• Codice della crisi d’impresa: cosa devono sapere le PMI

    Quando ho sentito parlare per la prima volta del Codice della crisi d’impresa, la mia reazione è stata: “Un’altra normativa? E io quando lavoro?”.
    Poi ho capito che non si tratta solo di burocrazia, ma di strumenti utili per evitare problemi seri prima che sia troppo tardi.

    Se hai una PMI o una piccola attività, come me, e vuoi evitare rischi legali e gestionali, è importante capire di cosa si tratta e cosa devi fare.

    Cos’è il Codice della crisi d’impresa
    È una normativa entrata in vigore pienamente nel 2022, pensata per intercettare in anticipo i segnali di crisi economica o finanziaria nelle imprese.
    In pratica, non serve essere in fallimento per doversi preoccupare: oggi è obbligatorio monitorare regolarmente la salute dell’azienda e agire subito se emergono segnali di squilibrio.

    Cosa prevede il Codice per le PMI
    Ecco i punti principali che ho dovuto affrontare come imprenditore:

    1. Obbligo di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili
    Significa che ogni impresa, anche piccola, deve:
    -Tenere una contabilità ordinata e aggiornata
    -Avere strumenti per monitorare costi, ricavi, debiti e crediti
    -Essere in grado di prevedere la sostenibilità finanziaria a 12 mesi
    Io ho risolto usando un gestionale semplice e affidandomi a un commercialista che mi fa anche da “consulente di allerta”.

    2. Rilevare segnali di crisi per tempo
    Devi controllare periodicamente:
    -Se l’attivo supera i debiti
    -Se l’azienda è in grado di pagare i fornitori nei tempi
    -Se ci sono perdite rilevanti di capitale
    Il Codice introduce anche strumenti di allerta automatica (tipo la segnalazione da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate in caso di anomalie).

    3. Comportamenti responsabili per evitare responsabilità personali
    E qui viene il punto cruciale: se ignori i segnali di crisi e non agisci, potresti essere considerato responsabile personalmente per eventuali danni, soprattutto se sei amministratore di una SRL.

    🛠 Come mi sono organizzato (e cosa ti consiglio)
    -Ho fissato un check mensile con il mio commercialista per verificare conti, flussi e scadenze
    -Ho impostato un cruscotto base in Google Sheet per monitorare liquidità, debiti e ordini
    -Mi sono informato su strumenti di composizione negoziata della crisi, nel caso servano
    -Ho inserito nel mio business plan anche scenari di rischio e piani di azione

    Cosa evitare
    -Pensare “tanto sono piccolo, non mi riguarda”
    -Tenere contabilità approssimativa o in ritardo
    -Accumulare debiti senza un piano di sostenibilità
    -Ignorare i segnali di crisi per paura o orgoglio

    Il Codice della crisi d’impresa non è un nemico da temere, ma uno strumento per fare impresa in modo più consapevole e sano.
    Per me è stato anche uno stimolo a migliorare la gestione finanziaria e a dare più solidità al mio progetto imprenditoriale.

    Meglio prevenire che curare — soprattutto quando si parla di impresa.

