Come ho trovato il coraggio di mettermi in proprio (e come puoi farlo anche tu)
Se c’è una domanda che mi hanno fatto spesso — e che io stessa mi sono posta per anni — è:
“Ma come hai trovato il coraggio di lasciare il certo per l’incerto?”
La verità? Non è arrivato tutto in un lampo. Non è stato un atto eroico. È stato un processo.
E oggi, se stai pensando di metterti in proprio ma ti senti bloccatə dalla paura, voglio condividere con te le riflessioni che hanno fatto davvero la differenza per me.
1. Ho smesso di aspettare il momento perfetto
Spoiler: non arriva mai.
C’è sempre un motivo per rimandare. Un corso in più da fare, un cliente da chiudere, un po’ di risparmi da accumulare.
A un certo punto mi sono chiesta: “Sto costruendo qualcosa… o sto solo prolungando la zona di comfort?”
Mettersi in proprio è sempre una scelta imperfetta. Ma è l’unica che ti mette davvero in cammino.
2. Ho definito cosa sto lasciando… e cosa sto cercando
Non ho lasciato un lavoro. Ho lasciato una versione di me che stava diventando troppo piccola.
Mettersi in proprio non è solo una scelta economica o di carriera. È una scelta identitaria: decidere di creare spazio per qualcosa che ti rappresenti di più.
Quando ho definito cosa volevo davvero (autonomia, impatto, flessibilità, senso), il coraggio è diventato una conseguenza naturale.
3. Ho costruito un piano (anche se non perfetto)
Il coraggio non è buttarsi nel vuoto. È prepararsi al salto.
Ho iniziato a lavorare al mio progetto nei ritagli di tempo. Ho testato idee, fatto consulenze pilota, creato contenuti.
Questo mi ha dato fiducia, validazione e un po’ di respiro economico.
Il piano non era perfetto, ma era mio. E bastava per cominciare.
4. Ho parlato con chi c’era già passato
A volte il vero blocco non è la paura del fallimento. È la sensazione di essere solə.
Ho cercato altre persone che avevano fatto quel passo. Ho ascoltato le loro storie, i loro dubbi, le loro cadute. E mi sono sentita meno isolatə, più “normale”.
Confrontarsi con chi ce l’ha fatta (ma senza edulcorare nulla) è stato uno degli stimoli più forti a procedere.
5. Ho accettato che la paura non sparisce (ma si addomestica)
Mettersi in proprio non significa non avere più paura. Significa agire comunque.
Ancora oggi, a volte ho dubbi, incertezze, giornate difficili. Ma ora so che fa parte del percorso.
Il coraggio non è uno stato d’animo: è una scelta quotidiana.
Non serve sentirsi prontə al 100%.
Serve decidere che vale la pena provarci.
Mettersi in proprio non è per tutti, ma è possibile per chi è disposto a diventare protagonista della propria storia, un passo alla volta.
Se stai leggendo questo e ci stai pensando… forse sei già più prontə di quanto credi.
#MettersiInProprio #CoraggioProfessionale #ScelteConsapevoli #ImprenditoriaConsapevole #VitaDaFreelance #PersonalBranding #CambiamentoLavorativo #CrescitaPersonale #BusinessEtico #AutonomiaProfessionale #LavoroDigitale #PartireDaZero
Se c’è una domanda che mi hanno fatto spesso — e che io stessa mi sono posta per anni — è:
“Ma come hai trovato il coraggio di lasciare il certo per l’incerto?”
La verità? Non è arrivato tutto in un lampo. Non è stato un atto eroico. È stato un processo.
E oggi, se stai pensando di metterti in proprio ma ti senti bloccatə dalla paura, voglio condividere con te le riflessioni che hanno fatto davvero la differenza per me.
1. Ho smesso di aspettare il momento perfetto
Spoiler: non arriva mai.
C’è sempre un motivo per rimandare. Un corso in più da fare, un cliente da chiudere, un po’ di risparmi da accumulare.
A un certo punto mi sono chiesta: “Sto costruendo qualcosa… o sto solo prolungando la zona di comfort?”
Mettersi in proprio è sempre una scelta imperfetta. Ma è l’unica che ti mette davvero in cammino.
2. Ho definito cosa sto lasciando… e cosa sto cercando
Non ho lasciato un lavoro. Ho lasciato una versione di me che stava diventando troppo piccola.
Mettersi in proprio non è solo una scelta economica o di carriera. È una scelta identitaria: decidere di creare spazio per qualcosa che ti rappresenti di più.
Quando ho definito cosa volevo davvero (autonomia, impatto, flessibilità, senso), il coraggio è diventato una conseguenza naturale.
3. Ho costruito un piano (anche se non perfetto)
Il coraggio non è buttarsi nel vuoto. È prepararsi al salto.
Ho iniziato a lavorare al mio progetto nei ritagli di tempo. Ho testato idee, fatto consulenze pilota, creato contenuti.
