• Come preparare un piano di export vincente (anche se parti da zero)

    Noi di Impresa.biz sappiamo bene che affrontare l’export può sembrare una sfida ardua, soprattutto se si parte da zero. Tuttavia, con un piano strutturato e un approccio metodico, è possibile aprire le porte ai mercati internazionali e far crescere il proprio business con successo.

    Ecco una guida pratica per creare un piano di export vincente, passo dopo passo, anche se sei alle prime armi.

    1. Definisci obiettivi chiari e realistici
    Prima di tutto, è fondamentale sapere perché vuoi esportare: aumentare il fatturato, diversificare i mercati, ridurre la dipendenza dal mercato locale? Definire obiettivi misurabili ti aiuterà a orientare ogni decisione successiva.

    2. Analizza il mercato estero
    Studia i mercati potenziali: dimensioni, domanda, concorrenza, norme, cultura e comportamento dei consumatori. Questa ricerca ti permetterà di scegliere i paesi più adatti al tuo prodotto o servizio.

    3. Adatta il prodotto e la comunicazione
    Non sempre il prodotto venduto in Italia può essere esportato così com’è. Valuta se servono modifiche tecniche, certificazioni o adattamenti di packaging. Allo stesso modo, personalizza la comunicazione per essere efficace nel contesto culturale di riferimento.

    4. Scegli il modello di ingresso nel mercato
    Ci sono diverse modalità per entrare in un mercato estero: esportazione diretta, distributori locali, joint venture o filiali. Ogni modello ha vantaggi e svantaggi, valuta quale si adatta meglio alle tue risorse e obiettivi.

    5. Prepara un piano finanziario e operativo
    Calcola costi di produzione, logistica, marketing e gestione, prevedi tempi e flussi di cassa. Pianifica inoltre le attività operative, dalle spedizioni all’assistenza clienti, per garantire un servizio di qualità.

    6. Organizza la rete di supporto
    Coinvolgi partner affidabili, consulenti esperti, enti per l’internazionalizzazione e associazioni di categoria. Non sottovalutare il valore di una rete solida che ti accompagni passo dopo passo.

    7. Monitora e adatta il piano
    Il mercato cambia e anche la tua strategia deve farlo. Prevedi momenti regolari di verifica per valutare i risultati e apportare modifiche tempestive.

    Preparare un piano di export vincente è un processo che richiede metodo, pazienza e determinazione, ma che può aprire grandi opportunità di crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti con consulenze personalizzate, formazione e strumenti pratici per far partire il tuo percorso internazionale, anche se parti da zero.

    #ImpresaBiz #Export #PianoDiExport #Internazionalizzazione #BusinessGlobale #StrategieDiExport #PMI #CrescitaAziendale #MercatiEsteri #ConsulenzaExport

    Come preparare un piano di export vincente (anche se parti da zero) Noi di Impresa.biz sappiamo bene che affrontare l’export può sembrare una sfida ardua, soprattutto se si parte da zero. Tuttavia, con un piano strutturato e un approccio metodico, è possibile aprire le porte ai mercati internazionali e far crescere il proprio business con successo. Ecco una guida pratica per creare un piano di export vincente, passo dopo passo, anche se sei alle prime armi. 1. Definisci obiettivi chiari e realistici Prima di tutto, è fondamentale sapere perché vuoi esportare: aumentare il fatturato, diversificare i mercati, ridurre la dipendenza dal mercato locale? Definire obiettivi misurabili ti aiuterà a orientare ogni decisione successiva. 2. Analizza il mercato estero Studia i mercati potenziali: dimensioni, domanda, concorrenza, norme, cultura e comportamento dei consumatori. Questa ricerca ti permetterà di scegliere i paesi più adatti al tuo prodotto o servizio. 3. Adatta il prodotto e la comunicazione Non sempre il prodotto venduto in Italia può essere esportato così com’è. Valuta se servono modifiche tecniche, certificazioni o adattamenti di packaging. Allo stesso modo, personalizza la comunicazione per essere efficace nel contesto culturale di riferimento. 4. Scegli il modello di ingresso nel mercato Ci sono diverse modalità per entrare in un mercato estero: esportazione diretta, distributori locali, joint venture o filiali. Ogni modello ha vantaggi e svantaggi, valuta quale si adatta meglio alle tue risorse e obiettivi. 5. Prepara un piano finanziario e operativo Calcola costi di produzione, logistica, marketing e gestione, prevedi tempi e flussi di cassa. Pianifica inoltre le attività operative, dalle spedizioni all’assistenza clienti, per garantire un servizio di qualità. 6. Organizza la rete di supporto Coinvolgi partner affidabili, consulenti esperti, enti per l’internazionalizzazione e associazioni di categoria. Non sottovalutare il valore di una rete solida che ti accompagni passo dopo passo. 7. Monitora e adatta il piano Il mercato cambia e anche la tua strategia deve farlo. Prevedi momenti regolari di verifica per valutare i risultati e apportare modifiche tempestive. Preparare un piano di export vincente è un processo che richiede metodo, pazienza e determinazione, ma che può aprire grandi opportunità di crescita. Noi di Impresa.biz siamo pronti a supportarti con consulenze personalizzate, formazione e strumenti pratici per far partire il tuo percorso internazionale, anche se parti da zero. #ImpresaBiz #Export #PianoDiExport #Internazionalizzazione #BusinessGlobale #StrategieDiExport #PMI #CrescitaAziendale #MercatiEsteri #ConsulenzaExport
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  • Come trovare partner e distributori esteri quando sei una piccola impresa

    Quando ho deciso di portare il mio business fuori dall’Italia, una delle prime sfide è stata trovare partner e distributori esteri affidabili.
    Non avevo un team export, né budget da multinazionale. Ma avevo un obiettivo chiaro: costruire relazioni solide per crescere in modo sostenibile.

    Oggi voglio condividere i passaggi concreti che mi hanno aiutata a trovare collaborazioni internazionali, anche partendo da una piccola realtà.

    1. Ricerca mirata, non generica
    All’inizio cercavo contatti “a tappeto”, senza una strategia precisa. Poi ho capito: meno è meglio, ma devono essere i partner giusti.
    Ho definito i mercati prioritari, selezionato i canali giusti (fiere, piattaforme B2B, camere di commercio) e creato una lista ristretta ma qualificata.

