• Cose che faccio per prendermi cura della mia salute mentale

    Prendersi cura della propria salute mentale è una delle cose più importanti, e allo stesso tempo più delicate, che ho imparato a fare negli ultimi anni. Tra lavoro, social e vita privata, può sembrare difficile trovare il giusto equilibrio, ma ho scoperto che piccoli gesti quotidiani fanno davvero la differenza.
    Ecco alcune delle cose che faccio per mantenere la mia mente serena e forte.

    1. Dedico tempo al silenzio e alla riflessione
    Ogni giorno cerco di ritagliarmi qualche minuto senza schermi, senza rumori, solo io con i miei pensieri. Che sia meditazione, respirazione profonda o semplicemente stare seduta in silenzio, è un momento prezioso per ricaricarmi.

    2. Scrivo tutto quello che sento
    Il journaling è diventato il mio alleato più fedele. Mettere su carta emozioni, ansie o semplici riflessioni mi aiuta a far chiarezza e a non lasciare che i pensieri si accumulino dentro di me.

    3. Cammino all’aria aperta, anche se per pochi minuti
    Il contatto con la natura ha un potere incredibile sul mio umore. Una passeggiata nel parco o semplicemente un giro intorno all’isolato riesce a farmi sentire più calma e presente.

    4. Parlo con le persone che mi fanno stare bene
    Non sottovaluto mai il potere di una chiacchierata sincera con amici, famiglia o anche un professionista. Condividere è liberatorio e spesso ti aiuta a vedere le cose con occhi diversi.

    5. Metto dei limiti al digitale e ai social
    Imparare a staccare è stata una delle mie sfide più grandi. Ora cerco di non essere sempre “connessa” e di scegliere consapevolmente quando e come usare i social, evitando il sovraccarico mentale.

    La salute mentale è un viaggio, non una destinazione. Ogni piccolo gesto di cura verso me stessa mi rende più forte, più centrata, più felice.
    E tu? Quali abitudini hai per prenderti cura della tua mente? Scrivimelo nei commenti, sono curiosa!

    #salutementale #selfcare #benesserepsicologico #journaling #mindfulness #mentalhealthmatters #curaedinvestimento #autocura #equilibrioemotivo #benesserementale
    Cose che faccio per prendermi cura della mia salute mentale 🧠💖 Prendersi cura della propria salute mentale è una delle cose più importanti, e allo stesso tempo più delicate, che ho imparato a fare negli ultimi anni. Tra lavoro, social e vita privata, può sembrare difficile trovare il giusto equilibrio, ma ho scoperto che piccoli gesti quotidiani fanno davvero la differenza. Ecco alcune delle cose che faccio per mantenere la mia mente serena e forte. 1. Dedico tempo al silenzio e alla riflessione 🧘‍♀️🌿 Ogni giorno cerco di ritagliarmi qualche minuto senza schermi, senza rumori, solo io con i miei pensieri. Che sia meditazione, respirazione profonda o semplicemente stare seduta in silenzio, è un momento prezioso per ricaricarmi. 2. Scrivo tutto quello che sento ✍️📔 Il journaling è diventato il mio alleato più fedele. Mettere su carta emozioni, ansie o semplici riflessioni mi aiuta a far chiarezza e a non lasciare che i pensieri si accumulino dentro di me. 3. Cammino all’aria aperta, anche se per pochi minuti 🚶‍♀️🍃 Il contatto con la natura ha un potere incredibile sul mio umore. Una passeggiata nel parco o semplicemente un giro intorno all’isolato riesce a farmi sentire più calma e presente. 4. Parlo con le persone che mi fanno stare bene 🤗💬 Non sottovaluto mai il potere di una chiacchierata sincera con amici, famiglia o anche un professionista. Condividere è liberatorio e spesso ti aiuta a vedere le cose con occhi diversi. 5. Metto dei limiti al digitale e ai social 📵🕰️ Imparare a staccare è stata una delle mie sfide più grandi. Ora cerco di non essere sempre “connessa” e di scegliere consapevolmente quando e come usare i social, evitando il sovraccarico mentale. La salute mentale è un viaggio, non una destinazione. Ogni piccolo gesto di cura verso me stessa mi rende più forte, più centrata, più felice. E tu? Quali abitudini hai per prenderti cura della tua mente? Scrivimelo nei commenti, sono curiosa! #salutementale #selfcare #benesserepsicologico #journaling #mindfulness #mentalhealthmatters #curaedinvestimento #autocura #equilibrioemotivo #benesserementale
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  • Gestione dell’hate online e della pressione mediatica – Quello che ho imparato

    Quando ho iniziato a lavorare sui social, nessuno mi aveva preparata alla parte più dura di questo mondo: l’odio gratuito e la pressione costante di dover sempre dimostrare qualcosa. Essere presenti online ogni giorno, con sincerità e passione, non significa solo ispirare chi ti segue: significa anche esporsi, accettare di essere giudicati, fraintesi e – a volte – attaccati.

