Tradurre non basta: come localizzare davvero un e-commerce
Gestendo un e-commerce che vende anche all’estero, ho capito molto presto una cosa: tradurre il sito non basta.
Pensavo che fosse sufficiente offrire versioni in inglese o francese per vendere in tutto il mondo… invece no. Per conquistare davvero un cliente internazionale serve localizzare, cioè adattare il sito e l’esperienza d’acquisto alla cultura, alle abitudini e alle aspettative del Paese in cui voglio entrare.
Ecco cosa ho imparato (e continuo a migliorare ogni giorno) sulla vera localizzazione di un e-commerce.
1. Lingua sì, ma anche tono e terminologia
Non basta una buona traduzione: serve parlare la lingua del cliente come lo farebbe un brand locale.
Uso traduttori madrelingua oppure strumenti di AI con revisione umana per adattare:
-Il tono del brand (formale o informale?)
-I riferimenti culturali
-Le call to action (in alcuni mercati devono essere più dirette, in altri più “soft”)
2. Valute, tasse e metodi di pagamento locali
Mostrare i prezzi nella valuta locale, comprensivi di tasse e costi di spedizione, aumenta la fiducia e il tasso di conversione.
Offrire metodi di pagamento locali è altrettanto importante:
-Klarna o Sofort in Germania
-iDeal nei Paesi Bassi
-Carte prepagate o bonifici in altri mercati europei
-COD in alcune aree asiatiche
Io uso plugin e gateway internazionali per gestire tutto in automatico.
3. Spedizione e resi: regole diverse, comunicazione chiara
Ogni Paese ha aspettative diverse: in USA si aspettano la consegna gratuita e resi senza problemi, in Europa conta la trasparenza e la sostenibilità.
Per me è fondamentale avere una pagina spedizione e resi localizzata e aggiornata per ogni Paese target.
4. Recensioni e social proof locali
Le persone si fidano di chi parla la loro lingua. Inserisco recensioni di clienti reali per ogni mercato, eventualmente anche con traduzioni adattate.
Quando possibile, integro contenuti generati da utenti locali o collaborazioni con micro-influencer del posto.
5. SEO internazionale e URL localizzati
Localizzare vuol dire anche essere trovati nei motori di ricerca locali.
Uso URL con estensione del Paese (es. .fr per la Francia), metadati tradotti, e keyword studiate per il mercato locale.
Non basta tradurre “scarpe da ginnastica” in inglese: devo sapere che nel Regno Unito si cerca “trainers” e negli USA “sneakers”.
Tradurre è solo il primo passo. Se voglio davvero vendere all’estero, devo pensare e comunicare come un marchio locale.
Da quando ho iniziato a localizzare seriamente il mio e-commerce, ho visto crescere fiducia, conversioni e... vendite.
Vuoi una checklist per localizzare il tuo e-commerce in modo professionale?
Scrivimi, te la invio volentieri.
#LocalizzazioneEcommerce #EcommerceInternazionale #TradurreNonBasta #EsperienzaCliente #PMIExport #VendereAllEstero #SEOInternazionale #MetodiPagamentoLocali #StrategieEcommerce #DigitalExport
Gestendo un e-commerce che vende anche all’estero, ho capito molto presto una cosa: tradurre il sito non basta.
Pensavo che fosse sufficiente offrire versioni in inglese o francese per vendere in tutto il mondo… invece no. Per conquistare davvero un cliente internazionale serve localizzare, cioè adattare il sito e l’esperienza d’acquisto alla cultura, alle abitudini e alle aspettative del Paese in cui voglio entrare.
Ecco cosa ho imparato (e continuo a migliorare ogni giorno) sulla vera localizzazione di un e-commerce.
1. Lingua sì, ma anche tono e terminologia
Non basta una buona traduzione: serve parlare la lingua del cliente come lo farebbe un brand locale.
Uso traduttori madrelingua oppure strumenti di AI con revisione umana per adattare:
-Il tono del brand (formale o informale?)
-I riferimenti culturali
-Le call to action (in alcuni mercati devono essere più dirette, in altri più “soft”)
2. Valute, tasse e metodi di pagamento locali
Mostrare i prezzi nella valuta locale, comprensivi di tasse e costi di spedizione, aumenta la fiducia e il tasso di conversione.
Offrire metodi di pagamento locali è altrettanto importante:
-Klarna o Sofort in Germania
-iDeal nei Paesi Bassi
-Carte prepagate o bonifici in altri mercati europei
-COD in alcune aree asiatiche
Io uso plugin e gateway internazionali per gestire tutto in automatico.
