• Come riconquisto chi abbandona il carrello (e perché il retargeting è diventato la mia arma segreta)

    Ogni mese, una parte dei miei clienti arriva fino al carrello… e poi sparisce. Per un po’ mi sono limitato a guardare quei numeri con frustrazione. Poi ho capito: il retargeting non è solo pubblicità “che rincorre”, è strategia personalizzata per recuperare opportunità reali.
    Oggi, ti racconto come l’ho impostato e quali sono le leve che funzionano davvero.

    1. Capire perché lasciano il carrello
    Il primo step è analizzare i dati, non solo sparare ADV a caso. Con strumenti come Google Analytics, Hotjar e Meta Events Manager, ho identificato i punti critici:
    -Spese di spedizione inaspettate
    -Checkout troppo lungo o poco chiaro
    -Mancanza di fiducia (es. metodi di pagamento, recensioni)
    Ogni campagna di retargeting che ho costruito è nata da queste informazioni.

    2. Email automation: il mio primo livello di retargeting
    Uso Klaviyo per creare flussi automatizzati che si attivano pochi minuti dopo l’abbandono. E funzionano perché:
    -Il primo messaggio è utile, non invadente (“Hai dimenticato qualcosa?”)
    -Il secondo offre prova sociale o supporto clienti
    -Il terzo può contenere un piccolo incentivo, ma solo se ha senso per il margine
    Tasso medio di recupero carrelli: 15–20%, solo via email.

    3. Campagne Meta Ads e Google Display
    Il pixel Meta è fondamentale. Una volta segmentato il pubblico giusto, creo ads specifici per:
    -Chi ha visto prodotto ma non aggiunto al carrello
    -Chi ha aggiunto ma non completato
    -Chi ha abbandonato a un passo dal pagamento

    Cosa funziona meglio nei miei ads:
    Visual coerente col sito
    Copy breve e chiaro (“Il tuo carrello ti aspetta”)
    Offerta limitata nel tempo (ma reale, non forzata)

    4. Personalizzazione dinamica
    Uso strumenti come Dynamic Product Ads (DPA) per mostrare esattamente i prodotti abbandonati.
    L’utente non rivede “una pubblicità”, ma quel paio di scarpe che stava per comprare.

    5. Retargeting anche su SMS e push notification
    Per chi ha lasciato dati, integro SMS e notifiche push con tool come PushOwl o SMSBump.
    Il messaggio giusto al momento giusto (es. “Hai ancora tempo per completare l’ordine con spedizione gratuita”) può fare la differenza.

    6. Landing page dedicate
    Quando l’utente clicca su un annuncio di retargeting, non lo mando alla home.
    Creo pagine di atterraggio personalizzate, con:
    -Prodotto già nel carrello
    -Recensioni
    -Garanzie (reso gratuito, assistenza rapida)
    -CTA chiara

    Il carrello abbandonato non è una sconfitta. È un’opportunità.
    Con una strategia di retargeting ben pensata e su più livelli, oggi riesco a trasformare il silenzio in conversione.
    La chiave? Parlare alla persona giusta, con il messaggio giusto, al momento giusto. E sempre con coerenza di brand.

    #RetargetingEcommerce #CarrelloAbbandonato #EmailMarketing #MetaAds #DynamicAds #RecuperoClienti #UXEcommerce #ShopOnline #PerformanceMarketing #DigitalStrategy

    Come riconquisto chi abbandona il carrello (e perché il retargeting è diventato la mia arma segreta) Ogni mese, una parte dei miei clienti arriva fino al carrello… e poi sparisce. Per un po’ mi sono limitato a guardare quei numeri con frustrazione. Poi ho capito: il retargeting non è solo pubblicità “che rincorre”, è strategia personalizzata per recuperare opportunità reali. Oggi, ti racconto come l’ho impostato e quali sono le leve che funzionano davvero. 1. Capire perché lasciano il carrello Il primo step è analizzare i dati, non solo sparare ADV a caso. Con strumenti come Google Analytics, Hotjar e Meta Events Manager, ho identificato i punti critici: -Spese di spedizione inaspettate -Checkout troppo lungo o poco chiaro -Mancanza di fiducia (es. metodi di pagamento, recensioni) 📌 Ogni campagna di retargeting che ho costruito è nata da queste informazioni. 2. Email automation: il mio primo livello di retargeting Uso Klaviyo per creare flussi automatizzati che si attivano pochi minuti dopo l’abbandono. E funzionano perché: -Il primo messaggio è utile, non invadente (“Hai dimenticato qualcosa?”) -Il secondo offre prova sociale o supporto clienti -Il terzo può contenere un piccolo incentivo, ma solo se ha senso per il margine 📌 Tasso medio di recupero carrelli: 15–20%, solo via email. 3. Campagne Meta Ads e Google Display Il pixel Meta è fondamentale. Una volta segmentato il pubblico giusto, creo ads specifici per: -Chi ha visto prodotto ma non aggiunto al carrello -Chi ha aggiunto ma non completato -Chi ha abbandonato a un passo dal pagamento Cosa funziona meglio nei miei ads: ✅ Visual coerente col sito ✅ Copy breve e chiaro (“Il tuo carrello ti aspetta”) ✅ Offerta limitata nel tempo (ma reale, non forzata) 4. Personalizzazione dinamica Uso strumenti come Dynamic Product Ads (DPA) per mostrare esattamente i prodotti abbandonati. 📌 L’utente non rivede “una pubblicità”, ma quel paio di scarpe che stava per comprare. 5. Retargeting anche su SMS e push notification Per chi ha lasciato dati, integro SMS e notifiche push con tool come PushOwl o SMSBump. 📌 Il messaggio giusto al momento giusto (es. “Hai ancora tempo per completare l’ordine con spedizione gratuita”) può fare la differenza. 6. Landing page dedicate Quando l’utente clicca su un annuncio di retargeting, non lo mando alla home. Creo pagine di atterraggio personalizzate, con: -Prodotto già nel carrello -Recensioni -Garanzie (reso gratuito, assistenza rapida) -CTA chiara Il carrello abbandonato non è una sconfitta. È un’opportunità. Con una strategia di retargeting ben pensata e su più livelli, oggi riesco a trasformare il silenzio in conversione. La chiave? Parlare alla persona giusta, con il messaggio giusto, al momento giusto. E sempre con coerenza di brand. #RetargetingEcommerce #CarrelloAbbandonato #EmailMarketing #MetaAds #DynamicAds #RecuperoClienti #UXEcommerce #ShopOnline #PerformanceMarketing #DigitalStrategy
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  • Remarketing per E-commerce: Come Riconquistare i Clienti Persi

    Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono accorta che molti visitatori uscivano dal sito senza completare l’acquisto.
    Mi chiedevo: come posso riportarli indietro e trasformarli in clienti? La risposta è arrivata con il remarketing.

    Oggi ti racconto come uso il remarketing per riconquistare chi ha mostrato interesse ma non ha ancora comprato, e come questa strategia ha aumentato le mie vendite.

    Cos’è il remarketing e perché funziona?
    Il remarketing consiste nel mostrare annunci personalizzati a chi ha già visitato il tuo sito o interagito con i tuoi prodotti, ricordando loro cosa stanno perdendo.
    È come un promemoria gentile che spinge a tornare e concludere l’acquisto.

    Come applico il remarketing nel mio e-commerce:
    1. Segmento il pubblico
    Non tutti i visitatori sono uguali: ci sono quelli che hanno guardato solo una pagina, chi ha aggiunto prodotti al carrello e chi ha abbandonato proprio al checkout.
    Per ognuno creo messaggi e offerte diverse, più mirate e efficaci.

    2. Uso annunci personalizzati
    Mostro prodotti specifici che l’utente ha visto o simili, con immagini accattivanti e call to action chiare.
    Spesso inserisco anche un incentivo, come uno sconto temporaneo o la spedizione gratuita.

    3. Imposto la frequenza giusta
    Non voglio risultare invadente, quindi scelgo con cura quante volte mostrare gli annunci e per quanto tempo, per mantenere l’interesse senza infastidire.

    4. Combino il remarketing con email
    Oltre agli annunci, invio email personalizzate a chi ha lasciato carrelli abbandonati, ricordando l’offerta e aggiungendo un tocco personale.

    Il Mio Consiglio
    Il remarketing è uno degli strumenti più potenti per recuperare vendite perse e aumentare il ROI delle campagne pubblicitarie.
    Investi tempo nel segmentare e personalizzare i messaggi: i risultati ti sorprenderanno!

    #Remarketing #ImpresaBiz #EcommerceTips #VenditeOnline #MarketingDigitale #CarrelloAbbandonato #BusinessDigitale #RecuperoClienti

    Remarketing per E-commerce: Come Riconquistare i Clienti Persi Quando ho iniziato a gestire il mio e-commerce, mi sono accorta che molti visitatori uscivano dal sito senza completare l’acquisto. Mi chiedevo: come posso riportarli indietro e trasformarli in clienti? La risposta è arrivata con il remarketing. Oggi ti racconto come uso il remarketing per riconquistare chi ha mostrato interesse ma non ha ancora comprato, e come questa strategia ha aumentato le mie vendite. Cos’è il remarketing e perché funziona? Il remarketing consiste nel mostrare annunci personalizzati a chi ha già visitato il tuo sito o interagito con i tuoi prodotti, ricordando loro cosa stanno perdendo. È come un promemoria gentile che spinge a tornare e concludere l’acquisto. Come applico il remarketing nel mio e-commerce: 1. Segmento il pubblico Non tutti i visitatori sono uguali: ci sono quelli che hanno guardato solo una pagina, chi ha aggiunto prodotti al carrello e chi ha abbandonato proprio al checkout. Per ognuno creo messaggi e offerte diverse, più mirate e efficaci. 2. Uso annunci personalizzati Mostro prodotti specifici che l’utente ha visto o simili, con immagini accattivanti e call to action chiare. Spesso inserisco anche un incentivo, come uno sconto temporaneo o la spedizione gratuita. 3. Imposto la frequenza giusta Non voglio risultare invadente, quindi scelgo con cura quante volte mostrare gli annunci e per quanto tempo, per mantenere l’interesse senza infastidire. 4. Combino il remarketing con email Oltre agli annunci, invio email personalizzate a chi ha lasciato carrelli abbandonati, ricordando l’offerta e aggiungendo un tocco personale. Il Mio Consiglio Il remarketing è uno degli strumenti più potenti per recuperare vendite perse e aumentare il ROI delle campagne pubblicitarie. Investi tempo nel segmentare e personalizzare i messaggi: i risultati ti sorprenderanno! #Remarketing #ImpresaBiz #EcommerceTips #VenditeOnline #MarketingDigitale #CarrelloAbbandonato #BusinessDigitale #RecuperoClienti
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