• Essere influencer con valori: costruire un messaggio positivo

    A un certo punto del mio percorso, mi sono fatta una domanda semplice ma potente:
    “Cosa lascio alle persone che mi seguono, oltre a un bel feed?”
    Essere influencer, oggi, non è solo una questione di numeri o collaborazioni. È avere una voce. E ogni giorno, quella voce può fare la differenza — nel piccolo e nel grande. Ho scelto di usarla per costruire qualcosa di più: un messaggio positivo, coerente con i miei valori.

    1. Non basta piacere: serve credere in qualcosa
    I brand personali più forti non sono quelli “perfetti”. Sono quelli coerenti.
    Ho capito che parlare solo di prodotti, estetica o novità non bastava. Volevo che il mio profilo rappresentasse le cose in cui credo: la sostenibilità, il rispetto, l’inclusione, la gentilezza.

    Da lì, è cambiato tutto. I contenuti sono diventati più veri, più profondi. E il pubblico ha iniziato a fidarsi, non solo a guardare.

    🗣 2. Prendere posizione (anche quando è scomodo)
    No, non sempre è facile. Parlare di diritti, ambiente, salute mentale o disuguaglianze espone, soprattutto in rete.
    Ma ho capito che il silenzio non è mai neutrale. E che scegliere di parlare, anche con rispetto e misura, è parte della responsabilità che ho verso chi mi ascolta.

    Essere “influencer con valori” non significa trasformarsi in attivisti, ma fare scelte consapevoli in ogni contenuto: nel modo in cui sponsorizziamo, comunichiamo e reagiamo.

    3. La differenza si fa anche nei dettagli
    Mostrare dietro le quinte di una scelta etica, spiegare perché rifiuto certe collaborazioni, raccontare perché una parola non mi rappresenta... Tutto questo costruisce un’identità chiara e sincera.

    Anche un post “leggero” può trasmettere valore, se nasce da intenzione e consapevolezza.

    4. I brand giusti arrivano, se sei fedele a te stessa
    All’inizio avevo paura di “spaventare” i brand dicendo no. Oggi so che dire no alle collaborazioni che non rispecchiano i miei valori ha rafforzato la mia credibilità.

    I brand con cui lavoro ora non mi scelgono solo per i numeri: mi scelgono perché ci credono quanto me.

    Essere influencer con valori non significa essere perfetti. Significa fare scelte intenzionali, comunicare in modo etico, e non avere paura di essere profondamente umani.
    Perché la vera influenza non si misura solo in like, ma in quello che ispiri a fare, pensare e diventare.

    #InfluencerEtica #ValoriDigitali #MessaggioPositivo #ResponsabilitàSociale #PersonalBranding #ImpresaDigitale #ImpresaBiz

    🌱 Essere influencer con valori: costruire un messaggio positivo A un certo punto del mio percorso, mi sono fatta una domanda semplice ma potente: “Cosa lascio alle persone che mi seguono, oltre a un bel feed?” Essere influencer, oggi, non è solo una questione di numeri o collaborazioni. È avere una voce. E ogni giorno, quella voce può fare la differenza — nel piccolo e nel grande. Ho scelto di usarla per costruire qualcosa di più: un messaggio positivo, coerente con i miei valori. ❤️ 1. Non basta piacere: serve credere in qualcosa I brand personali più forti non sono quelli “perfetti”. Sono quelli coerenti. Ho capito che parlare solo di prodotti, estetica o novità non bastava. Volevo che il mio profilo rappresentasse le cose in cui credo: la sostenibilità, il rispetto, l’inclusione, la gentilezza. Da lì, è cambiato tutto. I contenuti sono diventati più veri, più profondi. E il pubblico ha iniziato a fidarsi, non solo a guardare. 🗣 2. Prendere posizione (anche quando è scomodo) No, non sempre è facile. Parlare di diritti, ambiente, salute mentale o disuguaglianze espone, soprattutto in rete. Ma ho capito che il silenzio non è mai neutrale. E che scegliere di parlare, anche con rispetto e misura, è parte della responsabilità che ho verso chi mi ascolta. Essere “influencer con valori” non significa trasformarsi in attivisti, ma fare scelte consapevoli in ogni contenuto: nel modo in cui sponsorizziamo, comunichiamo e reagiamo. 💡 3. La differenza si fa anche nei dettagli Mostrare dietro le quinte di una scelta etica, spiegare perché rifiuto certe collaborazioni, raccontare perché una parola non mi rappresenta... Tutto questo costruisce un’identità chiara e sincera. Anche un post “leggero” può trasmettere valore, se nasce da intenzione e consapevolezza. 🤝 4. I brand giusti arrivano, se sei fedele a te stessa All’inizio avevo paura di “spaventare” i brand dicendo no. Oggi so che dire no alle collaborazioni che non rispecchiano i miei valori ha rafforzato la mia credibilità. I brand con cui lavoro ora non mi scelgono solo per i numeri: mi scelgono perché ci credono quanto me. ✅ Essere influencer con valori non significa essere perfetti. Significa fare scelte intenzionali, comunicare in modo etico, e non avere paura di essere profondamente umani. Perché la vera influenza non si misura solo in like, ma in quello che ispiri a fare, pensare e diventare. #InfluencerEtica #ValoriDigitali #MessaggioPositivo #ResponsabilitàSociale #PersonalBranding #ImpresaDigitale #ImpresaBiz
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  • Lavorare da Freelance come Content Creator: Cosa Avrei Voluto Sapere Prima

    Quando ho deciso di lavorare da freelance come content creator, mi sembrava tutto super stimolante… ma anche un po’ confuso. Nessuno ti dà un manuale d’istruzioni su come trovare clienti, come gestire le tasse, o come evitare di sottovalutare il tuo lavoro.
    In questo articolo ti racconto cosa ho imparato sul campo e cosa serve davvero per iniziare a lavorare in modo sostenibile, organizzato e professionale.

    1. Essere freelance significa essere imprenditori di sé stessi
    La parte creativa è solo una fetta del lavoro. Il resto è fatto di:
    -Fatturazione
    -Contratti
    -Preventivi
    -Scadenze
    -Project management
    Mi sono resa conto subito che, se volevo farlo sul serio, dovevo trattarmi come una microimpresa. Questo vuol dire avere una partita IVA (con il regime forfettario all'inizio), conoscere almeno le basi del fisco e usare strumenti per tenere tutto sotto controllo.

    2. Specializzarsi fa la differenza
    All’inizio cercavo di fare “un po’ di tutto”: social, grafiche, copy, video, ecc. Poi ho capito che più sei specializzato, più sei richiesto.
    -Nel mio caso, ho scelto di concentrarmi su:
    -Content creation per Instagram e TikTok
    -Reel, storytelling e personal branding
    -Copywriting per caption e blog
    Questo mi ha permesso di posizionarmi meglio e farmi trovare da clienti più in linea.

    3. Mai lavorare senza contratto
    È una regola d’oro. Anche se il cliente è “simpatico”, anche se “ci fidiamo”.
    Ho imparato a usare contratti chiari (anche semplici) che specificano:
    -Obiettivi del progetto
    -Tempistiche
    -Revisioni incluse
    -Modalità di pagamento
    -Diritti d’uso dei contenuti
    Un contratto protegge entrambi e rende tutto più professionale.

    ⏱ 4. Time management e organizzazione
    Lavorare da soli può sembrare libertà totale, ma senza organizzazione rischi di non avere mai tempo.
    Uso strumenti come:
    -Trello per i progetti
    -Google Calendar per pianificare contenuti e call
    -Notion per le idee e la strategia
    Mi dedico anche un giorno fisso a settimana per fare follow-up ai clienti, gestione documenti e preventivi. È la mia “giornata back office”.

    5. Sapere quanto valgo (e farlo capire ai clienti)
    All’inizio sottopagavo i miei servizi, per paura di “non essere abbastanza”.
    Poi ho capito che:
    -Il mio tempo ha un valore
    -Ogni contenuto ha dietro ore di lavoro
    I brand non pagano solo il prodotto finale, ma anche la visibilità, l’expertise e la creatività
    Ho imparato a fare preventivi dettagliati, spiegare cosa include ogni servizio e comunicare il mio valore con sicurezza.

    Il mio consiglio?
    Fai un passo alla volta, ma con una visione chiara. Lavorare da freelance è un mix di libertà, impegno e crescita continua.
    Cerca una nicchia, organizza i tuoi strumenti, lavora sulla tua comunicazione e non smettere mai di formarti.
    Essere freelance non è facile, ma se costruisci solide fondamenta, può diventare il lavoro dei tuoi sogni.

