• Blog + E-commerce: Perché i Contenuti Fanno Vendere (e Come Scriverli)

    Nel mio percorso nel mondo dell’e-commerce ho scoperto che integrare un blog con il negozio online non è solo una buona pratica, ma una vera strategia vincente per aumentare le vendite. I contenuti aiutano a costruire fiducia, educare il cliente e migliorare il posizionamento su Google.

    Ecco perché credo che un blog ben curato sia un alleato indispensabile e come scrivere contenuti efficaci.

    Perché i Contenuti Fanno Vendere?
    Il blog mi permette di offrire valore gratuito, rispondendo alle domande e ai dubbi dei clienti prima ancora che entrino nel sito per comprare. Questo genera autorevolezza e fidelizzazione. Inoltre, i contenuti ottimizzati aiutano il sito a posizionarsi meglio sui motori di ricerca, portando traffico qualificato e interessato.

    Come Scrivere Contenuti che Vendono
    1. Conoscere il Pubblico
    Prima di scrivere, mi concentro sul target: quali problemi vuole risolvere? Quali informazioni cerca? Questo mi guida a creare articoli rilevanti e utili.

    2. Scegliere Argomenti Strategici
    Affronto temi collegati ai prodotti, come guide all’uso, consigli pratici o trend di settore. Questo crea un legame naturale tra contenuto e prodotto.

    3. Scrivere in Modo Chiaro e Coinvolgente
    Uso un linguaggio semplice, con titoli e paragrafi ben strutturati. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione e facilitare la lettura.

    4. Inserire Call to Action
    Alla fine di ogni articolo, invito il lettore a visitare la pagina prodotto o a iscriversi alla newsletter, trasformando il traffico in potenziali clienti.

    5. Aggiornare i Contenuti
    Mantengo gli articoli sempre aggiornati per restare rilevante sia per i motori di ricerca che per gli utenti.

    Un blog integrato al mio e-commerce non è solo uno spazio di scrittura, ma uno strumento strategico per costruire relazioni durature con i clienti e aumentare le vendite. Investire nella creazione di contenuti di qualità è una scelta che ripaga nel tempo.

    #ContentMarketing #EcommerceStrategy #Blogging #VenditeOnline #ImpresaBiz

    Blog + E-commerce: Perché i Contenuti Fanno Vendere (e Come Scriverli) Nel mio percorso nel mondo dell’e-commerce ho scoperto che integrare un blog con il negozio online non è solo una buona pratica, ma una vera strategia vincente per aumentare le vendite. I contenuti aiutano a costruire fiducia, educare il cliente e migliorare il posizionamento su Google. Ecco perché credo che un blog ben curato sia un alleato indispensabile e come scrivere contenuti efficaci. Perché i Contenuti Fanno Vendere? Il blog mi permette di offrire valore gratuito, rispondendo alle domande e ai dubbi dei clienti prima ancora che entrino nel sito per comprare. Questo genera autorevolezza e fidelizzazione. Inoltre, i contenuti ottimizzati aiutano il sito a posizionarsi meglio sui motori di ricerca, portando traffico qualificato e interessato. Come Scrivere Contenuti che Vendono 1. Conoscere il Pubblico Prima di scrivere, mi concentro sul target: quali problemi vuole risolvere? Quali informazioni cerca? Questo mi guida a creare articoli rilevanti e utili. 2. Scegliere Argomenti Strategici Affronto temi collegati ai prodotti, come guide all’uso, consigli pratici o trend di settore. Questo crea un legame naturale tra contenuto e prodotto. 3. Scrivere in Modo Chiaro e Coinvolgente Uso un linguaggio semplice, con titoli e paragrafi ben strutturati. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione e facilitare la lettura. 4. Inserire Call to Action Alla fine di ogni articolo, invito il lettore a visitare la pagina prodotto o a iscriversi alla newsletter, trasformando il traffico in potenziali clienti. 5. Aggiornare i Contenuti Mantengo gli articoli sempre aggiornati per restare rilevante sia per i motori di ricerca che per gli utenti. Un blog integrato al mio e-commerce non è solo uno spazio di scrittura, ma uno strumento strategico per costruire relazioni durature con i clienti e aumentare le vendite. Investire nella creazione di contenuti di qualità è una scelta che ripaga nel tempo. #ContentMarketing #EcommerceStrategy #Blogging #VenditeOnline #ImpresaBiz
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  • L’importanza del Visual nel Tuo E-commerce: Foto, Video e Impatto Emotivo

    Nel mondo dell’e-commerce, ho capito che l’impatto visivo è spesso la prima vera leva che cattura l’attenzione del cliente e lo spinge ad approfondire l’acquisto. Foto e video non sono solo decorazioni: sono strumenti potenti per trasmettere emozioni, qualità e fiducia.

    Perché Il Visual Conta Così Tanto?
    Quando un cliente non può toccare o provare un prodotto, sono proprio le immagini e i video a fare da “ponte” tra il desiderio e la realtà. Un visual curato aiuta a raccontare la storia del prodotto, il suo utilizzo e i benefici, facilitando la decisione d’acquisto.

    Foto di Qualità: Il Primo Biglietto da Visita
    Non uso mai foto amatoriali. Investo in immagini professionali, luminose e nitide, che mostrano il prodotto da diverse angolazioni e in contesti reali. La varietà di scatti aiuta il cliente a immaginare l’oggetto nella propria vita.

    Video: Il Potere della Dimostrazione
    I video permettono di mostrare il prodotto in azione, spiegare le sue caratteristiche e rispondere a dubbi comuni. Nel mio shop, ho notato che le pagine con video hanno tassi di conversione più alti, perché creano un’esperienza più immersiva e affidabile.

    L’Emozione Come Fattore Decisivo
    Un’immagine ben scelta o un video coinvolgente possono suscitare emozioni che vanno oltre la funzionalità. Io cerco di raccontare con il visual non solo il prodotto, ma anche lo stile di vita o il valore che rappresenta, aiutando il cliente a identificarsi.

    Ottimizzazione per il Mobile
    So che la maggior parte degli utenti naviga da smartphone, quindi le immagini e i video devono essere ottimizzati per schermi piccoli senza perdere qualità o tempi di caricamento.

    Se vuoi che il tuo e-commerce cresca, devi fare del visual un tuo alleato strategico. Investire in foto e video di qualità non è un costo, ma un investimento che paga in conversioni e fidelizzazione.

