• Finanza per la crescita: strumenti per scalare la tua impresa

    Noi di Impresa.biz crediamo che la crescita non sia mai un processo casuale. Per scalare un'impresa in modo efficace, servono visione strategica, organizzazione… e soprattutto strumenti finanziari adeguati. Troppo spesso, invece, le aziende italiane si fermano per mancanza di risorse o per timore di fare il passo più lungo della gamba.
    Ma la buona notizia è che oggi esistono diverse soluzioni di finanza per la crescita pensate proprio per sostenere le imprese nei momenti chiave del loro sviluppo.

    Perché la finanza è un acceleratore di crescita?
    Crescere vuol dire investire: in persone, tecnologie, nuovi mercati, produzione, marketing. Ma tutto questo ha un costo. L'autofinanziamento spesso non basta, e attingere a fonti esterne di capitale diventa essenziale per non rallentare.

    Noi imprenditori dobbiamo imparare a considerare la finanza non solo come copertura dei costi, ma come leva strategica per moltiplicare il valore dell’impresa.
    Gli strumenti che fanno davvero la differenza
    Ecco una panoramica degli strumenti più efficaci per finanziare la crescita della tua azienda:

    1. Private Equity e Venture Capital
    Ideali per startup e PMI innovative. Si tratta di investitori istituzionali che entrano nel capitale dell’impresa per sostenerne la crescita, portando anche competenze strategiche e relazioni.

    2. Finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto
    Attraverso bandi regionali, nazionali ed europei (come PNRR, Horizon, Simest), è possibile ottenere risorse a condizioni estremamente vantaggiose. Spesso coprono una parte significativa degli investimenti in R&S, digitalizzazione, internazionalizzazione.

    3. Minibond
    Uno strumento ancora poco diffuso, ma molto potente. Consente di raccogliere capitale dai mercati finanziari, senza cedere quote societarie. È adatto a imprese solide con piani di espansione chiari.

    4. Crowdfunding equity
    Perfetto per imprese innovative e con forte impatto sociale o ambientale. Permette di raccogliere fondi da piccoli investitori privati in cambio di quote societarie.

    5. Factoring e invoice trading
    Strumenti utili per ottimizzare la gestione della liquidità. Trasformano i crediti commerciali in liquidità immediata, spesso senza dover attendere lunghi tempi di incasso.

    6. Leasing finanziario e operativo
    Soluzioni flessibili per investire in beni strumentali o immobiliari senza immobilizzare capitale. Un modo intelligente per accelerare la crescita con un impatto finanziario sostenibile.

    Il nostro consiglio
    Non esiste uno strumento giusto per tutti. La scelta va fatta in base al modello di business, alla fase di crescita e agli obiettivi strategici della tua impresa. Noi di Impresa.biz consigliamo sempre di:
    -Fare un’analisi accurata del fabbisogno finanziario
    -Lavorare con consulenti esperti nella finanza agevolata e alternativa
    -Integrare la finanza con una strategia di crescita chiara e misurabile

    La finanza per la crescita non è più un’opzione riservata alle grandi aziende. È una leva strategica accessibile anche alle PMI, se usata con visione e competenza.

    Saperla usare può essere il punto di svolta tra restare piccoli o scalare sul serio.

    #FinanzaPerLaCrescita #Scalabilità #CrescitaAziendale #PMI #PrivateEquity #VentureCapital #FinanzaAlternativa #ImpresaBiz #StrumentiDiFinanza #BusinessGrowth

    Finanza per la crescita: strumenti per scalare la tua impresa Noi di Impresa.biz crediamo che la crescita non sia mai un processo casuale. Per scalare un'impresa in modo efficace, servono visione strategica, organizzazione… e soprattutto strumenti finanziari adeguati. Troppo spesso, invece, le aziende italiane si fermano per mancanza di risorse o per timore di fare il passo più lungo della gamba. Ma la buona notizia è che oggi esistono diverse soluzioni di finanza per la crescita pensate proprio per sostenere le imprese nei momenti chiave del loro sviluppo. Perché la finanza è un acceleratore di crescita? Crescere vuol dire investire: in persone, tecnologie, nuovi mercati, produzione, marketing. Ma tutto questo ha un costo. L'autofinanziamento spesso non basta, e attingere a fonti esterne di capitale diventa essenziale per non rallentare. Noi imprenditori dobbiamo imparare a considerare la finanza non solo come copertura dei costi, ma come leva strategica per moltiplicare il valore dell’impresa. Gli strumenti che fanno davvero la differenza Ecco una panoramica degli strumenti più efficaci per finanziare la crescita della tua azienda: 1. Private Equity e Venture Capital Ideali per startup e PMI innovative. Si tratta di investitori istituzionali che entrano nel capitale dell’impresa per sostenerne la crescita, portando anche competenze strategiche e relazioni. 2. Finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto Attraverso bandi regionali, nazionali ed europei (come PNRR, Horizon, Simest), è possibile ottenere risorse a condizioni estremamente vantaggiose. Spesso coprono una parte significativa degli investimenti in R&S, digitalizzazione, internazionalizzazione. 3. Minibond Uno strumento ancora poco diffuso, ma molto potente. Consente di raccogliere capitale dai mercati finanziari, senza cedere quote societarie. È adatto a imprese solide con piani di espansione chiari. 4. Crowdfunding equity Perfetto per imprese innovative e con forte impatto sociale o ambientale. Permette di raccogliere fondi da piccoli investitori privati in cambio di quote societarie. 5. Factoring e invoice trading Strumenti utili per ottimizzare la gestione della liquidità. Trasformano i crediti commerciali in liquidità immediata, spesso senza dover attendere lunghi tempi di incasso. 6. Leasing finanziario e operativo Soluzioni flessibili per investire in beni strumentali o immobiliari senza immobilizzare capitale. Un modo intelligente per accelerare la crescita con un impatto finanziario sostenibile. Il nostro consiglio Non esiste uno strumento giusto per tutti. La scelta va fatta in base al modello di business, alla fase di crescita e agli obiettivi strategici della tua impresa. Noi di Impresa.biz consigliamo sempre di: -Fare un’analisi accurata del fabbisogno finanziario -Lavorare con consulenti esperti nella finanza agevolata e alternativa -Integrare la finanza con una strategia di crescita chiara e misurabile La finanza per la crescita non è più un’opzione riservata alle grandi aziende. È una leva strategica accessibile anche alle PMI, se usata con visione e competenza. Saperla usare può essere il punto di svolta tra restare piccoli o scalare sul serio. #FinanzaPerLaCrescita #Scalabilità #CrescitaAziendale #PMI #PrivateEquity #VentureCapital #FinanzaAlternativa #ImpresaBiz #StrumentiDiFinanza #BusinessGrowth
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  • Mini bond per PMI: opportunità concreta o strumento per pochi?

