• Guida pratica all'uso dei camerini virtuali per ridurre i resi nel settore moda

    Quando ho iniziato a collaborare con brand di moda, c’era un problema che tornava sempre: l’altissimo tasso di resi.
    Capita anche a noi: acquisti un capo online, ti sembra perfetto... poi arriva e non ti sta come immaginavi.
    Ed è qui che entrano in gioco i camerini virtuali — uno strumento innovativo che oggi considero fondamentale per chiunque voglia vendere moda online in modo più sostenibile e intelligente.

    Cos’è un camerino virtuale?
    È una tecnologia che permette ai clienti di provare virtualmente un capo di abbigliamento prima di acquistarlo, tramite:
    -Realtà aumentata (AR)
    -Prove 3D su avatar personalizzabili
    -Integrazioni con fotocamere da smartphone

    Alcune piattaforme permettono anche di inserire le misure reali del corpo o una foto per simulare l'effetto del capo indossato.
    Un’esperienza interattiva e immersiva, che avvicina lo shopping online a quello fisico.

    Perché i camerini virtuali riducono i resi?
    Più precisione nella scelta delle taglie
    Il cliente può vedere in anteprima come il capo si adatta alla sua silhouette reale.

    Meno acquisti “di prova”
    Molti utenti comprano più taglie per poi restituirne una. Con la prova virtuale, questo comportamento diminuisce.

    Più consapevolezza nel processo d’acquisto
    Il cliente prende decisioni più sicure, e quindi meno impulsive e più durature.

    I vantaggi anche per noi influencer e creator
    Come creator nel settore fashion, i camerini virtuali sono uno strumento:

    Di storytelling innovativo: posso mostrare in anteprima come “mi starebbe” un capo senza doverlo fisicamente indossare.
    Per valorizzare capi in collaborazione con più taglie e fisicità.
    Per generare più conversioni: più l’utente si sente sicuro, più è probabile che acquisti da un mio link affiliato.

    Alcuni strumenti che ho testato o conosciuto
    -Zyler: permette di “provare” abiti con il proprio volto e misure reali.
    -True Fit: usato da molti grandi retailer per suggerire taglie e fit.
    -Sizebay: offre integrazioni semplici con e-commerce e un avatar realistico.
    -Fit Analytics (acquisita da Snap Inc.): perfetta per abbinare dati biometrici a taglie esatte.

    Molti di questi strumenti si integrano facilmente su piattaforme come Shopify, WooCommerce o direttamente nelle app dei brand.

    Come iniziare: guida pratica per brand e piccoli e-commerce
    Scegli la piattaforma giusta in base al tuo budget e al tipo di prodotto.

    1. Crea schede prodotto dettagliate, con misure precise e foto di qualità.
    2. Integra il camerino virtuale in modo visibile (meglio se sopra il bottone “acquista”).
    3. Comunica bene la funzionalità: fai vedere al cliente come usarla, magari anche attraverso contenuti social.
    4. Monitora i dati: guarda se i resi calano e se il tasso di conversione migliora.

    I camerini virtuali non sono solo una moda tech, ma una vera risposta a una delle sfide più grandi dell’e-commerce fashion: ridurre i resi e migliorare la customer experience.
    Che tu sia un brand, un micro-business o un’influencer che collabora con marchi di moda, questa tecnologia può diventare un alleato strategico.