    #EcommerceVisual #FotoProdotto #VideoMarketing #ImpresaBiz #VenditeOnline #ImpattoEmotivo
    L’importanza del Visual nel Tuo E-commerce: Foto, Video e Impatto Emotivo Nel mondo dell’e-commerce, ho capito che l’impatto visivo è spesso la prima vera leva che cattura l’attenzione del cliente e lo spinge ad approfondire l’acquisto. Foto e video non sono solo decorazioni: sono strumenti potenti per trasmettere emozioni, qualità e fiducia. Perché Il Visual Conta Così Tanto? Quando un cliente non può toccare o provare un prodotto, sono proprio le immagini e i video a fare da “ponte” tra il desiderio e la realtà. Un visual curato aiuta a raccontare la storia del prodotto, il suo utilizzo e i benefici, facilitando la decisione d’acquisto. Foto di Qualità: Il Primo Biglietto da Visita Non uso mai foto amatoriali. Investo in immagini professionali, luminose e nitide, che mostrano il prodotto da diverse angolazioni e in contesti reali. La varietà di scatti aiuta il cliente a immaginare l’oggetto nella propria vita. Video: Il Potere della Dimostrazione I video permettono di mostrare il prodotto in azione, spiegare le sue caratteristiche e rispondere a dubbi comuni. Nel mio shop, ho notato che le pagine con video hanno tassi di conversione più alti, perché creano un’esperienza più immersiva e affidabile. L’Emozione Come Fattore Decisivo Un’immagine ben scelta o un video coinvolgente possono suscitare emozioni che vanno oltre la funzionalità. Io cerco di raccontare con il visual non solo il prodotto, ma anche lo stile di vita o il valore che rappresenta, aiutando il cliente a identificarsi. Ottimizzazione per il Mobile So che la maggior parte degli utenti naviga da smartphone, quindi le immagini e i video devono essere ottimizzati per schermi piccoli senza perdere qualità o tempi di caricamento. Se vuoi che il tuo e-commerce cresca, devi fare del visual un tuo alleato strategico. Investire in foto e video di qualità non è un costo, ma un investimento che paga in conversioni e fidelizzazione. #EcommerceVisual #FotoProdotto #VideoMarketing #ImpresaBiz #VenditeOnline #ImpattoEmotivo
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  • Come Trasformare un Cliente Occasionale in un Cliente Ricorrente

    Nel mio lavoro con l’e-commerce, una delle sfide più interessanti è stata capire come trasformare chi acquista una volta sola in un cliente fedele, che torna più volte nel tempo. Perché so bene che acquisire nuovi clienti costa molto di più che mantenere quelli già acquisiti. Ecco le strategie che ho messo in campo per farlo funzionare davvero.

    1. Offrire un’Eccellente Esperienza d’Acquisto
    Il primo passo è garantire un’esperienza semplice, piacevole e senza intoppi. Dalla navigazione alla consegna, ogni dettaglio conta. Ho sempre curato spedizioni rapide, comunicazioni trasparenti e un servizio clienti disponibile e attento.

    2. Personalizzare la Comunicazione
    Utilizzo l’email marketing per inviare messaggi personalizzati, basati sugli acquisti effettuati o sugli interessi del cliente. Offro suggerimenti di prodotti correlati o offerte esclusive che possono davvero interessare, invece di mandare messaggi generici e poco rilevanti.

    3. Programmi di Fidelizzazione
    Ho introdotto un programma punti e sconti per chi torna a comprare, creando un incentivo concreto a scegliere sempre il mio negozio. La sensazione di “esser premiati” aiuta a costruire un legame più forte.

    4. Chiedere Feedback e Valorizzarlo
    Dopo ogni acquisto, invio una richiesta di recensione e faccio sentire il cliente ascoltato. Quando rispondo personalmente o miglioro qualcosa grazie ai loro suggerimenti, dimostro che il cliente è davvero importante.

    5. Offrire Contenuti di Valore
    Non si tratta solo di vendere, ma anche di educare e ispirare. Invio newsletter con consigli, tutorial o storie legate ai prodotti, mantenendo vivo l’interesse e la connessione con il brand.

    Fare in modo che un cliente occasionale diventi ricorrente non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia integrata e continua. Io ci lavoro ogni giorno, e i risultati in termini di fidelizzazione e fatturato sono la mia migliore conferma.

    #FidelizzazioneClienti #CustomerLoyalty #EcommerceStrategy #ImpresaBiz #VenditeRicorrenti

    Come Trasformare un Cliente Occasionale in un Cliente Ricorrente Nel mio lavoro con l’e-commerce, una delle sfide più interessanti è stata capire come trasformare chi acquista una volta sola in un cliente fedele, che torna più volte nel tempo. Perché so bene che acquisire nuovi clienti costa molto di più che mantenere quelli già acquisiti. Ecco le strategie che ho messo in campo per farlo funzionare davvero. 1. Offrire un’Eccellente Esperienza d’Acquisto Il primo passo è garantire un’esperienza semplice, piacevole e senza intoppi. Dalla navigazione alla consegna, ogni dettaglio conta. Ho sempre curato spedizioni rapide, comunicazioni trasparenti e un servizio clienti disponibile e attento. 2. Personalizzare la Comunicazione Utilizzo l’email marketing per inviare messaggi personalizzati, basati sugli acquisti effettuati o sugli interessi del cliente. Offro suggerimenti di prodotti correlati o offerte esclusive che possono davvero interessare, invece di mandare messaggi generici e poco rilevanti. 3. Programmi di Fidelizzazione Ho introdotto un programma punti e sconti per chi torna a comprare, creando un incentivo concreto a scegliere sempre il mio negozio. La sensazione di “esser premiati” aiuta a costruire un legame più forte. 4. Chiedere Feedback e Valorizzarlo Dopo ogni acquisto, invio una richiesta di recensione e faccio sentire il cliente ascoltato. Quando rispondo personalmente o miglioro qualcosa grazie ai loro suggerimenti, dimostro che il cliente è davvero importante. 5. Offrire Contenuti di Valore Non si tratta solo di vendere, ma anche di educare e ispirare. Invio newsletter con consigli, tutorial o storie legate ai prodotti, mantenendo vivo l’interesse e la connessione con il brand. Fare in modo che un cliente occasionale diventi ricorrente non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia integrata e continua. Io ci lavoro ogni giorno, e i risultati in termini di fidelizzazione e fatturato sono la mia migliore conferma. #FidelizzazioneClienti #CustomerLoyalty #EcommerceStrategy #ImpresaBiz #VenditeRicorrenti
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  • Controllo di Gestione per PMI: 5 Indicatori da Monitorare Ogni Mese

    Noi di impresa.biz sappiamo quanto il controllo di gestione sia fondamentale per il successo e la crescita sostenibile delle PMI. Monitorare regolarmente i dati aziendali permette di prendere decisioni consapevoli, anticipare problemi e cogliere opportunità.

    Ma quali sono gli indicatori davvero essenziali da seguire ogni mese per mantenere il polso della situazione? In questo articolo vi presentiamo i 5 KPI (Key Performance Indicators) che non possono mancare nel cruscotto di controllo di ogni piccola e media impresa.

