credibile
    -Allinearci alle priorità del bando: ambiente, digitale, innovazione, inclusione sociale
    -Fare rete: a volte i bandi premiano reti d’impresa o progetti con partner (es. università, enti di ricerca, startup)
    -Presentare la domanda per tempo: prima si invia, meglio è, soprattutto nei bandi “a sportello”

    I fondi europei e regionali non sono riservati ai grandi. Anche noi, come piccoli imprenditori, possiamo accedere a queste opportunità se ci prepariamo con cura e restiamo aggiornati.
    Il segreto è combinare visione strategica, pianificazione e attenzione ai dettagli. Perché dietro ogni progetto finanziato, c’è sempre un’impresa che ha avuto il coraggio di provarci.

    #FondiEuropei #FinanzaAgevolata #BandiRegionali #PMIItalia #Microimprese #AccessoAiFinanziamenti #SviluppoImpresa #CrescitaPMI #ImpresaBiz #FondiPNRR #InnovazioneEuropea #BusinessPlan

    Fondi europei e regionali: come accedere e dove trovare i bandi Nel corso della nostra esperienza imprenditoriale ci siamo spesso chiesti: "Come fanno certe aziende a ottenere fondi a fondo perduto o contributi agevolati?" La risposta è più semplice di quanto sembra: con informazione, preparazione e un po’ di metodo. Anche noi, come PMI e microimprese, possiamo accedere a fondi europei e regionali, spesso con condizioni molto vantaggiose. La difficoltà principale? Trovare i bandi giusti e capire come partecipare. In questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza e fornire indicazioni pratiche per orientarsi nel mondo della finanza agevolata. 1. Conoscere le principali fonti di finanziamento Esistono diversi livelli di fondi pubblici a cui possiamo accedere: -Fondi europei diretti: gestiti direttamente dalla Commissione europea (es. Horizon Europe, COSME, LIFE) -Fondi europei indiretti: gestiti dalle Regioni tramite Programmi Operativi (es. FESR, FSE+) -Fondi nazionali e regionali: promossi da Ministeri, Regioni, Camere di Commercio In molti casi, i bandi regionali cofinanziati con fondi europei rappresentano la via più accessibile per le piccole imprese, perché sono più vicini al territorio e ai nostri settori. 2. Dove trovare i bandi Una delle domande più frequenti che ci siamo posti è: "Dove si trovano concretamente questi bandi?" Ecco alcune fonti affidabili che consultiamo regolarmente: 🔹 Portale ufficiale dei fondi europei: https://europa.eu → sezione “Funding & Tenders” 🔹 Sito della Regione di appartenenza: Ogni Regione ha una sezione dedicata a “bandi e finanziamenti”, spesso con newsletter a cui iscriversi. 🔹 Portale nazionale “Incentivi.gov.it”: https://www.incentivi.gov.it → mappa interattiva dei finanziamenti disponibili. 🔹 Camere di Commercio locali: Spesso pubblicano bandi per digitalizzazione, fiere, formazione e innovazione. 🔹 Confartigianato, CNA, associazioni di categoria: Utili per segnalazioni e assistenza nella compilazione delle domande. 3. Come prepararci per partecipare a un bando Abbiamo imparato che prepararsi in anticipo fa tutta la differenza. Ecco cosa facciamo prima ancora di trovare il bando giusto: -Manteniamo documentazione aggiornata (visura, bilanci, DURC, certificazioni) -Abbiamo un business plan chiaro e facilmente adattabile -Prepariamo una scheda progetto con obiettivi, costi, tempi e impatti -Valutiamo se abbiamo bisogno di assistenza esterna (consulenti o società specializzate) 4. Cosa ci chiedono i bandi (e cosa evitare) I bandi pubblici possono sembrare complicati, ma la struttura è spesso simile. Ecco i punti chiave: ✅ Cosa serve: -Descrizione dettagliata del progetto -Piano finanziario sostenibile -Tempistiche chiare -Impatti attesi su occupazione, innovazione o sostenibilità -Coerenza con le priorità del bando ❌ Errori da evitare: -Progetti generici o copiati -Richieste di contributo eccessive rispetto all’investimento -Ritardi nell’invio della documentazione -Mancanza di chiarezza nei numeri 5. Come aumentare le probabilità di successo Dopo diversi tentativi (alcuni andati bene, altri meno), abbiamo individuato alcune strategie utili: -Segnalare i cofinanziamenti: se dimostriamo che siamo disposti a investire anche di tasca nostra, il progetto risulta più credibile -Allinearci alle priorità del bando: ambiente, digitale, innovazione, inclusione sociale -Fare rete: a volte i bandi premiano reti d’impresa o progetti con partner (es. università, enti di ricerca, startup) -Presentare la domanda per tempo: prima si invia, meglio è, soprattutto nei bandi “a sportello” I fondi europei e regionali non sono riservati ai grandi. Anche noi, come piccoli imprenditori, possiamo accedere a queste opportunità se ci prepariamo con cura e restiamo aggiornati. Il segreto è combinare visione strategica, pianificazione e attenzione ai dettagli. Perché dietro ogni progetto finanziato, c’è sempre un’impresa che ha avuto il coraggio di provarci. #FondiEuropei #FinanzaAgevolata #BandiRegionali #PMIItalia #Microimprese #AccessoAiFinanziamenti #SviluppoImpresa #CrescitaPMI #ImpresaBiz #FondiPNRR #InnovazioneEuropea #BusinessPlan
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  • Conformità ESG e internazionalizzazione: come prepararsi ai controlli nei mercati UE e USA

