• Conformità ESG e internazionalizzazione: come prepararsi ai controlli nei mercati UE e USA

    Nel 2025, la conformità agli standard ESG è diventata una delle sfide più importanti per le aziende italiane che operano o intendono entrare nei mercati esteri, in particolare in Europa e Stati Uniti. Questi mercati richiedono alle imprese di adottare pratiche aziendali trasparenti, sostenibili e responsabili, e si stanno sempre più stringendo i controlli sulle attività legate a ambientali, sociali e di governance.
    Noi di impresa.biz, supportiamo le imprese italiane nell’affrontare la crescente domanda di adeguamento agli standard ESG. La domanda di sostenibilità è ormai una priorità anche in termini di accesso ai mercati, e non si tratta solo di una questione di responsabilità etica, ma anche di competitività commerciale.

    1. Cos’è la conformità ESG e perché è così importante per l’internazionalizzazione?
    ESG si riferisce a tre aree chiave nella gestione aziendale:

    -E (Environmental): Pratiche ambientali, riduzione delle emissioni di CO2, gestione delle risorse naturali, politiche contro l’inquinamento.
    -S (Social): Diritti umani, inclusione sociale, equità nel trattamento dei lavoratori, responsabilità nella catena di approvvigionamento.
    -G (Governance): Trasparenza nei processi decisionali, conformità alle leggi e alle normative, gestione etica e trasparente delle informazioni.

    Le aziende che non sono conformi agli standard ESG rischiano di incorrere in sanzioni legali, perdere accesso a finanziamenti o perdere contratti commerciali, soprattutto nei mercati altamente regolati come l’UE e gli Stati Uniti.

    2. Come si prepara un’azienda per i controlli ESG nei mercati UE e USA?
    I mercati UE e USA sono particolarmente attenti alle pratiche ESG. Entrambi richiedono che le aziende dimostrino la loro conformità attraverso la trasparenza e la verifica di terze parti.

    In Europa (UE):
    -L’EU Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), in vigore dal 2025, obbliga le aziende di grandi dimensioni e quelle quotate a rendicontare in modo dettagliato le loro pratiche ESG.
    -La Taxonomy Regulation stabilisce regole precise per identificare se un'attività economica è ambientalmente sostenibile.
    -I controlli su compliance ambientale e gestione delle risorse sono sempre più frequenti e riguardano la filiera produttiva, non solo l’attività diretta.

    Negli Stati Uniti:
    -SEC (Securities and Exchange Commission) sta iniziando a imporre obblighi di reporting ESG per le aziende quotate.
    -Il Climate Risk Disclosure Rule richiede alle imprese di dichiarare pubblicamente i rischi climatici che potrebbero influenzare il loro business.
    -Negli USA, sono frequenti anche le certificazioni di conformità sociale e l’esame della supply chain in relazione a diritti umani, lavoro minorile, discriminazione, etc.

    3. Come adattare la propria azienda per rispettare gli standard ESG?
    Per prepararsi ai controlli ESG in questi mercati, le aziende italiane devono integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane e avere una visione strategica chiara. Ecco i passi che noi di impresa.biz consigliamo alle imprese:

    a. Verifica delle pratiche ESG esistenti: Mappare le attuali pratiche aziendali rispetto agli standard europei e americani.
    b. Sviluppo di una strategia ESG: Includere nella strategia aziendale obiettivi specifici su ambiente, inclusione sociale e governance, e misurare i progressi.
    c. Certificazioni e audit: Ottenere certificazioni ambientali (ISO 14001) e sociali (SA8000) per dimostrare la conformità.
    d. Monitoraggio e reporting ESG: Implementare sistemi per raccogliere e monitorare i dati ESG in tempo reale, per rispondere prontamente a eventuali richieste.
    5. Trasparenza e comunicazione: Essere pronti a rendicontare e comunicare pubblicamente gli obiettivi ESG e i risultati raggiunti, soprattutto in caso di controlli o verifiche.

    4. Come supportiamo le aziende nell'adeguamento agli standard ESG?
    Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in ogni fase del processo di conformità ESG, con un focus particolare sull’internazionalizzazione:

    -Audit ESG aziendale: Analizziamo le tue pratiche aziendali e forniamo una valutazione completa delle aree da migliorare.
    -Piano d’azione personalizzato: Definiamo un piano su misura che include obiettivi a breve, medio e lungo termine.
    -Consulenza in ambito normativo: Ti aiutiamo a orientarti nelle normative UE e USA per garantire che la tua azienda rispetti gli obblighi legali.
    -Preparazione alla rendicontazione ESG: Supportiamo la raccolta dei dati necessari per reporting trasparente e conforme agli standard internazionali.
    -Formazione: Offriamo sessioni di formazione per il management e il personale sull’importanza della sostenibilità e su come integrare la sostenibilità nei processi aziendali.