3. Spedizione e resi: regole diverse, comunicazione chiara
Ogni Paese ha aspettative diverse: in USA si aspettano la consegna gratuita e resi senza problemi, in Europa conta la trasparenza e la sostenibilità.
Per me è fondamentale avere una pagina spedizione e resi localizzata e aggiornata per ogni Paese target.
4. Recensioni e social proof locali
Le persone si fidano di chi parla la loro lingua. Inserisco recensioni di clienti reali per ogni mercato, eventualmente anche con traduzioni adattate.
Quando possibile, integro contenuti generati da utenti locali o collaborazioni con micro-influencer del posto.
5. SEO internazionale e URL localizzati
Localizzare vuol dire anche essere trovati nei motori di ricerca locali.
Uso URL con estensione del Paese (es. .fr per la Francia), metadati tradotti, e keyword studiate per il mercato locale.
Non basta tradurre “scarpe da ginnastica” in inglese: devo sapere che nel Regno Unito si cerca “trainers” e negli USA “sneakers”.
Tradurre è solo il primo passo. Se voglio davvero vendere all’estero, devo pensare e comunicare come un marchio locale.
Da quando ho iniziato a localizzare seriamente il mio e-commerce, ho visto crescere fiducia, conversioni e... vendite.
Vuoi una checklist per localizzare il tuo e-commerce in modo professionale?
Scrivimi, te la invio volentieri.
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Tradurre non basta: come localizzare davvero un e-commerce
Gestendo un e-commerce che vende anche all’estero, ho capito molto presto una cosa: tradurre il sito non basta.
Pensavo che fosse sufficiente offrire versioni in inglese o francese per vendere in tutto il mondo… invece no. Per conquistare davvero un cliente internazionale serve localizzare, cioè adattare il sito e l’esperienza d’acquisto alla cultura, alle abitudini e alle aspettative del Paese in cui voglio entrare.
Ecco cosa ho imparato (e continuo a migliorare ogni giorno) sulla vera localizzazione di un e-commerce.
1. Lingua sì, ma anche tono e terminologia
Non basta una buona traduzione: serve parlare la lingua del cliente come lo farebbe un brand locale.
Uso traduttori madrelingua oppure strumenti di AI con revisione umana per adattare:
-Il tono del brand (formale o informale?)
-I riferimenti culturali
-Le call to action (in alcuni mercati devono essere più dirette, in altri più “soft”)
2. Valute, tasse e metodi di pagamento locali
Mostrare i prezzi nella valuta locale, comprensivi di tasse e costi di spedizione, aumenta la fiducia e il tasso di conversione.
Offrire metodi di pagamento locali è altrettanto importante:
-Klarna o Sofort in Germania
-iDeal nei Paesi Bassi
-Carte prepagate o bonifici in altri mercati europei
-COD in alcune aree asiatiche
Io uso plugin e gateway internazionali per gestire tutto in automatico.
3. Spedizione e resi: regole diverse, comunicazione chiara
Ogni Paese ha aspettative diverse: in USA si aspettano la consegna gratuita e resi senza problemi, in Europa conta la trasparenza e la sostenibilità.
Per me è fondamentale avere una pagina spedizione e resi localizzata e aggiornata per ogni Paese target.
4. Recensioni e social proof locali
Le persone si fidano di chi parla la loro lingua. Inserisco recensioni di clienti reali per ogni mercato, eventualmente anche con traduzioni adattate.
Quando possibile, integro contenuti generati da utenti locali o collaborazioni con micro-influencer del posto.
5. SEO internazionale e URL localizzati
Localizzare vuol dire anche essere trovati nei motori di ricerca locali.
Uso URL con estensione del Paese (es. .fr per la Francia), metadati tradotti, e keyword studiate per il mercato locale.
Non basta tradurre “scarpe da ginnastica” in inglese: devo sapere che nel Regno Unito si cerca “trainers” e negli USA “sneakers”.
✅Tradurre è solo il primo passo. Se voglio davvero vendere all’estero, devo pensare e comunicare come un marchio locale.
Da quando ho iniziato a localizzare seriamente il mio e-commerce, ho visto crescere fiducia, conversioni e... vendite.
✉️ Vuoi una checklist per localizzare il tuo e-commerce in modo professionale?
Scrivimi, te la invio volentieri.
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