    2. Usa le piattaforme digitali giuste
    Ho trovato contatti preziosi tramite:
    -LinkedIn (con messaggi mirati a buyer e retailer)
    -Alibaba, Europages, Kompass (per trovare distributori per nicchia e area geografica)
    -ITA/ICE (l’Agenzia per la promozione all'estero delle imprese italiane, spesso sottovalutata)
    Questi strumenti sono accessibili anche a micro e piccole imprese — basta usarli con criterio.

    3. Presentati come un partner, non come “piccola impresa”
    Il mio primo messaggio non è mai stato: “Sono una piccola realtà, ho bisogno di aiuto”.
    Ho comunicato il valore della mia offerta, i numeri (anche piccoli, ma veri), la mia visione. I partner cercano affidabilità, chiarezza e coerenza, non solo dimensioni.

    4. Fiere ed eventi di settore: anche da visitatrice
    Non serve sempre uno stand: io ho iniziato partecipando come visitatrice, prendendo contatti di persona, lasciando materiali ben curati e facendo follow-up subito dopo. Questo mi ha permesso di validare interesse e instaurare relazioni concrete.

    5. Cura ogni dettaglio del primo contatto
    Quando ho inviato i primi pitch internazionali, ho capito che la forma conta quanto il contenuto.
    Ho creato:
    -Un company profile bilingue professionale
    -Una presentazione prodotto chiara, sintetica, con immagini e numeri
    -Un’email breve ma efficace, con un invito all’incontro (online o in fiera)

    Trovare partner e distributori esteri è possibile anche per una piccola impresa, ma serve metodo, visione e molta pazienza.
    Non si tratta solo di vendere di più, ma di costruire connessioni intelligenti e durature che ti aiutino a crescere davvero nel tempo.

    Io ho iniziato da sola, con pochi contatti e molta determinazione. E oggi collaboro con partner in più paesi, scelti con cura e rispetto reciproco.

    #ExportDigitale #Internazionalizzazione #PiccolaImpresa #BusinessGlobale #StrategiaExport #DistributoriEsteri #PartnerInternazionali #CrescitaSostenibile #NetworkingB2B #ImprenditriceDigitale
    Come trovare partner e distributori esteri quando sei una piccola impresa Quando ho deciso di portare il mio business fuori dall’Italia, una delle prime sfide è stata trovare partner e distributori esteri affidabili. Non avevo un team export, né budget da multinazionale. Ma avevo un obiettivo chiaro: costruire relazioni solide per crescere in modo sostenibile. Oggi voglio condividere i passaggi concreti che mi hanno aiutata a trovare collaborazioni internazionali, anche partendo da una piccola realtà. 🔍 1. Ricerca mirata, non generica All’inizio cercavo contatti “a tappeto”, senza una strategia precisa. Poi ho capito: meno è meglio, ma devono essere i partner giusti. Ho definito i mercati prioritari, selezionato i canali giusti (fiere, piattaforme B2B, camere di commercio) e creato una lista ristretta ma qualificata. 🌐 2. Usa le piattaforme digitali giuste Ho trovato contatti preziosi tramite: -LinkedIn (con messaggi mirati a buyer e retailer) -Alibaba, Europages, Kompass (per trovare distributori per nicchia e area geografica) -ITA/ICE (l’Agenzia per la promozione all'estero delle imprese italiane, spesso sottovalutata) Questi strumenti sono accessibili anche a micro e piccole imprese — basta usarli con criterio. 🧩 3. Presentati come un partner, non come “piccola impresa” Il mio primo messaggio non è mai stato: “Sono una piccola realtà, ho bisogno di aiuto”. Ho comunicato il valore della mia offerta, i numeri (anche piccoli, ma veri), la mia visione. I partner cercano affidabilità, chiarezza e coerenza, non solo dimensioni. 🤝 4. Fiere ed eventi di settore: anche da visitatrice Non serve sempre uno stand: io ho iniziato partecipando come visitatrice, prendendo contatti di persona, lasciando materiali ben curati e facendo follow-up subito dopo. Questo mi ha permesso di validare interesse e instaurare relazioni concrete. 📨 5. Cura ogni dettaglio del primo contatto Quando ho inviato i primi pitch internazionali, ho capito che la forma conta quanto il contenuto. Ho creato: -Un company profile bilingue professionale -Una presentazione prodotto chiara, sintetica, con immagini e numeri -Un’email breve ma efficace, con un invito all’incontro (online o in fiera) Trovare partner e distributori esteri è possibile anche per una piccola impresa, ma serve metodo, visione e molta pazienza. Non si tratta solo di vendere di più, ma di costruire connessioni intelligenti e durature che ti aiutino a crescere davvero nel tempo. Io ho iniziato da sola, con pochi contatti e molta determinazione. E oggi collaboro con partner in più paesi, scelti con cura e rispetto reciproco. #ExportDigitale #Internazionalizzazione #PiccolaImpresa #BusinessGlobale #StrategiaExport #DistributoriEsteri #PartnerInternazionali #CrescitaSostenibile #NetworkingB2B #ImprenditriceDigitale
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  • Come ho portato il mio brand dall’Italia al mondo: la mia guida passo passo

    Quando ho deciso di portare il mio brand oltre i confini italiani, sapevo che sarebbe stato un percorso impegnativo ma pieno di opportunità. Espandersi a livello internazionale non è solo tradurre contenuti o aprire canali social in altre lingue: è una vera e propria strategia che coinvolge cultura, comunicazione e posizionamento.

    Oggi voglio condividere con te la mia esperienza, con i passaggi concreti che mi hanno permesso di far crescere il mio brand a livello globale.

    1. Analisi del mercato estero
    Prima di tutto, ho dedicato tempo a studiare i mercati in cui volevo entrare: esigenze, competitor, trend. Questa fase è fondamentale per adattare la proposta di valore e capire come posizionarsi in modo efficace.

    2. Localizzazione dei contenuti
    Non basta tradurre: ho lavorato per localizzare i contenuti, rispettando le peculiarità culturali e linguistiche di ogni mercato. Questo ha fatto la differenza nel costruire relazioni autentiche e fiducia.

    3. Costruzione di una rete internazionale
    Ho cercato collaborazioni e partnership con professionisti e aziende locali, creando una rete di supporto e visibilità. Il networking internazionale ha aperto porte che da sola non avrei potuto varcare.