    #camerinivirtuali #fashiontech #ecommercefashion #ridurreiresi #esperienzadacquisto #modaonline #realtàaumentata #digitalfashion #marketingdigitale #creatorfashion

    Guida pratica all'uso dei camerini virtuali per ridurre i resi nel settore moda Quando ho iniziato a collaborare con brand di moda, c’era un problema che tornava sempre: l’altissimo tasso di resi. Capita anche a noi: acquisti un capo online, ti sembra perfetto... poi arriva e non ti sta come immaginavi. Ed è qui che entrano in gioco i camerini virtuali — uno strumento innovativo che oggi considero fondamentale per chiunque voglia vendere moda online in modo più sostenibile e intelligente. Cos’è un camerino virtuale? È una tecnologia che permette ai clienti di provare virtualmente un capo di abbigliamento prima di acquistarlo, tramite: -Realtà aumentata (AR) -Prove 3D su avatar personalizzabili -Integrazioni con fotocamere da smartphone Alcune piattaforme permettono anche di inserire le misure reali del corpo o una foto per simulare l'effetto del capo indossato. Un’esperienza interattiva e immersiva, che avvicina lo shopping online a quello fisico. Perché i camerini virtuali riducono i resi? 🎯 Più precisione nella scelta delle taglie Il cliente può vedere in anteprima come il capo si adatta alla sua silhouette reale. 💡 Meno acquisti “di prova” Molti utenti comprano più taglie per poi restituirne una. Con la prova virtuale, questo comportamento diminuisce. 💬 Più consapevolezza nel processo d’acquisto Il cliente prende decisioni più sicure, e quindi meno impulsive e più durature. I vantaggi anche per noi influencer e creator Come creator nel settore fashion, i camerini virtuali sono uno strumento: 🔥 Di storytelling innovativo: posso mostrare in anteprima come “mi starebbe” un capo senza doverlo fisicamente indossare. 👗 Per valorizzare capi in collaborazione con più taglie e fisicità. 🚀 Per generare più conversioni: più l’utente si sente sicuro, più è probabile che acquisti da un mio link affiliato. Alcuni strumenti che ho testato o conosciuto -Zyler: permette di “provare” abiti con il proprio volto e misure reali. -True Fit: usato da molti grandi retailer per suggerire taglie e fit. -Sizebay: offre integrazioni semplici con e-commerce e un avatar realistico. -Fit Analytics (acquisita da Snap Inc.): perfetta per abbinare dati biometrici a taglie esatte. Molti di questi strumenti si integrano facilmente su piattaforme come Shopify, WooCommerce o direttamente nelle app dei brand. Come iniziare: guida pratica per brand e piccoli e-commerce Scegli la piattaforma giusta in base al tuo budget e al tipo di prodotto. 1. Crea schede prodotto dettagliate, con misure precise e foto di qualità. 2. Integra il camerino virtuale in modo visibile (meglio se sopra il bottone “acquista”). 3. Comunica bene la funzionalità: fai vedere al cliente come usarla, magari anche attraverso contenuti social. 4. Monitora i dati: guarda se i resi calano e se il tasso di conversione migliora. I camerini virtuali non sono solo una moda tech, ma una vera risposta a una delle sfide più grandi dell’e-commerce fashion: ridurre i resi e migliorare la customer experience. Che tu sia un brand, un micro-business o un’influencer che collabora con marchi di moda, questa tecnologia può diventare un alleato strategico. #camerinivirtuali #fashiontech #ecommercefashion #ridurreiresi #esperienzadacquisto #modaonline #realtàaumentata #digitalfashion #marketingdigitale #creatorfashion
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  • Influencer virtuali: cosa sono, chi li crea e come guadagnano
    Scritto da un'influencer per Impresa.biz

    Quando ho iniziato a lavorare come influencer, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata a “competere” con colleghi… che non esistono. O almeno, non nel mondo fisico.

    Sto parlando degli influencer virtuali: personaggi digitali, creati in 3D, gestiti da team creativi o da agenzie di comunicazione, che stanno riscrivendo le regole del marketing sui social. In questo articolo voglio spiegarti cosa sono, chi c’è dietro questi avatar e soprattutto come fanno a guadagnare (spoiler: spesso molto più di noi in carne e ossa).

    Cosa sono gli influencer virtuali?
    Gli influencer virtuali sono personaggi generati al computer, che vivono esclusivamente online. Possono avere un volto realistico o uno stile più cartoon, ma quello che li accomuna è che hanno una presenza social attiva: pubblicano post, promuovono brand, partecipano a campagne pubblicitarie… proprio come noi.

