Come diventare punto di riferimento nel proprio settore (senza gridare più forte degli altri)
Per un periodo, anche noi abbiamo pensato che per emergere nel nostro settore servisse alzare il volume.
Postare di più, parlare più forte, essere ovunque.
Ma poi ci siamo fermati e ci siamo chiesti:
“Vogliamo essere solo visibili… o anche rilevanti?”
La verità? Non serve gridare per farsi notare. Serve posizionarsi in modo chiaro, costante e autentico, finché le persone non iniziano a dire: "Se penso a [tema], penso a loro."
Ecco il nostro percorso – e le leve che ci hanno aiutato a diventare un riferimento, senza forzature né sovraesposizione.
1. Abbiamo scelto un focus (e abbiamo smesso di parlare di tutto)
All’inizio eravamo ovunque: parlavamo di mille cose, per mille persone diverse.
Poi abbiamo fatto una scelta difficile, ma necessaria: scegliere il nostro “territorio di competenza”.
Ci siamo chiesti:
-Qual è il problema che sappiamo davvero risolvere meglio di altri?
-Per chi facciamo davvero la differenza?
-In che area vogliamo essere ricordati?
Quando abbiamo smesso di voler piacere a tutti, abbiamo iniziato a parlare con più forza e chiarezza a chi conta davvero.
2. Abbiamo costruito contenuti che educano e aiutano (non che impressionano)
Non abbiamo mai puntato a sembrare “i più esperti della stanza”.
Abbiamo preferito essere utili, ogni volta che pubblichiamo qualcosa: un post, una mail, una storia.
-Abbiamo condiviso processi, errori, risultati veri.
-Abbiamo semplificato, non complicato.
-Abbiamo parlato con il nostro tono, non con un linguaggio da manuale.
Le persone ci hanno iniziato a vedere come una guida, non solo come “quelli bravi”.
3. Abbiamo lasciato che fossero gli altri a parlare per noi
Non c’è miglior marketing della prova sociale autentica.
Ogni volta che qualcuno ci ringrazia, ci consiglia, racconta il risultato ottenuto… sta facendo molto di più di un nostro post ben scritto.
-Abbiamo valorizzato le testimonianze.
-Abbiamo creato casi studio reali.
-Abbiamo mostrato l’impatto, non solo il prodotto.
Diventare un punto di riferimento significa creare trasformazione. E farla raccontare.
4. Siamo stati costanti, anche quando i numeri non arrivavano subito
Il riconoscimento non arriva con un post virale. Arriva quando ti fai trovare, giorno dopo giorno, con coerenza e valore.
Ci sono stati momenti in cui i like erano pochi, le visualizzazioni basse, l’eco sembrava zero. Ma abbiamo continuato:
-a pubblicare con frequenza sostenibile;
-a coltivare le relazioni;
-a migliorare contenuti e linguaggio.
Alla lunga, la costanza batte il rumore. Sempre.
5. Abbiamo scelto relazioni, non numeri
Abbiamo detto no a strategie aggressive, a collaborazioni forzate, a contenuti “urlati”.
Abbiamo preferito costruire fiducia, profondità, connessione.
-Abbiamo risposto ai messaggi con attenzione.
-Abbiamo investito tempo in call, live, confronti reali.
-Abbiamo fatto crescere una community, non solo un pubblico.
Quando sei davvero utile a poche persone, saranno loro a portarti agli altri.
Non serve urlare, serve essere ascoltati
Diventare un punto di riferimento non significa essere ovunque.
Significa esserci nel modo giusto, per le persone giuste.
Con un messaggio chiaro, una voce riconoscibile e un impatto reale.
Noi ci siamo riusciti senza urlare, ma ascoltando, aiutando, restando fedeli a chi siamo.
E oggi, se qualcuno ci definisce “un riferimento”, sappiamo che non è perché parliamo di più.
È perché abbiamo qualcosa da dire.
#PersonalBrand #LeadershipSilenziosa #Posizionamento #MarketingEtico #RiferimentoDiSettore #ValoreReale
Per un periodo, anche noi abbiamo pensato che per emergere nel nostro settore servisse alzare il volume.