    4. Presenza su piattaforme globali
    Ho investito nella presenza su piattaforme digitali con audience internazionale, ottimizzando SEO e campagne pubblicitarie per raggiungere i clienti giusti in ogni paese.

    5. Monitoraggio e adattamento continuo
    Il lavoro non finisce mai. Monitoro costantemente risultati e feedback, pronto a fare aggiustamenti rapidi. L’espansione globale richiede flessibilità e attenzione ai dettagli.

    Portare il mio brand dall’Italia al mondo è stata una sfida entusiasmante che mi ha arricchito professionalmente e personalmente. Con una strategia chiara, pazienza e tanta determinazione, è possibile trasformare un business locale in un progetto globale.

    Se stai pensando di fare questo passo, ricorda: il segreto è non solo esportare un prodotto, ma costruire connessioni autentiche ovunque.

    #BrandGlobale #EspansioneInternazionale #BusinessGlobale #ImprenditoriaDigitale #StrategiaDiMercato #Localizzazione #NetworkingInternazionale #MarketingGlobale #CrescitaPersonale #ImprenditriceDigitale




    Come ho portato il mio brand dall’Italia al mondo: la mia guida passo passo Quando ho deciso di portare il mio brand oltre i confini italiani, sapevo che sarebbe stato un percorso impegnativo ma pieno di opportunità. Espandersi a livello internazionale non è solo tradurre contenuti o aprire canali social in altre lingue: è una vera e propria strategia che coinvolge cultura, comunicazione e posizionamento. Oggi voglio condividere con te la mia esperienza, con i passaggi concreti che mi hanno permesso di far crescere il mio brand a livello globale. 1. Analisi del mercato estero Prima di tutto, ho dedicato tempo a studiare i mercati in cui volevo entrare: esigenze, competitor, trend. Questa fase è fondamentale per adattare la proposta di valore e capire come posizionarsi in modo efficace. 2. Localizzazione dei contenuti Non basta tradurre: ho lavorato per localizzare i contenuti, rispettando le peculiarità culturali e linguistiche di ogni mercato. Questo ha fatto la differenza nel costruire relazioni autentiche e fiducia. 3. Costruzione di una rete internazionale Ho cercato collaborazioni e partnership con professionisti e aziende locali, creando una rete di supporto e visibilità. Il networking internazionale ha aperto porte che da sola non avrei potuto varcare. 4. Presenza su piattaforme globali Ho investito nella presenza su piattaforme digitali con audience internazionale, ottimizzando SEO e campagne pubblicitarie per raggiungere i clienti giusti in ogni paese. 5. Monitoraggio e adattamento continuo Il lavoro non finisce mai. Monitoro costantemente risultati e feedback, pronto a fare aggiustamenti rapidi. L’espansione globale richiede flessibilità e attenzione ai dettagli. Portare il mio brand dall’Italia al mondo è stata una sfida entusiasmante che mi ha arricchito professionalmente e personalmente. Con una strategia chiara, pazienza e tanta determinazione, è possibile trasformare un business locale in un progetto globale. Se stai pensando di fare questo passo, ricorda: il segreto è non solo esportare un prodotto, ma costruire connessioni autentiche ovunque. #BrandGlobale #EspansioneInternazionale #BusinessGlobale #ImprenditoriaDigitale #StrategiaDiMercato #Localizzazione #NetworkingInternazionale #MarketingGlobale #CrescitaPersonale #ImprenditriceDigitale
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  • Le 5 sfide che ogni imprenditrice affronta (e come superarle senza mollare)

    Essere imprenditrice significa affrontare ogni giorno sfide uniche, che spesso non si vedono nei manuali di business. Io stessa ho incontrato momenti difficili, in cui la tentazione di mollare era forte. Ma con il tempo ho imparato a riconoscere queste sfide e, soprattutto, a superarle con strategie concrete e tanta determinazione.

    Ecco le 5 sfide più comuni che ho affrontato — e come le ho superate.

    1. La doppia pressione: lavoro e vita personale
    Spesso si dice che le imprenditrici devono bilanciare la carriera e la famiglia, ma la realtà è che quel bilanciamento è un costante lavoro di aggiustamento. Per me, la chiave è stata stabilire confini chiari: orari dedicati al lavoro, momenti sacri per me e i miei cari, e la capacità di delegare quando serve.

    2. Il senso di colpa
    Il senso di colpa per non essere “perfetta” in ogni ruolo è un peso che molte di noi conoscono. Ho imparato che la perfezione non esiste e che essere autentica, fare del mio meglio ogni giorno, è già un grande successo. Accettare questo mi ha liberata.

    3. La difficoltà a farsi valere
    Spesso le donne faticano a chiedere il giusto prezzo o a imporsi nel mercato. Ho lavorato molto sul mio mindset, imparando a riconoscere il valore del mio lavoro e a comunicarlo con sicurezza. Non è arrogante: è necessario.

    4. La solitudine imprenditoriale
    Essere alla guida di un progetto può essere isolante. Ho superato questo isolamento costruendo una rete di supporto: mentor, community di imprenditrici e collaboratrici che condividono sfide e vittorie.

    5. La gestione dell’incertezza
    Il mondo del business è imprevedibile. Ho imparato ad abbracciare l’incertezza come parte del percorso, coltivando flessibilità e apertura al cambiamento. Ogni imprevisto è diventato un’opportunità di crescita.

    Essere imprenditrici non significa avere un percorso senza ostacoli, ma saperli affrontare con consapevolezza e coraggio. Io continuo a farlo ogni giorno, e ti assicuro che, anche quando sembra dura, la soddisfazione di costruire qualcosa di tuo vale ogni sacrificio.

    Non mollare: il tuo percorso è unico e potente.