Questo mi ha dato fiducia, validazione e un po’ di respiro economico.
Il piano non era perfetto, ma era mio. E bastava per cominciare.
4. Ho parlato con chi c’era già passato
A volte il vero blocco non è la paura del fallimento. È la sensazione di essere solə.
Ho cercato altre persone che avevano fatto quel passo. Ho ascoltato le loro storie, i loro dubbi, le loro cadute. E mi sono sentita meno isolatə, più “normale”.
Confrontarsi con chi ce l’ha fatta (ma senza edulcorare nulla) è stato uno degli stimoli più forti a procedere.
5. Ho accettato che la paura non sparisce (ma si addomestica)
Mettersi in proprio non significa non avere più paura. Significa agire comunque.
Ancora oggi, a volte ho dubbi, incertezze, giornate difficili. Ma ora so che fa parte del percorso.
Il coraggio non è uno stato d’animo: è una scelta quotidiana.
Non serve sentirsi prontə al 100%.
Serve decidere che vale la pena provarci.
Mettersi in proprio non è per tutti, ma è possibile per chi è disposto a diventare protagonista della propria storia, un passo alla volta.
Se stai leggendo questo e ci stai pensando… forse sei già più prontə di quanto credi.
#MettersiInProprio #CoraggioProfessionale #ScelteConsapevoli #ImprenditoriaConsapevole #VitaDaFreelance #PersonalBranding #CambiamentoLavorativo #CrescitaPersonale #BusinessEtico #AutonomiaProfessionale #LavoroDigitale #PartireDaZero
Come ho trovato il coraggio di mettermi in proprio (e come puoi farlo anche tu)
Se c’è una domanda che mi hanno fatto spesso — e che io stessa mi sono posta per anni — è:
“Ma come hai trovato il coraggio di lasciare il certo per l’incerto?”
La verità? Non è arrivato tutto in un lampo. Non è stato un atto eroico. È stato un processo.
E oggi, se stai pensando di metterti in proprio ma ti senti bloccatə dalla paura, voglio condividere con te le riflessioni che hanno fatto davvero la differenza per me.
1. Ho smesso di aspettare il momento perfetto
Spoiler: non arriva mai.
C’è sempre un motivo per rimandare. Un corso in più da fare, un cliente da chiudere, un po’ di risparmi da accumulare.
A un certo punto mi sono chiesta: “Sto costruendo qualcosa… o sto solo prolungando la zona di comfort?”
Mettersi in proprio è sempre una scelta imperfetta. Ma è l’unica che ti mette davvero in cammino.
2. Ho definito cosa sto lasciando… e cosa sto cercando
Non ho lasciato un lavoro. Ho lasciato una versione di me che stava diventando troppo piccola.
Mettersi in proprio non è solo una scelta economica o di carriera. È una scelta identitaria: decidere di creare spazio per qualcosa che ti rappresenti di più.
Quando ho definito cosa volevo davvero (autonomia, impatto, flessibilità, senso), il coraggio è diventato una conseguenza naturale.
3. Ho costruito un piano (anche se non perfetto)
Il coraggio non è buttarsi nel vuoto. È prepararsi al salto.
Ho iniziato a lavorare al mio progetto nei ritagli di tempo. Ho testato idee, fatto consulenze pilota, creato contenuti.
Questo mi ha dato fiducia, validazione e un po’ di respiro economico.
Il piano non era perfetto, ma era mio. E bastava per cominciare.
4. Ho parlato con chi c’era già passato
A volte il vero blocco non è la paura del fallimento. È la sensazione di essere solə.
Ho cercato altre persone che avevano fatto quel passo. Ho ascoltato le loro storie, i loro dubbi, le loro cadute. E mi sono sentita meno isolatə, più “normale”.
Confrontarsi con chi ce l’ha fatta (ma senza edulcorare nulla) è stato uno degli stimoli più forti a procedere.
5. Ho accettato che la paura non sparisce (ma si addomestica)
Mettersi in proprio non significa non avere più paura. Significa agire comunque.
Ancora oggi, a volte ho dubbi, incertezze, giornate difficili. Ma ora so che fa parte del percorso.
Il coraggio non è uno stato d’animo: è una scelta quotidiana.
Non serve sentirsi prontə al 100%.
Serve decidere che vale la pena provarci.
Mettersi in proprio non è per tutti, ma è possibile per chi è disposto a diventare protagonista della propria storia, un passo alla volta.
Se stai leggendo questo e ci stai pensando… forse sei già più prontə di quanto credi.
#MettersiInProprio #CoraggioProfessionale #ScelteConsapevoli #ImprenditoriaConsapevole #VitaDaFreelance #PersonalBranding #CambiamentoLavorativo #CrescitaPersonale #BusinessEtico #AutonomiaProfessionale #LavoroDigitale #PartireDaZero
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