    Nel 2025, la conformità agli standard ESG è diventata una delle sfide più importanti per le aziende italiane che operano o intendono entrare nei mercati esteri, in particolare in Europa e Stati Uniti. Questi mercati richiedono alle imprese di adottare pratiche aziendali trasparenti, sostenibili e responsabili, e si stanno sempre più stringendo i controlli sulle attività legate a ambientali, sociali e di governance.
    Noi di impresa.biz, supportiamo le imprese italiane nell’affrontare la crescente domanda di adeguamento agli standard ESG. La domanda di sostenibilità è ormai una priorità anche in termini di accesso ai mercati, e non si tratta solo di una questione di responsabilità etica, ma anche di competitività commerciale.

    1. Cos’è la conformità ESG e perché è così importante per l’internazionalizzazione?
    ESG si riferisce a tre aree chiave nella gestione aziendale:

    -E (Environmental): Pratiche ambientali, riduzione delle emissioni di CO2, gestione delle risorse naturali, politiche contro l’inquinamento.
    -S (Social): Diritti umani, inclusione sociale, equità nel trattamento dei lavoratori, responsabilità nella catena di approvvigionamento.
    -G (Governance): Trasparenza nei processi decisionali, conformità alle leggi e alle normative, gestione etica e trasparente delle informazioni.

    Le aziende che non sono conformi agli standard ESG rischiano di incorrere in sanzioni legali, perdere accesso a finanziamenti o perdere contratti commerciali, soprattutto nei mercati altamente regolati come l’UE e gli Stati Uniti.

    2. Come si prepara un’azienda per i controlli ESG nei mercati UE e USA?
    I mercati UE e USA sono particolarmente attenti alle pratiche ESG. Entrambi richiedono che le aziende dimostrino la loro conformità attraverso la trasparenza e la verifica di terze parti.

    In Europa (UE):
    -L’EU Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), in vigore dal 2025, obbliga le aziende di grandi dimensioni e quelle quotate a rendicontare in modo dettagliato le loro pratiche ESG.
    -La Taxonomy Regulation stabilisce regole precise per identificare se un'attività economica è ambientalmente sostenibile.
    -I controlli su compliance ambientale e gestione delle risorse sono sempre più frequenti e riguardano la filiera produttiva, non solo l’attività diretta.

    Negli Stati Uniti:
    -SEC (Securities and Exchange Commission) sta iniziando a imporre obblighi di reporting ESG per le aziende quotate.
    -Il Climate Risk Disclosure Rule richiede alle imprese di dichiarare pubblicamente i rischi climatici che potrebbero influenzare il loro business.
    -Negli USA, sono frequenti anche le certificazioni di conformità sociale e l’esame della supply chain in relazione a diritti umani, lavoro minorile, discriminazione, etc.

    3. Come adattare la propria azienda per rispettare gli standard ESG?
    Per prepararsi ai controlli ESG in questi mercati, le aziende italiane devono integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane e avere una visione strategica chiara. Ecco i passi che noi di impresa.biz consigliamo alle imprese:

    a. Verifica delle pratiche ESG esistenti: Mappare le attuali pratiche aziendali rispetto agli standard europei e americani.
    b. Sviluppo di una strategia ESG: Includere nella strategia aziendale obiettivi specifici su ambiente, inclusione sociale e governance, e misurare i progressi.
    c. Certificazioni e audit: Ottenere certificazioni ambientali (ISO 14001) e sociali (SA8000) per dimostrare la conformità.
    d. Monitoraggio e reporting ESG: Implementare sistemi per raccogliere e monitorare i dati ESG in tempo reale, per rispondere prontamente a eventuali richieste.
    5. Trasparenza e comunicazione: Essere pronti a rendicontare e comunicare pubblicamente gli obiettivi ESG e i risultati raggiunti, soprattutto in caso di controlli o verifiche.

