• Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario

    In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale?
    La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico.

    1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale
    Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità.

    Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché:
    -Non blocca il capitale iniziale
    -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa
    -È più facile da ottenere rispetto a un prestito
    L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile.

    2. Factoring: liquidità immediata sui crediti
    Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo.

    Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre:
    -Miglioriamo la gestione del cash flow
    -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto)
    -Esternalizziamo anche la gestione del credito
    Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini.

    3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community
    Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online.

    Ci sono diverse tipologie:
    -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa
    -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società
    -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati
    Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto.

    Quando usare queste alternative?
    Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati:


    Strumento Quando l’abbiamo usato
    Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature
    Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine
    Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative
    La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere.

    Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata.

    Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera.

    #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria

    Leasing, factoring, crowdfunding: alternative al prestito bancario In un contesto in cui ottenere un prestito bancario è sempre più difficile, soprattutto per piccole imprese come le nostre, ci siamo trovati spesso a chiederci: esistono alternative concrete per finanziare l’attività senza passare dal canale tradizionale? La risposta è sì. Con un po’ di ricerca e qualche sperimentazione, abbiamo scoperto strumenti alternativi come leasing, factoring e crowdfunding, che possono fare davvero la differenza. In questo articolo vi raccontiamo come funzionano, quando usarli e perché, in alcuni casi, possono essere più efficaci di un finanziamento classico. 1. Leasing: investire senza immobilizzare capitale Abbiamo scoperto il leasing quando avevamo bisogno di acquistare un macchinario costoso per aumentare la produzione, ma non volevamo prosciugare la liquidità. Con il leasing, un istituto finanziario acquista il bene per conto nostro e noi lo utilizziamo pagando un canone periodico. Alla fine del contratto, possiamo decidere se riscattarlo o restituirlo. Ci è stato utile perché: -Non blocca il capitale iniziale -Permette di dedurre i canoni dal reddito d’impresa -È più facile da ottenere rispetto a un prestito L’abbiamo utilizzato anche per auto aziendali, attrezzature e hardware, e si è rivelato uno strumento flessibile e sostenibile. 2. Factoring: liquidità immediata sui crediti Il factoring ci ha aiutato a risolvere un problema frequente: tempi lunghi di pagamento da parte dei clienti. Con questo strumento, possiamo cedere i nostri crediti (cioè le fatture emesse) a una società specializzata, che ci anticipa fino all’80-90% dell’importo. Il vantaggio principale? Otteniamo liquidità immediata, senza dover aspettare mesi per incassare. Inoltre: -Miglioriamo la gestione del cash flow -Riduciamo il rischio di insolvenza (soprattutto con il factoring pro soluto) -Esternalizziamo anche la gestione del credito Per noi è stato particolarmente utile nei periodi di crescita, quando avevamo bisogno di cassa per sostenere nuovi ordini. 3. Crowdfunding: finanziare un progetto con la community Quando abbiamo voluto lanciare un nuovo prodotto, abbiamo pensato di coinvolgere direttamente clienti e sostenitori. È così che ci siamo avvicinati al crowdfunding, una forma di finanziamento collettivo online. Ci sono diverse tipologie: -Reward-based crowdfunding: chi contribuisce riceve un prodotto o una ricompensa -Equity crowdfunding: chi investe acquisisce quote della società -Lending crowdfunding: si tratta di veri e propri prestiti da parte di privati Abbiamo scelto il modello “reward” su una piattaforma specializzata, e in poche settimane abbiamo raccolto i fondi necessari, ottenendo anche visibilità e feedback immediati sul nostro progetto. Quando usare queste alternative? Ogni strumento ha il suo contesto ideale. Ecco, in sintesi, come li abbiamo utilizzati: Strumento Quando l’abbiamo usato Leasing Per acquistare beni strumentali, veicoli, attrezzature Factoring Per ottenere liquidità da fatture a lungo termine Crowdfunding Per lanciare nuovi prodotti o iniziative innovative La chiave è valutare attentamente il fabbisogno, i costi, i tempi e il livello di rischio che siamo disposti a sostenere. Oggi, fare impresa significa anche saper diversificare le fonti di finanziamento. Leasing, factoring e crowdfunding non sono soluzioni miracolose, ma strumenti reali, accessibili e spesso sottovalutati che ci permettono di crescere, investire e innovare anche quando il credito bancario è fuori portata. Il nostro consiglio? Informarsi, confrontare più opzioni e scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del momento. Perché un’impresa flessibile è un’impresa che resiste e prospera. #FinanzaAlternativa #PMIItalia #Microimprese #Leasing #Factoring #CrowdfundingItalia #Finanziamenti #AccessoAlCredito #GestioneImpresa #ImpresaBiz #BusinessTools #InnovazioneFinanziaria
    0 Commenti 0 Condivisioni 118 Viste 0 Recensioni
  • Finanza Decentralizzata (DeFi): Cos'è e Come Funziona

