• Le novità del BEPS 2.0: cosa cambia per le PMI italiane con attività all’estero

    Nel 2025 il progetto BEPS 2.0 dell’OCSE ha superato la fase teorica ed è entrato pienamente in vigore, portando con sé una serie di implicazioni concrete anche per le PMI italiane che operano oltre confine.
    Noi di impresa.biz, da sempre attenti alle evoluzioni della fiscalità internazionale, stiamo supportando numerose imprese nell’adeguarsi al nuovo scenario. Ecco cosa sta davvero cambiando – e perché è importante agire subito.

    Cos’è il BEPS 2.0?
    Il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) nasce per combattere l’erosione della base imponibile e il trasferimento artificiale dei profitti in Paesi a bassa fiscalità.
    Con la versione 2.0, l’OCSE introduce due pilastri fondamentali:

    -Pillar 1: ridistribuzione del diritto di tassazione tra Paesi, anche in assenza di stabile organizzazione, per le imprese con significativa attività digitale o commerciale all’estero.
    -Pillar 2: introduzione di un’imposta minima globale del 15% per i gruppi con ricavi consolidati superiori a 750 milioni di euro, attraverso il meccanismo del Global Anti-Base Erosion (GloBE).

    A prima vista, potrebbe sembrare che questi cambiamenti riguardino solo le multinazionali. Ma la realtà è diversa.

    Perché anche le PMI italiane devono prestare attenzione
    Nel nostro lavoro di consulenza, abbiamo osservato come molti principi del BEPS 2.0 abbiano ricadute anche sulle PMI, soprattutto quelle con filiali, società controllate o strutture holding all’estero. Ecco perché:

    -Effetto domino normativo: diversi Paesi stanno già adottando norme simili a quelle del BEPS 2.0, anche per imprese al di sotto della soglia dei 750 milioni, alzando il livello dei controlli.
    -Maggiore trasparenza fiscale: l’obbligo di dimostrare la sostanza economica delle attività estere diventa sempre più stringente.
    -Controlli incrociati automatici: grazie allo scambio di informazioni tra Stati (CRS), le autorità fiscali italiane sono oggi in grado di rilevare facilmente incongruenze tra struttura e operatività.
    -Nuovi standard per i transfer pricing: anche le PMI devono adeguare le loro politiche interne per evitare contestazioni sui prezzi di trasferimento tra società del gruppo.

    Le opportunità per chi si adegua in tempo
    Noi crediamo che ogni cambiamento normativo porti con sé non solo obblighi, ma anche opportunità per chi sa adattarsi. In particolare, il nuovo contesto permette alle PMI:

    -Di rafforzare la propria credibilità a livello internazionale, costruendo strutture trasparenti e sostenibili.
    -Di anticipare verifiche e controlli, evitando contestazioni future.
    -Di pianificare l’espansione all’estero in modo più efficiente, sfruttando le convenzioni contro la doppia imposizione e i vantaggi di alcune giurisdizioni cooperative.

    Cosa consigliamo alle PMI italiane nel 2025
    Noi di impresa.biz stiamo accompagnando le PMI italiane verso un nuovo modello di fiscalità internazionale, basato su legalità, sostanza e pianificazione.
    Ecco le prime azioni che suggeriamo:

    -Verificare la compliance delle strutture estere già esistenti, valutando rischi e opportunità.
    -Rivedere la documentazione fiscale, in particolare le politiche di transfer pricing.
    -Costruire nuove strutture con un approccio “BEPS-proof”, ossia solide dal punto di vista della sostanza economica e della coerenza fiscale.

    La tua PMI è pronta per il nuovo scenario fiscale internazionale?
    Contattaci per una consulenza: possiamo aiutarti a trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo.

    #BEPS2025 #BEPS2 #FiscalitàInternazionale #PMIAllEstero #ImposteMinimeGlobali #TransferPricing #Internazionalizzazione #ImpresaBiz #PianificazioneFiscale #ComplianceFiscale