    In impresa.biz, ci confrontiamo quotidianamente con le sfide finanziarie delle PMI italiane. I mini bond rappresentano una delle alternative più interessanti al credito bancario tradizionale, ma la loro effettiva accessibilità per le piccole e medie imprese è ancora oggetto di discussione.

    Cos’è un mini bond?
    Un mini bond è uno strumento di debito emesso da imprese non quotate, destinato a raccogliere capitali sul mercato dei capitali. Solitamente, ha un valore nominale inferiore rispetto ai bond tradizionali, rendendolo più accessibile per le PMI. Tuttavia, l’emissione di mini bond comporta costi e requisiti che possono rappresentare una barriera per molte imprese.

    Opportunità per le PMI
    Nonostante le sfide, i mini bond offrono diverse opportunità per le PMI:
    -Diversificazione delle fonti di finanziamento: i mini bond permettono alle imprese di accedere a capitali al di fuori del sistema bancario tradizionale, riducendo la dipendenza dalle banche.
    -Miglioramento della reputazione finanziaria: l’emissione di mini bond può migliorare la visibilità dell’impresa e la sua reputazione nel mercato, facilitando future operazioni finanziarie.
    -Accesso a capitali per progetti di crescita: i mini bond possono finanziare progetti di espansione, innovazione o sostenibilità, contribuendo alla crescita dell’impresa.

    Sfide e barriere
    Nonostante le opportunità, esistono diverse sfide associate all’emissione di mini bond:
    -Costi elevati: l’emissione di mini bond comporta costi significativi, tra cui quelli per la consulenza legale, la valutazione del rating e la strutturazione dell’emissione, che possono essere proibitivi per molte PMI.
    -Requisiti di trasparenza: le imprese devono fornire informazioni dettagliate sulla loro situazione finanziaria, strategie e prospettive future, il che richiede risorse e competenze specifiche.
    -Accesso limitato al mercato: non tutte le PMI hanno accesso alle piattaforme o agli intermediari necessari per emettere mini bond, limitando la loro capacità di raccogliere capitali attraverso questo strumento.

    Cosa facciamo in impresa.biz
    In impresa.biz, supportiamo le PMI nell’analizzare la fattibilità dell’emissione di mini bond, valutando:
    -Adeguatezza finanziaria: esaminiamo la solidità finanziaria dell’impresa per determinare la capacità di sostenere un’emissione di mini bond.
    -Costi e benefici: analizziamo i costi associati all’emissione e confrontiamo con i benefici attesi, per valutare la convenienza dell’operazione.
    -Accesso a strumenti di supporto: identifichiamo eventuali programmi di supporto, come i Basket Bond, che possono agevolare l’emissione di mini bond per le PMI.

    I mini bond rappresentano un’opportunità concreta per le PMI, ma la loro accessibilità dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impresa, la sua solidità finanziaria e la disponibilità di risorse per sostenere i costi associati all’emissione. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso, fornendo consulenza e supporto per valutare se i mini bond sono la soluzione giusta per la tua impresa.

    Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come i mini bond possono supportare la crescita della tua impresa.

