• Test A/B: cosa ho imparato testando il mio checkout

    Quando ho iniziato a lavorare sul mio shop online, pensavo che il checkout fosse solo una formalità: “Metto il carrello, qualche campo da compilare e via”.
    Poi ho deciso di fare un test A/B per capire se potevo migliorare davvero il tasso di conversione.

    Ed è stata una rivelazione.

    Ecco cosa ho imparato testando due versioni diverse del checkout:

    Semplificare è tutto
    Nella versione B ho ridotto i campi obbligatori da compilare e tolto passaggi inutili.
    Il risultato? Più persone hanno completato l’acquisto.
    Più è facile e veloce, meno abbandoni.

    La fiducia fa vendere
    Ho aggiunto testimonianze brevi e i loghi di pagamento sicuro nella pagina di checkout.
    Il tasso di completamento è salito ancora. La gente vuole sentirsi protetta mentre lascia i dati.

    Opzioni di pagamento chiare e visibili
    Nella prima versione avevo solo PayPal e carta di credito.
    Nella seconda ho aggiunto metodi alternativi (Apple Pay, Google Pay, Satispay).
    I clienti hanno apprezzato la flessibilità e ho notato un aumento.

    Messaggi rassicuranti e di supporto
    Piccole frasi come “Puoi modificare il carrello prima di completare” o “Supporto disponibile 24/7” hanno ridotto i dubbi e fatto sentire l’acquirente più sereno.

    La morale?
    Anche piccoli dettagli nel checkout possono fare una grande differenza.
    Testare, misurare e ottimizzare costantemente è la strada per vendere di più senza aumentare il traffico.

    Se stai pensando di migliorare il tuo shop, prova un test A/B sul checkout.
    Se vuoi, posso condividere con te il mio template per impostarlo facilmente!

    #TestAB #EcommerceTips #ConversionRateOptimization #Checkout #VenditeOnline #MentalitàDaCEO #DigitalBusiness #GrowthHacking #DonneCheVendono

    🔄 Test A/B: cosa ho imparato testando il mio checkout Quando ho iniziato a lavorare sul mio shop online, pensavo che il checkout fosse solo una formalità: “Metto il carrello, qualche campo da compilare e via”. Poi ho deciso di fare un test A/B per capire se potevo migliorare davvero il tasso di conversione. Ed è stata una rivelazione. 💡 Ecco cosa ho imparato testando due versioni diverse del checkout: Semplificare è tutto Nella versione B ho ridotto i campi obbligatori da compilare e tolto passaggi inutili. Il risultato? Più persone hanno completato l’acquisto. Più è facile e veloce, meno abbandoni. La fiducia fa vendere Ho aggiunto testimonianze brevi e i loghi di pagamento sicuro nella pagina di checkout. Il tasso di completamento è salito ancora. La gente vuole sentirsi protetta mentre lascia i dati. Opzioni di pagamento chiare e visibili Nella prima versione avevo solo PayPal e carta di credito. Nella seconda ho aggiunto metodi alternativi (Apple Pay, Google Pay, Satispay). I clienti hanno apprezzato la flessibilità e ho notato un aumento. Messaggi rassicuranti e di supporto Piccole frasi come “Puoi modificare il carrello prima di completare” o “Supporto disponibile 24/7” hanno ridotto i dubbi e fatto sentire l’acquirente più sereno. 📊 La morale? Anche piccoli dettagli nel checkout possono fare una grande differenza. Testare, misurare e ottimizzare costantemente è la strada per vendere di più senza aumentare il traffico. Se stai pensando di migliorare il tuo shop, prova un test A/B sul checkout. Se vuoi, posso condividere con te il mio template per impostarlo facilmente! #TestAB #EcommerceTips #ConversionRateOptimization #Checkout #VenditeOnline #MentalitàDaCEO #DigitalBusiness #GrowthHacking #DonneCheVendono
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  • Come ho aumentato il tasso di conversione del mio shop in 30 giorni

    Ti è mai capitato di guardare i dati del tuo e-commerce e pensare:
    “Il traffico c’è, le visite ci sono… ma le vendite non decollano”?

    È esattamente quello che stavo vivendo. Poi mi sono detta: “Ok, basta aspettare. Cambio approccio, e vediamo cosa succede in 30 giorni.”

    Risultato?
    +72% di tasso di conversione.
    Ecco cosa ho fatto (spoiler: niente trucchi magici, solo strategia e attenzione ai dettagli ):

    1. Ho semplificato il checkout
    Troppi passaggi = troppe occasioni per perdere clienti.
    Ho eliminato frizioni inutili, aggiunto opzioni come PayPal e Apple Pay, e reso tutto più lineare.