Postare di più, parlare più forte, essere ovunque.
Ma poi ci siamo fermati e ci siamo chiesti:
“Vogliamo essere solo visibili… o anche rilevanti?”
La verità? Non serve gridare per farsi notare. Serve posizionarsi in modo chiaro, costante e autentico, finché le persone non iniziano a dire: "Se penso a [tema], penso a loro."
Ecco il nostro percorso – e le leve che ci hanno aiutato a diventare un riferimento, senza forzature né sovraesposizione.
1. Abbiamo scelto un focus (e abbiamo smesso di parlare di tutto)
All’inizio eravamo ovunque: parlavamo di mille cose, per mille persone diverse.
Poi abbiamo fatto una scelta difficile, ma necessaria: scegliere il nostro “territorio di competenza”.
Ci siamo chiesti:
-Qual è il problema che sappiamo davvero risolvere meglio di altri?
-Per chi facciamo davvero la differenza?
-In che area vogliamo essere ricordati?
Quando abbiamo smesso di voler piacere a tutti, abbiamo iniziato a parlare con più forza e chiarezza a chi conta davvero.
2. Abbiamo costruito contenuti che educano e aiutano (non che impressionano)
Non abbiamo mai puntato a sembrare “i più esperti della stanza”.
Abbiamo preferito essere utili, ogni volta che pubblichiamo qualcosa: un post, una mail, una storia.
-Abbiamo condiviso processi, errori, risultati veri.
-Abbiamo semplificato, non complicato.
-Abbiamo parlato con il nostro tono, non con un linguaggio da manuale.
Le persone ci hanno iniziato a vedere come una guida, non solo come “quelli bravi”.
3. Abbiamo lasciato che fossero gli altri a parlare per noi
Non c’è miglior marketing della prova sociale autentica.
Ogni volta che qualcuno ci ringrazia, ci consiglia, racconta il risultato ottenuto… sta facendo molto di più di un nostro post ben scritto.
-Abbiamo valorizzato le testimonianze.
-Abbiamo creato casi studio reali.
-Abbiamo mostrato l’impatto, non solo il prodotto.
Diventare un punto di riferimento significa creare trasformazione. E farla raccontare.
4. Siamo stati costanti, anche quando i numeri non arrivavano subito
Il riconoscimento non arriva con un post virale. Arriva quando ti fai trovare, giorno dopo giorno, con coerenza e valore.
Ci sono stati momenti in cui i like erano pochi, le visualizzazioni basse, l’eco sembrava zero. Ma abbiamo continuato:
-a pubblicare con frequenza sostenibile;
-a coltivare le relazioni;
-a migliorare contenuti e linguaggio.
Alla lunga, la costanza batte il rumore. Sempre.
5. Abbiamo scelto relazioni, non numeri
Abbiamo detto no a strategie aggressive, a collaborazioni forzate, a contenuti “urlati”.
Abbiamo preferito costruire fiducia, profondità, connessione.
-Abbiamo risposto ai messaggi con attenzione.
-Abbiamo investito tempo in call, live, confronti reali.
-Abbiamo fatto crescere una community, non solo un pubblico.
Quando sei davvero utile a poche persone, saranno loro a portarti agli altri.
Non serve urlare, serve essere ascoltati
Diventare un punto di riferimento non significa essere ovunque.
Significa esserci nel modo giusto, per le persone giuste.
Con un messaggio chiaro, una voce riconoscibile e un impatto reale.
Noi ci siamo riusciti senza urlare, ma ascoltando, aiutando, restando fedeli a chi siamo.
E oggi, se qualcuno ci definisce “un riferimento”, sappiamo che non è perché parliamo di più.
È perché abbiamo qualcosa da dire.
#PersonalBrand #LeadershipSilenziosa #Posizionamento #MarketingEtico #RiferimentoDiSettore #ValoreReale
Come diventare punto di riferimento nel proprio settore (senza gridare più forte degli altri)
Per un periodo, anche noi abbiamo pensato che per emergere nel nostro settore servisse alzare il volume.