    1. Margine di Profitto Netto
    Il margine di profitto netto indica la redditività effettiva dell’azienda, ovvero quanto rimane dopo aver coperto tutti i costi, tasse incluse. Monitorarlo mensilmente ci aiuta a capire se le strategie di prezzo e gestione costi stanno funzionando.

    2. Cash Flow Operativo
    Il flusso di cassa generato dalle attività operative è la linfa vitale dell’impresa. Un cash flow positivo garantisce la capacità di far fronte agli impegni finanziari, investire e crescere. Tenerlo sotto controllo evita crisi di liquidità improvvise.

    3. Tasso di Rotazione del Magazzino
    Questo indicatore misura la velocità con cui le scorte vengono vendute e rinnovate. Un tasso troppo basso può significare immobilizzo di capitale e rischio di obsolescenza, mentre un tasso troppo alto può portare a problemi di disponibilità prodotti.

    4. Indice di Soddisfazione del Cliente (CSAT)
    La soddisfazione del cliente è un driver chiave per la crescita e la fidelizzazione. Monitorare il feedback dei clienti attraverso sondaggi o recensioni ci aiuta a migliorare prodotti, servizi e relazioni.

    5. Percentuale di Incassi su Fatturato
    Questo KPI ci mostra quanto fatturato viene effettivamente incassato, indicando l’efficacia nella gestione del credito e dei pagamenti. Un ritardo negli incassi può compromettere la liquidità e la stabilità aziendale.

    Come Utilizzare Questi Indicatori?
    Analisi mensile: Dedichiamo del tempo ogni mese per analizzare i KPI e individuare trend o anomalie.
    -Azioni correttive: Interveniamo prontamente su eventuali criticità.
    -Condivisione: Coinvolgiamo il team per far sì che tutti conoscano gli obiettivi e collaborino per raggiungerli.

    Monitorare regolarmente questi 5 indicatori chiave ci permette di avere una visione chiara e tempestiva della salute aziendale, fondamentale per la crescita e la competitività delle PMI.

    Noi di impresa.biz siamo a disposizione per supportarvi nell’implementazione di sistemi di controllo di gestione semplici ma efficaci, su misura per la vostra realtà.

    #ControlloDiGestione #PMI #KPI #GestioneAziendale #ImpresaBiz #CrescitaSostenibile
    Controllo di Gestione per PMI: 5 Indicatori da Monitorare Ogni Mese Noi di impresa.biz sappiamo quanto il controllo di gestione sia fondamentale per il successo e la crescita sostenibile delle PMI. Monitorare regolarmente i dati aziendali permette di prendere decisioni consapevoli, anticipare problemi e cogliere opportunità. Ma quali sono gli indicatori davvero essenziali da seguire ogni mese per mantenere il polso della situazione? In questo articolo vi presentiamo i 5 KPI (Key Performance Indicators) che non possono mancare nel cruscotto di controllo di ogni piccola e media impresa. 1. Margine di Profitto Netto Il margine di profitto netto indica la redditività effettiva dell’azienda, ovvero quanto rimane dopo aver coperto tutti i costi, tasse incluse. Monitorarlo mensilmente ci aiuta a capire se le strategie di prezzo e gestione costi stanno funzionando. 2. Cash Flow Operativo Il flusso di cassa generato dalle attività operative è la linfa vitale dell’impresa. Un cash flow positivo garantisce la capacità di far fronte agli impegni finanziari, investire e crescere. Tenerlo sotto controllo evita crisi di liquidità improvvise. 3. Tasso di Rotazione del Magazzino Questo indicatore misura la velocità con cui le scorte vengono vendute e rinnovate. Un tasso troppo basso può significare immobilizzo di capitale e rischio di obsolescenza, mentre un tasso troppo alto può portare a problemi di disponibilità prodotti. 4. Indice di Soddisfazione del Cliente (CSAT) La soddisfazione del cliente è un driver chiave per la crescita e la fidelizzazione. Monitorare il feedback dei clienti attraverso sondaggi o recensioni ci aiuta a migliorare prodotti, servizi e relazioni. 5. Percentuale di Incassi su Fatturato Questo KPI ci mostra quanto fatturato viene effettivamente incassato, indicando l’efficacia nella gestione del credito e dei pagamenti. Un ritardo negli incassi può compromettere la liquidità e la stabilità aziendale. Come Utilizzare Questi Indicatori? Analisi mensile: Dedichiamo del tempo ogni mese per analizzare i KPI e individuare trend o anomalie. -Azioni correttive: Interveniamo prontamente su eventuali criticità. -Condivisione: Coinvolgiamo il team per far sì che tutti conoscano gli obiettivi e collaborino per raggiungerli. Monitorare regolarmente questi 5 indicatori chiave ci permette di avere una visione chiara e tempestiva della salute aziendale, fondamentale per la crescita e la competitività delle PMI. Noi di impresa.biz siamo a disposizione per supportarvi nell’implementazione di sistemi di controllo di gestione semplici ma efficaci, su misura per la vostra realtà. #ControlloDiGestione #PMI #KPI #GestioneAziendale #ImpresaBiz #CrescitaSostenibile
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  • 14 Idee Imprenditoriali per un 2025 di Successo
    Inizia il tuo business con idee concrete, moderne e scalabili.

    Il 2025 è l’anno ideale per mettersi in gioco e dare forma a un progetto imprenditoriale innovativo. Le tecnologie digitali, il lavoro ibrido e la crescente attenzione alla sostenibilità stanno aprendo nuovi scenari per chi desidera avviare un’attività indipendente.

    Noi di impresa.biz abbiamo selezionato 14 idee imprenditoriali vincenti, pensate per un contesto in continua evoluzione, tra online e offline, prodotti e servizi, innovazione e impatto.