    2. Ho riscritto le schede prodotto con un focus su emozioni + benefici
    Niente più descrizioni tecniche fredde. Ho raccontato perché quel prodotto fa la differenza per chi lo acquista.

    3. Ho inserito prove sociali ovunque
    Recensioni vere, prima/dopo, UGC (user generated content). Le persone vogliono sapere che non stanno comprando alla cieca.

    4. Ho migliorato l’offerta e la percezione del valore
    Ho lavorato sulle leve: spedizione gratuita, bundle, urgenza (ma senza pressioni finte). Ho reso l’offerta più irresistibile.

    5. Ho monitorato TUTTO e testato
    Ogni piccolo cambiamento veniva tracciato. Ho fatto A/B test su CTA, immagini, titoli. Non ho lasciato nulla al caso.

    La verità?
    Non serve stravolgere tutto. Serve ottimizzare in modo intelligente, ascoltando davvero l’esperienza dell’utente.
    30 giorni bastano per iniziare a vedere una differenza concreta.

    Se anche tu vuoi aumentare il tasso di conversione del tuo shop, parti da una domanda semplice:
    "Cosa blocca oggi il mio cliente dal cliccare su ‘Acquista’?"

    Rispondi a quello — e migliora ogni micro-dettaglio.

    #EcommerceStrategy #ConversionRateOptimization #CRO #VenditeOnline #ShopOnline #MarketingDigitale #EcommerceTips #MentalitàDaCEO #UserExperience #DigitalMarketing #DonneNelDigitale
    📈 Come ho aumentato il tasso di conversione del mio shop in 30 giorni Ti è mai capitato di guardare i dati del tuo e-commerce e pensare: “Il traffico c’è, le visite ci sono… ma le vendite non decollano”? È esattamente quello che stavo vivendo. Poi mi sono detta: “Ok, basta aspettare. Cambio approccio, e vediamo cosa succede in 30 giorni.” Risultato? 📊 +72% di tasso di conversione. Ecco cosa ho fatto (spoiler: niente trucchi magici, solo strategia e attenzione ai dettagli 👇): 🛒 1. Ho semplificato il checkout Troppi passaggi = troppe occasioni per perdere clienti. Ho eliminato frizioni inutili, aggiunto opzioni come PayPal e Apple Pay, e reso tutto più lineare. 🧠 2. Ho riscritto le schede prodotto con un focus su emozioni + benefici Niente più descrizioni tecniche fredde. Ho raccontato perché quel prodotto fa la differenza per chi lo acquista. ⭐ 3. Ho inserito prove sociali ovunque Recensioni vere, prima/dopo, UGC (user generated content). Le persone vogliono sapere che non stanno comprando alla cieca. 📦 4. Ho migliorato l’offerta e la percezione del valore Ho lavorato sulle leve: spedizione gratuita, bundle, urgenza (ma senza pressioni finte). Ho reso l’offerta più irresistibile. 📊 5. Ho monitorato TUTTO e testato Ogni piccolo cambiamento veniva tracciato. Ho fatto A/B test su CTA, immagini, titoli. Non ho lasciato nulla al caso. La verità? Non serve stravolgere tutto. Serve ottimizzare in modo intelligente, ascoltando davvero l’esperienza dell’utente. 30 giorni bastano per iniziare a vedere una differenza concreta. Se anche tu vuoi aumentare il tasso di conversione del tuo shop, parti da una domanda semplice: 👉 "Cosa blocca oggi il mio cliente dal cliccare su ‘Acquista’?" Rispondi a quello — e migliora ogni micro-dettaglio. #EcommerceStrategy #ConversionRateOptimization #CRO #VenditeOnline #ShopOnline #MarketingDigitale #EcommerceTips #MentalitàDaCEO #UserExperience #DigitalMarketing #DonneNelDigitale
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  • Come migliorare il tasso di conversione attraverso l’analisi del comportamento degli utenti

    Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono subito resa conto che non bastava attrarre traffico, ma dovevo fare in modo che gli utenti completassero l'acquisto. L'analisi del comportamento degli utenti è fondamentale per ottimizzare il tasso di conversione e migliorare l'esperienza d'acquisto.

    1. Analizzare il percorso dell'utente
    Osservare come gli utenti navigano nel sito è il primo passo per migliorare il tasso di conversione. Dove entrano? Dove abbandonano?

    Cosa faccio:
    -Uso Google Analytics per monitorare le pagine più visitate e i punti di uscita.
    -Strumenti come Hotjar e Crazy Egg per creare heatmaps e analizzare i clic.

    2. Capire i punti di abbandono
    Molti utenti abbandonano durante il checkout. È fondamentale identificare e ottimizzare questi passaggi.