    #FreelanceContentCreator #LavorareOnline #ProfessioneCreator #DigitalCareer #VitaDaFreelance #ContentCreation2025
    ✍️ Lavorare da Freelance come Content Creator: Cosa Avrei Voluto Sapere Prima Quando ho deciso di lavorare da freelance come content creator, mi sembrava tutto super stimolante… ma anche un po’ confuso. Nessuno ti dà un manuale d’istruzioni su come trovare clienti, come gestire le tasse, o come evitare di sottovalutare il tuo lavoro. In questo articolo ti racconto cosa ho imparato sul campo e cosa serve davvero per iniziare a lavorare in modo sostenibile, organizzato e professionale. 🎯 1. Essere freelance significa essere imprenditori di sé stessi La parte creativa è solo una fetta del lavoro. Il resto è fatto di: -Fatturazione -Contratti -Preventivi -Scadenze -Project management Mi sono resa conto subito che, se volevo farlo sul serio, dovevo trattarmi come una microimpresa. Questo vuol dire avere una partita IVA (con il regime forfettario all'inizio), conoscere almeno le basi del fisco e usare strumenti per tenere tutto sotto controllo. 🧭 2. Specializzarsi fa la differenza All’inizio cercavo di fare “un po’ di tutto”: social, grafiche, copy, video, ecc. Poi ho capito che più sei specializzato, più sei richiesto. -Nel mio caso, ho scelto di concentrarmi su: -Content creation per Instagram e TikTok -Reel, storytelling e personal branding -Copywriting per caption e blog Questo mi ha permesso di posizionarmi meglio e farmi trovare da clienti più in linea. 📑 3. Mai lavorare senza contratto È una regola d’oro. Anche se il cliente è “simpatico”, anche se “ci fidiamo”. Ho imparato a usare contratti chiari (anche semplici) che specificano: -Obiettivi del progetto -Tempistiche -Revisioni incluse -Modalità di pagamento -Diritti d’uso dei contenuti Un contratto protegge entrambi e rende tutto più professionale. ⏱ 4. Time management e organizzazione Lavorare da soli può sembrare libertà totale, ma senza organizzazione rischi di non avere mai tempo. Uso strumenti come: -Trello per i progetti -Google Calendar per pianificare contenuti e call -Notion per le idee e la strategia Mi dedico anche un giorno fisso a settimana per fare follow-up ai clienti, gestione documenti e preventivi. È la mia “giornata back office”. 💰 5. Sapere quanto valgo (e farlo capire ai clienti) All’inizio sottopagavo i miei servizi, per paura di “non essere abbastanza”. Poi ho capito che: -Il mio tempo ha un valore -Ogni contenuto ha dietro ore di lavoro I brand non pagano solo il prodotto finale, ma anche la visibilità, l’expertise e la creatività Ho imparato a fare preventivi dettagliati, spiegare cosa include ogni servizio e comunicare il mio valore con sicurezza. 💡 Il mio consiglio? Fai un passo alla volta, ma con una visione chiara. Lavorare da freelance è un mix di libertà, impegno e crescita continua. Cerca una nicchia, organizza i tuoi strumenti, lavora sulla tua comunicazione e non smettere mai di formarti. Essere freelance non è facile, ma se costruisci solide fondamenta, può diventare il lavoro dei tuoi sogni. #FreelanceContentCreator #LavorareOnline #ProfessioneCreator #DigitalCareer #VitaDaFreelance #ContentCreation2025
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  • Come Ho Creato un Profilo Instagram Professionale da Zero

    Quando ho deciso di trasformare Instagram in uno strumento di lavoro, ho capito che non bastava semplicemente “esserci”. Dovevo costruire un profilo professionale che parlasse subito chiaro: chi sono, cosa faccio e perché dovresti seguirmi.
    In questo articolo ti racconto i passaggi pratici che ho seguito per trasformare il mio profilo da amatoriale a professionale, partendo da zero.

    1. Definire l’identità del mio brand personale
    Prima di tutto, mi sono fatta una domanda semplice: di cosa voglio parlare?
    Moda, lifestyle, viaggi, crescita personale, imprenditoria digitale... Ho scelto una nicchia chiara, ma lasciando spazio anche alla mia personalità.
    Ho definito:
    -Il tono di voce (positivo, diretto, autentico)
    -La palette colori e lo stile visivo
    Il messaggio chiave del mio profilo
    Essere chiari su chi sei è il primo passo per attirare le persone giuste.

    2. Impostare correttamente la bio
    La bio è il mio biglietto da visita. Ho seguito questa struttura:

    Chi sono
    Cosa offro / di cosa parlo
    Link utile (linktree o portfolio)

    Esempio:
    Content creator & digital mentor
    Aiuto creator e freelance a crescere online
    Scarica la guida gratuita ↓
    Ho anche scelto con cura la foto profilo, scegliendone una chiara, luminosa e coerente con il mio brand.

    3. Passare a un profilo creator o business
    Ho attivato il profilo creator per avere accesso alle statistiche, contatti e strumenti professionali. In questo modo ho potuto:
    -Analizzare l’engagement dei contenuti
    -Aggiungere il tasto “email” o “contatta”
    -Collegare il profilo a Facebook per fare ads

    4. Creare un feed coerente e riconoscibile
    Non volevo un feed perfetto, ma coerente. Ho scelto uno stile visivo che mi rappresentasse e l’ho mantenuto: font, colori, preset, mood.
    Ho iniziato con contenuti di valore: carrellate, reel, mini guide, caption personali. Ho alternato storytelling, tips e contenuti più “umani” per creare connessione reale.
    Uso Canva Pro per i post grafici e Lightroom per mantenere lo stesso stile fotografico.

    5. Storie e highlights ben organizzati
    Le stories sono il mio canale diretto con la community. Fin da subito, ho salvato i contenuti principali negli highlights, con copertine coordinate.
    Ho creato sezioni come:
    -Chi sono
    -Collaborazioni
    -Freebies / link utili
    -Q&A
    -Dietro le quinte

    6. Contenuti di valore + costanza
    Ho iniziato postando 3 volte a settimana, poi sono passata a 4 con l’aggiunta dei reel.
    Il mio focus era:
    -Educare (tips e consigli)
    -Ispirare (storytelling)
    -Intrattenere (trend e contenuti leggeri)
    -Mi sono data un obiettivo realistico: costanza prima della perfezione.

    7. Analisi e miglioramento continuo
    Ogni mese controllo:
    -Post con più salvataggi/condivisioni
    -Migliori orari per pubblicare
    -Tipi di contenuti più apprezzati
    Grazie a questi dati, aggiusto la mia strategia e continuo a crescere. Instagram è un ecosistema in movimento, e bisogna sperimentare con intelligenza.

    Il mio consiglio?
    Inizia con chiarezza. Non aspettare di avere tutto perfetto: inizia, osserva, migliora. Un profilo professionale si costruisce con intenzione e autenticità, un contenuto alla volta.

    #InstagramProfessionale #CrescitaOnline #PersonalBrand #ProfiloInstagram2025 #VitaDaCreator #IniziaDaZero
    📸 Come Ho Creato un Profilo Instagram Professionale da Zero Quando ho deciso di trasformare Instagram in uno strumento di lavoro, ho capito che non bastava semplicemente “esserci”. Dovevo costruire un profilo professionale che parlasse subito chiaro: chi sono, cosa faccio e perché dovresti seguirmi. In questo articolo ti racconto i passaggi pratici che ho seguito per trasformare il mio profilo da amatoriale a professionale, partendo da zero. 1. Definire l’identità del mio brand personale Prima di tutto, mi sono fatta una domanda semplice: di cosa voglio parlare? Moda, lifestyle, viaggi, crescita personale, imprenditoria digitale... Ho scelto una nicchia chiara, ma lasciando spazio anche alla mia personalità. Ho definito: -Il tono di voce (positivo, diretto, autentico) -La palette colori e lo stile visivo Il messaggio chiave del mio profilo 📌 Essere chiari su chi sei è il primo passo per attirare le persone giuste. 2. Impostare correttamente la bio La bio è il mio biglietto da visita. Ho seguito questa struttura: ✨ Chi sono 💼 Cosa offro / di cosa parlo 🔗 Link utile (linktree o portfolio) Esempio: ✨ Content creator & digital mentor 🎯 Aiuto creator e freelance a crescere online 📬 Scarica la guida gratuita ↓ Ho anche scelto con cura la foto profilo, scegliendone una chiara, luminosa e coerente con il mio brand. 3. Passare a un profilo creator o business Ho attivato il profilo creator per avere accesso alle statistiche, contatti e strumenti professionali. In questo modo ho potuto: -Analizzare l’engagement dei contenuti -Aggiungere il tasto “email” o “contatta” -Collegare il profilo a Facebook per fare ads 4. Creare un feed coerente e riconoscibile Non volevo un feed perfetto, ma coerente. Ho scelto uno stile visivo che mi rappresentasse e l’ho mantenuto: font, colori, preset, mood. Ho iniziato con contenuti di valore: carrellate, reel, mini guide, caption personali. Ho alternato storytelling, tips e contenuti più “umani” per creare connessione reale. Uso Canva Pro per i post grafici e Lightroom per mantenere lo stesso stile fotografico. 5. Storie e highlights ben organizzati Le stories sono il mio canale diretto con la community. Fin da subito, ho salvato i contenuti principali negli highlights, con copertine coordinate. Ho creato sezioni come: -Chi sono -Collaborazioni -Freebies / link utili -Q&A -Dietro le quinte 6. Contenuti di valore + costanza Ho iniziato postando 3 volte a settimana, poi sono passata a 4 con l’aggiunta dei reel. Il mio focus era: -Educare (tips e consigli) -Ispirare (storytelling) -Intrattenere (trend e contenuti leggeri) -Mi sono data un obiettivo realistico: costanza prima della perfezione. 7. Analisi e miglioramento continuo Ogni mese controllo: -Post con più salvataggi/condivisioni -Migliori orari per pubblicare -Tipi di contenuti più apprezzati Grazie a questi dati, aggiusto la mia strategia e continuo a crescere. Instagram è un ecosistema in movimento, e bisogna sperimentare con intelligenza. 💬 Il mio consiglio? Inizia con chiarezza. Non aspettare di avere tutto perfetto: inizia, osserva, migliora. Un profilo professionale si costruisce con intenzione e autenticità, un contenuto alla volta. #InstagramProfessionale #CrescitaOnline #PersonalBrand #ProfiloInstagram2025 #VitaDaCreator #IniziaDaZero
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  • Corsi online che consiglio per imparare la content creation
    (Le risorse che mi hanno davvero fatto crescere come creator)