    La tua azienda è pronta per i controlli ESG?
    Se stai valutando l’ingresso in nuovi mercati o vuoi consolidare la tua posizione in quelli già raggiunti, contattaci. Possiamo aiutarti a integrare la sostenibilità nei tuoi processi e a garantire la conformità alle normative internazionali.

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    Conformità ESG e internazionalizzazione: come prepararsi ai controlli nei mercati UE e USA Nel 2025, la conformità agli standard ESG è diventata una delle sfide più importanti per le aziende italiane che operano o intendono entrare nei mercati esteri, in particolare in Europa e Stati Uniti. Questi mercati richiedono alle imprese di adottare pratiche aziendali trasparenti, sostenibili e responsabili, e si stanno sempre più stringendo i controlli sulle attività legate a ambientali, sociali e di governance. Noi di impresa.biz, supportiamo le imprese italiane nell’affrontare la crescente domanda di adeguamento agli standard ESG. La domanda di sostenibilità è ormai una priorità anche in termini di accesso ai mercati, e non si tratta solo di una questione di responsabilità etica, ma anche di competitività commerciale. 1. Cos’è la conformità ESG e perché è così importante per l’internazionalizzazione? ESG si riferisce a tre aree chiave nella gestione aziendale: -E (Environmental): Pratiche ambientali, riduzione delle emissioni di CO2, gestione delle risorse naturali, politiche contro l’inquinamento. -S (Social): Diritti umani, inclusione sociale, equità nel trattamento dei lavoratori, responsabilità nella catena di approvvigionamento. -G (Governance): Trasparenza nei processi decisionali, conformità alle leggi e alle normative, gestione etica e trasparente delle informazioni. Le aziende che non sono conformi agli standard ESG rischiano di incorrere in sanzioni legali, perdere accesso a finanziamenti o perdere contratti commerciali, soprattutto nei mercati altamente regolati come l’UE e gli Stati Uniti. 2. Come si prepara un’azienda per i controlli ESG nei mercati UE e USA? I mercati UE e USA sono particolarmente attenti alle pratiche ESG. Entrambi richiedono che le aziende dimostrino la loro conformità attraverso la trasparenza e la verifica di terze parti. In Europa (UE): -L’EU Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), in vigore dal 2025, obbliga le aziende di grandi dimensioni e quelle quotate a rendicontare in modo dettagliato le loro pratiche ESG. -La Taxonomy Regulation stabilisce regole precise per identificare se un'attività economica è ambientalmente sostenibile. -I controlli su compliance ambientale e gestione delle risorse sono sempre più frequenti e riguardano la filiera produttiva, non solo l’attività diretta. Negli Stati Uniti: -SEC (Securities and Exchange Commission) sta iniziando a imporre obblighi di reporting ESG per le aziende quotate. -Il Climate Risk Disclosure Rule richiede alle imprese di dichiarare pubblicamente i rischi climatici che potrebbero influenzare il loro business. -Negli USA, sono frequenti anche le certificazioni di conformità sociale e l’esame della supply chain in relazione a diritti umani, lavoro minorile, discriminazione, etc. 3. Come adattare la propria azienda per rispettare gli standard ESG? Per prepararsi ai controlli ESG in questi mercati, le aziende italiane devono integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane e avere una visione strategica chiara. Ecco i passi che noi di impresa.biz consigliamo alle imprese: a. Verifica delle pratiche ESG esistenti: Mappare le attuali pratiche aziendali rispetto agli standard europei e americani. b. Sviluppo di una strategia ESG: Includere nella strategia aziendale obiettivi specifici su ambiente, inclusione sociale e governance, e misurare i progressi. c. Certificazioni e audit: Ottenere certificazioni ambientali (ISO 14001) e sociali (SA8000) per dimostrare la conformità. d. Monitoraggio e reporting ESG: Implementare sistemi per raccogliere e monitorare i dati ESG in tempo reale, per rispondere prontamente a eventuali richieste. 5. Trasparenza e comunicazione: Essere pronti a rendicontare e comunicare pubblicamente gli obiettivi ESG e i risultati raggiunti, soprattutto in caso di controlli o verifiche. 4. Come supportiamo le aziende nell'adeguamento agli standard ESG? Noi di impresa.biz siamo pronti ad accompagnarti in ogni fase del processo di conformità ESG, con un focus particolare sull’internazionalizzazione: -Audit ESG aziendale: Analizziamo le tue pratiche aziendali e forniamo una valutazione completa delle aree da migliorare. -Piano d’azione personalizzato: Definiamo un piano su misura che include obiettivi a breve, medio e lungo termine. -Consulenza in ambito normativo: Ti aiutiamo a orientarti nelle normative UE e USA per garantire che la tua azienda rispetti gli obblighi legali. -Preparazione alla rendicontazione ESG: Supportiamo la raccolta dei dati necessari per reporting trasparente e conforme agli standard internazionali. -Formazione: Offriamo sessioni di formazione per il management e il personale sull’importanza della sostenibilità e su come integrare la sostenibilità nei processi aziendali. 📌 La tua azienda è pronta per i controlli ESG? Se stai valutando l’ingresso in nuovi mercati o vuoi consolidare la tua posizione in quelli già raggiunti, contattaci. Possiamo aiutarti a integrare la sostenibilità nei tuoi processi e a garantire la conformità alle normative internazionali. #ESG2025 #ConformitàESG #Internazionalizzazione #Sostenibilità #RegolamentiUE #MercatiUSA #BusinessResponsabile #GreenBusiness #ESGStrategy #ImpresaBiz
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  • Bilancio di Sostenibilità e Report Non Finanziari: perché sono sempre più strategici per le imprese
    Negli ultimi anni, il concetto di performance aziendale si è evoluto. Non basta più misurare solo ricavi, utili e produttività: oggi, investitori, clienti, istituzioni e dipendenti vogliono sapere come un’impresa crea valore anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG).