    Cosa faccio:
    -Analizzo i dati di Google Analytics e vedo dove avvengono i più frequenti abbandoni.
    -Con Hotjar vedo come interagiscono con la pagina e cosa li ferma.

    3. Ottimizzare il funnel di conversione
    Ottimizzare il processo di acquisto aiuta a ridurre gli abbandoni.

    Cosa faccio:
    -Semplifico il checkout e offro opzioni di pagamento multiple.
    -Rendo il checkout mobile-friendly per facilitare gli acquisti da smartphone.

    4. Testare varianti
    Faccio A/B testing per capire cosa funziona meglio e ottimizzare le pagine per le conversioni.

    Cosa faccio:
    Uso strumenti come Optimizely o Google Optimize per testare varianti delle pagine.

    5. Migliorare l'esperienza mobile
    Poiché il traffico mobile è in crescita, ottimizzare l’esperienza mobile è cruciale.

    Cosa faccio:
    Ottimizzo la navigazione e il processo di checkout per dispositivi mobili.

    6. Personalizzare l’esperienza dell’utente
    Offrire un'esperienza personalizzata aumenta le conversioni.

    Cosa faccio:
    Utilizzo i dati di navigazione per suggerire prodotti e invio email personalizzate.

    7. Monitorare e agire rapidamente
    L’analisi del comportamento è un processo continuo. È importante monitorare e adattare costantemente la strategia.

    Cosa faccio:
    Monitora costantemente le metriche di conversione e adatta la strategia in tempo reale.

    L'analisi del comportamento degli utenti è fondamentale per ottimizzare il tasso di conversione. Grazie agli strumenti di analisi, A/B testing e monitoraggio continuo, è possibile migliorare ogni fase del percorso d’acquisto, portando a più acquisti e una base clienti più fedele.



    #ConversionRateOptimization #ABTesting #UserBehaviorAnalysis #EcommerceTips #CustomerExperience #GrowthHacking #EcommerceStrategy

    📊 Come migliorare il tasso di conversione attraverso l’analisi del comportamento degli utenti Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono subito resa conto che non bastava attrarre traffico, ma dovevo fare in modo che gli utenti completassero l'acquisto. L'analisi del comportamento degli utenti è fondamentale per ottimizzare il tasso di conversione e migliorare l'esperienza d'acquisto. 🔍 1. Analizzare il percorso dell'utente Osservare come gli utenti navigano nel sito è il primo passo per migliorare il tasso di conversione. Dove entrano? Dove abbandonano? ✅ Cosa faccio: -Uso Google Analytics per monitorare le pagine più visitate e i punti di uscita. -Strumenti come Hotjar e Crazy Egg per creare heatmaps e analizzare i clic. 🧠 2. Capire i punti di abbandono Molti utenti abbandonano durante il checkout. È fondamentale identificare e ottimizzare questi passaggi. ✅ Cosa faccio: -Analizzo i dati di Google Analytics e vedo dove avvengono i più frequenti abbandoni. -Con Hotjar vedo come interagiscono con la pagina e cosa li ferma. 🔄 3. Ottimizzare il funnel di conversione Ottimizzare il processo di acquisto aiuta a ridurre gli abbandoni. ✅ Cosa faccio: -Semplifico il checkout e offro opzioni di pagamento multiple. -Rendo il checkout mobile-friendly per facilitare gli acquisti da smartphone. 🧩 4. Testare varianti Faccio A/B testing per capire cosa funziona meglio e ottimizzare le pagine per le conversioni. ✅ Cosa faccio: Uso strumenti come Optimizely o Google Optimize per testare varianti delle pagine. 📱 5. Migliorare l'esperienza mobile Poiché il traffico mobile è in crescita, ottimizzare l’esperienza mobile è cruciale. ✅ Cosa faccio: Ottimizzo la navigazione e il processo di checkout per dispositivi mobili. 👥 6. Personalizzare l’esperienza dell’utente Offrire un'esperienza personalizzata aumenta le conversioni. ✅ Cosa faccio: Utilizzo i dati di navigazione per suggerire prodotti e invio email personalizzate. 🔑 7. Monitorare e agire rapidamente L’analisi del comportamento è un processo continuo. È importante monitorare e adattare costantemente la strategia. ✅ Cosa faccio: Monitora costantemente le metriche di conversione e adatta la strategia in tempo reale. L'analisi del comportamento degli utenti è fondamentale per ottimizzare il tasso di conversione. Grazie agli strumenti di analisi, A/B testing e monitoraggio continuo, è possibile migliorare ogni fase del percorso d’acquisto, portando a più acquisti e una base clienti più fedele. #ConversionRateOptimization #ABTesting #UserBehaviorAnalysis #EcommerceTips #CustomerExperience #GrowthHacking #EcommerceStrategy
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  • Come monitorare e migliorare il tasso di conversione di un e-commerce (CRO)

    Quando ho iniziato a lavorare nel mondo dell’e-commerce, il mio primo obiettivo era aumentare il traffico. Ma con il tempo ho capito che portare visitatori sul sito non basta: bisogna trasformarli in clienti. Ecco perché il CRO (Conversion Rate Optimization) è diventato centrale nel mio lavoro.