    Quando ho iniziato a lavorare sui social, pensavo che bastasse avere un buon occhio per la fotografia o saper usare Instagram. In realtà, diventare un* content creator richiede molto di più: strategie, creatività, competenze tecniche e tanta formazione.
    Nel tempo, ho seguito diversi corsi online per migliorarmi, sia a livello creativo che strategico. Qui ti lascio quelli che per me sono stati davvero utili, soprattutto se stai partendo o vuoi fare un salto di qualità.

    1. Domestika – Corsi creativi con professionisti top
    Domestika è una piattaforma che adoro. I corsi sono curatissimi e ci sono tantissimi argomenti utili: da fotografia per Instagram, a video storytelling, editing, motion graphics, personal branding e molto altro. Uno dei miei preferiti è:
    "Creazione di contenuti per Instagram Stories" di Mina Barrio – super pratico e ispirante!

    2. Skillshare – Creatività, video e social strategy
    Su Skillshare ho imparato moltissimo sull’editing video, la pianificazione dei contenuti e il branding personale. Alcuni insegnanti sono creator famosi e spiegano in modo semplice ma efficace.
    Consigliato:
    "Video for Instagram – Tell an Engaging Story in Less Than a Minute" di Hallease Narvaez.

    3. Udemy – Corsi pratici e accessibili
    Udemy ha una vasta selezione di corsi, molti a prezzi super accessibili. Per chi vuole imparare Canva, Photoshop, Premiere Pro, oppure capire come scrivere caption efficaci o pianificare una strategia social, è perfetta.
    Tra i più utili che ho seguito:
    "Content Marketing Masterclass" e "Instagram Marketing 2024".

    4. YouTube – Formazione gratuita (ma scegli bene!)
    Sottovalutato da molti, ma YouTube è pieno di risorse gratuite se sai cosa cercare. Canali come Think Media, Matt D’Avella o Learn with Shopify offrono tutorial validi su fotografia, video, content planning, monetizzazione e storytelling.

    5. Meta Blueprint – Ufficiale da Instagram e Facebook
    Se vuoi conoscere le regole del gioco direttamente dalla fonte, Meta Blueprint è un must. Corsi brevi, chiari e sempre aggiornati su algoritmo, ADV, Reels, Insight e gestione pagina business.

    6. Creazione di contenuti da smartphone – by Start2Impact
    In italiano e orientato a chi vuole iniziare da subito. Un corso super concreto per creare contenuti professionali anche solo col telefono, gestire luci, inquadrature, storytelling e pubblicazione. Perfetto per creator alle prime armi (ma non solo).

    Il mio consiglio?
    Inizia da quello che senti più vicino al tuo stile o obiettivo, ma non smettere mai di formarti. Anche oggi che lavoro stabilmente con i brand, continuo a studiare. Il mondo dei social evolve in fretta, e per restare rilevanti, dobbiamo evolverci anche noi.

    Studiare è parte del mio lavoro da creator. È il mio investimento migliore.

    #ContentCreatorLife #ImparareOnline #FormazioneCreativa #DigitalCreatorTips

    🎓 Corsi online che consiglio per imparare la content creation (Le risorse che mi hanno davvero fatto crescere come creator) Quando ho iniziato a lavorare sui social, pensavo che bastasse avere un buon occhio per la fotografia o saper usare Instagram. In realtà, diventare un* content creator richiede molto di più: strategie, creatività, competenze tecniche e tanta formazione. Nel tempo, ho seguito diversi corsi online per migliorarmi, sia a livello creativo che strategico. Qui ti lascio quelli che per me sono stati davvero utili, soprattutto se stai partendo o vuoi fare un salto di qualità. 1. Domestika – Corsi creativi con professionisti top Domestika è una piattaforma che adoro. I corsi sono curatissimi e ci sono tantissimi argomenti utili: da fotografia per Instagram, a video storytelling, editing, motion graphics, personal branding e molto altro. Uno dei miei preferiti è: "Creazione di contenuti per Instagram Stories" di Mina Barrio – super pratico e ispirante! 2. Skillshare – Creatività, video e social strategy Su Skillshare ho imparato moltissimo sull’editing video, la pianificazione dei contenuti e il branding personale. Alcuni insegnanti sono creator famosi e spiegano in modo semplice ma efficace. Consigliato: "Video for Instagram – Tell an Engaging Story in Less Than a Minute" di Hallease Narvaez. 3. Udemy – Corsi pratici e accessibili Udemy ha una vasta selezione di corsi, molti a prezzi super accessibili. Per chi vuole imparare Canva, Photoshop, Premiere Pro, oppure capire come scrivere caption efficaci o pianificare una strategia social, è perfetta. Tra i più utili che ho seguito: "Content Marketing Masterclass" e "Instagram Marketing 2024". 4. YouTube – Formazione gratuita (ma scegli bene!) Sottovalutato da molti, ma YouTube è pieno di risorse gratuite se sai cosa cercare. Canali come Think Media, Matt D’Avella o Learn with Shopify offrono tutorial validi su fotografia, video, content planning, monetizzazione e storytelling. 5. Meta Blueprint – Ufficiale da Instagram e Facebook Se vuoi conoscere le regole del gioco direttamente dalla fonte, Meta Blueprint è un must. Corsi brevi, chiari e sempre aggiornati su algoritmo, ADV, Reels, Insight e gestione pagina business. 6. Creazione di contenuti da smartphone – by Start2Impact In italiano e orientato a chi vuole iniziare da subito. Un corso super concreto per creare contenuti professionali anche solo col telefono, gestire luci, inquadrature, storytelling e pubblicazione. Perfetto per creator alle prime armi (ma non solo). Il mio consiglio? Inizia da quello che senti più vicino al tuo stile o obiettivo, ma non smettere mai di formarti. Anche oggi che lavoro stabilmente con i brand, continuo a studiare. Il mondo dei social evolve in fretta, e per restare rilevanti, dobbiamo evolverci anche noi. 🎥✨ Studiare è parte del mio lavoro da creator. È il mio investimento migliore. #ContentCreatorLife #ImparareOnline #FormazioneCreativa #DigitalCreatorTips
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  • Lavorare sui propri limiti per sbloccarsi professionalmente: Come ho superato le mie barriere e sono cresciuta

    Come influencer e professionista nel mondo dei social media, mi sono spesso trovata di fronte ai miei limiti, quelli che pensavo non sarebbero mai stati superabili. Ma ho imparato che il vero cambiamento e la crescita si verificano proprio quando accettiamo e affrontiamo quei limiti invece di lasciarceli opporre come ostacoli.
    Ecco il mio percorso e alcune delle strategie che ho utilizzato per sbloccare la mia carriera e superare i miei limiti professionali.

    Identificare i propri limiti
    Il primo passo per superare i propri limiti è riconoscerli. Non è facile accettare che ci sono aree in cui non siamo ancora abbastanza forti, ma è fondamentale per fare il salto successivo. Nel mio caso, uno dei miei limiti era la paura di espormi troppo. Inizialmente, temevo di essere giudicata, di non essere abbastanza interessante o di non piacere a tutti. Ma ho capito che la vulnerabilità è una chiave di connessione, non un punto di debolezza.

    Trasformare le paure in motivazione
    Quando mi sono accorta che la paura di fallire stava limitando la mia crescita, ho iniziato a cambiarla in motivazione. Ogni volta che sentivo un blocco, mi chiedevo: "Come posso usare questa paura per migliorare?" Lavorando sui miei limiti, come la paura di non essere perfetta nei video, ho iniziato a capire che l’imperfezione rende il mio contenuto più autentico e umano.

