• Come capire se il tuo prodotto è adatto al mercato estero: test rapidi ed economici

    Lavoro ogni giorno con piccole e medie imprese italiane che vogliono iniziare a vendere all’estero. Una delle prime domande che mi pongono è questa:
    “Ma il mio prodotto… può davvero funzionare fuori dall’Italia?”
    La verità è che non esiste una risposta certa a tavolino, ma ci sono strumenti semplici e accessibili per capirlo in tempi brevi e con investimenti contenuti. Ecco come faccio a guidarti.

    1. Identifico un Paese target (non “l’estero” in generale)
    Ogni prodotto ha mercati più o meno sensibili. Non ha senso parlare genericamente di “vendere all’estero”: bisogna partire da un Paese specifico.
    -Come scegliere?
    -Dove c’è domanda crescente per la tua categoria?
    -Ci sono competitor simili (segno che il mercato è maturo)?
    -La cultura e il gusto locale sono compatibili con il tuo prodotto?
    Per aiutarti, uso strumenti come Google Trends, marketplaces locali, report di settore internazionali e fiere.

    2. Lancio una landing page localizzata
    Creo una pagina di presentazione del prodotto tradotta bene nella lingua locale, con foto, descrizione e possibilità di:
    -lasciare un’email,
    -fare una prenotazione,
    -acquistare (anche in preordine).

    Non serve avere un sito completo: puoi usare strumenti come Shopify (con localizzazione attiva), Tilda, Webflow, Unbounce o Instapage.
    Il costo stimato è tra 100 e 300 €.
    L’obiettivo è capire se le persone cliccano, leggono e comprano.

    3. Faccio campagne test su Meta o Google Ads
    Con anche solo 5–10 € al giorno, posso testare la risposta del mercato:
    -Uso un pubblico mirato per il Paese scelto,
    -Mostro il prodotto con creatività localizzata,
    -Punto tutto su un messaggio semplice: “Ecco cosa ti offriamo, vuoi provarlo?”

    Tengo d’occhio:
    -Click (CTR),
    -Tempo speso sulla pagina,
    -Lead o ordini ricevuti.
    Se il prodotto è interessante, qualche segnale arriva già nei primi giorni.

    4. Testo sui marketplace esteri
    Alcuni marketplace permettono di testare prodotti senza grandi investimenti in logistica:
    -Etsy per artigianato, moda, design,
    -Amazon (usando FBA o in dropshipping),
    -eBay per prodotti evergreen o tech,
    -ManoMano, Cdiscount, ecc. per specifici settori.
    Anche con pochi articoli in magazzino o in produzione, puoi vedere se arrivano visualizzazioni o vendite.

    5. Partecipo a gruppi, forum o community locali
    Per certi prodotti (artigianato, moda, food, cosmetica), posso testare l’interesse anche senza vendere, semplicemente entrando in contatto con potenziali clienti:
    -Gruppi Facebook locali,
    -Reddit (subreddit tematici per Paese),
    -Forum di settore,
    -Piattaforme B2B come Alibaba o Faire.
    -Faccio domande, mostro il prodotto e raccolgo feedback autentici.

    Il mio consiglio
    Non fare previsioni basate solo sull’intuizione. Oggi puoi testare l’interesse reale di un mercato estero in 30 giorni e con meno di 500 euro.

    Vuoi un mini-piano test per capire se il tuo prodotto può vendere in Francia, Germania o USA?
    Contattami: posso aiutarti a strutturarlo, anche partendo da zero.

    #TestDiMercato #PMIitaliane #EcommerceEstero #Internazionalizzazione #ExportDigitale #LandingPage #ProductMarketFit #Impresabiz

    Come capire se il tuo prodotto è adatto al mercato estero: test rapidi ed economici Lavoro ogni giorno con piccole e medie imprese italiane che vogliono iniziare a vendere all’estero. Una delle prime domande che mi pongono è questa: “Ma il mio prodotto… può davvero funzionare fuori dall’Italia?” La verità è che non esiste una risposta certa a tavolino, ma ci sono strumenti semplici e accessibili per capirlo in tempi brevi e con investimenti contenuti. Ecco come faccio a guidarti. 🎯 1. Identifico un Paese target (non “l’estero” in generale) Ogni prodotto ha mercati più o meno sensibili. Non ha senso parlare genericamente di “vendere all’estero”: bisogna partire da un Paese specifico. -Come scegliere? -Dove c’è domanda crescente per la tua categoria? -Ci sono competitor simili (segno che il mercato è maturo)? -La cultura e il gusto locale sono compatibili con il tuo prodotto? 💡 Per aiutarti, uso strumenti come Google Trends, marketplaces locali, report di settore internazionali e fiere. 🚀 2. Lancio una landing page localizzata Creo una pagina di presentazione del prodotto tradotta bene nella lingua locale, con foto, descrizione e possibilità di: -lasciare un’email, -fare una prenotazione, -acquistare (anche in preordine). Non serve avere un sito completo: puoi usare strumenti come Shopify (con localizzazione attiva), Tilda, Webflow, Unbounce o Instapage. 💰 Il costo stimato è tra 100 e 300 €. 🎯 L’obiettivo è capire se le persone cliccano, leggono e comprano. 📲 3. Faccio campagne test su Meta o Google Ads Con anche solo 5–10 € al giorno, posso testare la risposta del mercato: -Uso un pubblico mirato per il Paese scelto, -Mostro il prodotto con creatività localizzata, -Punto tutto su un messaggio semplice: “Ecco cosa ti offriamo, vuoi provarlo?” ⚠️ Tengo d’occhio: -Click (CTR), -Tempo speso sulla pagina, -Lead o ordini ricevuti. Se il prodotto è interessante, qualche segnale arriva già nei primi giorni. 🛒 4. Testo sui marketplace esteri Alcuni marketplace permettono di testare prodotti senza grandi investimenti in logistica: -Etsy per artigianato, moda, design, -Amazon (usando FBA o in dropshipping), -eBay per prodotti evergreen o tech, -ManoMano, Cdiscount, ecc. per specifici settori. Anche con pochi articoli in magazzino o in produzione, puoi vedere se arrivano visualizzazioni o vendite. 🧪 5. Partecipo a gruppi, forum o community locali Per certi prodotti (artigianato, moda, food, cosmetica), posso testare l’interesse anche senza vendere, semplicemente entrando in contatto con potenziali clienti: -Gruppi Facebook locali, -Reddit (subreddit tematici per Paese), -Forum di settore, -Piattaforme B2B come Alibaba o Faire. -Faccio domande, mostro il prodotto e raccolgo feedback autentici. 🎯 Il mio consiglio Non fare previsioni basate solo sull’intuizione. Oggi puoi testare l’interesse reale di un mercato estero in 30 giorni e con meno di 500 euro. 📩 Vuoi un mini-piano test per capire se il tuo prodotto può vendere in Francia, Germania o USA? Contattami: posso aiutarti a strutturarlo, anche partendo da zero. 🌍 #TestDiMercato #PMIitaliane #EcommerceEstero #Internazionalizzazione #ExportDigitale #LandingPage #ProductMarketFit #Impresabiz
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  • Internazionalizzazione a basso costo: si può? Strategie per le piccole imprese

    Quando si parla di internazionalizzazione, molte piccole imprese pensano subito a grandi investimenti, viaggi costosi, sedi estere e consulenti internazionali. Ma noi di Impresa.biz lo diciamo con chiarezza: internazionalizzarsi si può anche con budget contenuti, purché ci sia metodo, visione e una buona dose di flessibilità.
    Ecco le strategie low cost che proponiamo alle piccole imprese italiane per iniziare il loro percorso all’estero senza compromettere la sostenibilità finanziaria.

