Come fare un media kit professionale (anche senza grafico)
Quando ho iniziato a ricevere le prime richieste di collaborazione, mi sono sentita fare una domanda ricorrente: “Hai un media kit?”
All’inizio non sapevo nemmeno cosa fosse. Poi ho capito che il media kit è la tua carta d’identità professionale come creator: uno strumento essenziale per presentarti ai brand in modo chiaro, credibile e professionale.
La buona notizia? Non serve essere grafici per farne uno efficace e bello. Ecco come l’ho creato io, con strumenti semplici e a costo zero.
1. Cos’è (davvero) un media kit
È un documento — di solito in PDF — che riassume chi sei, cosa fai, i tuoi numeri, il tuo stile e cosa puoi offrire in una collaborazione.
Serve a:
-presentarti ai brand in modo professionale
-proporre collaborazioni su misura
-distinguerti da chi manda solo una bio su Instagram
2. Cosa includere nel tuo media kit
Ecco cosa ho inserito nel mio media kit (e consiglio anche a te):
Chi sono: una mini bio professionale ma personale
I miei canali: piattaforme, community, tono di voce
I numeri principali: follower, engagement, reach media (aggiornati!)
Tipi di contenuti: reel, stories, blog, podcast, ecc.
Servizi offerti: contenuti sponsorizzati, takeover, eventi, affiliate
Brand con cui ho collaborato (se ci sono)
Contatti: email, link ai social, linktree o portfolio online
Extra opzionale ma molto utile: testimonianze o screenshot di risultati ottenuti.
3. Come crearlo senza un grafico
Io ho usato Canva. Basta cercare “media kit” nella barra dei template e ne trovi decine già pronti, professionali e personalizzabili.
Consiglio:
-Usa i tuoi colori, font e foto per mantenerlo coerente con il tuo brand
-Tieni il layout chiaro, ordinato e leggibile
-Esporta sempre in PDF
Puoi anche farne una versione breve (1–2 pagine) e una più completa, in base al tipo di collaborazione.
4. Aggiornalo ogni 2-3 mesi
I numeri cambiano, così come le tue esperienze. Io aggiorno il mio media kit ogni trimestre: aggiungo nuove collaborazioni, aggiorno i dati e rinfresco qualche elemento visivo.
Un media kit fermo da un anno comunica trascuratezza — e ti fa perdere occasioni.
Un media kit ben fatto racconta chi sei con professionalità, senza bisogno di mille parole.
Ti aiuta a farti prendere sul serio, a valorizzare il tuo lavoro e a negoziare con più forza.
E no, non serve un grafico: con Canva, un po’ di chiarezza e qualche consiglio giusto, puoi crearlo in poche ore e usarlo per crescere.
#MediaKit #InfluencerMarketing #PersonalBranding #ImpresaBiz #ContentCreator #Collaborazioni #SocialStrategy #CanvaTools
Quando ho iniziato a ricevere le prime richieste di collaborazione, mi sono sentita fare una domanda ricorrente: “Hai un media kit?”
All’inizio non sapevo nemmeno cosa fosse. Poi ho capito che il media kit è la tua carta d’identità professionale come creator: uno strumento essenziale per presentarti ai brand in modo chiaro, credibile e professionale.
La buona notizia? Non serve essere grafici per farne uno efficace e bello. Ecco come l’ho creato io, con strumenti semplici e a costo zero.
1. Cos’è (davvero) un media kit
È un documento — di solito in PDF — che riassume chi sei, cosa fai, i tuoi numeri, il tuo stile e cosa puoi offrire in una collaborazione.
Serve a:
-presentarti ai brand in modo professionale
-proporre collaborazioni su misura
-distinguerti da chi manda solo una bio su Instagram
2. Cosa includere nel tuo media kit
Ecco cosa ho inserito nel mio media kit (e consiglio anche a te):
Chi sono: una mini bio professionale ma personale
I miei canali: piattaforme, community, tono di voce
I numeri principali: follower, engagement, reach media (aggiornati!)
Tipi di contenuti: reel, stories, blog, podcast, ecc.
Servizi offerti: contenuti sponsorizzati, takeover, eventi, affiliate
Brand con cui ho collaborato (se ci sono)
Contatti: email, link ai social, linktree o portfolio online
Extra opzionale ma molto utile: testimonianze o screenshot di risultati ottenuti.