    🛠 Lavorare sulla mentalità
    Un altro limite che ho dovuto affrontare è stato il mio mindset. A volte, ci si fissa troppo su quello che non si ha o si può fare, senza considerare ciò che si è già in grado di realizzare. Ho dovuto cambiare la mia mentalità da "non sono abbastanza" a "sono abbastanza per iniziare". Ho investito tempo in attività che mi aiutassero a potenziare la mia autostima e a migliorare la mia mentalità: meditazione, lettura e coaching professionale.

    Sperimentare e uscire dalla zona di comfort
    L’esperienza che mi ha aiutato di più a superare i limiti professionali è stata la sperimentazione. Non si tratta solo di aspettare che il momento perfetto arrivi, ma di provare nuove cose, anche quando non sei sicuro di come andrà. Ho iniziato a sperimentare con diversi tipi di contenuti, orari di pubblicazione, e interazioni con la mia community. Uscire dalla zona di comfort è stato scomodo all’inizio, ma è stato fondamentale per scoprire nuove opportunità.

    Imparare dai fallimenti
    I fallimenti sono inevitabili, ma ho imparato che ogni errore è una lezione. Una delle cose che mi ha aiutato a superare i miei limiti è stato fare pace con i fallimenti. Inizialmente, avevo paura di sbagliare, ma quando ho cominciato a vederli come opportunità di apprendimento, ho davvero visto un cambiamento nel mio percorso professionale.

    Lavorare sui propri limiti è un percorso continuo e, per me, è stata la chiave per sbloccarmi e proseguire nella mia carriera da influencer. Affrontando le paure, migliorando la mentalità e uscendo dalla zona di comfort, ho imparato a sfruttare i miei limiti per diventare una versione migliore di me stessa. Ogni passo, anche il più piccolo, mi ha avvicinato alla realizzazione dei miei sogni professionali.

    Ricorda che non è il limite che conta, ma la voglia di oltrepassarlo. Non avere paura di scoprire dove ti può portare.

    #SbloccaTeStesso #CrescitaProfessionale #SuperaLeBarriere #SiiLaMiglioreVersioneDiTeStesso
    Lavorare sui propri limiti per sbloccarsi professionalmente: Come ho superato le mie barriere e sono cresciuta Come influencer e professionista nel mondo dei social media, mi sono spesso trovata di fronte ai miei limiti, quelli che pensavo non sarebbero mai stati superabili. Ma ho imparato che il vero cambiamento e la crescita si verificano proprio quando accettiamo e affrontiamo quei limiti invece di lasciarceli opporre come ostacoli. Ecco il mio percorso e alcune delle strategie che ho utilizzato per sbloccare la mia carriera e superare i miei limiti professionali. 💡 Identificare i propri limiti Il primo passo per superare i propri limiti è riconoscerli. Non è facile accettare che ci sono aree in cui non siamo ancora abbastanza forti, ma è fondamentale per fare il salto successivo. Nel mio caso, uno dei miei limiti era la paura di espormi troppo. Inizialmente, temevo di essere giudicata, di non essere abbastanza interessante o di non piacere a tutti. Ma ho capito che la vulnerabilità è una chiave di connessione, non un punto di debolezza. 🚀 Trasformare le paure in motivazione Quando mi sono accorta che la paura di fallire stava limitando la mia crescita, ho iniziato a cambiarla in motivazione. Ogni volta che sentivo un blocco, mi chiedevo: "Come posso usare questa paura per migliorare?" Lavorando sui miei limiti, come la paura di non essere perfetta nei video, ho iniziato a capire che l’imperfezione rende il mio contenuto più autentico e umano. 🛠 Lavorare sulla mentalità Un altro limite che ho dovuto affrontare è stato il mio mindset. A volte, ci si fissa troppo su quello che non si ha o si può fare, senza considerare ciò che si è già in grado di realizzare. Ho dovuto cambiare la mia mentalità da "non sono abbastanza" a "sono abbastanza per iniziare". Ho investito tempo in attività che mi aiutassero a potenziare la mia autostima e a migliorare la mia mentalità: meditazione, lettura e coaching professionale. 📈 Sperimentare e uscire dalla zona di comfort L’esperienza che mi ha aiutato di più a superare i limiti professionali è stata la sperimentazione. Non si tratta solo di aspettare che il momento perfetto arrivi, ma di provare nuove cose, anche quando non sei sicuro di come andrà. Ho iniziato a sperimentare con diversi tipi di contenuti, orari di pubblicazione, e interazioni con la mia community. Uscire dalla zona di comfort è stato scomodo all’inizio, ma è stato fondamentale per scoprire nuove opportunità. 🌟 Imparare dai fallimenti I fallimenti sono inevitabili, ma ho imparato che ogni errore è una lezione. Una delle cose che mi ha aiutato a superare i miei limiti è stato fare pace con i fallimenti. Inizialmente, avevo paura di sbagliare, ma quando ho cominciato a vederli come opportunità di apprendimento, ho davvero visto un cambiamento nel mio percorso professionale. 🌈 Lavorare sui propri limiti è un percorso continuo e, per me, è stata la chiave per sbloccarmi e proseguire nella mia carriera da influencer. Affrontando le paure, migliorando la mentalità e uscendo dalla zona di comfort, ho imparato a sfruttare i miei limiti per diventare una versione migliore di me stessa. Ogni passo, anche il più piccolo, mi ha avvicinato alla realizzazione dei miei sogni professionali. Ricorda che non è il limite che conta, ma la voglia di oltrepassarlo. Non avere paura di scoprire dove ti può portare. #SbloccaTeStesso #CrescitaProfessionale #SuperaLeBarriere #SiiLaMiglioreVersioneDiTeStesso
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  • Come il Viaggio e l'Esplorazione Possono Rinnovare la Creatività di un'Influencer

    C'è stato un momento in cui sentivo che i miei contenuti stavano diventando ripetitivi. Le stesse foto, gli stessi angoli della mia città, lo stesso ritmo. È stato allora che ho capito: avevo bisogno di staccare, di cambiare aria. Viaggiare, per me, non è solo piacere o relax: è una fonte potentissima di ispirazione. Ogni partenza è una rinascita creativa. E oggi voglio raccontarti come il viaggio ha completamente trasformato il mio modo di creare contenuti.

    1. Nuovi scenari, nuove idee
    Appena arrivo in un posto nuovo, sento subito una spinta diversa. I colori, le luci, l’architettura, le persone… ogni cosa diventa stimolo. Camminare per le strade di una città straniera mi fa venire mille idee per foto, video, storytelling. È come se la mia mente si resettasse e si aprisse a nuove prospettive.
    Spoiler: i contenuti che hanno avuto più engagement negli ultimi mesi li ho creati in viaggio.

    2. Scoprire culture diverse allarga lo sguardo
    Confrontarmi con abitudini diverse dalle mie, gusti, rituali, moda locale… è qualcosa che mi arricchisce come persona e come content creator. Ho imparato che la creatività non si nutre solo di estetica, ma anche di emozioni, storie e diversità. Ogni luogo ha qualcosa da insegnarmi, e porto sempre qualcosa a casa, anche senza volerlo.
    Tengo un piccolo diario di viaggio dove appunto idee, frasi, immagini che mi colpiscono.


    3. Il viaggio rompe la routine (e il blocco creativo)
    A volte basta un weekend fuori porta per sbloccarmi. Cambiare ritmo, dormire in un letto diverso, assaggiare cibi nuovi… tutto contribuisce a stimolare i sensi. Quando sono in viaggio, mi sento più viva, più presente. E questa energia si riflette nei contenuti che creo: più autentici, più freschi, più spontanei.

    4. Contenuti unici che raccontano storie vere
    Viaggiare mi permette di creare contenuti esclusivi, legati a un luogo, a un momento. Le persone non vogliono solo “vedere” bei posti, vogliono vivere qualcosa attraverso i miei occhi. Raccontare un’alba su una spiaggia deserta, un incontro inaspettato in un mercato locale o una giornata senza Wi-Fi… sono tutte storie che coinvolgono e connettono.
    Anche un semplice “vlog di viaggio” può diventare un contenuto potentissimo, se raccontato con cuore.

    5. Collaborazioni e nuove opportunità
    Ogni viaggio è anche occasione per incontrare altri creator, scoprire brand locali, partecipare a eventi o shooting in location uniche. Alcune delle collaborazioni più belle della mia carriera sono nate proprio mentre ero lontana da casa. Il mondo è pieno di connessioni da fare: basta uscire e viverle.

    Ogni volta che parto, torno con una versione nuova di me. Viaggiare non è solo un modo per staccare, ma è un vero strumento creativo. Se anche tu senti che i tuoi contenuti hanno bisogno di nuova energia, il mio consiglio è semplice: fai le valigie. Anche un breve viaggio può regalarti ispirazioni che cambiano tutto.
    Non c’è filtro che tenga senza un’anima viva dietro. E l’anima si nutre di esperienze, di strada, di orizzonti.