    1. Scegliere mercati accessibili e affini
    Non tutti i mercati esteri richiedono lo stesso livello di investimento iniziale.
    Per una piccola impresa, può essere strategico partire da:
    -Paesi UE: niente dazi, burocrazia semplificata, pagamenti rapidi.
    -Aree con forte presenza di italiani (es. Svizzera, Germania, Argentina).
    -Mercati digitali in crescita (es. USA, Emirati, Sud-Est asiatico) se si lavora online.
    Meglio partire da un Paese dove possiamo operare con facilità e conoscere già la domanda.

    2. Puntare sul digitale: l’export online
    Oggi è possibile raggiungere clienti esteri senza aprire una sede fisica.
    Ecco alcune opzioni efficaci:
    -Marketplace internazionali: Amazon, Etsy, Alibaba, Faire, ecc.
    -E-commerce proprietario, anche in versione base (Shopify, WooCommerce).
    -Social selling su Instagram, TikTok e Facebook, con contenuti localizzati.

    Con una piccola campagna mirata e una logistica ben organizzata, si può iniziare a vendere all’estero anche con meno di 5.000 €.

    3. Affidarsi a un Temporary Export Manager (TEM)
    Non puoi assumere un export manager a tempo pieno? Nessun problema.
    Il Temporary Export Manager è una figura esterna che lavora per la tua impresa su obiettivi precisi e per un periodo definito.

    Con i finanziamenti SIMEST, i costi di un TEM possono essere in parte coperti.
    È ideale per avviare contatti, partecipare a fiere e creare la prima rete commerciale all’estero.

    4. Partecipare a fiere e B2B con contributi pubblici
    Molte Regioni italiane, SIMEST e ICE offrono voucher e rimborsi per la partecipazione a:
    -fiere internazionali in Italia e all’estero,
    -incoming B2B virtuali o fisici,
    -roadshow e missioni di sistema.
    Con una buona preparazione e una fiera ben scelta, si può generare interesse concreto anche con un piccolo stand.

    5. Collaborare con altri imprenditori
    L’unione fa la forza. Alcune PMI scelgono di:
    -partecipare a consorzi export o reti di impresa,
    -condividere un agente commerciale estero,
    -promuoversi insieme ad aziende complementari (es. moda + accessori, food + packaging).
    Questo consente di dividere i costi e aumentare l’impatto.

    Cosa NON fare, anche se il budget è basso
    Improvvisare: senza analisi di mercato e obiettivi chiari, si spreca tempo.
    Affidarsi a partner poco trasparenti o non referenziati.
    Tradurre “al volo” i materiali senza una localizzazione professionale.
    Non prevedere un minimo di investimento in comunicazione.

    Il nostro consiglio
    Internazionalizzarsi a basso costo non significa fare le cose “al risparmio”, ma fare le scelte giuste, nel momento giusto, con gli strumenti più efficaci.

    Noi di Impresa.biz aiutiamo le piccole imprese italiane a partire con progetti “leggeri”, sostenibili e modulabili.
    Vuoi capire se la tua azienda è pronta a partire? Scrivici per una consulenza gratuita.

    #ExportLowCost #InternazionalizzazionePMI #ExportDigitale #TemporaryExportManager #FondoSIMEST #MarketplaceInternazionali #FiereInternazionali #Impresabiz

    Internazionalizzazione a basso costo: si può? Strategie per le piccole imprese Quando si parla di internazionalizzazione, molte piccole imprese pensano subito a grandi investimenti, viaggi costosi, sedi estere e consulenti internazionali. Ma noi di Impresa.biz lo diciamo con chiarezza: internazionalizzarsi si può anche con budget contenuti, purché ci sia metodo, visione e una buona dose di flessibilità. Ecco le strategie low cost che proponiamo alle piccole imprese italiane per iniziare il loro percorso all’estero senza compromettere la sostenibilità finanziaria. 🎯 1. Scegliere mercati accessibili e affini Non tutti i mercati esteri richiedono lo stesso livello di investimento iniziale. Per una piccola impresa, può essere strategico partire da: -Paesi UE: niente dazi, burocrazia semplificata, pagamenti rapidi. -Aree con forte presenza di italiani (es. Svizzera, Germania, Argentina). -Mercati digitali in crescita (es. USA, Emirati, Sud-Est asiatico) se si lavora online. 📌 Meglio partire da un Paese dove possiamo operare con facilità e conoscere già la domanda. 🌐 2. Puntare sul digitale: l’export online Oggi è possibile raggiungere clienti esteri senza aprire una sede fisica. Ecco alcune opzioni efficaci: -Marketplace internazionali: Amazon, Etsy, Alibaba, Faire, ecc. -E-commerce proprietario, anche in versione base (Shopify, WooCommerce). -Social selling su Instagram, TikTok e Facebook, con contenuti localizzati. ✅ Con una piccola campagna mirata e una logistica ben organizzata, si può iniziare a vendere all’estero anche con meno di 5.000 €. 🤝 3. Affidarsi a un Temporary Export Manager (TEM) Non puoi assumere un export manager a tempo pieno? Nessun problema. Il Temporary Export Manager è una figura esterna che lavora per la tua impresa su obiettivi precisi e per un periodo definito. ➡️ Con i finanziamenti SIMEST, i costi di un TEM possono essere in parte coperti. ➡️ È ideale per avviare contatti, partecipare a fiere e creare la prima rete commerciale all’estero. 🧳 4. Partecipare a fiere e B2B con contributi pubblici Molte Regioni italiane, SIMEST e ICE offrono voucher e rimborsi per la partecipazione a: -fiere internazionali in Italia e all’estero, -incoming B2B virtuali o fisici, -roadshow e missioni di sistema. 📌 Con una buona preparazione e una fiera ben scelta, si può generare interesse concreto anche con un piccolo stand. 🔄 5. Collaborare con altri imprenditori L’unione fa la forza. Alcune PMI scelgono di: -partecipare a consorzi export o reti di impresa, -condividere un agente commerciale estero, -promuoversi insieme ad aziende complementari (es. moda + accessori, food + packaging). ✅ Questo consente di dividere i costi e aumentare l’impatto. 📉 Cosa NON fare, anche se il budget è basso ❌ Improvvisare: senza analisi di mercato e obiettivi chiari, si spreca tempo. ❌ Affidarsi a partner poco trasparenti o non referenziati. ❌ Tradurre “al volo” i materiali senza una localizzazione professionale. ❌ Non prevedere un minimo di investimento in comunicazione. 🎯 Il nostro consiglio Internazionalizzarsi a basso costo non significa fare le cose “al risparmio”, ma fare le scelte giuste, nel momento giusto, con gli strumenti più efficaci. Noi di Impresa.biz aiutiamo le piccole imprese italiane a partire con progetti “leggeri”, sostenibili e modulabili. 📩 Vuoi capire se la tua azienda è pronta a partire? Scrivici per una consulenza gratuita. 💬 #ExportLowCost #InternazionalizzazionePMI #ExportDigitale #TemporaryExportManager #FondoSIMEST #MarketplaceInternazionali #FiereInternazionali #Impresabiz
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  • Export italiano in calo: dove puntare nel mercato globale post-pandemia?

    Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un rallentamento significativo dell’export italiano, soprattutto in settori chiave come la meccanica, il tessile e l’agroalimentare. Le cause sono molteplici: conflitti internazionali, inflazione, aumento dei costi logistici, instabilità valutaria e una domanda globale ancora incerta.

    Ma se è vero che il commercio internazionale è cambiato, è altrettanto vero che non si è fermato. In questo nuovo scenario, le imprese italiane hanno bisogno di ripensare strategie, mercati e modalità di approccio, puntando su flessibilità, digitale e posizionamento di valore.

    Dove (e come) puntare oggi?
    Ecco alcune direttrici che, secondo quanto osserviamo dai dati e dai casi aziendali, possono rappresentare opportunità concrete per le PMI italiane nei prossimi anni.

    1. Sud-est asiatico e Africa: mercati in espansione
    Mentre l’Europa rallenta e gli Stati Uniti vivono una fase instabile, aree come Vietnam, Indonesia, Kenya, Nigeria e Marocco stanno crescendo in modo dinamico.
    -Popolazione giovane, crescente urbanizzazione e aumento del potere d’acquisto li rendono terreni fertili per prodotti di qualità.
    -L’"Italian lifestyle" continua ad avere forte appeal, soprattutto nei settori food, moda, arredamento e design.
    -Sono mercati meno saturi, ma richiedono presenza locale, adattamento culturale e supporto logistico.

    2. Nearshoring in Europa dell’Est e Balcani
    Diversi Paesi dell’Europa centro-orientale stanno attirando investimenti grazie alla vicinanza geografica, ai costi contenuti e a un mercato interno in crescita.
    -Romania, Polonia, Serbia, Albania e Bulgaria offrono opportunità nel B2B, nell’industria e nei servizi tecnologici.
    -È più facile instaurare partnership, organizzare missioni commerciali e gestire la logistica.
    -L’export non è solo vendita: può diventare anche cooperazione industriale, produzione condivisa e innovazione di processo.

    3. Internazionalizzazione digitale
    Una delle lezioni della pandemia è chiara: chi ha investito in digitale è ripartito prima e meglio. L’internazionalizzazione oggi passa anche per:
    -Marketplace verticali e B2B (Alibaba, Faire, Ankorstore, ecc.)
    -E-commerce proprietari con spedizioni internazionali semplificate
    -Attività SEO e contenuti multilingua, per farsi trovare prima ancora di farsi conoscere
    -Digital export manager e servizi in outsourcing per approcciare nuovi mercati senza strutture locali

    4. Valore aggiunto, non prezzo basso
    Nel contesto attuale, competere sul prezzo è sempre più difficile. Le aziende italiane devono valorizzare ciò che le rende uniche:
    -Qualità artigianale, design, sostenibilità, filiera corta, Made in Italy autentico
    -Raccontare la propria storia, il territorio, i materiali
    -Offrire servizi post-vendita e customer care anche in lingua, differenziandosi dai concorrenti globali

    5. Nuove forme di internazionalizzazione
    Oggi esportare non significa solo vendere un prodotto all’estero. Significa anche:
    -Creare micro-hub locali per logistica e assistenza
    -Sviluppare franchising o licenze di marchio in mercati esteri
    -Partecipare a bandi europei e progetti di cooperazione internazionale
    -Investire in fiere digitali e piattaforme virtuali, che abbassano la soglia di ingresso nei mercati lontani

    Il calo dell’export non è una condanna, ma un campanello d’allarme: serve un cambio di passo. Le imprese italiane che sapranno adattarsi al nuovo contesto globale, scegliendo con attenzione mercati, canali e strategie, non solo torneranno a crescere, ma rafforzeranno la propria posizione nel lungo periodo.

    Noi di impresa.biz continueremo a raccontare casi reali, strumenti utili e opportunità concrete per accompagnare le PMI italiane nel nuovo export post-pandemia.

    #exportitaliano #PMI #internazionalizzazione #mercatiglobali #MadeinItaly #digitalexport #nuovimercati #export2025 #impreseitaliane #internazionalizzazionedigitale