3. Come crearlo senza un grafico
Io ho usato Canva. Basta cercare “media kit” nella barra dei template e ne trovi decine già pronti, professionali e personalizzabili.
Consiglio:
-Usa i tuoi colori, font e foto per mantenerlo coerente con il tuo brand
-Tieni il layout chiaro, ordinato e leggibile
-Esporta sempre in PDF
Puoi anche farne una versione breve (1–2 pagine) e una più completa, in base al tipo di collaborazione.
4. Aggiornalo ogni 2-3 mesi
I numeri cambiano, così come le tue esperienze. Io aggiorno il mio media kit ogni trimestre: aggiungo nuove collaborazioni, aggiorno i dati e rinfresco qualche elemento visivo.
Un media kit fermo da un anno comunica trascuratezza — e ti fa perdere occasioni.
Un media kit ben fatto racconta chi sei con professionalità, senza bisogno di mille parole.
Ti aiuta a farti prendere sul serio, a valorizzare il tuo lavoro e a negoziare con più forza.
E no, non serve un grafico: con Canva, un po’ di chiarezza e qualche consiglio giusto, puoi crearlo in poche ore e usarlo per crescere.
#MediaKit #InfluencerMarketing #PersonalBranding #ImpresaBiz #ContentCreator #Collaborazioni #SocialStrategy #CanvaTools
Come fare un media kit professionale (anche senza grafico)
Quando ho iniziato a ricevere le prime richieste di collaborazione, mi sono sentita fare una domanda ricorrente: “Hai un media kit?”
All’inizio non sapevo nemmeno cosa fosse. Poi ho capito che il media kit è la tua carta d’identità professionale come creator: uno strumento essenziale per presentarti ai brand in modo chiaro, credibile e professionale.
La buona notizia? Non serve essere grafici per farne uno efficace e bello. Ecco come l’ho creato io, con strumenti semplici e a costo zero.
1. Cos’è (davvero) un media kit
È un documento — di solito in PDF — che riassume chi sei, cosa fai, i tuoi numeri, il tuo stile e cosa puoi offrire in una collaborazione.
Serve a:
-presentarti ai brand in modo professionale
-proporre collaborazioni su misura
-distinguerti da chi manda solo una bio su Instagram
2. Cosa includere nel tuo media kit
Ecco cosa ho inserito nel mio media kit (e consiglio anche a te):
✅ Chi sono: una mini bio professionale ma personale
✅ I miei canali: piattaforme, community, tono di voce
✅ I numeri principali: follower, engagement, reach media (aggiornati!)
✅ Tipi di contenuti: reel, stories, blog, podcast, ecc.
✅ Servizi offerti: contenuti sponsorizzati, takeover, eventi, affiliate
✅ Brand con cui ho collaborato (se ci sono)
✅ Contatti: email, link ai social, linktree o portfolio online
Extra opzionale ma molto utile: testimonianze o screenshot di risultati ottenuti.
3. Come crearlo senza un grafico
Io ho usato Canva. Basta cercare “media kit” nella barra dei template e ne trovi decine già pronti, professionali e personalizzabili.
📌 Consiglio:
-Usa i tuoi colori, font e foto per mantenerlo coerente con il tuo brand
-Tieni il layout chiaro, ordinato e leggibile
-Esporta sempre in PDF
Puoi anche farne una versione breve (1–2 pagine) e una più completa, in base al tipo di collaborazione.
4. Aggiornalo ogni 2-3 mesi
I numeri cambiano, così come le tue esperienze. Io aggiorno il mio media kit ogni trimestre: aggiungo nuove collaborazioni, aggiorno i dati e rinfresco qualche elemento visivo.
Un media kit fermo da un anno comunica trascuratezza — e ti fa perdere occasioni.
Un media kit ben fatto racconta chi sei con professionalità, senza bisogno di mille parole.
Ti aiuta a farti prendere sul serio, a valorizzare il tuo lavoro e a negoziare con più forza.
E no, non serve un grafico: con Canva, un po’ di chiarezza e qualche consiglio giusto, puoi crearlo in poche ore e usarlo per crescere.
#MediaKit #InfluencerMarketing #PersonalBranding #ImpresaBiz #ContentCreator #Collaborazioni #SocialStrategy #CanvaTools
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