    #CreativitàInMovimento #InfluencerInViaggio #EsploraCreaIspira #ContentCreatorLife #ViaggiarePerIspirare
    #ViaggiarePerCrescere #CulturaVisiva #OpenMind
    Come il Viaggio e l'Esplorazione Possono Rinnovare la Creatività di un'Influencer C'è stato un momento in cui sentivo che i miei contenuti stavano diventando ripetitivi. Le stesse foto, gli stessi angoli della mia città, lo stesso ritmo. È stato allora che ho capito: avevo bisogno di staccare, di cambiare aria. Viaggiare, per me, non è solo piacere o relax: è una fonte potentissima di ispirazione. Ogni partenza è una rinascita creativa. E oggi voglio raccontarti come il viaggio ha completamente trasformato il mio modo di creare contenuti. 1. Nuovi scenari, nuove idee Appena arrivo in un posto nuovo, sento subito una spinta diversa. I colori, le luci, l’architettura, le persone… ogni cosa diventa stimolo. Camminare per le strade di una città straniera mi fa venire mille idee per foto, video, storytelling. È come se la mia mente si resettasse e si aprisse a nuove prospettive. 📸 Spoiler: i contenuti che hanno avuto più engagement negli ultimi mesi li ho creati in viaggio. 2. Scoprire culture diverse allarga lo sguardo Confrontarmi con abitudini diverse dalle mie, gusti, rituali, moda locale… è qualcosa che mi arricchisce come persona e come content creator. Ho imparato che la creatività non si nutre solo di estetica, ma anche di emozioni, storie e diversità. Ogni luogo ha qualcosa da insegnarmi, e porto sempre qualcosa a casa, anche senza volerlo. 📝 Tengo un piccolo diario di viaggio dove appunto idee, frasi, immagini che mi colpiscono. 3. Il viaggio rompe la routine (e il blocco creativo) A volte basta un weekend fuori porta per sbloccarmi. Cambiare ritmo, dormire in un letto diverso, assaggiare cibi nuovi… tutto contribuisce a stimolare i sensi. Quando sono in viaggio, mi sento più viva, più presente. E questa energia si riflette nei contenuti che creo: più autentici, più freschi, più spontanei. 4. Contenuti unici che raccontano storie vere Viaggiare mi permette di creare contenuti esclusivi, legati a un luogo, a un momento. Le persone non vogliono solo “vedere” bei posti, vogliono vivere qualcosa attraverso i miei occhi. Raccontare un’alba su una spiaggia deserta, un incontro inaspettato in un mercato locale o una giornata senza Wi-Fi… sono tutte storie che coinvolgono e connettono. 🎥 Anche un semplice “vlog di viaggio” può diventare un contenuto potentissimo, se raccontato con cuore. 5. Collaborazioni e nuove opportunità Ogni viaggio è anche occasione per incontrare altri creator, scoprire brand locali, partecipare a eventi o shooting in location uniche. Alcune delle collaborazioni più belle della mia carriera sono nate proprio mentre ero lontana da casa. Il mondo è pieno di connessioni da fare: basta uscire e viverle. Ogni volta che parto, torno con una versione nuova di me. Viaggiare non è solo un modo per staccare, ma è un vero strumento creativo. Se anche tu senti che i tuoi contenuti hanno bisogno di nuova energia, il mio consiglio è semplice: fai le valigie. Anche un breve viaggio può regalarti ispirazioni che cambiano tutto. 🌍 Non c’è filtro che tenga senza un’anima viva dietro. E l’anima si nutre di esperienze, di strada, di orizzonti. #CreativitàInMovimento #InfluencerInViaggio #EsploraCreaIspira #ContentCreatorLife #ViaggiarePerIspirare #ViaggiarePerCrescere #CulturaVisiva #OpenMind
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  • Gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali

    Quando ho deciso di espandere il mio e-commerce a livello internazionale, una delle sfide principali è stata quella di gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali. Offrire ai clienti la possibilità di pagare nella loro valuta locale e con metodi di pagamento familiari è fondamentale per aumentare le conversioni e ridurre il tasso di abbandono del carrello. In questo articolo, voglio raccontarti come ho affrontato questa sfida e quali soluzioni mi hanno aiutato a gestire efficacemente pagamenti internazionali e valute multiple.

    1. Integrare Valute Locali
    Il primo passo che ho compiuto è stato integrare più valute nel mio negozio online. Ho utilizzato plugin come WooCommerce Multilingual e Shopify Payments, che consentono di visualizzare automaticamente i prezzi nella valuta locale, offrendo ai miei clienti un’esperienza di acquisto più fluida e trasparente. Con queste soluzioni, ogni cliente vede i prezzi direttamente nella propria moneta, senza dover fare calcoli complicati o rischiare incomprensioni sui costi.

    2. Offrire Metodi di Pagamento Locali
    Ogni paese ha le proprie preferenze in fatto di pagamenti. Ho cercato di adattare il mio sito ai vari metodi di pagamento più popolari in ciascun mercato. In Europa, ad esempio, SEPA Direct Debit è molto usato, mentre negli Stati Uniti la carta di credito rimane la scelta principale. Ho implementato soluzioni come PayPal, Stripe, e metodi di pagamento locali come Klarna in alcuni paesi europei, per facilitare l'acquisto e offrire opzioni sicure e familiari ai miei clienti.

    3. Gestione dei Tassi di Cambio
    Una delle complicazioni principali nell’offrire valute multiple è la gestione dei tassi di cambio. Per evitare che le fluttuazioni dei tassi di cambio influenzassero i miei margini, ho utilizzato un plugin come WooCommerce Currency Switcher che consente di visualizzare le tariffe in tempo reale. Questo mi ha permesso di mantenere i prezzi coerenti e di adeguarli senza dover fare manualmente i calcoli ogni volta che cambia il tasso di cambio.

    4. Pagamenti Sicuri e Affidabili
    La sicurezza dei pagamenti è un aspetto fondamentale. Ho scelto di integrare SSL e sistemi di pagamento certificati per garantire la protezione dei dati sensibili dei clienti. Oltre a questo, ho attivato McAfee SECURE per dare ai miei clienti la certezza che il mio sito è sicuro e che le loro transazioni sono protette da frodi e attacchi informatici.

    5. Soluzioni per il Fatturato Internazionale
    Gestire un e-commerce internazionale significa anche fare i conti con la fatturazione in diverse valute e la gestione delle imposte. Ho utilizzato strumenti come Xero per gestire la contabilità e la fatturazione in modo semplice e automatizzato. Inoltre, mi sono assicurato di essere in regola con le normative fiscali di ogni paese, utilizzando soluzioni di gestione fiscale come TaxJar per calcolare automaticamente le tasse e le imposte sulle vendite in base alla localizzazione del cliente.

    6. Esperienza Cliente: Supporto Multilingue
    Offrire una gestione multivaluta e opzioni di pagamento internazionali non basta se non c’è un supporto clienti adeguato. Ho implementato un sistema di assistenza che consente di offrire supporto multilingue, per rispondere alle domande e risolvere eventuali problematiche legate ai pagamenti. Inoltre, i metodi di pagamento sono stati adattati alle lingue locali, per evitare confusioni durante il processo di checkout.

    Gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali è fondamentale per avere successo nel mercato globale. Con gli strumenti giusti, come la gestione automatica delle valute, l’integrazione di metodi di pagamento locali, e una sicurezza adeguata, sono riuscito a creare un’esperienza d’acquisto fluida per i miei clienti di tutto il mondo. Se stai cercando di espandere il tuo e-commerce, ricordati che l’adattamento alle diverse esigenze di pagamento e valuta è uno dei passi chiave per ottenere successi in nuovi mercati.

