• Aprire una filiale all’estero: vantaggi, costi e criticità

    Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno con imprenditori che vogliono consolidare la loro presenza nei mercati internazionali. Una delle domande che ci viene posta più spesso è: “Vale la pena aprire una filiale all’estero?”
    La risposta, come spesso accade nel business, è: dipende. Aprire una sede in un altro Paese può portare grandi benefici, ma comporta anche investimenti e complessità da valutare attentamente.

    Ecco quindi un’analisi chiara e concreta dei vantaggi, dei costi e delle criticità di questa scelta strategica.

    I vantaggi di una filiale estera
    1. Presenza diretta nel mercato target
    Essere fisicamente presenti rafforza la credibilità del brand, accorcia le distanze con clienti e partner e permette di gestire in loco vendite, assistenza e relazioni commerciali.
    2. Maggiore controllo commerciale e operativo
    Rispetto alla collaborazione con agenti o distributori, una filiale consente più controllo su pricing, strategie e customer experience.
    3. Accesso a bandi, incentivi e opportunità locali
    Molti Paesi offrono agevolazioni fiscali o contributi alle imprese che investono sul territorio. Una filiale può anche semplificare la partecipazione a gare pubbliche o partnership locali.
    4. Logistica più efficiente
    Una sede operativa in loco consente di ridurre tempi e costi di spedizione, gestire magazzino e resi in modo più rapido e offrire un servizio clienti locale.

    I costi da considerare
    1. Costi di apertura e costituzione legale
    Ogni Paese ha le sue regole. Aprire una filiale o una società controllata richiede tempo, burocrazia e spesso l’intervento di consulenti locali (notai, commercialisti, avvocati).
    2. Spese fisse di gestione
    Affitto uffici o magazzini, personale, servizi amministrativi, utenze, software, tasse locali: tutto va pianificato con attenzione.
    3. Imposte e obblighi fiscali locali
    La presenza stabile in un Paese genera obblighi fiscali. È fondamentale comprendere il regime tributario locale, per evitare sanzioni e ottimizzare i carichi fiscali.
    4. Costi nascosti
    Lingua, differenze culturali, normativa sul lavoro, tempi di pagamento, vincoli contrattuali: sono tutti elementi che possono generare costi indiretti o rallentamenti.

    Le criticità più frequenti
    -Barriere culturali e gestionali: gestire personale in un contesto diverso richiede sensibilità, adattamento e leadership interculturale.
    -Scarsa conoscenza delle normative: dalla contrattualistica alle licenze, ogni errore può avere impatti legali o finanziari.
    -Sovrastima del mercato: aprire una filiale non garantisce automaticamente più vendite. Serve una reale domanda, una strategia commerciale solida e un piano ben costruito.
    -Tempi lunghi per rientrare dell’investimento: a differenza di soluzioni più agili (come e-commerce o agenti), una sede estera richiede un orizzonte temporale più lungo per generare ritorno.

    Aprire una filiale all’estero è una scelta strategica che va affrontata con realismo e preparazione. È indicata per chi ha già testato con successo il mercato target, ha obiettivi di crescita strutturati e risorse adeguate.
    Noi di Impresa.biz affianchiamo le imprese in tutte le fasi: valutazione di fattibilità, scelta del Paese, analisi costi-benefici, costituzione della sede e gestione operativa.

    #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #FilialeEstera #Export #CrescitaInternazionale #BusinessGlobale #PMI #StrategieExport #InvestimentiEstero #EspansioneCommerciale

