Previdenza e Pensione per Freelance: Cosa Sapere (Davvero)
Se sei freelance, c'è una domanda che in molti rimandano (a volte troppo):
“E la pensione?”
Spoiler: la previdenza dei freelance non funziona come quella dei lavoratori dipendenti.
Ma se la conosci e la gestisci con criterio, puoi costruirti una base solida per il futuro.
Vediamo insieme cosa devi sapere se sei freelance nel 2025.
1. Freelance = Obbligo di versamenti previdenziali
Appena apri partita IVA, sei obbligato a versare i contributi previdenziali.
Ma in quale cassa versi?
Dipende da che attività svolgi:
Professioni non ordinistiche (es. copywriter, consulenti, digital marketer, coach):
Gestione Separata INPS
Professioni ordinistiche (es. avvocati, architetti, psicologi, commercialisti):
Versano nella cassa di previdenza del loro ordine professionale
Artigiani e commercianti (es. parrucchieri, e-commerce, artigiani):
Versano nella Gestione Commercianti/Artigiani INPS
In questo articolo ci concentriamo su chi versa nella Gestione Separata INPS, la più comune per freelance senza albo.
2. Quanto si paga alla Gestione Separata INPS
Nel 2025, l’aliquota contributiva per i freelance senza altra copertura pensionistica è:
26,07% sul reddito netto (ricavi – costi deducibili)
Se hai un altro lavoro dipendente o pensione, paghi un po’ meno (24% circa).
Esempio:
Guadagni 25.000 € netti annui → verserai circa 6.500 € di contributi INPS.
Attenzione: questi contributi non sono facoltativi e vanno pagati ogni anno, anche se non fatturi tantissimo.
3. Ma questi contributi... che pensione mi danno?
I contributi versati alla Gestione Separata vanno a costruire la tua pensione pubblica secondo il sistema contributivo puro:
più versi, più prendi.
Tuttavia:
-Non c’è una pensione minima garantita
-L’assegno futuro sarà molto basso se versi poco o tardi
-Serve molta costanza e anni di contributi
Per avere un’idea dell’importo potenziale, puoi simulare la tua pensione sul sito INPS (area "My INPS – La mia pensione futura")
4. Come integrare la pensione da freelance
Se vuoi avere una pensione dignitosa da freelance, ti conviene pensare fin da subito alla previdenza integrativa.
Le opzioni più comuni:
Piano pensione individuale (PIP)
Fondo pensione aperto o chiuso
Investimenti privati a lungo termine (es. ETF, PAC, immobili)
Vantaggi dei fondi pensione:
Deduzioni fiscali fino a 5.164,57 € annui
Capitale accumulabile nel tempo, anche con piccoli versamenti mensili
Flessibilità nella scelta di rischio e rendimenti
Alcuni fondi accettano anche i freelance nella Gestione Separata: valuta soluzioni con consulenti o banche etiche/online.
5. Riepilogo: cosa deve fare un freelance oggi
Cosa Perché Quando farlo
Conoscere la tua gestione INPS Sapere quanto versi e dove Subito
Versare con regolarità Evitare buchi contributivi Ogni anno
Simulare la pensione INPS Capire cosa aspettarti 1 volta l’anno
Attivare un fondo integrativo Costruire una pensione vera Il prima possibile
Valutare piani di risparmio a lungo termine Diversificare Anche con piccole somme
Bonus: Attenzione ai "buchi" contributivi
Se per qualche anno versi poco o nulla, quegli anni non valgono ai fini pensionistici.
Risultato? Ti avvicini all’età della pensione senza aver maturato i requisiti minimi (20 anni di contributi e una certa soglia minima annua).
Controlla ogni anno il tuo estratto conto contributivo INPS per evitare sorprese.
Se sei freelance, la tua pensione non è garantita da nessuno. Ma questo non significa che sei destinato a restare senza tutele.
Significa solo che sei tu a dovertene occupare.
Anche con piccoli passi (es. 100 € al mese in un fondo pensione + versamenti INPS regolari), puoi costruire una base previdenziale seria.
Pensa al tuo futuro da oggi. Il tuo “io” di domani ti ringrazierà.
#freelanceitalia #pensione #previdenza #gestionesepatata #INPS #fondopensione #partitaIVA #regimeforfettario #impresabiz #lavoroautonomo
Se sei freelance, c'è una domanda che in molti rimandano (a volte troppo):
“E la pensione?”