    Le novità del BEPS 2.0: cosa cambia per le PMI italiane con attività all’estero Nel 2025 il progetto BEPS 2.0 dell’OCSE ha superato la fase teorica ed è entrato pienamente in vigore, portando con sé una serie di implicazioni concrete anche per le PMI italiane che operano oltre confine. Noi di impresa.biz, da sempre attenti alle evoluzioni della fiscalità internazionale, stiamo supportando numerose imprese nell’adeguarsi al nuovo scenario. Ecco cosa sta davvero cambiando – e perché è importante agire subito. Cos’è il BEPS 2.0? Il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) nasce per combattere l’erosione della base imponibile e il trasferimento artificiale dei profitti in Paesi a bassa fiscalità. Con la versione 2.0, l’OCSE introduce due pilastri fondamentali: -Pillar 1: ridistribuzione del diritto di tassazione tra Paesi, anche in assenza di stabile organizzazione, per le imprese con significativa attività digitale o commerciale all’estero. -Pillar 2: introduzione di un’imposta minima globale del 15% per i gruppi con ricavi consolidati superiori a 750 milioni di euro, attraverso il meccanismo del Global Anti-Base Erosion (GloBE). A prima vista, potrebbe sembrare che questi cambiamenti riguardino solo le multinazionali. Ma la realtà è diversa. Perché anche le PMI italiane devono prestare attenzione Nel nostro lavoro di consulenza, abbiamo osservato come molti principi del BEPS 2.0 abbiano ricadute anche sulle PMI, soprattutto quelle con filiali, società controllate o strutture holding all’estero. Ecco perché: -Effetto domino normativo: diversi Paesi stanno già adottando norme simili a quelle del BEPS 2.0, anche per imprese al di sotto della soglia dei 750 milioni, alzando il livello dei controlli. -Maggiore trasparenza fiscale: l’obbligo di dimostrare la sostanza economica delle attività estere diventa sempre più stringente. -Controlli incrociati automatici: grazie allo scambio di informazioni tra Stati (CRS), le autorità fiscali italiane sono oggi in grado di rilevare facilmente incongruenze tra struttura e operatività. -Nuovi standard per i transfer pricing: anche le PMI devono adeguare le loro politiche interne per evitare contestazioni sui prezzi di trasferimento tra società del gruppo. Le opportunità per chi si adegua in tempo Noi crediamo che ogni cambiamento normativo porti con sé non solo obblighi, ma anche opportunità per chi sa adattarsi. In particolare, il nuovo contesto permette alle PMI: -Di rafforzare la propria credibilità a livello internazionale, costruendo strutture trasparenti e sostenibili. -Di anticipare verifiche e controlli, evitando contestazioni future. -Di pianificare l’espansione all’estero in modo più efficiente, sfruttando le convenzioni contro la doppia imposizione e i vantaggi di alcune giurisdizioni cooperative. Cosa consigliamo alle PMI italiane nel 2025 Noi di impresa.biz stiamo accompagnando le PMI italiane verso un nuovo modello di fiscalità internazionale, basato su legalità, sostanza e pianificazione. Ecco le prime azioni che suggeriamo: -Verificare la compliance delle strutture estere già esistenti, valutando rischi e opportunità. -Rivedere la documentazione fiscale, in particolare le politiche di transfer pricing. -Costruire nuove strutture con un approccio “BEPS-proof”, ossia solide dal punto di vista della sostanza economica e della coerenza fiscale. 📌 La tua PMI è pronta per il nuovo scenario fiscale internazionale? Contattaci per una consulenza: possiamo aiutarti a trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo. #BEPS2025 #BEPS2 #FiscalitàInternazionale #PMIAllEstero #ImposteMinimeGlobali #TransferPricing #Internazionalizzazione #ImpresaBiz #PianificazioneFiscale #ComplianceFiscale
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  • Residenza fiscale delle imprese: rischi e opportunità nel 2025

    Nel 2025 il tema della residenza fiscale delle imprese è tornato al centro del dibattito, sia per l’evoluzione delle normative internazionali che per l’intensificarsi dei controlli da parte delle autorità fiscali.
    Noi di impresa.biz, da anni impegnati nell'affiancare le aziende nei processi di internazionalizzazione e ottimizzazione fiscale, riteniamo fondamentale fare chiarezza su un tema tanto strategico quanto delicato.

    Cosa si intende per residenza fiscale di un’impresa?
    In linea generale, un’impresa è considerata fiscalmente residente nel Paese in cui ha la sede della direzione effettiva o, in alcuni casi, dove viene svolta la gestione principale delle attività aziendali.
    Nel 2025, a seguito dell'applicazione rafforzata dei principi OCSE e delle direttive UE anti-abuso, la residenza fiscale si determina sempre più in base alla sostanza economica, non soltanto alla forma giuridica.

    I principali rischi legati alla residenza fiscale
    Nel nostro lavoro quotidiano incontriamo spesso imprese che hanno strutture internazionali formalmente ineccepibili, ma che non resistono a una verifica di sostanza. Ecco alcuni rischi che monitoriamo costantemente:

    -Rischio di doppia imposizione: quando due Stati rivendicano la residenza fiscale della stessa entità.
    -Rischio di contestazione di esterovestizione: se l’impresa risulta formalmente residente all’estero ma è di fatto gestita dall’Italia, le autorità fiscali possono disconoscere la residenza estera, con sanzioni molto pesanti.
    -Rischio reputazionale e bancario: una struttura poco trasparente o fiscalmente ambigua può compromettere i rapporti con istituti di credito e partner internazionali.