    #MiniBond #PMI #FinanzaAlternativa #BasketBond #CreditoPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #Sostenibilità #FinanziamentiPMI
    Mini bond per PMI: opportunità concreta o strumento per pochi? In impresa.biz, ci confrontiamo quotidianamente con le sfide finanziarie delle PMI italiane. I mini bond rappresentano una delle alternative più interessanti al credito bancario tradizionale, ma la loro effettiva accessibilità per le piccole e medie imprese è ancora oggetto di discussione. 📊 Cos’è un mini bond? Un mini bond è uno strumento di debito emesso da imprese non quotate, destinato a raccogliere capitali sul mercato dei capitali. Solitamente, ha un valore nominale inferiore rispetto ai bond tradizionali, rendendolo più accessibile per le PMI. Tuttavia, l’emissione di mini bond comporta costi e requisiti che possono rappresentare una barriera per molte imprese. 🚀 Opportunità per le PMI Nonostante le sfide, i mini bond offrono diverse opportunità per le PMI: -Diversificazione delle fonti di finanziamento: i mini bond permettono alle imprese di accedere a capitali al di fuori del sistema bancario tradizionale, riducendo la dipendenza dalle banche. -Miglioramento della reputazione finanziaria: l’emissione di mini bond può migliorare la visibilità dell’impresa e la sua reputazione nel mercato, facilitando future operazioni finanziarie. -Accesso a capitali per progetti di crescita: i mini bond possono finanziare progetti di espansione, innovazione o sostenibilità, contribuendo alla crescita dell’impresa. ⚠️ Sfide e barriere Nonostante le opportunità, esistono diverse sfide associate all’emissione di mini bond: -Costi elevati: l’emissione di mini bond comporta costi significativi, tra cui quelli per la consulenza legale, la valutazione del rating e la strutturazione dell’emissione, che possono essere proibitivi per molte PMI. -Requisiti di trasparenza: le imprese devono fornire informazioni dettagliate sulla loro situazione finanziaria, strategie e prospettive future, il che richiede risorse e competenze specifiche. -Accesso limitato al mercato: non tutte le PMI hanno accesso alle piattaforme o agli intermediari necessari per emettere mini bond, limitando la loro capacità di raccogliere capitali attraverso questo strumento. 🧭 Cosa facciamo in impresa.biz In impresa.biz, supportiamo le PMI nell’analizzare la fattibilità dell’emissione di mini bond, valutando: -Adeguatezza finanziaria: esaminiamo la solidità finanziaria dell’impresa per determinare la capacità di sostenere un’emissione di mini bond. -Costi e benefici: analizziamo i costi associati all’emissione e confrontiamo con i benefici attesi, per valutare la convenienza dell’operazione. -Accesso a strumenti di supporto: identifichiamo eventuali programmi di supporto, come i Basket Bond, che possono agevolare l’emissione di mini bond per le PMI. ✅ I mini bond rappresentano un’opportunità concreta per le PMI, ma la loro accessibilità dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impresa, la sua solidità finanziaria e la disponibilità di risorse per sostenere i costi associati all’emissione. In impresa.biz, siamo pronti ad accompagnarti in questo percorso, fornendo consulenza e supporto per valutare se i mini bond sono la soluzione giusta per la tua impresa. Contattaci per una consulenza personalizzata e per scoprire come i mini bond possono supportare la crescita della tua impresa. #MiniBond #PMI #FinanzaAlternativa #BasketBond #CreditoPMI #ImpresaBiz #AccessoAlCredito #Sostenibilità #FinanziamentiPMI
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  • Crowdfunding equity: un’opportunità per finanziare la crescita aziendale

    Nel nostro percorso in impresa.biz osserviamo sempre con interesse le nuove forme di finanziamento che possono supportare la crescita delle imprese, in particolare delle PMI e delle startup. Tra queste, il crowdfunding equity si sta affermando come un’opportunità concreta per raccogliere capitale senza ricorrere esclusivamente a banche o investitori tradizionali.

    Cos’è il crowdfunding equity?
    Il crowdfunding equity è una modalità di finanziamento collettivo in cui un gruppo di investitori sottoscrive quote di capitale di una società, diventando soci e partecipando quindi agli utili e alle decisioni aziendali. A differenza del crowdfunding tradizionale basato su donazioni o ricompense, qui si parla di vero e proprio investimento in equity.

    Perché scegliere il crowdfunding equity?
    Noi di impresa.biz riteniamo che questo strumento offra diversi vantaggi:
    -Accesso a capitale di rischio senza indebitamento
    Non si contraggono debiti, ma si raccolgono fondi che rafforzano il patrimonio netto.
    -Visibilità e marketing
    La campagna di crowdfunding può aumentare la notorietà dell’azienda e attrarre potenziali clienti e partner.
    -Coinvolgimento di una community di investitori
    Gli investitori diventano ambasciatori del progetto e possono contribuire anche con competenze e networking.
    -Flessibilità e rapidità
    La raccolta può essere più veloce rispetto a processi tradizionali di venture capital o banche.

    Come funziona concretamente?
    1. Preparazione del progetto
    Serve un business plan solido, una presentazione chiara e la definizione di obiettivi di raccolta.
    2. Scelta della piattaforma di crowdfunding
    Esistono piattaforme specializzate e autorizzate dove presentare la campagna.
    3. Lancio e promozione della campagna
    È fondamentale una strategia di comunicazione per raggiungere potenziali investitori.
    4. Raccolta fondi e gestione degli investitori
    Si sottoscrivono quote societarie, con obblighi di trasparenza e reporting verso gli investitori.

    Esempio pratico
    Abbiamo seguito una PMI innovativa che ha utilizzato il crowdfunding equity per finanziare l’espansione internazionale. Oltre a raccogliere il capitale necessario, l’azienda ha costruito una rete di investitori interessati e coinvolti nel progetto di crescita.