    Export italiano in calo: dove puntare nel mercato globale post-pandemia? Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un rallentamento significativo dell’export italiano, soprattutto in settori chiave come la meccanica, il tessile e l’agroalimentare. Le cause sono molteplici: conflitti internazionali, inflazione, aumento dei costi logistici, instabilità valutaria e una domanda globale ancora incerta. Ma se è vero che il commercio internazionale è cambiato, è altrettanto vero che non si è fermato. In questo nuovo scenario, le imprese italiane hanno bisogno di ripensare strategie, mercati e modalità di approccio, puntando su flessibilità, digitale e posizionamento di valore. Dove (e come) puntare oggi? Ecco alcune direttrici che, secondo quanto osserviamo dai dati e dai casi aziendali, possono rappresentare opportunità concrete per le PMI italiane nei prossimi anni. 1. Sud-est asiatico e Africa: mercati in espansione Mentre l’Europa rallenta e gli Stati Uniti vivono una fase instabile, aree come Vietnam, Indonesia, Kenya, Nigeria e Marocco stanno crescendo in modo dinamico. -Popolazione giovane, crescente urbanizzazione e aumento del potere d’acquisto li rendono terreni fertili per prodotti di qualità. -L’"Italian lifestyle" continua ad avere forte appeal, soprattutto nei settori food, moda, arredamento e design. -Sono mercati meno saturi, ma richiedono presenza locale, adattamento culturale e supporto logistico. 2. Nearshoring in Europa dell’Est e Balcani Diversi Paesi dell’Europa centro-orientale stanno attirando investimenti grazie alla vicinanza geografica, ai costi contenuti e a un mercato interno in crescita. -Romania, Polonia, Serbia, Albania e Bulgaria offrono opportunità nel B2B, nell’industria e nei servizi tecnologici. -È più facile instaurare partnership, organizzare missioni commerciali e gestire la logistica. -L’export non è solo vendita: può diventare anche cooperazione industriale, produzione condivisa e innovazione di processo. 3. Internazionalizzazione digitale Una delle lezioni della pandemia è chiara: chi ha investito in digitale è ripartito prima e meglio. L’internazionalizzazione oggi passa anche per: -Marketplace verticali e B2B (Alibaba, Faire, Ankorstore, ecc.) -E-commerce proprietari con spedizioni internazionali semplificate -Attività SEO e contenuti multilingua, per farsi trovare prima ancora di farsi conoscere -Digital export manager e servizi in outsourcing per approcciare nuovi mercati senza strutture locali 4. Valore aggiunto, non prezzo basso Nel contesto attuale, competere sul prezzo è sempre più difficile. Le aziende italiane devono valorizzare ciò che le rende uniche: -Qualità artigianale, design, sostenibilità, filiera corta, Made in Italy autentico -Raccontare la propria storia, il territorio, i materiali -Offrire servizi post-vendita e customer care anche in lingua, differenziandosi dai concorrenti globali 5. Nuove forme di internazionalizzazione Oggi esportare non significa solo vendere un prodotto all’estero. Significa anche: -Creare micro-hub locali per logistica e assistenza -Sviluppare franchising o licenze di marchio in mercati esteri -Partecipare a bandi europei e progetti di cooperazione internazionale -Investire in fiere digitali e piattaforme virtuali, che abbassano la soglia di ingresso nei mercati lontani Il calo dell’export non è una condanna, ma un campanello d’allarme: serve un cambio di passo. Le imprese italiane che sapranno adattarsi al nuovo contesto globale, scegliendo con attenzione mercati, canali e strategie, non solo torneranno a crescere, ma rafforzeranno la propria posizione nel lungo periodo. Noi di impresa.biz continueremo a raccontare casi reali, strumenti utili e opportunità concrete per accompagnare le PMI italiane nel nuovo export post-pandemia. #exportitaliano #PMI #internazionalizzazione #mercatiglobali #MadeinItaly #digitalexport #nuovimercati #export2025 #impreseitaliane #internazionalizzazionedigitale
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  • Made in Italy digitale: raccontare l’eccellenza italiana nel mondo
    Il Made in Italy non è solo un’etichetta. È un patrimonio di saperi, estetica, artigianalità e qualità riconosciuto ovunque. Ma nel mondo globalizzato e digitale di oggi, non basta produrre bene: bisogna anche saperlo raccontare, con autenticità, strategia e strumenti moderni.

    Noi di Impresa.biz crediamo che l’eccellenza italiana meriti visibilità globale. E il digitale, se usato con intelligenza, può diventare un ponte diretto tra piccole imprese italiane e mercati internazionali.

    Vediamo come.

    Perché digitalizzare il Made in Italy?
    Molti imprenditori italiani hanno un know-how straordinario, ma non sempre hanno le risorse (o la mentalità) per comunicare online in modo efficace. Tuttavia, oggi:

    Il 70% dei buyer B2B fa ricerche online prima di acquistare
    I consumatori cercano brand con storie autentiche
    I marketplace e i social permettono di vendere all’estero senza intermediari

    Digitalizzare non significa solo aprire un e-commerce. Vuol dire costruire una presenza online coerente e strategica, capace di trasmettere identità, valori e unicità.

    Cosa rende un prodotto “Made in Italy” desiderabile?
    Chi acquista italiano nel mondo cerca qualcosa di più del prodotto:
    -Storia e tradizione
    -Design e gusto estetico
    -Qualità percepita (materiali, durata, cura)
    -Esperienza culturale

    Il digitale ti permette di raccontare tutto questo. Non solo il “cosa”, ma il “come” e soprattutto il “perché” dietro ogni creazione.

    5 modi per raccontare (bene) il tuo Made in Italy nel digitale
    1. Storytelling autentico
    Ogni brand italiano ha una storia. Che tu sia un artigiano, una sartoria, una PMI manifatturiera o un designer, racconta:
    -Le origini del tuo lavoro
    -Le persone dietro il prodotto
    -Le scelte di qualità che fai ogni giorno

    Esempio: invece di “produzione artigianale”, mostra il tuo laboratorio, le mani che lavorano, i dettagli che fanno la differenza.

    2. Sito web multilingua (ottimizzato)
    Una presenza digitale internazionale parte da un sito chiaro, accessibile e professionale.
    -Traduci i contenuti (non solo con Google Translate!)
    -Aggiungi una sezione “About us” che racconti la tua filosofia
    -Usa fotografie di qualità che esprimano il valore visivo del tuo prodotto

    3. Social media visivi e curati
    Instagram, Pinterest e TikTok sono alleati potenti per far emergere estetica e lifestyle italiano. Ma attenzione: serve una visione coerente.
    -Crea una palette visiva riconoscibile
    -Alterna immagini di prodotto a dietro le quinte e scene d’uso
    -Utilizza hashtag internazionali (#madeinitaly, #italiandesign, #slowfashion, ecc.)

    4. Video e mini-documentari
    Un breve video può trasmettere emozione, precisione e passione. Pensa a:
    -Mini-tour del laboratorio
    -Interviste ai fondatori
    -Timelapse di lavorazione
    -Video unboxing con focus sulla qualità

    Non servono produzioni costose: anche uno smartphone e una buona luce possono bastare, se c’è una storia vera.

    5. Presenza su marketplace internazionali selezionati
    Se il tuo obiettivo è vendere all’estero, puoi affiancare il tuo canale diretto con marketplace che valorizzano l’artigianalità:
    -Etsy (per artigiani, moda, design)
    -Faire (per il B2B)
    -Not On The High Street, Wolf & Badger, ecc.

    In alternativa, puoi partecipare a fiere digitali e piattaforme come Alibaba B2B, ma sempre curando l'immagine del brand.

    Il Made in Italy è anche innovazione
    Non dimentichiamo: il Made in Italy è sì tradizione, ma anche capacità di innovare. Parla anche di:
    -Sostenibilità (materiali riciclati, filiere corte)
    -Personalizzazione (prodotti su misura, artigianato 4.0)
    -Tecnologie integrate (moda tech, design digitale, smart product)

    Il Made in Italy ha ancora un potere enorme nel mondo, ma oggi va raccontato, posizionato e digitalizzato in modo strategico. Farlo non significa snaturare la propria identità, ma valorizzarla su scala globale.

    Con il digitale, anche la più piccola bottega può parlare al mondo.
    E noi di Impresa.biz siamo qui per aiutarti a farlo, passo dopo passo.