    1. Vendita di Prodotti Digitali
    Guide, eBook, template, preset, corsi: i prodotti digitali sono scalabili, automatizzabili e richiedono costi di produzione bassissimi. Ideale per chi ha competenze creative o tecniche da monetizzare.
    2. Creazione di Corsi Online (Microlearning)
    Sempre più persone vogliono imparare in fretta, ovunque. Se sei esperto in un settore (marketing, design, lingue, cucina, ecc.), puoi creare mini-corsi da vendere su piattaforme come Udemy, Teachable o direttamente sul tuo sito.
    3. Consulenza su LinkedIn o Personal Branding
    Con l’esplosione del networking digitale, molte persone cercano supporto per migliorare il proprio profilo LinkedIn, sviluppare una strategia di contenuti o costruire un brand personale. Un’opportunità per freelance esperti di comunicazione.
    4. E-commerce di Nicchia
    Dal food biologico ai prodotti per animali, dai gadget tech all’home fitness: vendere online non è mai stato così accessibile. Meglio partire con un focus molto specifico e costruire una community fedele.
    5. Servizi di Copywriting e Content Creation
    Le aziende hanno fame di contenuti di qualità. Se sai scrivere bene o creare contenuti visivi, puoi offrire i tuoi servizi in outsourcing a brand, agenzie o e-commerce.
    6. Gestione Social Media per PMI
    Molte piccole imprese non hanno le competenze o il tempo per gestire i loro social. Creare una micro-agenzia che gestisce Instagram, Facebook o TikTok per artigiani, ristoratori o freelance può essere un business solido e ricorrente.
    7. Dropshipping Etico o Locale
    Il dropshipping tradizionale sta evolvendo. Le nuove tendenze premiano chi lavora con fornitori etici, prodotti eco-friendly o produttori locali. Meno margini, ma più brand loyalty.
    8. Virtual Assistant o Segreteria Digitale
    Professione in grande crescita. Un’assistente virtuale può occuparsi di customer care, agenda, fatture, email, marketing. Perfetto per chi ama l’organizzazione e il multitasking.
    9. Abbonamenti a Prodotti o Servizi
    Box mensili di caffè, prodotti beauty, gadget tech o esperienze digitali (newsletter premium, podcast a pagamento) offrono entrate ricorrenti e fidelizzazione.
    10. Coaching (Professionale o Life)
    Un settore in espansione. Se hai esperienza in un campo (carriera, relazioni, gestione del tempo, leadership), puoi offrire sessioni individuali o percorsi strutturati.
    11. Green Business o Servizi per la Sostenibilità
    Servizi di consulenza ESG, vendita di prodotti riciclati, moda circolare, packaging compostabili: la sostenibilità non è più un’opzione, ma un valore chiave per le nuove generazioni.
    12. Digital PR & Influencer Marketing per PMI
    Le PMI spesso ignorano il potenziale dell’influencer marketing locale o micro. Puoi fare da ponte tra brand e content creator, creando campagne su misura.
    13. Servizi per il Benessere Digitale
    Dalla creazione di app per la gestione del tempo alla formazione per lavorare in modo sano online: il digital wellness è un trend emergente, specie tra i professionisti iperconnessi.
    14. Creazione di NFT Utility o Community Token
    Nel Web3, chi crea valore può monetizzarlo tramite token digitali. Non si parla più solo di arte NFT, ma di accesso a community esclusive, corsi o eventi attraverso la blockchain.

    Il 2025 sarà l’anno delle idee pratiche, digitali e ad alto impatto. Che tu voglia partire da solo o costruire un team, il momento giusto per iniziare è ora.

    Noi di impresa.biz siamo qui per darti ispirazione, strumenti e strategie. Non è più il tempo di aspettare. È il tempo di creare.

    #IdeeDiBusiness2025 #ImprenditoriaModerna #ProdottiDigitali #StartUpItalia #BusinessDigitale #EcommerceDiNicchia #DonneInBusiness #ImpresaBiz
    14 Idee Imprenditoriali per un 2025 di Successo Inizia il tuo business con idee concrete, moderne e scalabili. Il 2025 è l’anno ideale per mettersi in gioco e dare forma a un progetto imprenditoriale innovativo. Le tecnologie digitali, il lavoro ibrido e la crescente attenzione alla sostenibilità stanno aprendo nuovi scenari per chi desidera avviare un’attività indipendente. Noi di impresa.biz abbiamo selezionato 14 idee imprenditoriali vincenti, pensate per un contesto in continua evoluzione, tra online e offline, prodotti e servizi, innovazione e impatto. 1. Vendita di Prodotti Digitali Guide, eBook, template, preset, corsi: i prodotti digitali sono scalabili, automatizzabili e richiedono costi di produzione bassissimi. Ideale per chi ha competenze creative o tecniche da monetizzare. 2. Creazione di Corsi Online (Microlearning) Sempre più persone vogliono imparare in fretta, ovunque. Se sei esperto in un settore (marketing, design, lingue, cucina, ecc.), puoi creare mini-corsi da vendere su piattaforme come Udemy, Teachable o direttamente sul tuo sito. 3. Consulenza su LinkedIn o Personal Branding Con l’esplosione del networking digitale, molte persone cercano supporto per migliorare il proprio profilo LinkedIn, sviluppare una strategia di contenuti o costruire un brand personale. Un’opportunità per freelance esperti di comunicazione. 4. E-commerce di Nicchia Dal food biologico ai prodotti per animali, dai gadget tech all’home fitness: vendere online non è mai stato così accessibile. Meglio partire con un focus molto specifico e costruire una community fedele. 5. Servizi di Copywriting e Content Creation Le aziende hanno fame di contenuti di qualità. Se sai scrivere bene o creare contenuti visivi, puoi offrire i tuoi servizi in outsourcing a brand, agenzie o e-commerce. 6. Gestione Social Media per PMI Molte piccole imprese non hanno le competenze o il tempo per gestire i loro social. Creare una micro-agenzia che gestisce Instagram, Facebook o TikTok per artigiani, ristoratori o freelance può essere un business solido e ricorrente. 7. Dropshipping Etico o Locale Il dropshipping tradizionale sta evolvendo. Le nuove tendenze premiano chi lavora con fornitori etici, prodotti eco-friendly o produttori locali. Meno margini, ma più brand loyalty. 8. Virtual Assistant o Segreteria Digitale Professione in grande crescita. Un’assistente virtuale può occuparsi di customer care, agenda, fatture, email, marketing. Perfetto per chi ama l’organizzazione e il multitasking. 9. Abbonamenti a Prodotti o Servizi Box mensili di caffè, prodotti beauty, gadget tech o esperienze digitali (newsletter premium, podcast a pagamento) offrono entrate ricorrenti e fidelizzazione. 10. Coaching (Professionale o Life) Un settore in espansione. Se hai esperienza in un campo (carriera, relazioni, gestione del tempo, leadership), puoi offrire sessioni individuali o percorsi strutturati. 11. Green Business o Servizi per la Sostenibilità Servizi di consulenza ESG, vendita di prodotti riciclati, moda circolare, packaging compostabili: la sostenibilità non è più un’opzione, ma un valore chiave per le nuove generazioni. 12. Digital PR & Influencer Marketing per PMI Le PMI spesso ignorano il potenziale dell’influencer marketing locale o micro. Puoi fare da ponte tra brand e content creator, creando campagne su misura. 13. Servizi per il Benessere Digitale Dalla creazione di app per la gestione del tempo alla formazione per lavorare in modo sano online: il digital wellness è un trend emergente, specie tra i professionisti iperconnessi. 14. Creazione di NFT Utility o Community Token Nel Web3, chi crea valore può monetizzarlo tramite token digitali. Non si parla più solo di arte NFT, ma di accesso a community esclusive, corsi o eventi attraverso la blockchain. Il 2025 sarà l’anno delle idee pratiche, digitali e ad alto impatto. Che tu voglia partire da solo o costruire un team, il momento giusto per iniziare è ora. Noi di impresa.biz siamo qui per darti ispirazione, strumenti e strategie. Non è più il tempo di aspettare. È il tempo di creare. #IdeeDiBusiness2025 #ImprenditoriaModerna #ProdottiDigitali #StartUpItalia #BusinessDigitale #EcommerceDiNicchia #DonneInBusiness #ImpresaBiz
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  • Le 5 tecnologie che stanno rivoluzionando il modo di fare impresa nel 2025

    Lavorando nel digitale ogni giorno, vedo come la tecnologia non smetta mai di evolversi, portando con sé nuove opportunità e sfide. Nel 2025, alcune tecnologie stanno davvero cambiando il modo in cui facciamo impresa — e non solo per chi è nel tech, ma per tutte le realtà, grandi o piccole.