    Il nostro supporto in impresa.biz
    Offriamo consulenza completa su:
    -Valutazione della fattibilità e preparazione del progetto
    -Redazione del business plan e documentazione legale
    -Supporto nella scelta e gestione della piattaforma di crowdfunding
    -Strategie di comunicazione e gestione rapporti con investitori

    Il crowdfunding equity rappresenta per noi di impresa.biz una leva innovativa e accessibile per finanziare la crescita aziendale, soprattutto per PMI e startup con progetti ambiziosi e voglia di innovare.

    Se vuoi esplorare questa opportunità, contattaci: insieme possiamo valutare se il crowdfunding equity è la strada giusta per la tua impresa!

    #Crowdfunding #EquityCrowdfunding #FinanziamentoPMI #ImpresaBiz #Startup #CrescitaAziendale #InnovazioneFinanziaria #Investimenti #FinanzaAlternativa
    Crowdfunding equity: un’opportunità per finanziare la crescita aziendale Nel nostro percorso in impresa.biz osserviamo sempre con interesse le nuove forme di finanziamento che possono supportare la crescita delle imprese, in particolare delle PMI e delle startup. Tra queste, il crowdfunding equity si sta affermando come un’opportunità concreta per raccogliere capitale senza ricorrere esclusivamente a banche o investitori tradizionali. Cos’è il crowdfunding equity? Il crowdfunding equity è una modalità di finanziamento collettivo in cui un gruppo di investitori sottoscrive quote di capitale di una società, diventando soci e partecipando quindi agli utili e alle decisioni aziendali. A differenza del crowdfunding tradizionale basato su donazioni o ricompense, qui si parla di vero e proprio investimento in equity. Perché scegliere il crowdfunding equity? Noi di impresa.biz riteniamo che questo strumento offra diversi vantaggi: -Accesso a capitale di rischio senza indebitamento Non si contraggono debiti, ma si raccolgono fondi che rafforzano il patrimonio netto. -Visibilità e marketing La campagna di crowdfunding può aumentare la notorietà dell’azienda e attrarre potenziali clienti e partner. -Coinvolgimento di una community di investitori Gli investitori diventano ambasciatori del progetto e possono contribuire anche con competenze e networking. -Flessibilità e rapidità La raccolta può essere più veloce rispetto a processi tradizionali di venture capital o banche. Come funziona concretamente? 1. Preparazione del progetto Serve un business plan solido, una presentazione chiara e la definizione di obiettivi di raccolta. 2. Scelta della piattaforma di crowdfunding Esistono piattaforme specializzate e autorizzate dove presentare la campagna. 3. Lancio e promozione della campagna È fondamentale una strategia di comunicazione per raggiungere potenziali investitori. 4. Raccolta fondi e gestione degli investitori Si sottoscrivono quote societarie, con obblighi di trasparenza e reporting verso gli investitori. Esempio pratico Abbiamo seguito una PMI innovativa che ha utilizzato il crowdfunding equity per finanziare l’espansione internazionale. Oltre a raccogliere il capitale necessario, l’azienda ha costruito una rete di investitori interessati e coinvolti nel progetto di crescita. Il nostro supporto in impresa.biz Offriamo consulenza completa su: -Valutazione della fattibilità e preparazione del progetto -Redazione del business plan e documentazione legale -Supporto nella scelta e gestione della piattaforma di crowdfunding -Strategie di comunicazione e gestione rapporti con investitori Il crowdfunding equity rappresenta per noi di impresa.biz una leva innovativa e accessibile per finanziare la crescita aziendale, soprattutto per PMI e startup con progetti ambiziosi e voglia di innovare. Se vuoi esplorare questa opportunità, contattaci: insieme possiamo valutare se il crowdfunding equity è la strada giusta per la tua impresa! #Crowdfunding #EquityCrowdfunding #FinanziamentoPMI #ImpresaBiz #Startup #CrescitaAziendale #InnovazioneFinanziaria #Investimenti #FinanzaAlternativa
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  • Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario

    In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
    La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.

    1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
    Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.

    Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
    -Non blocca il capitale iniziale
    -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
    -È più facile da ottenere rispetto a un prestito
    L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.

    2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
    Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.

    Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
    -Miglioriamo la gestione del cash flow
    -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
    -Esternalizziamo anche la gestione del credito
    Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.

    3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
    Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.

    Ci sono diverse tipologie:
    -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
    -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
    -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
    Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.

    Quando usare queste alternative?
    Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:


    Strumento Quando l’abbiamo usato
    Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
    Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
    Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
    La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.

    Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.

    Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.

    #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria

    Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale? La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico. 1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità. Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché: -Non blocca il capitale iniziale -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa -È più facile da ottenere rispetto a un prestito L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile. 2. Factoring: liquidità immediata sui crediti Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo. Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre: -Miglioriamo la gestione del cash flow -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto) -Esternalizziamo anche la gestione del credito Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini. 3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online. Ci sono diverse tipologie: -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto. Quando usare queste alternative? Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati: Strumento Quando l’abbiamo usato Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere. Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata. Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera. #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria
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  • Finanza Decentralizzata (DeFi): Cos'è e Come Funziona

    La Finanza Decentralizzata (DeFi) è un ecosistema in rapida crescita che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo alla finanza. Nato come un movimento che sfrutta la tecnologia blockchain per creare sistemi finanziari alternativi, DeFi ha il potenziale di disintermediare le istituzioni finanziarie tradizionali, come banche e assicurazioni, e di rendere i servizi finanziari più accessibili, trasparenti e sicuri.