    4. Come supportiamo le aziende nell'adeguamento agli standard ESG?
    Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in ogni fase del processo di conformità ESG, con un focus particolare sull’internazionalizzazione:

    -Audit ESG aziendale: Analizziamo le tue pratiche aziendali e forniamo una valutazione completa delle aree da migliorare.
    -Piano d’azione personalizzato: Definiamo un piano su misura che include obiettivi a breve, medio e lungo termine.
    -Consulenza in ambito normativo: Ti aiutiamo a orientarti nelle normative UE e USA per garantire che la tua azienda rispetti gli obblighi legali.
    -Preparazione alla rendicontazione ESG: Supportiamo la raccolta dei dati necessari per reporting trasparente e conforme agli standard internazionali.
    -Formazione: Offriamo sessioni di formazione per il management e il personale sull’importanza della sostenibilità e su come integrare la sostenibilità nei processi aziendali.

    La tua azienda è pronta per i controlli ESG?
    Se stai valutando l’ingresso in nuovi mercati o vuoi consolidare la tua posizione in quelli già raggiunti, contattaci. Possiamo aiutarti a integrare la sostenibilità nei tuoi processi e a garantire la conformità alle normative internazionali.

    #ESG2025 #ConformitàESG #Internazionalizzazione #Sostenibilità #RegolamentiUE #MercatiUSA #BusinessResponsabile #GreenBusiness #ESGStrategy #ImpresaBiz
    Conformità ESG e internazionalizzazione: come prepararsi ai controlli nei mercati UE e USA Nel 2025, la conformità agli standard ESG è diventata una delle sfide più importanti per le aziende italiane che operano o intendono entrare nei mercati esteri, in particolare in Europa e Stati Uniti. Questi mercati richiedono alle imprese di adottare pratiche aziendali trasparenti, sostenibili e responsabili, e si stanno sempre più stringendo i controlli sulle attività legate a ambientali, sociali e di governance. Noi di impresa.biz, supportiamo le imprese italiane nell’affrontare la crescente domanda di adeguamento agli standard ESG. La domanda di sostenibilità è ormai una priorità anche in termini di accesso ai mercati, e non si tratta solo di una questione di responsabilità etica, ma anche di competitività commerciale. 1. Cos’è la conformità ESG e perché è così importante per l’internazionalizzazione? ESG si riferisce a tre aree chiave nella gestione aziendale: -E (Environmental): Pratiche ambientali, riduzione delle emissioni di CO2, gestione delle risorse naturali, politiche contro l’inquinamento. -S (Social): Diritti umani, inclusione sociale, equità nel trattamento dei lavoratori, responsabilità nella catena di approvvigionamento. -G (Governance): Trasparenza nei processi decisionali, conformità alle leggi e alle normative, gestione etica e trasparente delle informazioni. Le aziende che non sono conformi agli standard ESG rischiano di incorrere in sanzioni legali, perdere accesso a finanziamenti o perdere contratti commerciali, soprattutto nei mercati altamente regolati come l’UE e gli Stati Uniti. 2. Come si prepara un’azienda per i controlli ESG nei mercati UE e USA? I mercati UE e USA sono particolarmente attenti alle pratiche ESG. Entrambi richiedono che le aziende dimostrino la loro conformità attraverso la trasparenza e la verifica di terze parti. In Europa (UE): -L’EU Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), in vigore dal 2025, obbliga le aziende di grandi dimensioni e quelle quotate a rendicontare in modo dettagliato le loro pratiche ESG. -La Taxonomy Regulation stabilisce regole precise per identificare se un'attività economica è ambientalmente sostenibile. -I controlli su compliance ambientale e gestione delle risorse sono sempre più frequenti e riguardano la filiera produttiva, non solo l’attività diretta. Negli Stati Uniti: -SEC (Securities and Exchange Commission) sta iniziando a imporre obblighi di reporting ESG per le aziende quotate. -Il Climate Risk Disclosure Rule richiede alle imprese di dichiarare pubblicamente i rischi climatici che potrebbero influenzare il loro business. -Negli USA, sono frequenti anche le certificazioni di conformità sociale e l’esame della supply chain in relazione a diritti umani, lavoro minorile, discriminazione, etc. 3. Come adattare la propria azienda per rispettare gli standard ESG? Per prepararsi ai controlli ESG in questi mercati, le aziende italiane devono integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane e avere una visione strategica chiara. Ecco i passi che noi di impresa.biz consigliamo alle imprese: a. Verifica delle pratiche ESG esistenti: Mappare le attuali pratiche aziendali rispetto agli standard europei e americani. b. Sviluppo di una strategia ESG: Includere nella strategia aziendale obiettivi specifici su ambiente, inclusione sociale e governance, e misurare i progressi. c. Certificazioni e audit: Ottenere certificazioni ambientali (ISO 14001) e sociali (SA8000) per dimostrare la conformità. d. Monitoraggio e reporting ESG: Implementare sistemi per raccogliere e monitorare i dati ESG in tempo reale, per rispondere prontamente a eventuali richieste. 5. Trasparenza e comunicazione: Essere pronti a rendicontare e comunicare pubblicamente gli obiettivi ESG e i risultati raggiunti, soprattutto in caso di controlli o verifiche. 4. Come supportiamo le aziende nell'adeguamento agli standard ESG? Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in ogni fase del processo di conformità ESG, con un focus particolare sull’internazionalizzazione: -Audit ESG aziendale: Analizziamo le tue pratiche aziendali e forniamo una valutazione completa delle aree da migliorare. -Piano d’azione personalizzato: Definiamo un piano su misura che include obiettivi a breve, medio e lungo termine. -Consulenza in ambito normativo: Ti aiutiamo a orientarti nelle normative UE e USA per garantire che la tua azienda rispetti gli obblighi legali. -Preparazione alla rendicontazione ESG: Supportiamo la raccolta dei dati necessari per reporting trasparente e conforme agli standard internazionali. -Formazione: Offriamo sessioni di formazione per il management e il personale sull’importanza della sostenibilità e su come integrare la sostenibilità nei processi aziendali. 📌 La tua azienda è pronta per i controlli ESG? Se stai valutando l’ingresso in nuovi mercati o vuoi consolidare la tua posizione in quelli già raggiunti, contattaci. Possiamo aiutarti a integrare la sostenibilità nei tuoi processi e a garantire la conformità alle normative internazionali. #ESG2025 #ConformitàESG #Internazionalizzazione #Sostenibilità #RegolamentiUE #MercatiUSA #BusinessResponsabile #GreenBusiness #ESGStrategy #ImpresaBiz
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  • Il ruolo dell’influencer nella società: responsabilità, etica e trasparenza

