Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario
In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.
1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.
Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
-Non blocca il capitale iniziale
-Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
-È più facile da ottenere rispetto a un prestito
L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.
2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.
Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
-Miglioriamo la gestione del cash flow
-Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
-Esternalizziamo anche la gestione del credito
Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.
3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.
Ci sono diverse tipologie:
-Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
-Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
-Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.
Quando usare queste alternative?
Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:
Strumento Quando l’abbiamo usato
Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.
Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.
Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.
#FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria
In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.
1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.
Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
-Non blocca il capitale iniziale
-Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
-È più facile da ottenere rispetto a un prestito
L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.
2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.
Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
-Miglioriamo la gestione del cash flow
-Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
-Esternalizziamo anche la gestione del credito
Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.
3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.
Ci sono diverse tipologie:
-Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
-Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
-Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.
Quando usare queste alternative?
Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:
Strumento Quando l’abbiamo usato
Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.
Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.
Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.
#FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria
Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario
In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.
1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.
Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
-Non blocca il capitale iniziale
-Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
-È più facile da ottenere rispetto a un prestito
L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.
2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.
Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
-Miglioriamo la gestione del cash flow
-Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
-Esternalizziamo anche la gestione del credito
Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.
3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.
Ci sono diverse tipologie:
-Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
-Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
-Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.
Quando usare queste alternative?
Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:
Strumento Quando l’abbiamo usato
Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.
Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.
Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.
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