    La Finanza Decentralizzata (DeFi) è un ecosistema in rapida crescita che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo alla finanza. Nato come un movimento che sfrutta la tecnologia blockchain per creare sistemi finanziari alternativi, DeFi ha il potenziale di disintermediare le istituzioni finanziarie tradizionali, come banche e assicurazioni, e di rendere i servizi finanziari più accessibili, trasparenti e sicuri.

    Cos'è la Finanza Decentralizzata (DeFi)?
    La DeFi è un insieme di applicazioni e servizi finanziari costruiti sulla blockchain, che operano senza bisogno di un'autorità centrale o di intermediari come banche, broker o assicuratori. A differenza della finanza tradizionale, che si basa su entità centralizzate che controllano le transazioni e la gestione del denaro, la DeFi si fonda sulla decentralizzazione e sull'uso di smart contract (contratti intelligenti).

    Alcuni esempi di applicazioni DeFi includono:
    -Piattaforme di prestito e borrowing (prestiti peer-to-peer)
    -Exchange decentralizzati (DEX) per il trading di criptovalute
    -Stablecoin (valute stabili ancorate a valute fiat o beni)
    -Staking e yield farming (strategie di investimento per ottenere rendimenti)
    -Assicurazioni decentralizzate

    L'obiettivo della DeFi è quello di eliminare gli intermediari e permettere agli utenti di gestire in modo diretto e autonomo i propri asset, creando un sistema finanziario più inclusivo e innovativo.

    Come Funziona la Finanza Decentralizzata?
    La DeFi sfrutta principalmente la blockchain, la stessa tecnologia alla base delle criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. La blockchain è un registro digitale distribuito che permette di registrare transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. Le transazioni avvengono tramite smart contract, che sono programmi informatici auto-eseguibili che stabiliscono le condizioni per l'esecuzione di accordi senza la necessità di un intermediario.

    I componenti principali della DeFi:
    -Blockchain: Le transazioni DeFi vengono registrate sulla blockchain, che garantisce trasparenza e sicurezza.
    -Smart Contract: Contratti digitali che eseguono automaticamente le condizioni preimpostate, eliminando la necessità di terze parti.
    -Token e Stablecoin: Nella DeFi vengono utilizzati token digitali (come Ethereum o token ERC-20) per le transazioni. Le stablecoin, invece, sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile rispetto a una valuta fiat come il dollaro o l’euro.
    -Piattaforme DeFi: Le piattaforme che offrono servizi DeFi includono exchange decentralizzati (DEX), prestiti, staking, e strumenti per la gestione del rischio.

    Vantaggi della Finanza Decentralizzata (DeFi)
    La DeFi offre numerosi vantaggi rispetto al sistema finanziario tradizionale, in particolare per gli utenti che cercano maggiore autonomia, accessibilità e trasparenza.

    1. Accessibilità Globale
    La DeFi permette a chiunque abbia una connessione internet di partecipare a servizi finanziari, senza la necessità di un conto bancario tradizionale. Questo è particolarmente vantaggioso per le persone in paesi dove l'accesso a banche o servizi finanziari è limitato.
    2. Controllo Totale sugli Asset
    Gli utenti mantengono il pieno controllo dei propri fondi senza dover dipendere da una banca o da un'altra istituzione finanziaria. Gli smart contract permettono di gestire transazioni in modo sicuro e trasparente.
    3. Trasparenza e Sicurezza
    Poiché tutte le transazioni vengono registrate su una blockchain pubblica, la trasparenza è garantita. Inoltre, la blockchain è progettata per essere sicura e immutabile, riducendo il rischio di frodi o manipolazioni.
    4. Costi Inferiori
    Eliminando gli intermediari, la DeFi riduce i costi associati alle transazioni. Non ci sono commissioni bancarie o costi di gestione che tipicamente si applicano ai servizi finanziari tradizionali.
    5. Innovazione e Diversificazione
    La DeFi sta introducendo nuovi strumenti finanziari come yield farming e staking, che permettono agli utenti di guadagnare rendimenti sui propri asset digitali, diversificando le opportunità di investimento.