    Come influencer, mi sono resa conto che il mio impatto va ben oltre la semplice creazione di contenuti. Ogni post, ogni video e ogni interazione con il mio pubblico porta con sé una grande responsabilità. Non si tratta solo di promuovere prodotti o di divertire, ma anche di essere un esempio e di influenzare le opinioni, le scelte e i comportamenti di migliaia (o milioni) di persone. Per questo motivo, è fondamentale che ogni influencer comprenda l'importanza della responsabilità, etica e trasparenza nel proprio lavoro. Ecco come cerco di affrontare questi temi nel mio percorso.

    1. Responsabilità nell'influenzare le scelte
    La prima cosa che ho imparato come influencer è che ogni parola, immagine o video che pubblico ha un impatto. Questo può sembrare ovvio, ma a volte si tende a sottovalutare quanto le persone si fidano di chi seguono online. So che molti dei miei follower prendono in considerazione i miei consigli, le recensioni dei prodotti e le opinioni che esprimo. Per questo motivo, mi sento responsabile nel fornire solo contenuti che siano autentici e che non danneggino la salute, il benessere o l'equilibrio economico dei miei follower.

    Ad esempio, quando promuovo un prodotto, mi assicuro che sia davvero qualcosa che ho testato personalmente e che credo possa essere utile. Non accetto mai di promuovere un prodotto solo per il denaro; il mio pubblico merita la mia onestà.

    2. Etica nelle collaborazioni e nelle scelte pubblicitarie
    Un altro aspetto cruciale del mio ruolo di influencer è l’etica. Molte delle collaborazioni che faccio con brand devono rispecchiare i miei valori personali e quelli del mio pubblico. Non accetto mai collaborazioni che potrebbero risultare dannose per la società, come quelle che promuovono prodotti dannosi per la salute o per l’ambiente.

    Inoltre, mi assicuro che le aziende con cui lavoro trattino i propri dipendenti e collaboratori in modo equo e rispettoso. Come influencer, ho l'opportunità di mettere in luce temi importanti, come la sostenibilità, la diversità e l’inclusione, e questo è un aspetto che cerco di portare sempre nelle mie collaborazioni. La mia etica, quindi, è uno strumento per promuovere valori positivi e per educare la mia audience su temi cruciali.

    3. Trasparenza nelle partnership
    La trasparenza è uno dei principi fondamentali che considero quando lavoro con brand. È importante che i miei follower sappiano quando un contenuto è sponsorizzato. Ogni volta che promuovo un prodotto in collaborazione con un marchio, lo segnalo chiaramente utilizzando hashtag come #ad, #sponsorizzato o altre indicazioni che evidenziano il carattere pubblicitario del contenuto.

    Questo non è solo un requisito legale (ad esempio, le normative sul marketing in molti Paesi richiedono la dichiarazione di contenuti sponsorizzati), ma è anche un atto di rispetto nei confronti del mio pubblico. La fiducia che i miei follower ripongono in me è il mio bene più prezioso, e la trasparenza è fondamentale per mantenerla.

    4. Il ruolo educativo dell’influencer
    Oltre a vendere un prodotto o promuovere un marchio, ritengo che uno degli aspetti più potenti del mio ruolo come influencer sia l’opportunità di educare il mio pubblico. Che si tratti di insegnare a scegliere in modo consapevole, di sensibilizzare su temi sociali, o di promuovere stili di vita sani, mi sforzo di utilizzare la mia voce per fare la differenza.