    #ImprenditoriaFemminile #SfideImprenditoriali #Resilienza #LeadershipAlFemininile #MentalitàImprenditoriale #WorkLifeBalance #Empowerment #BusinessWoman #CrescitaPersonale #DonneCheFannoLaDifferenza




    Le 5 sfide che ogni imprenditrice affronta (e come superarle senza mollare) Essere imprenditrice significa affrontare ogni giorno sfide uniche, che spesso non si vedono nei manuali di business. Io stessa ho incontrato momenti difficili, in cui la tentazione di mollare era forte. Ma con il tempo ho imparato a riconoscere queste sfide e, soprattutto, a superarle con strategie concrete e tanta determinazione. Ecco le 5 sfide più comuni che ho affrontato — e come le ho superate. 1. La doppia pressione: lavoro e vita personale Spesso si dice che le imprenditrici devono bilanciare la carriera e la famiglia, ma la realtà è che quel bilanciamento è un costante lavoro di aggiustamento. Per me, la chiave è stata stabilire confini chiari: orari dedicati al lavoro, momenti sacri per me e i miei cari, e la capacità di delegare quando serve. 2. Il senso di colpa Il senso di colpa per non essere “perfetta” in ogni ruolo è un peso che molte di noi conoscono. Ho imparato che la perfezione non esiste e che essere autentica, fare del mio meglio ogni giorno, è già un grande successo. Accettare questo mi ha liberata. 3. La difficoltà a farsi valere Spesso le donne faticano a chiedere il giusto prezzo o a imporsi nel mercato. Ho lavorato molto sul mio mindset, imparando a riconoscere il valore del mio lavoro e a comunicarlo con sicurezza. Non è arrogante: è necessario. 4. La solitudine imprenditoriale Essere alla guida di un progetto può essere isolante. Ho superato questo isolamento costruendo una rete di supporto: mentor, community di imprenditrici e collaboratrici che condividono sfide e vittorie. 5. La gestione dell’incertezza Il mondo del business è imprevedibile. Ho imparato ad abbracciare l’incertezza come parte del percorso, coltivando flessibilità e apertura al cambiamento. Ogni imprevisto è diventato un’opportunità di crescita. Essere imprenditrici non significa avere un percorso senza ostacoli, ma saperli affrontare con consapevolezza e coraggio. Io continuo a farlo ogni giorno, e ti assicuro che, anche quando sembra dura, la soddisfazione di costruire qualcosa di tuo vale ogni sacrificio. Non mollare: il tuo percorso è unico e potente. #ImprenditoriaFemminile #SfideImprenditoriali #Resilienza #LeadershipAlFemininile #MentalitàImprenditoriale #WorkLifeBalance #Empowerment #BusinessWoman #CrescitaPersonale #DonneCheFannoLaDifferenza
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  • Lavoro autonomo al femminile: tra libertà e responsabilità

    Quando ho scelto la strada del lavoro autonomo, non l’ho fatto solo per “lavorare da casa” o per avere orari flessibili. L’ho fatto perché volevo più voce sulle scelte che riguardavano la mia vita e il mio tempo.
    Ma quella libertà — così preziosa — si è portata dietro anche una verità che spesso si sottovaluta: la libertà ha un prezzo, e si chiama responsabilità.

    Oggi, dopo anni di esperienza da libera professionista, posso dire che essere una donna autonoma nel lavoro è un atto di equilibrio continuo. Tra ambizione e cura. Tra visione e concretezza. Tra indipendenza e sistema.

    La libertà: scegliere, creare, cambiare
    La prima cosa che ho sentito, una volta lasciato il lavoro dipendente, è stata una sensazione potente: posso scegliere.
    Posso scegliere con chi lavorare, che progetti accettare, quando fermarmi e quando accelerare.
    Posso costruire un business che rispecchia chi sono — non solo quello che so fare.

    Nel mio caso, la libertà non è solo un obiettivo: è un valore guida. Mi ha permesso di far emergere la mia voce, di essere più autentica, di costruire qualcosa che mi assomiglia davvero.

    La responsabilità: imparare a reggere il peso delle scelte
    Ma non c’è autonomia senza struttura.
    Ogni decisione presa in libertà implica anche una responsabilità totale:
    -verso le mie clienti
    -verso la mia sostenibilità economica
    -verso la qualità del mio lavoro
    -verso me stessa

    Non c’è un capo, ma ci sono scadenze.
    Non c’è cartellino, ma ci sono fatture, investimenti, margini.
    Non c’è sicurezza, ma c’è potere personale. E anche questo va gestito.

    Stereotipi e aspettative: il doppio binario
    Essere una donna autonoma, nel mondo del lavoro digitale, significa spesso confrontarsi con aspettative implicite:

    -“Ma lavori davvero o è solo un progetto tuo?”
    -“Che bello, puoi lavorare quando vuoi” (detto mentre rispondo alle mail alle 23.30)
    -“Beata te che non hai un capo” (quando invece gestisco clienti, fornitori, scadenze e visione strategica da sola)

    Il lavoro autonomo al femminile viene ancora letto, a volte, come flessibilità mascherata da hobby. Ed è qui che diventa ancora più importante narrarlo bene: per sé, per chi ci guarda, per chi verrà dopo.

    Il lavoro autonomo al femminile è una scelta forte, non una scorciatoia.
    È uno spazio da conquistare e proteggere.
    È una forma di libertà che richiede competenza, visione e determinazione.

    Non è facile. Ma è profondamente trasformativo.
    E ogni giorno in cui decido io — anche quando è faticoso — so di aver fatto la scelta giusta per me.

    #LavoroAutonomoFemminile #ImprenditoriaFemminile #DonneCheLavorano #LiberaProfessionista #AutonomiaProfessionale #BusinessEtico #LavoroDigitale #PersonalBrandingFemminile #CrescitaProfessionale

