Dogane, IVA intracomunitaria e regole Incoterms 2020: cosa devono sapere le aziende esportatrici
Nel 2025, esportare significa affrontare un sistema complesso ma ricco di opportunità. Le aziende italiane che operano con l’estero – in particolare nell’Unione Europea – devono tenere sotto controllo tre elementi chiave per operare in modo sicuro e fiscalmente corretto: dogane, IVA intracomunitaria e regole Incoterms.
Noi di impresa.biz, affianchiamo ogni giorno imprese manifatturiere, commerciali e artigiane nella gestione operativa e strategica delle esportazioni, e sappiamo bene quanto errori anche piccoli su questi temi possano trasformarsi in sanzioni, blocchi doganali o perdita di agevolazioni fiscali.
1. Dogane: più che un passaggio obbligato, un punto strategico
Le dogane non sono solo un cancello da attraversare.
Nel nostro lavoro, le consideriamo una leva competitiva, perché:
Consentono l’accesso a regimi preferenziali (es. EUR1, origine preferenziale)
Offrono la possibilità di utilizzare depositi doganali per gestire la logistica e il cash flow
Permettono di semplificare le dichiarazioni tramite REX, AEO o rappresentanza indiretta
Molte imprese non sono consapevoli della documentazione doganale necessaria, né del rischio di perdere il beneficio dell’“esportazione non imponibile” se la prova dell’uscita delle merci non è completa.
2. IVA intracomunitaria: attenzione a documenti, tempi e codice cliente
Le operazioni intracomunitarie possono sembrare più semplici delle esportazioni extra-UE, ma sono sottoposte a controlli rigorosi.
Per applicare correttamente il regime di non imponibilità IVA, l’azienda deve:
-Verificare che il cliente sia registrato al VIES (Sistema elettronico per lo scambio di informazioni IVA)
-Dimostrare che i beni sono effettivamente spediti in un altro Stato UE (documenti di trasporto firmati, CMR, prove alternative)
-Emettere fattura senza IVA e riportare il numero identificativo del cliente estero
-Errori o mancanze nella documentazione possono far scattare l'obbligo di versare l’IVA in Italia con sanzioni.
3. Incoterms 2020: non sono solo clausole di consegna
Molte imprese usano gli Incoterms senza conoscerne davvero le implicazioni legali, fiscali e assicurative.
Gli Incoterms (International Commercial Terms) definiscono:
-Chi sostiene i costi di trasporto e assicurazione
-Chi si occupa delle formalità doganali (export/import)
-Quando e dove avviene il trasferimento del rischio
Ad esempio:
-Con EXW (Ex Works), la responsabilità e i costi passano al cliente subito: è rischioso per l’exporter, soprattutto per dimostrare l’uscita delle merci ai fini IVA.
-Con DAP o DDP, l’azienda esportatrice potrebbe essere obbligata a registrarsi fiscalmente nel Paese di destinazione, se assume l’onere dell’importazione.
Noi consigliamo sempre di analizzare Incoterms, trasporti e flussi documentali in modo integrato, per evitare incongruenze tra contratto commerciale, pratica doganale e trattamento fiscale.
Il nostro metodo per supportare gli esportatori
Noi di impresa.biz offriamo consulenza completa per la gestione dell’export, che integra aspetti fiscali, logistici e legali:
🗂 Analisi personalizzata dei flussi di vendita UE ed extra-UE
Verifica e ottimizzazione degli Incoterms utilizzati nei contratti
Controllo della corretta applicazione del regime IVA intracomunitario
Supporto nelle procedure doganali e nella gestione dei documenti di esportazione
Assistenza in caso di controlli o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate o delle Dogane
La tua azienda esporta beni o servizi? Vuoi evitare errori e ottimizzare la gestione doganale e fiscale delle tue operazioni?
Contattaci: possiamo aiutarti a strutturare le tue esportazioni in modo sicuro, documentato e fiscalmente efficiente.