    #MadeInItaly #DigitalExport #StorytellingDigitale #Internazionalizzazione #EccellenzaItaliana #PMI #ComunicazioneOnline #ImpresaBiz

    Vuoi un supporto per iniziare a raccontare il tuo brand nel mondo digitale? Scrivici, ti aiutiamo a definire la tua strategia!
    Made in Italy digitale: raccontare l’eccellenza italiana nel mondo Il Made in Italy non è solo un’etichetta. È un patrimonio di saperi, estetica, artigianalità e qualità riconosciuto ovunque. Ma nel mondo globalizzato e digitale di oggi, non basta produrre bene: bisogna anche saperlo raccontare, con autenticità, strategia e strumenti moderni. Noi di Impresa.biz crediamo che l’eccellenza italiana meriti visibilità globale. E il digitale, se usato con intelligenza, può diventare un ponte diretto tra piccole imprese italiane e mercati internazionali. Vediamo come. Perché digitalizzare il Made in Italy? Molti imprenditori italiani hanno un know-how straordinario, ma non sempre hanno le risorse (o la mentalità) per comunicare online in modo efficace. Tuttavia, oggi: ✅ Il 70% dei buyer B2B fa ricerche online prima di acquistare ✅ I consumatori cercano brand con storie autentiche ✅ I marketplace e i social permettono di vendere all’estero senza intermediari Digitalizzare non significa solo aprire un e-commerce. Vuol dire costruire una presenza online coerente e strategica, capace di trasmettere identità, valori e unicità. Cosa rende un prodotto “Made in Italy” desiderabile? Chi acquista italiano nel mondo cerca qualcosa di più del prodotto: -Storia e tradizione -Design e gusto estetico -Qualità percepita (materiali, durata, cura) -Esperienza culturale 👉 Il digitale ti permette di raccontare tutto questo. Non solo il “cosa”, ma il “come” e soprattutto il “perché” dietro ogni creazione. 5 modi per raccontare (bene) il tuo Made in Italy nel digitale 1. Storytelling autentico Ogni brand italiano ha una storia. Che tu sia un artigiano, una sartoria, una PMI manifatturiera o un designer, racconta: -Le origini del tuo lavoro -Le persone dietro il prodotto -Le scelte di qualità che fai ogni giorno 💡 Esempio: invece di “produzione artigianale”, mostra il tuo laboratorio, le mani che lavorano, i dettagli che fanno la differenza. 2. Sito web multilingua (ottimizzato) Una presenza digitale internazionale parte da un sito chiaro, accessibile e professionale. -Traduci i contenuti (non solo con Google Translate!) -Aggiungi una sezione “About us” che racconti la tua filosofia -Usa fotografie di qualità che esprimano il valore visivo del tuo prodotto 3. Social media visivi e curati Instagram, Pinterest e TikTok sono alleati potenti per far emergere estetica e lifestyle italiano. Ma attenzione: serve una visione coerente. -Crea una palette visiva riconoscibile -Alterna immagini di prodotto a dietro le quinte e scene d’uso -Utilizza hashtag internazionali (#madeinitaly, #italiandesign, #slowfashion, ecc.) 4. Video e mini-documentari Un breve video può trasmettere emozione, precisione e passione. Pensa a: -Mini-tour del laboratorio -Interviste ai fondatori -Timelapse di lavorazione -Video unboxing con focus sulla qualità 🎥 Non servono produzioni costose: anche uno smartphone e una buona luce possono bastare, se c’è una storia vera. 5. Presenza su marketplace internazionali selezionati Se il tuo obiettivo è vendere all’estero, puoi affiancare il tuo canale diretto con marketplace che valorizzano l’artigianalità: -Etsy (per artigiani, moda, design) -Faire (per il B2B) -Not On The High Street, Wolf & Badger, ecc. In alternativa, puoi partecipare a fiere digitali e piattaforme come Alibaba B2B, ma sempre curando l'immagine del brand. Il Made in Italy è anche innovazione Non dimentichiamo: il Made in Italy è sì tradizione, ma anche capacità di innovare. Parla anche di: -Sostenibilità (materiali riciclati, filiere corte) -Personalizzazione (prodotti su misura, artigianato 4.0) -Tecnologie integrate (moda tech, design digitale, smart product) Il Made in Italy ha ancora un potere enorme nel mondo, ma oggi va raccontato, posizionato e digitalizzato in modo strategico. Farlo non significa snaturare la propria identità, ma valorizzarla su scala globale. Con il digitale, anche la più piccola bottega può parlare al mondo. E noi di Impresa.biz siamo qui per aiutarti a farlo, passo dopo passo. #MadeInItaly #DigitalExport #StorytellingDigitale #Internazionalizzazione #EccellenzaItaliana #PMI #ComunicazioneOnline #ImpresaBiz Vuoi un supporto per iniziare a raccontare il tuo brand nel mondo digitale? Scrivici, ti aiutiamo a definire la tua strategia!
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  • Eventi Online e Offline: Opportunità di Networking e Crescita per le PMI
    In un mondo sempre più connesso e competitivo, costruire relazioni strategiche è diventato uno degli asset più preziosi per ogni imprenditore. Che tu sia un freelance, una startup o una PMI ben avviata, partecipare ad eventi — in presenza o virtuali — rappresenta una leva fondamentale per fare networking, accrescere la visibilità e generare nuove opportunità di business.

    Ma quali sono i vantaggi concreti degli eventi di networking? Come scegliere quelli giusti? E soprattutto, come trarne il massimo valore?

    Perché il Networking è Strategico
    Il networking non è semplicemente “fare conoscenze”: è un processo di costruzione di relazioni professionali autentiche, utili sia nel breve che nel lungo termine. Attraverso eventi dedicati, è possibile:
    -Incontrare clienti potenziali
    -Stabilire partnership commerciali
    -Confrontarsi con colleghi e ispirarsi a nuovi modelli di business
    -Scoprire novità del settore, tecnologie emergenti o trend di mercato
    -Rafforzare la propria reputazione professionale
    Per le PMI, che spesso operano con risorse limitate, un buon networking può rappresentare un acceleratore di crescita, anche più potente del budget pubblicitario.

    Tipologie di Eventi: Online vs Offline
    Eventi Offline (In Presenza)
    Gli eventi dal vivo, come fiere, conferenze, workshop e business breakfast, offrono il vantaggio della relazione diretta: lo scambio umano è immediato, più personale e spesso più memorabile.

    Esempi utili per PMI italiane:
    -Fiere di settore (es. SMAU, Maker Faire Rome, Salone del Mobile)
    -Business networking locali (es. BNI, CNA eventi territoriali, Confartigianato)
    -Convegni e conferenze (es. TEDx locali, eventi formativi in Camera di Commercio)
    -Open day aziendali e incontri B2B

    Eventi Online (Virtuali)
    La pandemia ha accelerato lo sviluppo di eventi digitali: oggi è possibile partecipare a webinar, summit virtuali e community online senza muoversi dall’ufficio. Questi eventi sono più accessibili, spesso gratuiti, e ideali per entrare in contatto con una community internazionale.