    Cos’è il tasso di conversione (e perché conta così tanto)
    Il tasso di conversione è la percentuale di utenti che compiono un’azione desiderata sul sito (acquisto, iscrizione, richiesta info). In ambito e-commerce, è il numero di ordini rispetto al numero di visite.
    Esempio: 50 ordini su 2.000 visite = 2,5% di conversione.
    Aumentare anche di mezzo punto percentuale può fare la differenza nel fatturato. Ecco perché monitorare e migliorare il CRO è un’attività continua, non un intervento una tantum.

    Step 1: Monitorare il tasso di conversione
    Strumenti che utilizzo:
    -Google Analytics 4 (GA4) – per tracciare il comportamento degli utenti e impostare obiettivi (es. acquisti, click su CTA, funnel di checkout).
    -Hotjar / Microsoft Clarity – per analizzare heatmap, sessioni registrate e capire dove si interrompe il percorso dell’utente.
    -Google Tag Manager – per tracciare eventi senza dover modificare direttamente il codice.

    Cosa monitorare:
    -Conversione per dispositivo (mobile vs desktop)
    -Abbandoni nel checkout
    -CTR su call-to-action
    -Tempo medio per completare un ordine
    -Conversione per fonte di traffico (Google, social, email…)

    🛠 Step 2: Analizzare e identificare i colli di bottiglia
    Dopo aver raccolto i dati, cerco i punti in cui gli utenti si bloccano o abbandonano:
    -Troppe frizioni nel checkout?
    -Il sito è lento su mobile?
    -I prezzi o i costi di spedizione sono poco chiari?
    -Le CTA sono poco visibili?
    -Il processo di login/registrazione è troppo complesso?
    Queste domande mi guidano verso le prime ottimizzazioni.

    Step 3: Migliorare il tasso di conversione (strategie pratiche)
    1. Ottimizzazione del checkout
    -Ridurre i passaggi al minimo (one-page checkout)
    -Mostrare costi totali e spedizione fin dall’inizio
    -Offrire più metodi di pagamento (PayPal, carte, Satispay, ecc.)
    -Abilitare l’acquisto come “ospite” (senza registrazione obbligatoria)

    2. Velocità e performance
    -Minimizzare i tempi di caricamento (soprattutto da mobile)
    -Utilizzare hosting ottimizzati e CDN
    -Ottimizzare immagini e script JS/CSS

    3. Prova sociale e recensioni
    -Inserire recensioni verificate nei punti chiave (pagine prodotto, carrello)
    -Mostrare quante persone hanno acquistato o stanno visualizzando un prodotto

    4. Copy persuasivo e CTA efficaci
    -Test A/B su titoli, pulsanti e immagini
    -Micro-copy per rassicurare: “Soddisfatti o rimborsati”, “Spedizione gratuita”

    5. Recupero carrelli abbandonati
    -Email automatiche entro 1h dall’abbandono
    -Sconti limitati nel tempo per incentivare il ritorno
    -Notifiche push (se attivate)

    Step 4: Test, ottimizza, ripeti
    Il CRO è un processo ciclico:
    -Raccogli dati
    -Analizza
    -Applica modifiche
    -Testa A/B
    -Misura l’impatto
    Ogni modifica va testata, idealmente con A/B testing (es. usando Google Optimize o strumenti integrati in Shopify Plus o VWO). Non tutti i cambiamenti portano miglioramenti, ma ogni test ti avvicina a una versione del sito più efficace.

    Risultati ottenuti con il CRO
    Su uno dei miei progetti principali, grazie a interventi su checkout, UX mobile e email di recupero, il tasso di conversione è passato dal 1,4% al 2,7% in 4 mesi.
    A parità di traffico, le vendite sono quasi raddoppiate.

    Il CRO non è una pratica riservata ai big player: è qualcosa che ogni e-commerce dovrebbe integrare nella propria strategia.

    Anche piccoli miglioramenti (es. una CTA più chiara o una pagina più veloce) possono avere un impatto enorme sul fatturato. Il segreto è testare, imparare e adattare continuamente il sito alle abitudini dei tuoi utenti.