#Dogane2025 #IVAIntracomunitaria #Incoterms2020 #ExportSicuro #InternazionalizzazionePMI #CommercioEstero #ExportItalia #ImpresaBiz #DocumentiDoganali #FatturazioneEstera #ControlliIVA
Nel 2025, esportare significa affrontare un sistema complesso ma ricco di opportunità. Le aziende italiane che operano con l’estero – in particolare nell’Unione Europea – devono tenere sotto controllo tre elementi chiave per operare in modo sicuro e fiscalmente corretto: dogane, IVA intracomunitaria e regole Incoterms.
Noi di impresa.biz, affianchiamo ogni giorno imprese manifatturiere, commerciali e artigiane nella gestione operativa e strategica delle esportazioni, e sappiamo bene quanto errori anche piccoli su questi temi possano trasformarsi in sanzioni, blocchi doganali o perdita di agevolazioni fiscali.
1. Dogane: più che un passaggio obbligato, un punto strategico
Le dogane non sono solo un cancello da attraversare.
Nel nostro lavoro, le consideriamo una leva competitiva, perché:
Consentono l’accesso a regimi preferenziali (es. EUR1, origine preferenziale)
Offrono la possibilità di utilizzare depositi doganali per gestire la logistica e il cash flow
Permettono di semplificare le dichiarazioni tramite REX, AEO o rappresentanza indiretta
Molte imprese non sono consapevoli della documentazione doganale necessaria, né del rischio di perdere il beneficio dell’“esportazione non imponibile” se la prova dell’uscita delle merci non è completa.
2. IVA intracomunitaria: attenzione a documenti, tempi e codice cliente
Le operazioni intracomunitarie possono sembrare più semplici delle esportazioni extra-UE, ma sono sottoposte a controlli rigorosi.
Per applicare correttamente il regime di non imponibilità IVA, l’azienda deve:
-Verificare che il cliente sia registrato al VIES (Sistema elettronico per lo scambio di informazioni IVA)
-Dimostrare che i beni sono effettivamente spediti in un altro Stato UE (documenti di trasporto firmati, CMR, prove alternative)
-Emettere fattura senza IVA e riportare il numero identificativo del cliente estero
-Errori o mancanze nella documentazione possono far scattare l'obbligo di versare l’IVA in Italia con sanzioni.
3. Incoterms 2020: non sono solo clausole di consegna
Molte imprese usano gli Incoterms senza conoscerne davvero le implicazioni legali, fiscali e assicurative.
Gli Incoterms (International Commercial Terms) definiscono:
-Chi sostiene i costi di trasporto e assicurazione
-Chi si occupa delle formalità doganali (export/import)
-Quando e dove avviene il trasferimento del rischio
Ad esempio:
-Con EXW (Ex Works), la responsabilità e i costi passano al cliente subito: è rischioso per l’exporter, soprattutto per dimostrare l’uscita delle merci ai fini IVA.
-Con DAP o DDP, l’azienda esportatrice potrebbe essere obbligata a registrarsi fiscalmente nel Paese di destinazione, se assume l’onere dell’importazione.
Noi consigliamo sempre di analizzare Incoterms, trasporti e flussi documentali in modo integrato, per evitare incongruenze tra contratto commerciale, pratica doganale e trattamento fiscale.
Il nostro metodo per supportare gli esportatori
Noi di impresa.biz offriamo consulenza completa per la gestione dell’export, che integra aspetti fiscali, logistici e legali:
🗂 Analisi personalizzata dei flussi di vendita UE ed extra-UE
Verifica e ottimizzazione degli Incoterms utilizzati nei contratti
Controllo della corretta applicazione del regime IVA intracomunitario
Supporto nelle procedure doganali e nella gestione dei documenti di esportazione
Assistenza in caso di controlli o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate o delle Dogane
La tua azienda esporta beni o servizi? Vuoi evitare errori e ottimizzare la gestione doganale e fiscale delle tue operazioni?
Contattaci: possiamo aiutarti a strutturare le tue esportazioni in modo sicuro, documentato e fiscalmente efficiente.