    #crisiimpresa #pmiitaliane #codicedellacrisi #gestioneaziendale #impreseconsapevoli #marketingperPMI #consulenzapmi #prevenzioneaziendale #finanzaimpresa #digitalizzazionePMI #businessresponsabile
    Codice della crisi d’impresa: cosa devono sapere le PMI Quando ho sentito parlare per la prima volta del Codice della crisi d’impresa, la mia reazione è stata: “Un’altra normativa? E io quando lavoro?”. Poi ho capito che non si tratta solo di burocrazia, ma di strumenti utili per evitare problemi seri prima che sia troppo tardi. Se hai una PMI o una piccola attività, come me, e vuoi evitare rischi legali e gestionali, è importante capire di cosa si tratta e cosa devi fare. 🔍 Cos’è il Codice della crisi d’impresa È una normativa entrata in vigore pienamente nel 2022, pensata per intercettare in anticipo i segnali di crisi economica o finanziaria nelle imprese. In pratica, non serve essere in fallimento per doversi preoccupare: oggi è obbligatorio monitorare regolarmente la salute dell’azienda e agire subito se emergono segnali di squilibrio. ✅ Cosa prevede il Codice per le PMI Ecco i punti principali che ho dovuto affrontare come imprenditore: 1. Obbligo di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili Significa che ogni impresa, anche piccola, deve: -Tenere una contabilità ordinata e aggiornata -Avere strumenti per monitorare costi, ricavi, debiti e crediti -Essere in grado di prevedere la sostenibilità finanziaria a 12 mesi Io ho risolto usando un gestionale semplice e affidandomi a un commercialista che mi fa anche da “consulente di allerta”. 2. Rilevare segnali di crisi per tempo Devi controllare periodicamente: -Se l’attivo supera i debiti -Se l’azienda è in grado di pagare i fornitori nei tempi -Se ci sono perdite rilevanti di capitale Il Codice introduce anche strumenti di allerta automatica (tipo la segnalazione da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate in caso di anomalie). 3. Comportamenti responsabili per evitare responsabilità personali E qui viene il punto cruciale: se ignori i segnali di crisi e non agisci, potresti essere considerato responsabile personalmente per eventuali danni, soprattutto se sei amministratore di una SRL. 🛠 Come mi sono organizzato (e cosa ti consiglio) -Ho fissato un check mensile con il mio commercialista per verificare conti, flussi e scadenze -Ho impostato un cruscotto base in Google Sheet per monitorare liquidità, debiti e ordini -Mi sono informato su strumenti di composizione negoziata della crisi, nel caso servano -Ho inserito nel mio business plan anche scenari di rischio e piani di azione ❌ Cosa evitare -Pensare “tanto sono piccolo, non mi riguarda” -Tenere contabilità approssimativa o in ritardo -Accumulare debiti senza un piano di sostenibilità -Ignorare i segnali di crisi per paura o orgoglio ✍️Il Codice della crisi d’impresa non è un nemico da temere, ma uno strumento per fare impresa in modo più consapevole e sano. Per me è stato anche uno stimolo a migliorare la gestione finanziaria e a dare più solidità al mio progetto imprenditoriale. Meglio prevenire che curare — soprattutto quando si parla di impresa. #crisiimpresa #pmiitaliane #codicedellacrisi #gestioneaziendale #impreseconsapevoli #marketingperPMI #consulenzapmi #prevenzioneaziendale #finanzaimpresa #digitalizzazionePMI #businessresponsabile
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  • Ottimizzazione fiscale: strumenti leciti per risparmiare sulle imposte

    Noi di Impresa.biz sappiamo che ogni imprenditore con una visione a lungo termine cerca due cose fondamentali: crescita e sostenibilità fiscale. Ecco perché parliamo apertamente di ottimizzazione fiscale, cioè l’insieme delle strategie lecite che consentono a un’impresa di ridurre il carico fiscale nel pieno rispetto della legge.

    Chi fa impresa lo sa: la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Ma esistono strumenti assolutamente legittimi per non pagare più del dovuto. Il segreto è conoscere le opportunità previste dalla normativa e saperle applicare correttamente, con il supporto di professionisti esperti.

    Ottimizzazione fiscale ≠ evasione
    Chiariamo subito un punto fondamentale: ottimizzazione non è evasione. Non significa nascondere redditi o creare artifici contabili, ma usare in modo intelligente gli strumenti messi a disposizione dal sistema fiscale.
    È un approccio che riduce le imposte in modo sostenibile, protegge l’impresa da rischi futuri e valorizza le risorse disponibili per investire nella crescita.

    Gli strumenti leciti per risparmiare
    Ecco alcune delle leve più efficaci che noi di Impresa.biz consigliamo di valutare attentamente:

    1. Regime forfettario (per le microimprese e i professionisti)
    Offre una tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi anni). È uno strumento molto vantaggioso per chi ha ricavi contenuti e una struttura snella.

    2. Deduzioni e detrazioni fiscali
    Spese per dipendenti, formazione, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e digitalizzazione: molti costi aziendali sono deducibili, riducendo l’imponibile fiscale.