    In questo contesto, strumenti come il bilancio di sostenibilità e il report non finanziario stanno diventando indispensabili. Come impresa.biz, vediamo crescere ogni giorno l’attenzione delle PMI e delle grandi aziende verso questo tipo di rendicontazione, anche alla luce delle novità normative in arrivo.

    Cosa sono e a cosa servono
    Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario (obbligatorio solo per alcune aziende quotate o di grandi dimensioni), che racconta in modo trasparente l’impatto dell’azienda su temi come:
    -Ambiente: consumi energetici, emissioni di COâ‚‚, gestione dei rifiuti, economia circolare.
    -Società: relazioni con il territorio, tutela dei diritti, parità di genere, welfare aziendale.
    -Governance: etica d’impresa, anticorruzione, gestione dei rischi ESG.

    Il report non finanziario (DNF), invece, è il documento previsto dal D.Lgs. 254/2016 per le imprese con oltre 500 dipendenti e determinate soglie economiche, e che diventerà ancora più centrale con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) in vigore dal 2024.

    Perché diventano fondamentali
    Anche per le PMI, questi strumenti stanno assumendo un valore strategico per diversi motivi:
    -Accesso al credito e ai bandi: sempre più banche e fondi pubblici valutano le performance ESG per decidere a chi concedere finanziamenti.
    -Fiducia del mercato: fornitori e clienti vogliono lavorare con imprese trasparenti, responsabili e sostenibili.
    -Vantaggio competitivo: chi dimostra concretamente il proprio impegno ambientale e sociale si differenzia, attrae talenti e conquista la fiducia dei consumatori.
    -Compliance normativa: la rendicontazione ESG diventerà obbligatoria per un numero crescente di imprese. Meglio prepararsi ora.

    Come iniziare: i passi essenziali
    Per chi è alle prime armi con la rendicontazione non finanziaria, consigliamo di:
    -Definire una strategia ESG chiara e coerente con il proprio modello di business.
    -Raccogliere i dati interni su ambiente, risorse umane, governance, impatti sociali.
    -Utilizzare standard riconosciuti, come quelli del Global Reporting Initiative (GRI) o, per le imprese europee, i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
    -Coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dalla produzione alla comunicazione, fino al controllo di gestione.

    Non solo un adempimento, ma un’occasione
    Redigere un bilancio di sostenibilità non è (solo) un obbligo o un esercizio di stile. È un modo per guardare dentro l’impresa con occhi nuovi, mettere a fuoco rischi e opportunità, valorizzare ciò che si fa bene e migliorare dove serve.

    Come impresa.biz, crediamo che le imprese che sapranno integrare la sostenibilità nei processi decisionali avranno un ruolo chiave nell’economia del futuro: più trasparente, più resiliente, più inclusiva.