    Ecco le 5 tecnologie che, secondo me, stanno rivoluzionando il business oggi.

    1. Intelligenza Artificiale (AI) e automazione
    L’AI non è più fantascienza: oggi ci aiuta a migliorare il servizio clienti con chatbot intelligenti, a personalizzare offerte, a ottimizzare i processi e a prendere decisioni più rapide basate sui dati.
    Automatizzare attività ripetitive mi ha permesso di dedicare più tempo a ciò che conta davvero.

    2. Cloud computing
    Il cloud ha abbattuto le barriere di spazio e tempo.
    Ora posso lavorare ovunque, avere accesso ai miei dati e strumenti in modo sicuro e collaborare con il team in tempo reale, senza limiti geografici.

    3. E-commerce evoluto e omnicanalità
    Non basta più vendere online: bisogna creare esperienze d’acquisto fluide, integrate tra negozio fisico, sito web, social e app.
    La tecnologia permette di seguire il cliente in ogni fase, aumentando la fidelizzazione e le vendite.

    4. Big Data e analytics
    I dati sono il nuovo petrolio, ma senza strumenti giusti restano inutilizzati.
    Oggi posso analizzare grandi quantità di informazioni per capire meglio il mercato, anticipare tendenze e migliorare la mia strategia.

    5. Sicurezza informatica avanzata
    Con la digitalizzazione cresce anche il rischio di attacchi informatici.
    Proteggere dati e sistemi è diventato prioritario per garantire fiducia a clienti e partner.

    Queste tecnologie non sono solo “di moda”: sono leve concrete per chi vuole innovare, crescere e restare competitivo.
    Il futuro dell’impresa è digitale, e chi saprà integrarle al meglio nel proprio lavoro avrà un vantaggio decisivo.

    #tecnologia2025 #innovazione #impresa4.0 #intelligenzaartificiale #cloudcomputing #bigdata #ecommerce #sicurezzainformatica #digitaltransformation #businessdigital

    Le 5 tecnologie che stanno rivoluzionando il modo di fare impresa nel 2025 Lavorando nel digitale ogni giorno, vedo come la tecnologia non smetta mai di evolversi, portando con sé nuove opportunità e sfide. Nel 2025, alcune tecnologie stanno davvero cambiando il modo in cui facciamo impresa — e non solo per chi è nel tech, ma per tutte le realtà, grandi o piccole. Ecco le 5 tecnologie che, secondo me, stanno rivoluzionando il business oggi. 1. Intelligenza Artificiale (AI) e automazione L’AI non è più fantascienza: oggi ci aiuta a migliorare il servizio clienti con chatbot intelligenti, a personalizzare offerte, a ottimizzare i processi e a prendere decisioni più rapide basate sui dati. Automatizzare attività ripetitive mi ha permesso di dedicare più tempo a ciò che conta davvero. 2. Cloud computing Il cloud ha abbattuto le barriere di spazio e tempo. Ora posso lavorare ovunque, avere accesso ai miei dati e strumenti in modo sicuro e collaborare con il team in tempo reale, senza limiti geografici. 3. E-commerce evoluto e omnicanalità Non basta più vendere online: bisogna creare esperienze d’acquisto fluide, integrate tra negozio fisico, sito web, social e app. La tecnologia permette di seguire il cliente in ogni fase, aumentando la fidelizzazione e le vendite. 4. Big Data e analytics I dati sono il nuovo petrolio, ma senza strumenti giusti restano inutilizzati. Oggi posso analizzare grandi quantità di informazioni per capire meglio il mercato, anticipare tendenze e migliorare la mia strategia. 5. Sicurezza informatica avanzata Con la digitalizzazione cresce anche il rischio di attacchi informatici. Proteggere dati e sistemi è diventato prioritario per garantire fiducia a clienti e partner. Queste tecnologie non sono solo “di moda”: sono leve concrete per chi vuole innovare, crescere e restare competitivo. Il futuro dell’impresa è digitale, e chi saprà integrarle al meglio nel proprio lavoro avrà un vantaggio decisivo. #tecnologia2025 #innovazione #impresa4.0 #intelligenzaartificiale #cloudcomputing #bigdata #ecommerce #sicurezzainformatica #digitaltransformation #businessdigital
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  • Come misurare l’impatto della digitalizzazione sul tuo business online

    Nel mio lavoro nell’e-commerce, una delle domande che mi sono posto spesso è: “Tutto questo investimento in strumenti digitali sta davvero facendo la differenza?”
    La verità è che digitalizzare non basta: bisogna anche sapere come misurare l’impatto reale sul business.

    E no, non parlo solo di fatturato. Ci sono indicatori molto più precisi per capire se la digitalizzazione sta funzionando davvero.

    1. Efficienza operativa: meno tempo, meno errori
    Uno dei primi effetti tangibili della digitalizzazione è la semplificazione dei processi.
    Io, ad esempio, ho ridotto drasticamente:
    -il tempo per gestire gli ordini
    -gli errori nelle fatture
    -le telefonate interne per avere informazioni

    KPI da monitorare:
    -Tempo medio di evasione ordini
    -Numero di errori manuali (resoconti, spedizioni errate, ecc.)
    -Tempo medio per rispondere a un cliente

    2. Customer experience: più velocità, più soddisfazione
    Grazie a strumenti digitali (CRM, chatbot, automazioni), siamo riusciti a offrire un’esperienza molto più fluida ai clienti.
    Questo si traduce in:
    -più recensioni positive
    -meno richieste al supporto
    -più fidelizzazione

    KPI da monitorare:
    -NPS (Net Promoter Score)
    -Tasso di abbandono carrello
    -Tasso di fidelizzazione / riacquisto
    -Tempi di risposta al cliente

    3. Performance di vendita: dati chiari, decisioni migliori
    Con la digitalizzazione, ho finalmente iniziato a prendere decisioni basate su dati concreti, non su intuizioni.
    Capire quali prodotti performano meglio, quali campagne convertono, quali canali funzionano è stato un enorme passo avanti.