    3. Super e iper ammortamento
    Incentivi per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, che permettono di ammortizzare più rapidamente i costi aumentando la deducibilità fiscale.

    4. Patent box
    Permette un’esenzione parziale dal reddito derivante dallo sfruttamento di brevetti, software e altri beni immateriali registrati. È pensato per le imprese innovative.

    5. Pianificazione societaria e fiscale
    Scegliere il giusto assetto societario (SRL, holding, gruppo) può incidere notevolmente sull’imposizione fiscale. In certi casi, la creazione di una holding permette una gestione più efficiente di utili, dividendi e operazioni straordinarie.

    6. Crediti d’imposta
    Esistono numerosi crediti d’imposta su investimenti in formazione, energia, sostenibilità, R&S. Questi strumenti compensano direttamente le imposte da pagare.

    Il nostro consiglio
    Ogni impresa ha una struttura e una storia diversa. Non esiste una formula valida per tutti. Tuttavia, una corretta pianificazione fiscale non è un costo, ma un investimento che può fare la differenza tra marginalità stagnante e crescita sostenuta.

    Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre:
    -Di analizzare con regolarità la propria posizione fiscale, in base all’evoluzione del business;
    -Di affidarsi a consulenti fiscali competenti, aggiornati sulle normative italiane ed europee;
    -Di integrare la pianificazione fiscale nella strategia aziendale complessiva.
    -Risparmiare sulle imposte in modo legale è possibile. Serve conoscenza, metodo e visione.

    E soprattutto, serve il coraggio di uscire dalla logica dell’improvvisazione per abbracciare una gestione fiscale evoluta, trasparente ed efficiente.

    #OttimizzazioneFiscale #PianificazioneFiscale #RisparmioFiscale #FiscoPMI #TasseAziendali #FinanzaImpresa #ImpresaBiz #TaxPlanning #Fiscalità #StrategieFiscali
    Ottimizzazione fiscale: strumenti leciti per risparmiare sulle imposte Noi di Impresa.biz sappiamo che ogni imprenditore con una visione a lungo termine cerca due cose fondamentali: crescita e sostenibilità fiscale. Ecco perché parliamo apertamente di ottimizzazione fiscale, cioè l’insieme delle strategie lecite che consentono a un’impresa di ridurre il carico fiscale nel pieno rispetto della legge. Chi fa impresa lo sa: la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Ma esistono strumenti assolutamente legittimi per non pagare più del dovuto. Il segreto è conoscere le opportunità previste dalla normativa e saperle applicare correttamente, con il supporto di professionisti esperti. Ottimizzazione fiscale ≠ evasione Chiariamo subito un punto fondamentale: ottimizzazione non è evasione. Non significa nascondere redditi o creare artifici contabili, ma usare in modo intelligente gli strumenti messi a disposizione dal sistema fiscale. È un approccio che riduce le imposte in modo sostenibile, protegge l’impresa da rischi futuri e valorizza le risorse disponibili per investire nella crescita. Gli strumenti leciti per risparmiare Ecco alcune delle leve più efficaci che noi di Impresa.biz consigliamo di valutare attentamente: 1. Regime forfettario (per le microimprese e i professionisti) Offre una tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi anni). È uno strumento molto vantaggioso per chi ha ricavi contenuti e una struttura snella. 2. Deduzioni e detrazioni fiscali Spese per dipendenti, formazione, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e digitalizzazione: molti costi aziendali sono deducibili, riducendo l’imponibile fiscale. 3. Super e iper ammortamento Incentivi per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, che permettono di ammortizzare più rapidamente i costi aumentando la deducibilità fiscale. 4. Patent box Permette un’esenzione parziale dal reddito derivante dallo sfruttamento di brevetti, software e altri beni immateriali registrati. È pensato per le imprese innovative. 5. Pianificazione societaria e fiscale Scegliere il giusto assetto societario (SRL, holding, gruppo) può incidere notevolmente sull’imposizione fiscale. In certi casi, la creazione di una holding permette una gestione più efficiente di utili, dividendi e operazioni straordinarie. 6. Crediti d’imposta Esistono numerosi crediti d’imposta su investimenti in formazione, energia, sostenibilità, R&S. Questi strumenti compensano direttamente le imposte da pagare. Il nostro consiglio Ogni impresa ha una struttura e una storia diversa. Non esiste una formula valida per tutti. Tuttavia, una corretta pianificazione fiscale non è un costo, ma un investimento che può fare la differenza tra marginalità stagnante e crescita sostenuta. Noi di Impresa.biz raccomandiamo sempre: -Di analizzare con regolarità la propria posizione fiscale, in base all’evoluzione del business; -Di affidarsi a consulenti fiscali competenti, aggiornati sulle normative italiane ed europee; -Di integrare la pianificazione fiscale nella strategia aziendale complessiva. -Risparmiare sulle imposte in modo legale è possibile. Serve conoscenza, metodo e visione. E soprattutto, serve il coraggio di uscire dalla logica dell’improvvisazione per abbracciare una gestione fiscale evoluta, trasparente ed efficiente. #OttimizzazioneFiscale #PianificazioneFiscale #RisparmioFiscale #FiscoPMI #TasseAziendali #FinanzaImpresa #ImpresaBiz #TaxPlanning #Fiscalità #StrategieFiscali
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  • Composizione negoziata della crisi: la nuova chance per le impresa