    #ecommerce #CRO #conversionrateoptimization #ottimizzazioneconversioni #programmatoreecommerce
    Come monitorare e migliorare il tasso di conversione di un e-commerce (CRO) Quando ho iniziato a lavorare nel mondo dell’e-commerce, il mio primo obiettivo era aumentare il traffico. Ma con il tempo ho capito che portare visitatori sul sito non basta: bisogna trasformarli in clienti. Ecco perché il CRO (Conversion Rate Optimization) è diventato centrale nel mio lavoro. 📊 Cos’è il tasso di conversione (e perché conta così tanto) Il tasso di conversione è la percentuale di utenti che compiono un’azione desiderata sul sito (acquisto, iscrizione, richiesta info). In ambito e-commerce, è il numero di ordini rispetto al numero di visite. Esempio: 50 ordini su 2.000 visite = 2,5% di conversione. Aumentare anche di mezzo punto percentuale può fare la differenza nel fatturato. Ecco perché monitorare e migliorare il CRO è un’attività continua, non un intervento una tantum. 🧩 Step 1: Monitorare il tasso di conversione 🔍 Strumenti che utilizzo: -Google Analytics 4 (GA4) – per tracciare il comportamento degli utenti e impostare obiettivi (es. acquisti, click su CTA, funnel di checkout). -Hotjar / Microsoft Clarity – per analizzare heatmap, sessioni registrate e capire dove si interrompe il percorso dell’utente. -Google Tag Manager – per tracciare eventi senza dover modificare direttamente il codice. 📈 Cosa monitorare: -Conversione per dispositivo (mobile vs desktop) -Abbandoni nel checkout -CTR su call-to-action -Tempo medio per completare un ordine -Conversione per fonte di traffico (Google, social, email…) 🛠 Step 2: Analizzare e identificare i colli di bottiglia Dopo aver raccolto i dati, cerco i punti in cui gli utenti si bloccano o abbandonano: -Troppe frizioni nel checkout? -Il sito è lento su mobile? -I prezzi o i costi di spedizione sono poco chiari? -Le CTA sono poco visibili? -Il processo di login/registrazione è troppo complesso? Queste domande mi guidano verso le prime ottimizzazioni. ⚙️ Step 3: Migliorare il tasso di conversione (strategie pratiche) 1. Ottimizzazione del checkout -Ridurre i passaggi al minimo (one-page checkout) -Mostrare costi totali e spedizione fin dall’inizio -Offrire più metodi di pagamento (PayPal, carte, Satispay, ecc.) -Abilitare l’acquisto come “ospite” (senza registrazione obbligatoria) 2. Velocità e performance -Minimizzare i tempi di caricamento (soprattutto da mobile) -Utilizzare hosting ottimizzati e CDN -Ottimizzare immagini e script JS/CSS 3. Prova sociale e recensioni -Inserire recensioni verificate nei punti chiave (pagine prodotto, carrello) -Mostrare quante persone hanno acquistato o stanno visualizzando un prodotto 4. Copy persuasivo e CTA efficaci -Test A/B su titoli, pulsanti e immagini -Micro-copy per rassicurare: “Soddisfatti o rimborsati”, “Spedizione gratuita” 5. Recupero carrelli abbandonati -Email automatiche entro 1h dall’abbandono -Sconti limitati nel tempo per incentivare il ritorno -Notifiche push (se attivate) 📊 Step 4: Test, ottimizza, ripeti Il CRO è un processo ciclico: -Raccogli dati -Analizza -Applica modifiche -Testa A/B -Misura l’impatto Ogni modifica va testata, idealmente con A/B testing (es. usando Google Optimize o strumenti integrati in Shopify Plus o VWO). Non tutti i cambiamenti portano miglioramenti, ma ogni test ti avvicina a una versione del sito più efficace. 🚀 Risultati ottenuti con il CRO Su uno dei miei progetti principali, grazie a interventi su checkout, UX mobile e email di recupero, il tasso di conversione è passato dal 1,4% al 2,7% in 4 mesi. A parità di traffico, le vendite sono quasi raddoppiate. Il CRO non è una pratica riservata ai big player: è qualcosa che ogni e-commerce dovrebbe integrare nella propria strategia. Anche piccoli miglioramenti (es. una CTA più chiara o una pagina più veloce) possono avere un impatto enorme sul fatturato. Il segreto è testare, imparare e adattare continuamente il sito alle abitudini dei tuoi utenti. #ecommerce #CRO #conversionrateoptimization #ottimizzazioneconversioni #programmatoreecommerce
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  • Ottimizzazione della velocità e prestazioni del sito e-commerce: non è solo tecnica, è strategia

    Lavorando ogni giorno nello sviluppo di e-commerce per PMI italiane, vedo sempre la stessa scena: si pensa prima al design, poi al marketing, poi alle campagne... e la velocità del sito? Rimane in fondo alla lista. Un errore enorme.