    #ecommerceglobale #pagamentiinternazionali #ecommerce #multivaluta #expansioneglobali
    Gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali Quando ho deciso di espandere il mio e-commerce a livello internazionale, una delle sfide principali è stata quella di gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali. Offrire ai clienti la possibilità di pagare nella loro valuta locale e con metodi di pagamento familiari è fondamentale per aumentare le conversioni e ridurre il tasso di abbandono del carrello. In questo articolo, voglio raccontarti come ho affrontato questa sfida e quali soluzioni mi hanno aiutato a gestire efficacemente pagamenti internazionali e valute multiple. 1. Integrare Valute Locali Il primo passo che ho compiuto è stato integrare più valute nel mio negozio online. Ho utilizzato plugin come WooCommerce Multilingual e Shopify Payments, che consentono di visualizzare automaticamente i prezzi nella valuta locale, offrendo ai miei clienti un’esperienza di acquisto più fluida e trasparente. Con queste soluzioni, ogni cliente vede i prezzi direttamente nella propria moneta, senza dover fare calcoli complicati o rischiare incomprensioni sui costi. 2. Offrire Metodi di Pagamento Locali Ogni paese ha le proprie preferenze in fatto di pagamenti. Ho cercato di adattare il mio sito ai vari metodi di pagamento più popolari in ciascun mercato. In Europa, ad esempio, SEPA Direct Debit è molto usato, mentre negli Stati Uniti la carta di credito rimane la scelta principale. Ho implementato soluzioni come PayPal, Stripe, e metodi di pagamento locali come Klarna in alcuni paesi europei, per facilitare l'acquisto e offrire opzioni sicure e familiari ai miei clienti. 3. Gestione dei Tassi di Cambio Una delle complicazioni principali nell’offrire valute multiple è la gestione dei tassi di cambio. Per evitare che le fluttuazioni dei tassi di cambio influenzassero i miei margini, ho utilizzato un plugin come WooCommerce Currency Switcher che consente di visualizzare le tariffe in tempo reale. Questo mi ha permesso di mantenere i prezzi coerenti e di adeguarli senza dover fare manualmente i calcoli ogni volta che cambia il tasso di cambio. 4. Pagamenti Sicuri e Affidabili La sicurezza dei pagamenti è un aspetto fondamentale. Ho scelto di integrare SSL e sistemi di pagamento certificati per garantire la protezione dei dati sensibili dei clienti. Oltre a questo, ho attivato McAfee SECURE per dare ai miei clienti la certezza che il mio sito è sicuro e che le loro transazioni sono protette da frodi e attacchi informatici. 5. Soluzioni per il Fatturato Internazionale Gestire un e-commerce internazionale significa anche fare i conti con la fatturazione in diverse valute e la gestione delle imposte. Ho utilizzato strumenti come Xero per gestire la contabilità e la fatturazione in modo semplice e automatizzato. Inoltre, mi sono assicurato di essere in regola con le normative fiscali di ogni paese, utilizzando soluzioni di gestione fiscale come TaxJar per calcolare automaticamente le tasse e le imposte sulle vendite in base alla localizzazione del cliente. 6. Esperienza Cliente: Supporto Multilingue Offrire una gestione multivaluta e opzioni di pagamento internazionali non basta se non c’è un supporto clienti adeguato. Ho implementato un sistema di assistenza che consente di offrire supporto multilingue, per rispondere alle domande e risolvere eventuali problematiche legate ai pagamenti. Inoltre, i metodi di pagamento sono stati adattati alle lingue locali, per evitare confusioni durante il processo di checkout. Gestire valute multiple e soluzioni di pagamento internazionali è fondamentale per avere successo nel mercato globale. Con gli strumenti giusti, come la gestione automatica delle valute, l’integrazione di metodi di pagamento locali, e una sicurezza adeguata, sono riuscito a creare un’esperienza d’acquisto fluida per i miei clienti di tutto il mondo. Se stai cercando di espandere il tuo e-commerce, ricordati che l’adattamento alle diverse esigenze di pagamento e valuta è uno dei passi chiave per ottenere successi in nuovi mercati. #ecommerceglobale #pagamentiinternazionali #ecommerce #multivaluta #expansioneglobali
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  • Corsi online per gestire un e-commerce

    Quando ho deciso di avviare il mio e-commerce, ho capito subito che la formazione sarebbe stata un elemento fondamentale per il successo del mio business online. Per questo motivo, ho cercato diversi corsi online che mi aiutassero a imparare tutto ciò che c'era da sapere sulla gestione di un negozio online. Se anche tu desideri imparare come gestire un e-commerce, voglio condividere con te alcuni dei corsi che mi hanno aiutato e che consiglio vivamente.

    1. Udemy - "Shopify Power: Build An Ecommerce Website Using Shopify"
    Quando ho deciso di usare Shopify per il mio e-commerce, questo corso su Udemy è stato un punto di partenza fondamentale. Mi ha guidato passo dopo passo nella creazione e gestione del negozio, aiutandomi a configurare il sito, aggiungere prodotti e ottimizzare le vendite. È stato un ottimo investimento per chi come me era alle prime armi.
    Ideale per: Chi vuole imparare a usare Shopify senza difficoltà.

    2. Coursera - "Digital Marketing Specialization" by the University of Illinois
    Uno degli aspetti più importanti della gestione di un e-commerce è il digital marketing. Quando ho voluto approfondire quest'area, mi sono iscritto alla specializzazione di marketing digitale offerta dalla University of Illinois su Coursera. Il corso copre SEO, social media marketing, pubblicità a pagamento e analisi dei dati, strumenti che mi hanno aiutato ad aumentare la visibilità del mio negozio.
    Ideale per: Chi vuole una visione completa del marketing per e-commerce.

    3. LinkedIn Learning - "E-commerce Essentials: How to Start a Successful Online Business"
    Per capire le basi dell'e-commerce, questo corso su LinkedIn Learning è stato molto utile. Mi ha dato le nozioni essenziali per avviare e gestire un negozio online, tra cui la scelta dei prodotti, la gestione dell'inventario e le strategie di marketing.
    Ideale per: Chi è agli inizi e vuole imparare le basi dell’e-commerce.


    4. Shopify Academy - "Shopify Compass"
    Quando ho iniziato a usare Shopify, ho scoperto Shopify Compass, una risorsa gratuita che offre corsi specifici per gestire il mio negozio. La guida passo-passo su come ottimizzare il sito, promuovere i prodotti e analizzare i dati mi ha fatto risparmiare tempo e fatica.
    Ideale per: Chi usa Shopify e vuole imparare a fondo la piattaforma.

    5. Google Digital Garage - "Fundamentals of Digital Marketing"
    Uno dei corsi che ho trovato più utili è stato il Google Digital Garage, che mi ha permesso di capire come promuovere il mio negozio online su Google e sui social media. Il corso copre le basi del marketing digitale, ed è stato molto utile per chi, come me, stava cercando di migliorare la visibilità e il traffico del proprio e-commerce.
    Ideale per: Chi vuole imparare le basi del digital marketing.

    6. Skillshare - "How to Start an E-commerce Business From Scratch"
    Quando ho deciso di partire da zero con il mio e-commerce, questo corso su Skillshare è stato una risorsa fondamentale. Mi ha guidato nell'intero processo di creazione di un negozio online, dalla scelta del prodotto alla creazione di un sito professionale.
    Ideale per: Chi vuole una guida completa per partire da zero.

    7. WooCommerce - "WooCommerce 101"
    Poiché ho scelto WooCommerce per il mio negozio, non potevo non fare il corso ufficiale WooCommerce 101. Questo corso mi ha permesso di comprendere le funzionalità della piattaforma e di ottimizzare il mio sito per le vendite. Se usi WooCommerce, ti consiglio di non perderlo.
    Ideale per: Chi usa WooCommerce per il proprio e-commerce.

    8. Ecommerce Fuel - "Ecommerce Fuel Community"
    Un'altra risorsa che mi ha aiutato molto è stata la comunità Ecommerce Fuel. Anche se non si tratta di un corso tradizionale, il forum e le risorse premium offerte dalla comunità mi hanno permesso di imparare da altri imprenditori esperti, risolvendo dubbi e migliorando il mio business.
    Ideale per: Imprenditori che vogliono crescere insieme a una community di esperti.

    9. Teachable - "Building a Profitable E-commerce Store"
    Infine, su Teachable, ho trovato un corso che mi ha insegnato a costruire un negozio e-commerce profittevole. Il corso copre tutto, dalle basi alla gestione avanzata delle vendite, e mi ha dato gli strumenti per far crescere il mio business online in modo stabile e duraturo.
    Ideale per: Chi vuole imparare a rendere il proprio e-commerce davvero profittevole.

    Investire in corsi online mi ha permesso di acquisire tutte le competenze necessarie per gestire il mio e-commerce con successo. Che tu stia iniziando o voglia approfondire alcuni aspetti specifici, questi corsi sono delle ottime risorse per crescere nel mondo dell’e-commerce. Non sottovalutare mai l’importanza di una formazione continua!