    5. Essere un influencer non significa solo pubblicare foto alla moda o video divertenti; implica una responsabilità enorme nei confronti di chi ci segue. Con il mio lavoro, cerco di promuovere una visione autentica, etica e trasparente, che rispetti e valorizzi il pubblico. So che la mia influenza può contribuire a formare opinioni, modi di pensare e comportamenti, per cui mi impegno ogni giorno a utilizzare questa opportunità in modo positivo.

    Come influencer, il mio obiettivo non è solo intrattenere o vendere prodotti, ma anche educare, sensibilizzare e creare valore per chi mi segue. Se riuscirò a farlo in modo onesto e responsabile, credo che avrò contribuito a fare la differenza nella vita di qualcuno.

    #InfluencerResponsabile #EticaDigitale #Trasparenza #Responsabilità #MarketingEtico #SocialMedia #Valori #Sostenibilità #CreatorCommunity #EducazioneSociale #MarketingTrasparente




    Il ruolo dell’influencer nella società: responsabilità, etica e trasparenza Come influencer, mi sono resa conto che il mio impatto va ben oltre la semplice creazione di contenuti. Ogni post, ogni video e ogni interazione con il mio pubblico porta con sé una grande responsabilità. Non si tratta solo di promuovere prodotti o di divertire, ma anche di essere un esempio e di influenzare le opinioni, le scelte e i comportamenti di migliaia (o milioni) di persone. Per questo motivo, è fondamentale che ogni influencer comprenda l'importanza della responsabilità, etica e trasparenza nel proprio lavoro. Ecco come cerco di affrontare questi temi nel mio percorso. 1. Responsabilità nell'influenzare le scelte La prima cosa che ho imparato come influencer è che ogni parola, immagine o video che pubblico ha un impatto. Questo può sembrare ovvio, ma a volte si tende a sottovalutare quanto le persone si fidano di chi seguono online. So che molti dei miei follower prendono in considerazione i miei consigli, le recensioni dei prodotti e le opinioni che esprimo. Per questo motivo, mi sento responsabile nel fornire solo contenuti che siano autentici e che non danneggino la salute, il benessere o l'equilibrio economico dei miei follower. Ad esempio, quando promuovo un prodotto, mi assicuro che sia davvero qualcosa che ho testato personalmente e che credo possa essere utile. Non accetto mai di promuovere un prodotto solo per il denaro; il mio pubblico merita la mia onestà. 2. Etica nelle collaborazioni e nelle scelte pubblicitarie Un altro aspetto cruciale del mio ruolo di influencer è l’etica. Molte delle collaborazioni che faccio con brand devono rispecchiare i miei valori personali e quelli del mio pubblico. Non accetto mai collaborazioni che potrebbero risultare dannose per la società, come quelle che promuovono prodotti dannosi per la salute o per l’ambiente. Inoltre, mi assicuro che le aziende con cui lavoro trattino i propri dipendenti e collaboratori in modo equo e rispettoso. Come influencer, ho l'opportunità di mettere in luce temi importanti, come la sostenibilità, la diversità e l’inclusione, e questo è un aspetto che cerco di portare sempre nelle mie collaborazioni. La mia etica, quindi, è uno strumento per promuovere valori positivi e per educare la mia audience su temi cruciali. 3. Trasparenza nelle partnership La trasparenza è uno dei principi fondamentali che considero quando lavoro con brand. È importante che i miei follower sappiano quando un contenuto è sponsorizzato. Ogni volta che promuovo un prodotto in collaborazione con un marchio, lo segnalo chiaramente utilizzando hashtag come #ad, #sponsorizzato o altre indicazioni che evidenziano il carattere pubblicitario del contenuto. Questo non è solo un requisito legale (ad esempio, le normative sul marketing in molti Paesi richiedono la dichiarazione di contenuti sponsorizzati), ma è anche un atto di rispetto nei confronti del mio pubblico. La fiducia che i miei follower ripongono in me è il mio bene più prezioso, e la trasparenza è fondamentale per mantenerla. 4. Il ruolo educativo dell’influencer Oltre a vendere un prodotto o promuovere un marchio, ritengo che uno degli aspetti più potenti del mio ruolo come influencer sia l’opportunità di educare il mio pubblico. Che si tratti di insegnare a scegliere in modo consapevole, di sensibilizzare su temi sociali, o di promuovere stili di vita sani, mi sforzo di utilizzare la mia voce per fare la differenza. 5. Essere un influencer non significa solo pubblicare foto alla moda o video divertenti; implica una responsabilità enorme nei confronti di chi ci segue. Con il mio lavoro, cerco di promuovere una visione autentica, etica e trasparente, che rispetti e valorizzi il pubblico. So che la mia influenza può contribuire a formare opinioni, modi di pensare e comportamenti, per cui mi impegno ogni giorno a utilizzare questa opportunità in modo positivo. Come influencer, il mio obiettivo non è solo intrattenere o vendere prodotti, ma anche educare, sensibilizzare e creare valore per chi mi segue. Se riuscirò a farlo in modo onesto e responsabile, credo che avrò contribuito a fare la differenza nella vita di qualcuno. #InfluencerResponsabile #EticaDigitale #Trasparenza #Responsabilità #MarketingEtico #SocialMedia #Valori #Sostenibilità #CreatorCommunity #EducazioneSociale #MarketingTrasparente
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  • Accessibilità web: cosa devono sapere le aziende per essere inclusive