    KPI da monitorare:
    -Conversion rate per canale
    -ROI delle campagne marketing
    -Valore medio dell’ordine (AOV)
    -Costo acquisizione cliente (CAC)

    4. Gestione integrata: meno caos, più controllo
    Quando tutti i sistemi (sito, gestionale, magazzino, spedizioni) parlano tra loro, il lavoro è più fluido.
    Questo ha ridotto le comunicazioni frammentate, migliorato la tracciabilità degli ordini e alleggerito i carichi di lavoro.

    KPI da monitorare:
    -Numero di operazioni automatizzate
    -Tempo medio per aggiornare il catalogo
    -Scorte sincronizzate vs. errori di inventario

    Misurare l’impatto della digitalizzazione è fondamentale per capire cosa funziona, cosa va migliorato e dove investire.
    Nel mio caso, è stato proprio analizzando questi dati che ho potuto ottimizzare il business e fare scelte più consapevoli.

    Digitalizzare senza misurare è come guidare a fari spenti: si va avanti, ma alla cieca.
    Con i dati giusti, invece, si può crescere con sicurezza e strategia.

    #digitalizzazione #misurazionedati #KPI #ecommerceitalia #businessdigitale #efficienzaaziendale #marketingdata #CRM #customerexperience #automatizzazione #analisiweb #ROI #digitalstrategy #datadriven
    Come misurare l’impatto della digitalizzazione sul tuo business online Nel mio lavoro nell’e-commerce, una delle domande che mi sono posto spesso è: “Tutto questo investimento in strumenti digitali sta davvero facendo la differenza?” La verità è che digitalizzare non basta: bisogna anche sapere come misurare l’impatto reale sul business. E no, non parlo solo di fatturato. Ci sono indicatori molto più precisi per capire se la digitalizzazione sta funzionando davvero. 1. Efficienza operativa: meno tempo, meno errori Uno dei primi effetti tangibili della digitalizzazione è la semplificazione dei processi. Io, ad esempio, ho ridotto drasticamente: -il tempo per gestire gli ordini -gli errori nelle fatture -le telefonate interne per avere informazioni 👉 KPI da monitorare: -Tempo medio di evasione ordini -Numero di errori manuali (resoconti, spedizioni errate, ecc.) -Tempo medio per rispondere a un cliente 2. Customer experience: più velocità, più soddisfazione Grazie a strumenti digitali (CRM, chatbot, automazioni), siamo riusciti a offrire un’esperienza molto più fluida ai clienti. Questo si traduce in: -più recensioni positive -meno richieste al supporto -più fidelizzazione 👉 KPI da monitorare: -NPS (Net Promoter Score) -Tasso di abbandono carrello -Tasso di fidelizzazione / riacquisto -Tempi di risposta al cliente 3. Performance di vendita: dati chiari, decisioni migliori Con la digitalizzazione, ho finalmente iniziato a prendere decisioni basate su dati concreti, non su intuizioni. Capire quali prodotti performano meglio, quali campagne convertono, quali canali funzionano è stato un enorme passo avanti. 👉 KPI da monitorare: -Conversion rate per canale -ROI delle campagne marketing -Valore medio dell’ordine (AOV) -Costo acquisizione cliente (CAC) 4. Gestione integrata: meno caos, più controllo Quando tutti i sistemi (sito, gestionale, magazzino, spedizioni) parlano tra loro, il lavoro è più fluido. Questo ha ridotto le comunicazioni frammentate, migliorato la tracciabilità degli ordini e alleggerito i carichi di lavoro. 👉 KPI da monitorare: -Numero di operazioni automatizzate -Tempo medio per aggiornare il catalogo -Scorte sincronizzate vs. errori di inventario Misurare l’impatto della digitalizzazione è fondamentale per capire cosa funziona, cosa va migliorato e dove investire. Nel mio caso, è stato proprio analizzando questi dati che ho potuto ottimizzare il business e fare scelte più consapevoli. Digitalizzare senza misurare è come guidare a fari spenti: si va avanti, ma alla cieca. Con i dati giusti, invece, si può crescere con sicurezza e strategia. #digitalizzazione #misurazionedati #KPI #ecommerceitalia #businessdigitale #efficienzaaziendale #marketingdata #CRM #customerexperience #automatizzazione #analisiweb #ROI #digitalstrategy #datadriven
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  • 1. Digitalizzare per integrare i canali
    Digitalizzare un’azienda vuol dire prima di tutto far comunicare tra loro sistemi, dati e processi. Questo è essenziale per costruire un’esperienza omnicanale, dove il cliente passa senza soluzione di continuità dal negozio fisico allo shop online, dalle app ai social media, senza perdere informazioni o qualità nel servizio.

    2. Omnicanalità come strategia centrata sul cliente
    L’omnicanalità non è solo vendere su più canali, ma offrire un’esperienza coerente e personalizzata, indipendentemente dal punto di contatto. La digitalizzazione consente di raccogliere dati da ogni canale e usarli per:
    -personalizzare offerte e comunicazioni
    -gestire ordini e resi in modo integrato
    -rispondere rapidamente ai bisogni del cliente

    3. Tecnologie che abilitano omnicanalità
    Sistemi ERP, CRM, CMS integrati, piattaforme di marketing automation e analytics sono la spina dorsale tecnologica che permette l’omnicanalità. Digitalizzare significa adottare queste tecnologie e farle lavorare insieme senza silos informativi.

    4. Benefici concreti per l’azienda e il cliente
    L’integrazione digitale e omnicanale migliora:
    -la soddisfazione del cliente
    -la fidelizzazione
    -l’efficienza operativa
    -la capacità di innovare

    Nel mio lavoro, ho visto come queste due dimensioni si alimentano a vicenda per creare un vantaggio competitivo sostenibile.

    Digitalizzazione e omnicanalità non possono più essere viste come scelte separate. Sono due facce della stessa medaglia, indispensabili per chi vuole crescere nel mercato digitale e offrire un’esperienza cliente di livello superiore.