    Uno dei più famosi è Lil Miquela, un’“influencer” americana con oltre 2 milioni di follower su Instagram. È virtuale al 100%, ma il suo stile, la sua estetica e persino le sue “opinioni” sono curate da un team umano.

    Chi crea gli influencer virtuali?
    Dietro a questi avatar non ci sono AI autonome (non ancora, almeno), ma veri e propri team di designer, sviluppatori, sceneggiatori e social media manager. È un lavoro multidisciplinare che unisce:
    -Modellazione 3D e animazione
    -Copywriting e storytelling
    -Gestione delle pubbliche relazioni digitali
    -Strategia marketing
    In pratica, un influencer virtuale è un personaggio di finzione… ma con un personal branding reale e studiato nei minimi dettagli.

    Come guadagnano gli influencer virtuali?
    Proprio come noi, gli avatar digitali fanno sponsorizzazioni, collaborazioni e product placement. I brand li ingaggiano per:
    -Campagne pubblicitarie sui social
    -Lancio di prodotti fashion, beauty o tech
    -Esperienze virtuali in eventi o metaversi
    -Video musicali, NFT, capsule collection
    Il vantaggio per i brand? Controllo totale. Un influencer virtuale non invecchia, non ha crisi reputazionali, non fa dichiarazioni scomode, e lavora 24/7.

    Un dato interessante: secondo alcuni report, una campagna con un influencer virtuale può costare dai 5.000 ai 100.000 euro, a seconda della notorietà e del tipo di contenuto richiesto.

    👁‍🗨 Perché piacciono così tanto?
    Da influencer in carne e ossa, te lo dico: gli influencer virtuali sono affascinanti perché uniscono fantasia e controllo. Sono perfetti per i brand che vogliono innovare senza rischiare troppo. E poi, diciamocelo, hanno un’estetica curatissima, spesso più “instagrammabile” di molti profili reali.

    Ma funzionano anche perché sono credibili: i team che li gestiscono sanno come raccontare storie, creare empatia, lanciare messaggi. E questo, alla fine, è ciò che rende un profilo social efficace… sia che tu sia reale o virtuale.

    Minaccia o opportunità?
    All’inizio pensavo che fossero una minaccia per chi lavora con la propria immagine. Ora la vedo diversamente. I virtual influencer non stanno sostituendo noi esseri umani: stanno aprendo nuovi spazi creativi.

    Alcuni brand, ad esempio, chiedono di collaborare sia con influencer reali che con virtuali nella stessa campagna, creando esperienze ibride. E ci sono anche influencer umani che affiancano un proprio alter ego digitale, per esplorare mondi virtuali, giochi e metaversi.

    Gli influencer virtuali non sono più fantascienza: sono qui e fanno parte della nuova economia digitale. Non sono “meglio” o “peggio” degli umani, ma un nuovo strumento creativo nel panorama del marketing.

    Da influencer, credo che dobbiamo essere curiosi, aggiornati e pronti a evolvere. Chi lo sa, magari tra qualche mese anche io avrò il mio gemello virtuale per collaborare con brand nel metaverso!