    Rischi e Sfide della Finanza Decentralizzata
    Nonostante i numerosi vantaggi, la DeFi presenta anche alcuni rischi e sfide che gli utenti e gli investitori devono considerare prima di entrare in questo mondo.

    1. Volatilità
    Poiché la DeFi è strettamente legata al mondo delle criptovalute, gli asset coinvolti possono essere altamente volatili. Le criptovalute come Ethereum o Bitcoin possono subire fluttuazioni significative, il che può portare a perdite improvvise.
    2. Rischio Tecnico
    Gli smart contract sono complessi e possono contenere vulnerabilità. Se un contratto intelligente contiene errori nel codice, ciò potrebbe comportare la perdita di fondi per gli utenti. È essenziale fare attenzione quando si scelgono piattaforme DeFi e assicurarsi che siano auditate da esperti di sicurezza.
    3. Regolamentazione e Incertezze Legali
    La DeFi è ancora in gran parte non regolamentata e, in alcuni casi, può entrare in conflitto con le normative locali. Non esistono ancora regole globali chiare per la DeFi, il che potrebbe rappresentare un rischio in futuro, soprattutto se i governi dovessero decidere di intervenire.
    4. Rischio di Liquidità
    Alcuni mercati DeFi, soprattutto quelli più piccoli, potrebbero non avere la liquidità necessaria per eseguire transazioni rapidamente o a prezzi favorevoli, il che può risultare in difficoltà per gli utenti che cercano di scambiare o vendere asset.

    La Finanza Decentralizzata (DeFi) rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore finanziario, con la capacità di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i servizi finanziari. Grazie alla blockchain e agli smart contract, la DeFi consente di costruire un sistema finanziario più democratico, trasparente e autonomo, dove gli utenti hanno il controllo completo dei propri fondi e transazioni.

    Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono rischi associati alla DeFi che non devono essere sottovalutati. La volatilità del mercato, i problemi legati alla sicurezza e la mancanza di regolamentazione sono sfide che gli utenti e gli investitori devono affrontare.

    Da Impresa.biz, ti invitiamo a esplorare le opportunità offerte dalla DeFi con cautela e preparazione, bilanciando i potenziali benefici con i rischi, e a rimanere informato sulle evoluzioni di questa tecnologia in rapida crescita.

    #DeFi #FinanzaDecentralizzata #Blockchain #SmartContract #Criptovalute #FinanzaInnovativa #Investimenti #TecnologiaFinanziaria #FinanzaAlternativa #InnovazioneFinanziaria