    Cos'è la Finanza Decentralizzata (DeFi)?
    La DeFi è un insieme di applicazioni e servizi finanziari costruiti sulla blockchain, che operano senza bisogno di un'autorità centrale o di intermediari come banche, broker o assicuratori. A differenza della finanza tradizionale, che si basa su entità centralizzate che controllano le transazioni e la gestione del denaro, la DeFi si fonda sulla decentralizzazione e sull'uso di smart contract (contratti intelligenti).

    Alcuni esempi di applicazioni DeFi includono:
    -Piattaforme di prestito e borrowing (prestiti peer-to-peer)
    -Exchange decentralizzati (DEX) per il trading di criptovalute
    -Stablecoin (valute stabili ancorate a valute fiat o beni)
    -Staking e yield farming (strategie di investimento per ottenere rendimenti)
    -Assicurazioni decentralizzate

    L'obiettivo della DeFi è quello di eliminare gli intermediari e permettere agli utenti di gestire in modo diretto e autonomo i propri asset, creando un sistema finanziario più inclusivo e innovativo.

    Come Funziona la Finanza Decentralizzata?
    La DeFi sfrutta principalmente la blockchain, la stessa tecnologia alla base delle criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. La blockchain è un registro digitale distribuito che permette di registrare transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. Le transazioni avvengono tramite smart contract, che sono programmi informatici auto-eseguibili che stabiliscono le condizioni per l'esecuzione di accordi senza la necessità di un intermediario.

    I componenti principali della DeFi:
    -Blockchain: Le transazioni DeFi vengono registrate sulla blockchain, che garantisce trasparenza e sicurezza.
    -Smart Contract: Contratti digitali che eseguono automaticamente le condizioni preimpostate, eliminando la necessità di terze parti.
    -Token e Stablecoin: Nella DeFi vengono utilizzati token digitali (come Ethereum o token ERC-20) per le transazioni. Le stablecoin, invece, sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile rispetto a una valuta fiat come il dollaro o l’euro.
    -Piattaforme DeFi: Le piattaforme che offrono servizi DeFi includono exchange decentralizzati (DEX), prestiti, staking, e strumenti per la gestione del rischio.

    Vantaggi della Finanza Decentralizzata (DeFi)
    La DeFi offre numerosi vantaggi rispetto al sistema finanziario tradizionale, in particolare per gli utenti che cercano maggiore autonomia, accessibilità e trasparenza.

    1. Accessibilità Globale
    La DeFi permette a chiunque abbia una connessione internet di partecipare a servizi finanziari, senza la necessità di un conto bancario tradizionale. Questo è particolarmente vantaggioso per le persone in paesi dove l'accesso a banche o servizi finanziari è limitato.
    2. Controllo Totale sugli Asset
    Gli utenti mantengono il pieno controllo dei propri fondi senza dover dipendere da una banca o da un'altra istituzione finanziaria. Gli smart contract permettono di gestire transazioni in modo sicuro e trasparente.
    3. Trasparenza e Sicurezza
    Poiché tutte le transazioni vengono registrate su una blockchain pubblica, la trasparenza è garantita. Inoltre, la blockchain è progettata per essere sicura e immutabile, riducendo il rischio di frodi o manipolazioni.
    4. Costi Inferiori
    Eliminando gli intermediari, la DeFi riduce i costi associati alle transazioni. Non ci sono commissioni bancarie o costi di gestione che tipicamente si applicano ai servizi finanziari tradizionali.
    5. Innovazione e Diversificazione
    La DeFi sta introducendo nuovi strumenti finanziari come yield farming e staking, che permettono agli utenti di guadagnare rendimenti sui propri asset digitali, diversificando le opportunità di investimento.

    Rischi e Sfide della Finanza Decentralizzata
    Nonostante i numerosi vantaggi, la DeFi presenta anche alcuni rischi e sfide che gli utenti e gli investitori devono considerare prima di entrare in questo mondo.

    1. Volatilità
    Poiché la DeFi è strettamente legata al mondo delle criptovalute, gli asset coinvolti possono essere altamente volatili. Le criptovalute come Ethereum o Bitcoin possono subire fluttuazioni significative, il che può portare a perdite improvvise.
    2. Rischio Tecnico
    Gli smart contract sono complessi e possono contenere vulnerabilità. Se un contratto intelligente contiene errori nel codice, ciò potrebbe comportare la perdita di fondi per gli utenti. È essenziale fare attenzione quando si scelgono piattaforme DeFi e assicurarsi che siano auditate da esperti di sicurezza.
    3. Regolamentazione e Incertezze Legali
    La DeFi è ancora in gran parte non regolamentata e, in alcuni casi, può entrare in conflitto con le normative locali. Non esistono ancora regole globali chiare per la DeFi, il che potrebbe rappresentare un rischio in futuro, soprattutto se i governi dovessero decidere di intervenire.
    4. Rischio di Liquidità
    Alcuni mercati DeFi, soprattutto quelli più piccoli, potrebbero non avere la liquidità necessaria per eseguire transazioni rapidamente o a prezzi favorevoli, il che può risultare in difficoltà per gli utenti che cercano di scambiare o vendere asset.