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Dogane, IVA intracomunitaria e regole Incoterms 2020: cosa devono sapere le aziende esportatrici
Nel 2025, esportare significa affrontare un sistema complesso ma ricco di opportunità. Le aziende italiane che operano con l’estero – in particolare nell’Unione Europea – devono tenere sotto controllo tre elementi chiave per operare in modo sicuro e fiscalmente corretto: dogane, IVA intracomunitaria e regole Incoterms.
Noi di impresa.biz, affianchiamo ogni giorno imprese manifatturiere, commerciali e artigiane nella gestione operativa e strategica delle esportazioni, e sappiamo bene quanto errori anche piccoli su questi temi possano trasformarsi in sanzioni, blocchi doganali o perdita di agevolazioni fiscali.
1. Dogane: più che un passaggio obbligato, un punto strategico
Le dogane non sono solo un cancello da attraversare.
Nel nostro lavoro, le consideriamo una leva competitiva, perché:
✅ Consentono l’accesso a regimi preferenziali (es. EUR1, origine preferenziale)
✅ Offrono la possibilità di utilizzare depositi doganali per gestire la logistica e il cash flow
✅ Permettono di semplificare le dichiarazioni tramite REX, AEO o rappresentanza indiretta
Molte imprese non sono consapevoli della documentazione doganale necessaria, né del rischio di perdere il beneficio dell’“esportazione non imponibile” se la prova dell’uscita delle merci non è completa.
2. IVA intracomunitaria: attenzione a documenti, tempi e codice cliente
Le operazioni intracomunitarie possono sembrare più semplici delle esportazioni extra-UE, ma sono sottoposte a controlli rigorosi.
Per applicare correttamente il regime di non imponibilità IVA, l’azienda deve:
-Verificare che il cliente sia registrato al VIES (Sistema elettronico per lo scambio di informazioni IVA)
-Dimostrare che i beni sono effettivamente spediti in un altro Stato UE (documenti di trasporto firmati, CMR, prove alternative)
-Emettere fattura senza IVA e riportare il numero identificativo del cliente estero
-Errori o mancanze nella documentazione possono far scattare l'obbligo di versare l’IVA in Italia con sanzioni.
3. Incoterms 2020: non sono solo clausole di consegna
Molte imprese usano gli Incoterms senza conoscerne davvero le implicazioni legali, fiscali e assicurative.
Gli Incoterms (International Commercial Terms) definiscono:
-Chi sostiene i costi di trasporto e assicurazione
-Chi si occupa delle formalità doganali (export/import)
-Quando e dove avviene il trasferimento del rischio
Ad esempio:
-Con EXW (Ex Works), la responsabilità e i costi passano al cliente subito: è rischioso per l’exporter, soprattutto per dimostrare l’uscita delle merci ai fini IVA.
-Con DAP o DDP, l’azienda esportatrice potrebbe essere obbligata a registrarsi fiscalmente nel Paese di destinazione, se assume l’onere dell’importazione.
Noi consigliamo sempre di analizzare Incoterms, trasporti e flussi documentali in modo integrato, per evitare incongruenze tra contratto commerciale, pratica doganale e trattamento fiscale.
Il nostro metodo per supportare gli esportatori
Noi di impresa.biz offriamo consulenza completa per la gestione dell’export, che integra aspetti fiscali, logistici e legali:
🗂 Analisi personalizzata dei flussi di vendita UE ed extra-UE
📦 Verifica e ottimizzazione degli Incoterms utilizzati nei contratti
📊 Controllo della corretta applicazione del regime IVA intracomunitario
📁 Supporto nelle procedure doganali e nella gestione dei documenti di esportazione
🔍 Assistenza in caso di controlli o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate o delle Dogane
📌 La tua azienda esporta beni o servizi? Vuoi evitare errori e ottimizzare la gestione doganale e fiscale delle tue operazioni?
Contattaci: possiamo aiutarti a strutturare le tue esportazioni in modo sicuro, documentato e fiscalmente efficiente.
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