    Perché se il tuo sito è lento, il cliente se ne va prima ancora di vedere il prodotto. E sai qual è la cosa peggiore? Spesso i titolari non se ne accorgono nemmeno. Ma i dati parlano chiaro.

    Perché le prestazioni contano davvero
    -+53% di abbandono se una pagina impiega più di 3 secondi a caricarsi (fonte: Google)
    -SEO penalizzato: la velocità è un fattore di ranking su Google
    -Tassi di conversione più bassi: ogni secondo in più di caricamento = vendite in meno
    E se vendi in mobile (come accade nella maggior parte degli e-commerce oggi), l’impatto è ancora più forte.

    Come ottimizzo la velocità nei progetti e-commerce
    Ti racconto il mio approccio pratico, usato su Shopify, WooCommerce, Magento e anche su piattaforme custom.

    1. Ottimizzazione immagini (senza perdere qualità)
    Uso WebP o AVIF e carico le immagini in lazy load. Riduco le dimensioni, le ottimizzo per il formato corretto e automatizzo tutto con servizi come ImageKit, Cloudinary o plugin WordPress dedicati.

    2. Minimizzazione di CSS e JavaScript
    Rimuovo codice inutile, uso solo ciò che serve davvero e comprimo tutti i file. A volte rimuovere 1-2 plugin può velocizzare il sito del 30%.

    3. Caching intelligente
    Cache lato server, lato browser e con plugin o sistemi avanzati (come Redis, Varnish o plugin di caching ben configurati). Il caching riduce il numero di richieste lente e alleggerisce il server.

    4. Uso di CDN
    Una Content Delivery Network (come Cloudflare o Bunny.net) distribuisce i contenuti e li serve da server vicini all’utente. Questo taglia tempi di caricamento, soprattutto per e-commerce internazionali.

    5. Hosting ottimizzato per e-commerce
    Niente hosting economici da 4€/mese. Su WooCommerce uso VPS o hosting gestiti come Cloudways. Su Shopify uso il piano Plus se servono performance elevate. La velocità parte dalla base: il server.

    6. Lazy load & prefetch
    Carico solo quello che serve, quando serve. E “anticipo” il caricamento di certe risorse (prefetch, preload) per rendere le transizioni più fluide.

    Strumenti che uso per misurare (e convincere)
    Per mostrare ai clienti quanto contano le prestazioni, uso questi strumenti:
    -PageSpeed Insights (Google): per vedere punteggio, suggerimenti e dati reali
    -GTMetrix: per dettagli più tecnici
    -Lighthouse (Chrome DevTools): per un’analisi completa lato SEO + UX + performance
    -WebPageTest: per confronti su diversi dispositivi e connessioni
    Spesso basta mostrare questi report per far capire quanto un sito "bello" possa in realtà essere pesante e lento.

    Ottimizzazione = vendite
    Ottimizzare la velocità non è solo una questione tecnica, è una scelta strategica.
    Vuoi un sito più veloce?
    -Spendi meno in ads (grazie a migliori punteggi qualità)
    -Aumenti il ROI delle tue campagne
    -Migliori l’esperienza utente
    -Vendi di più

    Hai mai testato davvero la velocità del tuo e-commerce? Sei sicuro che stai offrendo la migliore esperienza possibile, anche su mobile?

    Scrivimi: ti aiuto a trasformare la velocità in conversioni.

    #ecommerceitalia #performanceweb #ottimizzazionevelocità #pagespeed #googlepagespeed #CDN #caching #woocommerce #shopifyitalia #sviluppoweb #conversionrateoptimization #digitalizzazionePMI #programmatoreweb