    Quando l’hate colpisce
    Sì, anche io ho ricevuto commenti pesanti. A volte sul mio aspetto, altre sulle mie scelte personali o professionali. E no, non ci si fa mai davvero l’abitudine. Anche se sai che quelle parole parlano più di chi le scrive che di te, fanno comunque male. All’inizio provavo a rispondere con calma, poi ho imparato a scegliere il silenzio. Non perché non avessi nulla da dire, ma perché non tutto merita la mia energia.

    Pressione mediatica e perfezione forzata
    Il mondo dei social richiede una versione sempre perfetta di noi. Sempre sorridenti, produttive, in forma, aggiornate. Ma la verità è che nessuno può essere tutto questo ogni giorno. E quando ti prendi una pausa, ti senti in colpa. Quando non posti, pensi di perdere terreno. Quando mostri una tua fragilità, temi di sembrare "debole".

    E invece ho scoperto che l’unico modo per resistere è essere autentica. Più mi mostro vera, più mi sento libera. Anche a costo di non piacere a tutti.

    🛡 Come gestisco l’hate oggi
    1. Filtro i commenti: ho impostato parole chiave da bloccare. Non è censura, è protezione della mia salute mentale.

    2. Rispondo solo a chi merita: distinguo le critiche costruttive dagli insulti. Le prime le ascolto. Le seconde le ignoro o le segnalo.

    3. Parlo con le persone giuste: ho una rete di amiche, colleghi e professionisti con cui confronto le mie emozioni. Non tutto deve restare “in silenzio digitale”.

    4. Mi prendo pause sane: disconnettermi ogni tanto è fondamentale. La vita vera ha il volume più alto dei commenti.

    Il mio consiglio a chi vive lo stesso
    Ricorda: non sei il tuo algoritmo, né il tuo engagement. Sei molto di più. Non lasciare che l’hate definisca chi sei. Le parole cattive fanno rumore, ma non devono avere potere su di te.

    E se oggi ti senti sotto pressione, sappi che va bene fare un passo indietro. Va bene rallentare. Va bene non essere perfettə.

    Essere veri è già abbastanza coraggioso.

    #StopHateOnline #VulnerabilityIsStrength #MentalHealthMatters #RealNotPerfect #DigitalResilience #OnlinePressure #SelfLoveJourney #SocialMediaDetox #SiiVera #Parliamone
    💬 Gestione dell’hate online e della pressione mediatica – Quello che ho imparato Quando ho iniziato a lavorare sui social, nessuno mi aveva preparata alla parte più dura di questo mondo: l’odio gratuito e la pressione costante di dover sempre dimostrare qualcosa. Essere presenti online ogni giorno, con sincerità e passione, non significa solo ispirare chi ti segue: significa anche esporsi, accettare di essere giudicati, fraintesi e – a volte – attaccati. 🔥 Quando l’hate colpisce Sì, anche io ho ricevuto commenti pesanti. A volte sul mio aspetto, altre sulle mie scelte personali o professionali. E no, non ci si fa mai davvero l’abitudine. Anche se sai che quelle parole parlano più di chi le scrive che di te, fanno comunque male. All’inizio provavo a rispondere con calma, poi ho imparato a scegliere il silenzio. Non perché non avessi nulla da dire, ma perché non tutto merita la mia energia. 🎯 Pressione mediatica e perfezione forzata Il mondo dei social richiede una versione sempre perfetta di noi. Sempre sorridenti, produttive, in forma, aggiornate. Ma la verità è che nessuno può essere tutto questo ogni giorno. E quando ti prendi una pausa, ti senti in colpa. Quando non posti, pensi di perdere terreno. Quando mostri una tua fragilità, temi di sembrare "debole". E invece ho scoperto che l’unico modo per resistere è essere autentica. Più mi mostro vera, più mi sento libera. Anche a costo di non piacere a tutti. 🛡 Come gestisco l’hate oggi 1. Filtro i commenti: ho impostato parole chiave da bloccare. Non è censura, è protezione della mia salute mentale. 2. Rispondo solo a chi merita: distinguo le critiche costruttive dagli insulti. Le prime le ascolto. Le seconde le ignoro o le segnalo. 3. Parlo con le persone giuste: ho una rete di amiche, colleghi e professionisti con cui confronto le mie emozioni. Non tutto deve restare “in silenzio digitale”. 4. Mi prendo pause sane: disconnettermi ogni tanto è fondamentale. La vita vera ha il volume più alto dei commenti. 🌿 Il mio consiglio a chi vive lo stesso Ricorda: non sei il tuo algoritmo, né il tuo engagement. Sei molto di più. Non lasciare che l’hate definisca chi sei. Le parole cattive fanno rumore, ma non devono avere potere su di te. E se oggi ti senti sotto pressione, sappi che va bene fare un passo indietro. Va bene rallentare. Va bene non essere perfettə. Essere veri è già abbastanza coraggioso. #StopHateOnline #VulnerabilityIsStrength #MentalHealthMatters #RealNotPerfect #DigitalResilience #OnlinePressure #SelfLoveJourney #SocialMediaDetox #SiiVera #Parliamone
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