    Aprire una filiale all’estero: vantaggi, costi e criticità Noi di Impresa.biz lavoriamo ogni giorno con imprenditori che vogliono consolidare la loro presenza nei mercati internazionali. Una delle domande che ci viene posta più spesso è: “Vale la pena aprire una filiale all’estero?” La risposta, come spesso accade nel business, è: dipende. Aprire una sede in un altro Paese può portare grandi benefici, ma comporta anche investimenti e complessità da valutare attentamente. Ecco quindi un’analisi chiara e concreta dei vantaggi, dei costi e delle criticità di questa scelta strategica. ✅ I vantaggi di una filiale estera 1. Presenza diretta nel mercato target Essere fisicamente presenti rafforza la credibilità del brand, accorcia le distanze con clienti e partner e permette di gestire in loco vendite, assistenza e relazioni commerciali. 2. Maggiore controllo commerciale e operativo Rispetto alla collaborazione con agenti o distributori, una filiale consente più controllo su pricing, strategie e customer experience. 3. Accesso a bandi, incentivi e opportunità locali Molti Paesi offrono agevolazioni fiscali o contributi alle imprese che investono sul territorio. Una filiale può anche semplificare la partecipazione a gare pubbliche o partnership locali. 4. Logistica più efficiente Una sede operativa in loco consente di ridurre tempi e costi di spedizione, gestire magazzino e resi in modo più rapido e offrire un servizio clienti locale. 💸 I costi da considerare 1. Costi di apertura e costituzione legale Ogni Paese ha le sue regole. Aprire una filiale o una società controllata richiede tempo, burocrazia e spesso l’intervento di consulenti locali (notai, commercialisti, avvocati). 2. Spese fisse di gestione Affitto uffici o magazzini, personale, servizi amministrativi, utenze, software, tasse locali: tutto va pianificato con attenzione. 3. Imposte e obblighi fiscali locali La presenza stabile in un Paese genera obblighi fiscali. È fondamentale comprendere il regime tributario locale, per evitare sanzioni e ottimizzare i carichi fiscali. 4. Costi nascosti Lingua, differenze culturali, normativa sul lavoro, tempi di pagamento, vincoli contrattuali: sono tutti elementi che possono generare costi indiretti o rallentamenti. ⚠️ Le criticità più frequenti -Barriere culturali e gestionali: gestire personale in un contesto diverso richiede sensibilità, adattamento e leadership interculturale. -Scarsa conoscenza delle normative: dalla contrattualistica alle licenze, ogni errore può avere impatti legali o finanziari. -Sovrastima del mercato: aprire una filiale non garantisce automaticamente più vendite. Serve una reale domanda, una strategia commerciale solida e un piano ben costruito. -Tempi lunghi per rientrare dell’investimento: a differenza di soluzioni più agili (come e-commerce o agenti), una sede estera richiede un orizzonte temporale più lungo per generare ritorno. Aprire una filiale all’estero è una scelta strategica che va affrontata con realismo e preparazione. È indicata per chi ha già testato con successo il mercato target, ha obiettivi di crescita strutturati e risorse adeguate. Noi di Impresa.biz affianchiamo le imprese in tutte le fasi: valutazione di fattibilità, scelta del Paese, analisi costi-benefici, costituzione della sede e gestione operativa. #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #FilialeEstera #Export #CrescitaInternazionale #BusinessGlobale #PMI #StrategieExport #InvestimentiEstero #EspansioneCommerciale
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  • Credito d’imposta per investimenti esteri: cosa prevede la legge

    Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia importante per le imprese italiane poter contare su strumenti fiscali che incentivino l’espansione internazionale.
    Uno di questi strumenti è il credito d’imposta per investimenti esteri, una misura pensata per supportare le aziende che scelgono di investire fuori dall’Italia.

    Cos’è il credito d’imposta per investimenti esteri?
    Si tratta di un incentivo fiscale che permette alle imprese di recuperare parte delle spese sostenute per investimenti in beni materiali, immateriali e strutture produttive all’estero.
    L’obiettivo è favorire la crescita competitiva delle aziende italiane nei mercati internazionali, alleggerendo l’onere economico dell’investimento.

    Cosa prevede la legge?
    -Spese ammissibili: rientrano nel credito d’imposta investimenti in macchinari, attrezzature, software, immobili strumentali e altre spese direttamente collegate all’attività produttiva estera.
    -Percentuale del credito: la misura varia in base all’anno e al tipo di investimento, ma generalmente si aggira intorno al 10-15% delle spese ammissibili.
    -Limiti e condizioni: il credito può essere concesso fino a un tetto massimo di spesa e richiede il rispetto di requisiti specifici, come il mantenimento dell’investimento per un certo periodo.
    -Modalità di utilizzo: il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 per ridurre il debito fiscale, oppure può essere chiesto in restituzione in determinati casi.