    La Finanza Decentralizzata (DeFi) rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore finanziario, con la capacità di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i servizi finanziari. Grazie alla blockchain e agli smart contract, la DeFi consente di costruire un sistema finanziario più democratico, trasparente e autonomo, dove gli utenti hanno il controllo completo dei propri fondi e transazioni.

    Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono rischi associati alla DeFi che non devono essere sottovalutati. La volatilità del mercato, i problemi legati alla sicurezza e la mancanza di regolamentazione sono sfide che gli utenti e gli investitori devono affrontare.

    Da Impresa.biz, ti invitiamo a esplorare le opportunità offerte dalla DeFi con cautela e preparazione, bilanciando i potenziali benefici con i rischi, e a rimanere informato sulle evoluzioni di questa tecnologia in rapida crescita.

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    Finanza Decentralizzata (DeFi): Cos'è e Come Funziona La Finanza Decentralizzata (DeFi) è un ecosistema in rapida crescita che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo alla finanza. Nato come un movimento che sfrutta la tecnologia blockchain per creare sistemi finanziari alternativi, DeFi ha il potenziale di disintermediare le istituzioni finanziarie tradizionali, come banche e assicurazioni, e di rendere i servizi finanziari più accessibili, trasparenti e sicuri. Cos'è la Finanza Decentralizzata (DeFi)? La DeFi è un insieme di applicazioni e servizi finanziari costruiti sulla blockchain, che operano senza bisogno di un'autorità centrale o di intermediari come banche, broker o assicuratori. A differenza della finanza tradizionale, che si basa su entità centralizzate che controllano le transazioni e la gestione del denaro, la DeFi si fonda sulla decentralizzazione e sull'uso di smart contract (contratti intelligenti). Alcuni esempi di applicazioni DeFi includono: -Piattaforme di prestito e borrowing (prestiti peer-to-peer) -Exchange decentralizzati (DEX) per il trading di criptovalute -Stablecoin (valute stabili ancorate a valute fiat o beni) -Staking e yield farming (strategie di investimento per ottenere rendimenti) -Assicurazioni decentralizzate L'obiettivo della DeFi è quello di eliminare gli intermediari e permettere agli utenti di gestire in modo diretto e autonomo i propri asset, creando un sistema finanziario più inclusivo e innovativo. Come Funziona la Finanza Decentralizzata? La DeFi sfrutta principalmente la blockchain, la stessa tecnologia alla base delle criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. La blockchain è un registro digitale distribuito che permette di registrare transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. Le transazioni avvengono tramite smart contract, che sono programmi informatici auto-eseguibili che stabiliscono le condizioni per l'esecuzione di accordi senza la necessità di un intermediario. I componenti principali della DeFi: -Blockchain: Le transazioni DeFi vengono registrate sulla blockchain, che garantisce trasparenza e sicurezza. -Smart Contract: Contratti digitali che eseguono automaticamente le condizioni preimpostate, eliminando la necessità di terze parti. -Token e Stablecoin: Nella DeFi vengono utilizzati token digitali (come Ethereum o token ERC-20) per le transazioni. Le stablecoin, invece, sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile rispetto a una valuta fiat come il dollaro o l’euro. -Piattaforme DeFi: Le piattaforme che offrono servizi DeFi includono exchange decentralizzati (DEX), prestiti, staking, e strumenti per la gestione del rischio. Vantaggi della Finanza Decentralizzata (DeFi) La DeFi offre numerosi vantaggi rispetto al sistema finanziario tradizionale, in particolare per gli utenti che cercano maggiore autonomia, accessibilità e trasparenza. 1. Accessibilità Globale La DeFi permette a chiunque abbia una connessione internet di partecipare a servizi finanziari, senza la necessità di un conto bancario tradizionale. Questo è particolarmente vantaggioso per le persone in paesi dove l'accesso a banche o servizi finanziari è limitato. 2. Controllo Totale sugli Asset Gli utenti mantengono il pieno controllo dei propri fondi senza dover dipendere da una banca o da un'altra istituzione finanziaria. Gli smart contract permettono di gestire transazioni in modo sicuro e trasparente. 3. Trasparenza e Sicurezza Poiché tutte le transazioni vengono registrate su una blockchain pubblica, la trasparenza è garantita. Inoltre, la blockchain è progettata per essere sicura e immutabile, riducendo il rischio di frodi o manipolazioni. 4. Costi Inferiori Eliminando gli intermediari, la DeFi riduce i costi associati alle transazioni. Non ci sono commissioni bancarie o costi di gestione che tipicamente si applicano ai servizi finanziari tradizionali. 5. Innovazione e Diversificazione La DeFi sta introducendo nuovi strumenti finanziari come yield farming e staking, che permettono agli utenti di guadagnare rendimenti sui propri asset digitali, diversificando le opportunità di investimento. Rischi e Sfide della Finanza Decentralizzata Nonostante i numerosi vantaggi, la DeFi presenta anche alcuni rischi e sfide che gli utenti e gli investitori devono considerare prima di entrare in questo mondo. 1. Volatilità Poiché la DeFi è strettamente legata al mondo delle criptovalute, gli asset coinvolti possono essere altamente volatili. Le criptovalute come Ethereum o Bitcoin possono subire fluttuazioni significative, il che può portare a perdite improvvise. 2. Rischio Tecnico Gli smart contract sono complessi e possono contenere vulnerabilità. Se un contratto intelligente contiene errori nel codice, ciò potrebbe comportare la perdita di fondi per gli utenti. È essenziale fare attenzione quando si scelgono piattaforme DeFi e assicurarsi che siano auditate da esperti di sicurezza. 3. Regolamentazione e Incertezze Legali La DeFi è ancora in gran parte non regolamentata e, in alcuni casi, può entrare in conflitto con le normative locali. Non esistono ancora regole globali chiare per la DeFi, il che potrebbe rappresentare un rischio in futuro, soprattutto se i governi dovessero decidere di intervenire. 4. Rischio di Liquidità Alcuni mercati DeFi, soprattutto quelli più piccoli, potrebbero non avere la liquidità necessaria per eseguire transazioni rapidamente o a prezzi favorevoli, il che può risultare in difficoltà per gli utenti che cercano di scambiare o vendere asset. La Finanza Decentralizzata (DeFi) rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore finanziario, con la capacità di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i servizi finanziari. Grazie alla blockchain e agli smart contract, la DeFi consente di costruire un sistema finanziario più democratico, trasparente e autonomo, dove gli utenti hanno il controllo completo dei propri fondi e transazioni. Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono rischi associati alla DeFi che non devono essere sottovalutati. La volatilità del mercato, i problemi legati alla sicurezza e la mancanza di regolamentazione sono sfide che gli utenti e gli investitori devono affrontare. Da Impresa.biz, ti invitiamo a esplorare le opportunità offerte dalla DeFi con cautela e preparazione, bilanciando i potenziali benefici con i rischi, e a rimanere informato sulle evoluzioni di questa tecnologia in rapida crescita. #DeFi #FinanzaDecentralizzata #Blockchain #SmartContract #Criptovalute #FinanzaInnovativa #Investimenti #TecnologiaFinanziaria #FinanzaAlternativa #InnovazioneFinanziaria
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  • Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa: nuova spinta alle PMI che vogliono crescere
    Il 2025 si conferma un anno chiave per la crescita strutturale delle PMI italiane. Tra le misure più strategiche per favorire l’accesso delle imprese ai capitali c’è il Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa, un incentivo pensato per ridurre le barriere economiche all’ingresso nei mercati finanziari e sostenere i costi del processo di ammissione.