    L'accessibilità web è un aspetto fondamentale per garantire che il tuo sito e-commerce o la tua piattaforma online siano accessibili a tutti, indipendentemente dalle disabilità. Come programmatore, ho visto quanto sia cruciale rendere il web inclusivo per tutti gli utenti, e in questo articolo voglio spiegarti perché l'accessibilità è un'opportunità importante per il tuo business.

    1. Cos'è l'accessibilità web?
    Quando parliamo di accessibilità web, ci riferiamo a come rendere i siti fruibili anche da persone con diverse disabilità, che riguardano la vista, l'udito, la motricità o la cognizione. Un sito web accessibile è uno che chiunque, anche con limitazioni, può utilizzare senza problemi. In pratica, l'obiettivo è eliminare le barriere che potrebbero ostacolare la navigazione.

    2. Perché è importante per le aziende?
    -Un pubblico più ampio: Circa il 15% della popolazione mondiale ha qualche forma di disabilità. Se il tuo sito non è accessibile, stai escludendo un'intera parte di mercato.
    -Compliance legale: In molti Paesi, tra cui quelli dell'Unione Europea, l'accessibilità è un requisito legale, soprattutto per le aziende pubbliche o quelle che operano in determinati settori.
    -Miglioramento SEO: Le buone pratiche di accessibilità, come l'uso di etichette alternative e la struttura semantica del codice, aiutano anche a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca.
    -Immagine aziendale positiva: Essere inclusivi dimostra responsabilità sociale e può migliorare la reputazione del tuo brand, attirando un pubblico più vasto e attento a questi temi.

    3. Principali linee guida per un sito accessibile
    -Testo alternativo per immagini: Ogni immagine dovrebbe avere un testo alternativo che la descriva, per le persone che utilizzano lettori di schermo.
    -Contrasto e leggibilità: Il testo deve essere leggibile anche per chi ha problemi visivi. Utilizzare un buon contrasto tra il testo e lo sfondo è fondamentale.
    -Navigazione da tastiera: Assicurati che tutto il sito possa essere navigato tramite tastiera, un aspetto cruciale per chi ha difficoltà motorie.
    -Compatibilità con lettori di schermo: Testa il sito per assicurarti che sia compatibile con i lettori di schermo, che aiutano chi ha difficoltà visive a "leggere" i contenuti in formato audio.
    -Struttura semantica del codice: Usa un codice HTML ben strutturato, con intestazioni, elenchi e paragrafi chiari, per facilitare la navigazione, specialmente per chi utilizza dispositivi assistivi.
    -Form e pulsanti chiari: Le etichette nei form devono essere esplicative, e i pulsanti devono indicare chiaramente la loro funzione.

    4. Strumenti per testare l'accessibilità
    Fortunatamente, oggi ci sono molti strumenti che ti permettono di testare facilmente l'accessibilità del tuo sito:
    -WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool): Questo strumento analizza il tuo sito e ti segnala eventuali problemi di accessibilità.
    -Lighthouse: Uno strumento di Google che verifica l’accessibilità, ma anche altri aspetti tecnici del sito, come le prestazioni e la SEO.
    -axe Accessibility Checker: Una pratica estensione di Chrome e Firefox che ti permette di testare il tuo sito per violazioni delle linee guida di accessibilità.

    5. Investire nell'accessibilità web non è solo una questione di conformità legale, ma anche una grande opportunità per migliorare l'esperienza utente e per aprire il tuo e-commerce a un pubblico più ampio. Rendere il sito accessibile è fondamentale per mostrare che il tuo brand è inclusivo e responsabile, e ti permette anche di migliorare il posizionamento SEO. Inoltre, i benefici in termini di accesso e reputazione sono significativi.

    Se hai bisogno di supporto per rendere il tuo e-commerce più accessibile, scrivimi: sarò felice di aiutarti a trovare le soluzioni migliori per il tuo business!