    #digitalizzazione #omnicanalità #ecommerceitalia #customerexperience #integrazione #tecnologiedigitali #marketingdigitale #businessdigitale #innovazione #retaildigitale #digitaltransformation

    1. Digitalizzare per integrare i canali Digitalizzare un’azienda vuol dire prima di tutto far comunicare tra loro sistemi, dati e processi. Questo è essenziale per costruire un’esperienza omnicanale, dove il cliente passa senza soluzione di continuità dal negozio fisico allo shop online, dalle app ai social media, senza perdere informazioni o qualità nel servizio. 2. Omnicanalità come strategia centrata sul cliente L’omnicanalità non è solo vendere su più canali, ma offrire un’esperienza coerente e personalizzata, indipendentemente dal punto di contatto. La digitalizzazione consente di raccogliere dati da ogni canale e usarli per: -personalizzare offerte e comunicazioni -gestire ordini e resi in modo integrato -rispondere rapidamente ai bisogni del cliente 3. Tecnologie che abilitano omnicanalità Sistemi ERP, CRM, CMS integrati, piattaforme di marketing automation e analytics sono la spina dorsale tecnologica che permette l’omnicanalità. Digitalizzare significa adottare queste tecnologie e farle lavorare insieme senza silos informativi. 4. Benefici concreti per l’azienda e il cliente L’integrazione digitale e omnicanale migliora: -la soddisfazione del cliente -la fidelizzazione -l’efficienza operativa -la capacità di innovare Nel mio lavoro, ho visto come queste due dimensioni si alimentano a vicenda per creare un vantaggio competitivo sostenibile. Digitalizzazione e omnicanalità non possono più essere viste come scelte separate. Sono due facce della stessa medaglia, indispensabili per chi vuole crescere nel mercato digitale e offrire un’esperienza cliente di livello superiore. #digitalizzazione #omnicanalità #ecommerceitalia #customerexperience #integrazione #tecnologiedigitali #marketingdigitale #businessdigitale #innovazione #retaildigitale #digitaltransformation
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  • Strategie di marketing umano: perché l’empatia vende più della pubblicità

    Noi di impresa.biz lo diciamo spesso: oggi non basta vendere un buon prodotto, bisogna farsi scegliere come persone.
    La comunicazione “urlata” dei vecchi spot non funziona più. In un’epoca di sovraccarico informativo, vince chi sa ascoltare, capire e connettersi davvero con il cliente.

    Questa è la base del marketing umano, un approccio che ci ha insegnato che l’empatia vale più di mille tecnicismi pubblicitari.

    Cos’è il marketing umano?
    È una strategia che mette le persone al centro: prima ancora del prodotto, viene la relazione.
    Non si tratta solo di emozionare, ma di:
    -Comprendere davvero i bisogni del cliente
    -Comunicare con sincerità e trasparenza
    -Costruire relazioni di lungo termine, non solo transazioni
    Il marketing umano non è soft: è strategico. Perché quando una persona si sente compresa, si fida. E la fiducia… vende.

    Perché l’empatia è un vantaggio competitivo
    Abbiamo imparato che le persone comprano per motivi emotivi e giustificano con la logica.
    Ecco perché un post scritto con il cuore può ottenere più conversioni di un’inserzione super tecnica.

    Empatia significa:
    -Usare il linguaggio del cliente, non il nostro gergo aziendale
    -Capire le sue paure e aspettative
    -Rispondere in modo umano, non automatizzato
    -Saper dire “non fa per te” quando serve, con onestà
    Questo approccio costruisce fidelizzazione vera.

    Come applichiamo il marketing umano
    -Ascolto attivo
    Leggiamo davvero i commenti, chiediamo feedback e li trasformiamo in azioni concrete.
    -Storie autentiche
    Usiamo storytelling, ma senza sovrastrutture. Le storie dei clienti, dei collaboratori e dell’azienda sono il contenuto più potente.
    -Tone of voice umano
    Sui social, nelle mail e anche nei preventivi: parliamo come persone, non come “azienda impersonale”.
    -Coinvolgimento del team
    Il marketing non è solo del reparto marketing: ognuno, in azienda, comunica. Dal customer care al magazzino.
    -Presenza empatica sui canali digitali
    Non solo contenuti promozionali, ma anche consigli, supporto e contenuti utili. Mostrare il “dietro le quinte” crea connessione.

    I risultati?
    Abbiamo visto:
    -Aumento dell’engagement e del passaparola
    -Clienti più fedeli, anche a fronte di prezzi più alti
    -Minori resi e reclami
    -Relazioni professionali più sane e durature
    L’empatia non si misura solo in like, ma in qualità della relazione e valore generato nel tempo.

    Il marketing umano non è una moda: è un ritorno alle origini, potenziato dagli strumenti digitali.
    Noi di impresa.biz lo adottiamo ogni giorno, perché crediamo che mettere le persone al centro non sia buonismo… ma buon business.

    #marketingumano #empatia #PMI #brandingemotivo #comunicazioneautentica #impresa.biz #customerexperience #marketingetico #fiducia #storytellingaziendale

    Strategie di marketing umano: perché l’empatia vende più della pubblicità Noi di impresa.biz lo diciamo spesso: oggi non basta vendere un buon prodotto, bisogna farsi scegliere come persone. La comunicazione “urlata” dei vecchi spot non funziona più. In un’epoca di sovraccarico informativo, vince chi sa ascoltare, capire e connettersi davvero con il cliente. Questa è la base del marketing umano, un approccio che ci ha insegnato che l’empatia vale più di mille tecnicismi pubblicitari. Cos’è il marketing umano? È una strategia che mette le persone al centro: prima ancora del prodotto, viene la relazione. Non si tratta solo di emozionare, ma di: -Comprendere davvero i bisogni del cliente -Comunicare con sincerità e trasparenza -Costruire relazioni di lungo termine, non solo transazioni 💬 Il marketing umano non è soft: è strategico. Perché quando una persona si sente compresa, si fida. E la fiducia… vende. Perché l’empatia è un vantaggio competitivo Abbiamo imparato che le persone comprano per motivi emotivi e giustificano con la logica. Ecco perché un post scritto con il cuore può ottenere più conversioni di un’inserzione super tecnica. Empatia significa: -Usare il linguaggio del cliente, non il nostro gergo aziendale -Capire le sue paure e aspettative -Rispondere in modo umano, non automatizzato -Saper dire “non fa per te” quando serve, con onestà 👉 Questo approccio costruisce fidelizzazione vera. Come applichiamo il marketing umano -Ascolto attivo Leggiamo davvero i commenti, chiediamo feedback e li trasformiamo in azioni concrete. -Storie autentiche Usiamo storytelling, ma senza sovrastrutture. Le storie dei clienti, dei collaboratori e dell’azienda sono il contenuto più potente. -Tone of voice umano Sui social, nelle mail e anche nei preventivi: parliamo come persone, non come “azienda impersonale”. -Coinvolgimento del team Il marketing non è solo del reparto marketing: ognuno, in azienda, comunica. Dal customer care al magazzino. -Presenza empatica sui canali digitali Non solo contenuti promozionali, ma anche consigli, supporto e contenuti utili. Mostrare il “dietro le quinte” crea connessione. I risultati? Abbiamo visto: -Aumento dell’engagement e del passaparola -Clienti più fedeli, anche a fronte di prezzi più alti -Minori resi e reclami -Relazioni professionali più sane e durature 💡 L’empatia non si misura solo in like, ma in qualità della relazione e valore generato nel tempo. Il marketing umano non è una moda: è un ritorno alle origini, potenziato dagli strumenti digitali. Noi di impresa.biz lo adottiamo ogni giorno, perché crediamo che mettere le persone al centro non sia buonismo… ma buon business. #marketingumano #empatia #PMI #brandingemotivo #comunicazioneautentica #impresa.biz #customerexperience #marketingetico #fiducia #storytellingaziendale
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  • Digital marketing per PMI: da dove iniziare (e cosa evitare)

    Se c'è una cosa che ho imparato gestendo il mio e-commerce da solo, è che nel digital marketing non serve fare tutto, ma fare bene ciò che conta. All’inizio ero ovunque: mille post, mille tool, mille promesse di crescita. Poi ho capito che per una piccola impresa il vero rischio è perdersi nella confusione.
    Ecco da dove ti consiglio di partire (e cosa invece lascerei subito da parte).