    Ottimizzazione della velocità e prestazioni del sito e-commerce: non è solo tecnica, è strategia Lavorando ogni giorno nello sviluppo di e-commerce per PMI italiane, vedo sempre la stessa scena: si pensa prima al design, poi al marketing, poi alle campagne... e la velocità del sito? Rimane in fondo alla lista. Un errore enorme. Perché se il tuo sito è lento, il cliente se ne va prima ancora di vedere il prodotto. E sai qual è la cosa peggiore? Spesso i titolari non se ne accorgono nemmeno. Ma i dati parlano chiaro. Perché le prestazioni contano davvero -+53% di abbandono se una pagina impiega più di 3 secondi a caricarsi (fonte: Google) -SEO penalizzato: la velocità è un fattore di ranking su Google -Tassi di conversione più bassi: ogni secondo in più di caricamento = vendite in meno E se vendi in mobile (come accade nella maggior parte degli e-commerce oggi), l’impatto è ancora più forte. Come ottimizzo la velocità nei progetti e-commerce Ti racconto il mio approccio pratico, usato su Shopify, WooCommerce, Magento e anche su piattaforme custom. 1. Ottimizzazione immagini (senza perdere qualità) Uso WebP o AVIF e carico le immagini in lazy load. Riduco le dimensioni, le ottimizzo per il formato corretto e automatizzo tutto con servizi come ImageKit, Cloudinary o plugin WordPress dedicati. 2. Minimizzazione di CSS e JavaScript Rimuovo codice inutile, uso solo ciò che serve davvero e comprimo tutti i file. A volte rimuovere 1-2 plugin può velocizzare il sito del 30%. 3. Caching intelligente Cache lato server, lato browser e con plugin o sistemi avanzati (come Redis, Varnish o plugin di caching ben configurati). Il caching riduce il numero di richieste lente e alleggerisce il server. 4. Uso di CDN Una Content Delivery Network (come Cloudflare o Bunny.net) distribuisce i contenuti e li serve da server vicini all’utente. Questo taglia tempi di caricamento, soprattutto per e-commerce internazionali. 5. Hosting ottimizzato per e-commerce Niente hosting economici da 4€/mese. Su WooCommerce uso VPS o hosting gestiti come Cloudways. Su Shopify uso il piano Plus se servono performance elevate. La velocità parte dalla base: il server. 6. Lazy load & prefetch Carico solo quello che serve, quando serve. E “anticipo” il caricamento di certe risorse (prefetch, preload) per rendere le transizioni più fluide. Strumenti che uso per misurare (e convincere) Per mostrare ai clienti quanto contano le prestazioni, uso questi strumenti: -PageSpeed Insights (Google): per vedere punteggio, suggerimenti e dati reali -GTMetrix: per dettagli più tecnici -Lighthouse (Chrome DevTools): per un’analisi completa lato SEO + UX + performance -WebPageTest: per confronti su diversi dispositivi e connessioni Spesso basta mostrare questi report per far capire quanto un sito "bello" possa in realtà essere pesante e lento. Ottimizzazione = vendite Ottimizzare la velocità non è solo una questione tecnica, è una scelta strategica. Vuoi un sito più veloce? -Spendi meno in ads (grazie a migliori punteggi qualità) -Aumenti il ROI delle tue campagne -Migliori l’esperienza utente -Vendi di più 💬 Hai mai testato davvero la velocità del tuo e-commerce? Sei sicuro che stai offrendo la migliore esperienza possibile, anche su mobile? Scrivimi: ti aiuto a trasformare la velocità in conversioni. #ecommerceitalia #performanceweb #ottimizzazionevelocità #pagespeed #googlepagespeed #CDN #caching #woocommerce #shopifyitalia #sviluppoweb #conversionrateoptimization #digitalizzazionePMI #programmatoreweb
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  • Il ruolo del programmatore nella crescita di un e-commerce
    Dallo sviluppo alla conversione: come il codice impatta sul fatturato

    Quando si parla di e-commerce, spesso si pensa solo al marketing, ai social o al design. Ma dietro ogni sito che funziona davvero, c’è un programmatore che lavora per rendere l’esperienza fluida, veloce e ottimizzata per vendere. Io faccio questo da anni, e ti posso dire che il codice può influenzare direttamente le vendite. In questo articolo voglio raccontarti cosa faccio esattamente e come lo sviluppo tecnico può fare la differenza tra un sito che funziona e uno che viene abbandonato dopo 10 secondi.

    Sviluppo tecnico = esperienza d’acquisto
    Il mio primo compito è creare un sito e-commerce stabile, veloce e intuitivo. Perché se un utente arriva sul sito e qualcosa non funziona (pagine lente, errori, problemi di checkout), il 90% delle volte... esce.
    Ecco su cosa intervengo per migliorare l’esperienza utente:
    -Performance e velocità: Ottimizzo immagini, codice e server per garantire tempi di caricamento sotto i 3 secondi (un fattore cruciale per la SEO e per le conversioni).
    -Mobile first: La maggior parte del traffico arriva da smartphone, quindi tutto il sito deve funzionare perfettamente su ogni dispositivo.
    -Checkout semplificato: Studio il percorso d’acquisto per ridurre al minimo i passaggi. Ogni clic in meno = più vendite.
    -Sicurezza: HTTPS, sistemi di pagamento sicuri, protezione dei dati sensibili. Un e-commerce deve essere affidabile sotto ogni aspetto.