    Come possiamo supportarti da Impresa.biz
    -Analizziamo insieme la tua situazione per capire quali investimenti possono beneficiare del credito d’imposta
    -Ti assistiamo nella raccolta e organizzazione della documentazione necessaria
    -Ti guidiamo nella compilazione delle pratiche fiscali e nella presentazione delle domande
    -Monitoriamo gli aggiornamenti normativi per massimizzare i vantaggi fiscali disponibili

    Il credito d’imposta per investimenti esteri rappresenta un’opportunità concreta per ridurre i costi e rendere più sostenibile la tua espansione internazionale.
    Noi di Impresa.biz siamo al tuo fianco per aiutarti a sfruttare al meglio questo strumento e supportarti in ogni fase del processo.

    #creditodimposta #investimentiestero #internazionalizzazione #fiscalitàaziendale #impreseitaliane #businessinternazionale #impresaonline
    Credito d’imposta per investimenti esteri: cosa prevede la legge Noi di Impresa.biz sappiamo quanto sia importante per le imprese italiane poter contare su strumenti fiscali che incentivino l’espansione internazionale. Uno di questi strumenti è il credito d’imposta per investimenti esteri, una misura pensata per supportare le aziende che scelgono di investire fuori dall’Italia. Cos’è il credito d’imposta per investimenti esteri? Si tratta di un incentivo fiscale che permette alle imprese di recuperare parte delle spese sostenute per investimenti in beni materiali, immateriali e strutture produttive all’estero. L’obiettivo è favorire la crescita competitiva delle aziende italiane nei mercati internazionali, alleggerendo l’onere economico dell’investimento. Cosa prevede la legge? -Spese ammissibili: rientrano nel credito d’imposta investimenti in macchinari, attrezzature, software, immobili strumentali e altre spese direttamente collegate all’attività produttiva estera. -Percentuale del credito: la misura varia in base all’anno e al tipo di investimento, ma generalmente si aggira intorno al 10-15% delle spese ammissibili. -Limiti e condizioni: il credito può essere concesso fino a un tetto massimo di spesa e richiede il rispetto di requisiti specifici, come il mantenimento dell’investimento per un certo periodo. -Modalità di utilizzo: il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 per ridurre il debito fiscale, oppure può essere chiesto in restituzione in determinati casi. Come possiamo supportarti da Impresa.biz -Analizziamo insieme la tua situazione per capire quali investimenti possono beneficiare del credito d’imposta -Ti assistiamo nella raccolta e organizzazione della documentazione necessaria -Ti guidiamo nella compilazione delle pratiche fiscali e nella presentazione delle domande -Monitoriamo gli aggiornamenti normativi per massimizzare i vantaggi fiscali disponibili Il credito d’imposta per investimenti esteri rappresenta un’opportunità concreta per ridurre i costi e rendere più sostenibile la tua espansione internazionale. Noi di Impresa.biz siamo al tuo fianco per aiutarti a sfruttare al meglio questo strumento e supportarti in ogni fase del processo. #creditodimposta #investimentiestero #internazionalizzazione #fiscalitàaziendale #impreseitaliane #businessinternazionale #impresaonline
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  • Dove Investire nel 2025? Strategie Finanziarie per l'Estero

    Noi di Impresa.biz ci troviamo oggi di fronte a un panorama globale in continua evoluzione, che richiede strategie finanziarie attente e lungimiranti per chi vuole investire all’estero nel 2025. Scegliere i mercati giusti e gli strumenti adeguati può determinare il successo o meno di un progetto di internazionalizzazione.

    Analisi dei mercati emergenti e consolidati
    Per noi è fondamentale bilanciare tra mercati emergenti, dove le opportunità di crescita sono elevate ma i rischi maggiori, e mercati consolidati, più stabili ma spesso più competitivi. Nel 2025, regioni come il Sud-Est Asiatico, l’Africa Sub-Sahariana e alcune aree dell’America Latina si confermano aree di grande interesse per investimenti innovativi e sostenibili.

    Al contempo, Europa e Nord America continuano a offrire opportunità grazie a infrastrutture consolidate e contesti regolatori chiari.