    #BilancioDiSostenibilità #ReportNonFinanziario #ESG #SostenibilitàDImpresa #CSRD #GRI #TrasparenzaAziendale #ResponsabilitàSociale

    Bilancio di Sostenibilità e Report Non Finanziari: perché sono sempre più strategici per le imprese Negli ultimi anni, il concetto di performance aziendale si è evoluto. Non basta più misurare solo ricavi, utili e produttività: oggi, investitori, clienti, istituzioni e dipendenti vogliono sapere come un’impresa crea valore anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG). In questo contesto, strumenti come il bilancio di sostenibilità e il report non finanziario stanno diventando indispensabili. Come impresa.biz, vediamo crescere ogni giorno l’attenzione delle PMI e delle grandi aziende verso questo tipo di rendicontazione, anche alla luce delle novità normative in arrivo. Cosa sono e a cosa servono Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario (obbligatorio solo per alcune aziende quotate o di grandi dimensioni), che racconta in modo trasparente l’impatto dell’azienda su temi come: -Ambiente: consumi energetici, emissioni di COâ‚‚, gestione dei rifiuti, economia circolare. -Società: relazioni con il territorio, tutela dei diritti, parità di genere, welfare aziendale. -Governance: etica d’impresa, anticorruzione, gestione dei rischi ESG. Il report non finanziario (DNF), invece, è il documento previsto dal D.Lgs. 254/2016 per le imprese con oltre 500 dipendenti e determinate soglie economiche, e che diventerà ancora più centrale con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) in vigore dal 2024. Perché diventano fondamentali Anche per le PMI, questi strumenti stanno assumendo un valore strategico per diversi motivi: -Accesso al credito e ai bandi: sempre più banche e fondi pubblici valutano le performance ESG per decidere a chi concedere finanziamenti. -Fiducia del mercato: fornitori e clienti vogliono lavorare con imprese trasparenti, responsabili e sostenibili. -Vantaggio competitivo: chi dimostra concretamente il proprio impegno ambientale e sociale si differenzia, attrae talenti e conquista la fiducia dei consumatori. -Compliance normativa: la rendicontazione ESG diventerà obbligatoria per un numero crescente di imprese. Meglio prepararsi ora. Come iniziare: i passi essenziali Per chi è alle prime armi con la rendicontazione non finanziaria, consigliamo di: -Definire una strategia ESG chiara e coerente con il proprio modello di business. -Raccogliere i dati interni su ambiente, risorse umane, governance, impatti sociali. -Utilizzare standard riconosciuti, come quelli del Global Reporting Initiative (GRI) o, per le imprese europee, i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards). -Coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dalla produzione alla comunicazione, fino al controllo di gestione. Non solo un adempimento, ma un’occasione Redigere un bilancio di sostenibilità non è (solo) un obbligo o un esercizio di stile. È un modo per guardare dentro l’impresa con occhi nuovi, mettere a fuoco rischi e opportunità, valorizzare ciò che si fa bene e migliorare dove serve. Come impresa.biz, crediamo che le imprese che sapranno integrare la sostenibilità nei processi decisionali avranno un ruolo chiave nell’economia del futuro: più trasparente, più resiliente, più inclusiva. #BilancioDiSostenibilità #ReportNonFinanziario #ESG #SostenibilitàDImpresa #CSRD #GRI #TrasparenzaAziendale #ResponsabilitàSociale
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  • La sostenibilità, fino a pochi anni fa percepita come un valore aggiunto, oggi è diventata un elemento imprescindibile per le imprese che vogliono operare (e crescere) nei mercati globali. Ma è ancora una leva competitiva, oppure si sta trasformando in un requisito minimo per entrare nel gioco?

    Un cambiamento di paradigma
    Nei principali mercati internazionali – dall’Europa al Nord America, fino ad alcune aree dell’Asia – la sostenibilità è entrata nel cuore delle strategie economiche, normative e di consumo. I consumatori premiano le aziende che dimostrano un impegno reale su temi ESG (ambiente, società, governance). Gli investitori valutano i business anche in base al loro impatto ambientale e sociale. E i partner commerciali iniziano a richiedere standard sempre più stringenti lungo l’intera filiera.

    Sostenibilità come leva competitiva
    Per molte PMI italiane, soprattutto nel manifatturiero e nel food, la sostenibilità può ancora essere una leva distintiva: qualità dei materiali, processi tracciabili, riduzione degli sprechi e attenzione al territorio sono elementi fortemente valorizzati nei mercati più evoluti.