    Piattaforme da tenere d’occhio:
    -LinkedIn Events: webinar, tavole rotonde, incontri tematici
    -Eventbrite: elenchi di eventi di business in Italia e all’estero
    -Meetup.com: eventi e community per professionisti e imprenditori
    -Clubhouse / X Spaces: eventi audio live per networking e dibattito

    Come Scegliere gli Eventi Giusti
    Non tutti gli eventi sono adatti al tuo obiettivo. Ecco alcune domande guida per selezionare quelli giusti:
    -Chi partecipa? (Clienti target? Altri imprenditori? Esperti del settore?)
    -Qual è il format? (Networking libero, tavola rotonda, presentazioni?)
    -Ci sono momenti dedicati al confronto informale?
    -Posso esporre il mio brand, anche come sponsor o relatore?
    -Che visibilità posso ottenere, online o offline?
    Ricorda: un evento non è utile solo se torni a casa con un contratto firmato, ma anche se hai acquisito contatti validi, idee nuove o visibilità per il tuo brand.

    Come Massimizzare il Ritorno dal Networking
    Partecipare è solo il primo passo. Ecco come far fruttare ogni evento:
    Prima dell’evento:
    -Prepara una breve presentazione di te o della tua azienda (elevator pitch)
    -Porta con te biglietti da visita (o prepara un QR code per contatti digitali)
    -Fissa appuntamenti in anticipo se è previsto un'agenda B2B
    Durante l’evento:
    -Fai domande, mostra interesse per gli altri
    -Sii genuino: il networking funziona meglio quando è spontaneo e non forzato
    -Se possibile, documenta la tua partecipazione sui social, taggando l’evento o le persone incontrate
    Dopo l’evento:
    -Coltiva i contatti: connettiti su LinkedIn, invia un'email di follow-up
    -Rivedi i materiali raccolti e valuta le opportunità emerse
    -Inserisci i contatti utili nel tuo CRM e segui i lead più promettenti

    Eventi e Networking Come Parte della Strategia
    Infine, per trasformare il networking in una vera leva di crescita, serve inserirlo in una strategia più ampia. Partecipare regolarmente ad eventi, parlare come relatore, collaborare con altri professionisti o aziende, essere presenti nei canali giusti: sono tutte azioni che rafforzano la brand awareness e costruiscono una rete professionale solida nel tempo.

    Gli eventi, siano essi online o offline, rappresentano molto più di un’occasione per fare due chiacchiere: sono spazi strategici per costruire relazioni, generare fiducia e far crescere concretamente il proprio business. Le PMI che sanno sfruttare il potenziale del networking in modo costante e consapevole, sono quelle che riescono a evolversi più rapidamente, innovare e adattarsi al mercato.

    Nel mondo dell’impresa, non conta solo quello che sai, ma anche chi conosci. E oggi, conoscerlo… è più facile che mai.

    #Networking #PMI #EventiBusiness #CrescitaProfessionale #ImpreseItaliane #EventiOnline #EventiOffline #Imprenditoria #BusinessDevelopment
    Eventi Online e Offline: Opportunità di Networking e Crescita per le PMI In un mondo sempre più connesso e competitivo, costruire relazioni strategiche è diventato uno degli asset più preziosi per ogni imprenditore. Che tu sia un freelance, una startup o una PMI ben avviata, partecipare ad eventi — in presenza o virtuali — rappresenta una leva fondamentale per fare networking, accrescere la visibilità e generare nuove opportunità di business. Ma quali sono i vantaggi concreti degli eventi di networking? Come scegliere quelli giusti? E soprattutto, come trarne il massimo valore? Perché il Networking è Strategico Il networking non è semplicemente “fare conoscenze”: è un processo di costruzione di relazioni professionali autentiche, utili sia nel breve che nel lungo termine. Attraverso eventi dedicati, è possibile: -Incontrare clienti potenziali -Stabilire partnership commerciali -Confrontarsi con colleghi e ispirarsi a nuovi modelli di business -Scoprire novità del settore, tecnologie emergenti o trend di mercato -Rafforzare la propria reputazione professionale Per le PMI, che spesso operano con risorse limitate, un buon networking può rappresentare un acceleratore di crescita, anche più potente del budget pubblicitario. Tipologie di Eventi: Online vs Offline Eventi Offline (In Presenza) Gli eventi dal vivo, come fiere, conferenze, workshop e business breakfast, offrono il vantaggio della relazione diretta: lo scambio umano è immediato, più personale e spesso più memorabile. Esempi utili per PMI italiane: -Fiere di settore (es. SMAU, Maker Faire Rome, Salone del Mobile) -Business networking locali (es. BNI, CNA eventi territoriali, Confartigianato) -Convegni e conferenze (es. TEDx locali, eventi formativi in Camera di Commercio) -Open day aziendali e incontri B2B Eventi Online (Virtuali) La pandemia ha accelerato lo sviluppo di eventi digitali: oggi è possibile partecipare a webinar, summit virtuali e community online senza muoversi dall’ufficio. Questi eventi sono più accessibili, spesso gratuiti, e ideali per entrare in contatto con una community internazionale. Piattaforme da tenere d’occhio: -LinkedIn Events: webinar, tavole rotonde, incontri tematici -Eventbrite: elenchi di eventi di business in Italia e all’estero -Meetup.com: eventi e community per professionisti e imprenditori -Clubhouse / X Spaces: eventi audio live per networking e dibattito Come Scegliere gli Eventi Giusti Non tutti gli eventi sono adatti al tuo obiettivo. Ecco alcune domande guida per selezionare quelli giusti: -Chi partecipa? (Clienti target? Altri imprenditori? Esperti del settore?) -Qual è il format? (Networking libero, tavola rotonda, presentazioni?) -Ci sono momenti dedicati al confronto informale? -Posso esporre il mio brand, anche come sponsor o relatore? -Che visibilità posso ottenere, online o offline? Ricorda: un evento non è utile solo se torni a casa con un contratto firmato, ma anche se hai acquisito contatti validi, idee nuove o visibilità per il tuo brand. Come Massimizzare il Ritorno dal Networking Partecipare è solo il primo passo. Ecco come far fruttare ogni evento: ✅ Prima dell’evento: -Prepara una breve presentazione di te o della tua azienda (elevator pitch) -Porta con te biglietti da visita (o prepara un QR code per contatti digitali) -Fissa appuntamenti in anticipo se è previsto un'agenda B2B ✅ Durante l’evento: -Fai domande, mostra interesse per gli altri -Sii genuino: il networking funziona meglio quando è spontaneo e non forzato -Se possibile, documenta la tua partecipazione sui social, taggando l’evento o le persone incontrate ✅ Dopo l’evento: -Coltiva i contatti: connettiti su LinkedIn, invia un'email di follow-up -Rivedi i materiali raccolti e valuta le opportunità emerse -Inserisci i contatti utili nel tuo CRM e segui i lead più promettenti Eventi e Networking Come Parte della Strategia Infine, per trasformare il networking in una vera leva di crescita, serve inserirlo in una strategia più ampia. Partecipare regolarmente ad eventi, parlare come relatore, collaborare con altri professionisti o aziende, essere presenti nei canali giusti: sono tutte azioni che rafforzano la brand awareness e costruiscono una rete professionale solida nel tempo. Gli eventi, siano essi online o offline, rappresentano molto più di un’occasione per fare due chiacchiere: sono spazi strategici per costruire relazioni, generare fiducia e far crescere concretamente il proprio business. Le PMI che sanno sfruttare il potenziale del networking in modo costante e consapevole, sono quelle che riescono a evolversi più rapidamente, innovare e adattarsi al mercato. Nel mondo dell’impresa, non conta solo quello che sai, ma anche chi conosci. E oggi, conoscerlo… è più facile che mai. #Networking #PMI #EventiBusiness #CrescitaProfessionale #ImpreseItaliane #EventiOnline #EventiOffline #Imprenditoria #BusinessDevelopment
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  • Marketplace globali per aziende italiane
    Opportunità offerte da Amazon, Alibaba, Faire e altri per aprirsi a nuovi mercati