    Strumenti finanziari per investire con efficacia
    Noi di Impresa.biz suggeriamo di utilizzare un mix di strumenti finanziari per ottimizzare i rendimenti e gestire i rischi:
    -Joint venture e partnership locali, per entrare con minor rischio e conoscenza del territorio;
    -Fondi di investimento specializzati, per diversificare l’esposizione;
    -Finanziamenti agevolati e incentivi internazionali, che spesso supportano progetti innovativi;
    -Derivati finanziari, per coprire i rischi di cambio e tasso di interesse.

    Sostenibilità e innovazione come fattori chiave
    Per noi di Impresa.biz, nel 2025 la sostenibilità sarà un criterio imprescindibile nelle scelte di investimento. Progetti che integrano tecnologia verde, economia circolare e responsabilità sociale non solo rispondono a un’esigenza globale, ma attraggono anche capitali e partner strategici.

    La pianificazione e il monitoraggio continuo
    Investire all’estero richiede un’accurata pianificazione finanziaria e un monitoraggio costante delle variabili macroeconomiche, geopolitiche e normative. Noi consigliamo di adottare strumenti di analisi avanzata e reportistica in tempo reale per adattare tempestivamente la strategia.

    Investire con consapevolezza e visione
    Noi di Impresa.biz crediamo che il 2025 sia un anno ricco di opportunità per chi saprà investire all’estero con una strategia finanziaria solida, orientata all’innovazione e alla sostenibilità. Affrontare il mercato globale con competenza e flessibilità è la chiave per crescere e competere su scala internazionale.

    #ImpresaBiz #InvestimentiEstero #StrategieFinanziarie #MercatiEmergenti #Sostenibilità #Innovazione #Internazionalizzazione #FinanzaGlobale #GestioneRischi #Business2025 #CrescitaGlobale
    Dove Investire nel 2025? Strategie Finanziarie per l'Estero Noi di Impresa.biz ci troviamo oggi di fronte a un panorama globale in continua evoluzione, che richiede strategie finanziarie attente e lungimiranti per chi vuole investire all’estero nel 2025. Scegliere i mercati giusti e gli strumenti adeguati può determinare il successo o meno di un progetto di internazionalizzazione. Analisi dei mercati emergenti e consolidati Per noi è fondamentale bilanciare tra mercati emergenti, dove le opportunità di crescita sono elevate ma i rischi maggiori, e mercati consolidati, più stabili ma spesso più competitivi. Nel 2025, regioni come il Sud-Est Asiatico, l’Africa Sub-Sahariana e alcune aree dell’America Latina si confermano aree di grande interesse per investimenti innovativi e sostenibili. Al contempo, Europa e Nord America continuano a offrire opportunità grazie a infrastrutture consolidate e contesti regolatori chiari. Strumenti finanziari per investire con efficacia Noi di Impresa.biz suggeriamo di utilizzare un mix di strumenti finanziari per ottimizzare i rendimenti e gestire i rischi: -Joint venture e partnership locali, per entrare con minor rischio e conoscenza del territorio; -Fondi di investimento specializzati, per diversificare l’esposizione; -Finanziamenti agevolati e incentivi internazionali, che spesso supportano progetti innovativi; -Derivati finanziari, per coprire i rischi di cambio e tasso di interesse. Sostenibilità e innovazione come fattori chiave Per noi di Impresa.biz, nel 2025 la sostenibilità sarà un criterio imprescindibile nelle scelte di investimento. Progetti che integrano tecnologia verde, economia circolare e responsabilità sociale non solo rispondono a un’esigenza globale, ma attraggono anche capitali e partner strategici. La pianificazione e il monitoraggio continuo Investire all’estero richiede un’accurata pianificazione finanziaria e un monitoraggio costante delle variabili macroeconomiche, geopolitiche e normative. Noi consigliamo di adottare strumenti di analisi avanzata e reportistica in tempo reale per adattare tempestivamente la strategia. Investire con consapevolezza e visione Noi di Impresa.biz crediamo che il 2025 sia un anno ricco di opportunità per chi saprà investire all’estero con una strategia finanziaria solida, orientata all’innovazione e alla sostenibilità. Affrontare il mercato globale con competenza e flessibilità è la chiave per crescere e competere su scala internazionale. #ImpresaBiz #InvestimentiEstero #StrategieFinanziarie #MercatiEmergenti #Sostenibilità #Innovazione #Internazionalizzazione #FinanzaGlobale #GestioneRischi #Business2025 #CrescitaGlobale
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  • Aprire una società all'estero è una decisione che molte imprese e imprenditori prendono per espandere il loro mercato, ottimizzare la tassazione o accedere a nuove risorse e opportunità. Tuttavia, sebbene possa offrire numerosi vantaggi, aprire un'azienda all'estero richiede una valutazione approfondita di vari fattori legali, fiscali e culturali.