    Finanza Decentralizzata (DeFi): Cos'è e Come Funziona La Finanza Decentralizzata (DeFi) è un ecosistema in rapida crescita che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo alla finanza. Nato come un movimento che sfrutta la tecnologia blockchain per creare sistemi finanziari alternativi, DeFi ha il potenziale di disintermediare le istituzioni finanziarie tradizionali, come banche e assicurazioni, e di rendere i servizi finanziari più accessibili, trasparenti e sicuri. Cos'è la Finanza Decentralizzata (DeFi)? La DeFi è un insieme di applicazioni e servizi finanziari costruiti sulla blockchain, che operano senza bisogno di un'autorità centrale o di intermediari come banche, broker o assicuratori. A differenza della finanza tradizionale, che si basa su entità centralizzate che controllano le transazioni e la gestione del denaro, la DeFi si fonda sulla decentralizzazione e sull'uso di smart contract (contratti intelligenti). Alcuni esempi di applicazioni DeFi includono: -Piattaforme di prestito e borrowing (prestiti peer-to-peer) -Exchange decentralizzati (DEX) per il trading di criptovalute -Stablecoin (valute stabili ancorate a valute fiat o beni) -Staking e yield farming (strategie di investimento per ottenere rendimenti) -Assicurazioni decentralizzate L'obiettivo della DeFi è quello di eliminare gli intermediari e permettere agli utenti di gestire in modo diretto e autonomo i propri asset, creando un sistema finanziario più inclusivo e innovativo. Come Funziona la Finanza Decentralizzata? La DeFi sfrutta principalmente la blockchain, la stessa tecnologia alla base delle criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. La blockchain è un registro digitale distribuito che permette di registrare transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. Le transazioni avvengono tramite smart contract, che sono programmi informatici auto-eseguibili che stabiliscono le condizioni per l'esecuzione di accordi senza la necessità di un intermediario. I componenti principali della DeFi: -Blockchain: Le transazioni DeFi vengono registrate sulla blockchain, che garantisce trasparenza e sicurezza. -Smart Contract: Contratti digitali che eseguono automaticamente le condizioni preimpostate, eliminando la necessità di terze parti. -Token e Stablecoin: Nella DeFi vengono utilizzati token digitali (come Ethereum o token ERC-20) per le transazioni. Le stablecoin, invece, sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile rispetto a una valuta fiat come il dollaro o l’euro. -Piattaforme DeFi: Le piattaforme che offrono servizi DeFi includono exchange decentralizzati (DEX), prestiti, staking, e strumenti per la gestione del rischio. Vantaggi della Finanza Decentralizzata (DeFi) La DeFi offre numerosi vantaggi rispetto al sistema finanziario tradizionale, in particolare per gli utenti che cercano maggiore autonomia, accessibilità e trasparenza. 1. Accessibilità Globale La DeFi permette a chiunque abbia una connessione internet di partecipare a servizi finanziari, senza la necessità di un conto bancario tradizionale. Questo è particolarmente vantaggioso per le persone in paesi dove l'accesso a banche o servizi finanziari è limitato. 2. Controllo Totale sugli Asset Gli utenti mantengono il pieno controllo dei propri fondi senza dover dipendere da una banca o da un'altra istituzione finanziaria. Gli smart contract permettono di gestire transazioni in modo sicuro e trasparente. 3. Trasparenza e Sicurezza Poiché tutte le transazioni vengono registrate su una blockchain pubblica, la trasparenza è garantita. Inoltre, la blockchain è progettata per essere sicura e immutabile, riducendo il rischio di frodi o manipolazioni. 4. Costi Inferiori Eliminando gli intermediari, la DeFi riduce i costi associati alle transazioni. Non ci sono commissioni bancarie o costi di gestione che tipicamente si applicano ai servizi finanziari tradizionali. 5. Innovazione e Diversificazione La DeFi sta introducendo nuovi strumenti finanziari come yield farming e staking, che permettono agli utenti di guadagnare rendimenti sui propri asset digitali, diversificando le opportunità di investimento. Rischi e Sfide della Finanza Decentralizzata Nonostante i numerosi vantaggi, la DeFi presenta anche alcuni rischi e sfide che gli utenti e gli investitori devono considerare prima di entrare in questo mondo. 1. Volatilità Poiché la DeFi è strettamente legata al mondo delle criptovalute, gli asset coinvolti possono essere altamente volatili. Le criptovalute come Ethereum o Bitcoin possono subire fluttuazioni significative, il che può portare a perdite improvvise. 2. Rischio Tecnico Gli smart contract sono complessi e possono contenere vulnerabilità. Se un contratto intelligente contiene errori nel codice, ciò potrebbe comportare la perdita di fondi per gli utenti. È essenziale fare attenzione quando si scelgono piattaforme DeFi e assicurarsi che siano auditate da esperti di sicurezza. 3. Regolamentazione e Incertezze Legali La DeFi è ancora in gran parte non regolamentata e, in alcuni casi, può entrare in conflitto con le normative locali. Non esistono ancora regole globali chiare per la DeFi, il che potrebbe rappresentare un rischio in futuro, soprattutto se i governi dovessero decidere di intervenire. 4. Rischio di Liquidità Alcuni mercati DeFi, soprattutto quelli più piccoli, potrebbero non avere la liquidità necessaria per eseguire transazioni rapidamente o a prezzi favorevoli, il che può risultare in difficoltà per gli utenti che cercano di scambiare o vendere asset. La Finanza Decentralizzata (DeFi) rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore finanziario, con la capacità di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i servizi finanziari. Grazie alla blockchain e agli smart contract, la DeFi consente di costruire un sistema finanziario più democratico, trasparente e autonomo, dove gli utenti hanno il controllo completo dei propri fondi e transazioni. Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono rischi associati alla DeFi che non devono essere sottovalutati. La volatilità del mercato, i problemi legati alla sicurezza e la mancanza di regolamentazione sono sfide che gli utenti e gli investitori devono affrontare. Da Impresa.biz, ti invitiamo a esplorare le opportunità offerte dalla DeFi con cautela e preparazione, bilanciando i potenziali benefici con i rischi, e a rimanere informato sulle evoluzioni di questa tecnologia in rapida crescita. #DeFi #FinanzaDecentralizzata #Blockchain #SmartContract #Criptovalute #FinanzaInnovativa #Investimenti #TecnologiaFinanziaria #FinanzaAlternativa #InnovazioneFinanziaria
    0 Commenti 0 Condivisioni 236 Viste 0 Recensioni
  • Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa: nuova spinta alle PMI che vogliono crescere
    Il 2025 si conferma un anno chiave per la crescita strutturale delle PMI italiane. Tra le misure più strategiche per favorire l’accesso delle imprese ai capitali c’è il Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa, un incentivo pensato per ridurre le barriere economiche all’ingresso nei mercati finanziari e sostenere i costi del processo di ammissione.