    Vendere all’estero oggi è più accessibile di quanto si pensi, grazie ai marketplace globali. Piattaforme come Amazon, Alibaba, Faire, Etsy e altri permettono anche alle piccole e medie imprese italiane di raggiungere clienti in tutto il mondo, con costi contenuti e senza dover costruire da zero una rete commerciale.

    Noi di impresa.biz crediamo che i marketplace possano essere un ottimo trampolino di lancio per l’internazionalizzazione, soprattutto per chi vuole testare nuovi mercati prima di fare investimenti strutturali.

    Perché puntare sui marketplace
    -Accesso immediato a milioni di clienti globali
    -Infrastruttura logistica e pagamento già pronta
    -Opportunità di testare nuovi mercati a basso rischio
    -Flessibilità nella gestione dell’inventario e delle spedizioni

    I principali marketplace da considerare
    Amazon (Amazon Global Selling)
    Ideale per: prodotti di largo consumo, elettronica, moda, beauty, casa, alimentari
    -Vantaggi: logistica semplificata con FBA (Fulfillment by Amazon), ampia visibilità
    -Mercati target: Europa, Stati Uniti, Medio Oriente, Giappone

    Consiglio: per le aziende italiane, Amazon è anche un canale per valorizzare il Made in Italy, grazie a sezioni dedicate e vetrine brandizzate.

    🛍 Alibaba e AliExpress
    Ideale per: produttori e fornitori B2B
    -Vantaggi: accesso a rivenditori internazionali, volumi elevati, mercati asiatici in espansione
    -Mercati target: Asia, Africa, America Latina

    Consiglio: Alibaba richiede una certa struttura produttiva per gestire richieste in grandi quantità, ma è perfetto per chi lavora in ambito manifatturiero o artigianale su scala.

    Faire
    Ideale per: brand artigianali, design, moda, casa, cosmetica indipendente
    -Vantaggi: focus sul B2B e rivenditori locali internazionali, commissioni trasparenti
    -Mercati target: USA, Canada, Europa, Australia

    Consiglio: Faire è particolarmente adatto per piccoli produttori di qualità che vogliono entrare nei negozi indipendenti all’estero.

    Etsy
    Ideale per: artigianato, prodotti creativi, moda etica, gioielli, articoli personalizzati
    -Vantaggi: clientela internazionale già predisposta ad apprezzare il fatto a mano e il Made in Italy
    -Mercati target: USA, UK, Germania, Francia

    Consiglio: Ottimo per testare nuovi prodotti senza dover aprire un sito e-commerce.

    Strategie per avere successo sui marketplace
    -Ottimizza le schede prodotto
    -Descrizioni chiare, tradotte professionalmente
    -Foto di alta qualità
    -Valorizzazione del “fattore Italia” (storia, artigianalità, design)
    -Gestisci bene la logistica
    -Usa servizi integrati (come Amazon FBA o spedizionieri internazionali)
    -Assicurati di avere politiche di reso e consegna competitive
    -Adotta prezzi coerenti per l’export
    -Considera dazi, IVA, spedizioni e conversioni di valuta
    -Valuta se differenziare l’offerta per mercato
    -Investi in visibilità
    -Promozione sponsorizzata interna al marketplace
    -Collaborazioni con influencer locali o campagne di PR digitali

    I marketplace globali sono una vera opportunità per le imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi in modo smart e sostenibile, senza affrontare subito i costi di un’espansione tradizionale. Il Made in Italy è richiesto in tutto il mondo: serve solo il canale giusto per farlo arrivare a destinazione.

    Noi di impresa.biz continueremo a raccontare le esperienze, gli strumenti e le strategie che aiutano le imprese italiane a crescere anche fuori dai confini.

    #MarketplaceGlobali #ExportDigitale #MadeInItaly #PMIItaliane #Amazon #Alibaba #Faire #Etsy #Internazionalizzazione #impresabiz