    Lavoro autonomo al femminile: tra libertà e responsabilità Quando ho scelto la strada del lavoro autonomo, non l’ho fatto solo per “lavorare da casa” o per avere orari flessibili. L’ho fatto perché volevo più voce sulle scelte che riguardavano la mia vita e il mio tempo. Ma quella libertà — così preziosa — si è portata dietro anche una verità che spesso si sottovaluta: la libertà ha un prezzo, e si chiama responsabilità. Oggi, dopo anni di esperienza da libera professionista, posso dire che essere una donna autonoma nel lavoro è un atto di equilibrio continuo. Tra ambizione e cura. Tra visione e concretezza. Tra indipendenza e sistema. La libertà: scegliere, creare, cambiare La prima cosa che ho sentito, una volta lasciato il lavoro dipendente, è stata una sensazione potente: posso scegliere. Posso scegliere con chi lavorare, che progetti accettare, quando fermarmi e quando accelerare. Posso costruire un business che rispecchia chi sono — non solo quello che so fare. Nel mio caso, la libertà non è solo un obiettivo: è un valore guida. Mi ha permesso di far emergere la mia voce, di essere più autentica, di costruire qualcosa che mi assomiglia davvero. La responsabilità: imparare a reggere il peso delle scelte Ma non c’è autonomia senza struttura. Ogni decisione presa in libertà implica anche una responsabilità totale: -verso le mie clienti -verso la mia sostenibilità economica -verso la qualità del mio lavoro -verso me stessa Non c’è un capo, ma ci sono scadenze. Non c’è cartellino, ma ci sono fatture, investimenti, margini. Non c’è sicurezza, ma c’è potere personale. E anche questo va gestito. Stereotipi e aspettative: il doppio binario Essere una donna autonoma, nel mondo del lavoro digitale, significa spesso confrontarsi con aspettative implicite: -“Ma lavori davvero o è solo un progetto tuo?” -“Che bello, puoi lavorare quando vuoi” (detto mentre rispondo alle mail alle 23.30) -“Beata te che non hai un capo” (quando invece gestisco clienti, fornitori, scadenze e visione strategica da sola) Il lavoro autonomo al femminile viene ancora letto, a volte, come flessibilità mascherata da hobby. Ed è qui che diventa ancora più importante narrarlo bene: per sé, per chi ci guarda, per chi verrà dopo. Il lavoro autonomo al femminile è una scelta forte, non una scorciatoia. È uno spazio da conquistare e proteggere. È una forma di libertà che richiede competenza, visione e determinazione. Non è facile. Ma è profondamente trasformativo. E ogni giorno in cui decido io — anche quando è faticoso — so di aver fatto la scelta giusta per me. #LavoroAutonomoFemminile #ImprenditoriaFemminile #DonneCheLavorano #LiberaProfessionista #AutonomiaProfessionale #BusinessEtico #LavoroDigitale #PersonalBrandingFemminile #CrescitaProfessionale
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  • Dalle idee al fatturato: il percorso di una startup di successo

    Trasformare un’idea in un business solido e redditizio è la sfida più emozionante e complessa per ogni startup. Noi di impresa.biz crediamo che dietro ogni impresa di successo ci sia un percorso fatto di visione, strategia, resilienza e capacità di adattamento. Scopriamo insieme quali sono le tappe fondamentali per passare dalle idee al fatturato concreto.

    1. Validare l’idea con il mercato reale
    Il primo passo è capire se la tua idea risponde a un bisogno reale. Per farlo, è essenziale testare il concept con il pubblico target, raccogliere feedback e adattare il prodotto o servizio di conseguenza. La validazione precoce evita investimenti inutili e orienta lo sviluppo nella direzione giusta.

    2. Definire un business model sostenibile
    Una volta validata l’idea, bisogna progettare un modello di business chiaro e scalabile. Come genera valore? Qual è la fonte di reddito? Quali sono i costi principali? Noi di impresa.biz sottolineiamo l’importanza di un business model ben strutturato per garantire la sostenibilità a lungo termine.

    3. Costruire un team motivato e competente
    Nessuna startup cresce senza un team affiatato. La combinazione di competenze complementari, passione e condivisione degli obiettivi crea un ambiente produttivo e innovativo. Investire sulle persone è uno degli asset più importanti per il successo.

    4. Sviluppare una strategia di marketing efficace
    Anche il miglior prodotto ha bisogno di essere comunicato al pubblico giusto. Creare una strategia di marketing integrata, che utilizzi canali digitali e tradizionali, permette di costruire awareness, generare lead e, infine, convertire in clienti.

    5. Monitorare i risultati e iterare rapidamente
    Il percorso di una startup è fatto di continui aggiustamenti. Analizzare costantemente i dati di vendita, i feedback dei clienti e i trend di mercato permette di migliorare il prodotto e la strategia, aumentando così le probabilità di successo.

    il cammino dalla semplice idea al fatturato richiede determinazione, pianificazione e flessibilità. Noi di impresa.biz siamo convinti che adottando un approccio strutturato e orientato al mercato, ogni startup possa trasformare la propria visione in realtà e crescita economica.

    #startup #business #imprenditoria #innovazione #marketing #fatturato #team #strategia #impresaBiz #crescitadimpresa
    Dalle idee al fatturato: il percorso di una startup di successo Trasformare un’idea in un business solido e redditizio è la sfida più emozionante e complessa per ogni startup. Noi di impresa.biz crediamo che dietro ogni impresa di successo ci sia un percorso fatto di visione, strategia, resilienza e capacità di adattamento. Scopriamo insieme quali sono le tappe fondamentali per passare dalle idee al fatturato concreto. 1. Validare l’idea con il mercato reale Il primo passo è capire se la tua idea risponde a un bisogno reale. Per farlo, è essenziale testare il concept con il pubblico target, raccogliere feedback e adattare il prodotto o servizio di conseguenza. La validazione precoce evita investimenti inutili e orienta lo sviluppo nella direzione giusta. 2. Definire un business model sostenibile Una volta validata l’idea, bisogna progettare un modello di business chiaro e scalabile. Come genera valore? Qual è la fonte di reddito? Quali sono i costi principali? Noi di impresa.biz sottolineiamo l’importanza di un business model ben strutturato per garantire la sostenibilità a lungo termine. 3. Costruire un team motivato e competente Nessuna startup cresce senza un team affiatato. La combinazione di competenze complementari, passione e condivisione degli obiettivi crea un ambiente produttivo e innovativo. Investire sulle persone è uno degli asset più importanti per il successo. 4. Sviluppare una strategia di marketing efficace Anche il miglior prodotto ha bisogno di essere comunicato al pubblico giusto. Creare una strategia di marketing integrata, che utilizzi canali digitali e tradizionali, permette di costruire awareness, generare lead e, infine, convertire in clienti. 5. Monitorare i risultati e iterare rapidamente Il percorso di una startup è fatto di continui aggiustamenti. Analizzare costantemente i dati di vendita, i feedback dei clienti e i trend di mercato permette di migliorare il prodotto e la strategia, aumentando così le probabilità di successo. il cammino dalla semplice idea al fatturato richiede determinazione, pianificazione e flessibilità. Noi di impresa.biz siamo convinti che adottando un approccio strutturato e orientato al mercato, ogni startup possa trasformare la propria visione in realtà e crescita economica. #startup #business #imprenditoria #innovazione #marketing #fatturato #team #strategia #impresaBiz #crescitadimpresa
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  • Dalle idee al fatturato: il percorso di una startup di successo

    Trasformare un’idea in un business solido e redditizio è la sfida più emozionante e complessa per ogni startup. Noi di impresa.biz crediamo che dietro ogni impresa di successo ci sia un percorso fatto di visione, strategia, resilienza e capacità di adattamento. Scopriamo insieme quali sono le tappe fondamentali per passare dalle idee al fatturato concreto.