    #AccessibilitàWeb #Inclusività #Ecommerce #WebDesign #SEO #Disabilità #Inclusione
    Accessibilità web: cosa devono sapere le aziende per essere inclusive L'accessibilità web è un aspetto fondamentale per garantire che il tuo sito e-commerce o la tua piattaforma online siano accessibili a tutti, indipendentemente dalle disabilità. Come programmatore, ho visto quanto sia cruciale rendere il web inclusivo per tutti gli utenti, e in questo articolo voglio spiegarti perché l'accessibilità è un'opportunità importante per il tuo business. 1. Cos'è l'accessibilità web? Quando parliamo di accessibilità web, ci riferiamo a come rendere i siti fruibili anche da persone con diverse disabilità, che riguardano la vista, l'udito, la motricità o la cognizione. Un sito web accessibile è uno che chiunque, anche con limitazioni, può utilizzare senza problemi. In pratica, l'obiettivo è eliminare le barriere che potrebbero ostacolare la navigazione. 2. Perché è importante per le aziende? -Un pubblico più ampio: Circa il 15% della popolazione mondiale ha qualche forma di disabilità. Se il tuo sito non è accessibile, stai escludendo un'intera parte di mercato. -Compliance legale: In molti Paesi, tra cui quelli dell'Unione Europea, l'accessibilità è un requisito legale, soprattutto per le aziende pubbliche o quelle che operano in determinati settori. -Miglioramento SEO: Le buone pratiche di accessibilità, come l'uso di etichette alternative e la struttura semantica del codice, aiutano anche a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca. -Immagine aziendale positiva: Essere inclusivi dimostra responsabilità sociale e può migliorare la reputazione del tuo brand, attirando un pubblico più vasto e attento a questi temi. 3. Principali linee guida per un sito accessibile -Testo alternativo per immagini: Ogni immagine dovrebbe avere un testo alternativo che la descriva, per le persone che utilizzano lettori di schermo. -Contrasto e leggibilità: Il testo deve essere leggibile anche per chi ha problemi visivi. Utilizzare un buon contrasto tra il testo e lo sfondo è fondamentale. -Navigazione da tastiera: Assicurati che tutto il sito possa essere navigato tramite tastiera, un aspetto cruciale per chi ha difficoltà motorie. -Compatibilità con lettori di schermo: Testa il sito per assicurarti che sia compatibile con i lettori di schermo, che aiutano chi ha difficoltà visive a "leggere" i contenuti in formato audio. -Struttura semantica del codice: Usa un codice HTML ben strutturato, con intestazioni, elenchi e paragrafi chiari, per facilitare la navigazione, specialmente per chi utilizza dispositivi assistivi. -Form e pulsanti chiari: Le etichette nei form devono essere esplicative, e i pulsanti devono indicare chiaramente la loro funzione. 4. Strumenti per testare l'accessibilità Fortunatamente, oggi ci sono molti strumenti che ti permettono di testare facilmente l'accessibilità del tuo sito: -WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool): Questo strumento analizza il tuo sito e ti segnala eventuali problemi di accessibilità. -Lighthouse: Uno strumento di Google che verifica l’accessibilità, ma anche altri aspetti tecnici del sito, come le prestazioni e la SEO. -axe Accessibility Checker: Una pratica estensione di Chrome e Firefox che ti permette di testare il tuo sito per violazioni delle linee guida di accessibilità. 5. Investire nell'accessibilità web non è solo una questione di conformità legale, ma anche una grande opportunità per migliorare l'esperienza utente e per aprire il tuo e-commerce a un pubblico più ampio. Rendere il sito accessibile è fondamentale per mostrare che il tuo brand è inclusivo e responsabile, e ti permette anche di migliorare il posizionamento SEO. Inoltre, i benefici in termini di accesso e reputazione sono significativi. Se hai bisogno di supporto per rendere il tuo e-commerce più accessibile, scrivimi: sarò felice di aiutarti a trovare le soluzioni migliori per il tuo business! #AccessibilitàWeb #Inclusività #Ecommerce #WebDesign #SEO #Disabilità #Inclusione
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  • Leadership femminile e nuova imprenditoria: il mio punto di vista


    Se penso alla parola “leadership”, per anni ho faticato a vederci dentro anche me. Perché? Perché ci hanno insegnato – spesso senza parole – che una vera leader è assertiva, autorevole, sempre un passo avanti. E quasi mai, quella figura aveva un volto femminile.

    Eppure, oggi posso dire che la leadership femminile esiste, cresce e ha mille sfumature. E la cosa più bella è che non dobbiamo per forza imitarne una maschile per essere ascoltate, rispettate, credibili.

    Da freelance a imprenditrice
    Quando ho iniziato il mio percorso da freelance, non mi definivo “imprenditrice”. Facevo tutto da sola, certo: trovavo clienti, gestivo progetti, creavo contenuti, fatturavo, comunicavo. Ma nella mia testa mancava qualcosa per poter davvero usare quella parola.

    Poi ho capito che essere imprenditrici non significa avere un ufficio con il logo sulla porta. Significa creare valore, assumersi dei rischi, prendere decisioni e guidare (anche solo se stai guidando te stessa e il tuo futuro).

    Questa consapevolezza mi ha fatto cambiare modo di lavorare. Ma anche modo di stare nel mondo.

    Leadership è anche vulnerabilità
    Nel tempo, ho imparato che non serve dimostrare forza a tutti i costi. La leadership femminile, quella che vedo crescere attorno a me, ha il coraggio della vulnerabilità. È fatta di ascolto, empatia, inclusione. Non si impone, ma ispira.