    Nel nostro approfondimento, vediamo chi può beneficiarne, quali spese sono ammissibili, quali vantaggi offre e come attivarlo concretamente.

    Obiettivo della misura
    Quotarsi in Borsa o su un sistema multilaterale di negoziazione (come Euronext Growth Milan, ex AIM) rappresenta per molte PMI un’opportunità di crescita, internazionalizzazione e rafforzamento patrimoniale. Tuttavia, il percorso richiede competenze specialistiche e può essere oneroso.

    Per questo il legislatore ha introdotto un credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti per la quotazione, fino a un massimo di 500.000 euro.

    A chi è rivolto il credito d’imposta
    La misura si applica a tutte le piccole e medie imprese italiane che decidono di avviare un percorso di quotazione in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (SMN), come:
    -Euronext Milan (ex MTA),
    -Euronext Growth Milan (ex AIM),
    -Altri mercati europei riconosciuti.
    Il credito è una tantum, valido una sola volta per ciascuna PMI, ed è riservato alle operazioni effettivamente concluse con successo.

    Spese ammissibili: cosa rientra nel credito
    Il credito d’imposta copre il 50% delle spese sostenute per consulenze e servizi connessi alla quotazione, tra cui:
    -Attività di consulenza finanziaria e strategica;
    -Due diligence legale e contabile;
    -Attività notarili e di revisione;
    -Redazione del prospetto informativo;
    -Supporto nella governance e adeguamento dei sistemi interni;
    -Comunicazione finanziaria e investor relations.
    I costi devono essere documentati, tracciabili e riconducibili direttamente al processo di quotazione.

    Vantaggi per la PMI
    Questa misura ha un triplice impatto positivo per le imprese che puntano a strutturarsi, crescere e attrarre investitori:

    1. Riduce i costi di accesso ai mercati
    La quotazione può costare centinaia di migliaia di euro: il credito d’imposta riduce concretamente l’esborso iniziale, rendendo l’operazione più sostenibile.
    2. Favorisce l’apertura al capitale
    Attraverso la Borsa, le PMI possono raccogliere capitali per finanziare investimenti, R&D, internazionalizzazione o acquisizioni, senza ricorrere solo al credito bancario.
    3. Accelera la crescita e il posizionamento
    Una società quotata ha maggiore visibilità, reputazione e solidità percepita, che può agevolare rapporti con clienti, fornitori e stakeholder istituzionali.

    Come accedere al credito d’imposta
    Requisiti principali:
    -La PMI deve aver concluso con successo la procedura di quotazione;
    -Le spese devono essere sostenute e pagate nel periodo d’imposta di riferimento;
    -È necessaria una certificazione contabile delle spese ammissibili.

    Iter di richiesta:
    -Presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT);
    -Allegare la documentazione comprovante la quotazione e le spese;
    -Il credito d’imposta viene riconosciuto entro i limiti delle risorse disponibili e potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24.

    Attenzione ai limiti di spesa
    L’agevolazione è concessa nei limiti del plafond annuale disponibile, quindi le richieste saranno accolte in ordine cronologico. È consigliabile attivarsi per tempo, sia nella raccolta documentale che nella pianificazione del percorso di quotazione.

    Per le PMI pronte a fare il salto di qualità, la Borsa non è più un miraggio, ma una concreta opportunità di evoluzione aziendale. Il Credito d’Imposta per la Quotazione aiuta a superare uno degli ostacoli principali: i costi iniziali.

    È una misura che va letta non solo come un risparmio fiscale, ma come un investimento strategico per aprire la propria impresa a nuove risorse, visibilità e progetti di scala. Come sempre, l’importante è muoversi con consapevolezza e competenza.