    1. Validare l’idea con il mercato reale
    Il primo passo è capire se la tua idea risponde a un bisogno reale. Per farlo, è essenziale testare il concept con il pubblico target, raccogliere feedback e adattare il prodotto o servizio di conseguenza. La validazione precoce evita investimenti inutili e orienta lo sviluppo nella direzione giusta.

    2. Definire un business model sostenibile
    Una volta validata l’idea, bisogna progettare un modello di business chiaro e scalabile. Come genera valore? Qual è la fonte di reddito? Quali sono i costi principali? Noi di impresa.biz sottolineiamo l’importanza di un business model ben strutturato per garantire la sostenibilità a lungo termine.

    3. Costruire un team motivato e competente
    Nessuna startup cresce senza un team affiatato. La combinazione di competenze complementari, passione e condivisione degli obiettivi crea un ambiente produttivo e innovativo. Investire sulle persone è uno degli asset più importanti per il successo.

    4. Sviluppare una strategia di marketing efficace
    Anche il miglior prodotto ha bisogno di essere comunicato al pubblico giusto. Creare una strategia di marketing integrata, che utilizzi canali digitali e tradizionali, permette di costruire awareness, generare lead e, infine, convertire in clienti.

    5. Monitorare i risultati e iterare rapidamente
    Il percorso di una startup è fatto di continui aggiustamenti. Analizzare costantemente i dati di vendita, i feedback dei clienti e i trend di mercato permette di migliorare il prodotto e la strategia, aumentando così le probabilità di successo.

    il cammino dalla semplice idea al fatturato richiede determinazione, pianificazione e flessibilità. Noi di impresa.biz siamo convinti che adottando un approccio strutturato e orientato al mercato, ogni startup possa trasformare la propria visione in realtà e crescita economica.

    #startup #business #imprenditoria #innovazione #marketing #fatturato #team #strategia #impresaBiz #crescitadimpresa
    Dalle idee al fatturato: il percorso di una startup di successo Trasformare un’idea in un business solido e redditizio è la sfida più emozionante e complessa per ogni startup. Noi di impresa.biz crediamo che dietro ogni impresa di successo ci sia un percorso fatto di visione, strategia, resilienza e capacità di adattamento. Scopriamo insieme quali sono le tappe fondamentali per passare dalle idee al fatturato concreto. 1. Validare l’idea con il mercato reale Il primo passo è capire se la tua idea risponde a un bisogno reale. Per farlo, è essenziale testare il concept con il pubblico target, raccogliere feedback e adattare il prodotto o servizio di conseguenza. La validazione precoce evita investimenti inutili e orienta lo sviluppo nella direzione giusta. 2. Definire un business model sostenibile Una volta validata l’idea, bisogna progettare un modello di business chiaro e scalabile. Come genera valore? Qual è la fonte di reddito? Quali sono i costi principali? Noi di impresa.biz sottolineiamo l’importanza di un business model ben strutturato per garantire la sostenibilità a lungo termine. 3. Costruire un team motivato e competente Nessuna startup cresce senza un team affiatato. La combinazione di competenze complementari, passione e condivisione degli obiettivi crea un ambiente produttivo e innovativo. Investire sulle persone è uno degli asset più importanti per il successo. 4. Sviluppare una strategia di marketing efficace Anche il miglior prodotto ha bisogno di essere comunicato al pubblico giusto. Creare una strategia di marketing integrata, che utilizzi canali digitali e tradizionali, permette di costruire awareness, generare lead e, infine, convertire in clienti. 5. Monitorare i risultati e iterare rapidamente Il percorso di una startup è fatto di continui aggiustamenti. Analizzare costantemente i dati di vendita, i feedback dei clienti e i trend di mercato permette di migliorare il prodotto e la strategia, aumentando così le probabilità di successo. il cammino dalla semplice idea al fatturato richiede determinazione, pianificazione e flessibilità. Noi di impresa.biz siamo convinti che adottando un approccio strutturato e orientato al mercato, ogni startup possa trasformare la propria visione in realtà e crescita economica. #startup #business #imprenditoria #innovazione #marketing #fatturato #team #strategia #impresaBiz #crescitadimpresa
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  • Imprenditoria al femminile e digitale: cosa ho imparato sul campo
    Entrare nel mondo dell’imprenditoria digitale da donna è stata una sfida stimolante e ricca di insegnamenti. Ogni giorno ho dovuto confrontarmi con pregiudizi, aspettative e la pressione di dimostrare che la mia voce e il mio lavoro hanno valore.

    Resilienza e adattamento come alleati
    Nel digitale, tutto cambia rapidamente e la capacità di adattarsi è fondamentale. Ho imparato a essere flessibile, a rivedere strategie e approcci senza perdere mai di vista i miei obiettivi.
    La resilienza, soprattutto in un contesto dove spesso si è minoranza, è diventata la mia forza più grande.

    La potenza della rete e della collaborazione
    Non si cresce da sole: ho capito quanto sia importante costruire una rete di supporto, fatta di altre imprenditrici, mentor e professionisti con cui condividere idee e risorse.
    Collaborare non è solo un modo per ampliare il business, ma un atto di empowerment reciproco.

    Il digitale come opportunità democratizzante
    Il digitale ha abbattuto molte barriere: oggi una donna con una buona idea e una strategia può raggiungere un pubblico globale senza dover passare da filtri tradizionali.
    Ho imparato a sfruttare questa potenza per raccontare la mia storia e costruire un brand autentico e riconoscibile.

    Autenticità e leadership femminile
    Essere imprenditrici digitali significa anche portare sul mercato una leadership autentica, fatta di empatia, ascolto e visione.
    Il mio percorso mi ha insegnato che l’autenticità è una risorsa preziosa per creare relazioni sincere con il pubblico e con i clienti.

    un cammino di crescita continua
    L’imprenditoria al femminile nel digitale è una strada ricca di sfide, ma anche di grandi soddisfazioni.
    Ogni esperienza sul campo mi ha insegnato che la chiave sta nella determinazione, nella formazione continua e nella capacità di costruire connessioni vere.