    #corsi #ecommerce #onlinebusiness #learning




    Corsi online per gestire un e-commerce Quando ho deciso di avviare il mio e-commerce, ho capito subito che la formazione sarebbe stata un elemento fondamentale per il successo del mio business online. Per questo motivo, ho cercato diversi corsi online che mi aiutassero a imparare tutto ciò che c'era da sapere sulla gestione di un negozio online. Se anche tu desideri imparare come gestire un e-commerce, voglio condividere con te alcuni dei corsi che mi hanno aiutato e che consiglio vivamente. 1. Udemy - "Shopify Power: Build An Ecommerce Website Using Shopify" Quando ho deciso di usare Shopify per il mio e-commerce, questo corso su Udemy è stato un punto di partenza fondamentale. Mi ha guidato passo dopo passo nella creazione e gestione del negozio, aiutandomi a configurare il sito, aggiungere prodotti e ottimizzare le vendite. È stato un ottimo investimento per chi come me era alle prime armi. Ideale per: Chi vuole imparare a usare Shopify senza difficoltà. 2. Coursera - "Digital Marketing Specialization" by the University of Illinois Uno degli aspetti più importanti della gestione di un e-commerce è il digital marketing. Quando ho voluto approfondire quest'area, mi sono iscritto alla specializzazione di marketing digitale offerta dalla University of Illinois su Coursera. Il corso copre SEO, social media marketing, pubblicità a pagamento e analisi dei dati, strumenti che mi hanno aiutato ad aumentare la visibilità del mio negozio. Ideale per: Chi vuole una visione completa del marketing per e-commerce. 3. LinkedIn Learning - "E-commerce Essentials: How to Start a Successful Online Business" Per capire le basi dell'e-commerce, questo corso su LinkedIn Learning è stato molto utile. Mi ha dato le nozioni essenziali per avviare e gestire un negozio online, tra cui la scelta dei prodotti, la gestione dell'inventario e le strategie di marketing. Ideale per: Chi è agli inizi e vuole imparare le basi dell’e-commerce. 4. Shopify Academy - "Shopify Compass" Quando ho iniziato a usare Shopify, ho scoperto Shopify Compass, una risorsa gratuita che offre corsi specifici per gestire il mio negozio. La guida passo-passo su come ottimizzare il sito, promuovere i prodotti e analizzare i dati mi ha fatto risparmiare tempo e fatica. Ideale per: Chi usa Shopify e vuole imparare a fondo la piattaforma. 5. Google Digital Garage - "Fundamentals of Digital Marketing" Uno dei corsi che ho trovato più utili è stato il Google Digital Garage, che mi ha permesso di capire come promuovere il mio negozio online su Google e sui social media. Il corso copre le basi del marketing digitale, ed è stato molto utile per chi, come me, stava cercando di migliorare la visibilità e il traffico del proprio e-commerce. Ideale per: Chi vuole imparare le basi del digital marketing. 6. Skillshare - "How to Start an E-commerce Business From Scratch" Quando ho deciso di partire da zero con il mio e-commerce, questo corso su Skillshare è stato una risorsa fondamentale. Mi ha guidato nell'intero processo di creazione di un negozio online, dalla scelta del prodotto alla creazione di un sito professionale. Ideale per: Chi vuole una guida completa per partire da zero. 7. WooCommerce - "WooCommerce 101" Poiché ho scelto WooCommerce per il mio negozio, non potevo non fare il corso ufficiale WooCommerce 101. Questo corso mi ha permesso di comprendere le funzionalità della piattaforma e di ottimizzare il mio sito per le vendite. Se usi WooCommerce, ti consiglio di non perderlo. Ideale per: Chi usa WooCommerce per il proprio e-commerce. 8. Ecommerce Fuel - "Ecommerce Fuel Community" Un'altra risorsa che mi ha aiutato molto è stata la comunità Ecommerce Fuel. Anche se non si tratta di un corso tradizionale, il forum e le risorse premium offerte dalla comunità mi hanno permesso di imparare da altri imprenditori esperti, risolvendo dubbi e migliorando il mio business. Ideale per: Imprenditori che vogliono crescere insieme a una community di esperti. 9. Teachable - "Building a Profitable E-commerce Store" Infine, su Teachable, ho trovato un corso che mi ha insegnato a costruire un negozio e-commerce profittevole. Il corso copre tutto, dalle basi alla gestione avanzata delle vendite, e mi ha dato gli strumenti per far crescere il mio business online in modo stabile e duraturo. Ideale per: Chi vuole imparare a rendere il proprio e-commerce davvero profittevole. Investire in corsi online mi ha permesso di acquisire tutte le competenze necessarie per gestire il mio e-commerce con successo. Che tu stia iniziando o voglia approfondire alcuni aspetti specifici, questi corsi sono delle ottime risorse per crescere nel mondo dell’e-commerce. Non sottovalutare mai l’importanza di una formazione continua! #corsi #ecommerce #onlinebusiness #learning
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  • Checklist per Internazionalizzare un E-commerce

    1. Pianificazione Strategica
    -Definisci i mercati target: Scegli i Paesi con maggiore potenziale.
    -Valuta logistica e spedizioni: Decidi tra magazzini locali, dropshipping o spedizioni internazionali.
    -Identifica necessità di traduzione e localizzazione: Adatta il sito alle specificità culturali dei Paesi.
    -Stabilisci obiettivi di fatturato: Imposta obiettivi realistici per il primo anno.

    2. Aspetti Legali e Fiscali
    -Partita IVA e OSS: Verifica l’obbligo di IVA e registrati al regime OSS (One Stop Shop) per l’UE.
    -Conformità GDPR: Assicurati che il sito rispetti le normative sulla privacy.
    -Politiche di reso e rimborsi: Definisci regole di reso in linea con le leggi locali.

    3. Localizzazione del Sito e Contenuti
    -Traduzione professionale del sito: Usa traduttori madrelingua per i contenuti.
    -Valute locali e metodi di pagamento: Mostra i prezzi nella valuta locale e integra metodi di pagamento regionali.
    -SEO internazionale: Ottimizza il sito per i motori di ricerca locali.
    -Adatta immagini e contenuti: Personalizza il design del sito per ogni mercato.

    4. Metodi di Pagamento
    -Integra metodi di pagamento locali: PayPal, Klarna, Alipay e altri metodi locali.
    -Gestisci pagamenti in più valute: Assicurati che il sistema supporti diverse valute.

    5. Logistica e Spedizioni
    -Definisci sistema di spedizione: Scegli tra spedizioni dirette o magazzini locali.
    -Calcola costi di spedizione: Offri tariffe competitive e chiare per i clienti.
    -Integrazione con corrieri globali: Usa DHL, UPS, FedEx, ecc., per monitorare le spedizioni.

    6. Marketing e Promozione
    -Adatta la strategia di marketing: Personalizza campagne pubblicitarie per ogni mercato.
    -Crea contenuti locali: Adatta blog, video e immagini alla cultura locale.
    -Partecipa a marketplace locali: Considera la vendita su Amazon, eBay, Cdiscount, ecc.

    7. Servizio Clienti
    -Supporto clienti multilingue: Offri assistenza nelle lingue locali.
    -Gestisci recensioni internazionali: Rispondi rapidamente alle recensioni su diversi canali.

    8. Monitoraggio e Ottimizzazione
    -Analizza dati di vendita per Paese: Usa Google Analytics per monitorare il comportamento degli utenti.
    -Ottimizza campagne pubblicitarie: Focalizzati su canali con i migliori risultati per ogni mercato.

    9. Aspetti Fiscali e Normativi
    -Rivedi le normative fiscali per ogni Paese: Rispetta le leggi locali su IVA e tasse.
    -Monitoraggio delle vendite internazionali: Verifica le soglie di IVA in ogni Paese.

    10. Conclusioni e Scalabilità
    -Stabilisci obiettivi di crescita internazionale: Fissa traguardi realistici per ogni mercato.
    -Prepara il business per una scalabilità globale: Espandi in nuovi mercati o linee di prodotto.

    ecommerce #internazionalizzazione #vendereallestero #globalbusiness #esportazione #strategieinternazionali #multilingua #SEOinternazionale
    🛒 Checklist per Internazionalizzare un E-commerce 1. Pianificazione Strategica -Definisci i mercati target: Scegli i Paesi con maggiore potenziale. -Valuta logistica e spedizioni: Decidi tra magazzini locali, dropshipping o spedizioni internazionali. -Identifica necessità di traduzione e localizzazione: Adatta il sito alle specificità culturali dei Paesi. -Stabilisci obiettivi di fatturato: Imposta obiettivi realistici per il primo anno. 2. Aspetti Legali e Fiscali -Partita IVA e OSS: Verifica l’obbligo di IVA e registrati al regime OSS (One Stop Shop) per l’UE. -Conformità GDPR: Assicurati che il sito rispetti le normative sulla privacy. -Politiche di reso e rimborsi: Definisci regole di reso in linea con le leggi locali. 3. Localizzazione del Sito e Contenuti -Traduzione professionale del sito: Usa traduttori madrelingua per i contenuti. -Valute locali e metodi di pagamento: Mostra i prezzi nella valuta locale e integra metodi di pagamento regionali. -SEO internazionale: Ottimizza il sito per i motori di ricerca locali. -Adatta immagini e contenuti: Personalizza il design del sito per ogni mercato. 4. Metodi di Pagamento -Integra metodi di pagamento locali: PayPal, Klarna, Alipay e altri metodi locali. -Gestisci pagamenti in più valute: Assicurati che il sistema supporti diverse valute. 5. Logistica e Spedizioni -Definisci sistema di spedizione: Scegli tra spedizioni dirette o magazzini locali. -Calcola costi di spedizione: Offri tariffe competitive e chiare per i clienti. -Integrazione con corrieri globali: Usa DHL, UPS, FedEx, ecc., per monitorare le spedizioni. 6. Marketing e Promozione -Adatta la strategia di marketing: Personalizza campagne pubblicitarie per ogni mercato. -Crea contenuti locali: Adatta blog, video e immagini alla cultura locale. -Partecipa a marketplace locali: Considera la vendita su Amazon, eBay, Cdiscount, ecc. 7. Servizio Clienti -Supporto clienti multilingue: Offri assistenza nelle lingue locali. -Gestisci recensioni internazionali: Rispondi rapidamente alle recensioni su diversi canali. 8. Monitoraggio e Ottimizzazione -Analizza dati di vendita per Paese: Usa Google Analytics per monitorare il comportamento degli utenti. -Ottimizza campagne pubblicitarie: Focalizzati su canali con i migliori risultati per ogni mercato. 9. Aspetti Fiscali e Normativi -Rivedi le normative fiscali per ogni Paese: Rispetta le leggi locali su IVA e tasse. -Monitoraggio delle vendite internazionali: Verifica le soglie di IVA in ogni Paese. 10. Conclusioni e Scalabilità -Stabilisci obiettivi di crescita internazionale: Fissa traguardi realistici per ogni mercato. -Prepara il business per una scalabilità globale: Espandi in nuovi mercati o linee di prodotto. ecommerce #internazionalizzazione #vendereallestero #globalbusiness #esportazione #strategieinternazionali #multilingua #SEOinternazionale
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  • Come sto internazionalizzando il mio e-commerce (e cosa avrei voluto sapere prima)