    Ecco alcune delle ragioni principali per cui molte aziende decidono di aprire una società all'estero e come farlo nel modo più efficace:
    -Vantaggi fiscali: Molti paesi offrono vantaggi fiscali significativi per attirare investimenti esteri. Questi vantaggi includono aliquote fiscali più basse, esenzioni da imposte su determinati redditi o crediti d'imposta per la ricerca e lo sviluppo. Paesi come Irlanda, Estonia e Singapore sono noti per le politiche fiscali favorevoli alle imprese.
    -Espansione dei mercati: Aprire una società all'estero può permettere di entrare in nuovi mercati, accedere a consumatori internazionali e diversificare i flussi di reddito. Questo è particolarmente vantaggioso per le aziende che cercano di globalizzarsi e conquistare una base di clienti più ampia.
    -Accesso a risorse locali: Alcuni paesi offrono accesso a risorse uniche, come manodopera qualificata, materiali a basso costo o tecnologie avanzate.
    -Diversificazione dei rischi: Espandersi all'estero aiuta a diversificare i rischi economici e politici legati a un singolo mercato. Se una regione attraversa difficoltà economiche o politiche, avere una presenza in altri mercati può aiutare a ridurre l'impatto.
    -Migliori opportunità di finanziamento: Alcuni paesi esteri potrebbero offrire migliori opportunità di finanziamento per le start-up, come sovvenzioni, agevolazioni fiscali o incentivi da parte di governi locali o fondi internazionali.

    Come aprire una società all'estero
    -Ricerca sul paese di destinazione: Prima di aprire una società in un altro paese, è fondamentale fare una ricerca approfondita sulle leggi locali, la cultura imprenditoriale, le politiche fiscali e le opportunità di mercato. La scelta del paese giusto è cruciale per il successo a lungo termine.
    -Scegliere la giusta forma giuridica: Ogni paese ha diverse forme giuridiche per le aziende, come le società a responsabilità limitata, le filiali di società estere o le joint venture. La scelta della struttura legale dipende dagli obiettivi dell'impresa, dalle normative locali e dalle implicazioni fiscali.
    -Registrazione dell'azienda: La registrazione della società comporta la presentazione di documenti legali, l'ottenimento di licenze locali e il rispetto delle normative specifiche per il settore in cui si opera. È fondamentale consultare un esperto legale che conosca le leggi locali.
    -Gestione fiscale e contabile: È necessario avere un sistema contabile adeguato che rispetti le normative fiscali locali, incluse le imposte sul reddito, le imposte sul valore aggiunto (IVA) e altre imposte specifiche. Molti paesi richiedono anche la presentazione di bilanci annuali e dichiarazioni fiscali.
    -Comunicazione e adattamento culturale: Quando si apre una società all'estero, è fondamentale adattarsi alle differenze culturali e di comunicazione.
    -Pianificazione della logistica e delle operazioni: In base alla natura dell'attività, dovrai prendere in considerazione la logistica internazionale (spostamenti di merci, distribuzione, import-export) e gestire le operazioni tra la sede centrale e la nuova filiale.
    -Normative locali: È importante conoscere la legislazione locale, comprese le normative sul lavoro, sulla protezione dei consumatori, la privacy dei dati e le normative ambientali.
    -Rischi politici ed economici: A seconda del paese in cui si sceglie di operare, potrebbero esserci rischi associati alla stabilità politica o economica.
    -Gestione a distanza: Se la sede centrale si trova in un altro paese, sarà necessario gestire l'azienda a distanza, il che comporta sfide nella supervisione, nella comunicazione e nel controllo delle operazioni.