    Marketplace globali per aziende italiane Opportunità offerte da Amazon, Alibaba, Faire e altri per aprirsi a nuovi mercati Vendere all’estero oggi è più accessibile di quanto si pensi, grazie ai marketplace globali. Piattaforme come Amazon, Alibaba, Faire, Etsy e altri permettono anche alle piccole e medie imprese italiane di raggiungere clienti in tutto il mondo, con costi contenuti e senza dover costruire da zero una rete commerciale. Noi di impresa.biz crediamo che i marketplace possano essere un ottimo trampolino di lancio per l’internazionalizzazione, soprattutto per chi vuole testare nuovi mercati prima di fare investimenti strutturali. Perché puntare sui marketplace -Accesso immediato a milioni di clienti globali -Infrastruttura logistica e pagamento già pronta -Opportunità di testare nuovi mercati a basso rischio -Flessibilità nella gestione dell’inventario e delle spedizioni I principali marketplace da considerare 🛒 Amazon (Amazon Global Selling) Ideale per: prodotti di largo consumo, elettronica, moda, beauty, casa, alimentari -Vantaggi: logistica semplificata con FBA (Fulfillment by Amazon), ampia visibilità -Mercati target: Europa, Stati Uniti, Medio Oriente, Giappone 📌 Consiglio: per le aziende italiane, Amazon è anche un canale per valorizzare il Made in Italy, grazie a sezioni dedicate e vetrine brandizzate. 🛍 Alibaba e AliExpress Ideale per: produttori e fornitori B2B -Vantaggi: accesso a rivenditori internazionali, volumi elevati, mercati asiatici in espansione -Mercati target: Asia, Africa, America Latina 📌 Consiglio: Alibaba richiede una certa struttura produttiva per gestire richieste in grandi quantità, ma è perfetto per chi lavora in ambito manifatturiero o artigianale su scala. 🛒 Faire Ideale per: brand artigianali, design, moda, casa, cosmetica indipendente -Vantaggi: focus sul B2B e rivenditori locali internazionali, commissioni trasparenti -Mercati target: USA, Canada, Europa, Australia 📌 Consiglio: Faire è particolarmente adatto per piccoli produttori di qualità che vogliono entrare nei negozi indipendenti all’estero. 🧶 Etsy Ideale per: artigianato, prodotti creativi, moda etica, gioielli, articoli personalizzati -Vantaggi: clientela internazionale già predisposta ad apprezzare il fatto a mano e il Made in Italy -Mercati target: USA, UK, Germania, Francia 📌 Consiglio: Ottimo per testare nuovi prodotti senza dover aprire un sito e-commerce. Strategie per avere successo sui marketplace -Ottimizza le schede prodotto -Descrizioni chiare, tradotte professionalmente -Foto di alta qualità -Valorizzazione del “fattore Italia” (storia, artigianalità, design) -Gestisci bene la logistica -Usa servizi integrati (come Amazon FBA o spedizionieri internazionali) -Assicurati di avere politiche di reso e consegna competitive -Adotta prezzi coerenti per l’export -Considera dazi, IVA, spedizioni e conversioni di valuta -Valuta se differenziare l’offerta per mercato -Investi in visibilità -Promozione sponsorizzata interna al marketplace -Collaborazioni con influencer locali o campagne di PR digitali I marketplace globali sono una vera opportunità per le imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi in modo smart e sostenibile, senza affrontare subito i costi di un’espansione tradizionale. Il Made in Italy è richiesto in tutto il mondo: serve solo il canale giusto per farlo arrivare a destinazione. Noi di impresa.biz continueremo a raccontare le esperienze, gli strumenti e le strategie che aiutano le imprese italiane a crescere anche fuori dai confini. #MarketplaceGlobali #ExportDigitale #MadeInItaly #PMIItaliane #Amazon #Alibaba #Faire #Etsy #Internazionalizzazione #impresabiz
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  • Partecipare a eventi di networking aziendale è una delle strategie più efficaci per costruire relazioni professionali, trovare nuovi clienti, partner o investitori, e rimanere aggiornati sulle tendenze del tuo settore. Ma per ottenere risultati concreti, serve un approccio strategico e preparato. Ecco come sfruttare al meglio gli eventi di networking per fare business:

    1. Scegli gli eventi giusti
    Non tutti gli eventi portano valore. Scegli quelli:
    -mirati al tuo settore o target di riferimento
    -frequentati da decision maker o potenziali partner
    -con spazi dedicati al networking attivo (speed meeting, matching B2B, round table)

    Tip: cerca eventi su piattaforme come Eventbrite, Meetup, LinkedIn Events, o quelli organizzati da camere di commercio, associazioni di categoria e incubatori.

    2. Preparati in anticipo
    -Definisci i tuoi obiettivi: vuoi acquisire contatti? Collaborazioni? Visibilità?
    -Prepara un elevator pitch: chi sei, cosa fai, cosa ti differenzia – tutto in 30-60 secondi.
    -Porta con te biglietti da visita (o un QR code con i tuoi contatti).
    -Aggiorna il tuo profilo LinkedIn: sarà la tua vetrina post-incontro.

    3. Interagisci in modo autentico
    Evita l’approccio da “venditore aggressivo”. Punta su:
    -ascolto attivo
    -domande intelligenti
    -interesse genuino per l’interlocutore
    Obiettivo: creare connessioni umane, non solo scambiarsi contatti.

    4. Segui i contatti dopo l’evento
    Il vero networking inizia dopo l’evento:
    -Invia un messaggio personalizzato entro 48h (email o LinkedIn)
    -Riassumi brevemente chi sei e dove vi siete conosciuti
    -Proponi un follow-up (es. call, caffè, collaborazione)

    Esempio di messaggio:

    "Ciao Luca, è stato un piacere conoscerti al [nome evento]. Ho apprezzato il tuo intervento sulla sostenibilità nel retail. Mi piacerebbe restare in contatto per esplorare possibili sinergie."

    5. Fai tesoro dell’esperienza
    Dopo l’evento:
    -rivedi i contatti raccolti e organizza i follow-up
    -analizza cosa ha funzionato e cosa migliorare
    -condividi l’esperienza sui tuoi canali social (con tag, foto, pensieri)

    #BusinessNetworking #EventiBusiness #NetworkingProfessionale #CrescitaProfessionale #ConnessioniCheContano #LinkedInNetworking #ImprenditoriInRete #FaiRete

    Partecipare a eventi di networking aziendale è una delle strategie più efficaci per costruire relazioni professionali, trovare nuovi clienti, partner o investitori, e rimanere aggiornati sulle tendenze del tuo settore. Ma per ottenere risultati concreti, serve un approccio strategico e preparato. Ecco come sfruttare al meglio gli eventi di networking per fare business: 🎯 1. Scegli gli eventi giusti Non tutti gli eventi portano valore. Scegli quelli: -mirati al tuo settore o target di riferimento -frequentati da decision maker o potenziali partner -con spazi dedicati al networking attivo (speed meeting, matching B2B, round table) 💡 Tip: cerca eventi su piattaforme come Eventbrite, Meetup, LinkedIn Events, o quelli organizzati da camere di commercio, associazioni di categoria e incubatori. 📋 2. Preparati in anticipo -Definisci i tuoi obiettivi: vuoi acquisire contatti? Collaborazioni? Visibilità? -Prepara un elevator pitch: chi sei, cosa fai, cosa ti differenzia – tutto in 30-60 secondi. -Porta con te biglietti da visita (o un QR code con i tuoi contatti). -Aggiorna il tuo profilo LinkedIn: sarà la tua vetrina post-incontro. 🗣️ 3. Interagisci in modo autentico Evita l’approccio da “venditore aggressivo”. Punta su: -ascolto attivo -domande intelligenti -interesse genuino per l’interlocutore 🎯 Obiettivo: creare connessioni umane, non solo scambiarsi contatti. 🔄 4. Segui i contatti dopo l’evento Il vero networking inizia dopo l’evento: -Invia un messaggio personalizzato entro 48h (email o LinkedIn) -Riassumi brevemente chi sei e dove vi siete conosciuti -Proponi un follow-up (es. call, caffè, collaborazione) 💌 Esempio di messaggio: "Ciao Luca, è stato un piacere conoscerti al [nome evento]. Ho apprezzato il tuo intervento sulla sostenibilità nel retail. Mi piacerebbe restare in contatto per esplorare possibili sinergie." 🧠 5. Fai tesoro dell’esperienza Dopo l’evento: -rivedi i contatti raccolti e organizza i follow-up -analizza cosa ha funzionato e cosa migliorare -condividi l’esperienza sui tuoi canali social (con tag, foto, pensieri) #BusinessNetworking #EventiBusiness #NetworkingProfessionale #CrescitaProfessionale #ConnessioniCheContano #LinkedInNetworking #ImprenditoriInRete #FaiRete
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