Postare di più, parlare più forte, essere ovunque.
Ma poi ci siamo fermati e ci siamo chiesti:
“Vogliamo essere solo visibili… o anche rilevanti?”
La verità? Non serve gridare per farsi notare. Serve posizionarsi in modo chiaro, costante e autentico, finché le persone non iniziano a dire: "Se penso a [tema], penso a loro."
Ecco il nostro percorso – e le leve che ci hanno aiutato a diventare un riferimento, senza forzature né sovraesposizione.
1. Abbiamo scelto un focus (e abbiamo smesso di parlare di tutto)
All’inizio eravamo ovunque: parlavamo di mille cose, per mille persone diverse.
Poi abbiamo fatto una scelta difficile, ma necessaria: scegliere il nostro “territorio di competenza”.
💡 Ci siamo chiesti:
-Qual è il problema che sappiamo davvero risolvere meglio di altri?
-Per chi facciamo davvero la differenza?
-In che area vogliamo essere ricordati?
👉 Quando abbiamo smesso di voler piacere a tutti, abbiamo iniziato a parlare con più forza e chiarezza a chi conta davvero.
2. Abbiamo costruito contenuti che educano e aiutano (non che impressionano)
Non abbiamo mai puntato a sembrare “i più esperti della stanza”.
Abbiamo preferito essere utili, ogni volta che pubblichiamo qualcosa: un post, una mail, una storia.
-Abbiamo condiviso processi, errori, risultati veri.
-Abbiamo semplificato, non complicato.
-Abbiamo parlato con il nostro tono, non con un linguaggio da manuale.
👉 Le persone ci hanno iniziato a vedere come una guida, non solo come “quelli bravi”.
3. Abbiamo lasciato che fossero gli altri a parlare per noi
Non c’è miglior marketing della prova sociale autentica.
Ogni volta che qualcuno ci ringrazia, ci consiglia, racconta il risultato ottenuto… sta facendo molto di più di un nostro post ben scritto.
-Abbiamo valorizzato le testimonianze.
-Abbiamo creato casi studio reali.
-Abbiamo mostrato l’impatto, non solo il prodotto.
👉 Diventare un punto di riferimento significa creare trasformazione. E farla raccontare.
4. Siamo stati costanti, anche quando i numeri non arrivavano subito
Il riconoscimento non arriva con un post virale. Arriva quando ti fai trovare, giorno dopo giorno, con coerenza e valore.
Ci sono stati momenti in cui i like erano pochi, le visualizzazioni basse, l’eco sembrava zero. Ma abbiamo continuato:
-a pubblicare con frequenza sostenibile;
-a coltivare le relazioni;
-a migliorare contenuti e linguaggio.
👉 Alla lunga, la costanza batte il rumore. Sempre.
5. Abbiamo scelto relazioni, non numeri
Abbiamo detto no a strategie aggressive, a collaborazioni forzate, a contenuti “urlati”.
Abbiamo preferito costruire fiducia, profondità, connessione.
-Abbiamo risposto ai messaggi con attenzione.
-Abbiamo investito tempo in call, live, confronti reali.
-Abbiamo fatto crescere una community, non solo un pubblico.
👉 Quando sei davvero utile a poche persone, saranno loro a portarti agli altri.
Non serve urlare, serve essere ascoltati
Diventare un punto di riferimento non significa essere ovunque.
Significa esserci nel modo giusto, per le persone giuste.
Con un messaggio chiaro, una voce riconoscibile e un impatto reale.
Noi ci siamo riusciti senza urlare, ma ascoltando, aiutando, restando fedeli a chi siamo.
E oggi, se qualcuno ci definisce “un riferimento”, sappiamo che non è perché parliamo di più.
È perché abbiamo qualcosa da dire.
#PersonalBrand #LeadershipSilenziosa #Posizionamento #MarketingEtico #RiferimentoDiSettore #ValoreReale
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