    Nel nostro lavoro in impresa.biz seguiamo da vicino l’evoluzione delle normative italiane per la gestione della crisi d’impresa. Una delle novità più interessanti introdotte dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è la Composizione negoziata della crisi.

    Si tratta di uno strumento pensato per offrire alle imprese in difficoltà una vera occasione di rilancio, con procedure snelle e meno costose rispetto a quelle tradizionali, e con un approccio collaborativo tra imprenditori e creditori.

    Cos’è la composizione negoziata della crisi?
    In pratica, è un percorso formale ma flessibile che permette all’imprenditore di:
    -Riconoscere tempestivamente lo stato di difficoltà
    -Coinvolgere i principali creditori in un tavolo negoziale
    -Definire un piano di risanamento che consenta di superare la crisi
    -Evitare procedure giudiziarie più onerose come il fallimento o il concordato

    Quali sono i vantaggi per le imprese?
    Noi di impresa.biz evidenziamo questi benefici principali:
    -Rapidità: il procedimento è più snello e si concentra sulla negoziazione, senza appesantimenti burocratici.
    -Riservatezza: si lavora in un contesto più discreto, proteggendo l’immagine dell’azienda.
    -Minori costi: costi legali e professionali ridotti rispetto alle procedure concorsuali.
    -Coinvolgimento diretto: imprenditore e creditori collaborano per trovare soluzioni condivise, riducendo conflitti.
    -Protezione dagli atti esecutivi: la procedura offre una temporanea sospensione delle azioni esecutive, dando respiro all’impresa.

    Come funziona il processo?
    Accordo con un esperto indipendente
    L’imprenditore deve coinvolgere un professionista indipendente che coordini la negoziazione, con un ruolo di garante e facilitatore.
    Analisi della situazione e proposta
    Il professionista analizza la situazione economico-finanziaria e assiste nella stesura di un piano di risanamento realizzabile.
    Convocazione dei creditori
    Viene convocato un tavolo negoziale con i creditori principali per discutere e approvare il piano.
    Esecuzione del piano
    Se la maggioranza dei creditori approva, si procede con la realizzazione del piano, monitorato dall’esperto.

    Quando è il momento giusto per avviare la composizione negoziata?
    Per noi di impresa.biz, la tempestività è fondamentale:
    -Prima si agisce, più alte sono le probabilità di successo.
    -Non bisogna aspettare di essere già travolti dai debiti o dalle azioni esecutive.
    Riconoscere i segnali di crisi in anticipo e scegliere questo percorso può davvero fare la differenza.

    Il nostro consiglio
    La composizione negoziata della crisi rappresenta una nuova chance concreta per le imprese italiane che vogliono rialzarsi senza dover affrontare lunghe e costose procedure fallimentari.

    Se stai valutando questa opzione o vuoi capire come prepararti al meglio, noi di impresa.biz siamo pronti a supportarti con competenza e pragmatismo.