    #PMI #CreditoDImposta #QuotazioneInBorsa #FinanzaAlternativa #Borsa #EuronextGrowth #Incentivi2025 #ImpresaBiz
    Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa: nuova spinta alle PMI che vogliono crescere Il 2025 si conferma un anno chiave per la crescita strutturale delle PMI italiane. Tra le misure più strategiche per favorire l’accesso delle imprese ai capitali c’è il Credito d’Imposta per la Quotazione in Borsa, un incentivo pensato per ridurre le barriere economiche all’ingresso nei mercati finanziari e sostenere i costi del processo di ammissione. Nel nostro approfondimento, vediamo chi può beneficiarne, quali spese sono ammissibili, quali vantaggi offre e come attivarlo concretamente. 🎯 Obiettivo della misura Quotarsi in Borsa o su un sistema multilaterale di negoziazione (come Euronext Growth Milan, ex AIM) rappresenta per molte PMI un’opportunità di crescita, internazionalizzazione e rafforzamento patrimoniale. Tuttavia, il percorso richiede competenze specialistiche e può essere oneroso. Per questo il legislatore ha introdotto un credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti per la quotazione, fino a un massimo di 500.000 euro. ✅ A chi è rivolto il credito d’imposta La misura si applica a tutte le piccole e medie imprese italiane che decidono di avviare un percorso di quotazione in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (SMN), come: -Euronext Milan (ex MTA), -Euronext Growth Milan (ex AIM), -Altri mercati europei riconosciuti. Il credito è una tantum, valido una sola volta per ciascuna PMI, ed è riservato alle operazioni effettivamente concluse con successo. 💼 Spese ammissibili: cosa rientra nel credito Il credito d’imposta copre il 50% delle spese sostenute per consulenze e servizi connessi alla quotazione, tra cui: -Attività di consulenza finanziaria e strategica; -Due diligence legale e contabile; -Attività notarili e di revisione; -Redazione del prospetto informativo; -Supporto nella governance e adeguamento dei sistemi interni; -Comunicazione finanziaria e investor relations. I costi devono essere documentati, tracciabili e riconducibili direttamente al processo di quotazione. 📈 Vantaggi per la PMI Questa misura ha un triplice impatto positivo per le imprese che puntano a strutturarsi, crescere e attrarre investitori: 1. Riduce i costi di accesso ai mercati La quotazione può costare centinaia di migliaia di euro: il credito d’imposta riduce concretamente l’esborso iniziale, rendendo l’operazione più sostenibile. 2. Favorisce l’apertura al capitale Attraverso la Borsa, le PMI possono raccogliere capitali per finanziare investimenti, R&D, internazionalizzazione o acquisizioni, senza ricorrere solo al credito bancario. 3. Accelera la crescita e il posizionamento Una società quotata ha maggiore visibilità, reputazione e solidità percepita, che può agevolare rapporti con clienti, fornitori e stakeholder istituzionali. 📝 Come accedere al credito d’imposta 📌 Requisiti principali: -La PMI deve aver concluso con successo la procedura di quotazione; -Le spese devono essere sostenute e pagate nel periodo d’imposta di riferimento; -È necessaria una certificazione contabile delle spese ammissibili. 🧾 Iter di richiesta: -Presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT); -Allegare la documentazione comprovante la quotazione e le spese; -Il credito d’imposta viene riconosciuto entro i limiti delle risorse disponibili e potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24. 📌 Attenzione ai limiti di spesa L’agevolazione è concessa nei limiti del plafond annuale disponibile, quindi le richieste saranno accolte in ordine cronologico. È consigliabile attivarsi per tempo, sia nella raccolta documentale che nella pianificazione del percorso di quotazione. Per le PMI pronte a fare il salto di qualità, la Borsa non è più un miraggio, ma una concreta opportunità di evoluzione aziendale. Il Credito d’Imposta per la Quotazione aiuta a superare uno degli ostacoli principali: i costi iniziali. È una misura che va letta non solo come un risparmio fiscale, ma come un investimento strategico per aprire la propria impresa a nuove risorse, visibilità e progetti di scala. Come sempre, l’importante è muoversi con consapevolezza e competenza. #PMI #CreditoDImposta #QuotazioneInBorsa #FinanzaAlternativa #Borsa #EuronextGrowth #Incentivi2025 #ImpresaBiz
    0 Commenti 0 Condivisioni 296 Viste 0 Recensioni
Sponsorizzato
adv cerca