    Il codice impatta direttamente sul fatturato
    Lo sviluppo tecnico non è solo una questione “di IT”. È parte integrante della strategia di conversione. Ti faccio qualche esempio concreto:
    -A/B testing e ottimizzazione UX: Implemento test per capire quali versioni delle pagine portano più acquisti (con piccoli cambiamenti, anche il +10% di conversioni è possibile).
    -Integrazioni con CRM, ERP e strumenti marketing: Automatizzo flussi di lavoro per aiutare il cliente a vendere meglio, senza perdite di tempo.
    -Tracciamenti avanzati: Imposto correttamente tutti i codici di tracking (Google Analytics 4, Meta Pixel, conversion API…) per raccogliere dati precisi e misurare il ROI.
    -SEO tecnica: Struttura delle URL, tempi di caricamento, dati strutturati… Tutto parte dal codice, ed è fondamentale per essere trovati su Google.

    Un programmatore è un partner strategico
    Nel mio lavoro non mi limito a scrivere codice: affianco le aziende nel percorso di crescita. Un e-commerce non è mai “finito”: ha bisogno di aggiornamenti, test, analisi e ottimizzazioni continue.
    Collaboro con marketer, designer e copywriter per trasformare il sito in una macchina che converte.

    Il ruolo del programmatore in un progetto e-commerce va ben oltre la fase di “messa online”. È un pilastro fondamentale per far crescere le vendite. Un buon codice fa la differenza tra un e-commerce che vende e uno che resta invisibile. Investire nello sviluppo significa investire nel successo.

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    💻 Il ruolo del programmatore nella crescita di un e-commerce Dallo sviluppo alla conversione: come il codice impatta sul fatturato Quando si parla di e-commerce, spesso si pensa solo al marketing, ai social o al design. Ma dietro ogni sito che funziona davvero, c’è un programmatore che lavora per rendere l’esperienza fluida, veloce e ottimizzata per vendere. Io faccio questo da anni, e ti posso dire che il codice può influenzare direttamente le vendite. In questo articolo voglio raccontarti cosa faccio esattamente e come lo sviluppo tecnico può fare la differenza tra un sito che funziona e uno che viene abbandonato dopo 10 secondi. ⚙️ Sviluppo tecnico = esperienza d’acquisto Il mio primo compito è creare un sito e-commerce stabile, veloce e intuitivo. Perché se un utente arriva sul sito e qualcosa non funziona (pagine lente, errori, problemi di checkout), il 90% delle volte... esce. Ecco su cosa intervengo per migliorare l’esperienza utente: -Performance e velocità: Ottimizzo immagini, codice e server per garantire tempi di caricamento sotto i 3 secondi (un fattore cruciale per la SEO e per le conversioni). -Mobile first: La maggior parte del traffico arriva da smartphone, quindi tutto il sito deve funzionare perfettamente su ogni dispositivo. -Checkout semplificato: Studio il percorso d’acquisto per ridurre al minimo i passaggi. Ogni clic in meno = più vendite. -Sicurezza: HTTPS, sistemi di pagamento sicuri, protezione dei dati sensibili. Un e-commerce deve essere affidabile sotto ogni aspetto. 📈 Il codice impatta direttamente sul fatturato Lo sviluppo tecnico non è solo una questione “di IT”. È parte integrante della strategia di conversione. Ti faccio qualche esempio concreto: -A/B testing e ottimizzazione UX: Implemento test per capire quali versioni delle pagine portano più acquisti (con piccoli cambiamenti, anche il +10% di conversioni è possibile). -Integrazioni con CRM, ERP e strumenti marketing: Automatizzo flussi di lavoro per aiutare il cliente a vendere meglio, senza perdite di tempo. -Tracciamenti avanzati: Imposto correttamente tutti i codici di tracking (Google Analytics 4, Meta Pixel, conversion API…) per raccogliere dati precisi e misurare il ROI. -SEO tecnica: Struttura delle URL, tempi di caricamento, dati strutturati… Tutto parte dal codice, ed è fondamentale per essere trovati su Google. 🤝 Un programmatore è un partner strategico Nel mio lavoro non mi limito a scrivere codice: affianco le aziende nel percorso di crescita. Un e-commerce non è mai “finito”: ha bisogno di aggiornamenti, test, analisi e ottimizzazioni continue. Collaboro con marketer, designer e copywriter per trasformare il sito in una macchina che converte. Il ruolo del programmatore in un progetto e-commerce va ben oltre la fase di “messa online”. È un pilastro fondamentale per far crescere le vendite. Un buon codice fa la differenza tra un e-commerce che vende e uno che resta invisibile. Investire nello sviluppo significa investire nel successo. #SviluppoEcommerce #DeveloperLife #EcommerceStrategy #UXDesign #ConversionRateOptimization #DigitalBusiness #TecnologiaEcommerce
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