    Nel nostro approfondimento, vediamo chi può beneficiarne, quali spese sono ammissibili, quali vantaggi offre e come attivarlo concretamente.

    Obiettivo della misura
    Quotarsi in Borsa o su un sistema multilaterale di negoziazione (come Euronext Growth Milan, ex AIM) rappresenta per molte PMI un’opportunità di crescita, internazionalizzazione e rafforzamento patrimoniale. Tuttavia, il percorso richiede competenze specialistiche e può essere oneroso.

    Per questo il legislatore ha introdotto un credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti per la quotazione, fino a un massimo di 500.000 euro.

    A chi è rivolto il credito d’imposta
    La misura si applica a tutte le piccole e medie imprese italiane che decidono di avviare un percorso di quotazione in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (SMN), come:
    -Euronext Milan (ex MTA),
    -Euronext Growth Milan (ex AIM),
    -Altri mercati europei riconosciuti.
    Il credito è una tantum, valido una sola volta per ciascuna PMI, ed è riservato alle operazioni effettivamente concluse con successo.

    Spese ammissibili: cosa rientra nel credito
    Il credito d’imposta copre il 50% delle spese sostenute per consulenze e servizi connessi alla quotazione, tra cui:
    -Attività di consulenza finanziaria e strategica;
    -Due diligence legale e contabile;
    -Attività notarili e di revisione;
    -Redazione del prospetto informativo;
    -Supporto nella governance e adeguamento dei sistemi interni;
    -Comunicazione finanziaria e investor relations.
    I costi devono essere documentati, tracciabili e riconducibili direttamente al processo di quotazione.

    Vantaggi per la PMI
    Questa misura ha un triplice impatto positivo per le imprese che puntano a strutturarsi, crescere e attrarre investitori:

    1. Riduce i costi di accesso ai mercati
    La quotazione può costare centinaia di migliaia di euro: il credito d’imposta riduce concretamente l’esborso iniziale, rendendo l’operazione più sostenibile.
    2. Favorisce l’apertura al capitale
    Attraverso la Borsa, le PMI possono raccogliere capitali per finanziare investimenti, R&D, internazionalizzazione o acquisizioni, senza ricorrere solo al credito bancario.
    3. Accelera la crescita e il posizionamento
    Una società quotata ha maggiore visibilità, reputazione e solidità percepita, che può agevolare rapporti con clienti, fornitori e stakeholder istituzionali.