    Quando ho deciso di aprirmi ai mercati esteri con il mio e-commerce, pensavo che bastasse tradurre il sito in inglese e attivare la spedizione internazionale. Mi sbagliavo.
    Internazionalizzare non significa solo vendere fuori dall’Italia. Significa adattare il proprio business a contesti, normative e aspettative completamente diverse. Dopo errori, correzioni e qualche bella soddisfazione, oggi posso dire che vendere all’estero è una delle mosse migliori che abbia fatto.

    1. Da dove sono partito (e perché)
    Mi sono reso conto che alcuni prodotti che vendevo avevano più potenziale all’estero che in Italia. Ho cominciato a ricevere visite dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna… ma non convertivano.

    Il primo passo? Localizzazione. Non solo la traduzione, ma adattamento culturale, legale e commerciale.

    2. Tradurre? No: localizzare
    Il sito l’ho tradotto in inglese, tedesco e francese, ma ho fatto anche questo:
    -Prezzi in valuta locale
    -Traduzioni fatte da professionisti madrelingua, non da Google Translate
    -Descrizioni prodotto adattate al linguaggio di quel mercato
    -Immagini diverse, più adatte ai gusti locali

    Risultato: tasso di conversione migliorato del 30% nei mercati esteri

    3. Aspetti fiscali: l’IVA e il regime OSS
    Uno dei punti più critici è stato capire come gestire l’IVA in Europa.

    Dal 1° luglio 2021 esiste il regime OSS (One Stop Shop). L’ho attivato tramite l’Agenzia delle Entrate. Questo mi permette di:
    -Evitare di aprire una partita IVA in ogni Paese
    -Raccogliere e versare l’IVA UE in modo centralizzato
    -Essere in regola con le soglie di vendita all’estero

    Occhio: se usi magazzini Amazon (es. FBA) in altri Paesi, puoi dover aprire partite IVA locali anche se sei in OSS.

    4. Logistica: meglio spedire da qui o appoggiarsi a un hub?
    All’inizio ho gestito tutto dall’Italia. Poi ho testato:
    -Magazzini terzi in Germania (per l’UE centrale)
    -Servizi tipo BigBuy, CJDropshipping, Printful per abbattere i tempi
    -Spedizioni con tracking internazionale e preventivo doganale chiaro
    Ho capito che il cliente estero vuole spedizioni rapide e senza sorprese. Altrimenti... abbandona il carrello.

    5. Customer care e resi: più complessi, ma gestibili
    Internazionalizzare significa anche offrire assistenza in più lingue.

    Io ho fatto così:
    -Attivato un helpdesk multilingua con risposte automatiche personalizzate
    -Centralizzato i resi con un hub in Italia, usando etichette di reso prepagate
    -Comunicato termini di consegna e costi doganali in modo chiaro e trasparente

    6. Promozione internazionale: SEO e marketplace locali
    Per farmi trovare, ho lavorato su:
    -SEO internazionale con dominio unico e struttura multilingua
    -Annunci su Google Shopping e Meta Ads segmentati per paese
    -Ingresso nei marketplace locali (Cdiscount in Francia, ePrice in Italia, Kaufland in Germania)
    Il primo anno ho aumentato il fatturato del 40% grazie al traffico estero.

    Cosa consiglio a chi vuole iniziare
    Parti da 1-2 Paesi, non da tutti insieme
    Usa strumenti integrati per gestire lingue, valute, IVA, logistica
    Non improvvisare sulla parte fiscale: l’OSS è comodo ma non risolve tutto
    Investi in traduzione vera, assistenza clienti, e automatismi
    Tratta ogni nuovo mercato come un nuovo lancio, non una copia del sito italiano

    Internazionalizzare è un progetto, non un “plus”
    Aprirsi all’estero richiede tempo, budget, strumenti e strategia. Ma se lo fai bene, scali davvero. Io lo sto facendo passo dopo passo, e ogni nuovo Paese è un’opportunità concreta di crescita.

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    🌍 Come sto internazionalizzando il mio e-commerce (e cosa avrei voluto sapere prima) Quando ho deciso di aprirmi ai mercati esteri con il mio e-commerce, pensavo che bastasse tradurre il sito in inglese e attivare la spedizione internazionale. Mi sbagliavo. Internazionalizzare non significa solo vendere fuori dall’Italia. Significa adattare il proprio business a contesti, normative e aspettative completamente diverse. Dopo errori, correzioni e qualche bella soddisfazione, oggi posso dire che vendere all’estero è una delle mosse migliori che abbia fatto. 1. Da dove sono partito (e perché) Mi sono reso conto che alcuni prodotti che vendevo avevano più potenziale all’estero che in Italia. Ho cominciato a ricevere visite dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna… ma non convertivano. Il primo passo? Localizzazione. Non solo la traduzione, ma adattamento culturale, legale e commerciale. 2. Tradurre? No: localizzare Il sito l’ho tradotto in inglese, tedesco e francese, ma ho fatto anche questo: -Prezzi in valuta locale -Traduzioni fatte da professionisti madrelingua, non da Google Translate -Descrizioni prodotto adattate al linguaggio di quel mercato -Immagini diverse, più adatte ai gusti locali ➡️ Risultato: tasso di conversione migliorato del 30% nei mercati esteri 3. Aspetti fiscali: l’IVA e il regime OSS Uno dei punti più critici è stato capire come gestire l’IVA in Europa. Dal 1° luglio 2021 esiste il regime OSS (One Stop Shop). L’ho attivato tramite l’Agenzia delle Entrate. Questo mi permette di: -Evitare di aprire una partita IVA in ogni Paese -Raccogliere e versare l’IVA UE in modo centralizzato -Essere in regola con le soglie di vendita all’estero ⚠️ Occhio: se usi magazzini Amazon (es. FBA) in altri Paesi, puoi dover aprire partite IVA locali anche se sei in OSS. 4. Logistica: meglio spedire da qui o appoggiarsi a un hub? All’inizio ho gestito tutto dall’Italia. Poi ho testato: -Magazzini terzi in Germania (per l’UE centrale) -Servizi tipo BigBuy, CJDropshipping, Printful per abbattere i tempi -Spedizioni con tracking internazionale e preventivo doganale chiaro Ho capito che il cliente estero vuole spedizioni rapide e senza sorprese. Altrimenti... abbandona il carrello. 5. Customer care e resi: più complessi, ma gestibili Internazionalizzare significa anche offrire assistenza in più lingue. Io ho fatto così: -Attivato un helpdesk multilingua con risposte automatiche personalizzate -Centralizzato i resi con un hub in Italia, usando etichette di reso prepagate -Comunicato termini di consegna e costi doganali in modo chiaro e trasparente 6. Promozione internazionale: SEO e marketplace locali Per farmi trovare, ho lavorato su: -SEO internazionale con dominio unico e struttura multilingua -Annunci su Google Shopping e Meta Ads segmentati per paese -Ingresso nei marketplace locali (Cdiscount in Francia, ePrice in Italia, Kaufland in Germania) 📈 Il primo anno ho aumentato il fatturato del 40% grazie al traffico estero. 📌 Cosa consiglio a chi vuole iniziare ✅ Parti da 1-2 Paesi, non da tutti insieme ✅ Usa strumenti integrati per gestire lingue, valute, IVA, logistica ✅ Non improvvisare sulla parte fiscale: l’OSS è comodo ma non risolve tutto ✅ Investi in traduzione vera, assistenza clienti, e automatismi ✅ Tratta ogni nuovo mercato come un nuovo lancio, non una copia del sito italiano 🌐 Internazionalizzare è un progetto, non un “plus” Aprirsi all’estero richiede tempo, budget, strumenti e strategia. Ma se lo fai bene, scali davvero. Io lo sto facendo passo dopo passo, e ogni nuovo Paese è un’opportunità concreta di crescita. #ecommerce #internazionalizzazione #vendereallestero #ivaoss #logistica #spedizioniinternazionali #multilingua #dropshipping #marketplace #espansione #scalabilità #digitalexport
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