    Da dove iniziare davvero
    1. Obiettivi chiari e semplici
    Prima di pensare a Instagram o SEO, chiediti: cosa vuoi ottenere? Più vendite? Più contatti? Più brand awareness?
    Io ho iniziato con un obiettivo solo: aumentare le vendite dirette sul sito. Questo mi ha aiutato a scegliere strumenti e canali in linea.

    2. Sito ottimizzato e chiaro
    Il sito è casa tua. Non ti serve una mega-agency, ma chiarezza e semplicità:
    -Foto belle e coerenti
    -Schede prodotto esaustive
    -Call to action visibili

    Checkout veloce
    Spesso vedo e-commerce pieni di animazioni e pop-up… ma poi non si capisce dove cliccare per acquistare.

    3. Una sola piattaforma social, fatta bene
    Io ho scelto Instagram, perché il mio prodotto è molto visivo. Ho imparato a raccontare storie, mostrare il dietro le quinte e parlare in modo autentico.
    Meglio una piattaforma curata che quattro gestite male.

    4. Newsletter: ancora (e sempre) efficace
    Non ho mai smesso di usare l’email marketing. È economico, personale, e funziona.
    Con una semplice automazione post-acquisto, ho aumentato la fidelizzazione del 25%. E tutto senza spendere un euro in Ads.

    Cosa evitare (soprattutto all'inizio)
    Fare Ads senza strategia
    Ho buttato soldi in campagne “a caso”. Facebook Ads può sembrare facile, ma se non imposti bene target, obiettivo e creatività, sprechi tutto.
    Meglio aspettare di avere almeno un po’ di dati.

    Inseguire le mode
    Ogni anno esce “la nuova tendenza”: TikTok, AI, live streaming, metaverso...
    Se non hai tempo o budget per farlo bene, non seguire la moda: segui il tuo cliente.

    Fare tutto da soli senza formarsi
    Pensavo di sapere tutto perché avevo visto tre webinar. Errore.
    Ho deciso di dedicare 1 ora a settimana alla formazione, da fonti serie. Anche questo è marketing: imparare a farlo meglio.

    Il mio consiglio per chi parte ora
    Non ti servono 10 strumenti. Parti da un messaggio chiaro, un sito che funziona e una comunicazione autentica. I grandi numeri arriveranno, ma servono strategie piccole, concrete e costanti.

    Il digital marketing per una PMI non deve essere complicato. Deve essere sostenibile, misurabile e coerente.
    Non pensare in grande: pensa in modo giusto. Ogni passo fatto bene vale più di mille azioni confuse.

    #digitalmarketing #pmiitalia #marketingdigitale #ecommerceitalia #strategiadigital #piccoleimprese #marketingperartigiani #vendereonline #newslettermarketing #socialmediapermarchi #businessonline #marketingconsapevole #brandingdigitale

    Digital marketing per PMI: da dove iniziare (e cosa evitare) Se c'è una cosa che ho imparato gestendo il mio e-commerce da solo, è che nel digital marketing non serve fare tutto, ma fare bene ciò che conta. All’inizio ero ovunque: mille post, mille tool, mille promesse di crescita. Poi ho capito che per una piccola impresa il vero rischio è perdersi nella confusione. Ecco da dove ti consiglio di partire (e cosa invece lascerei subito da parte). ✅ Da dove iniziare davvero 1. Obiettivi chiari e semplici Prima di pensare a Instagram o SEO, chiediti: cosa vuoi ottenere? Più vendite? Più contatti? Più brand awareness? Io ho iniziato con un obiettivo solo: aumentare le vendite dirette sul sito. Questo mi ha aiutato a scegliere strumenti e canali in linea. 2. Sito ottimizzato e chiaro Il sito è casa tua. Non ti serve una mega-agency, ma chiarezza e semplicità: -Foto belle e coerenti -Schede prodotto esaustive -Call to action visibili Checkout veloce Spesso vedo e-commerce pieni di animazioni e pop-up… ma poi non si capisce dove cliccare per acquistare. 3. Una sola piattaforma social, fatta bene Io ho scelto Instagram, perché il mio prodotto è molto visivo. Ho imparato a raccontare storie, mostrare il dietro le quinte e parlare in modo autentico. Meglio una piattaforma curata che quattro gestite male. 4. Newsletter: ancora (e sempre) efficace Non ho mai smesso di usare l’email marketing. È economico, personale, e funziona. Con una semplice automazione post-acquisto, ho aumentato la fidelizzazione del 25%. E tutto senza spendere un euro in Ads. ❌ Cosa evitare (soprattutto all'inizio) 🔥 Fare Ads senza strategia Ho buttato soldi in campagne “a caso”. Facebook Ads può sembrare facile, ma se non imposti bene target, obiettivo e creatività, sprechi tutto. Meglio aspettare di avere almeno un po’ di dati. 🎯 Inseguire le mode Ogni anno esce “la nuova tendenza”: TikTok, AI, live streaming, metaverso... Se non hai tempo o budget per farlo bene, non seguire la moda: segui il tuo cliente. ⚠️ Fare tutto da soli senza formarsi Pensavo di sapere tutto perché avevo visto tre webinar. Errore. Ho deciso di dedicare 1 ora a settimana alla formazione, da fonti serie. Anche questo è marketing: imparare a farlo meglio. 💡 Il mio consiglio per chi parte ora Non ti servono 10 strumenti. Parti da un messaggio chiaro, un sito che funziona e una comunicazione autentica. I grandi numeri arriveranno, ma servono strategie piccole, concrete e costanti. ✍️ Il digital marketing per una PMI non deve essere complicato. Deve essere sostenibile, misurabile e coerente. Non pensare in grande: pensa in modo giusto. Ogni passo fatto bene vale più di mille azioni confuse. #digitalmarketing #pmiitalia #marketingdigitale #ecommerceitalia #strategiadigital #piccoleimprese #marketingperartigiani #vendereonline #newslettermarketing #socialmediapermarchi #businessonline #marketingconsapevole #brandingdigitale
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