Errore n.1 che vedo negli e-commerce emergenti: come evitarlo
Lavorando ogni giorno nel settore e-commerce, ho avuto modo di osservare da vicino decine di progetti emergenti, alcuni con ottimo potenziale ma risultati deludenti.
C’è un errore in particolare che vedo commettere troppo spesso — e che, secondo me, è la principale causa di fallimento nei primi 12 mesi di attività online.
L’errore n.1 è pensare che il sito sia tutto.
Costruire un e-commerce bello, veloce e funzionante è importante, certo. Ma non basta.
Molti imprenditori digitali credono che “una volta online, i clienti arriveranno”. In realtà, il sito è solo l’inizio, non la fine del lavoro.
Perché questo è un problema?
Perché si investono settimane (se non mesi) nella creazione del sito, ma si trascurano completamente:
-La strategia di traffico: da dove arriveranno le persone? Google? Social? Marketplace?
-Il funnel di vendita: cosa succede dopo il primo clic? Come li accompagno all'acquisto?
-La fiducia del cliente: recensioni, garanzie, contenuti utili, assistenza… sono presenti?
Il follow-up: se non comprano subito, cosa succede? Li perdo o li recupero con email, remarketing, offerte?
Come evitarlo
Quello che consiglio sempre ai nuovi e-commerce è questo:
Tratta il sito come un asset tecnico, ma investi almeno il doppio del tempo e delle risorse in strategie per generare e convertire traffico.
Parti in piccolo ma misura tutto fin da subito: le fonti che portano visite, i tassi di conversione, il valore medio dell’ordine.
Costruisci una community attorno al brand, non solo una vetrina: newsletter, contenuti social, retargeting intelligente.
E soprattutto: testa tutto. Anche una piccola variazione su un banner o su una pagina prodotto può cambiare drasticamente i risultati.
L’e-commerce non è un progetto “una tantum”: è un sistema che va nutrito, ottimizzato e comunicato ogni giorno.
Il sito è solo l’inizio. A fare la differenza sono il marketing, la relazione con il cliente e la capacità di adattarsi ai dati reali.
#ecommerceitalia #digitalbusiness #vendereonline #ecommerceemergente #strategiadigitale #conversionrate #marketingonline #impresadigitale #impresabiz
Lavorando ogni giorno nel settore e-commerce, ho avuto modo di osservare da vicino decine di progetti emergenti, alcuni con ottimo potenziale ma risultati deludenti.
C’è un errore in particolare che vedo commettere troppo spesso — e che, secondo me, è la principale causa di fallimento nei primi 12 mesi di attività online.
L’errore n.1 è pensare che il sito sia tutto.
Costruire un e-commerce bello, veloce e funzionante è importante, certo. Ma non basta.
Molti imprenditori digitali credono che “una volta online, i clienti arriveranno”. In realtà, il sito è solo l’inizio, non la fine del lavoro.
Perché questo è un problema?
Perché si investono settimane (se non mesi) nella creazione del sito, ma si trascurano completamente:
-La strategia di traffico: da dove arriveranno le persone? Google? Social? Marketplace?
-Il funnel di vendita: cosa succede dopo il primo clic? Come li accompagno all'acquisto?
-La fiducia del cliente: recensioni, garanzie, contenuti utili, assistenza… sono presenti?
Il follow-up: se non comprano subito, cosa succede? Li perdo o li recupero con email, remarketing, offerte?
Come evitarlo
Quello che consiglio sempre ai nuovi e-commerce è questo:
Tratta il sito come un asset tecnico, ma investi almeno il doppio del tempo e delle risorse in strategie per generare e convertire traffico.
Parti in piccolo ma misura tutto fin da subito: le fonti che portano visite, i tassi di conversione, il valore medio dell’ordine.
Costruisci una community attorno al brand, non solo una vetrina: newsletter, contenuti social, retargeting intelligente.
E soprattutto: testa tutto. Anche una piccola variazione su un banner o su una pagina prodotto può cambiare drasticamente i risultati.
L’e-commerce non è un progetto “una tantum”: è un sistema che va nutrito, ottimizzato e comunicato ogni giorno.
Il sito è solo l’inizio. A fare la differenza sono il marketing, la relazione con il cliente e la capacità di adattarsi ai dati reali.
#ecommerceitalia #digitalbusiness #vendereonline #ecommerceemergente #strategiadigitale #conversionrate #marketingonline #impresadigitale #impresabiz
Errore n.1 che vedo negli e-commerce emergenti: come evitarlo
Lavorando ogni giorno nel settore e-commerce, ho avuto modo di osservare da vicino decine di progetti emergenti, alcuni con ottimo potenziale ma risultati deludenti.
C’è un errore in particolare che vedo commettere troppo spesso — e che, secondo me, è la principale causa di fallimento nei primi 12 mesi di attività online.
L’errore n.1 è pensare che il sito sia tutto.
Costruire un e-commerce bello, veloce e funzionante è importante, certo. Ma non basta.
Molti imprenditori digitali credono che “una volta online, i clienti arriveranno”. In realtà, il sito è solo l’inizio, non la fine del lavoro.
Perché questo è un problema?
Perché si investono settimane (se non mesi) nella creazione del sito, ma si trascurano completamente:
-La strategia di traffico: da dove arriveranno le persone? Google? Social? Marketplace?
-Il funnel di vendita: cosa succede dopo il primo clic? Come li accompagno all'acquisto?
-La fiducia del cliente: recensioni, garanzie, contenuti utili, assistenza… sono presenti?
Il follow-up: se non comprano subito, cosa succede? Li perdo o li recupero con email, remarketing, offerte?
Come evitarlo
Quello che consiglio sempre ai nuovi e-commerce è questo:
🔹 Tratta il sito come un asset tecnico, ma investi almeno il doppio del tempo e delle risorse in strategie per generare e convertire traffico.
🔹 Parti in piccolo ma misura tutto fin da subito: le fonti che portano visite, i tassi di conversione, il valore medio dell’ordine.
🔹 Costruisci una community attorno al brand, non solo una vetrina: newsletter, contenuti social, retargeting intelligente.
🔹 E soprattutto: testa tutto. Anche una piccola variazione su un banner o su una pagina prodotto può cambiare drasticamente i risultati.
L’e-commerce non è un progetto “una tantum”: è un sistema che va nutrito, ottimizzato e comunicato ogni giorno.
Il sito è solo l’inizio. A fare la differenza sono il marketing, la relazione con il cliente e la capacità di adattarsi ai dati reali.
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