    #ImprenditoriaFemminile #DigitalBusiness #EmpowermentFemminile #LeadershipAlFemminile #Networking #CrescitaProfessionale #BusinessDigitale #Resilienza #Autenticità #DonneImprenditrici
    Imprenditoria al femminile e digitale: cosa ho imparato sul campo Entrare nel mondo dell’imprenditoria digitale da donna è stata una sfida stimolante e ricca di insegnamenti. Ogni giorno ho dovuto confrontarmi con pregiudizi, aspettative e la pressione di dimostrare che la mia voce e il mio lavoro hanno valore. 💪 Resilienza e adattamento come alleati Nel digitale, tutto cambia rapidamente e la capacità di adattarsi è fondamentale. Ho imparato a essere flessibile, a rivedere strategie e approcci senza perdere mai di vista i miei obiettivi. La resilienza, soprattutto in un contesto dove spesso si è minoranza, è diventata la mia forza più grande. 🤝 La potenza della rete e della collaborazione Non si cresce da sole: ho capito quanto sia importante costruire una rete di supporto, fatta di altre imprenditrici, mentor e professionisti con cui condividere idee e risorse. Collaborare non è solo un modo per ampliare il business, ma un atto di empowerment reciproco. 🚀 Il digitale come opportunità democratizzante Il digitale ha abbattuto molte barriere: oggi una donna con una buona idea e una strategia può raggiungere un pubblico globale senza dover passare da filtri tradizionali. Ho imparato a sfruttare questa potenza per raccontare la mia storia e costruire un brand autentico e riconoscibile. 💡 Autenticità e leadership femminile Essere imprenditrici digitali significa anche portare sul mercato una leadership autentica, fatta di empatia, ascolto e visione. Il mio percorso mi ha insegnato che l’autenticità è una risorsa preziosa per creare relazioni sincere con il pubblico e con i clienti. 🔚 un cammino di crescita continua L’imprenditoria al femminile nel digitale è una strada ricca di sfide, ma anche di grandi soddisfazioni. Ogni esperienza sul campo mi ha insegnato che la chiave sta nella determinazione, nella formazione continua e nella capacità di costruire connessioni vere. #ImprenditoriaFemminile #DigitalBusiness #EmpowermentFemminile #LeadershipAlFemminile #Networking #CrescitaProfessionale #BusinessDigitale #Resilienza #Autenticità #DonneImprenditrici
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  • Tutto quello che ho imparato sul business… senza una laurea in economia

    Quando ho iniziato il mio percorso nel mondo del business digitale, una cosa era chiara: non avevo una laurea in economia.
    Né master, né corsi tradizionali. Solo tanta voglia di imparare, sperimentare e mettermi in gioco ogni giorno.

    L’esperienza è stata la mia università
    Ho imparato sul campo, sbagliando, correggendo e migliorando. Ogni errore è stato una lezione preziosa, ogni successo un incoraggiamento a continuare.
    Questo mi ha insegnato che la teoria senza pratica è poco utile. Il business si costruisce con azioni concrete, adattamento e resilienza.

    Le competenze chiave che ho sviluppato
    Senza un background accademico, ho dovuto sviluppare da sola:
    -Mentalità imprenditoriale: saper prendere decisioni, rischiare con consapevolezza e pianificare
    -Gestione finanziaria base: imparare a leggere numeri, budget e margini, anche con l’aiuto di strumenti semplici
    -Marketing e branding: capire come comunicare il mio valore e costruire una community fedele
    -Networking: creare relazioni autentiche e collaborazioni strategiche
    -Capacità di adattamento: aggiornarmi continuamente e sfruttare le nuove opportunità digitali

    Il valore del confronto e della formazione continua
    Nonostante non abbia una laurea, non ho mai smesso di studiare. Ho seguito corsi online, partecipato a webinar, letto libri e ascoltato podcast.
    Il confronto con altri imprenditori e professionisti è stato fondamentale per crescere e superare le difficoltà.

    Il mindset che fa la differenza
    La cosa più importante che ho imparato è che la laurea non definisce il successo.
    Conta la determinazione, la capacità di mettersi in discussione e la voglia di imparare ogni giorno.

    Se hai una buona idea e la grinta per portarla avanti, puoi costruire un business solido anche senza titoli accademici.

    Il business è per chi osa
    Oggi sono qui, a gestire un progetto che amo e che cresce, senza aver mai messo piede in un’aula di economia.
    La strada non è stata facile, ma ogni passo ha costruito la mia esperienza e la mia sicurezza.

    Se anche tu senti di non avere “tutto sulla carta”, ricordati: il vero valore sta nell’azione, non nel titolo.

    #BusinessSenzaLaurea #MentalitàImprenditoriale #FormazioneContinua #CrescitaPersonale #ImprenditoriaDigitale #SuccessoAutentico #LearningByDoing #BrandBuilding #Resilienza #Determinazione
    Tutto quello che ho imparato sul business… senza una laurea in economia Quando ho iniziato il mio percorso nel mondo del business digitale, una cosa era chiara: non avevo una laurea in economia. Né master, né corsi tradizionali. Solo tanta voglia di imparare, sperimentare e mettermi in gioco ogni giorno. 💡 L’esperienza è stata la mia università Ho imparato sul campo, sbagliando, correggendo e migliorando. Ogni errore è stato una lezione preziosa, ogni successo un incoraggiamento a continuare. Questo mi ha insegnato che la teoria senza pratica è poco utile. Il business si costruisce con azioni concrete, adattamento e resilienza. 📊 Le competenze chiave che ho sviluppato Senza un background accademico, ho dovuto sviluppare da sola: -Mentalità imprenditoriale: saper prendere decisioni, rischiare con consapevolezza e pianificare -Gestione finanziaria base: imparare a leggere numeri, budget e margini, anche con l’aiuto di strumenti semplici -Marketing e branding: capire come comunicare il mio valore e costruire una community fedele -Networking: creare relazioni autentiche e collaborazioni strategiche -Capacità di adattamento: aggiornarmi continuamente e sfruttare le nuove opportunità digitali 🤝 Il valore del confronto e della formazione continua Nonostante non abbia una laurea, non ho mai smesso di studiare. Ho seguito corsi online, partecipato a webinar, letto libri e ascoltato podcast. Il confronto con altri imprenditori e professionisti è stato fondamentale per crescere e superare le difficoltà. 🚀 Il mindset che fa la differenza La cosa più importante che ho imparato è che la laurea non definisce il successo. Conta la determinazione, la capacità di mettersi in discussione e la voglia di imparare ogni giorno. Se hai una buona idea e la grinta per portarla avanti, puoi costruire un business solido anche senza titoli accademici. 🔚 Il business è per chi osa Oggi sono qui, a gestire un progetto che amo e che cresce, senza aver mai messo piede in un’aula di economia. La strada non è stata facile, ma ogni passo ha costruito la mia esperienza e la mia sicurezza. Se anche tu senti di non avere “tutto sulla carta”, ricordati: il vero valore sta nell’azione, non nel titolo. #BusinessSenzaLaurea #MentalitàImprenditoriale #FormazioneContinua #CrescitaPersonale #ImprenditoriaDigitale #SuccessoAutentico #LearningByDoing #BrandBuilding #Resilienza #Determinazione
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  • Donne al Comando: Storie di Imprenditrici che Stanno Cambiando il Business in Italia