    Le opportunità del 2025: come operare legalmente e con efficienza
    Nonostante i maggiori controlli, il 2025 offre anche molte opportunità per le imprese attente e ben strutturate. Ecco le principali leve su cui interveniamo con i nostri clienti:

    1. Trasparenza e sostanza economica: oggi più che mai è fondamentale dimostrare che le attività estere hanno una reale operatività, con personale, uffici e decisioni autonome.
    2. Scelta consapevole della giurisdizione: alcuni Paesi continuano a offrire regimi fiscali vantaggiosi, ma è essenziale selezionarli in base alla loro adesione agli standard internazionali (BEPS, CRS, FATCA, ecc.).
    3. Riorganizzazione delle strutture societarie: molte imprese stanno rivedendo le proprie holding o sedi secondarie per adeguarsi alle nuove normative.
    4. Utilizzo strategico delle convenzioni contro la doppia imposizione: una corretta pianificazione consente di evitare sovrapposizioni fiscali e proteggere gli utili.

    Il nostro approccio alla consulenza sulla residenza fiscale
    Noi di impresa.biz lavoriamo fianco a fianco con i nostri clienti per analizzare a fondo la situazione della loro impresa, costruendo soluzioni personalizzate, trasparenti e in piena conformità con le normative italiane e internazionali.
    Ogni struttura deve avere un’anima operativa, e ogni strategia fiscale deve poter essere spiegata e documentata senza zone d’ombra.

    Hai dubbi sulla residenza fiscale della tua azienda o vuoi espanderti all’estero con la giusta struttura?
    Contattaci per una consulenza personalizzata: la prevenzione oggi vale molto più di una difesa domani.

    #ResidenzaFiscale #PianificazioneFiscale #FiscalitàInternazionale #SostanzaEconomica #TaxCompliance #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #BEPS2025 #ResidenzaSocietaria

    Residenza fiscale delle imprese: rischi e opportunità nel 2025 Nel 2025 il tema della residenza fiscale delle imprese è tornato al centro del dibattito, sia per l’evoluzione delle normative internazionali che per l’intensificarsi dei controlli da parte delle autorità fiscali. Noi di impresa.biz, da anni impegnati nell'affiancare le aziende nei processi di internazionalizzazione e ottimizzazione fiscale, riteniamo fondamentale fare chiarezza su un tema tanto strategico quanto delicato. Cosa si intende per residenza fiscale di un’impresa? In linea generale, un’impresa è considerata fiscalmente residente nel Paese in cui ha la sede della direzione effettiva o, in alcuni casi, dove viene svolta la gestione principale delle attività aziendali. Nel 2025, a seguito dell'applicazione rafforzata dei principi OCSE e delle direttive UE anti-abuso, la residenza fiscale si determina sempre più in base alla sostanza economica, non soltanto alla forma giuridica. I principali rischi legati alla residenza fiscale Nel nostro lavoro quotidiano incontriamo spesso imprese che hanno strutture internazionali formalmente ineccepibili, ma che non resistono a una verifica di sostanza. Ecco alcuni rischi che monitoriamo costantemente: -Rischio di doppia imposizione: quando due Stati rivendicano la residenza fiscale della stessa entità. -Rischio di contestazione di esterovestizione: se l’impresa risulta formalmente residente all’estero ma è di fatto gestita dall’Italia, le autorità fiscali possono disconoscere la residenza estera, con sanzioni molto pesanti. -Rischio reputazionale e bancario: una struttura poco trasparente o fiscalmente ambigua può compromettere i rapporti con istituti di credito e partner internazionali. Le opportunità del 2025: come operare legalmente e con efficienza Nonostante i maggiori controlli, il 2025 offre anche molte opportunità per le imprese attente e ben strutturate. Ecco le principali leve su cui interveniamo con i nostri clienti: 1. Trasparenza e sostanza economica: oggi più che mai è fondamentale dimostrare che le attività estere hanno una reale operatività, con personale, uffici e decisioni autonome. 2. Scelta consapevole della giurisdizione: alcuni Paesi continuano a offrire regimi fiscali vantaggiosi, ma è essenziale selezionarli in base alla loro adesione agli standard internazionali (BEPS, CRS, FATCA, ecc.). 3. Riorganizzazione delle strutture societarie: molte imprese stanno rivedendo le proprie holding o sedi secondarie per adeguarsi alle nuove normative. 4. Utilizzo strategico delle convenzioni contro la doppia imposizione: una corretta pianificazione consente di evitare sovrapposizioni fiscali e proteggere gli utili. Il nostro approccio alla consulenza sulla residenza fiscale Noi di impresa.biz lavoriamo fianco a fianco con i nostri clienti per analizzare a fondo la situazione della loro impresa, costruendo soluzioni personalizzate, trasparenti e in piena conformità con le normative italiane e internazionali. Ogni struttura deve avere un’anima operativa, e ogni strategia fiscale deve poter essere spiegata e documentata senza zone d’ombra. 📞 Hai dubbi sulla residenza fiscale della tua azienda o vuoi espanderti all’estero con la giusta struttura? Contattaci per una consulenza personalizzata: la prevenzione oggi vale molto più di una difesa domani. #ResidenzaFiscale #PianificazioneFiscale #FiscalitàInternazionale #SostanzaEconomica #TaxCompliance #ImpresaBiz #Internazionalizzazione #BEPS2025 #ResidenzaSocietaria
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