    -Integrare l’innovazione sostenibile nel prodotto o nel servizio può:
    -differenziare il brand,
    -aprire nuovi canali commerciali (es. GDO sostenibile),
    -migliorare l’accesso a finanziamenti agevolati e bandi internazionali.

    Ma attenzione: sta diventando un requisito minimo
    In settori come la moda, l’agroalimentare, l’industria e l’energia, non essere sostenibili significa essere tagliati fuori. Le normative europee (es. CSRD, Green Deal, carbon border adjustment) e gli standard ESG richiesti dai grandi player globali spingono verso un’adozione rapida e concreta di pratiche sostenibili.

    Non basta più una dichiarazione d’intenti o un’etichetta green: servono dati misurabili, certificazioni affidabili, impegni trasparenti e processi coerenti.

    Cosa fare concretamente?
    -Mappare il proprio impatto ambientale e sociale, anche nella supply chain.
    -Adottare metriche ESG in ottica di accountability verso clienti, partner e investitori.
    -Valutare forme di finanza sostenibile per finanziare la transizione.
    -Comunicare la sostenibilità in modo autentico e verificabile, senza cadere nel greenwashing.

    Nel panorama globale, la sostenibilità è ormai condizione necessaria per competere, soprattutto nei mercati più esigenti. Ma per chi sa muoversi per tempo, può essere anche una leva strategica potente, capace di creare valore, reputazione e vantaggio competitivo. Le PMI che sapranno anticipare questa trasformazione, saranno quelle più pronte ad affrontare il futuro.

    #SostenibilitàGlobale #ESG #PMI #GreenBusiness #CompetitivitàSostenibile #MercatiInternazionali #TransizioneEcologica
    La sostenibilità, fino a pochi anni fa percepita come un valore aggiunto, oggi è diventata un elemento imprescindibile per le imprese che vogliono operare (e crescere) nei mercati globali. Ma è ancora una leva competitiva, oppure si sta trasformando in un requisito minimo per entrare nel gioco? Un cambiamento di paradigma Nei principali mercati internazionali – dall’Europa al Nord America, fino ad alcune aree dell’Asia – la sostenibilità è entrata nel cuore delle strategie economiche, normative e di consumo. I consumatori premiano le aziende che dimostrano un impegno reale su temi ESG (ambiente, società, governance). Gli investitori valutano i business anche in base al loro impatto ambientale e sociale. E i partner commerciali iniziano a richiedere standard sempre più stringenti lungo l’intera filiera. Sostenibilità come leva competitiva Per molte PMI italiane, soprattutto nel manifatturiero e nel food, la sostenibilità può ancora essere una leva distintiva: qualità dei materiali, processi tracciabili, riduzione degli sprechi e attenzione al territorio sono elementi fortemente valorizzati nei mercati più evoluti. -Integrare l’innovazione sostenibile nel prodotto o nel servizio può: -differenziare il brand, -aprire nuovi canali commerciali (es. GDO sostenibile), -migliorare l’accesso a finanziamenti agevolati e bandi internazionali. Ma attenzione: sta diventando un requisito minimo In settori come la moda, l’agroalimentare, l’industria e l’energia, non essere sostenibili significa essere tagliati fuori. Le normative europee (es. CSRD, Green Deal, carbon border adjustment) e gli standard ESG richiesti dai grandi player globali spingono verso un’adozione rapida e concreta di pratiche sostenibili. Non basta più una dichiarazione d’intenti o un’etichetta green: servono dati misurabili, certificazioni affidabili, impegni trasparenti e processi coerenti. Cosa fare concretamente? -Mappare il proprio impatto ambientale e sociale, anche nella supply chain. -Adottare metriche ESG in ottica di accountability verso clienti, partner e investitori. -Valutare forme di finanza sostenibile per finanziare la transizione. -Comunicare la sostenibilità in modo autentico e verificabile, senza cadere nel greenwashing. Nel panorama globale, la sostenibilità è ormai condizione necessaria per competere, soprattutto nei mercati più esigenti. Ma per chi sa muoversi per tempo, può essere anche una leva strategica potente, capace di creare valore, reputazione e vantaggio competitivo. Le PMI che sapranno anticipare questa trasformazione, saranno quelle più pronte ad affrontare il futuro. #SostenibilitàGlobale #ESG #PMI #GreenBusiness #CompetitivitàSostenibile #MercatiInternazionali #TransizioneEcologica
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