    Ti serve aiuto per avviare la composizione negoziata?
    Offriamo consulenza su:
    -Valutazione della situazione aziendale
    -Supporto nella scelta dell’esperto indipendente
    -Preparazione del piano di risanamento
    -Negoziazione con i creditori
    -Monitoraggio e assistenza nell’esecuzione

    Contattaci: insieme possiamo trasformare la crisi in un’opportunità di crescita.

    #ComposizioneNegozIata #CrisiAziendale #ImpresaBiz #GestioneCrisi #FinanzaImpresa #PMI #Turnaround #RisanamentoAziendale #SoluzioniCrisi #ConsulenzaImpresa
    Composizione negoziata della crisi: la nuova chance per le impresa Nel nostro lavoro in impresa.biz seguiamo da vicino l’evoluzione delle normative italiane per la gestione della crisi d’impresa. Una delle novità più interessanti introdotte dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è la Composizione negoziata della crisi. Si tratta di uno strumento pensato per offrire alle imprese in difficoltà una vera occasione di rilancio, con procedure snelle e meno costose rispetto a quelle tradizionali, e con un approccio collaborativo tra imprenditori e creditori. Cos’è la composizione negoziata della crisi? In pratica, è un percorso formale ma flessibile che permette all’imprenditore di: -Riconoscere tempestivamente lo stato di difficoltà -Coinvolgere i principali creditori in un tavolo negoziale -Definire un piano di risanamento che consenta di superare la crisi -Evitare procedure giudiziarie più onerose come il fallimento o il concordato Quali sono i vantaggi per le imprese? Noi di impresa.biz evidenziamo questi benefici principali: -Rapidità: il procedimento è più snello e si concentra sulla negoziazione, senza appesantimenti burocratici. -Riservatezza: si lavora in un contesto più discreto, proteggendo l’immagine dell’azienda. -Minori costi: costi legali e professionali ridotti rispetto alle procedure concorsuali. -Coinvolgimento diretto: imprenditore e creditori collaborano per trovare soluzioni condivise, riducendo conflitti. -Protezione dagli atti esecutivi: la procedura offre una temporanea sospensione delle azioni esecutive, dando respiro all’impresa. Come funziona il processo? Accordo con un esperto indipendente L’imprenditore deve coinvolgere un professionista indipendente che coordini la negoziazione, con un ruolo di garante e facilitatore. Analisi della situazione e proposta Il professionista analizza la situazione economico-finanziaria e assiste nella stesura di un piano di risanamento realizzabile. Convocazione dei creditori Viene convocato un tavolo negoziale con i creditori principali per discutere e approvare il piano. Esecuzione del piano Se la maggioranza dei creditori approva, si procede con la realizzazione del piano, monitorato dall’esperto. Quando è il momento giusto per avviare la composizione negoziata? Per noi di impresa.biz, la tempestività è fondamentale: -Prima si agisce, più alte sono le probabilità di successo. -Non bisogna aspettare di essere già travolti dai debiti o dalle azioni esecutive. Riconoscere i segnali di crisi in anticipo e scegliere questo percorso può davvero fare la differenza. Il nostro consiglio La composizione negoziata della crisi rappresenta una nuova chance concreta per le imprese italiane che vogliono rialzarsi senza dover affrontare lunghe e costose procedure fallimentari. Se stai valutando questa opzione o vuoi capire come prepararti al meglio, noi di impresa.biz siamo pronti a supportarti con competenza e pragmatismo. Ti serve aiuto per avviare la composizione negoziata? Offriamo consulenza su: -Valutazione della situazione aziendale -Supporto nella scelta dell’esperto indipendente -Preparazione del piano di risanamento -Negoziazione con i creditori -Monitoraggio e assistenza nell’esecuzione Contattaci: insieme possiamo trasformare la crisi in un’opportunità di crescita. #ComposizioneNegozIata #CrisiAziendale #ImpresaBiz #GestioneCrisi #FinanzaImpresa #PMI #Turnaround #RisanamentoAziendale #SoluzioniCrisi #ConsulenzaImpresa
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