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    Aprire una società all'estero è una decisione che molte imprese e imprenditori prendono per espandere il loro mercato, ottimizzare la tassazione o accedere a nuove risorse e opportunità. Tuttavia, sebbene possa offrire numerosi vantaggi, aprire un'azienda all'estero richiede una valutazione approfondita di vari fattori legali, fiscali e culturali. Ecco alcune delle ragioni principali per cui molte aziende decidono di aprire una società all'estero e come farlo nel modo più efficace: -Vantaggi fiscali: Molti paesi offrono vantaggi fiscali significativi per attirare investimenti esteri. Questi vantaggi includono aliquote fiscali più basse, esenzioni da imposte su determinati redditi o crediti d'imposta per la ricerca e lo sviluppo. Paesi come Irlanda, Estonia e Singapore sono noti per le politiche fiscali favorevoli alle imprese. -Espansione dei mercati: Aprire una società all'estero può permettere di entrare in nuovi mercati, accedere a consumatori internazionali e diversificare i flussi di reddito. Questo è particolarmente vantaggioso per le aziende che cercano di globalizzarsi e conquistare una base di clienti più ampia. -Accesso a risorse locali: Alcuni paesi offrono accesso a risorse uniche, come manodopera qualificata, materiali a basso costo o tecnologie avanzate. -Diversificazione dei rischi: Espandersi all'estero aiuta a diversificare i rischi economici e politici legati a un singolo mercato. Se una regione attraversa difficoltà economiche o politiche, avere una presenza in altri mercati può aiutare a ridurre l'impatto. -Migliori opportunità di finanziamento: Alcuni paesi esteri potrebbero offrire migliori opportunità di finanziamento per le start-up, come sovvenzioni, agevolazioni fiscali o incentivi da parte di governi locali o fondi internazionali. Come aprire una società all'estero -Ricerca sul paese di destinazione: Prima di aprire una società in un altro paese, è fondamentale fare una ricerca approfondita sulle leggi locali, la cultura imprenditoriale, le politiche fiscali e le opportunità di mercato. La scelta del paese giusto è cruciale per il successo a lungo termine. -Scegliere la giusta forma giuridica: Ogni paese ha diverse forme giuridiche per le aziende, come le società a responsabilità limitata, le filiali di società estere o le joint venture. La scelta della struttura legale dipende dagli obiettivi dell'impresa, dalle normative locali e dalle implicazioni fiscali. -Registrazione dell'azienda: La registrazione della società comporta la presentazione di documenti legali, l'ottenimento di licenze locali e il rispetto delle normative specifiche per il settore in cui si opera. È fondamentale consultare un esperto legale che conosca le leggi locali. -Gestione fiscale e contabile: È necessario avere un sistema contabile adeguato che rispetti le normative fiscali locali, incluse le imposte sul reddito, le imposte sul valore aggiunto (IVA) e altre imposte specifiche. Molti paesi richiedono anche la presentazione di bilanci annuali e dichiarazioni fiscali. -Comunicazione e adattamento culturale: Quando si apre una società all'estero, è fondamentale adattarsi alle differenze culturali e di comunicazione. -Pianificazione della logistica e delle operazioni: In base alla natura dell'attività, dovrai prendere in considerazione la logistica internazionale (spostamenti di merci, distribuzione, import-export) e gestire le operazioni tra la sede centrale e la nuova filiale. -Normative locali: È importante conoscere la legislazione locale, comprese le normative sul lavoro, sulla protezione dei consumatori, la privacy dei dati e le normative ambientali. -Rischi politici ed economici: A seconda del paese in cui si sceglie di operare, potrebbero esserci rischi associati alla stabilità politica o economica. -Gestione a distanza: Se la sede centrale si trova in un altro paese, sarà necessario gestire l'azienda a distanza, il che comporta sfide nella supervisione, nella comunicazione e nel controllo delle operazioni. #AperturaSocietà, #BusinessInternazionale, #EspansioneGlobale, #FiscalitàInternazionale, #ImprenditoriaGlobale, #InvestimentiEstero, #StartUpInternazionali, #OpportunitàDiBusiness, #BusinessStrategy, #EspansioneMercati
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