Spoiler: la previdenza dei freelance non funziona come quella dei lavoratori dipendenti.
Ma se la conosci e la gestisci con criterio, puoi costruirti una base solida per il futuro.
Vediamo insieme cosa devi sapere se sei freelance nel 2025.
1. Freelance = Obbligo di versamenti previdenziali
Appena apri partita IVA, sei obbligato a versare i contributi previdenziali.
Ma in quale cassa versi?
Dipende da che attività svolgi:
Professioni non ordinistiche (es. copywriter, consulenti, digital marketer, coach):
Gestione Separata INPS
Professioni ordinistiche (es. avvocati, architetti, psicologi, commercialisti):
Versano nella cassa di previdenza del loro ordine professionale
Artigiani e commercianti (es. parrucchieri, e-commerce, artigiani):
Versano nella Gestione Commercianti/Artigiani INPS
In questo articolo ci concentriamo su chi versa nella Gestione Separata INPS, la più comune per freelance senza albo.
2. Quanto si paga alla Gestione Separata INPS
Nel 2025, l’aliquota contributiva per i freelance senza altra copertura pensionistica è:
26,07% sul reddito netto (ricavi – costi deducibili)
Se hai un altro lavoro dipendente o pensione, paghi un po’ meno (24% circa).
Esempio:
Guadagni 25.000 € netti annui → verserai circa 6.500 € di contributi INPS.
Attenzione: questi contributi non sono facoltativi e vanno pagati ogni anno, anche se non fatturi tantissimo.
3. Ma questi contributi... che pensione mi danno?
I contributi versati alla Gestione Separata vanno a costruire la tua pensione pubblica secondo il sistema contributivo puro:
più versi, più prendi.
Tuttavia:
-Non c’è una pensione minima garantita
-L’assegno futuro sarà molto basso se versi poco o tardi
-Serve molta costanza e anni di contributi
Per avere un’idea dell’importo potenziale, puoi simulare la tua pensione sul sito INPS (area "My INPS – La mia pensione futura")
4. Come integrare la pensione da freelance
Se vuoi avere una pensione dignitosa da freelance, ti conviene pensare fin da subito alla previdenza integrativa.
Le opzioni più comuni:
Piano pensione individuale (PIP)
Fondo pensione aperto o chiuso
Investimenti privati a lungo termine (es. ETF, PAC, immobili)
Vantaggi dei fondi pensione:
Deduzioni fiscali fino a 5.164,57 € annui
Capitale accumulabile nel tempo, anche con piccoli versamenti mensili
Flessibilità nella scelta di rischio e rendimenti
Alcuni fondi accettano anche i freelance nella Gestione Separata: valuta soluzioni con consulenti o banche etiche/online.
5. Riepilogo: cosa deve fare un freelance oggi
Cosa Perché Quando farlo
Conoscere la tua gestione INPS Sapere quanto versi e dove Subito
Versare con regolarità Evitare buchi contributivi Ogni anno
Simulare la pensione INPS Capire cosa aspettarti 1 volta l’anno
Attivare un fondo integrativo Costruire una pensione vera Il prima possibile
Valutare piani di risparmio a lungo termine Diversificare Anche con piccole somme
Bonus: Attenzione ai "buchi" contributivi
Se per qualche anno versi poco o nulla, quegli anni non valgono ai fini pensionistici.
Risultato? Ti avvicini all’età della pensione senza aver maturato i requisiti minimi (20 anni di contributi e una certa soglia minima annua).
Controlla ogni anno il tuo estratto conto contributivo INPS per evitare sorprese.
Se sei freelance, la tua pensione non è garantita da nessuno. Ma questo non significa che sei destinato a restare senza tutele.
Significa solo che sei tu a dovertene occupare.
Anche con piccoli passi (es. 100 € al mese in un fondo pensione + versamenti INPS regolari), puoi costruire una base previdenziale seria.
Pensa al tuo futuro da oggi. Il tuo “io” di domani ti ringrazierà.
#freelanceitalia #pensione #previdenza #gestionesepatata #INPS #fondopensione #partitaIVA #regimeforfettario #impresabiz #lavoroautonomo
Previdenza e Pensione per Freelance: Cosa Sapere (Davvero)
Se sei freelance, c'è una domanda che in molti rimandano (a volte troppo):
👉 “E la pensione?”