    In qualità di influencer e imprenditrice digitale, mi trovo spesso ad ascoltare storie. Storie di cambiamenti, di sfide, di sogni trasformati in impresa. Negli ultimi anni, ce n'è una in particolare che sta emergendo con forza e chiarezza: quella delle donne che stanno rivoluzionando il modo di fare business in Italia.

    Sempre più spesso incontro imprenditrici che non solo fondano aziende, ma innovano settori interi. Donne che non chiedono permesso, ma che costruiscono opportunità. Che non si limitano ad adattarsi al mercato, ma che lo trasformano.

    Secondo i dati Unioncamere, le imprese femminili in Italia rappresentano oltre il 22% del totale, con un trend in costante crescita, soprattutto nei settori dell’innovazione, del digitale, dell’artigianato creativo e del sociale. Ma al di là dei numeri, ci sono i volti, le storie, le visioni.

    Ho avuto l’occasione di seguire il percorso di donne come:
    -Elisa, che ha lanciato una startup green nel settore della moda circolare, partendo da una community di Instagram;
    -Marta, che ha lasciato una carriera in finanza per aprire una rete di coworking al femminile in centro Italia;
    -Amina, che sta digitalizzando l’artigianato tradizionale nel Sud Italia grazie all’e-commerce.
    Storie diverse, ma con un filo rosso comune: la capacità di unire empatia, visione e determinazione.

    Anche la mia esperienza personale nasce così: dalla voglia di costruire qualcosa che parlasse alle persone, non solo per ispirare, ma per dare strumenti concreti. Non è sempre facile – inutile negarlo. Ma oggi le imprenditrici italiane non sono più una minoranza silenziosa. Sono una rete viva, attiva, solidale.

    Il concetto di leadership sta cambiando. Oggi non si misura solo in KPI, ma anche in impatto sociale, sostenibilità, cultura aziendale. E su questi fronti, le donne stanno portando un contributo che fa – davvero – la differenza.

    Credo che raccontare queste esperienze non sia solo utile, ma necessario. Perché ogni storia che condividiamo diventa un faro per chi sta ancora decidendo se provarci.

    Sì, questo è il nostro momento. E lo stiamo guidando con consapevolezza, strategia e passione.

    #DonneAlComando #ImprenditoriaFemminile #BusinessAlFemminile #ImpreseItaliane #LeadershipFemminile #DonneCheFannoImpresa #StorieDiSuccesso #InnovazioneAlFemminile #ImpresaConValore #EmpowermentFemminile #ImpresaBiz

    Donne al Comando: Storie di Imprenditrici che Stanno Cambiando il Business in Italia In qualità di influencer e imprenditrice digitale, mi trovo spesso ad ascoltare storie. Storie di cambiamenti, di sfide, di sogni trasformati in impresa. Negli ultimi anni, ce n'è una in particolare che sta emergendo con forza e chiarezza: quella delle donne che stanno rivoluzionando il modo di fare business in Italia. Sempre più spesso incontro imprenditrici che non solo fondano aziende, ma innovano settori interi. Donne che non chiedono permesso, ma che costruiscono opportunità. Che non si limitano ad adattarsi al mercato, ma che lo trasformano. Secondo i dati Unioncamere, le imprese femminili in Italia rappresentano oltre il 22% del totale, con un trend in costante crescita, soprattutto nei settori dell’innovazione, del digitale, dell’artigianato creativo e del sociale. Ma al di là dei numeri, ci sono i volti, le storie, le visioni. Ho avuto l’occasione di seguire il percorso di donne come: -Elisa, che ha lanciato una startup green nel settore della moda circolare, partendo da una community di Instagram; -Marta, che ha lasciato una carriera in finanza per aprire una rete di coworking al femminile in centro Italia; -Amina, che sta digitalizzando l’artigianato tradizionale nel Sud Italia grazie all’e-commerce. Storie diverse, ma con un filo rosso comune: la capacità di unire empatia, visione e determinazione. Anche la mia esperienza personale nasce così: dalla voglia di costruire qualcosa che parlasse alle persone, non solo per ispirare, ma per dare strumenti concreti. Non è sempre facile – inutile negarlo. Ma oggi le imprenditrici italiane non sono più una minoranza silenziosa. Sono una rete viva, attiva, solidale. Il concetto di leadership sta cambiando. Oggi non si misura solo in KPI, ma anche in impatto sociale, sostenibilità, cultura aziendale. E su questi fronti, le donne stanno portando un contributo che fa – davvero – la differenza. Credo che raccontare queste esperienze non sia solo utile, ma necessario. Perché ogni storia che condividiamo diventa un faro per chi sta ancora decidendo se provarci. Sì, questo è il nostro momento. E lo stiamo guidando con consapevolezza, strategia e passione. #DonneAlComando #ImprenditoriaFemminile #BusinessAlFemminile #ImpreseItaliane #LeadershipFemminile #DonneCheFannoImpresa #StorieDiSuccesso #InnovazioneAlFemminile #ImpresaConValore #EmpowermentFemminile #ImpresaBiz
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