    Essere leader, per me, oggi significa creare uno spazio in cui anche altre donne possano sentirsi libere di provare, sbagliare, ricominciare.

    Le sfide non mancano (e nemmeno gli stereotipi)
    Essere donna nel mondo dell’imprenditoria significa ancora, troppo spesso, dover dimostrare il doppio. Ho sentito frasi come: “Hai successo perché sei carina”, “Ma lavori o è un hobby?”, “Quando avrai figli, ti fermerai, giusto?”

    Queste domande non vengono fatte ai colleghi uomini. Ma più le sento, più sento di voler contribuire a cambiare le cose.

    Cosa vuol dire “nuova imprenditoria”
    Oggi vedo tante donne che fanno impresa in modo nuovo: sostenibile, collaborativo, digitale, flessibile. Alcune senza investitori, senza capitali, ma con tanta visione e resilienza. E questo modello funziona. Non perché è più “femminile”, ma perché è più umano.

    La nuova imprenditoria per me non è solo business: è impatto, relazioni, valore condiviso. È la possibilità di creare qualcosa che rifletta davvero chi siamo.

    Il mio consiglio? Fallo a modo tuo
    Se stai iniziando o pensando di farlo, il mio consiglio è semplice: non aspettare di essere “pronta”. Inizia. Non serve rientrare in uno schema. Costruisci il tuo. La tua voce è la tua forza.

    E soprattutto: circondati di persone che credono in te almeno quanto tu credi nel tuo progetto. La solitudine è reale, ma anche la rete di donne che si supportano lo è.

    #LeadershipFemminile #DonneCheFannoImpresa #ImprenditoriaEtica #EmpowermentFemminile #NuovaImprenditoria #BusinessAlFemminile #ImprenditriciDigitali

    Leadership femminile e nuova imprenditoria: il mio punto di vista Se penso alla parola “leadership”, per anni ho faticato a vederci dentro anche me. Perché? Perché ci hanno insegnato – spesso senza parole – che una vera leader è assertiva, autorevole, sempre un passo avanti. E quasi mai, quella figura aveva un volto femminile. Eppure, oggi posso dire che la leadership femminile esiste, cresce e ha mille sfumature. E la cosa più bella è che non dobbiamo per forza imitarne una maschile per essere ascoltate, rispettate, credibili. Da freelance a imprenditrice Quando ho iniziato il mio percorso da freelance, non mi definivo “imprenditrice”. Facevo tutto da sola, certo: trovavo clienti, gestivo progetti, creavo contenuti, fatturavo, comunicavo. Ma nella mia testa mancava qualcosa per poter davvero usare quella parola. Poi ho capito che essere imprenditrici non significa avere un ufficio con il logo sulla porta. Significa creare valore, assumersi dei rischi, prendere decisioni e guidare (anche solo se stai guidando te stessa e il tuo futuro). Questa consapevolezza mi ha fatto cambiare modo di lavorare. Ma anche modo di stare nel mondo. Leadership è anche vulnerabilità Nel tempo, ho imparato che non serve dimostrare forza a tutti i costi. La leadership femminile, quella che vedo crescere attorno a me, ha il coraggio della vulnerabilità. È fatta di ascolto, empatia, inclusione. Non si impone, ma ispira. Essere leader, per me, oggi significa creare uno spazio in cui anche altre donne possano sentirsi libere di provare, sbagliare, ricominciare. Le sfide non mancano (e nemmeno gli stereotipi) Essere donna nel mondo dell’imprenditoria significa ancora, troppo spesso, dover dimostrare il doppio. Ho sentito frasi come: “Hai successo perché sei carina”, “Ma lavori o è un hobby?”, “Quando avrai figli, ti fermerai, giusto?” Queste domande non vengono fatte ai colleghi uomini. Ma più le sento, più sento di voler contribuire a cambiare le cose. Cosa vuol dire “nuova imprenditoria” Oggi vedo tante donne che fanno impresa in modo nuovo: sostenibile, collaborativo, digitale, flessibile. Alcune senza investitori, senza capitali, ma con tanta visione e resilienza. E questo modello funziona. Non perché è più “femminile”, ma perché è più umano. La nuova imprenditoria per me non è solo business: è impatto, relazioni, valore condiviso. È la possibilità di creare qualcosa che rifletta davvero chi siamo. Il mio consiglio? Fallo a modo tuo Se stai iniziando o pensando di farlo, il mio consiglio è semplice: non aspettare di essere “pronta”. Inizia. Non serve rientrare in uno schema. Costruisci il tuo. La tua voce è la tua forza. E soprattutto: circondati di persone che credono in te almeno quanto tu credi nel tuo progetto. La solitudine è reale, ma anche la rete di donne che si supportano lo è. #LeadershipFemminile #DonneCheFannoImpresa #ImprenditoriaEtica #EmpowermentFemminile #NuovaImprenditoria #BusinessAlFemminile #ImprenditriciDigitali
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