    Come accedere al credito d’imposta
    Requisiti principali:
    -La PMI deve aver concluso con successo la procedura di quotazione;
    -Le spese devono essere sostenute e pagate nel periodo d’imposta di riferimento;
    -È necessaria una certificazione contabile delle spese ammissibili.

    Iter di richiesta:
    -Presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT);
    -Allegare la documentazione comprovante la quotazione e le spese;
    -Il credito d’imposta viene riconosciuto entro i limiti delle risorse disponibili e potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24.

    Attenzione ai limiti di spesa
    L’agevolazione è concessa nei limiti del plafond annuale disponibile, quindi le richieste saranno accolte in ordine cronologico. È consigliabile attivarsi per tempo, sia nella raccolta documentale che nella pianificazione del percorso di quotazione.

    Per le PMI pronte a fare il salto di qualità, la Borsa non è più un miraggio, ma una concreta opportunità di evoluzione aziendale. Il Credito d’Imposta per la Quotazione aiuta a superare uno degli ostacoli principali: i costi iniziali.

    È una misura che va letta non solo come un risparmio fiscale, ma come un investimento strategico per aprire la propria impresa a nuove risorse, visibilità e progetti di scala. Come sempre, l’importante è muoversi con consapevolezza e competenza.

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    Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa: nuova spinta alle PMI che vogliono crescere Il 2025 si conferma un anno chiave per la crescita strutturale delle PMI italiane. Tra le misure più strategiche per favorire l’accesso delle imprese ai capitali c’è il Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa, un incentivo pensato per ridurre le barriere economiche all’ingresso nei mercati finanziari e sostenere i costi del processo di ammissione. Nel nostro approfondimento, vediamo chi può beneficiarne, quali spese sono ammissibili, quali vantaggi offre e come attivarlo concretamente. 🎯 Obiettivo della misura Quotarsi in Borsa o su un sistema multilaterale di negoziazione (come Euronext Growth Milan, ex AIM) rappresenta per molte PMI un’opportunità di crescita, internazionalizzazione e rafforzamento patrimoniale. Tuttavia, il percorso richiede competenze specialistiche e può essere oneroso. Per questo il legislatore ha introdotto un credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti per la quotazione, fino a un massimo di 500.000 euro. ✅ A chi è rivolto il credito d’imposta La misura si applica a tutte le piccole e medie imprese italiane che decidono di avviare un percorso di quotazione in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (SMN), come: -Euronext Milan (ex MTA), -Euronext Growth Milan (ex AIM), -Altri mercati europei riconosciuti. Il credito è una tantum, valido una sola volta per ciascuna PMI, ed è riservato alle operazioni effettivamente concluse con successo. 💼 Spese ammissibili: cosa rientra nel credito Il credito d’imposta copre il 50% delle spese sostenute per consulenze e servizi connessi alla quotazione, tra cui: -Attività di consulenza finanziaria e strategica; -Due diligence legale e contabile; -Attività notarili e di revisione; -Redazione del prospetto informativo; -Supporto nella governance e adeguamento dei sistemi interni; -Comunicazione finanziaria e investor relations. I costi devono essere documentati, tracciabili e riconducibili direttamente al processo di quotazione. 📈 Vantaggi per la PMI Questa misura ha un triplice impatto positivo per le imprese che puntano a strutturarsi, crescere e attrarre investitori: 1. Riduce i costi di accesso ai mercati La quotazione può costare centinaia di migliaia di euro: il credito d’imposta riduce concretamente l’esborso iniziale, rendendo l’operazione più sostenibile. 2. Favorisce l’apertura al capitale Attraverso la Borsa, le PMI possono raccogliere capitali per finanziare investimenti, R&D, internazionalizzazione o acquisizioni, senza ricorrere solo al credito bancario. 3. Accelera la crescita e il posizionamento Una società quotata ha maggiore visibilità, reputazione e solidità percepita, che può agevolare rapporti con clienti, fornitori e stakeholder istituzionali. 📝 Come accedere al credito d’imposta 📌 Requisiti principali: -La PMI deve aver concluso con successo la procedura di quotazione; -Le spese devono essere sostenute e pagate nel periodo d’imposta di riferimento; -È necessaria una certificazione contabile delle spese ammissibili. 🧾 Iter di richiesta: -Presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT); -Allegare la documentazione comprovante la quotazione e le spese; -Il credito d’imposta viene riconosciuto entro i limiti delle risorse disponibili e potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24. 📌 Attenzione ai limiti di spesa L’agevolazione è concessa nei limiti del plafond annuale disponibile, quindi le richieste saranno accolte in ordine cronologico. È consigliabile attivarsi per tempo, sia nella raccolta documentale che nella pianificazione del percorso di quotazione. Per le PMI pronte a fare il salto di qualità, la Borsa non è più un miraggio, ma una concreta opportunità di evoluzione aziendale. Il Credito d’Imposta per la Quotazione aiuta a superare uno degli ostacoli principali: i costi iniziali. È una misura che va letta non solo come un risparmio fiscale, ma come un investimento strategico per aprire la propria impresa a nuove risorse, visibilità e progetti di scala. Come sempre, l’importante è muoversi con consapevolezza e competenza. #PMI #CreditoDImposta #QuotazioneInBorsa #FinanzaAlternativa #Borsa #EuronextGrowth #Incentivi2025 #ImpresaBiz
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