Spoiler: la previdenza dei freelance non funziona come quella dei lavoratori dipendenti.
Ma se la conosci e la gestisci con criterio, puoi costruirti una base solida per il futuro.
Vediamo insieme cosa devi sapere se sei freelance nel 2025.
🏦 1. Freelance = Obbligo di versamenti previdenziali
Appena apri partita IVA, sei obbligato a versare i contributi previdenziali.
Ma in quale cassa versi?
Dipende da che attività svolgi:
🔸 Professioni non ordinistiche (es. copywriter, consulenti, digital marketer, coach):
👉 Gestione Separata INPS
🔸 Professioni ordinistiche (es. avvocati, architetti, psicologi, commercialisti):
👉 Versano nella cassa di previdenza del loro ordine professionale
🔸 Artigiani e commercianti (es. parrucchieri, e-commerce, artigiani):
👉 Versano nella Gestione Commercianti/Artigiani INPS
In questo articolo ci concentriamo su chi versa nella Gestione Separata INPS, la più comune per freelance senza albo.
💰 2. Quanto si paga alla Gestione Separata INPS
Nel 2025, l’aliquota contributiva per i freelance senza altra copertura pensionistica è:
🔹 26,07% sul reddito netto (ricavi – costi deducibili)
💡 Se hai un altro lavoro dipendente o pensione, paghi un po’ meno (24% circa).
✅ Esempio:
Guadagni 25.000 € netti annui → verserai circa 6.500 € di contributi INPS.
Attenzione: questi contributi non sono facoltativi e vanno pagati ogni anno, anche se non fatturi tantissimo.
🧮 3. Ma questi contributi... che pensione mi danno?
I contributi versati alla Gestione Separata vanno a costruire la tua pensione pubblica secondo il sistema contributivo puro:
più versi, più prendi.
Tuttavia:
-Non c’è una pensione minima garantita
-L’assegno futuro sarà molto basso se versi poco o tardi
-Serve molta costanza e anni di contributi
👉 Per avere un’idea dell’importo potenziale, puoi simulare la tua pensione sul sito INPS (area "My INPS – La mia pensione futura")
🧱 4. Come integrare la pensione da freelance
Se vuoi avere una pensione dignitosa da freelance, ti conviene pensare fin da subito alla previdenza integrativa.
Le opzioni più comuni:
🔹 Piano pensione individuale (PIP)
🔹 Fondo pensione aperto o chiuso
🔹 Investimenti privati a lungo termine (es. ETF, PAC, immobili)
✅ Vantaggi dei fondi pensione:
Deduzioni fiscali fino a 5.164,57 € annui
Capitale accumulabile nel tempo, anche con piccoli versamenti mensili
Flessibilità nella scelta di rischio e rendimenti
💡 Alcuni fondi accettano anche i freelance nella Gestione Separata: valuta soluzioni con consulenti o banche etiche/online.
📋 5. Riepilogo: cosa deve fare un freelance oggi
Cosa Perché Quando farlo
✅ Conoscere la tua gestione INPS Sapere quanto versi e dove Subito
✅ Versare con regolarità Evitare buchi contributivi Ogni anno
✅ Simulare la pensione INPS Capire cosa aspettarti 1 volta l’anno
✅ Attivare un fondo integrativo Costruire una pensione vera Il prima possibile
✅ Valutare piani di risparmio a lungo termine Diversificare Anche con piccole somme
❗ Bonus: Attenzione ai "buchi" contributivi
Se per qualche anno versi poco o nulla, quegli anni non valgono ai fini pensionistici.
Risultato? Ti avvicini all’età della pensione senza aver maturato i requisiti minimi (20 anni di contributi e una certa soglia minima annua).
👉 Controlla ogni anno il tuo estratto conto contributivo INPS per evitare sorprese.
Se sei freelance, la tua pensione non è garantita da nessuno. Ma questo non significa che sei destinato a restare senza tutele.
Significa solo che sei tu a dovertene occupare.
Anche con piccoli passi (es. 100 € al mese in un fondo pensione + versamenti INPS regolari), puoi costruire una base previdenziale seria.
Pensa al tuo futuro da oggi. Il tuo “io” di domani ti ringrazierà.
#freelanceitalia #pensione #previdenza #gestionesepatata #INPS #fondopensione #partitaIVA #regimeforfettario #impresabiz #lavoroautonomo
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