    #InfluencerMarketing #VirtualInfluencer #Metaverso #BrandingDigitale #NFT #SocialMediaMarketing #FutureOfInfluence #3Ddesign #AIinfluencer #DigitalHuman #LilMiquela #FashionTech #ecommercefuture #ImpresaDigitale
    Influencer virtuali: cosa sono, chi li crea e come guadagnano Scritto da un'influencer per Impresa.biz Quando ho iniziato a lavorare come influencer, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata a “competere” con colleghi… che non esistono. O almeno, non nel mondo fisico. Sto parlando degli influencer virtuali: personaggi digitali, creati in 3D, gestiti da team creativi o da agenzie di comunicazione, che stanno riscrivendo le regole del marketing sui social. In questo articolo voglio spiegarti cosa sono, chi c’è dietro questi avatar e soprattutto come fanno a guadagnare (spoiler: spesso molto più di noi in carne e ossa). 🤖 Cosa sono gli influencer virtuali? Gli influencer virtuali sono personaggi generati al computer, che vivono esclusivamente online. Possono avere un volto realistico o uno stile più cartoon, ma quello che li accomuna è che hanno una presenza social attiva: pubblicano post, promuovono brand, partecipano a campagne pubblicitarie… proprio come noi. Uno dei più famosi è Lil Miquela, un’“influencer” americana con oltre 2 milioni di follower su Instagram. È virtuale al 100%, ma il suo stile, la sua estetica e persino le sue “opinioni” sono curate da un team umano. 🎨 Chi crea gli influencer virtuali? Dietro a questi avatar non ci sono AI autonome (non ancora, almeno), ma veri e propri team di designer, sviluppatori, sceneggiatori e social media manager. È un lavoro multidisciplinare che unisce: -Modellazione 3D e animazione -Copywriting e storytelling -Gestione delle pubbliche relazioni digitali -Strategia marketing In pratica, un influencer virtuale è un personaggio di finzione… ma con un personal branding reale e studiato nei minimi dettagli. 💸 Come guadagnano gli influencer virtuali? Proprio come noi, gli avatar digitali fanno sponsorizzazioni, collaborazioni e product placement. I brand li ingaggiano per: -Campagne pubblicitarie sui social -Lancio di prodotti fashion, beauty o tech -Esperienze virtuali in eventi o metaversi -Video musicali, NFT, capsule collection Il vantaggio per i brand? Controllo totale. Un influencer virtuale non invecchia, non ha crisi reputazionali, non fa dichiarazioni scomode, e lavora 24/7. Un dato interessante: secondo alcuni report, una campagna con un influencer virtuale può costare dai 5.000 ai 100.000 euro, a seconda della notorietà e del tipo di contenuto richiesto. 👁‍🗨 Perché piacciono così tanto? Da influencer in carne e ossa, te lo dico: gli influencer virtuali sono affascinanti perché uniscono fantasia e controllo. Sono perfetti per i brand che vogliono innovare senza rischiare troppo. E poi, diciamocelo, hanno un’estetica curatissima, spesso più “instagrammabile” di molti profili reali. Ma funzionano anche perché sono credibili: i team che li gestiscono sanno come raccontare storie, creare empatia, lanciare messaggi. E questo, alla fine, è ciò che rende un profilo social efficace… sia che tu sia reale o virtuale. 📉 Minaccia o opportunità? All’inizio pensavo che fossero una minaccia per chi lavora con la propria immagine. Ora la vedo diversamente. I virtual influencer non stanno sostituendo noi esseri umani: stanno aprendo nuovi spazi creativi. Alcuni brand, ad esempio, chiedono di collaborare sia con influencer reali che con virtuali nella stessa campagna, creando esperienze ibride. E ci sono anche influencer umani che affiancano un proprio alter ego digitale, per esplorare mondi virtuali, giochi e metaversi. 🧭Gli influencer virtuali non sono più fantascienza: sono qui e fanno parte della nuova economia digitale. Non sono “meglio” o “peggio” degli umani, ma un nuovo strumento creativo nel panorama del marketing. Da influencer, credo che dobbiamo essere curiosi, aggiornati e pronti a evolvere. Chi lo sa, magari tra qualche mese anche io avrò il mio gemello virtuale per collaborare con brand nel metaverso! #InfluencerMarketing #VirtualInfluencer #Metaverso #BrandingDigitale #NFT #SocialMediaMarketing #FutureOfInfluence #3Ddesign #AIinfluencer #DigitalHuman #LilMiquela #FashionTech #ecommercefuture #ImpresaDigitale
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